Una domenica diversa In parrocchia l`abbraccio tra cristiani

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Una domenica diversa In parrocchia l`abbraccio tra cristiani
Lunedì 26 Gennaio 2015
ACCADE A ROMA
Una domenica diversa
In parrocchia
l'abbraccio tra cristiani
Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per
la promozione dell'unità tra i cristiani, in una parrocchia
romana: "Il Santo Padre ha il cuore aperto per l'ecumenismo.
Vuole favorire l'unità dei cristiani e il fondamento
dell'ecumenismo è la fraternità, l'amicizia, l'approfondimento:
l'ecumenismo della carità"
Emanuela Vinai
Le chiese Cristiane sono molte, ma, come dialetti scaturiti dalla medesima
lingua, quella di Cristo, è possibile ritrovare parole comuni su cui intessere un
dialogo di comprensione e unione che faccia superare le divisioni. Nella
domenica che ha concluso la settimana per l’unità dei Cristiani, la parrocchia
della Trasfigurazione a Roma ha ospitato, al mattino, una Messa ecumenica
davvero speciale, in cui voci diverse hanno animato una celebrazione intrisa
di significato.
La prima Lettura è stata letta in inglese, il Salmo responsoriale in francese, la
seconda Lettura in spagnolo, il Vangelo in italiano e in russo, il canto di
Comunione (la preghiera di S. Francesco) in coreano: lettori e solista erano
studenti dell’Istituto ecumenico Bossey, in Svizzera. Celebrava (in italiano
screziato di tedesco) il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio
Consiglio per la promozione dell’unità tra i cristiani. Ad un certo punto quattro
rappresentanti della Chiesa Metodista, di quella Battista, di quella Luterana e
di quella Ortodossa si sono avvicinati all’altare e, insieme al cardinale, hanno
distribuito Bibbie e sorrisi a un folto gruppo di preadolescenti. Gli stessi
ragazzini che, chiassosi e curiosi, alla fine della celebrazione hanno
assediato il porporato e gli altri ospiti per farsi autografare il dono ricevuto.
File disordinate ma pressanti, ancora una volta il Libro si conferma un best
seller trasversale.
“Le violenze e le persecuzioni contro i cristiani si moltiplicano in varie parti del
mondo, senza distinzioni di sorta” ha detto il cardinale Koch nell’Omelia. Non
importa a quale Chiesa si appartiene, basta il solo battesimo a far
riconoscere come nemico da opprimere e annientare. Lo ha ribadito il Papa in
serata ai Vespri nella basilica romana di San Paolo fuori le mura: “I nostri
martiri di oggi. Loro danno testimonianza di Gesù Cristo e vengono
perseguitati e uccisi perché cristiani, senza fare distinzione, da parte dei
persecutori, della confessione alla quale appartengono. Sono cristiani e per
questo perseguitati”. Questo è “l’ecumenismo del sangue”.
“Il Santo Padre ha il cuore aperto per l’ecumenismo” - ha commentato il
cardinale Koch -“vuole favorire l’unità dei cristiani e il fondamento
dell’ecumenismo è la fraternità, l’amicizia, l’approfondimento: l’ecumenismo
della carità”. E lo stesso battesimo che in alcuni Paesi è segno di stigma, ha
spiegato Koch, è la strada per superare le divisioni tra i cristiani: “Il battesimo
è lo strumento comune sul cui mutuo riconoscimento fondare il dialogo tra le
Chiese Cristiane”.
Le modalità attraverso cui arrivare a un’intesa tra le Chiese non sono
uniformi, perché diversi sono i punti dottrinali su cui trovare un accordo, come
per esempio la questione del primato del Vescovo di Roma per le Chiese
ortodosse, ma trovare un terreno comune su cui ragionare e ritrovarsi è una
missione cui chiama proprio il battesimo. Del resto, il cammino si fa con tanti
passi, piccoli e grandi.
Alla fine della Messa, il cardinale Koch è sceso nella cappella al pianterreno
della chiesa che ospita la comunità cristiana Copta e si è stretto in un
abbraccio pieno di stima e di affetto con il vescovo copto Daniel, Metropolita
della diocesi di Sidney e membro della commissione teologica internazionale
per il dialogo con gli Ortodossi. Il cardinale e il vescovo hanno posato per
innumerevoli foto tra bambini, studenti e fedeli, tra sorrisi, strette di mano e
serenità diffusa.
Infine, gli studenti di Bossey, per ringraziare di dieci anni di accoglienza in un
luogo in cui “si sentono a casa” hanno voluto regalare al parroco, monsignor
Battista Pansa, un’icona: raffigura una vite e i suoi tralci. Al centro del fusto
Cristo benedicente, sui rami intorno le Chiese Cristiane del mondo: costumi e
colori diversi, tutti sono rivolti allo stesso fulcro di vita. Ciò che unisce è
davvero più forte di ciò che divide.