Signori Soci ed Autorità - Federazione Provinciale Allevatori
Transcript
Signori Soci ed Autorità - Federazione Provinciale Allevatori
FEDERAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI società cooperativa agricola TRENTO ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI ANNO 2016 RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO 2015 Signori Soci ed Autorità, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Provinciale Allevatori porge a tutti Voi un caloroso benvenuto e Vi ringrazia per la presenza all’assemblea odierna. L’assemblea è un appuntamento obbligatorio per l’assolvimento degli aspetti statutari e civilistici, ma è anche una occasione per informare i 1 soci sull’andamento e sugli assetti economico-patrimoniali della cooperativa e dare loro la possibilità di discutere sui servizi tecnici e commerciali organizzati in loro favore. E’ anche un momento interessante per fare il punto sull’andamento del comparto zootecnico provinciale in generale. A norma degli artt. 2428 del Codice Civile e 2 della Legge 59/92 e secondo quanto previsto dallo statuto, il Consiglio di Amministrazione ha predisposto la presente relazione nella quale sono riassunti i programmi tecnicoistituzionali, i servizi di assistenza tecnica e commerciale e le attività economiche, patrimoniali e finanziarie che hanno caratterizzato la gestione della cooperativa nel corso del 2015. 1. ATTIVITA’ DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI Gli scopi statutari vedono la Federazione Provinciale Allevatori impegnata al servizio del mondo zootecnico della provincia di Trento con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni tecniche, valorizzarne economicamente le produzioni ed accrescerne la professionalità degli operatori. Da un punto di vista dei risultati economici nel 2015 il settore zootecnico, sia l’allevamento del bovino da latte (che rappresenta il grosso della zootecnia provinciale) che quello da carne, hanno purtroppo confermato il trend negativo registrato nel 2014. A livello nazionale, dopo la conclusione del regime delle quote latte, si è assistito ad un calo costante e continuo delle quotazioni del latte alla stalla ed anche per quanto riguarda la carne i prezzi per l’allevatore sono stati costantemente al di sotto delle attese senza neanche registrare i momentanei rialzi in occasione delle principali festività. In flessione sono stati anche i mercati del bestiame, sia quello da riproduzione, che i vitelli ed anche le vacche da macello. In montagna la produzione di foraggio è risultata scarsa a seguito del prolungato periodo di siccità ma la qualità dei fieni è risultata mediamente buona. Nonostante questo i bilanci dei caseifici cooperativi, che stanno per chiudersi in questi giorni, saranno discreti registrando solo una leggera flessione rispetto al 2014. Non vi è dubbio che il sistema cooperativo è riuscito ad ammortizzare 2 gli effetti pesanti della crisi del latte. Crisi che in queste settimane, in pianura e per gli allevatori che vendono ai privati, sta diventando drammatica e mette a rischio la sopravvivenza di numerose aziende. Il prezzo dei mangimi e dei foraggi si è attestato su livelli accettabili consentendo un certo contenimento dei costi di produzione. Complessivamente però il giudizio sull’annata resta negativo anche se non si può non considerare l’andamento economico generale e le pesanti difficoltà che stanno attraversando quasi tutti gli altri settori produttivi. In considerazione del riassetto organizzativo di molte aziende, alcune alla ricerca di un equilibrio tra dimensione e disponibilità di territorio ed altre che intraprendono attività di produzione diverse dalla bovinicoltura da latte, la Federazione ha adeguato i programmi della selezione e dell’assistenza tecnica ed i servizi tecnici e commerciali alle nuove necessità. Per la Federazione Allevatori il 2015 è risultato un anno caratterizzato anche da notevoli e significative trasformazioni nella sua organizzazione. A febbraio, a causa di un improvviso malore, Il Presidente Rauzi è stato costretto ad interrompere la guida della cooperativa. Con delibera di data 26 febbraio il C.d.A ha nominato Vicepresidente F.F. il Sig. Cenci Antonio al quale è stata demandata la responsabilità nella gestione della cooperativa. L’incarico è durato fino al 23 settembre, giorno in cui il CdA ha provveduto alla nomina del nuovo Presidente nella persona del dr. Mauro Fezzi. In data 20 maggio il Direttore dr. Claudio Valorz ha comunicato il preavviso di dimissioni a far data dal 1° luglio; il C.d.A, con delibera del 23 giugno 2015, ha stipulato con il dr. Valorz un contratto triennale (dal 13.07.2015 al 30.11.2018) per la copertura dell’incarico di Direttore Generale. A fine anno si è dato corso ad una selezione per la copertura della funzione di Responsabile Amministrativo; selezione conclusa a febbraio 2016 con l’individuazione della dott.ssa Barbara Cristofari che, da luglio 2016, entrerà a far parte dell’organico della Federazione Allevatori. Di assoluta importanza sono risultate anche la positiva conclusione del contenzioso con l’Agenzia delle Entrate in materia di IVA e l’avvio della nuova 3 disciplina provinciale relativa al finanziamento delle attività della Federazione Allevatori di cui all’art. 40 della L.P. n° 21 dd. 30.12.2015. In relazione ai contributi della PAT per le attività, la Federazione Allevatori ha potuto presentare entro dicembre la domanda relativa alle attività LL.GG. e Controlli Funzionali e smaltimento carcasse. Alla fine di marzo 2016 è stata presentata la domanda relativa alla “ determinazione della qualità genetica e della resa del bestiame “, mentre sono ancora da definire con la PAT le procedure amministrative relative alle “manifestazioni zootecniche”, “consulenze agli allevatori” e “smaltimento materiale a rischio settore ittico”. Altro fatto di rilievo intervenuto nel corso del 2015 è quello relativo all’adesione della Federazione Allevatori al progetto di riassetto economicofinanziario-patrimoniale e di capitalizzazione del Gruppo UNIPEG, di cui la cooperativa è socia. Con provvedimenti del C.d.A del 12 e 27 novembre 2015 la Federazione Allevatori ha deliberato il trasferimento del 50% della quota societaria UNIPEG (pari a € 94.934,00) alla società “2015 INVESTIMENTI spa” e contestualmente accolto la proposta di partecipazione all’aumento di capitale della predetta società per € 56.225,00. Purtroppo il piano di riassetto industriale UNIPEG non è stato avviato e la cooperativa ha invece iniziato una trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività. A) PARTE TECNICA : Libri Genealogici e Controlli Funzionali La tenuta dei Libri Genealogici e l’organizzazione dei Controlli Funzionali costituiscono l’attività storica e di carattere istituzionale della Federazione Allevatori in quanto associata all’ Associazione Italiana Allevatori. Svolta in adempimento ai disposti normativi e regolamentari della Legge 15 gennaio 1991, n° 30 “Disciplina della riproduzione animale”, riguarda da una parte la gestione, la registrazione e l’aggiornamento dei registri anagrafici delle specie e delle razze allevate in provincia di Trento e dall’altra il lavoro di raccolta, analisi ed elaborazione dei dati produttivi, qualitativi e fisiologici del bestiame presente nelle stalle che aderiscono ai programmi di selezione. La 4 ripartizione dell’impiego di personale e mezzi per l’espletamento dei servizi “Libri Genealogici” e “Controlli Funzionali” viene stimata rispettivamente in 70% e 30%. La funzione principale dei predetti servizi è quella di creare una importante banca dati, indispensabile per l’organizzazione dei programmi di miglioramento genetico anche se non è da sottovalutare l’interesse per una tempestiva restituzione dei dati della selezione alle aziende, per un loro utilizzo a fini gestionali. L’attività dei Libri Genealogici e dei Controlli Funzionali fa riferimento al patrimonio zootecnico provinciale che nel 2015 non ha registrato differenze significative rispetto all’anno precedente ed ha riguardato un numero di aziende e di capi come di seguito riportato (vedi anche confronto con l’anno precedente). 1) Consistenza Razza/Specie n° Aziende n° Capi 2015 2014 Diff. 2015 2014 Diff. BRUNA 454 460 -6 6.789 7.119 - 330 FRISONA 342 334 +8 8.673 8.551 + 122 P.ROSSA 414 389 + 25 4.058 3.890 + 168 RENDENA 97 97 = 1.237 1.220 + 17 GRIGIO ALPINA 177 176 +1 1.064 1.065 -1 PINZGAU 24 23 +1 42 44 -2 JERSEY 25 23 +2 53 51 +2 ANGLER 5 5 = 7 7 = BOVINI 5 METICCIA 307 294 + 13 1.239 1.181 + 58 ALTRE 3 2 +1 3 2 +1 Totale bovini 730 706 + 24 23.165 23.130 + 35 VARIE RAZZE 29 19 + 10 800 647 + 153 Totale ovini 29 19 + 10 800 647 + 153 SAANEN 4 5 -1 275 297 - 22 CAMOSCIATA 7 8 -1 270 285 - 15 BIONDA DELL'ADAMELLO 17 16 +1 197 192 +5 MOCHENA 35 18 + 17 323 203 + 120 METICCIA 4 7 -3 25 43 - 18 Totale caprini 51 34 + 17 1.090 1.020 + 70 NORICO 89 85 +4 186 175 + 11 HAFLINGER 263 261 +2 460 501 - 41 Totale equini 352 346 +6 646 676 - 30 VARIE RAZZE 22 22 = 194 239 - 45 Totale conigli 22 22 = 194 239 - 45 OVINI CAPRINI EQUINI (capi totali) CONIGLI (Fattrici) 6 Nel 2015 il numero di aziende bovine che hanno partecipato attivamente ai controlli ha avuto un saldo positivo di 24 unità. Accanto alla fisiologica diminuzione di aziende che chiudono l’attività per anzianità del proprietario o per scarsa redditività abbiamo assistito alla richiesta del servizio controlli da parte di una trentina di aziende interessate all’allevamento di razze a limitata diffusione che percepiscono incentivi comunitari previsti dal PSR. Lo stesso fenomeno si è registrato nell’allevamento caprino dove sono entrate nel registro anagrafico della “capra mochena” ben 17 nuove aziende. Per quanto riguarda i capi bovini complessivi la situazione è stabile (+ 35 capi). Senza variazioni rilevanti anche i settori equino e cunicolo. Nella nostra provincia l’adesione ai programmi di selezione da parte degli allevatori è massiccia (oltre il 70% delle aziende produttrici di latte e più del 90% delle vacche) e questa sensibilità tecnica si dimostra di grande utilità per lo sviluppo dei programmi di miglioramento genetico ai quali la Federazione partecipa direttamente (vedi ad es. il Consorzio Superbrown di Bolzano e Trento) ed è inoltre di grande importanza per gli obiettivi di qualità che la zootecnia trentina si è proposta. Una delle responsabilità della Federazione Allevatori in carico alla gestione dei Libri Genealogici è quella di verificare e garantire la correttezza dei dati genealogici dei vari soggetti ed allo scopo vengono effettuate analisi a campione per la determinazione della paternità e della maternità. Da qualche anno, per alcune razze, la verifica di ascendenza viene fatta tramite l’analisi genomica dei soggetti. Le analisi sono state effettuate in collaborazione con le Associazioni Nazionali di Razza presso il Laboratorio Gruppi Sanguigni di Cremona. 