LA VOCE - Rhythmic Ravenna

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LA VOCE - Rhythmic Ravenna
14 RAVENNA
VENERDÌ
11. OTTOBRE 2013
Si spaccia cliente poi estrae la pistola per rubare telefonini di ultima generazione e modem
La cliente chiusa nello sgabuzzino: “Gli tremava la mano quando mi ha chiesto gli anelli, ma ci teneva sotto tiro”
VIA NEWTON
Rapina centro Tim e sequestra due donne
S
i è finto cliente, ha atteso dentro il negozio per
oltre mezz’ora, poi,
giunto il suo turno, ha estratto una pistola dal borsello
l’ha puntata contro una commessa e una cliente, facendosi
consegnare telefonini, gioielli e
merce varia. Prima di andarsene, però, le ha chiuse entrambe
nello sgabuzzino. Sono passati
30 minuti infiniti ieri mattina al
centro Tim di via Newton, prima che i vigili del fuoco liberassero le due donne aprendo la
porta con il flessibile.
E’ stata la dipendente, senza sapere se il rapinatore avesse lasciato o meno il negozio, a trovare il coraggio di alzare la cornetta del telefono di servizio e
chiamare la polizia.
Il malvivente è entrato poco prima delle 11.30. Un uomo nè
troppo giovane nè attempato,
con cappellino in testa e bomber di tessuto nero addosso. Se
lo ricorda bene Roberta, la
cliente che era in attesa prima
di lui. “Avevo una strana sensazione - racconta - su quell’uomo
che era entrato e si era messo in
fila. Quando tutti gli altri clienti
sono usciti dal negozio e la
commessa mi stava servendo,
ha chiesto di poter vedere dei
prodotti, facendosi aprire le vetrinette. Mentre io stavo armeggiando con il mio telefono, ho
sentito che improvvisamente la
commessa si è spaventata.Ho
alzato lo sguardo e ho visto che
to nemmeno il telefonino della
donna. “Gli ho chiesto se potevo
tenerlo dato che dentro ho tutti
i miei contatti, ma lui mi ha risposto, ‘no, no, lo metta dentro
la scatola’. Poi ci ha chiuso dentro”.
Due contenitori pieni di modem e telefoni di ultima generazione, i prodotti più costosi
presenti nel negozio. Questo il
bottino con il quale l’uomo ha
lasciato il centro. Pochi minuti
e dall’interno dello stanzino le
due donne hanno sentito chiu-
Liberate dopo
mezz’ora dal 115
con il flessibile
I rilievi della Scientifica
quell’uomo aveva tirato fuori la
pistola. Eravamo sotto tiro, a
quel punto ci ha intimato di andare dentro lo sgabuzzino”.
Prima però, il rapinatore ha posato gli occhi sugli anelli della
cliente, la fede e un altro gioiel-
Le foto su www.romagnanoi.it
lo. Ha posato la pistola dentro il
borsello e ha allungato la mano.
“Gli tremava - continua Roberta
- sembrava quasi dispiaciuto
come se fosse alle prime armi”.
Inesperto, forse, ma determinato. Tanto che non ha risparmia-
dere la porta. A quel punto, non
senza qualche titubanza, la
commessa ha chiamato la polizia di Stato. “Avevo un batticuore
tremendo e un gran mal di testa, non c’era aria e una finestra
con l’inferiata che non si poteva
aprire. Abbiamo avuto paura”.
Sul posto, oltre agli agenti della
squadra Mobile e delle Volanti e
agli uomini del 115, è intervenuta la polizia scientifica per i rilievi. Dalle attività vicine nessuno sembra essersi reso conto di
nulla. Nel negozio non erano
presenti telecamere, anche se
qualcosa potrebbero averla immortalata le videocamere di
sorveglianza della vicina banca,
sotto i portici di via Newton.
