L`OFS in Ucraina Preghiera e azione
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L`OFS in Ucraina Preghiera e azione
La rivista dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia Contiene I.R. Anno 12 – n° 4 aprile 2014 Periodico mensile Poste italiane – Sped. in Abb. Post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27.02.04 n. 46) art. 1c. 2DCB Padova L’OFS in Ucraina Preghiera e azione L’ANNUNCIO DELLA PASQUA Beati voi V Capitolo elettivo nazionale Santa Maria degli Angeli Assisi, 5-8 giugno 2014 “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6,37) L’OFS d’Italia per l’universale salute (FF 1846) scrivi a: [email protected] o [email protected] oppure a: redazione FVS c/o segretariato nazionale OFS, viale delle Mura Aurelie, 9 00165 – Roma Copiapò (Cile), 28 marzo 2014 Carissimi amici, Sono trascorsi quasi due mesi dal nostro arrivo in Cile! Vi scriviamo questa breve lettera per aggiornavi di come procede la fase iniziale della nostra missione in Cile. Stiamo bene! Il nostro piccolo cresce e la gravidanza è agli ultimi mesi. Viviamo con attesa anche il completamento dei lavori nella casa del Villaggio San Pedro, ricordandovi che, per adesso, siamo ancora ospiti fraterni (in quanto facciamo fraternità e famiglia con i frati) nel Convento di Copiapò. Il 23 marzo, qui in Cile, è iniziato l’anno pastorale per cui, all’inizio della messa, sono stati presentati all’assemblea tutti gli operatori pastorali impegnati nella parrocchia. C’eravamo anche noi, come missionari laici dall’Italia. Il sabato precedente siamo stati ad un ritiro di Quaresima nel deserto con un gruppo della parrocchia. Intanto, continuiamo ad essere accolti e impegnati, affiancando i fratelli nelle attività parrocchiali che ci permettono di integrarci e di sentirci sempre più partecipi delle gioie e dei dolori di questa comunità. Abbiamo fatto diversi passi avanti nella comprensione della lingua cilena e così iniziamo a parlarla. La settimana scorsa, è arrivato fra Fabio con il quale abbiamo condiviso la preparazione al corso del Centro Unitario Missionario (CUM) di Verona. Si tratta sicuramente di una preziosa presenza qui in missione. Dopo diversi anni di esperienza in Italia, ha sentito la chiamata alla missione e, tra i primi impegni che gli sono stati affidati, c’è quello di assistente spirituale dell’OFS locale. Chi è in missione “va piano e va lontano” Come tutti i cristiani del mondo, camminiamo preparandoci per la Pas qua del Signore Gesù Risorto. Anche per noi non mancano alcune tentazioni come può essere quella di pensare, a volte, alle sicurezze lasciate nella nostra terra che qui non abbiamo. Oppure, quella di voler iniziare subito a “fare qualcosa” che ci renda dei missionari più operativi ed efficaci, senza conoscere la realtà e le necessità. Nel nostro breve cammino spirituale in missione stiamo apprendendo anche, più direttamente, quanto sia importante andare piano e con prudenza. A volte, tutti noi, sperimentiamo nella fede che si può faticare invano se il Signore non dispone con bontà, se non ci lasciamo curare nelle nostre cecità. Un sentito e affettuoso saluto dal Cile. Paz y bien! Salvatore e Angela Macca “Andare piano e con prudenza” nel cammino spirituale e missionario. Senza pretendere “tutto e subito”. Questa testimonianza dei coniugi Macca è arrivata come una folgorazione nella redazione di FVS e a tutta la fraternità nazionale OFS. Per questo la riproponiamo, in questo scorcio del cammino quaresimale, che ci porta verso la Pasqua. L’esperienza dei Macca – a cui la nostra rivista ha dedicato un ampio servizio nel numero di marzo – ci risulta tanto più preziosa perché è segno della vitalità missionaria, attuale e potenziale, dell’OFS. È uno stimolo potente a non lasciare negletto il campo della “missione ad gentes” che cammina di pari passo con quello della “missione in casa”, a cui ogni francescano secolare è chiamato. Il Centro Missionario dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia (Ce.Mi.OFS) è oggi una realtà significativa e apprezzata nella fraternità nazionale. Un’opera che ha bisogno di essere sempre più sostenuta e considerata anche nelle diverse fraternità regionali. In oltre un decennio di esistenza, i progetti missionari sono cresciuti e si sono sviluppati, e di pari passo sono aumentati i laici e le intere famiglie che si sono dedicate totalmente alla “missione ad gentes”. Il Centro è nato per coltivare e accrescere, in modo maggiormente strutturato, la vocazione missionaria dei laici francescani appartenenti all’OFS. E i