p - Orsoline Somasca
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Pubblicazione bimestrale durante l'anno scolastico da Settembre a Giugno - Poste Italiane Sped. in A.P. art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Bergamo - Aut. Trib. BG n. 427 del 15.5.1964 - NUOVA SERIE - N. 149 - ANNO 32 - Dicembre 2014 PERIODICO DELLE SUORE ORSOLINE DI SAN GIROLAMO IN SOMASCA - DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: 24128 BERGAMO - VIA BROSETA, 138 - TEL. 035250240 - FAX 035254094 - e-mail: [email protected] - www.orsolinesomasca.it “A tutti i cercatori del tuo volto mostrati, Signore; a tutti i pellegrini dell’assoluto vieni incontro, Signore; con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare, cammina, Signore”. (D.M. Turoldo) Redazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Vita consacrata nella Chiesa oggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 In cammino... sulla buona incominciata via del Signore! . . . . . . . 5 Tracce di famiglia Prendersi cura... in una famiglia speciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 75° DI PRESEnzA DEllE SUORE ORSOlInE DI SOMASCA In SARDEGnA Un segno di carità educativa accanto alla gente • Carbonia, 29 aprile 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 50 AnnI DI STORIA per colorare la vita di ringraziamento • Somasca, 29 luglio 2014. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 • Munaypata - la Paz, 6 luglio 2014 .............................. 12 ..................................... 14 • Condebamba, 11 luglio 2014 COnSACRAzIOnE RElIGIOSA Voti Perpetui • Bolivia - Cochabamba, 12 luglio 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 • India - Jyothi nilaya, 16 agosto 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 ESTATE 2014 Spotorno - Stella Maris • Colonia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 • Campo Scuola 24 ...................................................... Prato di Strada in Casentino Estate 2014 • Campo Scuola ...................................................... 30 Volontariato internazionale • India - Jyothi nilaya • Brasile - Teresina ............................................... 32 .................................................. 35 Direttore responsabile: Anna Maria Rovelli la gioia e il dono della maternità educativa: Redazione: Suore Orsoline di Somasca da Somasca al mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 PERCORSI GIOVAnIlI 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Realizzazione: STUDIO EFFE - Mozzo (BG) Stampa: PRESS R3 - Almenno San Bartolomeo (BG) 2 I n questo numero di In Altum vogliamo condividere con voi, amici lettori, la gioia e l’impegno di alcuni eventi celebrativi ed esperienze educative, che hanno caratterizzato il cammino della nostra famiglia religiosa nel corso di questo anno 2014. Raccontare e lasciarsi coinvolgere nella narrazione significa sempre un po’ immergersi nelle situazioni e condividere il cammino con senso di gratitudine e di speranza, perché è bello vedere crescere il bene, la gioia, il desiderio di vita presente nei diversi angoli del mondo, soprattutto nel cuore delle giovani generazioni. Insieme possiamo davvero ringraziare il Signore per il bene compiuto e ripartire con slancio rinnovato su quella “buona incominciata via del Signore” (Regole 1855, XXXVI, 10) che le sorelle Cittadini, nostre Fondatrici, ci esortano a percorrere giorno dopo giorno. Con gioia e speranza ci incamminiamo così anche nell’Anno della Vita Consacrata, proposto da papa Francesco a tutta la Chiesa, sicure di essere ancora una volta immerse in un evento ecclesiale di grazia, che sicuramente è segno di benedizione dal cielo e ulteriore invito alla santità di vita, a una testimonianza semplice, luminosa e profetica del Vangelo in compagnia della gente di questo nostro tempo. la memoria viva dell’Incarnazione del Verbo, l’evento unico e straordinario di Dio che viene a fare famiglia nel grembo di una giovane donna, che si fa Uomo in Gesù è certezza della Sua presenza sul nostro cammino. Accanto ai nostri passi, talvolta stanchi e delusi, lui è nostro compagno di viaggio e ancora una volta vuole fare comunione con noi per rinvigorirci e rinnovarci nella capacità di dono e nel coraggio della missione (cf lc 24, 13-35). Dalla Casa di Somasca sulle vie del mondo… un pezzo di strada è compiuto. Ora nuovi percorsi, altri piccoli passi di bene educativo ci attendono. Un orizzonte di luce rischiara il nostro cammino: con fiducia ripartiamo. 3 Continuiamo il nostro viaggio tessendo mediazioni nel segno umile del Vangelo come ci esorta papa Francesco: «Non perdete mai lo slancio di camminare per le strade del mondo, la consapevolezza che camminare, andare anche con passo incerto o zoppicando, è sempre meglio che stare fermi, chiusi nelle proprie domande o nelle proprie sicurezze». (dalla lettera ai Consacrati, Scrutate, n. 16) A ll’inizio dell’Anno della Vita Consacrata (dicembre 2014-febbraio 2016), che è stato voluto da papa Francesco per tutta la Chiesa, ci sentiamo particolarmente coinvolte nel rendimento di grazie per il dono della chiamata alla vita consacrata e per le tante donne consacrate che, nell’impegno quotidiano di configurazione a Cristo, hanno speso e spendono l’intera loro esistenza per testimoniare la bellezza del Vangelo e l’amore infinito di Dio per ogni creatura. Sicuramente, insieme al grazie, avvertiamo fortemente l’esigenza di riaffidare tutta la nostra vita a Dio, a Colui che ci ha scelto per portare frutti di bene (cf Gv 15,16), perché ci renda sempre più strumenti del Suo amore, donne veramente abitate dal Vangelo per essere segno profetico di quella pienezza di gioia e di luce, che lui ci promette e che ogni persona desidera nel profondo del proprio cuore. Vogliamo davvero ancora camminare con la gente, offrendo a tutti con semplicità la nostra maternità in Cristo: dono di grazia che Dio, Padre fedele e provvidente, ha affidato alla beata Caterina Cittadini e alla sorella Giuditta, nostre Fondatrici, e in loro a ciascuna di noi, ad ogni nostra comunità e all’intero Istituto. Siamo certamente fragili e ormai anche “periferiche”, quasi sconosciute e considerate inutili nella società in rapidissimo cambiamento, ma ancora una volta con gioia e coraggio scommettiamo la nostra vita sul Vangelo, secondo la logica del lievito, che fermenta la farina, e del piccolo granello di senapa, che diventa una grande pianta di bene (cf Mt 13,31-33). Sicuramente lui ci accompagna e conquista ancora tanti cuori generosi; per questo vogliamo accogliere l’invito rivoltoci per questo anno: “Mettiamo a dimora uno stile di opere e di presenze piccole e umili come l'evangelico granello di senapa, in cui brilli senza frontiere l’intensità del segno: la parola coraggiosa, la fraternità lieta, l’ascolto della voce debole, la memoria della casa di Dio fra gli uomini” (dalla lettera ai Consacrati, Scrutate, n. 16). Dio abita la nostra casa e cammina con noi. noi ripartiamo da lui e con lui, certe della comunione e della condivisione nella preghiera e nell’impegno educativo di tante persone, che hanno incrociato il nostro cammino e che nel volto di Caterina e Giuditta hanno scorto tracce di luce profumate di eternità. suor Maria Saccomandi Superiora generale 4 In cammino... sulla buona incominciata via del Signore! U na preziosa pagina del Vangelo di luca, i discepoli di Emmaus, l’esortazione apostolica di Papa Francesco, Evangelii gaudium, l’anno della vita consacrata, i percorsi della carità educativa