I progetti di sostegno a distanza del Centro

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I progetti di sostegno a distanza del Centro
“SOSTEGNO A DISTANZA”
venerdì 13 dicembre 2013
NOVARA
LE GENTI
IL MONDO
29
Tanti e nascosti piccoli gesti di solidarietà possono cambiare la vita a molti bambini in diverse parti del mondo
I progetti di sostegno a distanza
del Centro Missionario Diocesano
INDIA
ANDAMANE E NICOBARE
Il progetto “Andamane”, si è
avviato in occasione della catastrofe naturale dello tsunami
che ha colpito l’arcipelago indiano delle isole Andamane e Nicobare nel dicembre 2004, a distanza di dieci anni, dopo aver
contribuito a ricostruire due
scuole, il nostro aiuto continua
sostenendo i ragazzi delle diverse isole che trovano ospitalità
nei due ostelli, maschile e femminile, gestiti dai sacerdoti indiani della Congregazione del
Pilar. I ragazzi ospiti in queste
strutture provengono dai villaggi più poveri e data la lontananza da casa e la difficoltà degli
spostamenti via mare, è l’unica
opportunità che essi hanno per
frequentare una scuola ed avere
un’istruzione adeguata, la finalità degli educatori è: sforzarsi di
dare una buona istruzione per
formare uomini e donne migliori. Riferimenti in loco sono il Vescovo di Port Blair, mons. Alex
Dias, mentre il responsabile degli ostelli è padre Attley Gomez.
Questo è il progetto che ha meno sostenitori, merita quindi
un’attenzione particolare e un
sostegno maggiore.
sa dove una trentina di bambini
vengono accolti e accuditi ogni
giorno. Sempre a Paulo Afonso
le Suore Missionarie Benedettine sotto la responsabilità dell’attuale Vescovo dom Guido Zendron, curano in modo particolare il reinserimento dei “meninos
da rua” (ragazzi di strada) attraverso la FUNDAME, un centro
di accoglienza e recupero che
svolge un’attenzione particolare
verso questi ragazzi permettendo loro di riacquisire il gusto della vita famigliare e l’impegno
nella società.
BRASILE PAULO AFONSO (BAHIA)
BRASILE –
MANAUS (AMAZZONIA)
Gli asili, “Meniño Jesus” e ‘Irmão Luis” sorgono alla periferia
di Paulo Afonso, una città di oltre
100 mila abitanti situata nel cuore del Sertão brasiliano nello stato della Bahia e sono stati realizzati per volontà dell’indimenticabile vescovo missionario dom
Mario Zanetta. Gli asili, situati
alla periferia della città, accolgono ciascuno più di cento bambini dai 2 ai 5 anni provenienti da
famiglie povere dei quartieri
“Tancredo Neves” e “Mulungu”,
tutti i giorni feriali è garantita
l’accoglienza, il vitto e diverse attività ludiche e formative dalle
sette alle diciassette. Il sostegno
a distanza permette a ciascun
bambino la copertura dei bisogni primari, inclusa l’assistenza
medica quando necessaria. Attualmente gli asili sono seguiti
dal volontario laico novarese Felice Ferrari. Mentre il progetto
“Creche São Vicente - Padre
Lourenço Tori”, situato nel
quartiere Prainha, responsabile
del quale è sempre Felice Ferrari, riguarda la gestione di un asilo in una zona povera e popolo-
La Casa “Mamãe Margarida”
sorse a metà degli anni ’80 nel
quartiere periferico São José
Operaio do Aleixo a Manaus, capitale dell’Amazzonia, in Brasile, per opera delle religiose salesiane, coordinate da Suor Giustina Zanato che ne è rimasta alla
guida fino al febbraio 2013, ora
la responsabile della Casa e del
progetto è suor Liliana Dauo
Lindoso. L’obiettivo della struttura è quello di assistere i minori e promuovere la loro crescita
educativa e professionale affinché possano vivere con dignità
nella propria famiglia e inserirsi
con competenza nella società e
nel mondo del lavoro, con particolare riguardo alle ragazze del
quartiere, tra cui alcune ragazze
madri giovanissime, che vivono
una situazione di disagio familiare e sociale. L’opera di sostegno è orientata non solo al mantenimento della struttura che,
attraverso attività di studio e di
lavoro recupera i minori da una
situazione di disagio, ma rappresenta anche un incentivo per la
crescita dell’intera comunità
Ragazzi dell’arcipelago indiano delle Andamane
Bambini brasiliani accolti negli asili di Paulo Afonso
della zona. L’azione di quest’opera si estende su un’area
immensa dell’Amazzonia, dove
gli stessi problemi sono ancor
più accentuati, e dal 2008 si è aggiunto il progetto “Menina Feliz” (Bambina felice), che assiste
le bambine violentate e abbandonate delle cittadine sparse in
quell’area la responsabile è suor
Dinair Bentes.
