Nelle elezioni americane gli tessi difetti gli stessi

Transcript

Nelle elezioni americane gli tessi difetti gli stessi
Data
311 Jlessaggero
Nelle elezioni
americane
gli �tessi difetti
dell Europa
Romano Prodi
ra due giorni il popolo
americano sceglierà il nuo­
F vo presidente. Non mi az­
zardo in previsioni: mi li­
mito solo a fare alcune osser­
vazioni su questa incredibile
sfida. Incredibile perché nes­
suno avrebbe mai pensato ad
uno scontro fr a l'ex First lady
Hillary Clinton e un concor­
rente così fuori dagli schemi e
così imprevedibile come Do­
nald Trump.
Eppure la candidatura di
Trump avrebbe dovuto stupi­
re tutti ma non noi europei.
Non credo infatti di essere pa­
radossale affermando che il
candidato repubblicano, ad ec­
cezione di quelle che noi chia­
miamo "americanate", si pre­
senta con le stesse caratteristi­
che dei "nuovi" leader euro­
pei. Donald Trump marcia
perfettamente in linea con le
tesi dei partiti "populisti" che
hanno fatto tanta strada nelle
ultime prove elettorali dei Pae­
si del vecchio continente.
L'agenda dei populismi del­
le due sponde dell'Atlantico si
fonda sugli stessi pilastri: il ri­
pudio per la globalizzazione,
la creazione di muri contro
l'immigrazione, la critica al li­
bero commercio e l'accusa al­
la Cina di essere all'origine di
tutti i nostri mali. Il tutto unito
ad un nazionalismo crescente
che, da noi, si esprime nell'an­
tieuropeismo e, sull'altro lato
dell'Oceano, nel messaggio di
ripristinare la potenza egemo­
nica degli Stati Uniti nel mon­
do.
Una serie di tesi che, se tra­
dotte in realtà, farebbero ritor­
nare la nostra economia cin­
quant'anni indietro.
Continua a pag. 22
Pagina
Foglio
06-11-2016
1
1
Nelle elezioni americane
gli stessi difetti dell'Europa
purin circostanze molto difficili,
• è riuscito a tenere alto il
prestigio e la ricchezza del
segue-dallCl
prin1apag�
·
··
- -·
- -- popolo americano.
· E metterebbero a rischio i pur
Non pensiamo però che
• Hillary Clinton mantenga verso
complicati e fragili processi di
convivenza pacifica costruiti in
l'Europa gli stessi rapporti che
questi anni. Il che non ci esonera ha costruito suo marito, rapporti
dalla necessità di fare uscire le
• che sono già stati interpretati in
nostre democrazie dalle
modo meno impegnativo sia da
malattie che ne hanno affaticato Bush che da Obama. Anche se
il cammino, e cioè l'insicurezza, • non ripete in modo ossessivo il
la disoccupazione, i salari
. ritornello di Trump di volere
stagnanti, l'aumento delle
• un'America Grande, Hillary
disuguaglianze e il prevalere
• Clinton, nel suo ruolo di
della finanza sulla politica e
. Segretario di Stato, è sempre
sull'economia.
stata incline a sostenere una
Il successo dei populismi, che • posizione americana dura ed
pure non riescono a fare
• assertiva. In linguaggio
proposte concrete e credibili, si · familiare potremmo dire che si è
fonda esclusivamente sulle gravi • più spesso schierata fra i falchi
inadempienze dei sistemi
• che fra le colombe. Così è stato
democratici. Per questo motivo i • nella politica mediorientale, così
populismi di entrambi i lati
. nel conflitto libico e nei rapporti
dell'Atlantico non hanno
con la Russia. Una politica che
sarà presumibilmente più
bisogno di nessun fondamento
propensa a mettere in atto una
ideologico. Non ne ha alcuno
Trump, mentre il successo della • strategia globalepuramente
americana che non al sostegno
Le Pen in Francia è diventato
della difesa di un'Europa troppo
dilagante proprio quando essa,
riluttante a spendere per la
uccidendo freudianamente il
• propria sicurezza.
padre, si è liberata delle sue
radici ideologiche filofasciste e
Trump, da parte sua, ha
ha potuto raccogliere sia i voti
• sempre dimostrato un aperto
delle paure di destra che delle
. disprezzo riguardo alle alleanze
paure di sinistra, come ha fatto • con i Paesi meno forti, su cui
in questi mesi Trump.
tradizionalmente si è fondata la
strategia americana, e ha
Di fronte a Donald Trump si
perfino prospettato l'ipotesi di
presenta come candidata (e mi
• uno scioglimento della Nato e il
auguro come vincitrice) una
ritiro delle truppe americane
leader che rappresenta, forse
anche troppo, la continuità della dalla Germania e dalla Corea del
politica. Una continuità resa più • Sud.
Qualsiasi sia l'esito delle
visibile dal fatto che è stata la
elezioni americane nascerà
First Lady di un presidente che,
Romano Prodi
·
•
•
·
•
·
.
•
.
·
•
•
.
•
•
•
•
•
·
•
.Jfl llt·ssa!!!l,tro l�f:I
1'1'"'•·�.�r-g;_:_}.fi.�:�f;f:,
, 1;;'1
I Voto Usa, la guerra degli hacker
(I-,,,"""'�"'""'"".""'''''"''",- "'"Tnm ·"""": rr,s],c c l,o.dcsd,o
quindi l'interesse europeo ad
opporsi alle ripetute ondate di
facile populismo nazionalistico.
La nostra sicurezza non potrà
infatti essere efficace se rimarrà
nelle mani dei singoli paesi. Nel
nuovo quadro post-elezione
americana essa potrà essere
garantita solo da un'Unione
Europea in possesso delle forze
capaci di difendere la nostra
autonomia politica ed
economica.
Questo per il futuro.
Nell'immediato la priorità più
urgente dovrà essere quella di
correggere le deviazioni che
hanno indebolito i sistemi
democratici e li hanno resi così
fragili e vulnerabili di fronte ai
nuovi populismi. Si torna così al
problema delle disuguaglianze e
delle insicurezze che colpiscono
ormai la maggioranza dei nostri
cittadini.
I prossimi mesi vedranno
competizioni elettorali di
importanza fondamentale in
Austria, Olanda, Francia e
Germania, competizioni che,
qualsiasi sia l'esito delle elezioni
americane, si svolgeranno in
un'Europa più sola e fragile, a
meno che la nostra democrazia
non si dimostri in grado di
riformare se stessa in un clima di
rinnovata solidarietà. Non c'è
fino ad ora alcun segno di questa
volontà di riforma. Tuttavia la
speranza è l'ultima a morire: la
vera superiorità della
democrazia è di essere in grado
di riformare se stessa. Anche
all'ultimo momento.
@RIPRODUZIONE RISERVATA