tracciati nel tempo fin dalle origini della nostra missione educativa: sono i riferimenti su cui abbiamo voluto orientare il cammino della nostra Congregazione per il biennio 2014-2016, utilizzando l’immagine della STRADA, icona proposta dai provvedimenti dell’ultimo Capitolo generale e riconsegnata alle sorelle riunite in Assemblea generale a Somasca dal 29 luglio al 1 agosto u.s. perché potessero accoglierla e risignificarla nel contesto del percorso comunitario e apostolico delle comunità. Abbiamo lasciato il percorso con l’immagine della CASA, sviluppato dal 2012 al 2014, non perché abbiamo smesso di sentirci Piccola famiglia capace di accogliere, ascoltare e consolare, ma, proprio a causa di questa appassionante esperienza di cura e attenzione alla qualità della vita e alle relazioni umane, desideriamo intraprendere un percorso di coinvolgimento sulle strade dell’umanità, così come suggeriscono anche i recenti documenti ecclesiali, presentando una chiesa in “uscita”, capace di incarnare la Parola nelle diverse realtà e di far germogliare frutti di bene. Animate dalla dinamicità della nostra identità carismatica di apostole educatrici, apriamo le porte delle nostre comunità per continuare ad intraprendere cammini di condivisione e di speranza nella gioia missionaria dell’annuncio del Vangelo. Come i discepoli di Emmaus desideriamo “partire senz’indugio” sulle strade della nostra quotidianità per “riferire” la bellezza di quanto abbiamo ricevuto dal Signore, la certezza di un Incontro che ha cambiato e continua a cambiare, per sempre, la nostra vita. Dunque, il cammino e la strada da percorrere è lo stesso Gesù Cristo che ci ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” e ci ha chiamato alla sua sequela. Camminare sulla strada della nostra umanità ci impegna, non solo come singole, ma soprattutto come comunità ad incontrare i bisogni della gente, a lasciarci interpellare da essi facendocene carico, divenendo per ogni persona vere madri in Cristo, madri nella speranza, madri nella consolazione, madri nella tenerezza… la dimensione comunitaria ci rende sempre più capaci di metterci in “viaggio” nella condivisione di un percorso, sostenendoci reciprocamente, così come ci hanno insegnato le nostre fondatrici Caterina e Giuditta Cittadini, facendo dell’assoluto di Dio l’unica ricchezza della vita e della missione educativa. la Chiesa ci insegna che siamo popolo in cammino sulle strade dell’umanità, verso le periferie dell’esistenza; una strada che anche noi, Orsoline di Somasca, vogliamo continuare anche oggi, sollecitate dalle voci della storia e dallo spirito che anima da sempre la nostra missione a servizio delle giovani generazioni, camminando con zelo “sulla buona incominciata via del Signore”! suor Pierina Peroni 5 Tracce di famiglia I l cammino di ricerca storica sulla vita delle nostre Fondatrici, la beata Caterina Cittadini e la sorella Giuditta, è stato arricchito da un’importante scoperta, che ci aiuta a ricostruire ancor meglio la storia della loro famiglia di origine e, in essa, della nostra famiglia religiosa. la “traccia” ritrovata è l’Atto di matrimonio dei genitori delle nostre Fondatrici: Margherita lanzani e Giovanni Battista Cittadini. Il matrimonio fu celebrato il 29 novembre 1800 dal beato Serafino Morazzone, il “santo curato” parroco di Chiuso di lecco e confessore dello scrittore Alessandro Manzoni, oltre che dei sacerdoti don Antonio e don Giovanni Cittadini. Il documento ci rivela, quindi, che la mamma delle nostre Fondatrici era appunto di Chiuso di lecco, dove nacque il 25 settembre 1775, ottava dei dieci figli dei coniugi Carlo lanzani e Maria Catterina Monti. E’ bello conoscere quest’altro particolare della famiglia Cittadini ed è motivo di lode speciale al Signore perché c’è un ulteriore segno di santità nella nostra famiglia religiosa: i genitori delle nostre Fondatrici, infatti, sono stati sposati dal beato Serafino, cioè un santo vicino a Somasca e devoto di S. Girolamo Emiliani. Atto di matrimonio di Margherita lanzani e Giovanni Battista Cittadini Prendersi cura... in una famiglia speciale “La viva consapevolezza [della fraternità quale dimensione essenziale dell’uomo] ci porta a vedere e trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello; senza di essa diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura”. Papa Francesco, Giornata della Pace 1 gennaio 2014 P apa Francesco nell’Udienza del Sinodo sulla Famiglia nello scorso mese di ottobre ha posto l’accento sulla dimensione comunitaria della famiglia, affermando anche che “le famiglie cristiane si riconoscono dalla fedeltà, dalla testimonianza e dall’apertura alla vita”. All’interno della famiglia cristiana le persone 6 prendono coscienza della propria dignità, del proprio valore nel rispetto delle caratteristiche personali di ognuno, perché ogni differenza sia vista come ricchezza e non come impoverimento reciproco. Una famiglia, quella comunitaria, fondata su valori cristiani del dialogo reciproco, del sacrificio per gli altri e della difesa delle fragilità e delle debolezze. In questo orizzonte si può pensare anche la realtà della comunità “Anfora”, che, partendo proprio dalla dimensione dell’accoglienza e del rispetto dell’altro, si impegna nella cura e nell’accompagnamento di donne sole o con figli a carico in situazione di fragilità personale e/o familiare. Comunità di vita è comunità di partecipazione, di lavoro, di gioia, di maturazione personale. Come in ogni famiglia, anche all’Anfora la dimensione educativa è basilare e si compie nell’aiutarsi a vicenda a realizzare un percorso di sviluppo e di crescita, in un accompagnamento che sia allo stesso tempo autorevole e amorevole. Attraverso l’esperienza dell’Anfora l’Istituto delle Suore Orsoline di S. Girolamo in Somasca continua nel territorio di Calolziocorte la sua costante attenzione educativa alle persone, incontrando alcune delle tante fragilità del nostro tempo. l’attività è condotta da un’équipe educativa composta da religiose e laici, che offrono le loro competenze professionali e il loro servizio in termini di fraternità e in vista della ricostruzione delle relazioni in collaborazione con le agenzie educative e con i servizi sociali territoriali, con i quali si definisce ogni singolo progetto. All’interno e a fianco della comunità, prestano servizio anche volontari, che offrono il loro contributo alla realizzazione del progetto educativo in collaborazione e armonia con l’équipe educativa. I progetti in atto si realizzano attraverso il Progetto Hesed-Comunità educativa e il Progetto noemi-Alloggi per l'autonomia. la Provvidenza vuole che la struttura abbia anche al suo interno e all’esterno in stretta collaborazione, luoghi di cura educativa e scolastica per i bambini dai 12 mesi ai 14 anni. nella stessa struttura si è avviato anche un laboratorio di sartoria come attività occupazionale, dove i prodotti sono occasione di riscatto per alcune ospiti della comunità e per altre del territorio: una reale storia di emancipazione femminile per donne che hanno alle spalle storie difficili. l’Anfora è davvero una famiglia speciale, che fa spazio a persone provenienti da situazioni lacerate, ferite, disfatte. le ospiti portano con sé vissuti familiari non convenzionali, nei quali si intrecciano rapporti spesso molto complicati; in comunità esse possono ricominciare a tessere i delicati fili di queste relazioni che spesso si sono interrotte per i più svariati motivi. l’Anfora è, perciò, una grande famiglia allargata perché