Transcript
PDF
Un nomade della musica, d’accordo, ma è molto di più. È l’artista che sa guardare le brutture e resta convinto che il mondo può migliorare ed è ricco di meraviglie Jovanotti, 50 anni e pensa positivo Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 255 Domenica, 25 Settembre 2016 unita.tv Lucrezia Ercoli Jovanotti ha cinquant’anni. Sembra un paradosso, ma l’eterno ragazzo, il Gianni Morandi degli anni duemila, il Peter Pan della musica leggera è un cinquantenne. E con i cinquanta arriva il tempo dei bilanci. Che cosa è rimasto dell’edonismo spensierato del dj scoperto da Claudio Cecchetto? P. 12 Il profeta dell’odio l Grillo fomenta l’intolleranza per Renzi e giornalisti. «E torno a fare il capo a tempo pieno» l Il premier: «Il loro no alle Olimpiadi dimostra che hanno paura di governare» P. 4-5 La sete La domenica di Walter Veltroni di Aleppo Usa, la posta è la democrazia Enrico Deaglio (San Francisco) Due milioni di persone senz’acqua, allarme epidemie Continuano i bombardamenti, diplomazia in stallo P. 3 C aro direttore, dire che la vigilia è nervosa è dir poco. Tutti quelli che conosco, ormai vanno a vedere i sondaggi di Nate Silver almeno quattro volte al giorno. E per Hillary stanno scendendo, non c’è niente da fare. È ancora in testa, ma il vantaggio si sta erodendo. Nate Silver, con il suo sito “538” è una celebrità nazionale perché ha azzeccato le ultime due elezioni di Obama, oltre che la sconfitta dei Warriors nella finale NBA. È vero che altri sondaggi danno le chances di vittoria di Clinton al 75 per cento, ma Nate Silver le assegna un modestissimo 60. Florida e Ohio, ieri in cassaforte, oggi sono in ballo. Niente da fare: Trump sta risalendo, è più attivo, sta raccogliendo denaro. Ed è altrettanto vero l’opposto: Hillary ha sprecato il clamoroso vantaggio che aveva ottenuto dopo la convention democratica. Lì era sembrato che ci fosse stato il colpo del KO: tutto il paese aveva avuto un moto di ripulsa nei confronti di Trump per il suo razzismo, la sua aggressività, il suo linguaggio. Ma Hillary si è eclissata. Non si è fatta vedere nelle piazze, non è andata in tv, non ha convocato conferenze stampa. Fino ad arrivare al disastro di New York, quando è collassata in pubblico, sotto gli occhi del mondo, durante la cerimonia in ricordo degli attentati dell’11 settembre. Segue a pag. 2 Il gioco dell’oca y(7HD9B7*KKMKKT( +.!z!;!$!\ H o percorso fin qui, per il mio nuovo film, più di tremila chilometri di strade italiane. Sono alla ricerca di ciò che più mi interessa nella vita: le storie, le passioni, le emozioni, i sogni, il pensiero delle persone . Di quelle il cui nome non finisce sui giornali o in televisione, di quelle che sono fuori dai milioni di “occhi di bue” che molti contemporanei pensano di sentire permanentemente accesi su di sé. È l’Italia che lavora, che studia, che pensa, che ha memoria, che ha voglia di raccontare. Per quello che vale l’universo che ho esplorato ma, credetemi, tremila chilometri sono più faticosi e attendibili di un sondaggio telefonico improvvisatoè un paese vitale, combattivo, pieno di persone che non si rassegnano, che hanno valori, che non cedono al pessimismo, che si sacrificano, che pensano al futuro. Ma, rispetto all’altro meraviglioso viaggio in Italia che la vita mi ha riservato, quello fantastico che mi portò in tutte le province italiane per far nascere e consolidare la forza del nascente Pd nel 2008, ho anche misurato quanto ora appaia lontano, a questa Italia del 2016, il discorso pubblico del nostro tempo, la sua ripetitività stanca, la sua rissosità permanente, l’affermarsi costante dell’odio come cifra delle relazioni umane. Pur in questo tempo di impazzimento delle opinioni pubbliche, di cui la ascesa di Trump è manifesto evidente, nel nostro paese sembra prevalere, sulla rabbia, la sensazione quasi desolata di vivere senza passioni collettive, senza speranze da condividere, divorati da un insieme di “passioni tristi”. Non mi interessa che quello che sto per scrivere appaia come un invito idealistico o astratto. Ma sento che è urgente restituire all’opinione pubblica la relazione virtuosa tra la soluzione concreta dei problemi concreti delle persone e un disegno d’insieme, un sistema di valori e di ragioni che accendano le passioni collettive e spingano i cittadini a non protestare soltanto, a non essere rassegnati ma a partecipare alla dimensione collettiva del vivere. Segue a pag. 11 La guerra. Ad Aleppo un ragazzo beve l’acqua fuoriuscita dalle tubature distrutte dai bombardamenti. L’esercito siriano ha riconquistato zone a nord della città, ma i danni all’acquedotto assetano altre 250mila persone: adesso - rivela l’Unicef - sono due milioni i cittadini di Aleppo senza acqua ed elettricità Staino Giovani in fuga Caro segretario, da compagno a compagno... dal Paese che Gianni Cuperlo C aro Segretario, domani il Consiglio dei ministri comunicherà la data del referendum costituzionale. Per quanto conta ho avuto e avrò il massimo rispetto delle posizioni di ognuno a cominciare da quelle espresse già da tempo dentro il Pd. Tu hai riconosciuto l’errore di una prima personalizzazione del voto. Giusta la correzione, più difficile nei fatti slegare il referendum dal clima generale del Paese. La richiesta di valutare il merito della riforma non ha cancellato i dubbi su singole soluzioni, il che ha spinto un buon numero di studiosi a esprimere contrarietà al disegno. Come sai alcuni di noi provarono nell’iter a correggere quei limiti senza trovare sponda nel governo e nel partito. All’epoca di fronte agli errori delle destre e al nostro appello inascoltato a non privare il Parlamento delle sue prerogative, persino davanti all’abbandono dei lavori da parte delle opposizioni i più amareggiati e critici tra noi non fecero mancare il numero legale e votarono il testo. Segue a pag. 6 non riconosce il merito Swg: altri 54mila a lavorare all’estero, dove non vince il nepotismo P. 8 Le strane coppie del No Un calcio ai soldi: vince il Pisa senza quattrini di Gattuso, perde il Chelsea ricco di Conte P. 15 Cundari P. 7