Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Venerdì, 24 giugno 2016
COMUNE DI ANZOLA
Venerdì, 24 giugno 2016
Cronaca
23/06/2016 Bologna Today
1
Ondata di caldo in arrivo da venerdì 24 giugno: allertati pronti...
23/06/2016 Bologna2000
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Ondata di caldo in arrivo domani ­ venerdì 24 giugno ­ a Bologna,...
24/06/2016 Corriere di Bologna Pagina 7
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Scontro col camion a bordo della moto Centauro 48enne perde la vita
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19
MATTEO RADOGNA
Schianto in bici, muore un 48enne
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 26
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A tavola con Re Bertoldo e il friggione di Fra Cipolla
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28
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C'è la 'Fira di ai'
23/06/2016 larepubblica.it (Bologna)
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Weekend con ondata di calore sulla pianura bolognese
Politica locale
23/06/2016 Bologna Today
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Passion for dogs ­ centro cinofilo a Giardini e Terrazzi 2016, edizione di...
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8
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Paola Marani
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 9
LUCA ORSI
Guazzaloca: «Ti rovinano la vita Nulla può ripagare tanta...
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 24
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«Cancellate il piano Postrino, non serve un ipermercato»
24/06/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 24
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«Errori locali e politica nazionale hanno pesato sul ko di Persiceto...
Pubblica Amministrazione
24/06/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 14
18
Corte conti: ancora ampi margini per la spending, sfoltire gli enti...
24/06/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 14
GIANNI TROVATI
Il governo convoca gli statali per il rinnovo del contratto
24/06/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 46
SAVERIO FOSSATI
Riqualificazioni, la nuova chance
24/06/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 46
GIANNI TROVATI
Si moltiplicano le rinunce fra i revisori degli enti
24/06/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 47
MASSIMO BIGONI
Isee disabili, prestazioni da ridefinire
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 37
FRANCESCO CERISANO
Nuova contabilità, prova bilanci
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 37
PIERRE DE NOLAC
Su compensi e criteri di selezione il governo apre ai revisori
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 38
SERGIO TROVATO
Tasse locali anche senza Prg
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 39
MARIO COLLEVECCHIO
Conti statali, voce agli enti
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 41
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 41
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 41
PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
Gruppi di azione locale al via
MATTEO BARBERO
Boccata d' ossigeno per gli enti
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 42
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Semplificata la programmazione dei fabbisogni da inserire nel Dup
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 43
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Il vicesindaco non vota
Lo Scaffale degli Enti Locali
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Dal Miur 3 milioni per studi storici, religiosi e linguistici
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 43
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Beni culturali, bando per le regioni del...
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 42
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agevolazioni in pillole
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Concessionari, Cantone vieta l' autocertificazione
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Tasse locali anche senza Prg
24/06/2016 Italia Oggi Pagina 38
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GIANFRANCO DI RAGO
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23 giugno 2016
Bologna Today
Cronaca
Ondata di caldo in arrivo da venerdì 24 giugno:
allertati pronti soccorso e ospedali
Ondata di caldo in arrivo da venerdì 24
giugno: allertati pronti soccorso e ospedali L'
ondata persisterà almeno fino a sabato 25
giugno. Attivo in numero verde Redazione I più
letti di oggi 1 Meteo Bologna: in arrivo periodo
soleggiato e caldo 21 giugno 2016 In arrivo
domani, venerdì 24 giugno, una ondata di
calore con possibili disagi per i cittadini
residenti a Bologna e nei comuni limitrofi di
Casalecchio di Reno, Castel Maggiore e San
Lazzaro di Savena. L' ondata di calore
coinvolgerà anche i 22 comuni della pianura.
Nel dettaglio, Anzola dell' Emilia, Argelato,
Baricella, Bentivoglio, Budrio, Calderara di
Reno, Castello d' Argile, Castel Maggiore,
Castenaso, Crespellano, Crevalcore, Galliera,
Granarolo dell' Emilia, Malalbergo, Minerbio,
Molinella, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San
Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto,
San Pietro in Casale, Sant' Agata Bolognese.
Lo rende noto Ausl sottolineando che l' ondata
persisterà almeno fino a sabato 25 giugno.
Sono stati allertati, come di norma, i pronto
soccorso, gli ospedali, le case di cura e le
strutture di assistenza per gli anziani, i medici
e i pediatri di famiglia, oltre che gli infermieri
dell' assistenza domiciliare dell' area
metropolitana. Per informazioni sui rischi per
la salute e sui comportamenti da adottare in caso di ondata di calore è attivo il numero verde gratuito
800 562 110, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 13. Per gli anziani
particolarmente fragili, inoltre, l' Azienda Usl di Bologna promuove, insieme alla Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria, il progetto di sostegno e­Care, che prevede telefonate con frequenza settimanale,
eventuali interventi di assistenza a domicilio, attività di socializzazione presso strutture ricreative. Per
informazioni è disponibile anche il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800 033 033, gratuito
e attivo tutti i giorni feriali, dalle ore 8,30 alle ore 17,30, il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Come
affrontare le ondate di calore. Tra le precauzioni per affrontare le ondate di calore è bene ricordare di
limitare, per quanto possibile, la permanenza all' aperto nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le
17), di bere molto e spesso, anche quando non si ha sete, evitando alcol e caffeina, bibite gassate o
contenenti zuccheri e, in generale, bevande ghiacciate o fredde. E' bene, inoltre, fare bagni o docce con
acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea, e utilizzare i climatizzatori regolando la
temperatura dell' ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto a quella esterna. Se si
utilizzano ventilatori, infine, evitare di rivolgerli direttamente sul corpo. Particolare attenzione va prestata
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
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23 giugno 2016
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Bologna Today
Cronaca
nei confronti dei bambini molto piccoli, delle donne in gravidanza, degli anziani con patologie croniche
(ad esempio i diabetici che devono assumere insulina o le persone con scompenso cardiaco), di chi ha
difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio, delle persone non autosufficienti, oltre che di quanti
lavorano all' aperto o in ambienti nei quali c' è produzione di calore.
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23 giugno 2016
Bologna2000
Cronaca
Ondata di caldo in arrivo domani ­ venerdì 24 giugno
­ a Bologna, nei comuni limitrofi e in pianura
In arrivo domani, venerdì 24 giugno, una
ondata di calore con possibili disagi per i
cittadini residenti a Bologna e nei comuni
limitrofi di Casalecchio di Reno, Castel
Maggiore e San Lazzaro di Savena. L' ondata
di calore coinvolgerà anche i 22 comuni della
pianura. Nel dettaglio, Anzola dell' Emilia,
Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio,
Calderara di Reno, Castello d' Argile, Castel
Maggiore, Castenaso, Crespellano,
Crevalcore, Galliera, Granarolo dell' Emilia,
Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di
Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano,
San Giovanni in Persiceto, San Pietro in
Casale, Sant' Agata Bolognese. È previsto che
l' ondata persista almeno fino a sabato 25
giugno. Sono stati allertati, come di norma, i
pronto soccorso, gli ospedali, le case di cura e
le strutture di assistenza per gli anziani, i
medici e i pediatri di famiglia, oltre che gli
infermieri dell' assistenza domiciliare dell' area
metropolitana. 800 562 110, il numero verde
gratuito contro il caldo. Per informazioni sui
rischi per la salute e sui comportamenti da
adottare in caso di ondata di calore è attivo il
numero verde gratuito 800 562 110, dal lunedì
al venerdì dalle 8.30 alle 18, il sabato dalle
8.30 alle 13. Per gli anziani particolarmente
fragili, inoltre, l' Azienda Usl di Bologna promuove, insieme alla Conferenza Territoriale Sociale e
Sanitaria, il progetto di sostegno e­Care, che prevede telefonate con frequenza settimanale, eventuali
interventi di assistenza a domicilio, attività di socializzazione presso strutture ricreative. Per informazioni
è disponibile anche il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800 033 033, gratuito e attivo tutti i
giorni feriali, dalle ore 8,30 alle ore 17,30, il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Come affrontare le
ondate di calore. Tra le precauzioni per affrontare le ondate di calore è bene ricordare di limitare, per
quanto possibile, la permanenza all' aperto nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 17), di bere
molto e spesso, anche quando non si ha sete, evitando alcol e caffeina, bibite gassate o contenenti
zuccheri e, in generale, bevande ghiacciate o fredde. E' bene, inoltre, fare bagni o docce con acqua
tiepida per abbassare la temperatura corporea, e utilizzare i climatizzatori regolando la temperatura
dell' ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto a quella esterna. Se si utilizzano
ventilatori, infine, evitare di rivolgerli direttamente sul corpo. Particolare attenzione va prestata nei
confronti dei bambini molto piccoli, delle donne in gravidanza, degli anziani con patologie croniche (ad
esempio i diabetici che devono assumere insulina o le persone con scompenso cardiaco), di chi ha
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Bologna2000
Cronaca
difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio, delle persone non autosufficienti, oltre che di quanti
lavorano all' aperto o in ambienti nei quali c' è produzione di calore.
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24 giugno 2016
Pagina 7
Corriere di Bologna
Cronaca
San Matteo della Decima
Scontro col camion a bordo della moto Centauro
48enne perde la vita
Un uomo di 48 anni è morto ieri pomeriggio a
San Matteo della Decima, frazione di San
Giovanni in Persiceto. È rimasto vittima di un
incidente a bordo della sua moto, che si è
scontrata contro un camion in via Cavamento
poco prima delle 18. Sul posto sono intervenuti
ambulanza, automedica ed elisoccorso, ma a
nulla è servita la corsa in ospedale. La
municipale ha fatto i rilievi sul posto dell'
incidente per capirne le cause. L' autista del
camion è rimasto illeso. Il 48enne è la quarta
vittima nel giro di 48 ore sulla strade del
Bolognese. (An. b.
)
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24 giugno 2016
Pagina 19
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Schianto in bici, muore un 48enne
­ PERSICETO ­ FORSE per evitare una buca
con la sua mountain bike professionale o
mentre si aggiustava gli occhialini intorno al
caschetto di protezione, si è distratto per un
istante e non si è accorto che nella strada di
campagna che percorreva abitualmente, c' era
un' auto. Lo schianto con la vettura ferma è
stato violento e Giulio Pagnoni, 48 anni di San
Matteo della Decima a Persiceto, ha battuto la
testa. L' uomo a bordo della macchina, una
Renault Kangoo, ha chiamato lo staff sanitario
del 118, ma all' arrivo dell' elisoccorso il
ciclista era ormai in fin di vita.
L' uomo, nonostante le cure immediate, ha
perso la vita a causa della botta ricevuta alla
testa.
L' ELISOCCORSO è tornato all' ospedale
Maggiore senza il ciclista. L' incidente si è
verificato ieri, intorno alle 18, in via
Cavamento, San Matteo della Decima, Sul
posto a effettuare i rilievi sono intervenute due
pattuglie della polizia municipale dell' Unione
Terre d' Acqua. A bordo della Renault Kangoo
parcheggiata c' era un 35enne anche lui del
paese. Pagnoni ieri, come da abitudine, aveva indossato l' abbigliamento da ciclista, il caschetto e gli
occhiali e in sella alla sua bicicletta si era diretto in campagna per raggiungere Crevalcore. E poi finito il
giro, tornare a casa. Pagnoni era un appassionato di ciclismo soprattutto fuori strada.
Aveva percorso mezza Italia soprattutto le colline e le montagne. Per lui la campagna tra San Matteo
della Decima e Crevalcore, era un ottimo allenamento in vista di impegni più importanti. La notizia della
sua morte si è diffusa in brevissimo tempo in paese: sul luogo dell' incidente sono accorsi molti amici,
alcuni dei quali mossi come lui dalla passione per la mountain bike. Ieri pomeriggio il ciclista aveva
appena imboccato via Cavamento.
UNA LEGGERA discesa prima di iniziare il tragitto in direzione di Crevalcore. Qualcosa, però, deve
aver distratto l' uomo che non si accorto della Renault Kangoo e si è scontrato ad una velocità sostenuta
con la parte posteriore della vettura. Al punto che dopo aver battuto la testa, sulla carrozzeria è rimasta
una grossa ammaccatura. Un agricoltore che abita nelle vicinanze racconta: «L' ho visto a terra.
