La partecipazione dell`Italia all`UE
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La partecipazione dell`Italia all`UE
LA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALL’UNIONE EUROPEA Appartenenza dell’Italia alle Comunità fino dalla loro istituzione Lentezza nell’adeguamento del quadro istituzionale interno IL QUADRO COSTITUZIONALE ITALIANO l Il contesto storico: la fine della II guerra mondiale l Costituzione italiana del 1948: partecipazione allo sviluppo dell’ordinamento giuridico internazionale l Assenza di riferimenti formali all’appartenenza dell’Italia alle CE/UE: sfasamento temporale IL QUADRO COSTITUZIONALE ITALIANO - II l Articolo 11 Cost.: limitazioni di sovranità attraverso la partecipazione ad organizzazioni internazionali che garantiscano la pace, in condizioni di reciprocità – ONU, Nato, Comunità europee ecc. l Adeguamento agli obblighi derivanti da Trattati internazionali: sistema dualistico – ratifica attraverso legge del Parlamento + ordine di esecuzione del Presidente della Repubblica l Ratifica dei Trattati comunitari: leggi ordinarie l Problemi di contrasto fra norme comunitarie e norme nazionali: divergenza di interpretazione fra Corte di giustizia e Corte costituzionale italiana (v. Costa c. ENEL) l Il contrasto nella giurisprudenza della Corte cost.: Costa c. ENEL, Frontini, ICIC l L’allineamento nelle posizioni: Granital e ordinanza 2008 L’INFLUENZA DEL SISTEMA COMUNITARIO SUL SISTEMA ITALIANO l Alterazione dell’equilibrio fra Governo e Parlamento l Prevalenza storica del ruolo del governo l Progressivo aumento del ruolo dei Parlamenti nazionali – Controllo della sussidiarietà l Progressivo aumento dei poteri del Parlamento europeo: limitazione del deficit democratico IL RAPPORTO FRA STATO E AUTONOMIE LOCALI l Evoluzione nel rapporto Stato-Regioni: iniziale marginalità delle Regioni sia nella l Fase ascendente: definizione delle politiche CE/UE # fase discendente: attuazione delle politiche CE/UE l Iniziale centralizzazione delle competenze a livello statale l Anni ‘70: regionalismo l 2001: “devolution” FASE ASCENDENTE l Definizione della posizione dell’Italia nella formazione delle politiche europee: ruolo prevalente del governo l Legge n. 153 del 1987 (“La Pergola”): istituzione del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie presso la Presidenza del Consigli sotto la direzione del Ministro delle politiche europee FASE ASCENDENTE - II l Legge n. 131 del 2003 e legge 11 del 2005 (“Buttiglione”): estensione dei meccanismi di raccordo l Obbligo del governo di informare il Parlamento sui progetti di atti UE + relazione annuale l Parlamento: potere di formulare osservazioni e atti di indirizzo, riserva di esame parlamentare (20 gg.) l Coordinamento governativo: comitato interministeriale per gli affari comunitari (CIACE) COINVOLGIMENTO DEGLI ENTI TERRITORIALI NELLA FASE ASCENDENTE l Obbligo del governo di informare le Regioni sui progetti di atti UE + riserva di esame l Conferenza Stato-Regioni: potere di inviare osservazioni sui progetti di atti e l Possibilità di partecipazione delle Regione alla delegazione del governo LA FASE DISCENDENTE: ATTUAZIONE DEL DIRITTO UE l Legge La Pergola: legge comunitaria con cadenza annuale l Ddl entro il 31 gennaio per l’adempimento di tutti gli obblighi comunitari l Pluralità di modalità di attuazione: legge, delega legislativa, regolamenti l Problemi di tempestività: cadenza annuale non sempre rispettata, termini per l’esercizio della delega o i regolamenti di attuazione - Rimedi LA FASE DISCENDENTE: IL RUOLO DELLE REGIONI l Anni ‘70: distinzione Regioni ordinarie: attuazione dopo legge statale # Regioni speciali: attuazione diritto CE per i settori di competenza esclusiva l Riforma: leggi La Pergola e Buttiglione + modifica costituzionale titolo V Cost. (art. 117) + legge di applicazione n. 131 del 2003: principio dell’attuazione diretta per tutte le Regioni (v. leggi comunitarie regionali) l Art. 120 Cost. + art. 8 l. 131/2003: potere sostitutivo del Governo in caso di inazione delle Regioni: preventiva messa in mora (+ potere di intervento anticipato): carattere cedevole); profili di responsabilità l Competenze concorrenti: fissazione dei principi fondamentali nella legge comunitaria statale + leggi regionali