1) Produttività 7 Razza N° vacche Latte Grasso Proteine Anno controllate kg % % 2014 7.119 7.168 4,05 3,61 2015 6.789 7.177 4,03 3,59 Diff. 2014/15 - 330 +9 - 0,02 - 0,2 Diff. % - 4,6 + 0,1 - 0,5 - 0,5 2014 8.551 8.619 3,84 3,33 2015 8.673 9.041 3,88 3,31 Diff. 2014/15 + 122 + 422 + 0,04 - 0,02 Diff. % + 1,4 + 4,9 + 1,0 - 0.6 2014 1.220 4.904 3,59 3,24 2015 1.237 4.909 3,51 3,23 Diff. 2014/15 + 17 +5 - 0,08 - 0,01 Diff. % + 1,4 + 0,1 - 2,2 - 0,3 BRUNA FRISONA RENDENA GRIGIO ALPINA 8 2014 1.065 4.652 3,62 3,39 2015 1.064 4.409 3,60 3,39 Diff. 2014/15 -1 - 243 - 0,02 0,00 Diff. % 0,0 - 5,22 - 0,6 0,0 2014 3.890 6.345 3,90 3,44 2015 4.058 6.320 3,89 3,42 Diff. 2014/15 + 168 - 25 - 0,01 - 0,02 Diff. % + 4,3 - 0,4 - 0,3 - 0,6 2014 104 6.002 4,42 3,63 2015 105 5.922 4,35 3,57 +1 - 80 - 0,07 - 0,06 + 0,1 - 1,3 - 1,6 - 1,7 2014 1.181 7.266 3,84 3,43 2015 1.239 7.108 3,90 3,39 PEZZATA ROSSA ALTRE RAZZE Diff. 2014/15 Diff. % METICCIE 9 Diff. 2014/15 + 58 - 158 + 0,06 - 0,04 Diff. % + 4,9 - 2,2 + 1,6 - 1,2 2014 23.130 7.299 3,90 3,43 2015 23.165 7.412 3,91 3,41 Diff. 2014/15 + 35 + 113 + 0,01 - 0,02 Diff. % + 0,2 + 1,6 + 0,2 - 0,6 TOTALI Nel 2015 i dati dei controlli funzionali hanno registrato una sostanziale tenuta del numero delle vacche in controllo (+ 35 capi) unita ad un buon incremento della produzione di latte (+ 113 kg) che di fatto recupera il calo che si era registrato lo scorso anno. Di un punto percentuale è cresciuto il livello del grasso, mentre un calo di due punti percentuali si è avuto nella proteina. Per quanto riguarda la proteina, che rappresenta l’obiettivo di selezione principale per le aree dove il latte è trasformato in formaggi, spicca il livello di 3,59% della razza Bruna. Particolare attenzione è stata garantita anche alle esigenze del settore della commercializzazione del bestiame ed alla predisposizione delle pratiche dell’ assicurazione (n° 1.454 pratiche inoltrate al CO.DI.PR.A.). Anche l’attività del laboratorio latte è risultata intensa con analisi per grasso, proteine, caseine e cellule somatiche su 186.244 campioni. Il laboratorio ha continuato a lavorare secondo il Sistema Qualità Norme ISO 9001/2008, superando positivamente le visite ispettive previste dall’ Ente di certificazione DNV (Det Norske Veritas). Nel corso del 2015 è andato a regime il servizio di informazione agli allevatori relativo ai parametri “tempo di coagulazione” e “resa casearia” di ogni singola vacca. In questo modo gli 10 allevatori hanno la possibilità di verificare e selezionare, nella loro azienda, le vacche con la migliore attitudine casearia del latte. Secondo le disposizioni tecniche impartite dall’AIA, è stata controllata la taratura di tutti gli strumenti di misurazione del latte e prelievo dei campioni utilizzati nei controlli funzionali (lattometri in dotazione al personale di controllo, lattometri aziendali e misuratori elettronici installati nelle sale di mungitura). Il tecnico addetto al servizio ha seguito con costanza i programmi di formazione ed i corsi di aggiornamento organizzati dall’AIA. Tutta la strumentazione utilizzata nel controllo degli impianti di mungitura, come da regolamento, è stata sottoposta a verifica e revisione presso i laboratori dell’AIA di Roma. Assistenza tecnica Questa attività si esplica nella presenza periodica di tecnici in azienda, nell’ invio di tabulati, programmi ed informazioni utili agli allevatori per l’elaborazione dei loro piani aziendali di lavoro ed attraverso la fornitura e l’organizzazione di importanti servizi utili ad elevare la preparazione professionale degli addetti e la loro capacità di organizzazione dell’intera impresa zootecnica. Di seguito sono riportate le principali attività di assistenza tecnica organizzate dalla Federazione Allevatori nel corso del 2015. a) Programmi per l’introduzione del parametro “attitudine casearia” nella selezione dei bovini da latte, ivi compresa l’assistenza agli allevatori Nel 2015 le attività di assistenza tecnica della Federazione Allevatori hanno riguardato la possibilità di introdurre il parametro “attitudine casearia” nella selezione del bestiame bovino. La possibilità di intraprendere questa strada nella selezione bovina ci è stata data dalle ricerche portate avanti dal 11 Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Padova nell’ambito dei progetti Cowability e Cowplus grazie ai quali è stata messa a punto una metodica per l’analisi routinaria del parametro “resa casearia” nell’ambito delle analisi dei controlli funzionali. Le ricerche richiamate, oltre ad aver messo a punto le calibrazioni per una corretta e automatica lettura del parametro sugli spettri IR (all’infrarosso) dello strumento Fossomatic 6000 presente nei laboratori d’analisi della FPA e del CONCAST, hanno pure determinato l’ereditabilità e le correlazioni della resa casearia e messo a punto un modello statistico per l’indicizzazione genetica dei singoli animali. Il lavoro dei tecnici della Federazione ha riguardato essenzialmente il trasferimento di queste nuove conoscenze “dal laboratorio al campo” in maniera da orientare la selezione dei bovini da latte verso questo nuovo parametro dell’”attitudine casearia”. 1. Visite periodiche in azienda da parte di tecnici esperti delle singole razze I tecnici della selezione hanno operato in stretto contatto con le rispettive Associazioni Nazionali di razza, informato gli allevatori sulle possibilità di miglioramento genetico del bestiame in relazione al parametro “attitudine casearia”, generando nel contempo animali predisposti per l’allevamento in montagna e stimolato l’ uso di riproduttori appropriati per il perseguimento dei predetti scopi. Per la razza Bruna parte dell’assistenza alla selezione nelle aziende è stata esperita da un esperto di razza designato dall’ANARB, mentre per le altre razze hanno operato i tecnici della Federazione. I risultati di questo servizio, legati ad una oculata scelta e ad un puntuale utilizzo dei riproduttori nelle aziende, sono stati positivi in quanto si è osservato che gli allevatori hanno seguito con interesse le indicazioni impartite. 2. Corretto utilizzo dei riproduttori in azienda I tecnici che operano presso Alpenseme hanno curato l’elaborazione e la consegna in azienda dei programmi di accoppiamento per le vacche e le manze delle razze Bruna, Pezzata Rossa e Frisona concentrandosi in particolare sull’utilizzo di riproduttori testati per il parametro “attitudine casearia”. Il lavoro tecnico si è completato con la fornitura del materiale 12 seminale per le fecondazioni, in modo da dare attuazione pratica all’investimento tecnico profuso dai tecnici della selezione. Da un paio di anni il servizio ha riguardato anche gli allevatori di capre da latte ai quali è stata garantita assistenza per la scelta dei becchi più appropriati e per l’approvvigionamento del materiale seminale. 3. Introduzione della selezione per il parametro “attitudine casearia” nel programma Superbrown Anche il Consorzio Superbrown di Bolzano e Trento ha abbracciato una selezione della razza Bruna orientata al miglioramento delle caratteristiche casearie del latte. E’ un lavoro importante per dare prospettive agli allevatori della montagna che traggono gran parte del loro reddito dalla trasformazione del latte in formaggio. In questi ultimi anni anche Superbrown ha introdotto la “genomica” quale nuovo strumento per accelerare il progresso selettivo. Il lavoro tecnico ed anche l’impegno economico si sono trasferiti per buona parte sulla preselezione dei vitelli da avviare alla fecondazione artificiale. I vitelli devono essere individuati con tempestività (pochi giorni dopo la nascita) e subito sottoposti ad un prelievo di materiale biologico sul quale viene effettuata l’analisi genomica. Dai risultati del test genomico (dopo 40 giorni dall’invio del campione al laboratorio) si decide se il vitello è idoneo a diventare un futuro riproduttore. I vitelli scelti e destinati al Centro Genetico sono allevati direttamente nelle aziende di origine. Per compensare il disagio ed i costi di mantenimento dei vitelli scartati è stato corrisposto agli allevatori un indennizzo pari a € 200,00/vitello. Nel 2015 sono stati eseguiti n° 48 test genomici sui vitelli, n° 4 sono stati scelti per essere avviati al Centro Genetico dell’ANARB. Per quanto riguarda l’attività generale di Superbrown il 2015 è da considerare un anno molto positivo nel quale si è raggiunto il record nel numero di dosi commercializzate (348.169 delle quali ben 220.240 sono state esportate). Sul piano tecnico la situazione è risultata interessante con la conferma ai massimi livelli di alcuni riproduttori di pregio (SB Solaris e SB Huzit su tutti), con l’uscita di tre riproduttori interessanti (SB Noel, SB Vacum e SB Vivid) e con alcuni giovani tori genomici che si sono piazzati in vetta alle classifiche internazionali della razza. Su tutti il toro SB Arrow che negli ultimi mesi dell’anno è stato uno dei tori più richiesti dal mercato a livello mondiale. 13 Per quanto riguarda il programma di produzione di seme sessato, anche nel 2015 ci si è avvalsi del laboratorio di lavorazione e separazione di Reggio Emilia, presso il quale sono state prodotte 5.561 dosi. Nel 2015 Superbrown ha avviato alla prova di progenie n° 16 torelli caratterizzati da una buona variabilità genetica (14 padri e 12 nonni materni diversi) e da un elevato indice genomico medio (976 corrispondente a rank 98). I dati più significativi relativi all’attività del Consorzio sono riassunti nella tabella seguente: Produzione progenie Superbrown 73.190 Produzione genomici Superbrown 19.040 Produzione provati Superbrown 39.330 Produzione Blu Belga Superbrown 85.370 Produzione sessato c/o Sexing Semen di Reggio Emilia Progenie Superbrown distribuite in Italia 5.561 28.475 Progenie Superbrown esportate 1.653 Genomici Superbrown distribuiti in Italia 6.067 Genomici Superbrown esportati 7.693 Genomici Superbrown sessati distribuiti in Italia 2.440 Genomici Superbrown sessati esportati 1.160 Provati Superbrown distribuiti in Italia 12.940 Provati Superbrown esportati 201.362 14 Provati Superbrown sessato distribuiti in Italia Provati Superbrown sessato esportati 3.742 676 Per il programma Superbrown la Federazione Allevatori ha sostenuto direttamente i costi di acquisto dei test per la determinazione delle caratteristiche genomiche dei vitelli e parte delle spese generali del programma. 4. Determinazione della qualità genetica del bestiame relativamente al parametro “attitudine casearia” Nel 2015 è proseguito presso le strutture di Alpenseme lo stoccaggio di un certo numero di dosi di materiale seminale di tori in prova delle diverse razze allevate in Trentino. Dal 2012, per le razze Bruna e Frisona, si tratta di materiale seminale prodotto da tori con analisi genomica. L’obiettivo è quello di garantire agli allevatori trentini un patrimonio bovino che da una parte sia in grado di fornire latte con caratteristiche adatte alle trasformazioni casearie di qualità realizzate nelle strutture cooperative del territorio e dall’altra sia capace di valorizzare al meglio le risorse foraggere e pascolive presenti nelle vallate della provincia di Trento. Il materiale seminale prodotto presso le strutture di Alpenseme a Toss di Ton sarà conservato fino alla valutazione genetica dei riproduttori scelti, per poi essere ulteriormente selezionato, destinando alla fecondazione artificiale quello prodotto dai tori risultati miglioratori nei parametri che interessano gli obiettivi degli allevatori trentini ed eliminando quello che invece non risponderà a questi requisiti. Nel 2015 la produzione di materiale seminale riferita a questo programma ha riguardato n° 108.370 dosi distribuite fra le varie razze. 