frutti non sono tardati a giungere: le iniziative missionarie, nate e portate avanti grazie alla dedizione dei laici francescani, si sono radicate in Venezuela, Romania, Albania, Camerun, e ora anche in Cile. Sempre con lo spirito di favorire il dialogo e la collaborazione con strutture od organizzazioni locali, privilegiando le fraternità francescane esistenti sul territorio. I missionari diventano, allora, un ponte fra l’OFS italiano e i confratelli che condividono lo stesso spirito e la stessa vocazione in terre lontane. Senza “medaglie sul petto” ma con la consapevolezza di mettere i propri «cinque pani e due pesci» nelle mani di Cristo perché Lui possa «sfamare tanta gente». Di tutto questo, e di molto altro, si parla nel corso “Missione, partendo dalle fragilità” che il Ce.Mi.OFS organizza a Roma, al Centro nazionale OFS, dall’11 al 13 aprile. Un momento in cui vengono presentate anche le esperienze e le proposte estive. Con il Capitolo elettivo dell’OFS italiano alle porte – FVS ne sta seguendo da vicino i lavori preparatori – l’OFS italiano si prepara a “una primavera missionaria” tutta da scoprire e tutta da vivere. La Redazione 3 3 23 Lessico dell’anima Lettere a FVS Alleluia di Quaresima a Gerusalemme 6Temi 6 Va’ e ripara la mia casa 9 Provocati alla coerenza 24L’inchiesta Essere francescani nella Chiesa di papa Francesco 24 Fra miseria e fame OFS e Gi.Fra. d’Italia nei campi di accoglienza in Calabria 26 «Immigrati al freddo e al gelo» 10 Un popolo di Beati Chiamati a riscoprire il Discorso della Montagna 12 Francescani cioè puri di cuore Le parole del vescovo africano Mathieu Madega 28Attualità 28 «Con fede ho tagliato il cappio» Bennardo Raimondi denuncia il racket dell’usura 6 20 28 10 24 36 14 Per una resurrezione dell’Europa 31 Francescani contro l’usura dalle origini 15 Caro OFS 32 Se l’economia “francescana” va al governo 16 OFS 34 “Fratelli è possibile” 16 Parole da vivere 35 Femminile plurale 19 In due righe 36Giovani 20 Attraverso un milione di stelle 36 Non abbiate paura! Costruire strade di umanità per il domani Il nostro vino buono Il “glossario” del documento finale dell’assemblea OFS I Consigli nazionali OFS e Gi.Fra. in pellegrinaggio a Gerusalemme 22 L’OFS d’Italia in Terrasanta La speranza del nuovo protagonismo del non profit Meraviglioso Insicurezze e ansie delle giovani generazioni 39 Chi ha paura non cammina 40Mondo 46 L’invito del CIOFS 40 Un futuro di pace e dignità per tutti 47 L’OFS Italia a Guanarè Ucraina: una crisi anche spirituale 42 L’appello dell’OFS italiano 43 In Chiara luce Un corpo, Signore, ci hai preparato 44 Battendo le pentole per dire la verità La protesta civile in Venezuela 48 Dal genocidio alla riconciliazione A 20 anni dalla tragedia del Rwanda 49 I perché di un massacro 50 Un ministro ucciso nel ’94 51 Oltre il segno del Battesimo Pietro Valdo : questo sconosciuto 40 52Francescanesimo 52 Il re differente Il 25 aprile 800 anni dalla nascita di san Ludovico 55 Verso il “Re devoto” 56 L’Atlante dell’incontro 52 Una bussola per il carisma francescano in Italia 61 Segni & tracce da leggere, da vedere, da ascoltare 66Sipario Un popolo che si immischia. E prega. Autorizzazione n. 737 del 28/12/2002 del tribunale di Milano Direttore responsabile: Ettore Colli Vignarelli Delegato comunicazione e stampa Consiglio Nazionale OFS: Gianpaolo Capone Caporedattore: Paolo Affatato Redazione: Paola Brovelli, Antonella Giannini, Roberto Luzi Foto: archivio di redazione, Alessio Caposiena, Paolo Fiasconaro, Fondazione Giorgio La Pira, Gianluca Garbuglia, Stefana Musio, Marta Roncari, Saint Petersburg Orthodox Theological Academy (Licenza Creative Commons) Grafica: Gianluca Garbuglia – Risedesign.it Stampa: Imprimenda snc Via Martin Piva, 14 – Limena (PD) Collaboratori fissi: Andrea Serafino Dester, Remo Di Pinto, Attilio Galimberti, MichaelDavide Semeraro, Anna Pia Viola, Umberto Virgadaula La rivista dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia PER RICEVERE LA RIVISTA Quota associativa “Francesco il Volto Secolare – Associazione” Ordinaria € 20,00 Sostenitore € 35,00 da sottoscrivere sul c/c postale n. 55841050 intestato a Francesco il Volto Secolare Associazione Via della Cannella, 8 06081 – Capodacqua di Assisi (PG) SPECIFICARE CON CHIAREZZA CODICE ABBONATO (RINNOVI), NOME E INDIRIZZO COMPLETO Garanzia di riservatezza Informativa ex art. 13 del D.Lgs. 196/03. I dati personali forniti dai propri associati permettono all’associazione “Francesco il Volto Secolare” di farli partecipi delle proprie iniziative. Il