L`avvelenamento è dietro l`angolo

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L`avvelenamento è dietro l`angolo
A L I M E N TA Z I O N E
L’avvelenamento è dietro l’angolo
L’
avvelenamento da funghi è un fenomeno che non va assolutamente
trascurato se pensiamo che i dati delle statistiche dichiarano 200 decessi
l’anno in Italia, 2000- 3000 casi l’anno di avvelenamento da Amanite
e ben 6000- 8000 intossicazioni causate da altri funghi.
Quasi un bollettino di guerra eppure quanti di noi s’improvvisano
conoscitori ed esperti micologi.
Un consiglio da prendere molto sul serio è quello di imparare a
distinguere con grande attenzione i funghi perché è facile farsi ingannare
dalla “somiglianza” dell’aspetto e il rischio è proprio che tra le specie
che si somigliano ve ne siano di commestibili e di velenose; meglio
ancora sarebbe rivolgersi ad un vero esperto piuttosto che all’amico di turno.
La specie più pericolosa presente sul territorio italiano è la Amanita
phalloides (le cui tossine prendono a bersaglio il fegato) e i soggetti più vulnerabili sono naturalmente
bambini e anziani.
Non è neppure da trascurarsi che talvolta funghi ritenuti commestibili e perciò di consumo “tranquillo”,
possano provocare disturbi o piccole intossicazioni, perché magari se ne mangiano troppi (a danno del fegato),
spesso crudi, vecchi, marci o mal conservati.
Ci sono casi in cui l’intossicazione si manifesta entro 1 o 6 ore e casi invece in cui il tempo si prolunga
fino a 48 ore. In entrambi i casi è bene recarsi subito in ospedale e portare con sé i residui di quello che s’è
mangiato, così da permettere il riconoscimento delle tossine e quindi procedere con un intervento mirato.
In Italia il Centro AntiVeleni (CAV) più importante è quello di Milano, ma ve ne sono anche a Firenze,
Roma, Pavia, Torino, Napoli, Lecce, etc.
Vediamo di seguito alcune sindromi
Sindrome digestiva
Non è di natura particolarmente grave e normalmente si risolve nel giro di poche ore. Si manifesta a
carico di organismi deficitari dell’enzima “trelasi” deputato alla demolizione del trealosio, uno zucchero
contenuto in abbondanza in alcuni tipi di funghi. Pertanto più che d’intossicazione si può parlare di disturbo
alimentare.
Sindrome emolitica
Già dal nome deduciamo che le tossine fungine in questione aggrediscono i globuli rossi del sangue
causando disturbi quali vomito e diarrea. Le tossine imputate sono presenti in molte specie di funghi,
solitamente commestibili, soprattutto se consumati crudi o poco cotti, in quanto dette tossine sono termolabili,
pertanto basterebbe una cottura completa.
Sindrome falloidinica
La più temuta. È infatti causata dalle tre amanite mortali, vale a dire Amanita phalloides, Amanita verna
e Amanita virosa e c’è poco da scherzare! Quello che è peggio è che si manifesta dopo 7- 8 ore dall’ingestione,
talvolta anche dopo e ciò significa che, finché ci si accorge dell’intossicazione, i veleni avranno avuto tutto
il tempo per agire a danno dell’organismo. Nei casi più fortunati, il fegato resta comunque danneggiato.
Sindrome orellanica
La più subdola. Compare quando non ci si ricorda neppure di aver mangiato dei funghi…infatti ha tempi
di latenza anche di 10- 20 giorni. Come già indicato nel nome, a causarla è il Cortinarius orellanus in
particolare, ma non è il solo in causa. In tale sindrome gli organi gravemente danneggiati sono i reni.
Niente allarmismi inutili, solo un invito a guardarsi dalle leggende popolari e da metodi di riconoscimento
decisamente poco seri, quali far assaggiare ai poveri animali domestici i funghi prima di consumarli in
famiglia (cani e gatti infatti possono avere reazioni diverse dall’organismo umano) o, peggio, fidarsi del
buon profumo emesso dal fungo stesso!
pugliasalute
- quarantadue -
novembre 2004