Abbiamo capito subito che era in condizioni disperate. Lo hanno intubato subito i sanitari appena arrivati
sul posto. Sembrava che si potesse riprendere, ma dopo le manovre dei medici per rianimalo, appena
pochi minuti e ci hanno informato che era deceduto.».
IL COLTIVATORE lo ricorda in sella alla due ruote: «Lo vedevo spesso percorrere via Cavamento a
tutta velocità. Era un atleta, uno molto in forma. Ogni giorni si allenava con grande dedizione. Aveva
sempre il sorriso sulla faccia e tanti amici che ogni tanto percorrevano la stra con lui. Quando ho visto
che era a terra quasi privo di vita, mi è dispiaciuto moltissimo. Ad ogni passaggio non mancava mai di
salutare. A Decima era molto conosciuto per la sua generosità».
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24 giugno 2016
Pagina 19
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Matteo Radogna.
MATTEO RADOGNA
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24 giugno 2016
Pagina 26
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
A tavola con Re Bertoldo e il friggione di Fra Cipolla
Persiceto Grande successo per la kermesse
di PIER LUIGI TROMBETTA ­ SAN GIOVANNI
­ DOPO il successo delle edizioni precedenti è
ritornata a San Giovanni in Persiceto, alla sua
quinta edizione, la Sagra di Re Bertoldo,
promossa dall' Associazione Carnevale
Persiceto con il patrocinio del Comune. Per
due week end in piazza Garibaldi si sono avuti
intrattenimento e spettacoli per grandi e piccoli
e le prelibatezze del Menù di Re Bertoldo nello
stand gastronomico. Dove è stato possibile
gustare piatti speciali come i tortelloni rosa di
Bertoldo (con rape rosse), i tortellini blasfemi
della Corte di Castagnolo (alla panna), il
friggione di fra Cipolla, lo scettro di Re
Bertoldo (stinco di maiale con purè), la
ciambella di via Cretini (pinza bolognese), l'
altro vanto della Corte del Re (torta tenerina) e
tantissime altre prelibatezze della cucina
emiliana rivisitate in chiave «bertoldesca»
dalla creatività dei carnevali persicetani. Per
quanto riguarda gli spettacoli sul palcoscenico
si sono succedute le danze orientali e danza
del ventre a cura di Bellydance Dojo
Associazione Echoes; e poi Io mi chiamo G.,
un tributo a Giorgio Gaber a cura della compagnia teatrale Le tre lune. Grande successo di pubblico
anche per il concerto teatrale interpretato da Luca Mazzamurro per la regia di Francesca Calderara.
EPPOI Carnevaliamo, con la sfilata e lo Spillo dei quattro carri creati dai bambini delle elementari
Quaquarelli e dagli studenti delle medie Mameli. Il progetto Carnevaliamo ha portato nelle scuole,
elementari e medie, i carnevalai.
Che dopo alcuni mesi di lezioni teoriche e di laboratori creativi nelle classi hanno portato in piazza il
lavoro fatto. Per le scuole elementari il tema è stato quello de «La Storia Infinita» di Michael Ende; le
scuole medie hanno invece elaborato il carro «SOS Estate«, che parla della voglia di vacanze dopo la
scuola. Per Carnevaliamo è stato studiato un pranzo ad hoc: gramigna di Cacasenno (gramigna alla
salsiccia), grigliata della Marcolfa (grigliata di pollo e salsiccia con patate), salsiccia alla Re Alboino
(salsiccia con patate fritte)torta dei campi allagati (torta di riso). Il pranzo dedicato a Carnevaliamo è
stato organizzato in collaborazione con TVB Quaquarelli e i comitati di genitori e delle scuole
interessate al progetto. Per le giornate della sagra, nella sala mostre della biblioteca Giulio Cesare
Croce, è stato possibile visitare la mostra fotografica sul Carnevale 2016 curata dal Circolo fotografico il
Palazzaccio.
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24 giugno 2016
Pagina 28
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
C'è la 'Fira di ai'
­ SAN GIOVANNI ­ AL VIA a Persiceto, fino a
domenica, la 'Fira di ai', in onore del patrono
San Giovanni Battista. Anche per questa
edizione, nel centro storico, è in programma
una vasta gamma di eventi. Protagonista di
quest' anno sarà la lavanda, a cui sarà
dedicata una vera e propria festa con
laboratori per i più piccoli e una gara di
sgranatura. Il programma della fiera è ricco di
spettacoli musicali, bancarelle, mostre, eventi
e laboratori per bambini. Appuntamento con lo
street food (borlenghi, piade e gnocchini,
hamburger, fritti, arrosticini, spianate e gelati).
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23 giugno 2016
larepubblica.it (Bologna)
Cronaca
Weekend con ondata di calore sulla pianura
bolognese
Già oggi toccati i 35°in diversi punti della regione. Allertate le strutture di assistenza e i
pronto soccorso
BOLOGNA ­ Già oggi si sono toccati i 35° ad
Anzola (Bologna), Piumazzo (Modena), Parma
e Roncalceci (Forlì­Cesena), scrive Emilia­
Romagna meteo. E domani potrebbe andare
anche peggio. Secondo l' Ausl di Bologna è
attesa infatti un' ondata di calore "con possibili
disagi per i cittadini residenti a Bologna e nei
comuni limitrofi di Casalecchio di Reno, Castel
Maggiore e San Lazzaro di Savena. L' ondata
di calore coinvolgerà anche i 22 comuni della
pianura. Nel dettaglio, Anzola dell' Emilia,
Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio,
Calderara di Reno, Castello d' Argile, Castel
Maggiore, Castenaso, Crespellano,
Crevalcore, Galliera, Granarolo dell' Emilia,
Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di
Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano,
San Giovanni in Persiceto, San Pietro in
Casale, Sant' Agata Bolognese". È previsto
che l' ondata persista almeno fino a sabato 25
giugno. "Sono stati allertati, come di norma, i
pronto soccorso, gli ospedali, le case di cura e
le strutture di assistenza per gli anziani, i
medici e i pediatri di famiglia, oltre che gli
infermieri dell' assistenza domiciliare dell' area
metropolitana".
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23 giugno 2016
Bologna Today
Politica locale
Passion for dogs ­ centro cinofilo a Giardini e
Terrazzi 2016, edizione di San Lazzaro
23 giugno 2016 15:06 Condivisioni Nota ­
Questo comunicato è stato pubblicato
integralmente come contributo esterno. Questo
contenuto non è pertanto un articolo prodotto
dalla redazione di BolognaToday Nell' ambito
della manifestazione Giardini & Terrazzi ­
edizione di San Lazzaro di Savena (BO) si
terrà l' iniziativa dedicata Dog Party & Parade,
i cui protagonisti saranno i nostri amici a
quattro zampe. L' evento, promosso dal
Consorzio FIA e dal Comune di San Lazzaro
di Savena, sarà caratterizzato da incontri e
competizioni riservati alla "cittadinanza"
canina: sfilate, concorsi, dimostrazioni, gruppi
simpatia che si terranno presso il Parco 2
Agosto. In questo contesto venerdi 24 Giugno
a partire dalle ore 15 sino alle 18 avrà luogo
una dimostrazione cinofila a cura del centro
cinofilo Passion for Dogs con il coinvolgimento
dei visitatori con cani al seguito in esercizi di
mobilità e attività per migliorare il rapporto
cane­conduttore. L' educatore Umberto
Guerini sarà a disposizione per consulenze
cinofile gratuite e per approfondire argomenti
di interesse quali la scelta del cucciolo o il
rapporto cani­bambini. Breve profilo del
Centro Cinofilo Passion for Dogs Il centro
cinofilo Passion for Dogs è situato all' interno
della splendida tenuta Orsi Mangelli a Le Budrie di San Giovanni in Persiceto, a pochi km da Bologna,
Modena e Cento di Ferrara. A disposizione degli ospiti ci sono vaste aree recintate che garantiscono la
sicurezza del cane durante le attività. Il rispetto del benessere degli animali è il requisito fondamentale
del centro cinofilo Passion for Dogs; la serenità del conduttore e del cane è per noi indispensabile per
svolgere al meglio il nostro lavoro. Cosa offriamo:
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24 giugno 2016
Pagina 8
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
Paola Marani
Per l' ex sindaco di San Giovanni in Persiceto
viene disposta l' archiviazione nel caso spese
pazze in Regione.
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24 giugno 2016
Pagina 9
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
Guazzaloca: «Ti rovinano la vita Nulla può ripagare
tanta sofferenza»
Per l' ex sindaco, accusato per il Civis, fu chiesta l' archiviazione
di LUCA ORSI INCHIESTE penali finite in un
nulla di fatto. Assoluzioni piene che sbriciolano
impianti accusatori pesanti, spesso
disonorevoli per chi ne è colpito. Anni di
angoscia che nessuno potrà risarcire. Per chi
fa politica può significare la fine di una
carriera, se l' età, la salute o il carattere non
consentono di rialzarsi in piedi.
«Sono vicende tragiche, che rovinano la vita»,
afferma Giorgio Guazzaloca, appreso dell'
assoluzione con formula piena di Vasco
Errani, accusato di falso nel caso Terremerse,
perché «il fatto non sussiste». Guazzaloca
dice di capire «fino in fondo» l' ex presidente
della Regione, dimessosi in seguito alle
accuse.
Guazzaloca fu coinvolto nella maxi inchiesta
sul Civis, il tram su gomma. L' ex sindaco
venne accusato di corruzione e falso
ideologico. Nel 2013 fu disposta l'
archiviazione. Ma, commenta Guazzaloca,
«nulla può ripagare tanta sofferenza. Nel mio
caso non ci fu nemmeno il rinvio a giudizio, ma
lo stato d' animo non cambia di molto». E
aggiunge: «Io mi sono ammalato».
NEGLI ultimi anni, casi simili si sono ripetuti. Alcuni esempi. Nel marzo scorso, l' ex assessore regionale
alla sanità Carlo Lusenti viene assolto ­ con formula piena, «perché il fatto non sussiste» ­ dall' accusa
di falso nell' ambito del 'caso Hesperia'. Secondo l' accusa, la Regione aveva illegalmente favorito un
gruppo ospedaliero locale a scapito di uno romano.
Anche l' inchiesta sulle cosiddette spese pazze dei consiglieri regionali è finita, in alcuni casi, per
sgonfiarsi. Andrea Defranceschi e Giovanni Favia, già consiglieri grillini del Movimento 5 stelle, nel
gennaio scorso vengono assolti. Anche loro con formula piena: il fatto non sussiste. I due, però, espulsi
dal movimento, hanno dovuto cambiare lavoro.
POCHI mesi prima, sempre nell' ambito della stessa inchiesta, il giudice aveva assolto con formula
piena (perché il fatto non sussiste) tre ex consiglieri regionali del Pd ­ Matteo Richetti, Anna
Pariani,Marco Barbieri ­ e Roberto Sconciaforni, di Rifondazione comunista, accusati di peculato.
Nel maggio del 2015, stessa inchiesta per i rimborsi ai gruppi consiliari in Regione del biennio 2010­
2011, per Antonio Mumolo (consigliere regionale pd ancora in carica) e Paola Marani, già sindaco di
San Giovanni in Persiceto, che oggi si dedica al volontariato, era stata chiesta l' archiviazione.