URUGUAY MONTEVIDEO
A Montevideo sotto la guida
di don Giancarlo Moneta affiancato da diversi volontari del posto, in questi anni si è avviato il
progetto “Mate Compartido”,
che si sviluppa in vari ambiti legati all’agricoltura e all’allevamento caprino. A partire da una
situazione di emarginazione viene curato il rapporto con le persone della zona con particolare
attenzione ai più poveri, l’obiettivo è quello di creare iniziative
e progetti che portino attraverso
la solidarietà ad una vita migliore valorizzando la giustizia e
l’uguaglianza. Per questo c’è un
costante accompagnamento
delle attività lavorative e di tempo libero dei ragazzi/e in situazione di disagio. Nel contempo
sosteniamo la formazione professionale per giovani con handicap e giovani in situazione di
rischio sociale attraverso la produzione di ortaggi biologici e la
produzione di formaggio caprino, nella Fattoria “Rincon de la
Colorada” nel quartiere di Pajas
Blancas.Inoltre accompagniamo
le famiglie della nostra parrocchia rimaste ai margini dei piani di aiuto governativi, elaborando con loro dei progetti che le
abilitino a trovare altre possibilità di lavoro e di sostentamento.
PERÙ CHIQUIÀN (ANCASH)
A Chiquiàn, un paese povero
che si trova a 3500 metri sulle
Ande della Cordillera Blanca
nel nord del Perù, sorge la casa-famiglia “Hogar San Vincente de Paul” gestita dalle Sorelle
Ministre della Carità il progetto è una risposta alle povertà
umane del luogo: disgregazio-
LIBANO –
ZAHLÈ (VALLE DELLA BEKAA)
Famiglia del Burundi
Come contribuire alle attività del Cmd
e ai progetti avviati dai missionari
Sostieni le attivita’ del centro missionario diocesano con offerte, bonifici e versamenti, utilizzando:
Se si vuole che l’offerta sia deducibile
ai fini fiscali si prega di effettuare i propri versamenti tramite la nostra ONLUS
“Gocce di Solidarietà”:
c/c bancario intestato a:
Centro Missionario Diocesano
Vicolo Canonica 3/B – 28100 NOVARA
presso Banca Popolare di Novara – Agenzia 1 di Novara
IBAN: IT35 D 05034 10101 00000 002944
c/c bancario intestato a:
Diocesi di Novara - “Gocce di Solidarietà”
– Onlus
presso Banca Popolare di Novara – Agenzia 1
IBAN: IT52 Y 05034 10101 00000 0009000
c/c postale n° 10332286 intestato a:
Centro Missionario Diocesano
Vicolo Canonica 3/B – 28100 NOVARA
IBAN: IT28 T 07601 10100 000010332286
c/c postale n° 72440142 intestato a:
Diocesi di Novara - “Gocce di Solidarietà”
– Onlus
Vicolo Canonica 3/B
28100 NOVARA
IBAN: IT66 W 07601 10100 000072440142
ne e violenza familiare, alcolismo e denutrizione diffusa.