15 5. Determinazione del test di ascendenza, della presenza di tare ereditarie e delle caratteristiche genomiche Nelle razze Bruna, Frisona e Pezzata Rossa la ricerca e la determinazione della eventuale presenza di tare genetiche e/o malattie ereditarie nella popolazione avviene contestualmente all’analisi genomica. Nelle altre razze si continua invece l’analisi del DNA per la determinazione della paternità e della maternità. Nel 2015 sono stati eseguiti test come da tabella sottostante. Razza Ricerca Bruna conferma ascendenza dna 10 valutazioni genomiche 185 conferma ascendenza dna 14 valutazioni genomiche 15 Pezzata rossa conferma ascendenza dna 6 Grigio alpina conferma ascendenza dna 3 Frisona n. test Nel 2015 la Federazione Allevatori ha pure provveduto ad acquistare da ANARB una serie di analisi per la determinazione del test genomico sui torelli di razza Bruna candidati ad entrare nel programma di selezione Superbrown. b) Controllo delle caratteristiche igienico-sanitarie del latte 16 Questo programma, organizzato dalla Federazione Allevatori in collaborazione con il CONCAST e con i singoli Caseifici Sociali, nel 2016 ha riguardato il prelievo e l’analisi del latte di un gruppo di bovine prima dell’asciutta ed i successivi controlli, da parte di un tecnico specializzato, sul funzionamento e sulla manutenzione (mantenimento di un buono stato igienico) delle attrezzature utilizzate in azienda per le operazioni di mungitura e per la conservazione del latte. Oltre ad una verifica meccanicofunzionale dell’ impianto di mungitura ed eventualmente della vasca di refrigerazione, sono state condotte indagini anche sulle temperature dell’acqua di lavaggio e sulla corretta applicazione della routine di mungitura mediante utilizzo del lattoflussometro (Lactocorder). Gli impianti di mungitura interessati al servizio sono stati n° 854 dislocati in altrettante aziende zootecniche per lo più aderenti a 18 caseifici cooperativi. Il servizio di assistenza, portato avanti di concerto con il Centro di Assistenza Tecnica della FEM, è stato garantito anche alle malghe, in particolare a quelle ove era in atto un programma di contenimento delle infezioni mammarie. c) Programma di miglioramento genetico della razza Rendena Nel 2015 la Federazione Allevatori ha garantito assistenza organizzativa e finanziaria al programma di miglioramento genetico della razza Rendena. In particolare si è collaborato con l’ANARE, sostenendo parte dei costi riferiti alla scelta dei vitelli, al performance-test, alla raccolta ed elaborazione dei dati ed alla valutazione dei soggetti a fine prova. Particolare attenzione è stata posta alla valorizzazione della produzione di carne con metodo biologico e allo studio delle caratteristiche di adattabilità degli animali all’ambiente montano. d) Organizzazione di prove attitudinali per la valorizzazione delle razze equine Haflinger e Norico 17 Anche nel 2015 la Federazione Allevatori ha inteso promuovere il miglioramento genetico della razza Haflinger mediante l’organizzazione di una stazione di monta ubicata a Strigno in Valsugana con l’affitto di uno stallone di pregio (NOVARIS) che ha effettuato 9 monte. A fianco dei servizi per la monta naturale la Federazione Allevatori si è pure attivata per stimolare la diffusione della pratica della F.A. Per quanto riguarda invece le prove attitudinali la Federazione Allevatori ha organizzato una prova di abilità (trotto, salto dell’ostacolo, slalom, percorso in retromarcia) per i cavalli Haflinger in occasione della “Festa di Primavera” che si è svolta a Trento nei giorni 18 e 19 aprile. Per il cavallo Norico si è invece tenuta una prova di “tiro del tronco” in occasione della manifestazione “Boscavai” tenutasi a Primiero il 23 e 24 maggio. Manifestazioni zootecniche Le mostre, come pure le altre manifestazioni zootecniche, rappresentano un momento di divulgazione dei risultati tecnici e selettivi dell’allevamento a cui deve aggiungersi una funzione importante di promozione dell’intero comparto zootecnico trentino. In varie zone della provincia, in questi ultimi anni sono cresciuti l’ interesse e l’entusiasmo per l’organizzazione di manifestazioni che in qualche maniera possano creare un collegamento più stretto tra la comunità e gli allevatori. Questo anche grazie al contributo tangibile di molti Enti (Casse Rurali e Comuni, in particolare) che, sempre con maggiore sensibilità, sono disponibili a sponsorizzare dette iniziative. Relativamente alle mostre autunnali di bovini, nel 2015 la Federazione ha organizzato n° 10 manifestazioni: Capi presentati 2014 2015 18 Diff. Anno 2015 Capi presenti suddivisi per razza Data Romeno 22 agosto 30 30 0 Pinzolo 29 agosto 155 149 -6 Fucine 6 settembre 115 182 +67 143 Cogolo 12 settembre 200 170 -30 169 Malè 19 settembre 190 186 -4 93 20 47 15 Roncone 19 settembre 203 177 -26 95 46 23 12 Castelnuovo 21 settembre 171 156 -15 22 36 52 11 Fiera di Primiero 24 settembre 151 146 -5 71 9 38 28 Pieve di Ledro 26 settembre 118 115 -3 68 27 14 6 Masi di Cavalese 26 settembre 102 114 +12 38 15 34 27 1435 1425 - 10 720 180 229 Totale 15/14 Bruna 21 Fris. Pezz. Rd. Rossa Località G.A.. 9 149 18 21 1 187 6 5 1 35 103 Nel 2015 è stata organizzata pure una mostra comprensoriale in Vallagarina, ad Ala (il 17 ottobre), con la partecipazione di vacche di razza Bruna, Frisona, Pezzata Rossa per complessivi 86 capi provenienti da 25 allevamenti. Inoltre ha avuto luogo anche una esposizione, con concorso, di ovicaprini a Castelnuovo Valsugana il 25 ottobre con 160 pecore a concorso provenienti da 36 allevamenti e 15 capre di varie razze in esposizione. Per i cavalli Haflinger e Norico nel 2015 la Federazione Allevatori ha organizzato n° 5 rassegne autunnali (Fiera di Primiero 24 settembre, Pieve di Ledro 26 settembre, Masi di Cavalese 27 settembre, Castelnuovo Valsugana 03 ottobre e Brez 25 ottobre) con la presentazione complessivamente di n° 19 Jers. 6 271 capi, la marchiatura di n° 36 puledri nati nell’anno e la valutazione lineare di 7 femmine adulte. La Sezione Cavallo Haflinger ha pure partecipato alla Fieracavalli di Verona di novembre con 21 capi (7 per la mostra, 5 per prove di abilità e 9 tra Noriko e TPR per spettacoli e presentazione delle razze). Buoni i risultati tecnici della mostra con due primi posti di categoria: una puledra di un anno di Giovanazzi Elisa e una puledra di due anni di Nicolodi Daniela. A Trento il 18 e 19 aprile è stata organizzata la tradizionale “Festa di Primavera” con la Mostra Provinciale delle razze Bruna e Frisona (n° 108 capi, 51 allevatori) e dei cavalli Haflinger e Norico con n° 71 soggetti, 9 dei quali erano puledre sottoposte all’iscrizione definitiva al Libro Genealogico. La manifestazione è stata una ottima occasione anche per promuovere le produzioni zootecniche dell’allevamento trentino, dal latte ai formaggi, alla carne ed ai salumi del Punto Vendita. Nell’ambito della 66^ Mostra dell’Agricoltura di Montagna di S. Giuseppe la Federazione ha curato l’allestimento del Padiglione Zootecnico, divenuto un appuntamento importante di incontro tra la città di Trento e l'ambiente zootecnico delle valli. La manifestazione ha trovato spazio all’interno dell’ area espositiva di Trento Fiere dove è stata allestita una vera e propria “mini fattoria” con vacche da latte, vitelli, cavalli, asini, conigli, capre, pecore e maiali. Nell’ambito di questa manifestazione è stata pure organizzata la 21^ edizione della Mostra Regionale del Coniglio Riproduttore che ha visto la presenza di 153 soggetti appartenenti alle razze in purezza previste dallo standard italiano. L’allevamento cunicolo trentino da riproduzione ha pure allestito una mostra a Fucine in Val di Sole nei giorni 06-07 settembre (120 soggetti) e partecipato alle rassegne nazionali di Montichiari (BS) con 77 animali e di Forlì con 68 animali dove ha riscosso lusinghieri successi. Il capitolo delle manifestazioni zootecniche è stato completato con l’organizzazione di alcuni meeting aziendali e di incontri in malga organizzati dalle Sezioni di Razza e dalle Unioni di Valle. Molto interessante anche la manifestazione “non solo casolet” che ha avuto luogo a Malè nei giorni 29 e 30 agosto, finalizzata alla promozione del tipico formaggio della Valle di Sole. 20 Programma per la stima della fertilità attraverso il programma di rilevamento del carattere BCS La Federazione Allevatori ha proseguito anche nel 2015 l’attività di rilevamento del carattere BCS (Body Condition Score) quale parametro indiretto per il miglioramento della fertilità. Il lavoro ha permesso di implementare ulteriormente il data base necessario per l’elaborazione di un parametro indiretto “fertilità” da utilizzare da parte degli allevatori per migliorare, per via genetica, le prestazioni riproduttive delle bovine. Il programma, particolarmente interessante ed innovativo sul piano tecnico-scientifico, ha consentito (grazie anche alla disponibilità dei dati della provincia di Bolzano) di proseguire nella stima genetica di fertilità sui riproduttori di razza Bruna e di dare indicazioni utili agli allevatori. Nel 2015, con lo scopo di verificare l’”effetto allevamento”, si è proseguito, più volte nell’arco della lattazione, nella valutazione dell’intero effettivo di alcune stalle. Il lavoro ha riguardato n° 47 aziende per un totale di n° 2.330 capi interessati e n° 11.997 rilievi di BCS effettuati. Miglioramento della fertilità e della fecondità del bestiame Nel corso del 2014, partendo dall’assunto che la fertilità degli animali dipende da una serie di fattori sanitari, fisiologici ed alimentari, da aspetti che riguardano la gestione ed il management dell’azienda nel suo complesso e da caratteristiche genetiche intrinseche dei riproduttori, la Federazione Allevatori ha attivato dei programmi di assistenza alle aziende che consentono di limitare al minimo gli effetti negativi di detta problematica. I programmi hanno riguardato in prevalenza le stalle di vacche da latte, ma anche gli equini e gli ovicaprini. 21 a) Programma per il miglioramento della fertilità delle vacche da latte attraverso una attenta gestione della fase del “post-partum” Nel 2015 i tecnici veterinari specializzati in fisiopatologia della riproduzione hanno organizzato un programma per il controllo della disfunzione ovarica chiamata “anestro”. Per ottenere una buona fertilità della mandria è indispensabile che le vacche abbiano una precoce ripresa dell’attività ovarica dopo il parto e che i successivi cicli ovarici siano regolari. Questa situazione di “normalità” dell’attività ovarica è quella che ci garantisce i migliori risultati nell’individuazione dei calori, nelle fecondazioni e nel successivo attecchimento. Tecnicamente “anestro” significa assenza di calore e la causa della disfunzione può essere individuata nell’interruzione del ciclo estrale per motivi patologici o anche per l’incapacità dell’allevatore di individuare correttamente il calore. L’anestro è quindi un problema grave che determina perdite economiche consistenti per l’azienda. Il programma che la Federazione Allevatori ha organizzato nel 2015 era finalizzato ad assistere gli allevatori nella gestione delle problematiche ginecologiche legate all’anestro. Mediante l’utilizzo di analisi mirate e supportati dall’ausilio dei tecnici dell’Istituto Zooprofilattico, sono stati presi in considerazione e combattuti gli agenti eziologici responsabili delle cause di anestro. Nel 2015 il servizio ha visto l’adesione di n° 246 aziende per un totale di n° 7.410 vacche in produzione più le manze ed ha comportato l’esecuzione di più di 28.000 visite ginecologiche complessive, suddivise tra visite cicliche, visite post-partum, diagnosi di gravidanza ed altre esplorazioni per specifici problemi. b) Programma “animali felici” 22 Anche lo stato di benessere degli animali influenza direttamente la loro capacità di rimanere