sempre nuova; è un luogo in cui persone molto diverse tra loro per personalità, cultura e religione si trovano a convivere e a condividere la quotidianità. Quando un percorso comunitario si conclude in modo sereno, le relazioni che si sono create non si interrompono, ma si mantengono nel tempo. Così per noi operatori (educatori, volontari, ecc.) è gratificante e incoraggiante pensare che per un “pezzetto di strada” condiviso, le ospiti abbiano potuto sperimentare la gioia di sentirsi parte di una grande famiglia. Le educatrici dell’Associazione Anfora 7 75° di presenza delle Suore O Un segno di carità educativa Carbonia, 29 aprile 2014 I l 29 aprile scorso, presso la grande miniera di Serbariu, sita in Carbonia, in una cornice particolarmente suggestiva ha avuto luogo una manifestazione davvero speciale: la celebrazione dei 75 anni della presenza in Sardegna e a Carbonia in particolare di noi Suore Orsoline di Somasca, con la narrazione della storia delle nostre Fondatrici Caterina e Giuditta fatta dal Maestro Medas Gianluca, un artista sardo, un vero professionista del racconto, nella bellissima sala Convegni messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale. la scelta della miniera come luogo di memoria riconoscente per un bene ricevuto e donato è stata fortemente voluta, proprio perché le suore hanno condiviso fin dal loro arrivo nel 1939 la storia della gente: storia di gente di miniera proveniente da diverse zone dell’isola e dell’intero territorio italiano. Già nel 2009 l’Amministrazione comunale di Carbonia aveva concesso di porre proprio nell’area della Grande Miniera una grande stele di pietra trachitica per ricordare il bene fatto dalle Orsoline in 70 anni di presenza in questa città, di cui si può dire, senza dubbio, che ne abbiano costituito le fondamenta educative. Così, per celebrare questo importante traguardo sono giunte a Carbonia una trentina di suore, venute per l’occasione in visita alla miniera da Flumini di Quartu “Villa Tecla” a conclusione del percorso degli Esercizi Spirituali accompagnate dalla nostra madre generale sr Maria Saccomandi e dalla vicaria madre letizia Pedretti. Con loro ha partecipato alla festa un folto pubblico di famiglie con alunni ed ex alunni, insegnanti e collaboratori laici, amici e parenti, parroci e amministratori locali. l’ascolto della vita delle sorelle Cittadini è avvenuto in un clima di silenziosa e quasi religiosa attenzione anche perché la storia di queste due donne, maestre in quel lontano ‘800, davvero pioniere della promozione della donna, ha fatto breccia ancora una volta nel cuore sia di chi già la conosceva sia di chi la sentiva per la prima volta. 8 rsoline di Somasca in Sardegna accanto alla gente Un sentimento di profonda ammirazione è stato suscitato dal fatto che, benché orfane e prive di mezzi economici e sostegni umani, sono state capaci di portare avanti un’opera educativa straordinaria a beneficio di tante ragazze, anche orfane e povere, nel piccolo paese di Somasca, con lo scopo unico di “essere di Cristo per portare a Cristo”. Anche le loro figlie spirituali, le Suore Orsoline di Somasca, giunte in Sardegna su mandato di madre Camilla Gritti, la superiora generale di allora, a Bacu Abis e poi a Carbonia, hanno continuato la loro missione con la stessa passione educativa delle Fondatrici. Con la loro maternità, fatta di accoglienza, in particolare dei più piccoli e poveri, compresi i bambini orfani figli di minatori che venivano accolti nell’Orfanotrofio S. Barbara, in tutti questi anni hanno fatto fiorire la vita e l’amore per Gesù nel cuore della gioventù e della gente, che hanno avvicinato e incontrato. le suore fin dall’inizio hanno condiviso la storia della gente di questa città in un cammino intriso di povertà e sacrificio, ma anche di tanta gioia che il Signore ha benedetto con frutti di bene. Dopo i ringraziamenti ufficiali e il dono di una lampada di madreperla, segno significativo per la continuazione del cammino, la festa si è completata con un abbondante rinfresco, offerto dai genitori della scuola “Gritti”, in un clima di fraternità e di spontaneità, dove i sorrisi e gli abbracci sono stati immortalati dai flash delle macchine fotografiche. Momenti di storia che appartengono al cammino di tante suore e che sono custoditi nel cuore di tanta gente che si è sentita accolta e amata. suor Eraldina Cacciarru 9 Cinquant’anni di per colorare la vita di Somasca, 29 luglio 2014 “Molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo»”. (Gv 11, 19-27) C olori “camba” oggi, 29 luglio 2014, giorno dedicato alla memoria di una scelta apostolica che ha dato alla nostra famiglia religiosa un volto multiculturale. Somasca, culla delle Orsoline di Caterina e Giuditta Cittadini, è la casa-sorgente, la casa ideale per elevare a Dio, come sorelle, come popolo santo – se consideriamo la presenza alla celebrazione di alcuni laici e presbiteri, che hanno pregato con noi e per noi, sotto la guida del Vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi – la lode e il ringraziamento per i cinquant’anni della missione “ad gentes” in una delle terre “alla fine del mondo”. In Bolivia, la nostra famiglia religiosa, in attento ascolto della voce dello Spirito e del grido di libertà e dignità germogliato dalla Storia, ha dato vita alla sua “Betania”, alla “casa di Grazia” andina, dove i fratelli e le sorelle di una differente cultura hanno potuto respirare amicizia, fraternità, fede, tenerezza e cura. In Bolivia siamo state Chiesa tra le chiese sparse nei vari continenti, Chiesa-vergine con le lampade accese, Chiesa- 10 storia ringraziamento stella nel firmamento dei popoli, Chiesa-strada incontro ai poveri, Chiesacasa per l’accoglienza della Parola di vita, di quel Vangelo-bella notizia che è sempre e comunque speranza nella precarietà. la Bolivia ha interrogato la nostra vita: la miseria di tanti fratelli ci ha messe in discussione; le storie senza voce, dimenticate dai potenti ma non da Dio, son diventate la nostra storia; l’essenzialità è stata l’abito dei giorni. Ci siamo spese per una vita nuova, per una vita risorta. Siamo state le Marta e le Maria del Vangelo: nella “casa di Grazia” andina abbiamo accolto, affinché si riposasse presso di noi, il Gesù povero chiaramente in cammino verso Gerusalemme, il Gesù stanco per il viaggio, il Gesù solo e incompreso, il Gesù caparbio nel voler consumare il proprio sacrificio redentore; nella “casa di Grazia” andina abbiamo contemplato la resurrezione dei tanti lazzaro, nostri fratelli, che, grazie all’umile servizio e alla misericordia che Dio ci ha sempre regalato, sono stati riscattati per una pienezza di vita. Oggi, offriamo la nostra rinnovata adesione ad un Sogno che spinge sempre oltre: Comunità-chiesa senza porte, senza frontiere, colorata delle tinte dei poveri; Comunità-chiesa di strada che puzza di gregge, dai piedi sporchi di polvere, Comunità-chiesa dal profumo di nardo che si spreca per ungere il corpo di un mondo che, dal baratro dell’indifferenza, vuole risorgere all’umano autentico, alla pienezza della dignità di ogni vita, al vero senso della globalizzazione. Colori e culture differenti, misti insieme per dare grembo alla luce. Suor Barbara Ferrari 11 Munaypata-La Paz, 6 luglio 2014 I festeggiamenti per ricordare i 50 anni della presenza delle Suore Orsoline di Somasca in Bolivia sono solennemente iniziati in Munaypata-la Paz il 6 luglio 2014. Erano presenti madre Maria Saccomandi, superiora generale, madre letizia Pedretti, vicaria, e molte suore provenienti dalle nostre Comunità in Bolivia: Munaypata, Cochabamba, Santa Cruz, Tarija, Boyuibe. Il primo appuntamento è stato nella “casa antica”, è ancora la casetta abitata dalle suore, suor Paola Ghezzi, suor Innocenza Freri, suor Vittoria Magni, suor Gabriella Cattaneo e suor Brunilde Colombo, giunte in Bolivia nel lontano 1964. Mentre “dentro casa” le suore ripercorrevano, attraverso il ricordo, le tappe di questi 50 anni, all’esterno la gente adornava la casa con fiori, scritte augurali, palloncini colorati e bandierine boliviane e italiane fino a formare una catena umana ai lati della strada. 