conferimento dei dati è obbligatorio; senza detti dati l’Associazione non potrebbe effettuare l’invio del presente periodico. I dati sono custoditi su supporto informatico e trattati nel pieno rispetto delle misure di sicurezza a tutela della relativa sicurezza. Detti dati inoltre potranno essere comunicati all’associazione “Attività Ordine Francescano Secolare d’Italia Onlus” al solo scopo di far conoscere le proprie iniziative di solidarietà. Titolare del trattamento dei dati personali è l’associazione “Francesco il Volto Secolare”. In ogni momento potrete richiedere la cancellazione, la rettifica e l’aggiornamento dei Vostri dati personali contattandoci all’indirizzo di Viale delle Mura Aurelie, 9 – 00165 Roma o al cellulare 334 2870709 o all’indirizzo e-mail [email protected]. Hanno collaborato a questo numero: Fernando Amaral, Giulia Calderisi, Lorena Campos, Giuliano Cattabriga, Silvia Costa, Luca Demontis, Paolo Fiasconaro, Alessio Caposiena, Ornella Omodei Zorini, Alfonso Petrone, Angela Benedetta Soglia, Giorgio Tufano, Veronica Valeriani. Redazione e gestione abbonamenti c/o Segretariato nazionale OFS Viale delle Mura Aurelie, 9 – 00165 Roma Tel e fax: 06 632494, cel. 334 2870869 e-mail segreteria: [email protected] e-mail redazione: [email protected] Temi «O di Paolo Affatato Come essere francescani, autentici testimoni del carisma, nella Chiesa di papa Francesco? Il prof. Marco Bartoli, reduce dall’assemblea dei ministri provinciali e del Mo.Fra. italiano: “Chiamati a incarnare lo sguardo di tenerezza e di amore che apre l’orizzonte della speranza” 6 ggi davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza e di dare noi stessi speranza. Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, è portare il calore della speranza!». Questa frase di papa Francesco può essere, secondo il prof. Marco Bartoli, studioso di francescanesimo, la road map per i francescani del XXI secolo. Per rispondere alle “provocazioni” che oggi la presenza di papa Bergoglio offre alla famiglia francescana – interpellata nel profondo, in tutte le sue componenti, a rivitalizzare il carisma del Poverello di Assisi nella Chiesa e nel mondo – i francescani possono riscoprirsi “riparatori della Chiesa e della società”, facendosi “dispensatori di tenerezza” e “costruttori di speranza”. Ognuno con il proprio mattone. Soprattutto con il prezioso servizio del “custodire” l’umanità e il creato. FVS ne ha parlato con lo studioso a margine dell’incontro dei ministri provinciali d’Italia e del Movimento France- Va’ e ripara la mia casa scano italiano, tenutosi alla fine di marzo a San Giovanni Rotondo. Prof. Bartoli, solo un anno fa la parola “speranza” sembrava negletta nella Chiesa… È vero, un anno fa la Chiesa cattolica sembrava in una profonda decadenza. C’era il problema degli scandali, ma una opinione fortemente critica nei confronti di tutte le sue attività. Questo clima aveva portato a una stagione di incertezze, finché, l’11 febbraio 2013, arrivarono le dimissioni di Benedetto XVI. La reazione fu uno spaesamento generale. Fu un trauma. Tutti pensavano che la crisi fosse veramente più acuta di quanto non si credesse. Poi ecco papa Francesco che “riapre l’orizzonte della speranza”. «Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della speranza». Questa frase, del 19 marzo 2013, è stata una folgorazione per la Chiesa. Il Papa tornava a parlare di speranza. Vorrei dire che il messaggio di papa Francesco fa pensare a quello di papa Giovanni XXIII che, all’apertura del Concilio, nel 1962, disse: «Nei tempi moderni molti non vedono che prevaricazione e rovina… a noi sembra di dover dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano eventi sempre infausti». E proseguiva: «La Provvidenza ci sta conducendo ad un nuovo ordine di rapporti umani che si volgono verso il compimento di disegni superiori e inattesi; e tutto, anche le umane avversità, dispone per il maggior bene della Chiesa». Il contesto storico e politico era piuttosto differente. Certo, il Concilio Ecumenico si raduna 17 anni dopo la seconda guerra mondiale. La Chiesa, madre di tutti, solleverà una volta ancora l’appello alla pace, la pace che previene i conflitti delle armi: quella che ha le radici nel cuore di ciascun uomo. La Chiesa si presenta quale è: madre, Chiesa di tutti, e particolarmente Chiesa dei poveri. E poi ripresenta il paradigma del Samaritano. Disse Paolo VI: «L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio… qui riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi siamo cultori dell’uomo». 7