gravidi. Infatti, il tasso di fertilità delle aziende diminuisce in maniera sensibile in presenza di sovraffollamento di animali, quando le strutture non sono adeguate (poste corte, pavimenti sdrucciolevoli, abbeveratoi carenti, ecc.) ed anche quando il management è insufficiente (scarsa o non adeguata alimentazione, poca pulizia, impianti di asporto delle deiezioni non sufficienti, tecniche di mungitura inadeguate, ecc.). Queste problematiche si legano in maniera forte alla crescente richiesta dei consumatori per la disponibilità di prodotti zootecnici di qualità certificata, realizzati in aziende che operano nel pieno rispetto delle normative ambientali e che allevano gli animali in condizioni di adeguato benessere. Sono queste le motivazioni che hanno indotto la Federazione Allevatori ad organizzare, nel 2015, il programma di assistenza alle aziende zootecniche che, sul piano volontario, hanno aderito all’iniziativa “animali felici”. Il progetto ha previsto il monitoraggio dei comportamenti virtuosi degli allevatori relativamente alla presentabilita’ dell’azienda, al benessere animale e al rispetto dell’ambiente. Nel 2015 il progetto “animali felici” è stato applicato alle aziende che conferiscono il latte al Caseificio di Romeno dell’ Alta Val di Non. Sono state valutate 12 aziende (8 a stabulazione libera e 4 a stabulazione fissa) con l’obiettivo di associare alla certificazione “animali felici” la promozione dei prodotti del caseificio. In particolare gli obiettivi prefissati erano quelli di: fare delle graduatorie tra gli allevamenti controllati; stilare una valutazione generale dell’intero campione; individuare i punti di debolezza e i punti di forza di ciascun allevamento per il benessere animale; dare indicazioni utili e suggerimenti agli allevatori per superare i punti critici e per poter beneficiare pienamente degli aiuti comunitari introdotti con i «principi della condizionalità». L’elaborazione delle informazioni raccolte sul campo hanno messo in evidenza alcuni aspetti interessanti e precisamente: 23 mediamente le aziende a stabulazione libera ricevono punteggi più alti e pertanto si confermano ambienti migliori per garantire benessere agli animali allevati; i punti critici da migliorare sono risultati la gestione zootecnica e sanitaria dell’allevamento e la manutenzione delle strutture aziendali; per quanto riguarda le strutture aziendali vi sono vincoli di tipo paesaggistico che non consentono l’edificazione di fabbricati di volumetria adeguata, oltre a vincoli legati alla morfologia del territorio i quali, in molti casi rendono impossibile la conversione delle aziende a stabulazione fissa in stabulazione libera; peraltro va ricordato che le aziende a stabulazione fissa sono quelle di dimensioni minori. c) Programma di controllo dello “schmallenberg virus” nei tori da riproduzione Nei programmi di miglioramento della fertilità e della fecondità del bestiame non è da sottendere il capitolo che riguarda la fertilità delle linee maschili intesa, sia sotto l’aspetto genetico (proporre dei riproduttori per la F.A. che geneticamente siano predisposti a dare una progenie fertile), sia sotto l’aspetto andrologico (tori che abbiano un apparato riproduttore fisiologicamente predisposto per la produzione di materiale seminale di qualità), come pure dal punto di vista tecnico-laboratoristico (produzione di materiale seminale con adeguate tecniche di prelievo, lavorazione, diluizione, congelamento e conservazione). Nel 2012 in Germania è stato isolato sulla specie bovina un virus chiamato Schmallenberg che si trasmette da animale ad animale attraverso l’azione di un vettore (moscherino del genere Culicoides). Il virus è stato isolato anche nel seme dei tori e sembra che la presenza (anche se la fonte non è certa) sia stata riscontrata anche su seme congelato. Di fatto non è dimostrato che gli animali attaccati dal virus subiscano gravi danni alla salute ma i ricercatori hanno messo in correlazione la presenza del virus con un certo aumento di malformazioni fetali. Nel 2015, in quanto proprietaria del Centro di F.A. Alpenseme, la Federazione Allevatori, ha inteso eseguire dei test sul seme dei tori al fine di 24 scongiurare la diffusione del virus “Schmallemberg” nella popolazione. Il lavoro è stato condotto in collaborazione con i Servizi Veterinari dell’A.P.S.S. per quanto riguarda i prelievi e con la Sezione di Trento dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie relativamente ai test ed alle analisi. E’ pure proseguita la collaborazione con il dr. Alberto Contri, ricercatore del Dipartimento di Fisiologia Animale della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo, con il quale si sono effettuate delle prove andrologiche relative al controllo della spermiogenesi dei riproduttori adibiti alla fecondazione artificiale. d) Programma per il controllo della fertilità nelle cavalle sottoposte a fecondazione artificiale Anche nei programmi di miglioramento genetico della specie equina sta facendosi strada in maniera sempre più convinta il ricorso allo strumento della fecondazione artificiale. Gli allevatori di equini si sono resi conto che anche in questa specie l’efficacia e la velocità della selezione sono direttamente collegate alla possibilità di usare riproduttori “testati” per i quali sia possibile un utilizzo su larga scala e a distanza di tempo. Purtroppo nella specie equina la fecondazione artificiale incontra maggiori difficoltà di diffusione rispetto ai bovini, in quanto l’espressione dell’estro e la fisiologia dell’apparato riproduttore della cavalla, unite ad una minor vitalità, ad una differente morfologia e ad una minore adattabilità al congelamento del seme, rendono più complicato e meno efficace l’intervento di inseminazione artificiale. L’intervento di inseminazione, comunque, deve necessariamente essere preceduto da visite ginecologiche ed esami ecografici da parte di un veterinario specialista in ginecologia equina che attesti l’idoneità della cavalla ad essere fecondata. Con l’obiettivo di intensificare la diffusione della pratica dell’inseminazione artificiale nella specie equina ed aiutare gli allevatori a risolvere le problematiche tecnico-fisiologiche che si incontrano nell’applicazione della fecondazione artificiale, la Federazione Allevatori nel corso del 2015 ha organizzato un programma di assistenza ginecologica che ha previsto analisi virologiche e batteriologiche sulle cavalle da inseminare, visite pre e post 25 fecondazione ed analisi dei dati. Per avere un confronto serio il lavoro è stato fatto da tre veterinari esperti in ginecologia equina, sia sulle cavalle inseminate naturalmente sia su quelle sottoposte a fecondazione artificiale. La fecondazione artificiale. è stata poi praticata su n° 24 giumente con buoni risultati di attecchimento. e) Programma per l’applicazione del “contratto genetico” negli allevamenti caprini Uno dei maggiori problemi che oggi incontrano gli allevatori di capre, in particolare quelli orientati alla produzione di latte con razze specializzate quali la Saanen e la Camosciata, è legato al mantenimento di un livello produttivo adeguato. In particolare risulta difficile assicurare ed affrancare uno standard genetico alla mandria in quanto la selezione viene poco praticata, si fa poco ricorso alla FA quale strumento di miglioramento genetico e soprattutto non vengono scelti i riproduttori testati per migliorare le caratteristiche desiderate ed in particolare il latte. Per far fronte a queste problematiche, nel 2015, la Federazione Allevatori ed il CAT della Fondazione Mach hanno attivato una collaborazione con il SATA della Lombardia (Società di Assistenza Tecnica in Agricoltura) che già da qualche anno sta operando per assistere gli allevatori caprini. Il SATA ha messo a punto due programmi, uno chiamato “contratto genetico caprino” e l’altro “concapre” che prevedono l’offerta agli allevatori di un servizio che comprende: analisi ed interpretazione dei dati dei controlli e delle valutazioni morfologiche per l’individuazione delle capre da utilizzare per la riproduzione e di conseguenza da sottoporre a fecondazione artificiale; scelta dei riproduttori più adatti per migliorare la mandria di capre secondo obiettivi definiti congiuntamente agli allevatori; acquisto del materiale seminale; 26 preparazione delle capre alla inseminazione artificiale ivi inclusa l’applicazione di spugnette ormonali per l’induzione e la sincronizzazione dei calori; intervento fecondativo in azienda (solo per coloro che hanno aderito al contratto genetico). Il programma è stato proposto anche agli allevatori caprini della Provincia di Trento con adesione di due aziende all’opzione “contratto genetico” e di quattro aziende all’opzione “concapre”. Nell’ambito di questo programma la Federazione Allevatori si è fatta carico di organizzare gli eventi formativi, di collaborare per la diffusione delle informazioni agli allevatori e di procurare il materiale seminale per le fecondazioni. f) Programma di controllo e risanamento degli allevamenti caprini e dei greggi ovini dalle principali parassitosi Nella gestione dei greggi transumanti emerge in maniera sempre più marcata la necessità di un costante controllo di alcune parassitosi, in particolare di quelle che, debilitando lo stato di salute generale degli animali, deprimono in maniera sensibile la funzionalità dell’apparato riproduttore con difficoltà delle pecore a rimanere gravide, aborti precoci e nascite di agnelli con bassissima vitalità e conseguentemente scarse probabilità di sopravvivenza. Con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze degli allevatori di pecore transumanti e di capre allevate al pascolo la Federazione Allevatori, con l’assistenza tecnica dei Servizi Veterinari dell’ A.P.S.S., ha organizzato un programma di applicazione autunnale (al momento del rientro dai pascoli estivi) di alcuni presidi antiparassitari (Eprinex Pour On della Merial Panacur della MSD e Dectomax della Zoetis). I medicinali sono stati forniti a tutti gli allevatori residenti in provincia di Trento che ne hanno fatto richiesta (accompagnata da adeguata ricetta veterinaria) e che si sono impegnati a presentare documentazione veterinaria di avvenuto 27 trattamento. Nel 2015 il programma ha previsto la fornitura dell’antiparassitario a n° 80 allevatori per complessivi n° 42.802 animali. Per questo programma la Federazione Allevatori ha sostenuto le spese di acquisto degli antiparassitari dalla ditta Farmacia Gagliardi di Fiavè. Incontri tecnici e divulgazione Nel corso dell’anno si sono promossi incontri per gli allevatori e per il personale di controllo su vari temi della selezione del bestiame da latte, sull’allevamento e sul controllo delle malattie negli allevamenti caprini, sull’allevamento del cavallo Haflinger e sulle varie normative provinciali legate al settore zootecnico. Notevole è risultato anche l’ impegno della Federazione Allevatori nell’ affrontare le problematiche sanitarie del bestiame: dai piani di controllo ed eradicazione dell’ IBR e della BVD, alla Blu Tongue, alla malattia di Johne e all’ Agalassia per il settore caprino. Sul fronte della formazione rivolta agli allevatori nel 2015 è stata organizzata una giornata di approfondimento tecnico in sede, il 04 febbraio, avente come argomento le malattie infettive degli allevamenti da latte. Nel corso dell’inverno è proseguito il ciclo di incontri tecnici periferici incentrando l’attenzione sugli aspetti della qualità del latte. Le iniziative sono state realizzate in collaborazione con le Unioni Allevatori della Val di Non (28 gennaio) e quella della Val di Sole (18 febbraio). Le iniziative hanno riscosso un positivo apprezzamento, soprattutto per la possibilità di instaurare una proficua, confidenziale ed efficace discussione con i relatori, tecnici molto preparati che hanno avuto un approccio spiccatamente di tipo praticoapplicativo. A dicembre è partito un nuovo corso per la F.A. bovina con l’adesino di 25 giovani allevatori. Come le altre volte la Federazione mette a disposizione gli spazi, gli animali, la strumentazione ed anche diversi tecnici per la preparazione dei corsisti. 