Marzo - Approfondisci
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Marzo - Approfondisci
SUORE DOMENICANE di S. Caterina da Siena FOGLIO INFORMATIVO n°3 marzo 2009 Redazione: Largo Abate Elia 13 – 70122 Bari ' 080.573.7.253 * [email protected] PROVINCIA DI AMERICA LATINA VOTI PERPETUI DI SR. M. LUCÌA DUACASTELLA “Lascia la tua terra e vai dove ti indicherò” Gn 12 Con grande gioia il 7 febbraio 2009 ho emesso la mia Professione Perpetua. É stato un avvenimento molto bello, preceduto dal ritiro e dall’incontro di Provincia, due momenti che hanno permesso di sentirmi accompagnata da tutta la Provincia e Congregazione. La cerimonia e la festa sono state preparate con molto affetto per merito delle sorelle e di molti laici che hanno collaborato perchè tutto riflettesse la gioia, la lode e la comunione che si viveva. Il luogo scelto per la festa è stato La Consulta, dove inoltre ho fatto la mia prima esperienza e il mio noviziato, comunità che mi ha visto andare alla ricerca, crescere, aprirmi e lasciarmi condurre, e che oggi può accompagnarmi in questo sì definitivo. Ho vissuto la celebrazione con molta fiducia, pace e gioia, scoprendo nel prepararla la profondità di ciascun gesto, di ciascuna parola. Mi accompagnava la figura di Abramo che, chiamato da Dio, si mise a camminare verso un luogo sconosciuto, sostenuto da una promessa di vita e di fecondità. Nelle giornate precedenti, durante il ritiro, abbiamo meditato il vangelo della donna che rompe il vaso di profumo ai piedi di Gesù. Scoprii che lei aveva convertito in profumo, con un gesto semplice, tutta la storia che la univa a Gesù, tutta la confidenza, la tenerezza e l’amore, aveva convertito in profumo tutto il suo essere, per trasformarsi in consegna. Fare i voti perpetui significa per me, esprimere in un gesto (mettermi in ginocchio e porre le mie mani nelle mani della mia sorella, priora provinciale) e in poche parole (le parole della formula della professione) tutta la storia, la fiducia, l’abbandono a Dio del futuro, l’intimità provata e assaporata con Gesù, l’esperienza di essere figlia amata, la passione di essere inviata; e infine, la mia vita nelle mani del Signore e delle mie sorelle. Questo gesto era il mio modo di trasformarmi in profumo e in consegna. I numerosi segni di prossimità e di gioia da parte della comunità, della mia famiglia e degli amici, delle sorelle dei diversi luoghi e di molta gente che si è resa presente in diversi modi, così pure l’entusiasmo della festa e del ballo nella palestra della scuola, mi hanno fatto sperimentare che la risposta a una chiamata e la vita offerta sono un regalo per tutti. Tornata in Perù ho potuto celebrare e rendere grazie con la comunità di Callao e di Paramonga, in due momenti di preghiera, di condivisione e di brindisi per la misericordia di Dio e per il mio sì ad essa. La promessa di Dio ad Abramo continua ad animare il mio cammino e quello della gente con cui condivido la vita e queste gioie, continua ad essere invito a guardare oltre, a lasciarci condurre e fidarci di una promessa e di un amore che superano la nostra immaginazione e ci permettono di camminare nella fede. Sr. M. Lucia Duacastella ¬¬¬¬¬¬¬¬----®®®®®¬¬¬¬¬¬¬¬®®®®®----¬¬¬¬¬¬¬¬ AGRELO 2009: RITIRO E INCONTRO PROVINCIALE Dal 28 gennaio al 5 febbraio 2009 abbiamo vissuto bellissime giornate di incontro con il Signore e con le sorelle. Per me in particolare, essendo postulante, è stata TUTTA una novità, cominciando dal vivere 6 giorni di silenzio fino al poter condividere con tante sorelle. Abbiamo iniziato il ritiro con l’invito di Fr Brian Pierce a vivere il momento presente, a “mantenerci alla presenza di Dio con una semplice attenzione”, a guardare tutto con amore. Io credo che queste parole riassumano tutto il vissuto di questi giorni. Ho imparato a guardare e il 1 Signore mi ha fatto il dono di vedere, in un tempo così breve e in modo tanto semplice, molte cose. Durante questi giorni ho capito cosa significa essere sorella e fratello, condividere a partire dal silenzio, portare nella preghiera la vita e fare della vita una preghiera, approfondire la nostra identità