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24 giugno 2016
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Bologna)
Politica locale
LUCA ORSI
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24 giugno 2016
Pagina 24
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
PERSICETO GRILLINI ALL' ATTACCO
«Cancellate il piano Postrino, non serve un
ipermercato»
­ PERSICETO ­ « S T O P a n u o v e a r e e
commerciali a Persiceto. Così si cementifica
un paese». Silvia Piccinini (nella foto),
consigliera regionale del M5S, ha presentato
una interrogazione per chiedere alla Giunta di
intervenire sul piano Postrino che prevede la
nascita di un' ennesima struttura commerciale
in questo Comune. «Progetto vecchio, eredità
di un Pd che ormai è evaporato», ha
sentenziato la grillina. «La Regione fermi la
cementificazione selvaggia che sta alla base
del progetto Postrino ­ continua ­. Una Giunta
che ha come obiettivo il consumo di suolo a
saldo zero non può permettere che si continui
a costruire nell' unico interesse di favorire gli
speculatori». È questa la richiesta di Silvia
Piccinini, consigliera regionale del M5S,
contenuta in una interrogazione che ha come
oggetto il progetto denominato Postrino che
dovrebbe vedere la nascita un centro
commerciale alle porte del comune bolognese
e a ridosso della Trasversale di Pianura,
proprio vicino all' area di interesse ambientale
'La Bora'. «Si tratta di un progetto vecchio che
va assolutamente fermato ­ spiega Silvia Piccinini ­ perché non fa altro che aumentare il consumo di
suolo a totale vantaggio dei privati contribuendo alla desertificazione dei centri storici. Nessuno sente il
bisogno di un iper mercato».
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24 giugno 2016
Pagina 24
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
«Errori locali e politica nazionale hanno pesato sul
ko di Persiceto »
L' analisi di Claudio Broglia, sindaco di Crevalcore e senatore Pd
­ PERSICETO ­ VIS A VIS con il senatore e
sindaco di Crevalcore Claudio Broglia, che
analizza il risultato del ballottaggio di San
Giovanni in Persiceto e la disfatta del Pd.
Partito storicamente sempre presente e che ha
perso la storica cittadina dopo oltre settanta
anni.
Senatore lei aveva messo in guardia il suo
partito, dopo il primo turno di votazioni, del
'pericolo' che incombeva su San Giovanni.
«Intanto fatemi fare gli auguri sinceri di buon
lavoro a Lorenzo Pellegatti, neo sindaco di
Persiceto, con la convinzione che soprattutto in
t e m a d i Unione e società partecipate si
possano trovare strategie comuni sul merito
rispetto al lavoro svolto in questi anni. Sì,
avevo messo in guardia gli amici di San
Giovanni, visti gli esiti del primo turno, sul
rischio concreto che i ballottaggi potevano
diventare una palude per i candidati del Pd.
Purtroppo l' esito del secondo turno, non solo
a Persiceto ma in molti comuni, ha confermato
le mie preoccupazioni. Nel caso di Persiceto
credo siano molteplici le cause di questa
sconfitta: da alcuni errori sulle politiche locali ad una congiuntura politica nazionale che certamente non
ha aiutato, alla capacità del centrodestra di presentare un candidato credibile, che tra l' altro aveva
avuto precedenti esperienze amministrativa nel Pci e che attualmente ricopre un ruolo molto importante
nella parrocchia di Persiceto».
Perché avete perso a San Giovanni? «Se si guarda il primo turno, di fronte ad una scelta larga di
candidati, non vi è dubbio che una buona maggioranza relativa aveva scelto Cotti, che per pochi punti
non ha raggiunto il 50%. Nel secondo turno tutto è cambiato, nel senso che si sono saldati tutti i voti
delle opposizioni, ma ciò che più è evidente è che circa un migliaio di persone che avevano sostenuto
Cotti al primo turno o non sono andati a votare o addirittura hanno cambiato la scelta».
La politica nazionale ha influito sul voto locale? «Certamente sì, guardate Torino, ma guardate anche
tutte le situazioni nelle quali siamo andati al ballottaggio con i 5 stelle. Una sconfitta totale. L' aver aperto
la campagna referendaria sulle riforme, e l' errore di aver suggerito alle persone di non andare a votare
sul referendum per le trivellazioni, hanno finito per trasformare in molti casi soprattutto al ballottaggio un
voto contro il Pd ed il suo segretario. Certo, saremmo degli sprovveduti se addebitassimo al nazionale
la sconfitta di Persiceto, e se non riconoscessimo scelte errate o quanto meno non comunicate in modo
corretto alle persone. Adesso c' è una sola strada da percorrere: ritornare a parlare alla gente».
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
Pier Luigi Trombetta.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Rapporto finanza pubblica. «Colpite le spese che incidono sui servizi»
Corte conti: ancora ampi margini per la spending,
sfoltire gli enti della Pa
ROBERTO TURNO ­ ROMA L' effetto
spending review tra il 2010 e il 2015 è stato
«assai severo» e ha colpito soprattutto le
spese di funzionamento delle amministrazioni
pubbliche e «i servizi resi ai cittadini».
Colpendo con l' accetta i redditi da lavoro
dipendente, che nel frattempo sono crollati in
valore assoluto di 10 miliardi. Nel tradizionale
giudizio di parificazione del bilancio dello Stato
del 2015, la Corte dei conti ribadisce le
perplessità già espresse di recente nel
«Rapporto di coordinamento della finanza
pubblica», a partire dagli errori e dagli effetti
negativi dei tagli lineari. Ma al tempo stesso
mette in guardia: per la spending review ci
sono ancora ampi margini di miglioramento,
mentre gli investimenti pubblici stanno
soffrendo le penalizzazioni delle politiche di
rientro. Ma non solo, aggiunge la magistratura
contabile: serve una decisa potatura degli
«ipertrofici » enti della Pa così come anche
delle Authority, tanto più mentre la stessa
riorganizzazione della macchina pubblica
continua a procedere in maniera «defatigante
e disordinata».
La politica di spending review, almeno in
termini di risultati assoluti, viene promossa nella relazione di ieri del presidente Raffaele Squitieri, che a
giorni andrà in pensione.
Ma non senza importanti distinguo da parte del presidente della Corte: perché, ha aggiunto Squitieri,
sono state colpite «soprattutto le spese che più incidono sul funzionamento delle amministrazioni e sui
servizi resi ai cittadini».
Con un effetto a valanga sui redditi dei dipendenti pubblici, ma anche con risparmi «molto rilevanti»
della spesa per interessi sul debito. Le classiche due facce della stessa medaglia.
Anche se, ha tenuto a sottolineare a sua volta il presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti,
Angelo Buscema, per i risparmi derivanti dalla spending review esistono ancora «ulteriori margini di
miglioramento». Abbandonata la strada impervia e per tanti versi dannosa dei tagli lineari, ha spiegato
Buscema, la revisione selettiva della spesa dei ministeri «non ha inciso sui livelli». E per questo,
Buscema ha ancora una volta rilanciato la posizione già più volte espressa dalla magistraura contabile
almeno negli ultimi due anni: la necessità di rivedere quanto può restare ancora a carico dello Stato e
quanto invece va "eliminato". Ma, ha aggiunto con una evidente sottolineatura, facendo bene attenzione
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
«a non incidere negativamente sul potenziale di crescita». Una nuova revisione della tax expenditures,
insomma, ma implicitamente anche una possibile rivisatazione del perimetro di intervento della "mano
pubblica" nei servizi.
Il capitolo della revisione della macchina pubblica e del disboscamento di poteri, di enti inutili e costosi,
è stata del resto al centro anche della relazione del Procuratore generale presso la Corte dei conti,
Martino Colella. Che da una parte ha giudicato ancora timida e disordinata la riforma della Pa. E, dall'
altra, non ha esitato a sollecitare un ridimensionamento dell'«ipertrofia» tipica degli enti e delle strutture
"aggregate" della Pa.
Così come del resto, vale per le Authority indipendenti.
«Urge uno sfoltimento» di enti e organismi inutili o sovrabbondanti, è insomma la parola d' ordine della
Corte dei conti. E questo perché, ha spiegato senza peli sulla lingua il Procuratore generale, il
sovradimensionamento e l' ingrossarsi degli enti statali o parastatali non può più essere eluso, o solo
falsamente perseguito e annunciato. Per farcela è invece indispensabile, «più che l' avvicendarsi di
generiche, e spesso contraddittorie previsioni di riduzione o razionalizzazione, la cui attuazione è
sostanzialmente lasciata alla mera discrezionalità se non all' arbitrio delle amministrazioni centrali o
locali interessate», una «concreta attività di sfoltimento». Fatti, non più solo parole e promesse. A
cominciare «dai casi in cui è più evidente la duplicazione delle competenze e la sostanziale mancanza
di un interesse pubblico attuale alla loro esistenza».
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Pubblico impiego. Via al confronto entro i primi di luglio
Il governo convoca gli statali per il rinnovo del
contratto
ROMA Partirà a giorni, «entro i primi di luglio»,
il confronto fra governo e sindacati sul rinnovo
dei contratti degli statali e sulla riforma del
pubblico impiego, che deve fissare le nuove
regole su organizzazione del lavoro e degli
uffici, salario accessorio e articolo 18 negli
uffici della Pa. L' annuncio della convocazione
è arrivato ieri dalla ministra per la Pubblica
amministrazione e l' Innovazione Marianna
Madia, intervenuta al Forum nazionale della
Cgil sul riordino della Pa. Per Susanna
Camusso, segretaria generale del sindacato di
corso d' Italia, l' evento «sarebbe quasi da
brindisi», ma per spolverare i bicchieri
bisogna aspettare «l' effettivo insediamento
del tavolo».
Anche in quell' occasione, in realtà, le distanze
fra governo e sindacati non si annunciano
piccole, e il confronto promette di essere
acceso su tutti i punti in agenda. Sui contratti,
che sono il tema più immediato, i nodi sono di
fondo. Ieri la ministra Madia ha sostenuto che i
300 milioni di euro messi a disposizione dalla
legge di stabilità (a cui si aggiungeranno circa
70 milioni, il 4 per mille della massa salariale,
in Regioni ed enti locali) «sono un inizio», e il
loro aumento in prospettiva dipenderà dalla crescita reale del Paese, ma che nei nuovi contratti «chi ha
di meno deve avere di più». Nell' atto di indirizzo questo principio dovrebbe tradursi nella richiesta ad
Aran e sindacati di individuare un meccanismo progressivo, per concentrare i ritocchi sulle fasce di
reddito più basse e diluirle su quelle più alte.
Camusso chiede invece «aumenti sui minimi tabellari per tutti», e più in generale non sembra semplice
trovare l' accordo su una linea diversa con i sindacati.
L' atto di indirizzo dovrebbe poi puntare sull' aumento di peso della contrattazione decentrata, un
passaggio, fondamentale per introdurre strumenti più flessibili, reso indispensabile dalla leggerezza
delle risorse per ora a disposizione. Il fattore tempo non è secondario, perché giusto ieri è arrivata da
Bologna l' ennesima sentenza di tribunale in cui si dice che il blocco dei contratti è illegittimo dal 30
luglio 2015, cioè dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza
costituzionale che ha imposto di riavviare la macchina.
La revisione delle regole sugli integrativi, con l' obiettivo di sfoltire il caos delle regole che hanno favorito
le applicazioni più varie (e le storture più pesanti) nelle amministrazioni, sarà anche al centro del
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
decreto legislativo sul nuovo testo unico del pubblico impiego, cioè dell' altro pilastro del confronto fra
governo e sindacati. Dal provvedimento arriveranno indicazioni importanti per le prospettive reali delle
buste paga, perché in gioco (come anticipato sul Sole 24 Ore del 17 giugno) c' è la revisione delle «tre
fasce di merito» scritte nella riforma del 2009 ma mai attuate.
Non è in discussione il principio che dovrebbe premiare le eccellenze e lasciare a secco di premi una
quota dei dipendenti, ma secondo Madia «alcune regole della legge Brunetta sono troppo rigide» e
vanno riviste. Alla Funzione pubblica si è lavorato in queste settimane sia al capitolo sul pubblico
impiego sia alla riforma della dirigenza, con il ruolo unico, gli incarichi a tempo e i tagli progressivi agli
stipendi per i dirigenti che rimangono parcheggiati senza incarico (si veda Il Sole 24 Ore di mercoledì).
Il cantiere è in piena attività, ma dall' incontro con i sindacati potrebbero dipendere anche le scelte
"tattiche" su come portarlo avanti: dipendenti e dirigenti potrebbero far parte di un decreto unico, oppure
essere divisi in due provvedimenti presentando il secondo solo dopo l' estate.