3 marzo 1964 6 luglio 2014 nel primo pomeriggio, alle ore 14.30 nel piccolo cortile le suore accolgono mons. Edmundo Abasto Flor, arcivescovo di la Paz, mons. Eugenio Scarpellini, vescovo della Città del Alto, don Fabio Mazzoleni, parroco della parrocchia di Munaypata, e altri sacerdoti della parrocchia e della città, professori ed educatori del collegio Marien Garten e del kinder Jardin de Maria con i loro alunni, amici e “molto altro popolo”. la banda del Collegio “canta” la festa con allegri motivi, poi con solennità suona l’inno boliviano e italiano, tutti cantano e si sentono parte di un grande momento di vita iniziato 50 anni fa. 1978 12 Cortile della Scuola “Marien Garten” 2014 Madre letizia a nome della Congregazione racconta brevemente le vicende delle origini della missione in Bolivia e sottolinea l’impegno, il sacrificio e il bene elargito dalle prime cinque missionarie e, ora, dalle suore italiane e boliviane che sono parte dell’Istituto “nostro voluto dal Signore”. 1968 2014 Poi tra musica, canti e sventolio di bandierine e lancio di coriandoli il corteo si avvia alla chiesa dove viene celebrata una solenne santa Messa presieduta dall’arcivescovo di la Paz. la preghiera, il raccoglimento, i canti, i segni portati all’altare o dati in dono ai vescovi, al parroco, ai sacerdoti concelebranti esprimono il grazie di tutti “detto” a voce alta da madre Maria Saccomandi. Se realiza una fiesta de agradecimiento en el teatro de la Parroquia donde no faltaron, palabras de agradecimiento por la presencia de las hermanas y por toda la historia que se ha vivido a lo largo de estos 50 años, hubo cantos, música y hasta baile. Y un reconocimiento especial de parte de las hermanas bolivianas a nuestras hermanas italianas. Fue una fiesta que se ha vivido con mucho agradecimiento a Dios, por todos los dones que hemos recibido… Agradecemos a Dios por esta historia vivida y pedimos su bendición para seguir caminando en su presencia, confiando siempre en su providencia. La comunidad de Munaypata 13 Condebamba, 11 luglio 2014 M i sento felice e orgogliosa di essere in Condebamba non solo per la festa dei 50 anni della presenza delle Suore Orsoline di Somasca in Bolivia ma perché sono parte della comunità che con i giovani della parrocchia ha preparato la celebrazione Eucaristica di ringraziamento per l’11 luglio 2014. Mons. Eugenio Coter nell’omelia ha ringraziato per il dono alla Chiesa di Bolivia dei missionari (sacerdoti, suore, laici) della Diocesi di Bergamo e ha esortato i giovani a non avere paura di donare la vita nel servizio ai più poveri e a pregare per il dono di vocazioni alla vita consacrata. la preghiera, il raccoglimento, i canti, i segni portati all’altare esprimono il grazie di tutti “detto” a voce alta da madre Maria Saccomandi che ha voluto donare a mons. Eugenio Coter, Vescovo del Vicariato del Pando, la reliquia della beata Caterina Cittadini, fondatrice con la sorella Giuditta del nostro Istituto. 14 la festa è proseguita poi sul piazzale davanti alla Chiesa dove tra mille luci il “cuore dei 50 anni” ha illuminato il cuore di ogni partecipante, e quindi nel salone dove tra discorsi augurali, canti e balli si è ridetto il grazie all’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca e a ciascuna Suora che nella parrocchia di Condebamba ha vissuto e vive la sua missione di apostola educatrice. Suor Mercedes Molina 15 Consacrazione “L’accoglienza della chiamata di Dio si concretizza nella consacrazione attraverso la professione dei Consigli evangelici mediante i Voti di castità, povertà e obbedienza. Tale consacrazione ci impegna a vivere in ogni istante con coerenza ciò che abbiamo pubblicamente professato davanti a Dio e nella Chiesa. I Voti religiosi costituiscono lo strumento principale con cui realizziamo, secondo la nostra specificità carismatica, la progressiva configurazione a Cristo, assumendo il suo stesso stile di vita nelle scelte quotidiane”. Regola di Vita, Direttorio p. 14 VOTi PerPeTUi Bolivia Cochabamba, 12 luglio 2014 “Soy yo quien los escogió a ustedes y los he puesto para que vayan y produzcan fruto y ese fruto permanezca”. (Jn 15,16 ) “Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”. (Gv 15,16) Es un pasaje bíblico del evangelio de San Juan 15,16 por donde quiero empezar para contarles lo que ocurrió el día 12 de Julio en la vida de la congregación entera en particular en la “delegación boliviana” esencialmente en las hermanas Laura y Delia. Fin dalla mattina nella casa del noviziato c’è stato fermento: tutte le suore, tra esse anche madre Maria e madre letizia, hanno preparato con particolare cura l’accoglienza dei familiari di suor Delia e di suor laura. 16 religiosa nel pomeriggio è pronto il corteo verso il Santuario della Vergine di Guadalupe, è pronto il coro, sono pronti i vescovi, mons. Tito Solari e mons. Eugenio Coter, i sacerdoti concelebranti, le suore e suor laura e suor Delia che emetteranno i Voti in perpetuo. nel bellissimo tempio della Vergine di Guadalupe la Celebrazione Eucaristica è presieduta da mons. E. Coter che nella omelia parla della vocazione non come opzione ma come “es mas bien un don gratuito concedido por Dios, no solo al individuo sino a la iglesia entera para extender y hacer presencia el Reino de Dios… están llamadas a vivir como educadoras para quienes las necesitan. Educadoras como madres”. Questa precisazione è quanto noi Orsoline di Somasca vogliamo e siamo nella Chiesa. E suor Delia e suor laura hanno professato pubblicamente il loro Sì per sempre al Signore con l’impegno al “essere vere madri in Cristo”. Significativi sono stati i doni portati processionalmente all’ altare: le bandiere di Bolivia e d’Italia, una carta geografica della Bolivia, i quadri delle Fondatrici dell’Istituto, Caterina e Giuditta Cittadini, per fare memoria e ringraziare della ricorrenza dei 50 anni della nostra presenza in Bolivia, inoltre “Se presentó también un trozo de greda como símbolo de la vida puesta en manso de Dios para que Él la transforme según el proyecto de su amor. Un ramo de flores como representación de la alegría de pertenecer a Dios y de compartir este camino con el pueblo. Y finalmente: Pan y vino y en ellas el fruto del trabajo, la fatiga y la alegría del diario vivir, y nuestra vida que la ponemos en el altar junto al sacrificio de Cristo. La celebración siguió su curso en medio de alabanzas”. Al termine della celebrazione suor Delia e suor laura hanno ringraziato tutti con parole semplici e sentite, anche madre Maria, superiora generale, ha ringraziato tutti e ha voluto donare a mons. Tito Solari, vescovo di Cochabamba, la reliquia della beata Caterina Cittadini, nostra fondatrice, e al parroco della parrocchia un quadro della Madonna: tutto questo per augurare ogni bene. Seguidamente nos dirigimos hacia la canchita de la parroquia para compartir un pequeño momento de confraternización. Hna. Elizabeth Jamira Pedroza 