di Domenicane e come il carisma si ricrea nella persona di ciascuna sorella, di ogni fratello, dando ad ognuno un tocco particolare, unico. Per me è stata anche una grazia poter condividere con le sorelle che conoscevo solo di nome. Sebbene sapessi che la nostra Provincia comprende ben quattro Paesi: Argentina, Brasile, Perú e Uruguay, mi risultava molto difficile situarle...ma ora ciascuna delle mie sorelle ha un viso e la propria realtà non sfugge al mio cuore. In questi giorni ho sperimentato che il condividere la VITA, i sogni, la gioia e la tristezza ti incoraggia, ti dà forza, ti riempie di speranza. Poiché sappiamo che se ridiamo non lo facciamo in solitudine, e se soffriamo, ancor meno siamo soli. Ringrazio, soprattutto per la testimonianza delle mie sorelle maggiori, per la loro condivisione e fedeltà, per la loro costante ricerca, per essere vangelo vivente. Perché scopro in loro la freschezza del Vangelo. Questa è stata la mia esperienza che ho chiesto di condividere con voi. Con un forte abbraccio, Elisa (postulante). ¬¬¬¬¬¬¬¬----®®®®®¬¬¬¬¬¬¬¬®®®®®----¬¬¬¬¬¬¬¬ PROVINCIA DEL PAKISTAN marzo: celebrazione del 25mo di Professione religiosa di Sr. M. Razia Barkat, Sr. M. Lilian Raphael, Sr. M. Agnes Anton, Sr. M. Sabina Chanan e Sr. M. Rose Daniel. Le settimane precedenti la celebrazione sono state vissute con trepidazione per via della molto tesa atmosfera politica nella Nazione. Ma, grazie a Dio, proprio negli ultimi giorni prima della funzione, l’atmosfera si é sufficientemente schiarita tanto da permetterci di celebrare in serenità e con la partecipazione dei parenti e di tutti coloro che erano stati invitati. Il Nunzio arrivò da Islamabad con la macchina il 18 sera (assieme al suo Segretario) e, secondo un suo desiderio, hanno alloggiato nel nostro convento. La sera stessa hanno partecipato con la Comunità ai Vespri solenni. Anche Padre Giacomo Rossini, che per un anno ha collaborato con Sr. M. Razia Barkat in Kabul, é venuto dall’Italia per l’occasione. La Celebrazione Eucaristica si é svolta nella Cattedrale ed é stata presieduta dal Nunzio; con lui hanno concelebrato il Vice-Provinciale dei Domenicani, il Vicario del Vescovo (in assenza del vescovo impegnato nella riunione dei Vescovi a Hyderabad), e una trentina di sacerdoti, Domenicani e Diocesani. La cattedrale era gremitissima di parenti, amici, Suore, etc. etc. Il Nunzio stesso ha letto e dato alle 5 Suore la pergamena con la benedizione del S. Padre. Poi… tutti (poliziotti compresi), nella scuola S. Cuore per il pranzo. La Comunità di Faisalabad ha mobilitato tutte le sue energie per la preparazione e realizzazione della celebrazione. Anche le Aspiranti ed i co-workers sono stati meravigliosi nel prodigarsi instancabilmente. Ringraziamo il Signore per il suo aiuto e la sua protezione, per tutti i suoi doni spirituali con i quali ci ha arricchite dando a ciascuna di noi l’occasione di rinnovare con profonda gratitudine, il nostro “SI” al Signore assieme alle nostre cinque Consorelle. 19 20 marzo: la mattina successiva al Giubileo si é svolto nella Hall della Scuola S. Cuore un Seminar su S. Caterina da Siena organizzato dalla Vice-Provincia dei Padri Domenicani in collaborazione con noi e con le altre Congregazioni di Suore Domenicane in Pakistan. Tre sono stati gli argomenti trattati dopo una breve introduzione da parte di Sr. M. Tahira Hadayat : 1. La vita, gli scritti e la spiritualità di S. Caterina (P.Jamshed Albert o.p.) 2. S. Paolo nella vita e scritti di S. Caterina (Sr. M. Roshan, delle Missionarie della Scuola) 3. L’amore di S. Caterina per il Cristo crocifisso e la sua Passione (P. Raphael Mehnga, o.p.). Il programma iniziò alle 9 di mattina e si concluse alle 13,30 con una semplice agape fraterna nella stessa hall. Dopo il pranzo, gli organizzatori partirono subito per Multan per ripetere il Seminar il 21 mattina, nel convento delle Missionarie della Scuola. É stato bello sentirci tutti membri della nostra grande Famiglia Domenicana. P er circa un mese abbiamo avuto l’energia elettrica per tutto il giorno ma ora, con l’arrivo del caldo, essa ha ricominciato a giocare a nascondino e ciò paralizza e ritarda tutte le attività e rende la vita più pesante e difficile. Pazienza! Tutto é grazia ! 