Negli obiettivi rilanciati ieri da Marianna Madia, il testo unico che supera il sistema rigido degli organici
per abbracciare quello dell' analisi dei fabbisogni di competenze servirà a cancellare la «regola
sbagliata del turn over generalizzato»; la prospettiva indicata dal governo è quella di vincoli selettivi,
che permettano di ringiovanire la Pubblica amministrazione con nuovi ingressi concentrati nelle
professionalità di cui c' è bisogno. Questa strategia dovrebbe essere accompagnata da una regia
nazionale sulla mobilità, per decidere la geografia del pubblico impiego sulla base dei servizi d a
erogare, e anche su questo punto la discussione con i sindacati è aperta.
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GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Comuni. Per il piano Città 2012 sono stati spesi solo 17 milioni
Riqualificazioni, la nuova chance
Il bando per la riqualificazione urbana parte
bene. O almeno meglio del piano Città del
2012, per i quale dei 20 miliardi di progetti e
200 milioni di fondi, solo 17 milioni sono stati
spesi. Meno di un millesimo in quattro anni.
Ma con questo, meno ambizioso (500 milioni),
i Comuni sono intenzionati a dare il meglio,
anche perché il bando è anche il risultato degli
interventi dell' Anci per renderlo più fruibile.
Ieri si è svolto a Roma il seminario organizzato
dall' Anci proprio sul bando, dove sono stati
illustrati termini e procedure. Stefania Dota,
vice segretario generale dell' Associazione, ha
evidenziato che, grazie ai suggerimenti dell'
Anci, ora i Comuni sono liberi di scegliere le
aree degli interventi da proporre e hanno la
possibilità di richiedere i finanziamenti anche
per i progetti già presentati a seguito di altre
norme, per poi poter scegliere quando
arriveranno le risposte. L' esperienza da
evitare è proprio quella del Piano città: come
illustrato da Paolo Testa, responsabile dell'
Area studi, ricerche e banche dati delle
autonomie locali, che ha realizzato la ricerca,
attualmente sono in corso ben cinque piani di
i n t e r v e n t o : c o n t r a t t i d i q u a r t i e r e , piano
nazionale di edilizia abitativa, 6.000 campanili, impianti sportivi e piano Città (rigenerazione urbana), cui
si aggiunge quest' ultimo bando per la riqualificazione delle periferie. In particolare, il piano Città (Dl
83/2012) ha visto la partecipazione di 457 Comuni per 20 miliardi di progetti, ma solo 28 sono risultati
assegnatari e 16 hanno risposto al questionario Anci. I risultati sono poco consolanti: del costo
complessivo di 1,7 miliardi, 666 milioni erano l' ammontare dei finanziamenti richiesti, ma solo 172
milioni sono stati assegnati (su 200 disponibili) e solo un decimo di questi sono stati spesi (del resto l'
84% degli interventi è ancora da completare). E tutti gli importi sono stati comunque spesi attraverso
appalti, senza uso di strumenti alternativi. Il tutto dopo quattro anni. Proprio sulla necessità di una
progettualità di riqualificazione condivisa, con un coinvolgimento dei privati che superi gli appalti, si è
invece espresso l' Anci, sottolineando (come ha fatto il segretario generale, Veronica Nicotra) il valore
sociale e umano del recupero delle periferie, che dovrebbe essere oggetto di un passaggio da misure
di carattere straordinario a politiche stabili di intervento. Per questo l' Anci ha fatto un grosso lavoro con
altri organismi come Ance, Acri, Assoimmobiliare, anche per una comunità di pratiche tra assessori e
funzionari che si occupano di rigenerazione urbana, aperta anche agli organismi associativi con l'
obiettivo di raccogliere e organizzare un "portafoglio progetti" immediatamente disponibile.
Che possa essere rapidamente valutato e selezionato da soggetti neutrali per l' accesso ai
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Il Sole 24 Ore
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finanziamenti. Del resto da associazioni, casse e ordini (Eppi, Cipag e architetti) presenti al convegno è
venuta la richiesta di un intervento più ampio e con tempi di accesso più lunghi.
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SAVERIO FOSSATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Commercialisti. Su compensi, sorteggio, mandati e unioni le proposte per rilanciare il ruolo
Si moltiplicano le rinunce fra i revisori degli enti
locali
ROMA Sorteggio, compensi, limiti ai mandati e
articolazione dei pareri.
Le modifiche chieste dai professionisti al
sistema di regole che disciplinano i revisori
degli enti locali disegnano nei fatti una riforma
organica del settore. Ad avanzarle è stato ieri il
consiglio nazionale dei dottori commercialisti e
degli esperti contabili, che ha lavorato a un
pacchetto di emendamenti pronti per l' uso. A
patto che la politica se ne faccia carico, come
assicurato dal ministro per gli Affari regionali,
Enrico Costa, intervenuto a Roma al convegno
di presentazione dei correttivi: «Non
mancheranno le occasioni normative per
discutere le proposte ­ ha assicurato ­ e in
prospettiva serve anche una riforma organica
del testo unico degli enti locali, che si può fare
solo con delega».
Il tempo, però, non è una variabile secondaria,
perché alla base della richiesta di intervento c'
è un fenomeno che sta assumendo dimensioni
preoccupanti: la moltiplicazione delle
segnalazioni di professionisti che comunicano
al consiglio nazionale la rinuncia dell' incarico
da revisore, spesso perché sorteggiati in
Comuni a centinaia di chilometri di distanza
dallo studio (gli elenchi sono regionali) per compensi che a volte non raggiungono i 2mila euro l' anno: il
calcolo di costi e benefici, in cui entra anche il peso delle responsabilità connesse al ruolo di revisore,
offre motivazioni solide alla rinuncia. «Le leggi dimostrano grande fiducia nei revisori quando affidano ai
professionisti 100 adempimenti all' anno, alcuni dei quali molto complessi», riflette il presidente del
Cndcec, Gerardo Longobardi, ma poi li trattano «come costi della politica» quando si guarda ai
compensi. «Oggi ci sono trattamenti al di sotto degli standard minimi di decoro ­ rilancia Davide Di
Russo, vicepresidente del Cndcec autore del censimento sui 100 adempimenti annuali ­ ma gli enti
devono poter contare sui migliori professionisti per lo svolgimento di un incarico delicatissimo».
Sui compensi, la proposta è di fissare un limite minimo da 6mila euro annui, con fasce superiori man
mano che cresce la dimensione demografica dell' ente, e nel frattempo dal Viminale arriva un' apertura
ad avviare almeno l' aggiornamento dei livelli attuali, congelati dal 2005. Ma le indennità sono solo un
aspetto della proposta dei professionisti, che chiedono di rivedere anche le regole del sorteggio
introdotto nel 2011: chi è al primo incarico, anzitutto, non va confinati nei piccoli Comuni, dove il revisore
è unico, ma va collocato nei collegi dove può crescere grazie all' aiuto di colleghi più esperti. Per ridare
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24 giugno 2016
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
margini di autonomia, poi, un correttivo propone di sorteggiare tre professionisti per ogni posto, tra i
quali possa esercitarsi la scelta del consiglio comunale.
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GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Welfare. Dopo il cambio del metodo di calcolo gli enti erogatori devono adottare gli atti di
revisione dei regolamenti entro giugno
Isee disabili, prestazioni da ridefinire
Vanno individuate le prestazioni assistenziali a carattere monetario non più computabili
Con l' approvazione della legge 26 maggio
2016, n. 89, il Parlamento, recependo un
emendamento governativo presentato in sede
di conversione del decreto legge 29 marzo
2016, n. 42, ha provveduto a modificare la
disciplina dell' Isee approvata con il Dpcm 5
dicembre 2013, n. 159 nella parte relativa al
suo calcolo per le persone disabili. L'
intervento normativo si è reso necessario per
recepire quanto deciso dal Consiglio di Stato
con le sentenze n. 838, n. 841 e n. 842 del 29
febbraio 2016, che hanno di fatto confermato
quanto già stabilito nel febbraio 2015 (ossia
solo dopo poco più di un mese dall' entrata in
vigore del nuovo Isee) con le sentenze del Tar
Lazio n. 2454, n. 2458 e n. 2459.
A fronte della posizione assunta dalla
magistratura amministrativa, la scelta del
Governo è stata quella di tornare alla modalità
adottata con la precedente normativa (cioè con
il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109),
prevedendo quindi: l' esclusione dal calcolo
dell' Indicatore della situazione reddituale (Isr)
dei trattamenti assistenziali, previdenziali o
indennitari non imponibili ai fini Irpef percepiti
per ragioni connesse alla condizione di
disabilità (indennità di accompagnamento, pensioni di invalidità, rendite Inail, ecc.
); l' abbandono del sistema di valorizzazione dei "costi" della disabilità, che aveva rappresentato una
delle principali innovazioni della nuova disciplina Isee, con la previsione di franchigie reddituali
forfettarie differenziate in relazione all' età della persona disabile (minore o adulta) e al grado della sua
disabilità (media, grave o non autosufficienza) e di detrazioni connesse a determinate spese
assistenziali, quali quelle sostenute per l' assunzione di collaboratori domestici e addetti all' assistenza
alla persona e per il pagamento di rette di ospitalità giornaliera presso strutture residenziali; la
reintroduzione della maggiorazione dello 0,5 sulla scala di equivalenza per ciascuna persona presente
nel nucleo familiare con un livello di invalidità superiore al 66%, che era stata adottata sin dall' originario
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109.
È evidente come si sia trattato di un intervento normativo assunto per fronteggiare una situazione di
emergenza venutasi a determinare a seguito della pubblicazione delle citate sentenze del Consiglio di
Stato. Si erano infatti moltiplicati i casi di auto­rideterminazione del valore Isee da parte delle persone
disabili per il tramite del meccanismo della "contestazione" dei trattamenti assistenziali, previdenziali o
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Il Sole 24 Ore
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indennitari erogati dall' Inps e acquisiti in automatico dal sistema informatico di gestione dell' Indicatore
e, più in generale, era sempre più concreto il rischio di apertura di un contenzioso importante tra i
cittadini disabili richiedenti le prestazioni sociali agevolate, gli enti erogatori delle stesse e l' Inps, nella
sua qualità di ente titolare della funzione di calcolo dell' Indicatore e di certificatore del valore ottenuto.
Si apre adesso una fase che, seppure transitoria, impone agli enti erogatori delle prestazioni sociali
agevolate (in primis i Comuni) un duplice sforzo, normativo e operativo.
Relativamente al primo aspetto, è la stessa legge 89/16 a prevedere che gli enti adottino entro trenta
giorni dalla sua entrata in vigore (in pratica entro la fine del mese di giugno) gli atti di revisione dei
regolamenti di accesso e di erogazione delle prestazioni, allo scopo di conformarli alle nuove
disposizioni normative, con tutte le difficoltà che in tempi così brevi possono esserci sia nella
valutazione dell' impatto delle eventuali modifiche da apportare (dal punto di vista dell' equità sociale e
da quello della sostenibilità finanziaria), sia nell' iter approvativo, soprattutto per quelle amministrazioni
che in questo periodo sono state impegnate nella tornata elettorale.
Sotto il profilo operativo, il principale adempimento richiesto agli enti è quello di ridefinire quali tra le
prestazioni assistenziali a carattere monetario da essi erogate rientrano tra quelle che, in analogia a
quelle di competenza dell' Inps, non sono più computabili ai fini Isee in quanto destinate a persone
disabili (è il caso, ad esempio, degli assegni di cura o dei contributi per il pagamento di personale
addetto all' assistenza previsti da numerosi enti locali). Dell' esclusione di tali trattamenti economici dal
calcolo dell' Indicatore deve essere poi data adeguata comunicazione ai cittadini interessati e ai Caaf, in
modo che non vengano più indicati nella Dsu, come invece doveva essere fatto prima del recente
intervento normativo.
