Piano protezione civile
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Piano protezione civile
IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE PER TERREMOTO Durante un sisma in una struttura scolastica, anche se non si verificano crolli o gravi lesioni, si determina sempre una situazione di emergenza. Gli "scenari" di questa emergenza possono così essere sintetizzati: armadi che, non fissati al muro, possono ribaltarsi schiacciando le persone con il loro peso o con il materiale in essi contenuto e/o ostruendo il passaggio; vetrate e pezzi di intonaco o plafoniere che possono frantumarsi e precipitare ferendo, anche in maniera grave, le persone ad esse vicine; reti elettriche che possono rompersi, lasciando allo scoperto fili in tensione: potenziale fonte di folgorazione e/o incendio; laboratori chimici, spesso dotati di flaconi di vetro contenenti acidi, sostanze tossiche o infiammabili, che possono impregnarsi di un'atmosfera velenosa o infiammabile. A queste potenziali situazioni di pericolo determinate da strutture normalmente presenti in un edificio scolastico, bisogna aggiungere quelle prodotte dal tipico comportamento che si manifesta dopo il percepimento del terremoto, in condizioni di panico: Fuga in massa degli studenti (e, probabilmente, di parte del personale scolastico) dalle aule; situazione questa che può determinare gravi incidenti e/o il crollo delle scale; fuga in massa degli studenti (e, probabilmente, di parte del personale scolastico) fuori dell'edificio scolastico per congiungersi con i propri familiari, situazione questa che può determinare gravi ferimenti a seguito di incidenti stradali o caduta di cornicioni; precipitoso arrivo a scuola dei genitori degli studenti e dei familiari del personale scolastico. Per minimizzare situazioni come questa é indispensabile attuare un piano di protezione civile, la redazione del quale dovrà vedere l'attenta ricognizione del percorso o dei percorsi che dovranno seguire gli occupanti dell'edificio dopo il verificarsi della scossa. Sono presenti, ad esempio nei corridoi, armadi non fissati alle pareti che possono, durante il sisma, ribaltarsi bloccando la via? I battenti delle porte sono apribili facilmente in caso di emergenza, oppure un battente rischia di restare bloccato dimezzando lo spazio di uscita e raddoppiando il tempo di evacuazione? E' opportuno fare uscire prima gli alunni più grandi? Cosa deve fare il personale non docente?... Questi sono soltanto alcuni dei quesiti che ci si pongono nella stesura di un piano di evacuazione o di emergenza, piano che é strettamente connesso alle caratteristiche dell'edificio e alla situazione socio-culturale della scuola e del corpo insegnante. Il piano di emergenza una volta redatto dall'incaricato e approvato dal Consiglio di Istituto, dovrà essere diffuso tra gli studenti, il corpo insegnante e il personale non docente. Sarebbe, comunque, opportuno "rodare" il piano attraverso una o più simulazioni o esercitazioni. COMPORTAMENTI DA TENERE DURANTE LA SCOSSA: ALLONTANARSI DALLE FINESTRE, DAGLI ARMADI NON FISSATI ALLE PARETI, DALLE LAVAGNE