2 DELEGAZIONE DI NIGERIA IBADAN: L’ARRIVO E LA PARTENZA DI GIOVANNI E DELLA FAMIGLIA DE PACE Il 20 febbraio 2009 è stato un giorno memorabile pieno di gioia, il giorno in cui abbiamo accolto tra noi Giovanni Serafin (cugino di Sr. M. Consuelo) insieme a Costanzo e Stefania De Pace (padre e sorella di Suor Simona). La loro venuta ha portato tanti cambiamenti nel nostro ambiente. Le loro esperienze nella nostra comunità possono essere paragonate al nostro cammino di fede. Prima del loro arrivo il tempo era abbastanza favorevole, con abbondante acqua ed elettricità, ma due o tre giorni dopo, tutto è andato alla rovescio: clima caldo, mancanza di acqua ed elettricità. Nonostante queste condizioni sfavorevoli, essi si sono sentiti in famiglia e hanno portato avanti il lavoro gioiosamente. Abbiamo intravisto in loro le parole di Gesù che ci invita a prendere la nostra croce quotidiana e a seguirlo. La loro pazienza ed il loro eroico coraggio ci hanno sfidato e spronato a sacrificare il nostro tempo per aiutarli nel lavoro di rinnovazione della terrazza, di pavimentazione ed altri lavori elettrici. Per mostrare apprezzamento e gratitudine, la comunità ha organizzato una stupenda ricreazione: gli ospiti hanno indossato abiti africani e noi li abbiamo trattenuti con danze africane e recite. Il momento della loro partenza è stato difficile, ma noi non dimenticheremo la semplicità di Stefania e la sua prontezza nel chiedere scusa: “I am sorry”; non dimenticheremo la presenza amabile di “Papà” e le sue braccia aperte pronte all’abbraccio ogni volta che ci incontrava; non dimenticheremo Giovanni con il suo modo gioviale ed amichevole di farci sorridere. Preghiamo perché il Signore ricompensi la loro generosità. La Chiesa ci invita ad un cammino di preghiera, digiuno ed elemosina. Quest’anno abbiamo messo a fuoco “la propria consapevolezza”, la conoscenza di noi stesse che ci aiuta ad amare e servire Dio nel nostro prossimo. L’amore di Dio ci interpella e richiede un lavoro interiore di noi stesse per poter dirgli sempre il nostro “sì”. Durante questo tempo di Quaresima, il Vangelo ci incoraggia ad offrire noi stesse a Dio che ci ama e a noi si dona. Le nostre sorelle Anthonia e Gloria, per grazia di Dio e in obbedienza al Signore, hanno fatto un bel passo nella loro chiamata alla missione: presto andranno in Italia per ulteriori studi di approfondimento nella vita religiosa e per servire Dio nel prossimo là dove l’obbedienza le manda. Preghiamo perché il Signore le assista con la sua forza e Perché doni a tutte noi la grazia di accettare la sua volontà. ¬¬¬¬¬¬¬¬----®®®®®¬¬¬¬¬¬¬¬®®®®®----¬¬¬¬¬¬¬¬ INCONTRO JUNIORES ABATETE - Ogni opportunità è una nuova esperienza ed ogni esperienza un momento di crescita. Il periodo dal 20 al 23 febbraio 2009, è stato un tempo memorabile nella vita di noi 9 juniores della Delegazione. Le sorelle della comunità di Abatete, nello stato di Anambra, ci hanno accolto calorosamente. Ogni angolo della casa era decorato con fiori e nastri. Il giorno dopo il nostro arrivo, Suor Maria Teresa Cavallo ci ha presentato la vita missionaria di San Domenico, la predicazione, canale di annuncio della Parola di Dio. Ci ha fatto capire che “predicare” è più che parlare o un semplice informare. Predicare è comunicare con passione, trasmettere ad altri il frutto di ciò che contempliamo e godiamo. Ha puntualizzato la predicazione come un atto che coinvolge tutta la persona e il cui canale non è soltanto la parola, ma anche la musica, il servizio, gli atteggiamenti di accoglienza, le danze e, soprattutto, la testimonianza della vita. Ci è stata offerta l’opportunità di partecipare alla celebrazione di voti perpetui di alcune monache Benedettine di Santa Scolastica, ad Umuoji, un paese vicino alla nostra comunità di Abatete. È stato un momento forte di ringraziamento da parte di tutte noi per il prezioso dono della consacrazione religiosa. Il terzo giorno abbiamo condiviso le nostre riflessioni su una lettera di Madre Viviana, una sfida