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MASSIMO BIGONI
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Italia Oggi
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La Corte conti ha approvato le linee guida e il questionario per gli organi di revisione
Nuova contabilità, prova bilanci
Riforma al centro delle istruzioni sui preventivi 2016­2018
Armonizzazione contabile alla prova dei
bilanci. La riforma della contabilità (introdotta
dal dlgs 118/2011) è al centro delle linee guida
indirizzate ai revisori degli enti locali per la
predisposizione delle relazione sul bilancio di
previsione 2016­2018 dei comuni. A licenziare
le linee guida è stata la sezione autonomie
d e l l a C o r t e d e i c o n t i n e l l a delibera n .
24/sezaut/2016 che ha anche approvato il
relativo questionario rivolto esclusivamente ai
municipi, dal momento che per città
metropolitane e province i l t e r m i n e p e r l '
approvazione dei preventivi non è ancora
scaduto (la dead line è il 31 luglio). Il
questionario, previsto in forma semplificata, è
articolato in tre sezioni precedute da domande
preliminari, volte a evidenziare il livello di
ottemperanza agli adempimenti richiesti, per l'
attuazione, nel corso del 2016 dell'
armonizzazione contabile.
Per la riforma, scrivono infatti i giudici
contabili, il 2016 rappresenta «un importante
banco di prova nella prospettiva della sana
gestione finanziaria degli enti locali» . I l
riferimento, in particolare, è all' adozione del
bilancio di cassa, «elemento chiave» dell'
armonizzazione poiché, «alla luce del principio
della competenza finanziaria potenziata e in
vista della necessità di realizzare flussi finanziari in entrata in grado di alimentare i flussi in uscita,
avvicina la competenza alla cassa, attraverso la valorizzazione del momento dell' esigibilità delle
obbligazioni giuridiche». Le previsioni di cassa, avverte la Corte dei conti, devono tendere sempre più
ad allinearsi con le previsioni di competenza, «sulla base dei postulati di veridicità e attendibilità».
Attenzione anche alla nota integrativa e al piano dei conti integrato.
Intanto ieri è stato emanato il decreto Mef n. 53279 del 20/6/2016 (in corso di pubblicazione nella G.U.)
sul monitoraggio del saldo di finanza pubblica di città metropolitane, province e comuni per il 2016.
FRANCESCO CERISANO
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Su compensi e criteri di selezione il governo apre ai
revisori
Su adeguamento dei compensi e criteri di
selezione per la scelta dei revisori degli enti
locali, il governo apre alle richieste dei dottori
commercialisti. «Sono richieste puntuali,
ragionevoli e di buon senso», ha detto ieri il
ministro per gli affari regionali e le autonomie,
Enrico Costa, intervenendo al convegno
dedicato alla centralità della funzione del
revisore degli enti locali organizzato dal
Consiglio nazionale dei dottori commercialisti
a Roma. Costa ha fatto capire che ci saranno
occasioni per prestare attenzione alle proposte
emendative dei commercialisti e che quelle
stesse proposte potrebbero trovare
accoglimento o in sede di conversione in legge
d e l d e c r e t o enti locali v a r a t o l u n e d ì d a l
governo o nella prossima legge di stabilità.
In generale, Costa ha parlato anche della
necessità di effettuare un «tagliando organico
al testo unico enti locali».
I dottori commercialisti da tempo chiedono una
revisione dei criteri di selezione dei revisori,
perché gli attuali non premiano le migliori
professionalità, e chiedono altresì una
revisione dei compensi, troppo bassi per le
responsabilità affidate ai professionisti e
comunque non aggiornati dal lontano 2005.
Per superare questa oggettiva contraddizione,
i commercialisti italiani mettono in campo un pacchetto di proposte migliorative che tornerebbero utili all'
intero sistema dei controlli degli enti locali.
Si va dal superamento almeno parziale del sistema di estrazione a sorte per la selezione dei revisori al
tanto atteso incremento dei limiti massimi dei compensi.
Per il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, «il legislatore dimostra di riporre
grande fiducia nel revisore degli enti locali.
Se così non fosse, non si capirebbe perché gli siano stati affidati quasi cento adempimenti, peraltro
estremamente complessi. Ma se il revisore viene finalmente riconosciuto come un pilastro nell'
organizzazione dell' ente locale, nel quale svolge una funzione insostituibile di presidio di legalità, è
arrivato il momento di garantirne davvero la professionalità e valorizzarne il ruolo, anche dal punto di
vista economico. Non è più possibile considerarlo contestualmente una risorsa e un costo della politica.
È infatti sono sempre più frequenti i casi di professionisti che rinunciano all' incarico».
Per il vicepresidente nazionale Davide Di Russo, i compensi dei professionisti «rischiano di essere
percepiti al di sotto degli standard minimi di decoro». Tra le principali proposte c' è «l' attualizzazione
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
dei limiti massimi al compenso, con incrementi se il revisore esercita le proprie funzioni anche nei
confronti delle istituzioni dell' ente: 10% in più per ogni istituzione, sino a un incremento massimo del
20%».
Aperture alle proposte dei commercialisti sono venute anche dal direttore centrale della finanza locale
del ministero dell' interno, Giancarlo Verde, secondo il quale «il legislatore ha adottato misure che
rendono l' incarico sempre meno attraente per le migliori professionalità: il compenso che dovrebbe
essere aggiornato triennalmente è fermo al 2005. È stato fissato un rigido tetto alle spese rimborsabili
ed è stato introdotto un sistema di selezione totalmente aleatorio, sulla base di un meccanismo a
estrazione».
Infine, ha osservato il consigliere nazionale delegato alla materia Giovanni Parente, «a fronte di un
ipertrofico aumento di funzioni, adempimenti, controlli e responsabilità, il professionista alla prima
esperienza ha, come unica opzione disponibile l' incarico di revisore unico: il rischio, insomma, è di
trovarsi allo sbaraglio, sia pure in un comune di piccole dimensioni».
PIERRE DE NOLAC
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Tasse locali anche senza Prg
VENERDÌ 1° LUGLIO Interpello tributi locali.
Termine per adottare o adeguare i regolamenti
degli enti locali ai principi di cui al titolo I del
dlgs n. 156/2016 recante la revisione dell'
istituto dell' interpello (art. 8 c. 3 del dlgs
156/2015) VENERDÌ 15 LUGLIO Monitoraggio
debiti commerciali. Le pubbliche
amministrazioni comunicano, m e d i a n t e l a
piattaforma elettronica d e l M e f p e r l a
certificazione dei crediti i dati relativi ai debiti
non estinti, certi, liquidi ed esigibili per
s o m m i n i s t r a z i o n i , f o r n i t u r e e appalti e
obbligazioni relative a prestazioni
professionali, per i quali, nel mese precedente,
sia stato superato il termine di scadenza senza
che ne sia stato disposto il pagamento. Il
mancato rispetto degli obblighi è rilevante ai
fini della misurazione e della valutazione della
performance individuale del dirigente
responsabile.
Trasmissione telematica dei rendiconti 2015
alla Corte dei conti. Termine ultimo per l' invio
telematico, attraverso il sistema Sirtel
(Sistema informativo rendicontazione
telematica enti locali), alla sezione delle
autonomie della Corte dei conti, del rendiconto
dell' esercizio 2015, da parte dei comuni con
popolazione fino a 19.999 abitanti e delle
comunità montane.
MERCOL. 22 LUGLIO Personale. Emettere i mandati di pagamento degli stipendi al personale
dipendente e curarne la consegna al tesoriere comunale. Contestualmente ai mandati delle retribuzioni
inviare al tesoriere i mandati dei contributi dovuti all' Inps ex Inpdap, relativi al mese in corso (art. 22,
legge 440/1987; risoluzione n.
31/E del 9 maggio 2013).
SABATO 30 LUGLIO Indicatore trimestrale tempestività dei pagamenti. Entro oggi le amministrazioni
devono pubblicare l' indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti relativo al secondo trimestre
dell' anno sul proprio sito internet istituzionale nella sezione «Amministrazione trasparente/Pagamenti
dell' amministrazione» (art.
10 dpcm 22/9/2014).
Assestamento di bilancio e controllo della salvaguardia degli equilibri.
Mediante la variazione di assestamento generale, deliberata dall' organo consiliare, si attua la verifica
generale di tutte le voci di entrata e di uscita, compreso il fondo di riserva e il fondo di cassa, al fine di
assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio.
Dup ­ Documento unico di programmazione.
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Pubblica Amministrazione
Entro il 31 luglio la giunta presenta al Consiglio il Documento unico di programmazione per le
conseguenti deliberazioni. Se alla data del 31 luglio risulta insediata una nuova amministrazione, e i
termini fissati dallo Statuto comportano la presentazione delle linee programmatiche di mandato oltre il
termine previsto per la presentazione del Dup, il Dup e le linee programmatiche di mandato sono
presentate al Consiglio contestualmente, in ogni caso non successivamente al bilancio d i previsione
riguardante gli esercizi cui il Dup si riferisce. (art. 170 del dlgs 267/2000 e Principio contabile 4/1
allegato al dlgs. 118/2011).
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Per la Cassazione bisogna fare riferimento alla destinazione urbanistica originaria
Tasse locali anche senza Prg
Imu e Tasi dovute anche se il piano regolatore è decaduto
Ici, Imu e Tasi s o n o d o v u t e s u l l e a r e e
e d i f i c a b i l i a n c h e s e i l piano regolatore
generale è decaduto per mancata
approvazione della regione.
Per determinare la natura dei terreni compresi
in un piano di sviluppo industriale decaduto è
necessario far riferimento alla destinazione
urbanistica originaria. Quindi, le aree sono
soggette a imposizione se inserite nel
preesistente programma di fabbricazione, a
prescindere dall' esistenza o dalla validità
degli strumenti urbanistici attuativi. Va invece
tenuto conto della maggiore o minore
potenzialità edificatoria delle aree in sede di
determinazione del loro valore di mercato,
nonché della possibile incidenza degli oneri di
urbanizzazione sul valore delle stesse. L'
importante principio è stato affermato dalla
Corte di cassazione, con l' ordinanza 12379
del 15 giugno 2016. Secondo i giudici di
legittimità, per qualificare i terreni compresi in
u n piano A s i d e c a d u t o « o c c o r r e f a r e
riferimento alla destinazione urbanistica
originaria, con la conseguenza che gli stessi
sono da qualificare edificabili se inseriti nel
preesistente programma di fabbricazione, a
prescindere dall' esistenza o dalla validità
degli strumenti urbanistici attuativi». Precisa
inoltre la Cassazione che sussiste l' esigenza di tenere concretamente conto nella determinazione della
base imponibile «della maggiore o minore attualità delle sue potenzialità edificatorie, nonché della
possibile incidenza degli ulteriori oneri d i urbanizzazione sul valore dello stesso in comune
commercio». Quello che rileva per qualificare giuridicamente la natura del terreno, ai fini dell'
imposizione tributaria, è la «mera potenzialità edificatoria», che permane anche se il Prg (o il piano di
fabbricazione, che è la stessa cosa) decade per mancata approvazione. Del resto, in base all' articolo 2
del decreto legislativo 504/1992 per area fabbricabile s' intende l' area utilizzabile a scopo edificatorio in
base agli strumenti urbanistici «generali o attuativi». Mentre per la caratteristica dell' edificabilità è
sufficiente che essa risulti da un piano regolatore generale, la potenzialità di edificazione è maggiore
quando l' area è ricompresa in un piano particolareggiato e ciò ha effetti nella determinazione del valore
dell' area stessa e della quantificazione della base imponibile Ici, Imu e Tasi. Tra l' altro, l' edificabilità di
un' area non può essere esclusa neppure dalla presenza di vincoli o di particolari destinazioni
urbanistiche. In questi casi l' area è comunque soggetta al pagamento delle imposte locali (Cassazione,
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sentenza 5161/2014). Al riguardo, la Corte costituzionale (sentenza 41/2008) ha stabilito che non si
possono distinguere le aree edificabili in concreto da quelle edificabili in astratto (cioè considerate
edificabili da strumenti urbanistici non approvati o non attuati).
L' astratta edificabilità del suolo giustifica di per sé la valutazione del terreno secondo il suo valore
venale e differenzia radicalmente tale tipo di suoli da quelli agricoli non fabbricabili.