28 Intensa anche la formazione per gli allevatori ovi-caprini con i quali, grazie soprattutto alla collaborazione con la Fondazione Mach e con il SATA della Lombardia, sono stati affrontati i temi del miglioramento genetico, della fecondazione artificiale, della gestione alimentare delle capre in produzione, dell’allevamento dei capretti e delle principali malattie che interessano la specie caprina, quali agalassia e artrite encefalite contagiosa. Gli appuntamenti sono stati tre ed hanno avuto luogo alle date del 19 marzo, 22 maggio ed 11 dicembre. Junior Club Trentino Intensa pure nel 2015 l’attività dello Junior Club Trentino che, con un’ottantina di giovani soci aderenti, ad inizio anno ha rinnovato il direttivo nominando Mattia Covi presidente e Mattia Sighel vicepresidente. L’attività del JCT si è concentrata sulla formazione con l’obiettivo di promuovere la crescita dei futuri imprenditori. Si sono tenute alcune lezioni, prima teoriche in aula e successivamente pratiche in azienda, su temi che riguardano la corretta alimentazione degli animali in relazione alla loro fase fisiologica e la gestione della mandria con sistemi innovativi e tecnologici. Lo JCT è stato parte attiva nella gestione degli animali in occasione della Festa di Primavera 2015 nell’ambito della quale ha pure organizzato iniziative e confronti tecnici tra i ragazzi. Le competizioni hanno evidenziato la passione e la determinazione dei giovani che si applicano in un settore difficile come quello zootecnico, realtà che peraltro, se affrontata con impegno e determinazione, può dare molte soddisfazioni. Le iniziative dello JCT si sono completate con visite a realtà zootecniche diverse da quelle trentine, momenti importanti di confronto e di crescita. A marzo è stata organizzata una uscita di quattro giorni in Sardegna, mentre diversi ragazzi hanno aderito alle varie attività a livello nazionale organizzate rispettivamente dai giovani dell’ ANARB e dell’ANAFI. 29 Tutte le iniziative sono state sostenute dal Consiglio di Amministrazione che ha mostrato particolare attenzione verso i giovani, nella convinzione che in un prossimo futuro saranno proprio loro a gestire le sorti e i destini dell’attività zootecnica provinciale. Rivista "L’Allevatore Trentino" E’ continuata anche nel 2015 la pubblicazione della rivista che si propone di informare gli allevatori con articoli tecnici specifici, dati della selezione, aggiornamenti sulle normative zootecniche e sui servizi tecnici e commerciali. La Federazione ha pure sostenuto i costi per la distribuzione a tutti gli allevamenti iscritti al Libro Genealogico del periodico “L’Allevatore magazine”, rivista specializzata del settore che permette agli allevatori di essere costantemente informati sull’andamento e sull’evoluzione del sistema zootecnico a livello nazionale ed internazionale. Servizio di assistenza anagrafe (Reg. CE n° 1760/2000) Nel 2015, anche se in maniera meno intensa, è proseguito il servizio di assistenza agli allevatori nella corretta gestione dell’anagrafe bovina. L’attività ha riguardato la fornitura dei marchi auricolari, la collaborazione nella compilazione del registro aziendale, l’eventuale vidimazione dello stesso presso l’Azienda Sanitaria, la marcatura dei vitelli e la loro registrazione, la compilazione delle cedole, l’inoltro delle stesse all’Azienda Sanitaria e, non di rado, anche la collaborazione nelle registrazioni dei movimenti aziendali e nel ritorno dei passaporti agli allevatori. E’ pure proseguito il progetto relativo all’applicazione delle marche auricolari DNA 30 che consentono, contestualmente alla loro applicazione, l’estrazione di una parte di tessuto auricolare per la successiva analisi e ricerca del virus BVD. In questo contesto la Federazione ha garantito l’applicazione delle marche, la raccolta e la consegna agli Uffici Veterinari Periferici delle APSS dei campioni di materiale biologico e delle relative cedole e l’archiviazione di un secondo campione utile per la ripetizione dell’analisi o per indagini molecolari a fini selettivi. L’attivita’ prevista in convenzione e svolta nel 2015 dal personale della Federazione Allevatori ha riguardato n° 918 aziende e l’applicazione della marca (con relativa compilazione e consegna all’A.P.S.S. della documentazione) su n° 17.829 capi bovini e caprini. Gestione Ufficio Provinciale di Trento dell’anagrafe degli equidi In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge n° 200/03, dal relativo Decreto Ministeriale del 05.05.06 e dalla Circolare del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di data 14.05.07, la Federazione Allevatori, delegata dall’AIA, gestisce l’Ufficio Periferico degli Equidi per la provincia di Trento. Il lavoro consiste nella raccolta ed istruttoria delle domande inoltrate da parte dei proprietari, nell’acquisto, distribuzione ed applicazione dei microchip identificativi agli animali (operazione affidata ai veterinari che si sono convenzionati con la Federazione Allevatori), nell’inserimento dei dati identificativi di tutti gli equidi nella base dati nazionale, nella produzione ed emissione dei passaporti e nella gestione di tutti i successivi eventi e passaggi di proprietà. L’attività 2015 relativa all’anagrafe degli equidi è riassunta nella tabella seguente. n. pratiche identificazione e rilascio passaporti cavalli 31 127 identificazione e rilascio passaporti asini,muli,bardotti 148 registrazione cavalli gia' muniti di passaporto 20 registrazione puledri destinati al macello 31 cambio destinazione finale equide 4 registrazione passaggio di proprieta' 558 rilascio duplicati passaporto 4 sostituzione trasponder non leggibile 5 variazione dati passaporto 1 Gestione incentivi per il benessere animale (art. 24 L.P. 4/03) Nel 2015 la Federazione Allevatori ha gestito la raccolta delle domande degli incentivi agli allevatori relativamente al premio per il benessere del giovane bestiame portato in alpeggio, istituito nel 2009 con Delibera della G.P. n° 2227 del 11.09.2009, modificata dalla Delibera della G.P. n° 2503 del 16.10.2009. Nel 2015 l’incentivo viene concesso in regime di “de minimis” e pertanto le n° 762 domande raccolte dalla Federazione Allevatori sono state trasmesse direttamente alla PAT per l’istruttoria. La Federazione Allevatori ha invece provveduto alla puntuale liquidazione dell’incentivo 2014, avvenuta parte in primavera e parte a febbraio 2016. Centro di Fecondazione Artificiale “Alpenseme” Presso il Centro di F.A. “Alpenseme” di Toss di Ton vengono organizzate le attività di prelievo, valutazione, lavorazione, congelamento e conservazione 32 del materiale seminale bovino. Alpenseme è inoltre il punto di riferimento per lo sviluppo delle iniziative tecnico-scientifiche del miglioramento genetico degli animali e garantisce i supporti tecnici, commerciali ed organizzativi per la pratica della fecondazione artificiale in tutta la provincia. Alpenseme opera secondo le normative internazionali ISO 9001 ed il piano “qualità e certificazione” controllato dall’ Ente CSQA di Thiene rappresenta una garanzia per la qualità del materiale seminale prodotto ed una positiva immagine per tutti gli acquirenti di seme a livello nazionale ed internazionale. Nel corso del 2015 è stato prelevato seme a n° 109 riproduttori e precisamente: n° 52 della razza Bruna, n° 28 della razza Rendena, n° 17 della razza Grigio Alpina, n° 3 della razza Frisona, n° 2 della razza Pinzgau e n° 7 della razza Blu Belga. Nell’autunno Alpenseme ha pure siglato un accordo con un CFA della Svizzera (Selec Star di Ginevra) per la produzione del materiale seminale di parte dei loro tori. La produzione di materiale seminale si è attestata a quota n° 408.315 dosi, con un incremento rispetto all’anno precedente (+ 37.490 dosi, pari a + 9,2%). Il quantitativo di dosi prodotte ad Alpenseme è strettamente legato alle strategie selettive e agli esiti commerciali del programma Superbrown e da questo punto di vista il materiale seminale prodotto da Superbrown nel 2015 ha registrato n° 92.230 dosi dei tori in prova e genomici, n° 39.330 dosi di tori provati e n° 85.370 dosi di tori Blu Belga (totale n° 216.930 dosi). La restante produzione ha riguardato n° 12.895 dosi di Rendena per A.N.A.RE, n° 14.660 di Frisona per GAP TRADE, n° 31.070 di Grigio Alpina per l’Associazione Grigio Alpina di Bolzano, n° 4.070 di Pinz Gau per la Federazione di Bolzano, n° 20.320 dosi per la Select Star (CH) e n° 108.370 per il programma di determinazione della qualità genetica del bestiame. Il materiale seminale commercializzato in provincia di Trento da Alpenseme attraverso il recapito ammonta complessivamente a n° 58.890 dosi (- 1,95 %), di cui n° 8.731 di Bruna, n° 16.642 di Frisona, n° 1.186 di Rendena, n° 1.570 di Grigio Alpina, n° 5.754 di Pezzata Rossa, n° 620 di altre razze e n° 24.603 di razze da carne (41,8 %). Alpenseme fornisce pure una interessante gamma di servizi aggiuntivi quali rifornimento di azoto, bollette di fecondazione, guaine, guanti e altro materiale per la F.A. 33 Malghe La Federazione Allevatori gestisce direttamente la malga Juribello a Passo Rolle e la malga Pozze in Val di Sole. A Juribello, in collaborazione con l’Istituto Agrario di S.Michele a/A, è proseguito il programma di controllo della diffusione dello Staphilococcus Aureus nel latte delle bovine alpeggiate. I risultati ottenuti sono incoraggianti anche se quest’anno, per la prima volta da quando è iniziata la prova, alcuni animali sani si sono infettati. Il fatto ha evidenziato quanto bisogna essere attenti e scrupolosi nel controllo sanitario delle bovine prima del carico. In ogni caso i risultati delle analisi del latte conferito al Caseificio di Primiero sono confortanti. Con 157 vacche da latte provenienti da una quindicina di allevamenti si è riusciti a consegnare un latte perfettamente a posto sotto l’aspetto igienico sanitario (20,5 punti di media, un contenuto cellulare di 236.000 ed una carica microbica inferiore a 10.000). Presso il Dipartimento di Zootecnia dell’Università di Padova si stanno per concludere le elaborazioni dei dati raccolti nel 2014 e riguardanti lo studio dei nutrienti e degli aromi che dall’erba del pascolo passano nel formaggio. Le iniziative a Malga Juribello si completano con la gestione del locale agrituristico che nel 2015, grazie anche ad una stagione favorevole sotto il profilo meteorologico, ha ottenuto il record di fatturato (€ 224.813,87 contro € 179.510 del 2014). B) PARTE COMMERCIALE 34 Per il settore commerciale della Federazione Allevatori, riferito alla valorizzazione mercantile del bestiame conferito dai soci, il 2015 è stato un anno in linea con quello precedente che però aveva visto un ribasso generalizzato dei prezzi in tutte le categorie. Nonostante l’andamento poco favorevole dei mercati, che non hanno soddisfatto le attese degli