COLPO AL CONAD
San Zaccaria A volto scoperto
prende l’incasso e scappa
A volto scoperto, si è avvicinato alla cassiera e le ha ordinato di consegnare l’incasso contenuto nel registratore di cassa. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della
compagnia di Cervia-Milano Marittima per rintracciare l’autore del colpo messo a segno venerdì scorso a San Zaccaria,
nel supermercato Conad. Era il tardo pomeriggio, attorno
alle 17.30, quando il malvivente, da solo e senza preoccuparsi di nascondere il volto, si è rivolto alla dipendente con fare
minaccioso. Era come se avesse avuto un’arma nascosta
sotto gli abiti, con la quale ha chiesto di consegnare i contanti. La donna, a quel punto, non ha potuto fare altro che
lasciare che il rapinatore intascasse le banconote, per poi
avviarsi in tutta fretta verso l’uscita e fare sparire le proprie
tracce. L’ammontare del bottino, pare non abbia superato i
2mila euro, grazie alla prassi che impone il versamento di
parte dell’incasso nella cassetta di sicurezza ogni qualvolta
che il registratore accumula grosse quantità di denaro.
Il ladro ha minacciato la cassiera
L’INTERROGAZIONE
IL BLITZ Il luogo di culto preso di mira dagli attivisti a una settimana dall’inaugurazione
Ancisi e Vandini
“Ginnaste lasciate
senza palestra”
La moschea nel mirino di Forza Nuova
Lo striscione: “L’Islam va fermato”
Campionesse ravennati di ginnastica ritmica lasciate dal Comune senza palestra. La denuncia è contenuta nell’interrogazione presentata da Lista per
Ravenna e Movimento 5 Stelle
che, dopo aver lodato l’attività
meritoria dell’Associazione
Sportiva Dilettantistica Rhythmic Ravenna (in un anno le iscrizioni sono aumentate del
23%, raggiungendo quota 196),
punta il dito contro l’amministrazione colpevole di aver lasciato le baby atlete senza una E le baby atlete?
degna location: “Il campionato
di serie B - si legge nell’interrogazione - prende il via il 27 ottobre. La ginnastica ritmica può,
ovviamente, svolgersi solo nelle palestre, che le associazioni non
possono affittare e tanto meno costruire in proprio, almeno fino
a quando non riusciranno a portare una loro atleta alle olimpiadi.
Obiettivo neppure illusionistico se le loro atlete di alto livello non
possono nemmeno allenarsi in palestra. Quello che, ad opera
della nostra amministrazione comunale, è finora capitato alla
Rhitmic Ravenna. Gli allenamento ad alto livello di questa disciplina richiedono, infatti, almeno quattro ore consecutive al giorno
per quattro giorni la settimana. La Rhitmic ha presentato la propria richiesta in tal senso, in conformità col bando comunale per
la concessione in uso delle palestre, rispettando il regolamento
e dimostrando di avere soddisfatto i criteri aggiuntivi richiesti
per soddisfare ‘l’eventuale emergenza di nuovi e meritevoli soggetti’. Ha indicato la palestra suggerita dall’amministrazione,
proponendo l’alternativa di altre 4, senza escludere che il Comune le offrisse altre opportunità. Al contrario, con gli spazi finora concessi, le ginnaste agoniste della Rhitmic possono allenarsi per solo 5 ore la settimana e in un solo giorno per 3 ore
consecutive, tanto che la loro partecipazione ai campionati di
serie B è quasi compromessa. Innumerevoli contatti con l’assessore allo sport, una circostanziata lettera al sindaco in data 29
settembre e un incontro col neo dirigente allo sport la settimana
scorsa, non sono riusciti a far ottenere alla Rhitmic gli spazi minimi richiesti di cui secondo il regolamento ha pieno diritto”. Per
questo Ancisi (LpRa) e Vandini (M5S) interrogano il sindaco per
sapere “se intende attivarsi con urgenza al riguardo”.
