Edilizia piegata dalla crisi Sono 571 le imprese chiuse
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Edilizia piegata dalla crisi Sono 571 le imprese chiuse
Edilizia piegata dalla crisi Sono 571 le imprese chiuse I dati economici del Novarese: la ripresa con l'export in crescita MARCELLO GIORDANI NOVARA Negli ultimi cinque anni in provincia di Novara si sono perse 890 imprese e 9.172 posti di lavoro. Tra i settori che hanno segnato la maggiore flessione c'è quello delle costruzioni: qui 571 aziende hanno chiuso i battenti. La radiografia dell'economia provinciale è stata tracciata ieri alla Camera di Commercio da Cristina D'Ercole, segretario generale dell'ente. La nota positiva non è mancata: i primi due trimestri del 2014 stanno registrando lievi segnali di ripresa. «C'è un dato confortante - ha detto D'Ercole che arriva dal sistema di rilevamento Excelsior sulle previsioni delle assunzioni. Il 2013 si è concluso con un saldo negativo, per quanto riguarda le assunzioni, di mille e 400 unità; per il trimestre aprile-giugno di quest'anno abbiamo un saldo positivo di 160». Novara è in linea con gli indicatori regionali, come hanno sottolineato Ezio Gamerro, direttore della filiale di Novara della Banca d'Italia, Paolo Comune Compagnoni, direttore della sede di Torino, e Roberto Cullino, responsabile della divisione analisi e ricerca economica i?` ,' %.°i. I prodotti alimentari del Novarese sono accolti con favore dai paesi esteri /X YZ ,, j / ./ / / / / / / / / / / / / / / / / //// /// IMMI iooi. ioooooamie II 2013 si e chiuso cori un saldo negativo Le assunzioni sono crollate Va meglio nel 2014 La cantieristica risente ancora degli effetti della crisi economica della sede torinese della banca. Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison, ha ricordato come, nonostante la crisi, il settore manifatturiero provinciale abbia tenuto, e sia stato soprattutto l'export a determinare questa capacità da parte delle imprese di assorbire le difficoltà congiunturali. «Nel 2013 l'esportazione delle aziende novaresi ha segnato un incremento del 2,5%. Il farmaceutico ha avuto un aumen- to dell'8,4%, l'alimentare del 7,7%. Buone performances nel settore chimico». La crisi, nell'analisi di tutti gli esperti, ha però sottratto alle imprese molte risorse, motivo per cui, come ha detto l'ex presidente della Camera di Commercio, Paolo Rovellotti, appare incomprensibile la manovra del Governo che ha dimezzato i diritti camerali che devono versare le imprese: «Con questo provvedimento le imprese risparmiano 50 euro all'anno, ma l'ente camerale si trova in gravissime difficoltà e dovrà quindi tagliare molti servizi. Dovremo ridurre i contributi all'internazionalizzazione, quelli per le scuole, le iniziative legate all'Expo. Ci saranno ripercussioni serie per un ente come l'Evaet, che in questi anni è stato fondamentale per promuovere le nostre aziende all'estero. E' giusto spendere bene i soldi, non è giusto togliere linfa agli enti che funzionano».