Mutazioni genomiche e cromosomiche - Il Liceo “G. Cesare
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Mutazioni genomiche e cromosomiche - Il Liceo “G. Cesare
: 1. Mutazioni genomiche. Sono mutazioni che comportano il cambiamento nel numero di cromosomi. Esse sono causate da errori che si verificano durante lo svolgimento della divisione cellulare. La causa più frequente è la mancata disgiunzione dei cromosomi omologhi durante il corso della prima divisione meiotica o dei cromatidi durante il corso della mitosi e della seconda divisione meiotica. A seconda che la mancata disgiunzione riguardi una coppia o tutte le coppie di cromosomi omologhi, si distinguono le aneuploidie e le euploidie. Se questi errori si verificano durante il corso della mitosi, gli effetti riguardano solo le cellule somatiche dell’individuo portatore della mutazione e pertanto non vengono trasmesse alla prole, al contrario, se tali errori si verificano durante la meiosi, gli effetti si manifestano nello zigote e quindi passano alle generazioni successive. Aneuploidie. In queste mutazioni la mancata disgiunzione riguarda solo una o poche coppie di cromosomi. Si distinguono: NULLISOMIE (2n–2) Se durante la prima divisione meiotica entrambi gli mancano entrambi i cromosomi omologhi di una coppia; omologhi migrano verso un polo cellulare, una delle due cellule figlie riceverà due cromosomi di una coppia (anziché uno solo) mentre l’altra cellula figlia non ne MONOSOMIE (2n–1) manca un cromosoma di una coppia; riceverà nessuno. La stessa cosa può verificarsi durante la seconda divisione meiotica se un centromero di un è presente un cromosoma in più di una coppia; cromosoma non si divide e una cellula figlia riceverà un cromosoma duplicato mentre l’altra non ne riceverà nessuno. Si vengono a creare in entrambi i casi gameti disomici (con due omologhi) o nullisomici (senza cromosomi di una coppia) anziché gameti normali TRISOMIE (2n+1) TETRASOMIE (2n+2) sono presenti due cromosomi in più di una coppia; PENTASOMIE (2n+3) sono presenti tre cromosomi in più di una coppia; monosomici (con un cromosoma per ogni coppia). ecc. Quando tali gameti anormali si uniscono durante la Spesso le aneuploidie sono incompatibili con la vita perché fecondazione con gameti normali, possono venirsi a creare comportano la carenza o la sovrabbondanza di geni e zigoti affetti da vari tipi di aneuploidie (▶figura 1). provocano comunque uno squilibrio genetico. A volte lo zigote non sopravvive, altre volte si divide ma lo sviluppo embrionale si arresta precocemente o tardivamente causando aborti spontanei, alcune volte il feto può arrivare vivo fino alla nascita ma poi muore subito dopo, altre volte riesce a sopravvivere ma l’individuo portatore della mutazione presenta una serie di patologie correlate tra loro con gravità variabili. Esse vengono definite sindromi (dal greco: = insieme, = corsa) per indicare l’insieme di sintomi che caratterizzano una malattia). Le più note sono quelle compatibili con la vita. Le aneuploidie possono riguardare sia gli autosomi (cromosomi somatici) sia i cromosomi sessuali. Tra le aneuploidie che nella specie umana riguardano gli autosomi si ricordano: sindrome di Patau (trisomia 13), sindrome di Edwards (trisomia 18), sindrome di Down (trisomia 21); Tra le aneuploidie che nella nostra specie riguardano i cromosomi sessuali si ricordano: Figura 1. Aneuploidie La mancata separazione dei cromosomi omologhi durante la prima divisione meiotica genera gameti aberranti che fondendosi con gameti normali producono monosomie e trisomie. sindrome di Turner (monosomia X0), sindrome di Klinefelter (trisomia XXY), sindrome tripla X (trisomia XXX), sindrome di Jacobs o doppia Y (trisomia XYY). Euploidie. Le piante poliploidi (con ploidia superiore a 2n) sono In queste mutazioni la mancata disgiunzione riguarda tutte spesso vitali e sono generalmente più grandi dei loro le un corrispettivi n o 2n e la poliploidia è molto frequente tra cambiamento dell’intera ploidia. Gli embrioni animali le popolazioni naturali di piante soprattutto quelle raramente si sviluppano quando sono affetti da euploidie, erbacee. Spesso i coltivatori producono linee poliploidi le piante invece possono tollerare questa situazione che è per il loro maggiore vigore (▶figura 2). piuttosto frequente. Si distinguono: Le piante con ploidia dispari (3n, 5n, 7n ecc.) non coppie di omologhi e pertanto si verifica possono eseguire correttamente la meiosi e pertanto MONOPLOIDIE o APLOIDIE (n): sono sterili. La sterilità può essere un vantaggio perché con una sola serie di cromosomi omologhi, tali piante non producono semi immangiabili ma possono essere DIPLOIDIE (2n): riprodotte per via vegetativa (riproduzione con due serie di cromosomi omologhi, asessuata). incontrano difficoltà durante la meiosi, perché ogni Le piante con ploidia pari (4n, 6n, 8n ecc.) non TRIPLOIDIE (3n): con tre serie di cromosomi omologhi, cromosoma e il suo omologo sono presenti in quantità equivalenti, esse sono pertanto fertili. TETRAPOIDIE (4n): con quattro serie di cromosomi omologhi, PENTAPLOIDIE (5n): con cinque serie di cromosomi omologhi, ecc. La diploidia rappresenta la condizione normale per gli animali e per tutte le specie diplobionti mentre rappresenta una condizione anomala per gli individui aploidi delle specie aplobionti o aplo-diplobionti; viceversa la monoploidia rappresenta la condizione normale per gli individui aploidi delle specie aplobionti o aplo-diplobionti mentre rappresenta una condizione anomala per gli animali, per le specie diplobionti e per gli Figura 2. Poliploidia La figura mostra come nelle piante si possa stabilire la poliploidia e come essa possa permettere di formare una specie a partire da un’altra. individui diploidi delle specie aplo-diplobionti. 2. Mutazioni cromosomiche. Le mutazioni cromosomiche (o aberrazioni) sono alterazioni della struttura dei cromosomi che interessano uno o più geni e che si producono per lo più come conseguenza di errori durante il crossing-over, tramite rotture ed errate ricomposizioni dei cromosomi. Si originano cromosomi anomali con strutture nuove e si possono, così, verificare perdite, duplicazioni, inversioni o trasferimenti di pezzi più o meno estesi di cromosoma. A causa di queste mutazioni, i geni si vengono a trovare in una posizione diversa da quella originale. Tipi di aberrazioni cromosomiche. Le mutazioni cromosomiche si suddividono in quattro categorie: deficienze o delezioni, duplicazioni, inversioni e traslocazioni (▶figura 3). DEFICIENZA O DELEZIONE: comporta la perdita di un segmento cromosomico, DUPLICAZIONE: comporta la presenza di un segmento cromosomico ripetuto, INVERSIONE: comporta il “ribaltamento” di un segmento cromosomico, TRASLOCAZIONE: comporta il trasferimento di un segmento cromosomico su un cromosoma non omologo. Figura 3. Mutazioni cromosomiche. Nella figura vengono confrontati cromosomi normali (a sinistra) con i cromosomi affetti dalle varie aberrazioni (a destra).