allevatori, la Federazione ha saputo organizzare e garantire i servizi a tutti i soci. Anche per le carni bovine è stato un anno pesante e nonostante questo, grazie soprattutto al progetto di valorizzazione e certificazione, si è riusciti a garantire agli allevatori una remunerazione tendenzialmente superiore alle quotazioni del mercato nazionale. Le prospettive del mercato del bestiame da macello si sono ulteriormente complicate a causa delle difficoltà che, in questi mesi, sta incontrando la cooperativa di macellazione UNIPEG alla quale la Federazione Allevatori si era associata proprio per garantire ai nostri allevatori certezza nei conferimenti e stabilità nei prezzi. Nel complesso, l’attività ha riguardato la movimentazione di n° 18.614 capi (17.418 per le attività commerciali e 1.196 per il Punto Vendita) suddivisi nelle varie categorie ai quali vanno aggiunti kg 173.234 di carne di maiale. kg 5.878 di carne di coniglio e kg. 33.355 di carne di pollame per il Punto Vendita e lo smaltimento di 990 tonnellate di materiale a rischio (trote morte e avicunicoli destinati all’incenerimento). Aste Nel 2015 sono state organizzate n° 6 manifestazioni d’asta per bestiame da vita con quotazioni medie delle manze gravide che hanno registrato un ulteriore calo rispetto al 2014 (- € 41,00 equivalente ad un - 2,33%). STATISTICHE ASTE 2015/2014 35 SOGGETTI VENDUTI PREZZO MEDIO DI VENDITA MANZE IN € MESE 2015 2014 Diff. 2015 2014 Diff. Diff% FEBBRAIO 63 66 -3 1.706 1.793 - 87 - 4,85% MAGGIO 122 104 + 18 1.692 1.778 - 86 - 4,84% SETTEMBRE 105 76 + 29 1.779 1.863 - 84 - 4,51% 97 - 97 = 1.739 SETTEMBRE OTTOBRE 122 115 +7 1.742 1.755 +3 + 0,19% NOVEMBRE 92 60 + 32 1.720 1.728 -8 - 0,48% DICEMBRE 117 107 + 10 1.694 1.685 +9 + 0,53% TOTALE 621 625 -4 1.722 1.763 - 41 - 2,33% Il servizio commerciale della Federazione ha inoltre collocato altri 330 capi di bestiame da vita al di fuori delle aste. Si tratta di manze, vacche e vitelle in parte acquistate alle aste di Bolzano (145 capi) ed in parte animali ritirati dai soci, per un totale di bestiame da vita commercializzato pari a n° 951 capi. Vitelli Complessivamente nel corso del 2015 sono stati ritirati n° 6.437 vitelli (- 1,5% rispetto al 2014), dei quali n° 4.141 (in gran parte Bruni e Frisoni) sono stati venduti ad ingrassatori del Nord Italia per la produzione di carne bianca e 26 eliminati. I restanti n° 2.270 (per lo più vitelli incroci Blu Belga) sono stati in piccola parte ceduti per la produzione del vitello per il punto vendita (n° 208) e per il resto (n° 2.062) svezzati per conto della Federazione Allevatori in alcune aziende del Veneto e successivamente collocati in allevamenti da 36 ingrasso in Trentino. Questi ultimi sono rientrati nel programma di valorizzazione e rintracciabilità delle carni e commercializzati con il marchio “carne bovina etichettata”. Il mercato dei vitelli Bruni e Frisoni ha registrato la ormai consueta pesantezza nei mesi autunnali e invernali mentre per gli incroci Blu Belga le quotazioni sono rimaste stabili nel corso di tutto l’anno. Il prezzo medio dei soggetti maschi e femmine realizzato nel corso del 2015 è risultato di € 447,00 per gli incroci Blu Belga, € 330,00 per i Pezzati Rossi, € 251,00 per i Grigio Alpini, € 222,00 per i Rendeni, € 126,00 per i Frisoni e € 109,00 per i Bruni. Vacche da macello Il numero delle vacche di fine carriera ritirate nel 2015 è stato di n° 1.703 (7,6% rispetto al 2014), con un andamento economico stabile nel corso di tutto l’anno. La collocazione di questi animali avviene in via prioritaria attraverso la cooperativa UNIPEG di Reggio Emilia, alla quale la Federazione è associata ed in piccola parte con cessione ad un macello locale. La remunerazione media realizzata nel 2015 si è attestata intorno a € 585,00/capo con un peso medio delle carcasse di kg. 260/capo (€ 2,25/kg.). Con UNIPEG è proseguito il programma di valorizzazione delle carni delle vacche da riforma destinate al circuito COOP che prevede la certificazione di provenienza da allevamenti sotto stretto controllo sanitario ed alimentare. L’accordo ha consentito di spuntare prezzi delle vacche mediamente superiori del 5–10% rispetto alle quotazioni di mercato correnti. Vitelloni da carne 37 Per il settore della carne bovina a livello nazionale nel 2015 è proseguita la pesantezza nelle quotazioni legata da una parte al calo dei consumi e dall’altra all’offerta di partite di carne dall’estero a prezzi decisamente bassi. La situazione ha registrato un andamento analogo anche per quanto riguarda l’allevamento del vitello a carne bianca. In sede locale la Federazione Allevatori è riuscita a tamponare parzialmente la situazione grazie al progetto per la “valorizzazione delle carni bovine”. Ma anche in Trentino, ormai da un paio di anni, si assiste ad un calo marcato e progressivo dei consumi di carne rossa, fenomeno registrato sia nel Punto Vendita della Federazione, sia nei negozi affiliati al SAIT. A marzo con il SAIT è partita una nuova iniziativa commerciale per la fornitura di carne di vitellone confezionata alle Famiglie Cooperative sprovviste di banco macelleria. I risultati sono incoraggianti e complessivamente hanno consentito di collocare 215 vitelloni (mediamente 5-6 vitelloni/settimana) che recuperano le perdite registrate dai negozi con macelleria. Relativamente all’attività svolta dalla Federazione Allevatori in questo settore, è comunque da registrare la positiva collaborazione con gli allevamenti da ingrasso che partecipano al progetto di valorizzazione della carne trentina i quali, nel 2015, hanno ritirato n° 1.709 vitelli svezzati destinati all’ingrasso . Altri 161 svezzati sono stati venduti ad acquirenti fuori provincia. Il Punto Vendita della Federazione Allevatori ha assorbito n° 390 capi di cui n° 197 maschi e n° 193 femmine. Al SAIT sono stati conferiti n° 1.027 capi di cui n° 385 maschi (215 per la vendita di carne confezionata) e n° 642 femmine, mentre n° 197 vitelloni e n° 331 scottone sono stati conferiti a UNIPEG. Ulteriori 49 vitelloni sono stati collocati ad acquirenti diversi. Servizio urgenze Nel corso del 2015 sono stati n° 603 gli “animali d’urgenza” ritirati dalle stalle dei nostri soci e conferiti presso le varie strutture di macellazione collocate 38 fuori provincia (per lo più macello UNIPEG a Pegognaga). Il servizio prevede l’intervento della Federazione per il ritiro di animali ancora trasportabili in base alle nuove normative sanitarie che per vari motivi devono essere allontanati tempestivamente dall’azienda (ferite, patologie improvvise, assicurazione, ecc.). La Federazione ha cercato di orientare gli allevatori verso l’eliminazione delle vacche senza prospettiva di vita economica quando ancora erano in condizioni per poter essere avviate al macello come vacche di fine carriera. La Federazione ha continuato in ogni caso a garantire una puntuale e precisa assistenza per l’istruzione delle pratiche di assicurazione con la predisposizione e l’invio della documentazione al CO.DI.PR.A da parte dell’Ufficio del Libro Genealogico. Ritiro carcasse La Federazione Allevatori, supportata dal sostegno finanziario della P.A.T., si è fatta carico anche nel 2015 di organizzare il servizio di raccolta e smaltimento delle carcasse e del materiale a rischio. E’ un servizio ad alta valenza ambientale che evita costi elevati agli allevatori e problemi di ordine sanitario e di smaltimento alla collettività. Il servizio è rivolto anche agli allevatori di trote, di pollame e di conigli. Il numero di carcasse conferito nel 2015 ammonta a n° 4.410, di cui n° 1.637 bovini adulti, n° 1.313 vitelli, n° 279 suini, n° 916 ovi-caprini, n° 75 equini e n° 190 di altre specie. Sono stati inoltre ritirati e conferiti agli inceneritori 694.504 kg. di pesce morto, 226.819 kg. di polli e 68.059 kg di conigli. Punto Vendita Carni 39 Anche nel 2015 è da registrare una ulteriore flessione del fatturato del Punto Vendita Carni della Federazione: € 2.868.601,17 contro € 2.987.989,27 del 2014 con un – 3,99%. Le cause vanno ricercate nella contrazione generalizzata dei consumi ed in particolare in quelli di carne rossa, ma anche nelle campagne negative che su questo prodotto sono state promosse con insistenza dalle associazioni animaliste ed anche da parte di alcune linee di pensiero della medicina. Nel 2015 sono state lavorate e commercializzate le carni di n° 390 vitelloni (197 maschi e 193 femmine), n° 257 vitelli a carne bianca, n° 350 capretti, n°182 agnelli, kg 173.234 di carne di maiale, kg 5.878 di carne di coniglio e kg 33.355 di carne di pollame. Altri 48 capi sono stati sezionati e lavorati presso il laboratorio del punto vendita per conto dei soci. L’offerta del Punto Vendita è stata integrata con diversi altri prodotti dell’agricoltura trentina che vanno dai formaggi, ai prodotti ortofrutticoli, al miele, ecc. Una attività di vendita che nel 2015 ha raggiunto il 9,44% dell’intero fatturato del Punto Vendita. E’ questo un esempio positivo di intercooperazione che, se raccolto e seguito da altre strutture cooperative dislocate sul territorio provinciale, potrebbe concorrere alla promozione congiunta delle produzioni agricole trentine. Produzione di energia da fotovoltaico L’attività degli impianti fotovoltaici per il 2015 si è mantenuta in linea con la produzione dell’anno precedente con un leggero calo di produzione nella sede di Trento e un lieve aumento al CFA Alpenseme di Toss. L’energia prodotta nel 2015 è risultata pari a 233.512 kW/h a Trento (- 1,13 %) ed a 87.859 kW/h a Toss (+ 0,65 %). Il beneficio economico derivante dalla produzione di energia può così riassumersi : risparmio sul costo dei consumi di energia elettrica : € 27.579.10 ( kW/h 172.369 x € 0.16 - stima) ; 40 cessione energia alla rete SET : € 5.245,42 (kW/h 149.002 - scambio sul posto); contributo GSE incentivo al fotovoltaico : € 132.280,10. Il bilancio di questa attività, al netto degli ammortamenti e degli interessi sul finanziamento acceso con la Cassa Rurale di Trento per far fronte all’investimento, ha dato un margine economico di € 34.581,48. 