ed un invito ad esaminarci sulla nostra vita di missionarie, una bella opportunità per interpellarci sul nostro carisma domenicano di predicazione. L’esempio concreto delle sorelle, che già vivono le loro esperienze missionarie, ci incoraggia e ci dice che anche noi possiamo avventurarci in questo cammino. Basta volerlo con generosità di cuore e disponibilità piena. Abbiamo fatto, inoltre, una gita giungendo fino al Governatore dello Stato di Anambra, l’onorevole Peter Obi, che ci ha accolte gentilmente. Egli è un uomo pieno di vita e saggezza: quella visita ha aperto i nostri occhi su una parte della realtà del nostro Paese. Abbiamo concluso il nostro incontro condividendo e valorizzando i frutti del programma e degli eventi. Lo stare insieme come sorelle è stato davvero una bella e gioiosa realtà, un momento che non dimenticheremo. Ringraziamo in modo speciale la nostra delegata, Sr. Margaret Hussain, per aver fatto tutto il possibile perchè l’incontro raggiungesse il suo fine. Noi, giovani suore, apprezziamo moltissimo il suo amore materno, le sue premure e le sue attenzioni. Da: Sr. M. Gloria, Sr. M. Veronica, Sr. M. Francisca, Sr. M. Ijeoma, Sr. M. Anthonia, Sr. M. Angela, Sr. M. Sylvia, Sr. M. Jacqueline, e Sr. M. Ngozi. 3 DELEGAZIONE DI FRANCIA/SPAGNA GAILLAC 21 MARZO 2009 In questa mattinata primaverile ancora piuttosto fresca, ma già soleggiata, quattro suore domenicane prendevano la strada dei Pirenei orientali. Suor Siméon, Suor Paule invitate e rappresentanti la Congregazione in assenza della Delegata Sr. M. Elvira e di Suor Marie Christophe. Suor Georges-Marie rispondeva ad un invito personale e Suor M. Romina offriva il servizio di autista. Il pensionato Saint Joseph di Prades festeggiava un doppio anniversario : la fondazione ad opera delle Suore del Santissimo Sacramento nel 1889 e quello dell’arrivo delle Suore Domenicane nel 1958. Per lunghi anni la Congregazione ha assunto la tutela dell’Istituto. L’Eucaristia celebrata nella chiesa di Prades era presieduta dal Vescovo di Perpignan. Nella sua omelia Monsignor Marceau ha insistito sulla dignità di tutto l’essere umano « Non “svendiamo” l’uomo! » Una felice coincidenza di date ha permesso al parroco della parrocchia di ricordare che suor Siméon festeggiava il suo compleanno, che effettivamente é stato accolto e ben applaudito. L’assemblea era invitata a recarsi al pensionato per un aperitivo conviviale servito nel cortile, davanti al Canigou ricoperto di neve, circondati dai peschi in fiore: questa decorazione rurale ha accompagnato la festa. Attorno a Suor Siméon c’erano molti allievi di vecchia data, diventati con il tempo madri e padri di famiglia ed anche nonni. Alcuni erano venuti da lontano per partecipare a questo ritrovo. Anche Suor Georges-Marie e Suor Paule erano molto contente di ritrovare dei volti conosciuti. Suor Romina si è documentata sul passato del pensionato abbondantemente illustrato sui pannelli. E che gioia sentire delle persone parlare con emozione e riconoscenza delle suore da loro conosciute, in particolare di Suor Théophane e di suor André, ma anche di suor Gemma e di Suor Clémentine. « Erano così gentili, noi eravamo contenti nell’internato (pensionato).» I discorsi di chiusura dell’aperitivo hanno dato l’occasione di ricordare suor Saint Bruno e suor Jeanne Françoise ; Quindi, ecco l’ora del pranzo, un buffet freddo accompagnato da moscato, in un ambiente molto caloroso. E poi è stato necessario pensare al ritorno Gaillac- Albi. Come terminare questa relazione senza citare un estratto della preghiera a san Giuseppe, letto al termine della messa. « San Giuseppe, tu hai scelto di vivere nell’ombra, con delicatezza e discrezione. Nel silenzio e nella preghiera, Giuseppe, tu hai fortificato la tua fede giorno dopo giorno senza mai fermarti nella strada della vita. » Rendiamo grazie al Signore per ciascuna delle nostre suore che si sono dedicate al servizio dei giovani nel silenzio e nella preghiera, nell’ombra…….ad immagine di San Giuseppe. Suor Siméon e Suor Paule {|{|{a ESPERIENZE b{|{|{ La mia esperienza al FORUM SOCIALE MONDIALE a BELEM (BRASILE) 27 