L`ITALIA E L`UNIONE EUROPEA La nascita dell`Unione Europea All
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L`ITALIA E L`UNIONE EUROPEA La nascita dell`Unione Europea All
L'ITALIA E L'UNIONE EUROPEA La nascita dell'Unione Europea All'inizio degli anni '50 si avvia il processo di integrazione europeo: nascono la CECA, la CEE e la CEEA, aventi finalità economiche ed evitare nuove situazioni di conflittualità in Europa. Punto di partenza è la creazione di un “mercato comune”, eliminando le barriere esistenti tra gli Stati europei e garantire la “libera circolazione delle merci, dei lavoratori dipendenti, il diritto di stabilimento dei lavoratori autonomi, la libera prestazione di servizi, la libera circolazione dei capitali”. L'integrazione è andata sempre più intensificandosi. Una serie di trattati ha portato all'ampliamento dei poteri delle istituzioni comunitarie (con conseguente depotenziamento dei singoli Stati membri) e alla modifica dell'originario impianto istituzionale delle Comunità e delle regole decisionali che presiedono alla loro azione. Ecco le tappe principali: • TRATTATO DI BRUXELLES (1965) : le tre Comunità trovano un primo coordinamento (fino ad allora avevano agito autonomamente) unificando gli esecutivi. Da questo momento ci saranno una Commissione Europea, un unico Consiglio e un unico bilancio europeo; • ATTO UNICO EUROPEO (1986): altre barriere alla libera circolazione delle merci, delle persone e dei capitali all'interno del mercato unico vengono eliminate; si ampliano le competenze delle istituzioni comunitarie (ambiente e ricerca scientifica); si prelude ad una Unione Europea, istituzione per una più intensa cooperazione tra gli Stati membri, economica e politica; si istituzionalizza il Consiglio Europeo per le grandi scelte di indirizzo politico; si potenzia il Parlamento Europeo nell'ambito dei processi decisionali; si avvia la cooperazione europea in materia di politica estera; • TRATTATO DI MAASTRICHT (1992): tappa decisiva per la nascita dell'Unione Europea. Il Trattato amplia l'area di intervento delle istituzioni europee (istruzione, comunicazione, industria...), rafforza politiche comunitarie rilevanti (coesione economica e sociale, ambiente...), si avvia la cooperazione in materia di politica estera e sicurezza (PESC) e la cooperazione in materia di giustizia e affari interni (GAI). Sono il secondo e il terzo pilastro (oltre al sistema comunitario) su cui si reggeva (fino a Lisbona) l'U.E. Si introduce la “ moneta unica europea” (euro) e l'istituzione della “Banca Centrale Europea”, unico organo di emissione della moneta e di controllo della liquidità e garante della stabilità dei prezzi del mercato unico. Vi sono novità istituzionali (ulteriore valorizzazione del ruolo del Parlamento Europeo e istituzione del “ Comitato delle Regioni e delle autonomie locali”, organo consultivo di rappresentanza dei governi locali), si introduce il “principio di sussidarietà” (la Comunità Europea è legittimata ad agire nei settori che non sono di sua esclusiva competenza in caso di necessità). Un principio che funge da freno all'ampliamento dell'area degli interventi comunitari, a tutela delle competenze degli Stati membri. Le istituzioni comunitarie si impegnano a rispettare i diritti fondamentali garantiti dalla << Convenzione Europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali>> e che risultano dalle Costituzioni degli Stati membri. Si introduce la nozione di “cittadinanza europea” (ciascuno Stato membro è tenuto a riconoscere diritti ai cittadini degli altri Stati della comunità); • TRATTATO DI AMSTERDAM (1997): si valorizza la cittadinanza europea ( la Comunità deve ora perseguire l'uguaglianza tra uomini e donne, la protezione delle persone fisiche riguardo la raccolta e il trattamento dei dati personali; procedura sanzionatoria in caso di violazione grave e persistente dei diritti fondamentali...); si attenuano modeste modifiche alla forma di governo comunitaria (estensione e semplificazione delle complesse procedure mediante le quali il Parlamento europeo partecipa al procedimento legislativo); si rafforza la politica sociale europea ( il tema dell'occupazione è questione di interesse comune e si potenziano gli strumenti di intervento dell'Unione); • TRATTATO DI NIZZA (2001): si rafforzano gli interventi dell'Unione nella politica estera, sicurezza e difesa e nella cooperazione rafforzata (quella che, nel rispetto del Trattato, può essere decisa da due o più Stati membri), ci sono novità nella forma di Governo comunitaria • • ( nuova composizione del Parlamento europeo e della Commissione, nuova ponderazione dei voti per le decisioni del Consiglio); TRATTATO DI ATENE (2003, TRATTATO DI ADESIONE): sottoscritto il 16 aprile 2003 ad Atene, porta all'ingresso di 10 Paesi nell'Unione. Contiene alcuni adattamenti ai trattati vigenti (soprattutto riguardo la composizione delle istituzioni comunitarie) ed una serie di disposizioni transitorie per facilitare l'ingresso dei nuovi Stati membri; TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L'EUROPA (2004) E TRATTATO DI RIFORMA (2007): il primo è stato sottoscritto a Roma il 29 ottobre 2004, il secondo a Lisbona il 13 dicembre 2007 (in vigore dal 1° dicembre 2009). Il primo Trattato aveva una intenzione “costituente” alla nuova fase del processo di integrazione europeo che, dopo Nizza, aveva lasciato irrisolti molti problemi relativi all'allargamento. Avrebbe dovuto sostituire i Trattati europei precedenti e presentava importanti novità riguardo la forma di governo dell'Unione (rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio Europeo, istituzione di un Ministro degli Esteri), riguardo la distinzione delle competenze tra Unione e Stati membri, riguardo una diversa e più razionale disciplina delle fonti comunitarie (con chiara distinzione tra atti legislativi ed atti esecutivi), riguardo la garanzia dei diritti fondamentali (incorporazione bel Trattato della “Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea”). Il Trattato ha incontrato uno stop con gli esiti negativi dei referendum svoltisi in Francia e Olanda nel maggio e giugno 2004. A tre anni di distanza il Consiglio Europeo ha ripiegato su un'ipotesi meno ambiziosa: approvare un trattato che introduca alcune modifiche necessarie nei due trattati esistenti (TCE e TUE) senza però sostituirli, eliminando quei termini (Costituzione, Ministro degli Esteri...) che avevano urtato alcuni Stati membri. Risultato finale è il Trattato di Lisbona (31 dicembre 2007), che incide sul TUE (pur restando Trattato sull'Unione Europea), in parte sul TCE (ora TFUE, “Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea”), in vigore dal 1° dicembre 2009. L'Unione Europea sostituisce definitivamente la Comunità Europea. Buona parte delle novità sono state comunque mantenute.