Attività 3. Efficienza d`uso dello zolfo in riso e frumento

Transcript

Attività 3. Efficienza d`uso dello zolfo in riso e frumento
FONDO PER LA PROMOZIONE DI ACCORDI ISTITUZIONALI
“Piattaforma di biotecnologie verdi e di tecniche gestionali per un sistema agricolo ad elevata sostenibilità ambientale”
WP2 – GESTIONE DEGLI APPORTI DI FERTILIZZANTI AL SUOLO Attività 3.1 Efficienza d’uso dello zolfo in riso e frumento [UNIMI‐BIOCHIMICA E FISIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE DELLE PIANTE]
C. Rizzardo, M. Maghrebi, R. Iacono, G.A. Sacchi; F.F. Nocito
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’attività si è focalizzata sullo studio della variabilità esistente per il carattere efficienza d’uso dello zolfo nelle principali varietà di riso coltivate in Italia. Lo studio è stato
svolto su 12 varietà rappresentative allevate in condizioni controllate (fitotrone), in soluzioni idroponiche simulanti le condizioni del suolo di risaia in asciutta (soluzione
aerata) e in sommersione (soluzione stagnate).Il primo sistema di allevamento prevede l’utilizzo di una soluzione idroponica completa mantenuta aerata in modo da
simulare le condizioni di disponibilità di ossigeno che si verificano nei suoli non sommersi; il secondo sistema, invece, prevede l’utilizzo di una soluzione idroponica
stagnante (addizionata di agar allo 0.1%) in grado di limitare la diffusione dei gas negli intorni delle radici e, quindi, di simulare le condizioni di allevamento del riso in
sommersione. L’efficienza d’uso dello zolfo è stata stimata sulla base del rapporto fra la concentrazione del solfato e quella dello zolfo totale, sia nelle radici sia nei
germogli delle piante.
Le attività su frumento hanno invece previsto il campionamento di 40 genotipi allevati in prove parcellari presso il CRA-SVC e sottoposti alla sola fertilizzazione
aziendale. Il campionamento ha riguardato le fogli bandiera delle diverse accessioni. I campioni verranno valutati per il parametro SO42-/Stot, adottato come indice
dell’efficienza d’uso dello zolfo.
EVENTUALI CRITICITÀ E COMPLESSITÀ RISCONTRATE NELL’ESECUZIONE DEL PROGETTO RISPETTO ALLE PREVISIONI
Nell’esecuzione del progetto non è stata riscontrata alcuna criticità. Rispetto a quanto pianificato, si è introdotta una attività parallela rivolta a valutare le variazioni
potenziali di efficienza d’uso dello zolfo in seguito al passaggio da una coltivazione tradizionale in sommersione ad una in asciutta.
OBIETTIVI
Gli obiettivi di questa attività prevedevano: a) la messa a punto di sistemi sperimentali di allevamento del riso in soluzione idroponica; b) la conduzione di uno screening
rivolto alla valutazione del carattere efficienza d’uso dello zolfo nelle principali varietà di riso allevate in Italia.
PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI E PRODOTTI REALIZZATI
Nella condizione di allevamento in soluzione stagnante esiste una discreta variabilità per il carattere efficienza d’uso dello zolfo nei germogli delle 12 varietà analizzate.
La quantità di zolfo non assimilata varia infatti dal 70.6% in vialone al 92% in roma (fig. 3). L’allevamento in soluzione aerata (passaggio da ipossia a normossia)
comportava un aumento generalizzato della percentuale di zolfo non assimilata nei germogli e pertanto una riduzione dell’efficienza d’uso del nutriente, fatta eccezione
per le varietà roma, carnaroli e balilla, in cui non si osservavano variazioni significative (fig. 3). In condizioni normossiche le varietà che presentavano una maggiore
efficienza erano vialone, balilla, carnaroli, gladio e roma. I comportamenti osservati nel passaggio da ipossia a normossia erano prevalentemente legati ad un aumento
della concentrazione di solfato nei germogli (fig 1). Le variazioni nella quantità totale di zolfo presente nei germogli risultavano infatti contenute e generalmente non
significative (fig. 2).
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Piante di riso appartenenti a 12 varietà erano allevate per 30 giorni in soluzioni idroponiche stagnanti (barre nere) e aerate (barre grige). I grafici riportano i valori medi ± SE ottenuti in due esperimenti condotti in triplo (n = 6).
Per quanto riguarda le radici il passaggio da una condizione ipossica ad una normossica comportava un incremento significativo sia della quantità totale di zolfo (fig. 5)
sia della concentrazione dell’anione solfato (fig. 4), risultando in un incremento della quantità di zolfo assimilata (fig. 6).
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Piante di riso appartenenti a 12 varietà erano allevate per 30 giorni in soluzioni idroponiche stagnanti (barre nere) e aerate (barre grige). I grafici riportano i valori medi ± SE ottenuti in due esperimenti condotti in triplo (n = 6).
PUBBLICAZIONI
Rizzardo C, Iacono R, Ferrante A, Nocito FF, Sacchi G.A. (2012) Efficienza d’uso dell’azoto e dello zolfo in riso: analisi della variabilità esistente nei genotipo italiani. XXX Convegno Nazionale SICA