gennaio/2 febbraio 2009 “…Dopo ciò apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, tribù e lingua…” (Apocalisse 7,9) Questo capitolo e versetto dell’Apocalisse descrive molto bene la mia esperienza durante i dieci giorni del Forum Sociale Mondiale 2009, a Belem, Brasile. E’ stato un grande incontro di persone di ogni nazione, razza, tribù e lingua. Persone che, nonostante fossero diverse, provenienti da varie nazioni, erano unite al punto da non potersi più dividere. Vedevo tante persone muoversi come le onde del mare. Pensavo, agli inizi, che non si sentissero a loro agio, dal momento che apparivano tanto diverse le une dalle altre. Invece, i sorrisi, il movimento delle labbra nel proferire parole gentili ed accoglienti, hanno fatto dileguare le mie paure. Presto ho fatto l’esperienza che ciò che ci unisce supera di gran lunga ciò che ci divide, come razza umana creata dallo stesso Dio. Lo svolgersi degli eventi del “Forum Sociale” fu ancora più diverso, ma tutto puntava sulla stessa istanza, e cioè che ogni essere umano, del nord o del sud, del primo o del terzo mondo, sente che il mondo gli appartiene. All’unisono tutti hanno affermato ad una sola voce che “un mondo migliore è possibile!” 4 Il problema più grande sentito da tutti i partecipanti riuniti a Belem è stato quello dell’attuale crisi finanziaria – un chiaro segno che le strutture capitaliste del mondo hanno fatto fallire l’umanità. Ci si è chiesto: Dove andiamo ora? Quale direzione dobbiamo prendere? C’è qualche altra via di scampo? E’ possibile creare un altro mondo? Insomma, esiste un’ALTERNATIVA alla situazione presente? La maggior parte delle risposte date a tali domande esprimevano il bisogno di affidare al popolo il potere economico del mondo; di dare ad ogni essere umano, ad ogni nazione il pieno potere di sviluppo; di realizzare nel mondo ciò che ogni essere umano è, un essere sociale che non può vivere nell’isolamento. Per raggiungere questo fine abbiamo bisogno di popoli, nazioni, lingue in rete o con lo stesso pensiero, in cammino verso un ambiente più a misura d’uomo. Soltanto così sarà possibile un mondo diverso. Sono stati trattati anche altri temi: protezione dell’ambiente per il bene della razza umana, durezza degli occidentali verso i migranti del terzo mondo, la schiavitù del traffico di esseri umani e dell’industria sessuale, la schiavitù della politica dei debiti internazionali, l’emarginazione e la discriminazione dei popoli, specialmente delle donne, guerre di nazioni contro nazioni come quella di Gaza, della Repubblica Democratica del Congo e molte guerre tribali nel mondo, l’oscillante situazione politica, particolarmente in molti paesi africani. Chi trae vantaggio da tutto questo e quali sono le vittime? Considerando le suddette e molte altre situazioni del mondo di oggi, si è tratta la conclusione generale che il mondo, come lo vediamo oggi, si trova non solo in una crisi finanziaria, ma anche in una serie di molte altre crisi, alle quali non bisognerebbe dare meno attenzione di quella che viene data alla crisi finanziaria/economica. . Da un punto di vista domenicano, cosa sento e penso di tutto questo? Ecco le parole che continuano a venirmi in mente: “Predicare la Giustizia”. Sì, questa è la nostra chiamata: “Predicazione della Verità” dalla sua radice, all’inizio della nostra formazione domenicana. Penso che predicare la verità della giustizia di Dio sia ciò che noi, come domenicane, siamo chiamate a predicare oggi più che mai, come nostro contributo alla costruzione di un mondo possibile La predicazione della Giustizia dovrebbe penetrare la nostra vita domenicana e traboccare sui nostri ministeri. Sento impellente la chiamata ad educare le menti, soprattutto le menti dei giovani, ad essere più giusti ed amanti della verità. Questo dovrebbe essere fatto fin dalla formazione iniziale, quando vengono preparati alla missione di predicare la Parola. Se la mente e l’intelletto non sono educati alla giustizia fin dal primo momento, col passare degli anni diventa sempre più difficile praticarla. Possiamo dare solo ciò che abbiamo ricevuto e possediamo. Ecco perché