L' articolo 36 del dl 223/2006, richiamato nell' ordinanza, ha chiarito che un' area sia da considerare
fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale deliberato dal
comune, indipendentemente dall' approvazione della regione e dall' adozione di strumenti attuativi.
SERGIO TROVATO
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Precisazione dell' anticorruzione. Revisione da parte delle Soa
Concessionari, Cantone vieta l' autocertificazione
Stop all' autocertificazione dei lavori da parte
dei concessionari che non eseguono
direttamente i lavori, ma li affidano a terzi;
possibile riconoscere i lavori soltanto se il
concessionario svolge un ruolo di
coordinamento tecnico avendo la
responsabilità della progettazione; le Soa
dovranno rivedere le certificazioni anomale
rilasciate finora. Sono queste alcune delle
rilevanti precisazioni che ha fornito l' Autorità
nazionale anticorruzione con il comunicato
dell' 8 giugno 2016 pubblicato il 20 giugno sul
proprio sito web. L' Autorità interviene quindi
nel vivo dell' operatività concreta dei
concessionari e delle modalità di attestazione
dei lavori connesse alle concessioni, siano
esse di lavori pubblici o di servizio pubblico.
Un primo problema segnalato dall' Anac come
anomalo e meritevole di chiarimento riguarda i
lavori eseguiti direttamente (dal
concessionario, o dal solo socio operativo) che
sono strettamente connessi all' oggetto di
concessione e che sono stati certificati con Cel
(certificati di esecuzione dei lavori) che lo
stesso concessionario ha nella banca dati
telematica. A tale riguardo, le anomalie
individuate, riguardanti anche la coincidenza
fra concessionario e concedente, portano l'
Autorità a ritenere che le certificazioni «dovranno essere immesse nella banca dati telematica dei Cel
pubblici a cura del soggetto concedente (esclusivamente di natura pubblica)» e quindi non dal
concessionario o dal socio operativo. Il presupposto è che il concessionario di un servizio pubblico deve
eseguire, ovvero affidare a terzi, lavori nel rispetto della disciplina di settore degli appalti pubblici (cioè
il decreto n. 50/2016).
Un secondo problema sul quale si sofferma l' Anac attiene alla circostanza che i lavori affidati dai
concessionari a terzi esecutori per la realizzazione di opere e lavori che riguardano le attività in
concessione siano poi utilizzati per la propria qualificazione e certificati come lavori in conto proprio,
sebbene totalmente eseguiti da imprese terze. Così facendo il concessionario acquisisce la qualifica di
esecutore non avendo eseguito nulla e sfruttando il cosiddetto premio di coordinamento previsto per le
imprese aggiudicatarie che sub­affidano opere a terzi esecutori. Per questo punto il comunicato firmato
dal presidente dell' Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone specifica che o i lavori vengono attribuiti
direttamente e certificati dal concessionario ai soli soggetti esecutori, o possono essere intestati al
concessionario ma a condizione che almeno «dimostri di aver assunto diretta responsabilità nei
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confronti del concedente», oppure di avere svolto un ruolo di coordinamento tecnico. In questo caso
deve emergere che il concessionario abbia svolto «almeno la progettazione dell' intervento e la
direzione tecnica del l' esecuzione». In questa ipotesi la documentazione idonea a tale dimostrazione
dovrà essere prodotta alla Soa e oggetto di opportuni riscontri di veridicità.
Alla luce di queste indicazioni l' Anac ha chiesto alle Soa di rivedere «tutte le attestazioni già rilasciate,
in occasione della verifica triennale o in occasione del primo rinnovo» mettendo in chiaro che saranno
legittime soltanto certificazioni rilasciate sulla base dei chiarimenti forniti con il comunicato.
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La riforma avrebbe dovuto inserire i ddl di bilancio e di rendiconto tra quelli bicamerali
Conti statali, voce agli enti
Il nuovo Senato avrebbe dovuto avere più poteri in materia
ItaliaOggi pubblica la sintesi del documento
pubblicato in versione integrale sul sito
www.legautonomie.it L' ambito delle funzioni
attribuite al Senato dalla legge di revisione
costituzionale approvata dalla Camera dei
deputati il 16 aprile scorso e che sarà
sottoposta a referendum può essere
schematizzato in: ­ funzioni di raccordo tra lo
s t a t o , i comuni, le città metropolitane, le
regioni e l' Unione europea. Esse discendono
direttamente dalla nuova configurazione del
Senato che rappresenta le istituzioni territoriali
e da cui deriva la sua composizione: 95
Senatori eletti dai consigli regionali e dalle
Province autonome di Trento e Bolzano fra i
propri componenti e fra i sindaci più 5 Senatori
che possono essere nominati dal presidente
della repubblica ­ funzioni di partecipazione
all' attività di altri organi, quali la
partecipazione alla formazione e all' attuazione
degli atti normativi e delle politiche dell'
Unione europea, la partecipazione all' elezione
del presidente della repubblica e dei
componenti del Consiglio superiore della
magistratura, il parere sui provvedimenti di
sostituzione da parte del Governo degli organi
delle regioni, delle città metropolitane e dei
comuni ­ f u n z i o n i d i c o n t r o l l o , c h e
comprendono la valutazione delle politiche pubbliche, la valutazione dell' attività delle pubbliche
amministrazioni, la verifica dell' impatto delle politiche dell' Unione europea sui territori ­ concorso all'
esercizio della funzione legislativa, che riguarda l' approvazione delle leggi bicamerali, la possibilità di
deliberare proposte di modificazione dei disegni di legge approvati dalla Camera, la possibilità di
richiedere alla Camera di procedere all' esame di disegni di legge deliberati dal Senato a maggioranza
assoluta dei suoi componenti.
I casi nei quali la Costituzione prevede che le due camere procedano collettivamente all' esercizio della
funzione legislativa sono tassativamente stabiliti dalla Costituzione (nuovo articolo 70) e tra le principali
si ricordano le leggi costituzionali, la disciplina dei referendum popolari, le leggi che determinano l'
ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei comuni e delle
città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei comuni. Altri poteri attribuiti
al Senato che attengono all' esercizio dell' attività legislativa consistono nella possibilità di deliberare
proposte di modificazione dei disegni di legge approvati dalla Camera dei deputati.
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Rientra in quest' ultima procedura l' intervento del Senato nell' esame dei disegni di legge approvati
dalle Camera in materia di bilancio e di rendiconto ai sensi del nuovo articolo 70, 5° comma. La norma
conferma un principio antico e universale che consiste nell' approvare con legge i due più importanti
documenti di contabilità pubblica, ma, in conseguenza del superamento del bicameralismo paritario, la
potestà legislativa in materia viene attribuita soltanto alla Camera dei deputati, relegando il Senato al
ruolo secondario della possibilità di deliberare proposte di modificazione. La questione è molto
importante qualora si consideri il rilievo crescente assunto dal bilancio nell' ultimo decennio come
strumento di politica economica e di regolazione della finanza pubblica nel contesto europeo e in quello
nazionale. La disciplina del bilancio è fortemente influenzata sia dall' applicazione di nuove e severe
regole per il governo della finanza pubblica adottate in sede di Unione europea, sia dallo stretto
collegamento del bilancio dello Stato con il sistema di armonizzazione dei bilanci degli enti territoriali e
di tutti gli enti pubblici, chiamati anch' essi a concorrere al perseguimento degli obiettivi di finanza
pubblica.
Sotto altro aspetto, il processo di formazione del bilancio previsto dalla normativa vigente pone in
evidenza un sistema modulare di strumenti di programmazione, ciascuno con particolari contenuti e
finalità, che si integrano a vicenda e che culminano nei due atti legislativi finali rappresentati dalla legge
di bilancio e dalla legge di stabilità.
La legge di stabilità e la legge di bilancio compongono insieme la manovra di finanza pubblica e
costituiscono gli atti finali del processo di formazione del bilancio. La legge di stabilità rappresenta la
nuova versione della legge finanziaria introdotta nell' ordinamento contabile fin dal 1978 con la finalità di
contenere la spesa entro limiti prestabiliti di saldo netto e di ricorso al mercato. Ma accanto a questi
contenuti, definiti obbligatori, la legge ha sempre costituito l' occasione per aggiungere altre disposizioni
relative ai più svariati interventi assumendo un contenuto eterogeneo, eccessivo e confuso. Per restare
ai più recenti record, basti ricordare che le leggi di stabilità 2015 e 2016, entrambe approvate con il voto
di fiducia al Governo, sono composte di un solo articolo suddiviso, rispettivamente, in 735 e in 999
commi.
Per il suo contenuto sostanziale, la legge di stabilità presenta tuttavia un valore politico prevalente
rispetto alla legge di bilancio che tuttora si configura come una legge formale circoscritta all'
approvazione degli stati di previsione dell' entrata e della spesa dei ministeri rappresentando un' inutile
appendice. Per questi motivi la legge di stabilità e la legge di bilancio sono destinate a confluire nel
2017 in un unico provvedimento legislativo in attuazione dell' articolo 15 della legge 243/2012. Avremo
dunque una sola legge di bilancio sottoposta all' approvazione della Camera dei deputati.
Considerazioni in parte analoghe valgono per la legge di approvazione del rendiconto generale dello
stato che si compone del conto finanziario e dl conto del patrimonio. Con riferimento al conto finanziario,
essa si limita ad approvare alcuni macroaggregati di sintesi delle entrate e delle spese e i risultati finali
della gestione finanziaria e di cassa dello Stato.
Con riferimento al conto del patrimonio, la legge espone i risultati della gestione patrimoniale per grandi
voci di attività e passività dal cui confronto scaturisce l' avanzo o il disavanzo. La legge di approvazione
del rendiconto è ed è sempre stata una legge meramente formale che, a differenza della legge di
bilancio, non reca in allegato i documenti che ne costituiscono la sostanza e che non sono pertanto
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale rendendone difficile l' esame e la consultazione diretta, così come
avviene per il bilancio di previsione. È tuttavia innegabile che le leggi di approvazione del rendiconto
assumono grande rilievo in termini di verifica dell' attuazione delle politiche di spesa e della
realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica e per gli ampi contenuti conoscitivi sulla gestione del
patrimonio.
In conclusione, è evidente che nel nuovo ordinamento costituzionale rivolto a superare il bicameralismo
paritario la funzione legislativa è attribuita di norma alla Camera dei deputati e che l' esercizio collettivo
di detta funzione da parte delle due camere deve considerarsi come eccezionale nei soli casi previsti
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espressamente dall' articolo 70. Tra questi casi non sono previsti i disegni di legge di approvazione del
bilancio e del rendiconto che hanno per oggetto documenti fondamentali per il loro valore politico,
economico e sociale, per la loro notevole estensione, per gli effetti che sono destinati a produrre sulla
vita stessa delle persone e sulla realizzazione dei diritti previsti dalla Costituzione.
Per questi motivi avrebbero forse meritato di rientrare tra le leggi bicamerali o comunque di essere
attratte in una sfera di maggiore attenzione e intervento da parte del Senato.
Così non è stato e le soluzioni previste appaiono deboli. Al pari delle leggi ordinarie, esse operano nel
campo della partecipazione del Senato alla formazione delle leggi di competenza monocamerale che si
concludono tutte con la possibilità di deliberare proposte di modificazione alla Camera dei deputati sulle
quali quest' ultima si pronuncia in via definitiva.
Anzi, per le leggi di approvazione del bilancio e del rendiconto questa possibilità appare addirittura più
circoscritta rispetto alle altre leggi ordinarie. Vediamo il perché. Ogni disegno di legge approvato dalla
Camera è immediatamente trasmesso al Senato che può disporre, entro dieci giorni, di esaminarlo su
richiesta di un terzo dei suoi componenti. Nei successivi trenta giorni può deliberare proposte di
modificazione del testo.
Per le leggi che danno attuazione all' articolo 117, quarto comma, l' esame è disposto nel termine di
dieci giorni, ma il Senato ha una chance in più in quanto, se le modificazioni sono proposte a
maggioranza assoluta dei suoi componenti, la Camera dei deputati può non conformarsi soltanto se si
pronuncia anch' essa a maggioranza assoluta dei propri componenti. Questa chance non è prevista per
i disegni di legge concernenti il bilancio e il rendiconto che, approvati dalla Camera, sono trasmessi al
Senato e automaticamente sottoposti al suo esame senza che venga richiesto.