17 Suor Laura Cruz Choque Con la speranza posta nel Signore della vita, con gioia ho detto il mio “Sì” per sempre. Rendo grazie a Dio per le meraviglie che Egli ha compiuto nella mia vita: è stato sempre presente con la Sua Parola e in particolare con l’Eucaristia, che mi sostiene e mi rende forte. Ringrazio la beata Vergine Maria che mi guida nel cammino di ogni giorno nella piccola-grande Famiglia di Caterina e Giuditta Cittadini. Gracias y a todas las hermanas sobre todo a las que me ayudaron en mi formacion. Agradesco a mi familia que me apoya siempre. la gioia che sento per il mio Sì definitivo a Dio non si può esprimere con le parole ma posso condividerla con tutti. Suor Delia Ortega Jurado Signore, ti ringrazio con tutto il cuore in modo speciale per la vita, per la mia vocazione e per il tuo essere sempre al mio fianco nel mio viaggio nella piccola famiglia di Caterina e Giuditta Cittadini. Te agradezco con toda el alma por haberme permitido lograr pronunciar mi SI definitivo, mis votos perpétuos, estoy muy contenta de pertenecer a Dios y a esta familia religiosa. Sabiendo que sola no puedo hacer nada, pongo mi vida y mi vocación en tus manos porque tengo la certeza que solo Tu me das la fuerza para continuar con alegria. Te DOY GrACiAS SeÑOr Te doy gracias Señor con toda mi alma porque cuando te hablé me escuchaste delante de los angeles te canto y ante tu templo santo me arrodillo. Agradezco tu amor y lealtad pues mayor que tu fama es tu promesa. El dia en que clamé tu me escuchaste y le infundiste a mi alma valor. Salmo 137 18 Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama. Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Salmo 137 India Jyothi Nilaya, 16 agosto 2014 Canterò al Signore un canto di lode G esù ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita” affermazione che solo lui, il Signore della vita poteva dire e noi dobbiamo seguirlo con una decisione personale percorrendo la strada voluta dalla Provvidenza; solo così la scelta diventa viaggio, un viaggio nella fede vissuta giorno dopo giorno per tutta la vita. Così il 16 agosto 2014 noi suor Ruth Antoinette, suor Promila Palaka, suor Maria Punitha, suor Agnes Mary, suor Josephine Selva Vimala e suor Selvine lawrence, abbiamo detto il Sì per sempre con la professione perpetua nell’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca. Il Vescovo di Mysore mons. Thomas Antony Vazaphilli, ha presieduto la celebrazione Eucaristica; molti i presenti: madre Maria, Superiora generale, madre letizia, Vicaria generale, molte suore, i nostri famigliari, insegnanti, amici; tutti hanno pregato per noi augurandoci un cammino di fede e di impegno apostolico educativo a servizio del bene nella piccola famiglia di Caterina e Giuditta Cittadini. 19 Suor ruth Antoinette “God called me before I was born He consecrated me in my mother’s womb”. “Dio mi ha chiamato prima che io nascessi mi ha consacrato fin dal seno di mia madre”. Fin da bambina ho avuto il desiderio di “farmi suora” e questo si è concretizzato nella famiglia delle Suore Orsoline di Somasca. Il Signore mi ha scelto e il suo legame è per sempre, perché il Signore è fedele. “He is my faithful friend I can count on him”. “Lui è l’amico fedele su cui posso contare”. In questo giorno di gioia il mio cuore trabocca di gratitudine e di riconoscenza per la fedeltà di Dio verso di me, e con il salmista canto “Benedici il Signore anima mia, e non dimenticare mai le sue promesse”. Suor Promila Palaka “I am the potter, you are the clay”. (Jer 18,6) “Sono il vasaio, tu sei l'argilla”. (Ger 18,6) Oggi ringrazio il Signore per questa meravigliosa giornata e per tutti i doni che mi ha elargito, con gioia condivido il prezioso dono della vita consacrata nella “casa” delle Suore Orsoline di Somasca dicendo: “As a gift I received as gift I give it to the Lord”. “Il dono che ho ricevuto lo offro al Signore”. Ringrazio anche i miei familiari e tutti coloro che sono stati strumento per la mia crescita umana e spirituale. Suor Maria Punitha “I give you thanks, o Lord, with all my heart; before the poeple I sing your praises”. (Ps 138, 1) “Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore; davanti alle genti io canto le tue lodi”. (Sal 138, 1) God called me to be his own to do his mission, in the least ones. Con tutto il cuore ringrazio Dio per la sua chiamata ad essere donna consacrata nella “piccola famiglia” di Caterina e Giuditta Cittadini. I remain grateful to God and to my parents, teachers, sisters and friends who made me to reach this day to say my yes to my beloved through my very life in the coming days. Ringrazio i miei genitori, le maestre di formazione, tutte le suore e gli amici che mi hanno condotto a questo giorno del Sì per sempre. 20 Suor Josephine Selva Vimala “O give thanks to the Lord for He is good, for his love endures for ever”. (Ps 106,1) “Rendiamo grazie al Signore, perché è buono, perché la sua misericordia è per sempre”. (Sal 106,1) Il mio cuore canta di gioia per il grande amore, che il Signore ha dimostrato per me fin dai primi anni della mia vita. Rendo grazie a Dio per la Sua fedeltà, per le sue benedizioni, per aver rivelato il suo amore, scegliendomi come apostola educatrice nell’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca. “So I will not wait for a certain time to thank you, but each day is a thanksgiving day”. “Ogni giorno ringrazierò il Signore per quanto mi ha dato”. Suor Agnes Mary “I have inscribed you on the palm of my hands”. (49,16) “Ti ho inciso sul palmo delle mie mani”. (Is 49,16) Oggi la mia gioia si trova nella fede. Dio ha messo in me “una nuova speranza”, che mi chiede l’impegno a vivere pienamente per “lui solo”. Con gioia e gratitudine lodo il Signore per il dono della mia vocazione nella famiglia delle Suore Orsoline di Somasca. May God be the wind beneath my wings! Thus I may radiate joy of the Gospel, wherever I am and whatever I do in my daily life. Che Dio sia il vento sotto le mie ali! Così che possa irradiare gioia del Vangelo, ovunque mi troverò e in tutto quello che farò nella vita di ogni giorno. Suor Selvin Lawrence “It is good to give thanks to the Lord, I will sing his glorious praises”. “È bello dar lode al Signore, cantare al tuo nome o Altissimo”. In questo giorno di gioia rendo grazie al Signore, che mi ha chiamata ad essere sua serva per sempre. Sono grata a Dio per la mia vocazione fortificata da tante benedizioni. Fin dall'inizio, l’aiuto dei miei genitori, delle formatrici, delle sorelle dell’Istituto, e l’esperienza apostolica educativa mi hanno reso forte nel mio Sì per sempre. Thus my soul glorifies the Lord and my spirit rejoices in God my Saviour for all his manifold blessings. Per questo l’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore per tutte le sue molteplici benedizioni. 