L
epanto ce l’ha insegnato, l’Islam va
fermato”. Una rima baciata scritta su
uno striscione bianco, affisso nella
notte al muro perimetrale della moschea. Non si è fatto attendere il blitz di Forza
Nuova, a una settimana dall’inaugurazione
della moschea di via Rossa. Un intervento rivendicato nella mattinata di ieri, con un sintetico comunicato stampa dai toni agguerriti.
Tanto l’incipit è affidato a una citazione di
papa Pio V, la sera della battaglia di Lepanto,
del 7 ottobre 1571: “Andiamo a ringraziare
Dio: la nostra armata è uscita vittoriosa”.
La nota, firmata dal responsabile provinciale
del partito, Desideria Raggi, rivendica la paternità del gesto: “Questa notte la sezione
provinciale di Ravenna ha messo in atto un
blitz per dichiarare la propria totale contra-
Lo striscione di Fn davanti alla moschea
rietà all’istaurazione di una moschea sul nostro territorio. Da sempre - si legge nella nota
- Fn si schiera fermamente sia contro l’invasione islamica che l’insediamento di centri
culturali islamici e moschee; luoghi di culto,
di aggregazione ed integrazione con il cattolicesimo solamente di facciata. Il dialogo fra
cristiani e mussulmani che vogliono imporci
dall’alto solo per un becero buonismo e tornaconto non potrà mai esistere; non puo esistere un dialogo costruttivo con una religione basata sull’odio. L’islam: il flagello al
quale possiamo e dobbiamo rispondere e
combattere con le nostre radici romane e cristiane”.
Non è la prima volta che la comunità islamica subisce un attacco diretto nel luogo di culto di via Rossa. Due anni fa vennero ritrovate
all’interno del cantiere della moschea una testa di maiale. In quella circostanza, come per
lo striscione rinvenuto ieri mattina, è intervenuta la Digos.
La condanna del sincaco e del presidente del centro islamico
“Mi ricorda le teste di maiale lasciate nel cantiere 2 anni fa ”
LE REAZIONI Matteucci: “Un gesto vigliacco contrario alle regole della civile convivenza. I rappresentanti
della comunità musulmana mi hanno assicurato che la loro risposta si concretizza in un raccordo con le autorità”
D
ura condanna da
parte del sindaco
Fabrizio Matteucci
al blitz di Forza Nuova alla moschea. “Dopo avere
appreso la notizia del blitz di
stampo fascista contro la moschea delle Bassette ho telefonato ai rappresentanti della comunità islamica per esprimere
la più ferma condanna dell’oltraggio perpetrato nei confronti
del loro luogo di preghiera. Si
tratta di un gesto sconsiderato
- afferma Matteucci -, contrario
alle regole della civile convivenza; un gesto che va nella direzione opposta a quel percorso
di integrazione fra culture diverse che ha avuto nell’inaugurazione della nuova moschea,
alla presenza di tutte le autorità
pubbliche, un momento significativo. I rappresentanti della
comunità musulmana mi hanno ringraziato e assicurato che
la loro risposta a questo gesto
vigliacco si concretizza in un
raccordo positivo e collaborativo con le istituzioni e le autorità
di pubblica sicurezza”.
E’ intervenuto anche il presidente del centro culturale studi
islamici, Ahmed Basel. “E’ un
gesto villano, una provocazione
che non ci graffia ma dimostra
solo la pochezza di chi lo ha fatto”, ha dichiarato su un quotidiano online.
“Non so nemmeno come definire questi atti - commenta Basel -. Mi ricorda quello delle teste di maiale lasciate nel cantiere nel 2011: avvenne sempre di
notte, senza farsi vedere”.
“Ci fanno un baffo queste cose
- ha concluso sempre nella dichiarazione pubblicata su internet -. Noi siamo per la pace e
continuiamo con la nostra strada. Siamo aperti al dialogo ma
come si dialoga con queste persone che nemmeno si fanno
vedere? Che linguaggio si usa
per confrontarsi con questi?
Non pretendiamo che tutti condividano i nostri pensieri ma il
confronto non può avvenire se
si è così distanti sul linguaggio
da usare”.