Il richiamo della formazione tra l`Unione Europea e
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Il richiamo della formazione tra l`Unione Europea e
FORMAZIONE CONTINUA Il richiamo della formazione tra l'Unione Europea e la Svizzera Novità importanti alimentano il dialogo UE-Svizzera in materia di formazione. Nell'UE, novità assoluta, per la prima volta il Consiglio dei Ministri dell'Educazione UE dedicherà la seduta di dicembre alla VET (Vocational Education and Training) nella duplice accezione di formazione iniziale dei giovani e di formazione continua degli adulti. La riscoperta del ruolo della formazione professionale segue il bilancio poco lusinghiero dei risultati della strategia Lisbona 2000. Essa prefigurava per il 2010 un'Europa altamente competitiva in un'economia globalizzata della conoscenza e basata sullo sviluppo delle risorse umane. In molti Paesi UE i sistemi educativi e formativi non hanno raggiunto gli obiettivi di riduzione dell'abbandono scolastico, di aumento dei giovani con formazione universitaria o analoga e di adulti in formazione continua. di Battista Castagna * Un dialogo veramente europeo è in corso tra l'UE e la Svizzera. Ad alimentare questo dialogo ci sono novità importanti. Sul fronte UE la novità è assoluta. Per la prima volta il Consiglio dei Ministri UE, in questo caso quelli dell'Educazione, dedicherà la prossima seduta di dicembre a Bruges alla VET (Vocational Education and Training) nella duplice accezione di formazione iniziale dei giovani e di formazione continua dopo la transizione dalla scuola al lavoro. Questa riscoperta del ruolo della formazione professionale fa seguito al bilancio sostanzialmente negativo dei risultati della strategia Lisbona 2000. A Lisbona si prefigurava per il 2010 un'Europa altamente competitiva in un'economia globalizzata della conoscenza e, per questo, basata sullo sviluppo delle risorse umane. Ma, nella maggior parte dei Paesi UE, i sistemi educativi e formativi non hanno raggiunto gli obiettivi di riduzione dei tassi di abbandono scolastico, di aumento della percentuale di giovani che concludono una formazione universitaria o analoga e di adulti che accedono alla formazione continua. Contemporaneamente, anche a causa dell'invecchiamento della popolazione e di inadeguate politiche migratorie, si preannuncia per il 2020 una mancanza di manodopera qualificata, soprattutto per gli impieghi alla frontiera dell'evoluzione tecnologica, nella green economy, intesa soprattutto come trasversale ai settori e per un ambiente risorsa per lo sviluppo, e della white economy obbligata dalla crescente domanda di cura della persona e di qualità della vita. Dalla delusione per il mancato raggiungimento degli obiettivi 2010, acuita dalla crisi, e dalla constatazione dei bisogni futuri è nata l'idea di rigenerare i sistemi educativi e formativi anche investendo sulla formazione professionale. Essa, infatti, per la sua relazione con il lavoro, è capace di accompagnare le innovazioni tecnologiche e sociali, di consolidare le basi dello sviluppo settoriale e territoriale, di educare e creare coesione sociale e cittadinanza mentre insegna mestieri, di stimolare creatività e imprenditività, di attivare sinergie con e tra imprese, istituzioni e partner sociali; tutto ciò, spesso, meglio e più di quanto sappia fare una scuola tradizionale più lenta delle tumultuose evoluzioni economiche, sociali e culturali. Le parole d'ordine del Consiglio Europeo di Bruges saranno qualità della formazione, non solo per l'innovazione tecnica e professionale, ma anche per i contenuti di educazione generale; flessibilità dei percorsi, non solo adeguamento attivo all'evoluzione dei processi sociali, economici e culturali, ma anche accesso aperto a tutti e cooperazione e permeabilità orizzontale e verticale con i sistemi dell'educazione generale a tutti livelli; promozione dell'equità, dell'inclusione e della coesione sociale, senza fare della formazione professionale la scuola di serie B degli emarginati; sviluppo della creatività, dell'innovazione e dell'imprenditività per far fronte alle esigenze di uno sviluppo più verde, più intelligente, più sostenibile, più inclusivo in un'economia e in una società di cui l'elemento chiave è la conoscenza. Ma oltre a lanciare parole d'ordine, il Consiglio di Bruges proporrà anche una serie di misure operative, riprese dal processo di continua nella pagina successiva il dialogo 5/10 13