21 Estate 2014 una casa, una strada... la gioia di un incontro Esperienze con bambini, adolescenti e giovani Spotorno - Stella Maris luglio 2014 Colonia U na bellissima giornata nella Colonia “Stella Maris”. Bellissima perché ci siamo noi, animatrici, bambini, suor Terry, la comunità delle suore e tanta, tanta, anzi tantissima allegria, voglia di divertirsi e di conoscere nuovi amici. la nostra giornata inizia alle ore 8,00: igiene personale, colazione, preghiera a Gesù per affidare la nostra giornata, i nostri genitori, le persone che ci vogliono bene. A Gesù chiediamo di donarci la gioia di vivere la giornata all’insegna della gratitudine, della fiducia, del perdono, dell’accoglienza. E poi in spiaggia, crema solare ... e si “sta bene” al sole il sorriso non manca mai… 22 giochi lettura Spotorno Dopo il pranzo: tempo di riposo, laboratori, gioco libero e di nuovo in spiaggia in attesa di un nuovo tuffo oppure, a sorpresa: il grande gioco dell’oca, la caccia al tesoro, le prove da superare... la cena al sacco: spiedini alla frutta con cioccolato… Per 15 giorni siamo i protagonisti. Il giorno della partenza è sempre un po’ triste ma nel cuore rimane viva l’esperienza vissuta insieme, gli amici incontrati, i tanti sorrisi donati e ricevuti, le tante mani strette, gli animatori e suor Terry sempre pronti e disponibili per un aiuto. Grazie amici, appuntamento all’anno prossimo: stessa spiaggia e stesso mare... 23 Cuori coraggiosi... D al 15 al 24 luglio 2014, si è svolta l’esperienza estiva per ragazze provenienti da diversi luoghi d’Italia. Un gruppo di sei ragazze sarde della prima classe della Secondaria di Primo Grado e della quinta primaria della Scuola Gritti, dal cuore impavido e coraggioso hanno sfidato età e chilometri per avventurarsi in questo sconosciuto campo del continente in liguria, a Spotorno, Stella Maris. Già dalla partenza si poteva intuire la “stoffa” dell’animo di queste giovani fanciulle che lasciavano l’isola della Sardegna per raggiungere mete lontane, distanti dagli affetti e dalla possibilità di comunicare, visto che non era previsto né autorizzato l’utilizzo dei cellulari. Il tema del campo non poteva che essere “Il Coraggio” e il trampolino di lancio per riflettere: “Viaggio al Centro della Terra”, film che abbiamo visto il giorno successivo al nostro arrivo. Ma andiamo per ordine: già la partenza era indice di una grande capacità organizzativa delle partecipanti. Ciascuno aveva con sé un bagaglio essenziale, rispettoso di tutte le indicazioni nonché un elemento fondamentale ed insostituibile: l’entusiasmo ed un sorriso meraviglioso stampato sul viso. Ci si riconosceva da questi due elementi i quali, fondamentalmente, hanno accompagnato tutte le giornate anche nei momenti più duri (alzata all’alba e viaggio su bus stracolmi a temperature elevate). Ma le nostre esploratrici avevano mille risorse per affrontare la sfida che si apriva loro davanti. Dopo un volo caratterizzato da abbondante rifornimento di cibo e bevande, l’arrivo puntuale a Genova e l’attesa per il pullman con il secondo gruppo di ragazze che arrivavano dalla lombardia. Quale sorpresa trovare subito accoglienza e cuori aperti pronti ad una bellissima amicizia. Un’ora dopo ci si trovava davanti alla “Stella Maris” ancora prive della consapevolezza che si arriva a Spotorno dalle Suore Orsoline per diventare altrettante e più belle Stelle… 24 Spotorno Campo Scuola Dopo la presentazione e un primo ascolto dell’inno del campo “Voglio coraggio” dei The Sun, la prima serata di convivenza è trascorsa tra le indicazioni generali delle giornate e l’originale “selfie” verbale. Cominciava la grande avventura. Il primo giorno, dopo i turni di servizio e la preghiera che ha riguardato la meditazione sul Padre nostro, eccoci in sala a pensare su ciò che può essere il coraggio. Divise in gruppo, le ragazze hanno sviscerato tutti i possibili significati e ambiti nei quali il coraggio si manifesta sia quello esteriore che quello interiore. Quindi siamo passate a tuffi e corse sulla spiaggia splendida di Spotorno che ci ha subito regalato un magico giorno di sole, reso più luminoso dagli sguardi e dalle risate delle “Brave Hearts”. 25 Ogni giornata ha avuto incontri speciali o con personaggi della Bibbia (Abramo, Isaia, Giuditta, Maria, Pietro…) o con persone di oggi, come l’esploratore italiano Alex Bellini, che è diventato noto al pubblico per le sue imprese estreme di coraggio, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia. Alex ha saputo, in videochiamata, con simpatia, umiltà e semplicità coinvolgere tutte le ragazze e ha risposto a diverse domande sulle sue esperienze di avventura. Ci ha lasciato bei messaggi, dimostrando davvero ciò che scrive: “Credo che ognuno di noi potrebbe attraversare un oceano a remi. A due sole condizioni però: non smettere mai di crederci e aver una forte motivazione”, oppure l’altra frase: “Verranno giorni, là fuori, tutt’altro che semplici. Giorni in cui rimpiangerò di non essere mai stato un tipo “tra le righe”. Mi maledirò per avere permesso a certe passioni di essersi potute radicare così profondamente nella mia persona. Saranno solo attimi, poi capirò che sarò là. Ad ogni persona è stato assegnato un posto nel mondo. Il mio è un posto senza nome e senza terra in cui soffia il vento della Libertà”. Ogni serata è stata animata con balli, giochi, o passeggiate, o meglio, le ragazze hanno animato la bella cittadina di Spotorno. Visto che si parlava di “Viaggio al centro della Terra” si è sperimentato il fascino di compiere una piccola esplorazione con la visita alle grotte di Borgio Verezzi e della grotta marina di Bergeggi. Tutta l’esperienza è stata vissuta con grande intensità, tanto da rendere complicato il saluto tra le partecipanti. la sera precedente alla partenza dopo balli e risate, si è continuato fino a tarda ora a piangere e ridere, tutto un abbraccio unico per la gioia e la commozione dell’amicizia che ne è nata. Abbiamo rivolto alle ragazze della Sardegna le seguenti domande: 1) Cosa ti è piaciuto di più? 2) Rifaresti l'esperienza? Perché? 3) Quale momento della giornata ti ha donato più gioia? 4) Consiglieresti l'esperienza ad altri amici? 5) Quale frase, riflessione, momento ti è servito per la tua crescita personale? 26 Laura 1) Ho vissuto per 9 giorni l’esperienza al campo scuola “Spotorno 2014” con grande entusiasmo. E’ stato un campo che mi è servito per crescere, per conoscermi veramente e per imparare ad ascoltare gli altri. Purtroppo i giorni sono trascorsi troppo in fretta…. 2) la cosa che mi è piaciuta di più è stata quella di avere fatto nuove amicizie e di avere avuto l’occasione di rafforzare le vecchie. 3) Quella del campo scuola di Spotorno è stata una delle esperienze più belle e coinvolgenti che abbia mai vissuto perché mi ha aiutata a convivere con gli altri e a conoscermi meglio. Per questo credo che l’anno prossimo tornerò di sicuro. Tutti i momenti di ciascuno dei 10 giorni del campo, mi hanno regalato tanta gioia. Era molto bello andare tutte insieme al mare, giocare, parlare, e confrontarci nelle diverse attività che ci venivano proposte. E’ stato tutto bellissimo. 4) Sì, sicuramente consiglierei ai miei amici di non perdersi un’esperienza così meravigliosa. 5) Il momento che mi è servito di più per la mia crescita personale è stato quando abbiamo riflettuto sul significato della preghiera “Padre nostro”. Marta (Miss Sorriso) 1) la cosa che mi è piaciuta di più è stato passare 9 giorni fantastici, fuori casa, con delle ragazze di altre regioni che sono state subito simpaticissime. le animatrici mi sono state molto d'aiuto per crescere; sono ragazze giovani, che trascorrono il loro tempo libero a far divertire i ragazzi. Mi è piaciuto quando ci siamo scambiate i vestiti, quando ci siamo aiutate in momenti difficili, mi è piaciuto molto il carattere di Silvia un carattere affettuoso e dolce che ti sapeva capire, lei era lì pronta ad ascoltarti anche per ore, poi c'era Melissa quella che ti faceva ridere in ogni momento della giornata, Pia che era la mia truccatrice personale, poi c'era lara che sembrava mi conoscesse da una vita, Alessia che con il suo carattere forte e testardo superava tutto, loro sono le ragazze con cui ho legato di più. 2) Rifarei l'esperienza 100 volte, perché mi sono piaciuti i momenti di condivisione e riflessione, i momenti passati insieme a divertirci e a conoscere altre persone. 