ECC... MANTENERE LA CALMA E NON GRIDARE POICHE' CIO' AMPLIFICHEREBBE IL PANICO. RINCUORARE INVECE LE PERSONE EMOTIVE E/O IN PREDA A SHOCK. RIFUGIARSI SOTTO UN BANCO O SOTTO UNA SCRIVANIA SERVE SIA PER PROTEGGERSI DA EVENTUALI CADUTE DI CALCINACCI O PLAFONIERE SIA DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO. QUANDO LA SCOSSA E' FINITA: L'INCARICATO DELLA SCUOLA AL COORDINAMENTO DELL’EMERGENZA O UN SUO SOSTITUTO CONTROLLERA' SE L'EDIFICIO PRESENTA EVIDENTI SITUAZIONI DI PERICOLO (SCALE LESIONATE, IMPIANTI ELETTRICI SCOPERTI, AMBIENTI SATURI DI GAS TOSSICI O INFIAMMABILI, VETRI O LIQUIDI CORROSIVI CADUTI SUI PAVIMENTI, PRESENZA DI INCENDI...). IN QUESTO FRANGENTE IL PERSONALE PREPOSTO PROVVEDERA’ A STACCARE LE UTENZE DI GAS E LA LINEA ELETTRICA DOPO AVER VERIFICATO CHE L’ASCENSORE SIA VUOTO. SUCCESSIVAMENTE, SE SE NE RAVVISA LA NECESSITA', IL COORDINATORE DELL’ EMERGENZA SI RECHERA’ NELLE CLASSI INVITANDO GLI INSEGNANTI (CHE NEL FRATTEMPO SARANNO RIMASTI IN CLASSE CON LA SCOLARESCA) AD ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI NELL'AREA DI EMERGENZA LORO ASSEGNATA, DOPO AVER PRESO L’ELENCO DEGLI ALUNNI E LA SCHEDA DI EVACUAZIONE AFFISSE DIETRO LA PORTA DELLE AULE, SEGUENDO IL PERCORSO DELLA PLANIMETRIA AFFISSA IN OGNI AMBIENTE DELL’ISTITUTO O, SE LA NORMALE VIA DI FUGA NON FOSSE PRATICABILE, LUNGO UN PERCORSO ALTERNATIVO CHE VERRA’ INDICATO, AL MOMENTO, DA UN COMPONENTE DEL PERSONALE ATA. L'EVACUAZIONE DELL'EDIFICIO AVVERRA' CON CALMA IMPEGNANDO I CORRIDOI E LE SCALE CON UN NUMERO MINIMO DI PERSONE PER EVITARE CARICHI ECCESSIVI SULLE STRUTTURE PORTANTI DELL’EDIFICIO CHE, PROBABILMENTE, POTREBBERO ESSERE GIA’ PARZIALMENTE COMPROMESSE. LE SCALE DOVRANNO ESSERE PERCORSE, POSSIBILMENTE, CON LA SCHIENA RASENTE IL MURO SENZA CORRERE NE’ URLARE ED IN FILA INDIANA. NESSUNO, E PER NESUN MOTIVO, POTRA’ ATTARDARSI O RIGIRARSI PER PRENDERE OGGETTI IN CLASSE. DOPO AVER RAGGIUNTO IL PUNTO DI RACCOLTA GLI ALUNNI RESTERANNO AGGREGATI NELLE CLASSI DI APPARTENENZA SOTTO LA TUTELA DEGLI INSEGNANTI. IN TALE FRANGENTE I DOCENTI DOVRANNO EFFETTUARE UN RAPIDO APPELLO DEGLI ALUNNI E SEGNALARE TEMPESTIVAMENTE, AL COORDINATORE DELL’EMERGENZA, SE RISULTA QUALCHE DISPERSO. NELL'IPOTESI CHE QUALCUNO RISULTASSE FERITO SI PROVVEDERA', SE IL TRAUMA NON E' DI PARTICOLARE GRAVITA' A PRESTARE LE CURE DEL CASO CON IL PERSONALE PREPOSTO AD INTERVENIRE PER IL PRIMO SOCCORSO MEDIANTE L'ATTREZZATURA DI PRONTO SOCCORSO DELLA SCUOLA. NEL CASO, INVECE, SI RAVVEDA L'URGENZA DI TRASPORTARE IL FERITO ALL'OSPEDALE, SARA' DELEGATO A CIO' IL PERSONALE NON DOCENTE. INFINE NEL CASO IL FERITO NON FOSSE TRASPORTABILE SI DOVRA’ AVVISARE IL 118, SEMPRE CHE LA LINEA TELEFONICA O I CELLULARI SIANO FUNZIONANTI. A QUESTO PUNTO, I DIPENDENTI NON DOCENTI DELLA SCUOLA SE NECESSARIO E SE POSSIBILE, CONTATTERANNO LE FAMIGLIE DEGLI ALUNNI INFORTUNATI PER TRANQUILLIZZARE I GENITORI SULLA CONDIZIONE DI SALUTE DEI FIGLI. ATTENZIONE La prova di simulazione prevede che la scossa sismica verra’ indicata mediante due squilli prolungati di campanello. Poi un successivo squillo prolungato indichera’ l’ordine di evacuazione.