suggerisco di accentuare la predicazione della giustizia durante le varie fasi di formazione, in tutti i rami della Famiglia domenicana, particolarmente durante la nostra celebrazione giubilare Concludendo, credo che se ogni persona segue un vero e giusto modo di pensare, agire e vivere, ogni essere umano godrà la pienezza della Pace. Sì, perché se la GIUSTIZIA marcia davanti, la PACE non mancherà di seguirla. Sr. M. Paulina Chioma Ogbonnaya, O.P Promorice regionale di Giustizia e Pace, Suore Domenicane in Africa. fƒab‚e BARI- 5 marzo - È stato bello ricevere ed accogliere l’invito del gruppo ecumenico e dialogo interreligioso dei seminaristi del Seminario Regionale della Puglia che risiede a Molfetta (Bari). Ogni giovedì i seminaristi divisi per gruppo: ecumenico, liturgico, pastorale ecc… approfondiscono una tematica inerente al proprio gruppo di appartenenza. Per questo motivo P. Damiano Bova, priore della comunità, P. Rosario Scognamiglio e la sottoscritta siamo stati chiamati dal gruppo ecumenico a parlare rispettivamente su: “Rapporto tra pellegrini e basilica di S. Nicola, “Istituto di Teologia Ecumenica” e “Centro Ecumenico”. Invitati anche a condividere la cena, ci siamo trovati in un ampio refettorio davanti a una bellissima sorpresa, almeno per me, nel vedere 180 seminaristi, più i professori e gli educatori. Una scena davvero mai vista: un gruppo così numeroso di giovani incamminati al Sacerdozio mi ha colpito molto! Terminata la cena, il gruppo ecumenico, il più numeroso (50 seminaristi), ci ha accolto in una delle belle aule scolastiche, dall’aspetto di piccole “Aula Magna”. Dopo una festosa preghiera iniziale, i miei 5 due cari confratelli hanno offerto subito a me l’opportunità di cominciare. Così, prima di avviare il discorso sul significato e sull’attività del Centro ecumenico, ho presentato la motivazione dell’apertura della nostra comunità a Bari per collaborare con i Padri domenicani: testimoniare che l’unità, se si vuole, è possibile, vista l’esperienza della nostra Congregazione. Ho presentato così, in sintesi, la storia della Congregazione e dell’unità ricostituita. Nel secondo momento, mediante un PowerPoint, ho reso visibile le attività del Centro, limitate, rispetto alle esigenze e alle possibilità, ma che nel desiderio hanno una buona potenza di sviluppo. A turno poi il Priore e P. Rosario si sono avvicendati nell’esporre gli argomenti richiesti. L’attenzione dei giovani è stata molto alta e l’incontro è sfociato in un interessante dibattito, soprattutto alla domanda sulla relazione tra carisma domenicano ed ecumenismo. Devo riconoscere che in questa regione d’Italia, per la propria storia, c’è una sensibilità particolare per l’ecumenismo ed è stato bello verificare che in molti giovani c’è il desiderio di camminare su questo solco in cui sappiamo quando avviene la semina, ma non conosciamo l’ora del raccolto. Mentre si svolgeva il rito del saluto fatto di ringraziamenti e di compiacimenti, ho raccolto anche molte richieste di preghiera da parte dei giovani per poter vivere con coerenza la vocazione che avvertono. Queste richieste le rivolgo anche a voi sorelle, ben consapevoli di quanto bisogno c’è nella vigna del Signore. Sr. M. Consuelo Grave lutto per la Diocesi di Bari: Nella tarda serata del 30 marzo, mentre rientrava in seminario dopo un incontro a Bitonto, il Rettore del Seminario, Mons. Antonio Ladisa, che si trovava in prima fila la sera del nostro incontro a Molfetta il 5 marzo, moriva in un incidente stradale, probabilmente colto da malore. Nel pomeriggio del 1° aprile, mentre stava per uscire il F.I., si sono svolti i funerali nella Cattedrale, gremita da una folla immensa di popolo, sacerdoti, seminaristi. Bene ha espresso i sentimenti di tutti Mons. Vito Angiuli, suo compagno di Seminario e Vicario Episcopale di questa diocesi. Egli ha ringraziato don Tonino per essere stato l’amico fedele, il parroco-pastore, il sacerdote dai molti incarichi a livello regionale e nazionale (vice direttore del CNV), la guida che indicava la via sicura ai giovani… l’uomo ‘vicino’ e dal carattere faceto e gioviale, l’uomo di Dio che non si tirava indietro. La commozione è stata molto grande, ma la domanda era una: ‘Cosa ci chiede il Signore con questo segno, con questa separazione così improvvisa?’