3) non c'è stato un momento che mi è piaciuto particolarmente, ogni giorno mi divertivo. forse il momento più bello è stato quando ho fatto la sfilata insieme ad altre ragazze. 4) Consiglieri questa esperienza ad altri amici perché è un'esperienza che serve per crescere e per fare nuove esperienze insolite e diverse da quelle di ogni giorno. 5) la frase che mi è piaciuta di più è che tutti siamo diversi: ognuno è un tesoro; il momento che mi è servito a crescere è stato quello della riflessione personale. GiorGia 1) la cosa che mi è piaciuta di più e che ho conosciuto tante persone fantastiche e che in soli nove giorni siamo diventate inseparabili. 2) Sì, rifarei questa esperienza perché mi sono divertita molto, ho conosciuto persone nuove e ho imparato a vivere fuori casa. 3) Tutti i momenti delle giornate che ho vissuto in liguria sono stati momenti di gioia, ma il più gioioso è stato quando sono venuti in aeroporto a prenderci con il pullman e siamo state salutate come se ci conoscessimo già da tanto. 4) Sì, consiglierei questa esperienza. 5) Tutti i momenti, le frasi e le riflessioni mi sono servite per la mia crescita. 27 28 aLeSSandra (Miss Simpatia) 1) le cose che mi sono piaciute di più sono le giornate al mare, la caccia al tesoro, il legame che si è creato fra di noi, i primi giorni, il pigiama party, le prove del coraggio e l’ultimo saluto che ci siamo fatte. 2) Sì, rifarei questa esperienza perché mi sono divertita tantissimo in compagnia, rifarei le chiacchiere notturne, le risate, i giochi, le uscite, rifarei tutto per rivivere questi dieci giorni indimenticabili. 3) Il momento che mi ha donato più gioia? “I pomeriggi al mare”. 4) Sì, certo, perché in questo campo ho conosciuto persone bellissime, ho trascorso momenti indimenticabili; quindi consiglierei questa esperienza. 5) Per me i momenti che mi sono stati utili sono il momento del film e la video chiamata con Alex Bellini, esploratore dei nostri oggi. la prima emozione è stata quando, dopo aver salutato i miei genitori, sono arrivata al checkin e lì ho capito che da quel momento avrei dovuto arrangiarmi da sola. E così via fino a quando siamo arrivati alla casa Stella Maris di Spotorno. Ogni giorno è stato un susseguirsi di emozioni: la conoscenza di nuove amiche, la prima cena e la prima notte tutte insieme nell’O.G. (ostello della gioventù). Ogni giorno nuove esperienze: bagni e giochi in spiaggia, il più bello e più emozionante è stato il bagno di notte con la consegna ad ognuna di noi di una stella personalizzata, per me Miss Simpatia! la gita a noli e la visita alle Grotte, la videoconferenza con Alex Bellini, i film che abbiamo visto. non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo per una nuova esperienza con vecchie e nuove amiche. lontano dai miei genitori ho dovuto sempre sbrigarmela da sola ed il momento di maggior difficoltà è stato rifare la valigia per il rientro a casa! Spotorno Laura Sofia, Martina C., Martina a., Giada e noeMi per il gruppo di Pradalunga (BG) Q uest’estate, tra il gruppo delle ragazze (eravamo in 44), che hanno partecipato al Campo-Scuola a Spotorno c’eravamo anche noi di Pradalunga. Sono stati dieci “speciali momenti” di una esperienza significativa: abbiamo condiviso vari momenti di preghiera, di riflessione, di escursione, di giochi sulla spiaggia, di svago con nostre coetanee provenienti persino dalla Sardegna! Questi giorni di “scuolavacanza” hanno permesso la formazione di un gruppo molto affiatato tanto che l’ultimo giorno non volevamo “tornare a casa”, ma siamo dovute partire! Abbiamo però stabilito un patto: ritrovarci un giorno… per approfondire conoscenza e amicizia; per ora ci sentiamo via SMS. Il tema del nostro stare insieme è stato “Il coraggio” e siamo tornate più coraggiose perché siamo state capaci, vincendo la timidezza, di relazionarci con ragazze che non conoscevamo. le due suore che ci hanno accompagnato in questo cammino, suor Michela e suor Teresa, con le animatrici sono state per noi un punto di riferimento e ci hanno regalato affetto e attenzione. Forti di questa esperienza abbiamo già proposto a suor Michela, per noi suor Miki, per la prossima estate un’altra vacanza, possibilmente in Sardegna. Per questo invitiamo tutte le ragazze, che leggeranno questo messaggio, a “mettere in conto” per l’estate 2015 la stessa esperienza da noi vissuta, esperienza che ci ha fatto crescere, ci ha reso più indipendenti e più DOnnE. 29 Prato di Strada in Casentino Agosto 2014 Campo Scuola AAA Bellezza cercasi Q uest'estate, dal 9 al 14 Agosto, abbiamo accompagnato un gruppo di ragazze di terza media e prima superiore in un campo estivo svoltosi, come da tradizione, in Toscana a Prato di Strada presso “Casa Emmaus”. Filo conduttore della nostra esperienza in Casentino è stata la ricerca della bellezza. Che cos'è la bellezza? Quale bellezza cerchiamo? Sono queste le domande alle quali abbiamo cercato di rispondere nel corso del nostro soggiorno in Toscana. In un primo momento abbiamo pensato che la bellezza fosse da intendere nel suo significato estetico. non a caso abbiamo visitato le città di Arezzo e Firenze nelle quali abbiamo potuto contemplare alcuni capolavori come il crocifisso di Cimabue conservato nel duomo di Arezzo e gli affreschi presenti nella chiesa di Santa Maria novella a Firenze. Tuttavia, quella estetica non è la sola bellezza esistente. Esiste una bellezza superiore a quella estetica: quella interiore insita in ognuno di noi. Visitando la pieve di Romena abbiamo avuto l'occasione di incontrare don Gigi Verdi. Don Gigi ci ha parlato del suo rapporto burrascoso con il padre e della sua timidezza, che hanno contribuito a formare la sua personalità. Con questo incontro abbiamo capito che ogni persona è bella proprio perché unica e irripetibile e che la bellezza non è da ricercare ma da riscoprire nella semplicità della quotidianità. la bellezza è quella sensazione che abbiamo provato nel vedere sorgere il sole, dopo una nottata passata a camminare. la bellezza è vedere i sorrisi degli ospiti della casa "Emmaus" per la tombolata che abbiamo organizzato per loro e nello stesso momento la loro commozione quando siamo dovute partire. Con la speranza che questa esperienza si possa ripetere, vorremmo cogliere l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa bellissima esperienza: sr Michela e sr Pierina che ci hanno accompagnate, le suore di “Casa Emmaus” per l'ospitalità e le ragazze che hanno partecipato al campo!!! Le animatrici: Camilla, Claudia e Linda 30 e i person miglia d fa a no v n o a u h n che Alla mia n pazze o n a m arie speciale straordin lcosa di a u q l e u q are… sai spieg n o n e h c le. ie specia Un graz Ilaria Forse una delle migliori esperienze che ho vissuto; vi ricorderò sempre. Grazie per ciò che avete fatto per noi. Grazie di cuore. Giulia P.S. sr Giustina non ti dimenticherò mai! llissima le per la be Grazie mil rnare. , spero di to a z n e li g o c ac . ora di tutto Grazie anc Carolina Prato di Strada To ieeeee! z a r G : 4 1 20 a n a sc Ricorderò a vita questa bellissima esperienza insieme. È stata una settimana stupenda e mi sono affezionata a voi davvero tanto. Camilla a ma settiman uesta bellissi q r e p re a z io z z re ra Vi ring te fatto app eme, mi ave osì poco trascorsa insi lla vita, in c e d i c li p m le cose se rezzarle parato a app