Le vie del gusto

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Le vie del gusto
Scuola Primaria
di Castel San Niccolò
Dirigente Scolastico: Prof.ssa Graziella Bruni
Le vie del gusto
Il progetto fa parte di una serie di
percorsi conoscitivi
all’interno di un programma
specifico promosso e patrocinato
da una serie di enti
“VIAGGIO NELLA
VALLE CHIUSA”
Alla scoperta dei tesori
e del paesaggio del
Casentino
• Miur e Ufficio scolastico
provinciale di Arezzo
• Regione Toscana
• Provincia di Arezzo
• Comunità montana del
Casentino (Cred)
• Casentino sviluppo e turismo
• Ecomuseo del Casentino
• Parco nazionale delle foreste
casentinesi
• Amministrazioni comunali
• Cooperativa Oros
MOTIVAZIONI
Tradizione
del plesso
nata
per…
Correggere
scorrette
abitudini
alimentari
Recuperare
le tradizioni
agroalimentari
del nostro
territorio
Riscoprire il
“gusto” di
assaporare
e valorizzare
alcuni
alimenti
Finalità
• Scoprire e conoscere l’ambiente in cui si vive
• Recuperare e valorizzare la memoria del passato: il cibo
come espressione di un territorio e di un periodo storico
(la cucina povera)
• Promuovere la conoscenza dei prodotti locali e saperli
apprezzare
• Conoscere le trasformazioni delle materie prime
• Mettere a confronto le abitudini alimentari di ieri e di
oggi.
Progettazione curricolare
Il progetto ha coinvolto tutte le classi del plesso con percorsi
diversificati a seconda dell’età.
• Durata: cadenza annuale
• Insegnanti partecipanti: tutte le insegnanti del plesso
• Percorso interdisciplinare perché ha coinvolto:
– Lingua italiana: rielaborazione orale e scritta delle
esperienze svolte e lettura di testi specifici
– Scienze:sperimentazioni pratiche
– Storia: ricostruzioni temporali, raccolta di testimonianze,
confronti tra generazioni
– Arte e immagine:disegni, cartelloni, ricettari…
– Geografia: conoscenza del territorio
Modalità d’attuazione
La fattoria didattica
Pane
• Visita al mulino ad acqua “Grifoni”
• Visione della
macinatura
del grano con macine a
pietra
• Laboratorio di manipolazione
Formaggio
• Visita al caseificio di Talla
• Osservazione della mungitura ed
esperienza pratica da parte dei bambini
• Osservazione delle fasi di trasformazione
del latte
• Realizzazione del pane
da parte degli alunni
• Produzione del formaggio da parte
dei bambini
• Assaggio del prodotto finito
• Assaggio del prodotto finito
Tradizioni locali
Interviste ai nonni per collegare l’ambiente scolastico
al paese e recuperare tradizioni culinarie antiche
legate alla cucina povera del nostro territorio
Intervista ai nonni
Ricerca di ricette e proverbi
Le varie fasi di lavorazione del grano:
la semina,
la mietitura,
la battitura o trebbiatura
Abbiamo fatto un salto nel passato dei nostri nonni e abbiamo
scoperto tante cose meravigliose!
I prodotti che venivano maggiormente consumati erano:
pane fatto in casa
polenta di mais e di farina di castagne (pan di legno)
pasta fatta in casa
patate bianche e rosse (di Cetica)
Cetica)
Nello splendido
scenario del
nostro Parco
troviamo…
Occorre ricordare
l’allevamento
allevamento di
caprini, maiali e di
ovini , dai quali si ricavava
una lana pregiata che ha reso
famoso il Casentino inoltre,
le carni dei nostri bovini,
sono di alta qualità
qualità
L’apicoltura è una delle
maggiori risorse del
Parco insieme al miele di
melata.
Tanti prodotti
prelibati e gustosi
che…
che…
Formaggi, ricotta e raviggiolo
sono prodotti tipici del Parco
La farina di castagne
macinata nei mulini ad
acqua
talvolta hanno un
sapore antico ricco di
tradizioni e usanze
che non dobbiamo
dimenticare.
Funghi di ottima qualità
qualità
Salsiccia e carne di maiale
La castagna è un frutto
con un alto valore
nutrizionale e, fin
dall’antichità, è stato una
grande risorsa per l’uomo.
Nella nostra vallata, la
coltura della castagna e
della sua farina era molto
diffusa soprattutto fra
quelle comunità che
vivevano in luoghi non
coltivabili, ma che
trovavano nel commercio
di questo prodotto, una
fonte di sostentamento.
La patata rossa di
Cetica è il nostro
fiore all’occhiello
per l’ottima qualità
e la prelibatezza.
E’ legata al nostro
territorio da molto
tempo e viene
largamente
impiegata in cucina
per piatti tipici
come i tortelli
tortelli, gli
gnocchi…
gnocchi….
Mietitura
Quando il grano era maturo veniva
mietuto (fine di giugno ed i primi
giorni di luglio) a mano con la falce.
Veniva poi legato in manne e
ammucchiato in covoni.
Semina
al tempo dei nonni, in autunno, ogni
famiglia di contadini effettuava la
semina del grano.
Battitura o trebbiatura
Veniva eseguita nell’aia
aia (un grande spazio accanto alla
casa del contadino) con una macchina che funzionava con
il motore di un trattore.
Il giorno della battitura era proprio un giorno di festa!
Uomini, donne e bambini avevano ognuno il proprio
Menu della
ruolo.
Poi, dopo tanto lavoro…
battitura
tutti a tavola a mangiare!
Minestra in brodo con
l’ocio
ocio o la gallina
Carne varia oppure lesso
di gallina con contorno
Maccheroni fatti in casa
di patate o fagioli
al sugo d’
d’ocio
Ciambellone
Ocio al sugo e piselli
Pere con formaggio o
mele
Vino e acqua
Vino e acqua a volontà
Ciambellone e Vin Santo
I nostri ricettari esposti
nelle
“Logge del grano”
Alcuni
momenti
significativi
…
con le
mani in
pasta!!!
Risorse economiche e
collaborazioni
Per la realizzazione del nostro
progetto abbiamo attinto alle
risorse economiche del fondo
d’Istituto e alla collaborazione
degli enti locali che
ringraziamo sentitamente.
Conclusioni
Questi percorsi
ci hanno permesso di avviare
un processo di cambiamento
nelle abitudini alimentari
dei nostri ragazzi!