. Ognuno trovi la sua risposta, mentre don Tonino dal cielo continuerà ad occuparsi dei giovani e perché non manchino vocazioni nella Chiesa. fƒab‚e Chiusura del processo diocesano sul presunto miracolo attribuito alla Serva di Dio Teresa Solari. fƒab‚e Come accennato nel F.I. del mese scorso, mentre si avvia alla conclusione l’anno centenario della morte di Madre Teresa Solari, un evento non programmato anche se desiderato, ci ha colmato di gioia e di speranza. La mattina del 5 marzo 2009, nell’aula della Cancelleria Arcivescovile di Genova, si è concluso il processo diocesano sul miracolo attribuito a Madre Teresa Solari, processo iniziato il 22 novembre 2007. Il fatto prodigioso riguarda un bimbo che alla nascita (giugno 2005) risultava in serio pericolo di vita e che, pur con un delicato intervento chirurgico effettuato con coraggio sul neonato all’ospedale Giannina Gaslini di Genova, sembrava destinato ad una vita soggetta a gravi limitazioni. L’intercessione di Teresa Solari, chiesta con massima fiducia dai genitori e da quanti erano a loro vicini, ha ottenuto da Dio la guarigione completa, con la ripresa di tutte le funzioni fisiche in piena normalità ed una crescita regolare. La chiusura è avvenuta alla presenza di Mons. Luigi Palletti, Vescovo Ausiliare e Vicario Generale di Genova, specialiter incaricato dal Cardinale Angelo Bagnasco a presiedere questa diciottesima ed ultima sessione di tribunale, del p. Luigi Nuovo C.M., Giudice delegato, del Can. Vito Chiesa, Promotore di giustizia, del notaio Don Andrea Fasciolo, di un gruppo di suore formato da sorelle della Curia generalizia e delle comunità di Genova Ave Maria e Genova Quinto. Erano presenti alcuni laici, tra cui il papà del bimbo guarito. Verificata l’integrità e l’autenticità degli atti originali e 6 delle copie autenticate, apposte le necessarie firme e relativi timbri, è stata designata la vicepostulatrice Sr. M. Felicita Torre come portatrice della documentazione autenticata alla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma. Sono quindi stati sigillati i pacchi: quello contenente gli atti originali del processo sarà conservato nell’archivio della Curia Arcivescovile, gli altri due sono stati consegnati alla portatrice designata che ha giurato di compiere fedelmente l’incarico. Conclusi gli atti canonici, Mons. Luigi Palletti ha rivolto ai presenti il suo saluto, ricordando che la santità non è riservata a pochi, ma è una chiamata rivolta ad ogni battezzato. La Chiesa nel suo sapiente magistero ci indica alcune figure come modelli di santità, perché hanno praticato la virtù in modo esemplare. Ma quello che è importante è sapere che vivere praticando la virtù ci porta al completo possesso del Regno che Dio ha promesso e nel quale già siamo inseriti col battesimo. Ha concluso dicendo: - Noi tutti siamo felici che questa tappa avvicini la meta e speriamo che la Chiesa ci indichi un giorno Madre Teresa Solari come testimone di santità da venerare: intanto godiamo del bene che ha operato lasciando un segno visibile ancora oggi nella presenza delle Suore Domenicane. Questo avvenimento è stato vissuto da tutti i partecipanti con intensa commozione, perché nella semplicità degli atti compiuti emergeva la profondità del loro significato: l’Amore di Dio chiama tutti alla santità e la Chiesa è lieta di incoraggiare chi è pellegrino sulla terra indicandogli maestri di vita da seguire tra coloro che già vivono nell’abbraccio di Dio. Una signora presente, ex insegnante di Scuola materna, ha testimoniato: “Sono contenta di aver potuto partecipare a questo toccante momento: mi ha regalato una grande gioia che custodirò nel mio cuore come un prezioso regalo. In questo anno in cui si celebra il centenario della morte di Madre Teresa, ogni volta che ho avuto l’opportunità di partecipare agli incontri programmati, ho sempre provato una forte sensazione di pace e serenità, sono tornata a casa sempre arricchita nell’anima