L’iniziativa ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte
dello Stato ed accoglie bambini rimasti orfani o abbandonati affidati dal tribunale per i minorenni. Raggiunta la maggiore
età, vengono trasferiti a Huaraz, capitale del dipartimento
di Ancash a circa 3000 metri di
altitudine, presso la “Casa Estudiantes Mayores Madre Edy”,
per completare gli studi ed inserirsi nel mondo del lavoro. Le
due case famiglia ospitano anche la mensa, il “Comedor”, che
fornisce ogni giorno circa 250
pasti a bambini, ma anche ad
anziani soli. Con il progetto
“Comedor” si sostengono anche piccole emergenze che si
presentano quotidianamente:
un paio di scarpe, il latte per i
neonati delle mamme che non
possono allattare, la sepoltura
di un vecchio abbandonato.
Responsabile di questo progetto è la religiosa Suor Victoria
Orihuela della Congregazione
Sorelle Ministre della Carità di
Novara.
Ricordiamo che la quota per le adozioni a distanza è di 200,00 euro annue
Ai fini delle detrazione fiscale fa fede la
ricevuta del bonifico bancario o la ricevuta del ccp.
Sia per i bonifici bancari che per i bollettini postali specificare sempre nella causale il progetto che si vuole di sostenere.
È importante che chi decide di versare un
contributo tramite bonifico bancario, oltre
al proprio nome e cognome scriva anche
l’indirizzo in modo che possiamo inviare le
note informative del progetto prescelto.
Ogni anno insieme agli auguri natalizi
verranno inviati gli aggiornamenti che i responsabili del progetto ci mandano.
Padre Abdo Raad, sacerdote
cattolico di rito melkita, attraverso l’associazione Annas Linnas (gli
uni per gli altri) dirige il progetto di
adozione a distanza per permettere a bambini orfani o in situazione difficile di trovare aiuto sia nelle loro famiglie (assistenza in famiglia), sia in istituti sociali di accoglienza (Casa dell’Amicizia, Casa
di Accoglienza San Salvatore) allo
scopo di assicurare loro vitto, alloggio, scuola e formazione umana e spirituale. In un contesto prevalentemente islamico, dopo de-
cenni di guerra civile, in una situazione politica confusa ed economicamente pesante, il progetto si
rivolge a tutti i bambini senza nessuna discriminazione confessionale per promuovere i loro diritti
alla famiglia, alla crescita, e a una
vita degna. Un ambito di lavoro
particolare è un giardino “educativo sensoriale” per l’educazione
alla salvaguardia del creato, alla
convivenza di tutte le religioni come figli di un solo Creatore in una
sola natura. Il sostegno a distanza
si rivolge direttamente ad un minore col quale è possibile anche
intrecciare una corrispondenza
epistolare. Attualmente sono anche impegnati nell’accoglienza
dei profughi siriani.
BURUNDI –
NYAMURENZA E KAMENGE
In Burundi, paese caro alla nostra diocesi in quanto vi hanno lavorato per molti anni diversi sacerdoti, religiose e volontari laici
novaresi, opera da alcuni anni il
missionario fidei donum novarese: don Massimo Minazzi, che ha
ereditato tutto il lavoro portato
avanti per decenni da don Carlo
Masseroni, il quale per l’età avanzata e ragioni di salute è rientrato
definitivamente in Italia. Don
Massimo in collaborazione con la
Congregazione delle Suore Operaie di Botticino (BS) segue e aiuta i
giovani e le famiglie in condizioni
disagiate. In Burundi a causa delle vicende legate alla guerra civile
le persone vulnerabili e a rischio
sono ancora numerose e spesso il
loro unico sostegno viene proprio
dai progetti caritativi delle Missioni: sostegno allo studio, sostegno
agli orfani, campi di lavoro e aiuto
per accedere alle cure mediche e
cura delle persone abbandonate il
più delle volte anziani o bambini.
I nostri missionari sono testimoni
della miseria della gente che vive
in uno dei paesi più poveri del
mondo, che a fatica sta cercando
di costruire un’esistenza dignitosa, dopo il terribile conflitto tribale tra Hutu e Tutzi che ha fatto migliaia di morti e dato origine ad un
flusso di profughi praticamente
incalcolabile. Qualsiasi offerta più
che un’adozione specifica sarà utilizzata per favorire la promozione
umana e la dignità delle famiglie
di un piccolo paese africano così
duramente provato.
MOZAMBICO
Vedi articolo su suor Giustina
nella pagina a fianco.