2. ASPETTI ECONOMICO – FINANZIARI Entriamo ora nel merito del bilancio e del conto economico dell'esercizio 2015, sulle risultanze dei quali questa Assemblea è chiamata a deliberare. Il conto economico 2015 evidenzia un utile di esercizio di € 171.683,30. Nel 2015 sono stati effettuati nuovi investimenti per € 122.112,88 e segnatamente : - Completamento impianto pannelli solari Punto Vendita € 58.853,88 - Attrezzatura Piano IPO € 776,00 - Attrezzatura Malghe € 10.020,00 41 - Attrezzatura Punto Vendita € 943,00 - Parco Tori € 15.250,00 - Attrezzatura EDP Trento e CFA € 2.430,00 - Immobilizzazione in corso (lavori palazzina Uffici) € 32.640,00 - Mobilio Uffici € 1.200,00 Si ricorda che la voce "immobilizzazioni materiali, terreni e fabbricati" comprende la quota di rivalutazione degli stessi, ai sensi della Legge 413/91 pari a € 3.863,48 ed effettuata nel 1991. Le fonti per il finanziamento degli investimenti effettuati sono state attinte da risorse proprie derivanti dalla gestione. Relativamente agli ammortamenti dei vari investimenti, va rilevato che sono state applicate le percentuali massime fiscalmente ammesse per un importo globale di € 384.565,65. Il valore degli investimenti al netto dei relativi fondi ammonta a 4.813.256,33. € Le riserve si sono ulteriormente incrementate a seguito dell'accantonamento dell'utile di esercizio 2014 e delle tasse di ammissione ed ammontano attualmente a : riserva ordinaria € 185.233,68 e riserva indivisibile ai sensi della L. 904/77 € 4.806.566,43. Sono contabilizzati risconti passivi pluriennali per € 347.294,94 relativi al contributo in c/capitale per la realizzazione del Centro di F.A. Alpenseme e risconti attivi per € 65.038,00 relativi a premi assicurativi pagati 42 anticipatamente. Tali importi sono stati concordati con il soggetto deputato al Controllo Contabile. A bilancio risultano pure costi ed oneri straordinari così suddivisi : Sopravvenienze attive : € 187.196,96. Derivano da € 15.568,00 per rimborso IRAP su Personale, da € 71.135,75 per interessi su rimborso imposte 92-95, € 69.472,34 da maggiori contributi anno 2014 e da € 31.020,87 da storni e rettifiche varie. Sopravvenienze passive : € 52.971,73. Derivano da minori contributi anno 2013 per € 19.344,85 e da € 33.626,83 per storni e rettifiche varie. Il fondo svalutazione crediti è aumentato della quota dell’esercizio per € 44.051,82 e diminuito di € 14.689,28 per incasso di crediti precedentemente svalutati o girati a perdite. Attualmente ammonta a € 217.164,02. E’ stato inoltre girato a perdite l’importo di € 18.982,20 per crediti giuducati inesigibili. I ricavi della gestione ammontano a € 12.490.711,21 con una diminuzione del 2,83% rispetto all’esercizio 2014. In dettaglio : Attività commerciali : - vendite bestiame € 7.347.975,40 - vendite Punto Vendita € 2.868.601,17 - ricavi C.F.A. Alpenseme € 982.114,45 - ricavi Malghe € 356.496,31 43 Altri ricavi : - contributo annuale da soci € 264.539,70 - ricavi servizi commerciali € 89.555,29 - ricavi marcature e rintracciabilità € 143.600,00 - ricavi diversi € 437.828,89 Alla voce “ ricavi diversi “ sono compresi i rimborsi dai soci per i servizi commerciali, le quote associative, i rimborsi dalle assicurazioni ed altri incassi per servizi diversi. I contributi pubblici contabilizzati a bilancio assommano a € 3.309.601,84. La suddivisione di tali contributi è la seguente : contributo tenuta LL.GG. e controlli funzionali € 1.624.885,24 contributi assistenza tecnica, programma fertilità, € 619.188,11 contributi manifestazioni zootecniche € 251.545,01 contributo servizio raccolta urgenze/carcasse € 587.742,25 contributo attività di alpeggio - Reg. CE n°2078 € 37.341,80 quota contributo in c/capitale per CFA Alpenseme € 27.868,31 contributi diversi € 23.505,60 programma BCS 44 contributi GSE produzione energia elettrica € 137.525,52 Il Capitale Sociale segna un incremento di € 1.095,36 in conseguenza del movimento soci. A questo proposito la compagine sociale ha registrato i seguenti movimenti : - nuovi soci n° 28 - recessioni ed esclusioni da socio n° 7 - soci al 31.12.2015 n° 1.188 I contributi annui connessi e proporzionali all’utilizzazione dei servizi della Federazione Allevatori da parte dei soci relativamente al 2015 sono stati calcolati secondo quanto stabilito all’Assemblea Ordinaria del 27.12.2004 ed in base ai criteri di differenziazione deliberati dal Consiglio di Amministrazione in data 27.01.2015 e precisamente : QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2015 BOVINI : Libro Genealogico Vacca controllata 8,00 Piano IPO ordinario Vacca controllata 6,00 Piano IPO speciale Vacca controllata 12,50 Libro Genealogico Capra/pecora controllata 3,00 Registro anagrafico Azienda 5,00 CAPRE : 45 (mochena, bionda, tingola) Aziende/capre sottoposte 10,00 (azienda) a servizio + € 1,00/capo Piano IPO capre CAVALLI : Libro Genealogico Haflinger Capo iscritto (esclusi maschi) 10,00 Piano IPO equini Capo iscritto 6,00 L’ammontare dei contributi annui proporzionali all’ utilizzo dei servizi, versati dal soci nell’esercizio 2015 ammonta a € 252.659,70 ai quali vanno aggiunti € 11.880,00 relativi alla quota associativa annua per un totale di quote partecipative dei soci pari a € 264.539,70. Continuando nell'analisi del bilancio, si espongono in sintesi i seguenti elementi di riferimento : La valutazione degli investimenti è stata effettuata sulla base dei costi storici risultanti dalla contabilità. Le partecipazioni sono aumentate di € 10.635,18 per effetto dell’incremento della quota UNIPEG e dello stralcio di AGRICOMPOST (società liquidata nel 2015) ed ammontano complessivamente a € 475.285,03. Si evidenzia inoltre che il 50% della partecipazione in UNIPEG (pari a € 94.934,00) è stata trasferita alla Società 2015 INVESTIMENTI spa. 46 Le rimanenze di materiale seminale sono state valutate sulla base dei costi di produzione e di acquisto. Per le dosi di P.P. si è pure tenuto conto delle future svalutazioni ed eliminazioni legate agli esiti della selezione, nonché delle situazioni di mercato. Le rimanenze di bestiame, materiali e carne del Punto Vendita sono state valutate in base ai prezzi di acquisto. I criteri seguiti negli ammortamenti sono stati improntati a concetti di sana amministrazione, correlati al grado di deperimento dei beni e tenendo conto dei coefficienti previsti dalla normativa fiscale. Sono stati contabilizzati a bilancio oneri per interessi passivi bancari pari a € 29.300,76 di cui € 10.219,23 su finanziamenti a breve e € 19.081,53 su finanziamenti a lungo termine. 3. INFORMATIVA SULLA SOCIETÀ Riportiamo di seguito alcuni fatti di particolare rilevanza che si ritiene utile evidenziare alla vostra attenzione. Fatti di particolare rilievo Durante l’esercizio l’attività si è svolta regolarmente e non si segnalano fatti che abbiamo modificato in modo significativo l’andamento gestionale o la cui 47 conoscenza sia necessaria per una migliore comprensione delle differenze tra le voci di questo bilancio e quelle del bilancio precedente. Sedi secondarie In osservanza di quanto disposto dall'art. 2428 del Codice Civile, si dà di seguito evidenza delle sedi operative secondarie della società: Indirizzo Località Via al Castello, 10 - fraz. Toss TON localita' Malga Juribello (Passo Rolle) TONADICO Situazione patrimoniale e finanziaria Al fine di una migliore comprensione della situazione patrimoniale e finanziaria della società, si fornisce di seguito un prospetto di riclassificazione dello Stato Patrimoniale. Stato Patrimoniale Attivo Voce Esercizio 2015 Esercizio 2014 % % Variaz. assoluta Variaz. % CAPITALE CIRCOLANTE 5.973.764 52,94 % 6.932.503 55,48 % (958.739) (13,83) % Liquidità immediate 19.900 0,18 % 10.668 0,09 % 9.232 86,54 % Disponibilità liquide 19.900 0,18 % 10.668 0,09 % 9.232 86,54 % Liquidità differite 5.312.752 47,08 % 6.342.458 50,75 % (1.029.706) (16,24) % Crediti dell'Attivo Circolante a 5.092.600 breve termine 45,13 % 6.181.749 49,47 % (1.089.149) (17,62) % Crediti immobilizzati a breve 155.114 termine 1,37 % 155.078 1,24 % 36 0,02 % Crediti verso soci Attività finanziarie 48 Esercizio 2015 Voce Esercizio 2014 % % Variaz. assoluta Variaz. % Ratei e risconti attivi 65.038 0,58 % 5.631 0,05 % 59.407 1.055,00 % Rimanenze 641.112 5,68 % 579.377 4,64 % 61.735 10,66 % IMMOBILIZZAZIONI 5.309.972 47,06 % 5.564.051 44,52 % (254.079) (4,57) % Immobilizzazioni materiali 4.813.256 42,66 % 5.078.009 40,64 % (264.753) (5,21) % Immobilizzazioni finanziarie 475.975 4,22 % 465.301 3,72 % 10.674 2,29 % Crediti dell'Attivo Circolante a 20.741 m/l termine 0,18 % 20.741 0,17 % TOTALE IMPIEGHI 100,00 % 12.496.554 100,00 % (1.212.818) (9,71) % Immobilizzazioni immateriali 11.283.736 Stato Patrimoniale Passivo Voce Esercizio 2015 % Esercizio 2014 % Variaz. assolute Variaz. % CAPITALE DI TERZI 4.592.089 40,70 % 5.976.771 47,83 % (1.384.682) (23,17) % Passività correnti 3.440.524 30,49 % 4.729.092 37,84 % (1.288.568) (27,25) % Debiti a breve termine 3.093.029 27,41 % 4.351.915 34,82 % (1.258.886) (28,93) % Ratei e risconti passivi 347.495 3,08 % 377.177 3,02 % (29.682) (7,87) % Passività consolidate 1.151.565 10,21 % 1.247.679 9,98 % (96.114) (7,70) % Debiti a m/l termine 722.276 6,40 % 817.486 6,54 % (95.210) (11,65) % Fondi per rischi e oneri 154.899 1,37 % 160.375 1,28 % (5.476) (3,41) % TFR 274.390 2,43 % 269.818 2,16 % 4.572 1,69 % CAPITALE PROPRIO 6.691.647 59,30 % 6.519.783 52,17 % 171.864 2,64 % Capitale sociale 61.966 0,55 % 60.871 0,49 % 1.095 1,80 % Riserve 6.457.998 57,23 % 6.413.251 51,32 % 44.747 0,70 % Utile (perdita) dell'esercizio 171.683 1,52 % 45.661 0,37 % 126.022 275,99 % TOTALE FONTI 11.283.736 100,00 % 12.496.554 100,00 % (1.212.818) (9,71) % Utili (perdite) portati a nuovo Situazione economica Per meglio comprendere il risultato della gestione della società, si fornisce di seguito un prospetto di riclassificazione del Conto Economico. 49 Conto Economico Esercizio 2015 % Esercizio 2014 % Variaz. assolute Variaz. % 15.885.847 100,00 % 16.228.877 100,00 % (343.030) (2,11) % - Consumi di materie prime 9.836.551 61,92 % 10.097.257 62,22 % (260.706) (2,58) % - Spese generali 2.799.699 17,62 % 2.963.355 18,26 % (163.656) (5,52) % VALORE AGGIUNTO 3.249.597 20,46 % 3.168.265 19,52 % 81.332 2,57 % - Altri ricavi 4.415.525 27,80 % 4.469.611 27,54 % (54.086) (1,21) % - Costo del personale 2.406.170 15,15 % 2.356.642 14,52 % 49.528 2,10 % (3.572.098) (22,49) % (3.657.988) (22,54) % 85.890 (2,35) % - Ammortamenti e svalutazioni 428.618 2,70 % 431.992 2,66 % (3.374) (0,78) % RISULTATO OPERATIVO CARATTERISTICO (Margine (4.000.716) Operativo Netto) (25,18) % (4.089.980) (25,20) % 89.264 (2,18) % + Altri ricavi e proventi 4.415.525 27,80 % 4.469.611 27,54 % (54.086) (1,21) % - Oneri diversi di gestione 253.003 1,59 % 245.089 1,51 % 7.914 3,23 % REDDITO ANTE GESTIONE 161.806 FINANZIARIA 1,02 % 134.542 0,83 % 27.264 20,26 % + Proventi finanziari 0,06 % 6.209 0,04 % 3.060 49,28 % RISULTATO OPERATIVO (Margine Corrente ante oneri 171.075 finanziari) 1,08 % 140.751 0,87 % 30.324 21,54 % + Oneri finanziari (0,18) % (31.945) (0,20) % 2.644 (8,28) % 0,89 % 108.806 0,67 % 32.968 30,30 % Voce VALORE PRODUZIONE DELLA - Accantonamenti MARGINE LORDO OPERATIVO 9.269 + Utili e perdite su cambi (29.301) REDDITO ANTE GESTIONE STRAORDINARIA (Margine 141.774 corrente) + Rettifiche di valore di attività finanziarie + Proventi e oneri straordinari 132.909 0,84 % 33.855 0,21 % 99.054 292,58 % REDDITO ANTE IMPOSTE 274.683 1,73 % 142.661 0,88 % 132.022 92,54 % Imposte dell'esercizio 103.000 0,65 % 97.000 0,60 % 6.000 6,19 % 171.683 1,08 % 45.661 0,28 % 126.022 275,99 % sul REDDITO NETTO reddito 50 Principali indicatori della situazione patrimoniale e finanziaria Sulla base della precedente riclassificazione, vengono calcolati i seguenti indicatori di bilancio: INDICE Esercizio 2015 Esercizio 2014 Variazioni % Copertura delle immobilizzazioni 122,91 % 114,41 % 7,43 % Banche su circolante 20,39 % 28,63 % (28,78) % Posizione finanziaria netta sul fatturato 10,16% 16,32% (37,75)% Quoziente di indebitamento finanziario 17,59 % 29,83 % (41,03) % Mezzi propri su capitale investito 59,30 % 52,17 % 13,67 % Oneri finanziari su fatturato 0,26 % 0,27 % (3,70) % 173,63 % 146,59 % 18,45 % Margine di struttura primario 1.402.416,00 976.473,00 43,62 % Indice di copertura primario 126,51 % 117,62 % 7,56 % Margine di struttura secondario 2.553.981,00 2.224.152,00 14,83 % Indice di copertura secondario 148,29 % 140,12 % 5,83 % Capitale circolante netto 2.533.240,00 2.203.411,00 14,97 % Margine di tesoreria primario 1.892.128,00 1.624.034,00 16,51 % 155,00 % 134,34 % 15,38 % Indice di disponibilità Indice di tesoreria primario Informazioni ex art 2428 C.C. Qui di seguito si vanno ad analizzare in maggiore dettaglio le informazioni così come specificatamente richieste dal disposto dell'art. 2428 del Codice Civile. Principali rischi e incertezze a cui è esposta la società Alla data attuale non si hanno notizie su posizioni creditizie a rischio, diverse da quelle oggetto di svalutazione. Ribadendo quanto già comunicato all’inizio della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione sta seguendo con particolare attenzione 51 l’evoluzione dell’assetto societario della cooperativa UNIPEG (di cui la Federazione Allevatori è socia), che nei primi mesi del 2016 ha avviato una trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività. Principali indicatori non finanziari La società è una cooperativa a mutualità prevalente ed è iscritta nell’apposito albo di cui all’art. 2512 del codice civile. La mutualità prevalente viene evidenziata nel seguente prospetto, ai sensi dell’art. 2513 del codice civile: Descrizione Prodotti soci conferiti Valore (oppure quantità) da 6.690.203 Descrizione Tot.prodotti Valore (oppure quantità) % 9.241.152 72,40% Informativa sull'ambiente Secondo quanto disposto dall’art. 2428 del Codice Civile, si conferma che la Federazione Provinciale Allevatori svolge le proprie attività nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di ambiente e di igiene sul posto di lavoro e pertanto non ha intrapreso particolari politiche di impatto ambientale perché non necessarie in relazione all’attività svolta. Informativa sul personale Ai fini di una migliore comprensione della situazione della società e dell’andamento della gestione si forniscono alcune informazioni inerenti la gestione del personale. 