L' eventuale deliberazione delle proposte di modificazione deve essere adottata entro 15 giorni dalla
trasmissione. Si può pertanto osservare la sensibile limitazione dei poteri del Senato che, in soli 15
giorni, è chiamato a esercitare la facoltà di chiedere modifiche ai disegni di legge approvati dalla
Camera che presentano un elevato grado di complessità e che costituiscono il risultato finale di un
processo di formazione che trova il Senato ai margini.
La soluzione che non pone vincoli di alcun genere alla Camera di fronte alle richieste di modifica del
Senato, anche se deliberate a maggioranza, lascia perplessi. Eppure quante disposizioni che
interessano la finanza regionale e locale, la spesa, le infrastrutture, i servizi pubblici, la vita stessa delle
istituzioni territoriali sono contenute nella legge di stabilità e il Senato può non avere dunque un ruolo
rilevante in materia pur rappresentando specificamente questi interessi? Qualche spazio ulteriore per il
Senato di partecipare al processo di formazione del bilancio, o comunque di acquisire elementi di
conoscenza e intervenire nella materia del bilancio e del rendiconto, può rintracciarsi in maniera
surrettizia in altre funzioni al medesimo attribuite quali, ad esempio: la partecipazione all' attuazione
delle politiche dell' Unione europea, la possibilità di svolgere attività conoscitive e di formulare
osservazioni sui documenti all' esame della Camera, la possibilità di disporre inchieste su materie di
pubblico interesse concernenti le autonomie territoriali, l' esercizio delle funzioni di controllo soprattutto
con riferimento alla valutazione delle politiche pubbliche e dell' attività delle pubbliche amministrazioni.
Si tratta in ogni caso di poteri residuali non sufficienti a giustificare l' emarginazione del Senato delle
regioni e dei comuni nei processi decisionali relativi a leggi fondamentali quali quelle descritte.
*docente Spisa Università di Bologna esperto Legautonomie.
MARIO COLLEVECCHIO
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agevolazioni in pillole
Rifiuti, più tempo per il bando Anci­Conai. È stato
prorogato al 30 giugno 2016 il termine per partecipare al
bando relativo allo sviluppo di attività di comunicazione
locale, per il supporto della gestione del servizio d i
raccolta differenziata organizzato. La domanda di
partecipazione e la relativa documentazione dovranno
quindi essere trasmessi al Conai via Pec utilizzando l'
indirizzo [email protected].
Lombardia, un milione di euro per la cooperazione allo
sviluppo. La Regione Lombardia ha pubblicato il bando
per la cooperazione allo sviluppo valido per l' anno
2016. Gli enti locali possono presentare progetti negli
ambiti di sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile,
w e l f a r e e servizi sanitari, sviluppo economico e
partecipazione democratica. Sono ammessi progetti
relativi ad Africa del Nord e area sub sahariana, area
balcanica, Medio Oriente, America Latina e Caraibi,
Asia. Gli enti locali possono ottenere un contributo a
fondo perduto del 30% fino a 100 mila euro. Le
domande dovranno essere inviate entro il 29 luglio 2016.
Fondazione Cariplo, bandi in chiusura. La Fondazione
Cariplo ha comunicato che le domande di contributo a
valere sui bandi «Patrimonio culturale per lo sviluppo» e
«Buone prassi di conservazione del patrimonio» dovranno essere inviate on­line entro venerdì 15 luglio
2016. I moduli progetto, completi di tutti gli allegati, dovranno invece pervenire entro venerdì 14 ottobre
2016.
Liguria, entro il 15 luglio i progetti contro il dissesto idrogeologico.
Rimarrà aperto fino al 15 luglio 2016 l' avviso per il primo stralcio relativo all' Asse 5 ­ OT5 ­ Obiettivo
Specifico 5.1 ­ azione n. 5.1.1 del Por Fesr 2014­2020 che distribuisce fondi contro il dissesto
idrogeologico.
Sono finanziati interventi di sistemazione idrogeologica e idraulica dei corsi d' acqua e interventi di
stabilizzazione dei versanti. Gli enti pubblici possono ottenere contributi a fondo perduto che
generalmente coprono una percentuale del 70% del progetto. Per il secondo stralcio del progetto,
potranno essere trasmesse domande fino al 31 dicembre 2016.
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stanziati 5,6 milioni
Beni culturali, bando per le regioni del Sud Italia
Il ministero dei beni e delle attività culturali e
del turismo ha pubblicato un avviso pubblico
per la selezione di proposte di sostegno alla
progettazione integrata di scala
territoriale/locale p e r l a v a l o r i z z a z i o n e
culturale nelle regioni Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia. Il bando è stato
emanato nell' ambito del Piano di azione­
coesione 2007­2013 «Interventi per la
valorizzazione delle aree di attrazione
culturale» linea di azione 2 «Progettazione per
la cultura» e può contare su uno stanziamento
di 5,6 milioni di euro. Il bando mira a sostenere
lo sviluppo di proposte progettuali presentate
dai comuni, finanziando nello specifico attività
di elaborazione della progettualità, tale da
pervenire alla predisposizione di progetti
integrati di scala territoriale/locale. Le proposte
progettuali devono essere presentate da un
singolo comune, o da una Unione, o più Unioni
d i comuni, ovvero da forme associative di
comuni. I s o g g e t t i p r o p o n e n t i d e v o n o
totalizzare almeno 150 mila abitanti. Per
ciascuna proposta ammessa a finanziamento
verrà finanziato un importo massimo di 300
mila euro. L' attuazione delle iniziative
finanziate, inclusa la spesa delle risorse
complessivamente assegnate, dovrà essere
necessariamente conclusa entro il 31 luglio 2017, pena la revoca del finanziamento. Le proposte
progettuali devono essere inviate solo ed esclusivamente a mezzo di Pec, entro e non oltre il giorno 5
settembre 2016 all' indirizzo di posta elettronica mbac¬sg.
[email protected], indicando all' oggetto la dicitura «Pac MiBact ­ Azione progettazione
per la cultura ­ Invio proposta progettuale».
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domande fino all' 8 luglio
Dal Miur 3 milioni per studi storici, religiosi e
linguistici
Il ministero dell' istruzione, dell' università e
della ricerca ha stanziato 3 milioni di euro con
lo scopo di finanziare studi religiosi, storici e
linguistici. Il bando attua lo stanziamento
previsto dall' art. 1, comma 213, legge 28
dicembre 2015 n. 208. Gli obiettivi del fondo
istituito dalla legge finanziaria per il 2016 sono
tutelare la funzione e le infrastrutture di ricerca
delle scienze religiose, dare continuità alla
formazione di studiosi e strumenti di studio
dell' ebraismo, nonché rivitalizzare la
tradizione e il patrimonio di conoscenze sulla
storia, le lingue e le culture dell' Africa e dell'
Oriente. Possono presentare le domande per
la concessione del contributo le
amministrazioni p u b b l i c h e , enti pubblici,
istituzioni scientifiche, infrastrutture e
organismi di ricerca. Le proposte di accordi
per il finanziamento da parte del Fondo
possono presentare costi per un valore
massimo di un milione di euro annui. Le
proposte di accordi dovranno riguardare
attività da realizzare in un arco temporale
massimo di 5 anni consecutivi, prorogabili per
ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di
sottoscrizione dell' accordo e comunque non
oltre il 31 dicembre 2016. Le domande di
contributo dovranno essere presentate non
oltre le ore 12 dell' 8 luglio 2016, presso la segreteria del Capo dipartimento per la Formazione
superiore e per la ricerca, al piano VII della sede del Miur di via Michele Carcani 61, Roma. La domanda
dovrà essere consegnata esclusivamente a mano, in un plico chiuso recante gli estremi identificativi del
presente bando e indicare l' articolo 1, comma 213 della legge 208/2015.
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I primi finanziamenti arrivano da Toscana, Campania, Basilicata, Sardegna e Umbria
Gruppi di azione locale al via
Partono i bandi per la programmazione 2014­2020
Partono i primi bandi della nuova
programmazione 2014­ 2020 in Toscana,
Campania, Basilicata, Sardegna e Umbria.
G l i enti locali delle altre regioni, nelle aree
montane, sono ancora al lavoro per avviare i
bandi. Sono diversi i bandi operativi nell'
ambito della misura 19 «Sostegno allo
sviluppo locale Leader» del Piano di sviluppo
rurale 2014­2020 delle regioni italiane. La
misura 19 definisce le modalità per il sostegno
dello sviluppo locale di tipo partecipativo,
denominato sviluppo locale Leader, nelle zone
rurali a livello di territori sub­regionali specifici,
promuovendo azioni sinergiche nell' ambito di
partenariati attivi che operano a livello locale. Il
metodo Leader è gestito da Gruppi di azione
locale (Gal) e attuato attraverso strategie
territoriali di sviluppo locale i n t e g r a t e e
multisettoriali, progettate specificamente su e
per singoli territori di caratteristiche e bisogni
omogenei, in risposta alle esigenze emerse
con il confronto con i diversi attori locali e le
reali e peculiari esigenze emerse. L' attuazione
di questa misura avviene inizialmente con la
selezione dei Gruppi di azione locale a c u i
attribuire i fondi della misura e con il sostegno
alla preparazione della strategia di attuazione.
Toscana, bando da 58 milioni di euro La
Regione Toscana raccoglie le proposte dei Gruppi di azione locale entro il 29 luglio 2016. Il bando di
selezione delle strategie di sviluppo locale e dei Gal è rivolto a Gruppi di azione locale attivi in Regione
Toscana nel corso della programmazione 2007­2013, ma anche a nuovi gruppi rappresentativi dei
partner provenienti dai vari settori socio­economici locali, sia pubblici che privati, nei quali, a livello
decisionale, né le autorità pubbliche né alcun singolo gruppo di interesse rappresentano più del 49%
degli aventi diritto al voto. La dotazione finanziaria ammonta a 58 milioni di euro, di cui 50,3 milioni di
euro destinati all' attuazione delle strategie di sviluppo locali, compresi eventuali progetti di
cooperazione, 7 milioni di euro destinati alle spese di gestione e animazione e 700 mila euro destinati a
coprire i costi per la progettazione delle strategie di sviluppo locale.
Campania, scadenza al 30 agosto 2016 Per l' intero periodo di programmazione del Programma di
sviluppo rurale (Psr) 2014­2020 Campania il contributo pubblico previsto per gli interventi di cui al
metodo Leader assomma complessivamente a 100 milioni di euro. La dotazione finanziaria complessiva
in termini di risorse pubbliche messe a disposizione di ciascuna strategia di sviluppo locale (Ssl) è
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definita entro la soglia minima di 3 milioni di euro e massima di 12 milioni di euro.
Oltre al bando di selezione dei Gal, è operativo fino al 30 agosto 2016 anche un bando per il sostegno
preparatorio che mette in gioco risorse per 1,7 milioni di euro destinate a migliorare la qualità di
costituzione del partenariato e di progettazione della strategia di sviluppo locale, nella fase precedente
alla selezione delle strategie di sviluppo locale e dei Gal.
Umbria, fondi per 30,6 milioni di euro La Regione Umbria ha fissato all' 11 luglio 2016 la scadenza del
bando per la selezione dei Gruppi di azione locale nell' ambito della strategia leader. Ai Gal saranno
destinati fondi per 30,6 milioni di euro. I fondi saranno ripartiti tra i Gal ammessi e finanziabili,
successivamente alla selezione, secondo i criteri della popolazione residente, nell' area di attuazione
della proposta di Ssl, per il 50%, e della superficie del territorio interessato dalla proposta di Ssl, per il
restante 50%.
Bandi operativi anche in Sardegna e in Basilicata Il bando di selezione della Regione Sardegna è stato
recentemente prorogato al 30 giugno 2016. Per quanto riguarda la Basilicata, invece, è operativo il
bando per il sostegno preparatorio che mette in gioco risorse per 400 mila euro da richiedere entro l' 8
settembre 2016.
PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
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Tutte le novità del decreto legge varato dal governo. Meno vincoli sul personale
Boccata d' ossigeno per gli enti
Bilanci più facili per province e città metropolitane
Personale, fondo di solidarietà comunale,
sanzioni Patto e pareggio di bilancio. Sono
questi i capitoli di maggiore interesse del
decreto enti locali varato nei giorni scorsi dal
governo (si veda ItaliaOggi del 21/6/2016) cui
si aggiungono una serie di misure più puntuali.
Vediamo tutte le novità.
Personale. Oltre alla cancellazione dell'
obbligo, per gli enti già soggetti al Patto, di
ridurre l' incidenza della spesa di personale su
quella corrente (si veda ItaliaOggi del 21/6), il
decreto prevede anche un piano triennale
straordinario di assunzioni a tempo
indeterminato di personale insegnante ed
educativo da parte dei comuni.
Fondo di solidarietà. I risparmi sugli
accantonamenti del fondo di solidarietà
comunale degli ultimi due anni (pari a circa 26
milioni) vengono redistribuiti a favore dei
comuni m a g g i o r m e n t e p e n a l i z z a t i d a l l '
applicazione dei fabbisogni standard, come
già accaduto nel 2015. Sancita, inoltre, l'
applicazione a regime del correttivo statistico
per limitare le variazioni, in aumento o in
diminuzione, delle risorse attribuite a ciascun
comune. Infine, viene previsto un meccanismo
graduale di applicazione della spending
review per i comuni terremotati.
Sanzioni Patto. Alle province e alle città metropolitane che hanno sforato il Patto 2015 è stata abbuonata
la penalità più grave, che avrebbe comportato tagli sui trasferimenti erariali per circa 600 milioni.
Rimangono ferme, invece, le altre sanzioni, ovvero il blocco delle assunzioni, il divieto di indebitamento
e l' obbligo di riduzione della spesa corrente, tutte peraltro di fatto imposte dalla difficile situazione
finanziaria degli enti di area vasta anche a quelli in regola con i vincoli di finanza pubblica. Nessuno
sconto, invece, per i comuni non in regola.
Pareggio di bilancio. Per il 2016, l' obbligo di garantire il rispetto dell' obiettivo a preventivo viene
circoscritto ai soli comuni, che rimangono assoggettati all' adempimento che richiede di allegare al
bilancio preventivo e alle relative variazioni il prospetto dimostrativo previsto dal comma 712 della l
208/2015. Per regioni, province autonome ed enti di area vasta, invece, il vincolo si applica solo a
rendiconto, per cui il prospetto non è più necessario.
Contributi straordinari.
Il decreto stanzia un fondo da 20 milioni annui fino al 2019 a favore dei comuni alle prese con
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contenziosi o sentenze relative a calamità naturali o cedimenti e detta una serie di altre misure a favore
dei comuni colpiti.
Previsto anche un contributo straordinario di 16 milioni a favore de L' Aquila ed aiuti alle vittime dell'
alluvione di Sarno del 1998. Vengono riproposte, inoltre, le norme a favore degli enti in dissesto e pre­
dissesto già contenute nel dl 78/2015.
Regioni. Spiccano, oltre alla ridefinizione dei rapporti finanziari con la Sicilia (con un dividendo di 500
milioni a favore dell' Isola), quelle attuative dell' Intesa con lo Stato dello scorso 11 febbraio, che ha
distribuito fra i governatori i tagli previsti dalla legge di Stabilità 2016. Previste misure di rilancio degli
investimenti per le amministrazioni in regola con i tempi di pagamento.
MATTEO BARBERO
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Semplificata la programmazione dei fabbisogni da
inserire nel Dup
Il decreto enti locali facilita la programmazione
del fabbisogno di personale che le
amministrazioni devono inserire nel Dup da
presentare entro fine luglio. Il provvedimento,
infatti, cancella l' obbligo di garantire la
riduzione del rapporto fra la spesa per stipendi
e quella corrente complessiva e consente di
avviare nuovi concorsi, purché siano rispettati
gli altri vincoli di finanza pubblica.
Come evidenziato da ItaliaOggi del 22 giugno
2016, il governo ha abrogato la lettera a) dell'
art. 1, comma 557, della legge 296/2006, che
secondo la Corte dei conti imponeva agli enti
già soggetti al Patto di ridurre il rapporto
spesa di personale/spesa corrente rispetto al
valore medio registrato negli anni 2011­2013.
Poiché negli scorsi anni il denominatore si è
spesso ridotto più del numeratore, tale
previsione rappresentava un forte ostacolo alle
politiche di reclutamento, dato che chi non era
in regola incappava nel divieto assoluto di
assumere. Venuto meno tale limite, è ora
possibile riaprire il dossier in vista della
presentazione del Dup 2017­2019, che le
giunte devono sottoporre ai consigli entro il
prossimo 31 luglio. Nel documento, infatti,
deve essere inserita anche la
programmazione del personale.
Ovviamente, per effettuare nuove assunzioni, occorre avere la relativa capacità, che è determinata dalle
cessazioni intervenute nell' anno precedente. Per gli enti già soggetti a Patto, si può assumere nei limiti
del 25% della spesa dei cessati (100% per l' anno 2016 per i comuni con un' incidenza della spesa di
personale su quella corrente inferiore al 25%), mentre per gli altri vale la regola «per teste» che
consente una nuova assunzione per ogni cessazione, a prescindere dai costi. Per i comuni nati
mediante fusione e per le unioni in ogni caso vale anche il limite del 100% della spesa dei cessati nell'
anno precedente. Il tutto naturalmente a patto che venga rimosso il blocco introdotto per il 2015­2016
volto a consentire la ricollocazione degli esuberi provinciali.
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Se l' illegittimità del voto non ha influito sull' esito della deliberazione
Il vicesindaco non vota
Ma l' atto annullabile può essere convalidato
È legittima una delibera di consiglio comunale
adottata con il voto espresso anche dal vice
sindaco dell' ente?
Il Consiglio di stato, con parere n. 94/96 del
21/2/1996, ha escluso che nel novero dei
poteri vicari del vice sindaco rientri l' esercizio
delle funzioni di componente del consiglio con
diritto di voto.
Nel caso di specie, la deliberazione consiliare
in questione sarebbe stata approvata anche
senza computare il voto espresso dal vice
sindaco, pertanto occorre valutare se sia
opportuno provvedere al ritiro della stessa,
ove fosse inficiata da vizi di legittimità.
In merito il Consiglio di stato, V sezione, con
sentenza n. 1564 del 2005, con riferimento alla
c i r c o s t a n z a c h e l a delibera a d o t t a t a
sopravviva alla cosiddetta «prova di
resistenza», ha affermato che una giusta
composizione tra l' esigenza di reintegrare la
legittimità violata nel corso delle operazioni di
voto e quella di salvaguardare la volontà
e s p r e s s a d a l l ' o r g a n o deliberante, n o n
consente di pronunciare l' annullamento degli
atti impugnati e dei voti così espressi, se la
loro illegittimità non influisca in concreto sull'
esito della deliberazione.
Circa il superamento della «prova di
resistenza», questa è del tutto irrilevante quando la controversia sia riferita alla violazione degli obblighi
di astensione gravanti sugli amministratori locali ai sensi della vigente normativa in materia (cfr
Consiglio di stato sez. IV 20/12/2013 n. 6177).
Nella fattispecie in esame, potrebbe farsi ricorso all' istituto della convalida amministrativa grazie al
quale, qualora si sia in presenza di un atto annullabile, la pubblica amministrazione, in virtù del principio
di conservazione degli atti giuridici, può decidere di mantenere in vita tale atto, rimuovendo i vizi che lo
inficiano attraverso l' espressione di una manifestazione di volontà finalizzata a eliminare il vizio
ravvisato. Infatti, la convalida si sostanzia in una nuova ed autonoma manifestazione di volontà che,
collegandosi all' atto originario, ne mantiene gli effetti fin dal momento in cui esso venne emanato. La
legge n. 15 del 2005 ha modificato la legge n. 241 del 1990, introducendo l' art. 21­nonies che, al
comma 2, prevede la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, entro un termine
ragionevole, nel caso in cui ne sussistano le ragioni di pubblico interesse.
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QUORUM Qual è la normativa da applicare, in ordine alla definizione del quorum strutturale
stabilito per la validità delle sedute del consiglio comunale, in caso di contrasto tra previsione
statutaria e norma regolamentare?
L' art. 38, comma 2, del decreto legislativo n. 267/00, demanda al regolamento comunale, «nel quadro
dei principi stabiliti dallo statuto» la determinazione del «numero dei consiglieri necessario per la
validità delle sedute», con il limite che tale numero non può, in ogni caso, scendere sotto la soglia del
«terzo dei consiglieri assegnati per legge all' ente, senza computare a tale fine il sindaco e il presidente
della provincia»; quest' ultimo assunto deve essere inteso nel senso che, limitatamente al computo del
«terzo» dei consiglieri, il sindaco deve essere escluso.
Nel caso di specie è stato rilevato un contrasto tra la previsione recata dallo statuto comunale e la
disciplina prevista dal regolamento sul funzionamento del consiglio dell' ente locale.
La prima delle due fonti normative, infatti, prevede, in prima convocazione, la presenza della
maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati al fine della validità delle sedute ed, in seconda
convocazione, la presenza di almeno sei consiglieri, non computando il sindaco. Ai sensi della norma
regolamentare è, invece, previsto che, per la validità delle sedute di seconda convocazione, sia
necessaria la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati su un totale di dodici consiglieri
oltre al sindaco.
Secondo il principio della gerarchia delle fonti, conformemente anche all' articolo 7 del citato Tuel, che
disciplina l' adozione dei regolamenti comunali «nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo
statuto» (cfr. sentenza Tar Lombardia, Brescia, n.
2625 del 28 dicembre 2009, Tar Lazio, n. 497 del 2011), la citata disposizione regolamentare dovrebbe
essere disapplicata, prevalendo la norma statutaria. È, tuttavia, opportuno comporre la discrasia
rilevata; l' ente dovrà, pertanto, porre in essere un intervento correttivo volto ad armonizzare le
previsioni recate dalle citate fonti di autonomia locale.
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Lo Scaffale degli Enti Locali
Autore ­ Rocco Galli Titolo ­ Nuovo corso di
diritto amministrativo Casa editrice ­ Cedam,
Padova, 2016, pp. 1.800 Prezzo ­ 120 euro
Argomento ­ Il volume, giunto alla sua sesta
edizione, si presenta come una raccolta
imponente e dettagliata dell' intera materia del
diritto amministrativo, esaminandone in
maniera sistematica tutti gli istituti. Lo scopo è
quello di offrire un più sicuro supporto di
studio a quanti si accingono a cimentarsi con i
pubblici concorsi, in particolar modo per il
concorso di accesso in magistratura. All'
interno del libro viene data contezza anche
delle più recenti modifiche legislative, nonché
delle pronunce giurisprudenziali più
significative ed eminenti, così da garantire al
lettore un quadro completo della materia. Il
volume è infatti aggiornato agli schemi dei
decreti attuativi della c.d. legge Madia, alla
legge n. 11/2016, ai dlgs 7 e 8 del 2016 e alla
recentissima giurisprudenza del 2016. L' opera
è costituita da due tomi, non vendibili
separatamente. Il volume è suddiviso in
capitoli e paragrafi.
Nel corso di 25 capitoli, l' opera affronta le
tematiche più rilevanti e di maggiore interesse
per lo studio della materia amministrativa,
dalle fonti all' organizzazione della pubblica
amministrazione, dello stato e degli enti pubblici, dalle autonomie locali a i beni pubblici, dal nuovo
procedimento amministrativo agli atti e ai provvedimenti amministrativi, dai ricorsi amministrativi alla
giurisdizione ordinaria e alle giurisdizioni speciali. Il volume è corredato da un indice sistematico molto
dettagliato che consente uno specifico approfondimento degli argomenti trattati e una più rapida e
puntuale consultazione.
GIANFRANCO DI RAGO
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