e portando in me qualcosa di prezioso da condividere con gli altri. Questo, per me, è il vero miracolo di Teresa Solari che ci ha insegnato a pensare sempre al nostro prossimo soprattutto nella figura dei bambini più bisognosi, per amarli come ci ha insegnato Gesù, ma nello stesso tempo essendo per noi esempio ed aiuto nel percorrere la via della santità che conduce a Dio. Ringrazio Madre Teresa per il suo esempio d’amore e carità che ci aiuta a crescere nella fede”. Dalla Curia Generalizia Marzo 2009 Ricordiamo alcuni fatti non previsti nel calendario del F.I. precedente. Il giorno 5 marzo, in rappresentanza delle sorelle della curia generalizia, erano presenti a Genova, per la chiusura del processo sul miracolo attribuito a Madre Teresa Solari, Sr. M. Juana, Sr. M. Laura e Sr. M. Carla, evento di cui trovate un resoconto nelle pagine precedenti. Il 13 marzo sono tornati dalla Nigeria i volontari Costanzo e Stefania De Pace, lieti del periodo trascorso ad Ibadan, nonostante il caldo e la fatica fisica richiesta da lavoro. Con loro sono venute in Italia Sr. M. Gloria Eze e Sr. M. Anthonia Nwabueze, juniores che frequenteranno il Claretianum per approfondire le tematiche sulla vita consacrata. Dal 9 al 19 marzo Sr. M. Christophe ha visitato le comunità della Slovenia per conoscere i luoghi e condividere con le sorelle momenti di vita. E’ stata per lei una bella esperienza di intensa fraternità e di conoscenza della realtà ambientale in cui sono presenti le nostre due comunità. Nel viaggio di ritorno si è fermata per una visita alle comunità di Venezia, di Ponte della Priula e di Trebaseleghe, luoghi che vedeva per la prima volta. Il giorno 20 insieme a Sr. M. Celina è ritornato il volontario Giovanni Serafin, l’elettricista dalle mani d’oro, che ha risolto tanti problemi nel convento e nell’ospedale di Ibadan. Con loro è venuta Sr. M. Veronica Ilegbunem per un aggiornamento specifico nel campo infermieristico che effettuerà presso la Casa di cura a Torino. Nei giorni 20 e 21 marzo, Sr. M. Juana ha partecipato, in qualità di membro della Commissione Giustizia e Pace UISG/USG, alla prima Conferenza Internazionale sul tema “Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani”, tema che si ispira all’invito rivolto alle donne da Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Evangelium vitae” perchè promuovano un “nuovo femminismo”. La Conferenza si è tenuta presso la sede del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. 7 Domenica 22 la Priora generale è intervenuta a Fiano Romano per la giornata di ritiro spirituale programmato per i genitori della Scuola Materna, aiutandoli a penetrare ed attualizzare la Parola di Dio. Nei giorni 26 e 27 la Priora generale, Sr. M. Celina e Sr. M. Laura hanno partecipato al Consiglio di amministrazione della Casa di cura a Torino. Il pomeriggio del giorno 31 la Priora generale è intervenuta per un saluto alle juniores presenti al convegno organizzato dall’USMI a Rocca di Papa. Calendario di Aprile 2009 1 aprile: Sr. M. Josephine Raphael ritorna in Pakistan dopo alcuni anni trascorsi in Italia per aggiornare la sua formazione in campo sanitario. 5 aprile: Sr. M. Alessia Spinelli, dopo la convalescenza seguita all’intervento chirurgico al ginocchio, ritorna in Nigeria, nella comunità di Ibadan. 15 – 17 aprile: la Priora generale presiede la 56ª Assemblea Nazionale USMI che si svolge a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana con il seguente tema: “Quale profezia della vita religiosa femminile, oggi, in ascolto della Parola”. 19 aprile: Sr. M. Judith Aguka emette la Professione perpetua nella Chiesa del Santissimo Nome di Maria ad Abatete, Nigeria. fƒab‚e “Colui che ha compreso che la nostra Pasqua, Cristo, è stata immolata e che bisogna celebrare la festa mangiando la carne del Verbo, non c'è momento che non faccia Pasqua, che significa passaggio: egli infatti con il pensiero, con ogni parola e con ogni azione sempre passa dalle cose della vita a Dio e si affretta verso la sua città “ (Origene, Contro Celso 8, 22). fƒab‚e A tutti i lettori del F.I. Auguri di una Santa Pasqua ! fƒab‚e 8