52 Nel seguente prospetto è indicato il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria e calcolato considerando la media giornaliera. Categoria Anno in corso Dirigenti 1 Capi Servizio 5 Impiegati 27 Operai 35 TOTALE 68 Durante il 2015 si sono verificati nel personale i seguenti movimenti: - assunzioni n° 44 ( n° 1 dirigente, n° 1 impiegati e n° 42 operai fra fissi e stagionali ) - dimissioni n° 44 ( n° 1 dirigente e n° 43 operai) Il costo sostenuto complessivamente per il personale è stato di € 2.625.671,46 così ripartito : - stipendi e salari € 2.102.120,31 - oneri previdenziali € 259.709,31 - viaggi e trasferte € 191.853,57 - quota TFR € 50.548,53 53 - altri costi € 21.439,74 Gli adempimenti in tema di privacy sono stati ottemperati in base a quanto contenuto nel Documento Programmatico della Sicurezza redatto in conformità al D.Lgs. n° 196 del 30.06.2003 ed approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21.03.2011. Attività di ricerca e sviluppo Ai sensi e per gli effetti di quanto riportato al punto 1) del terzo comma dell’art. 2428 del Codice Civile, si attesta che nel corso dell'esercizio non sono state svolte attività di ricerca e sviluppo. Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti Per quanto riguarda il disposto di cui al punto 2) del terzo comma dell’art. 2428 del Codice Civile, si precisa che la società detiene partecipazioni societarie così come riportato in Nota integrativa, cui si rimanda per un maggior approfondimento. In particolare si segnala che alla data di chiusura del bilancio i rapporti esistenti con le suddette società prevedevano i seguenti crediti iscritti nelle immobilizzazioni : Descrizione Esercizio 2015 Esercizio 2014 Variazione assoluta verso imprese collegate 154.937 154.937 - Totale 154.937 154.937 - Azioni proprie Ai sensi degli articoli 2435 bis e 2438 del codice civile, si precisa che la società, alla data di chiusura dell’esercizio, non possedeva azioni proprie.' 54 Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio Nell’ autunno 2015 la Federazone Allevatori ha aderito al progetto di riassetto economico-finanziario-patrimoniale e di capitalizzazione del Gruppo UNIPEG, di cui la cooperativa è socia. Con provvedimenti del C.d.A del 12 e 27 novembre 2015 la Federazione Allevatori ha deliberato il trasferimento del 50% della quota societaria UNIPEG (pari a € 94.934,00) alla società “2015 INVESTIMENTI spa” e contestualmente accolto la proposta di partecipazione all’aumento di capitale della predetta società per € 56.225,00. Purtroppo il piano di riassetto industriale UNIPEG non è stato avviato e la cooperativa ha invece iniziato, nei primi mesi del 2016, una trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività. Evoluzione prevedibile della gestione Il Consiglio di Amministrazione espone di seguito la prevedibile evoluzione nella gestione delle attività della cooperativa e precisamente : - conferma del numero di aziende e di capi sottoposti ai controlli funzionali per gli aspetti della selezione; - probabile ulteriore incremento della richiesta di adesione ai controlli semplificati di aziende interessate al percepimento di incentivi comunitari sul bestiame da latte e da carne; - conferma degli attuali programmi di organizzazione dei servizi relativi ai Libri Genealogici, Controlli Funzionali e raccolta delle carcasse; - riorganizzazione dei servizi relativi alle manifestazioni zootecniche in funzione delle nuove disposizioni previste dal programma di sviluppo rurale; - istituzione di nuovi servizi inerenti l’effettuazione di “test per la determinazione della qualità genetica e della resa del bestiame “ e di attività di “consulenza” in funzione delle nuove disposizioni previste dal programma di sviluppo rurale; 55 - soppressione del servizio marcature in quanto non più compatibile con la regolamentazione comunitaria in materia di aiuti di stato; - mantenimento del numero dei conferimenti di vitelli baliotti e di vacche di fine carriera; - leggera diminuzione del numero di conferimento di vitelloni da macello con la precisazione che saranno in probabile aumento quelli conferiti al SAIT (per l’implementazione dell’attività di vendita della carne in vaschetta) ed in diminuzione quelli da collocare sul mercato esterno; - probabile lieve contrazione dell’attività del Punto Vendita, in particolare per quanto riguarda la vendita di carni rosse. 4. CRITERI DI GESTIONE E CONCLUSIONI La gestione si è svolta nel rispetto dell' art. 2 della Legge 31.05.1992, n° 59, in conformità al carattere cooperativo della società. Per il raggiungimento degli scopi sociali e statutari sono stati seguiti i seguenti criteri : tutta la gestione è stata improntata e finalizzata al soddisfacimento delle esigenze dei soci, ricercando il miglioramento delle loro condizioni economiche e garantendo ai medesimi pari opportunità di accesso ai vari servizi organizzati dalla Cooperativa ; da un punto di vista tecnico la Federazione ha elaborato e sostenuto programmi ed iniziative finalizzate al miglioramento selettivo del patrimonio zootecnico provinciale, incentivandone le produzioni qualitative e quantitative e perseguendo obiettivi di miglior funzionalità, efficienza e compatibilità ambientale degli animali allevati; 56 dal punto di vista commerciale ha operato una costante ricerca dei mercati più favorevoli e delle migliori piazze su cui collocare il bestiame conferito dai soci, garantendone una remunerazione il più possibile equa; particolare attenzione è stata posta per migliorare le conoscenze tecniche degli allevatori, degli aderenti al club dei giovani e del personale mediante una puntuale informazione ed organizzazione di incontri, riunioni e meetings; ha partecipato con la Fondazione E. Mach e con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie alla realizzazione di alcune iniziative di ordine tecnico ed ha stimolato ricerche ed approfondimenti scientifici favorendo interscambi con alcuni Istituti Universitari ed in particolare con i Dipartimenti di Scienze Zootecniche delle Università di Padova e di Udine; ha costantemente collaborato con gli Enti Pubblici in varie iniziative a sostegno del settore zootecnico, assumendo le responsabilità operative e finanziarie di volta in volta assegnatele; ha fortemente condiviso, sostenuto e spesso stimolato le iniziative degli Enti operanti nel settore, mantenendo inoltre un costante contatto con i sindacati agricoli ; ha mantenuto uno stretto rapporto con l'Assessorato all'Agricoltura al quale ha formulato costantemente, sia le istanze del settore, come pure le esigenze tecniche, economiche e finanziarie della Federazione; ha costantemente dialogato con le Autorità Sanitarie, con gli Uffici Sanitari Veterinari e con l’Istituto Zooprofilattico, con i quali sono state impostate importanti iniziative atte a perfezionare la gestione dell’anagrafe bovina e a migliorare la protezione sanitaria del bestiame allevato; in ogni occasione la Federazione si è proposta quale interlocutore primario e punto di riferimento centrale del settore zootecnico provinciale del quale ha puntualmente rappresentato le esigenze, sostenuto gli interessi e sollecitato gli interventi. 57 Il quadro degli adempimenti di ordine statutario si completa con il buon funzionamento degli organi sociali (Assemblea - Consiglio di Amministrazione - Comitato Esecutivo - Collegio Sindacale). Le riunioni dei vari organi sociali, compresi i Comitati di Sezione e le assemblee periferiche, hanno rappresentato importanti momenti di incontro e di partecipazione. Ogni sforzo è stato fatto per rendere più unita e solida la compagine sociale che, se pure caratterizzata dalla presenza di componenti ed interessi diversi, interpreta in modo omogeneo le esigenze fondamentali della zootecnia trentina. Come già detto, l’utile di esercizio è di € 171.683,30. Il Consiglio di Amministrazione propone che, secondo quanto previsto dall’ art. 2545, quater Codice Civile, si provveda ad accantonare l’utile d’esercizio per il 30% nella Riserva Legale indivisibile; mentre la restante parte nell’apposita Riserva Statutaria indivisibile, salvo il 3% dell’ utile da destinarsi al fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, previsto dalla Legge 59/92 e costituito, per la Provincia Autonoma di Trento, dalla Promocoop Trentina SpA. A norma dell' art. 105, comma 7, del DPR 22.12.1986, n°917, gli Amministratori comunicano altresì che le riserve ordinarie, straordinarie e gli altri fondi indicati nel bilancio non possono essere distribuiti ai soci sotto qualsiasi forma né durante la vita della società né all'atto del suo scioglimento, ai sensi delle disposizioni vigenti e dello Statuto sociale. Ciò premesso, a conclusione della relazione del Collegio Sindacale ed alla luce delle considerazioni svolte nei punti precedenti e di quanto esposto nella nota integrativa, invitiamo i Sigg. Soci ad approvare il bilancio dell'esercizio chiuso al 31.12.2015 unitamente alla nota integrativa ed alla presente relazione che lo accompagnano. 58 Il Consiglio di Amministrazione porge il più vivo ringraziamento alle autorità presenti, all' Assessorato all' Agricoltura ed ai suoi Funzionari, alla Federazione Trentina della Cooperazione ed ai Servizi Veterinari per la disponibilità e la sensibilità nei confronti della cooperativa e dell'intero settore zootecnico. Un pensiero riconoscente al Collegio dei Sindaci, ed in particolare al suo Presidente, per il lavoro competente e prezioso di controllo sulla gestione amministrativa della cooperativa. Un grazie anche a tutto il personale che con grande impegno, capacità e professionalità ha operato per il migliore funzionamento dei vari settori della cooperativa. Rivolgiamo infine un ringraziamento a tutti i soci che individuano nella Federazione Allevatori un punto di riferimento tecnico e commerciale e che nella stessa ripongono con fiducia molte aspettative per il consolidamento tecnico ed economico della loro attività. Trento, 30 marzo 2016 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 59