tempo ho im stupende. iuto persone sc o n o c o h ed oglio bene. tissimo. Vi v n ta te re e h c Mi man vica Ludo mai il tempo Non scorderò discorsi, e: le risate, i em si in to sa as p ia vita. igliore della m m za n ie er p è l’es tto. Grazie per tu Rebecca A me, quest’avventura in Toscana è piaciuta molto perché sono una ragazza che vuole provare cose nuove, conoscere gente nuova e fare nuove esperienze. Infatti ho sperimentato tutto questo: ho conosciuto nuove ragazze, ho visitato posti a me sconosciuti e soprattutto ho avuto il coraggio di partire per questa bellissima esperienza. La rifarei mille volte perché ho imparato ad adattarmi: nella dolce casa, che ci ha ospitato, ho imparato a condividere ambienti con altre persone e dai tragitti che abbiamo fatto a piedi, nella foresta camaldolese o a Firenze, o la “scarpinata” tra Prato e Strada e quella del ritorno dalla Pieve di Romena ho imparato a “misurare il passo” con chi mi camminava al fianco. Ho riso tanto nei momenti comuni ed in ogni occasione. Questa esperienza mi è servita a staccarmi dal mio solito quotidiano, dal bisogno dei miei genitori e a... disintossicarmi dall’uso del cellulare. Giulia 31 Volontariato internazionale india - Jyothi Nilaya luglio 2014 Sorridono e vivono “Fa che sia il tuo cuore a scegliere la meta, la ragione a cercare la via”. Anonimo, antico proverbio indiano “P erché sei stato in India?” Questa è stata la domanda che più di altre mi ha fatto riflettere sul mio soggiorno in quella terra lontana. Cristoforo Colombo aspirava a raggiungerla, Marco Polo ne rimase stupito dalle ricchezze, Kipling e Salgari l'hanno descritta nei loro romanzi e vi hanno ambientato le loro avventure. Pasolini ne ha sentito “l’odore”. la “grande Anima” e “la piccola matita nelle mani di Dio” l’hanno educata alla purezza dell’animo e all’azione verso i più deboli. E come questi grandi del passato anche io sentivo e sento, ora più di prima, l’incantevole richiamo del fascino indiano. Tuttavia è difficile spiegarne il perché più che ad un Cristoforo Colombo o ad un Marco Polo, che conoscevano la meta del loro viaggiare, mi paragono, seppur umilmente visto il confronto, con lo scrittore fiorentino Tiziano Terzani, il quale alla domanda sul perché vivesse in India, ogni volta non riusciva a trovare una risposta soddisfacente. E anche io come lui, mi sento perso alla domanda. Eppure entrambi abbiamo trascorso lì del tempo, lui tre anni, io “solo” tre settimane. Partito per vivere, in compagnia di Suor Carla lavelli e altre quattro ragazze, un’esperienza di volontariato internazionale presso le suore Orsoline di Somasca a Mysore, dove le suore gestiscono l’orfanotrofio femminile e il centro scolastico Jyothi nilaya, fin da subito le mie certezze di occidentale sono state messe in discussione. Che strano… quei volti che incrociavo e a cui ero chiamato a portare gioia, ne erano già colmi. la persona partita da lontano per aiutare in realtà era la persona che veniva aiutata a crescere in umanità. Il missionario chiamato a fare di Cristo il cuore del mondo, cioè mandato per donare in realtà riceveva molto di più di quello che dava da quegli sguardi ancora incontaminati dall’avanzata maniacale del materialismo. le mie certezze di fronte a questi eventi crollavano e i piani si ribaltavano e la risposta ai perché non sempre veniva esaudita completamente. Sì, è vero mio buon Terzani: l’India ti prende per la gola, ti prende allo stomaco, ti prende alle spalle, ti prende in giro – l’India non ti lascia mai in pace –, ma è proprio con quelle sue mille costanti contraddizione che l’India ti da, stranamente, anche pace. Ecco che allora l’India, figura concreta e storica per le pagine degli uomini, diventa metafora geografica e linguistica di apertura all’Altro e di una meta dove uno vuole rifugiarsi (ma non fuggire) per sentirsi più umano, in primis con se stesso. l’india. Così lontana eppure così vicina: vicina 32 india perché i nostri rapporti con l’India dopotutto sono ricchi e intensi. Anche da un punto di vista pratico. Dall’India viene il tè, che fu bevuto per la prima volta in Europa, a londra per la precisione, nel 1658. E dall’India ci viene il pigiama che tutti o quasi usiamo per dormire. E anche da noi si sono diffuse le tecniche dello yoga, molto importanti nella filosofia e cultura indiana. Ma molti di noi non si accontentano di rapporti così superficiali, e cercano in India qualcosa di più profondo, di più lontano: la “saggezza orientale”, una spiritualità profonda concentrata sui problemi esistenziali che ha come fine il ricongiungimento con la Realtà primordiale, la meditazione e l’autocontrollo, la rinuncia alle cose del mondo in nome di una serenità superiore, di un amore universale. Se fossi partito per gli Stati Uniti avrei avuto bisogno di dollari. Sono andato in India, là necessitavo di tempo. Ci vuole tempo per capire che quella sul tempo era la più indiana e più importante delle lezioni e ora cerco di non tediarmi quando vedo le lancette scorrere. Bisogna saper aspettare, come quando nella foresta a Kedamullore saltava la corrente elettrica e l’acqua corrente non c’era e la mensa diventava improvvisamente buia. Che fai? Aspetti, vedrai che ritornerà. lì le espressioni “tesoro, bisogna chiamare l’elettricista e l’idraulico” non sono così frequenti come da noi. Tutti in India si prendono il tempo necessario per fare ogni cosa: la tranquillità è la loro regola di vita. non mento quando dico che i ritardi sono all’ordine del giorno. “Fra quanto arrivi? Ora sono le due, per che ora pensi di arrivare?”. “Arrivo fra dieci minuti. Sarò da voi alle due e mezzo”. l’autista arrivò ad un quarto alle tre. Uno stile di vita diverso, più lento diremmo noi. Ma forse non siamo noi troppo veloci? Tutto dipende dal sistema di riferimento considerato. Ma ciò che mi colpì maggiormente è che quando l’autista arrivò, sorrise. l’autista sorride e come lui sorridono centinaia di milioni di indiani. Sorridono e vivono. Sorridono i ragazzi di Jyothi nilaya all’uscita di scuola, mentre rincorrono un pallone sgonfio per giocare a football o mentre fanno teatro nel cortile della scuola. Sorridono e vivono. Sorridono con la loro sensibilità, il loro coraggio e la loro dolcezza le donne del centro sociale di Jyothi nilaya mentre lavorano nella “Tayloring Room” o mentre disegnano, sperando che altre donne come loro un giorno possano essere emancipate e libere come sono loro in questo momento. Sorridono e vivono. Sorridono le bambine orfane di Kedamullore, mentre giocano con i palloncini, dimentiche per un solo istante di essere circondate dal verde folto della foresta indiana. Sorridono e vivono. Sorridono le persone nei villaggi desiderose di farsi scattare una foto da un gruppo di “persone straniere”. Sorridono e vivono. Sorridono anche gli storpi e i ricoverati per problemi mentali nell’ospedale dei “missionari della carità”. Sorridono e vivono. Sorride la polverosa India, sempre più appestata dall’inquinamento, sempre più divisa fra ricchi e poveri, fra indù e musulmani, sempre più caotica nelle strade, il tutto immerso in un arcobaleno sgargiante di colori dei sari. 33 Sorride, ma soprattutto vive. E in questa vita c’è un fondo di tolleranza che non cessa mai di sorprendere e che fa dire alla gente “tondrilla” che corrisponde al nostro “non ti rattristare, va bene così” o per chi preferisce la versione inglese: “Don’t worry, be happy”. Forse è anche per questo che l’India non ha mai avuto una rivoluzione, tranne forse quelle non violente di Gandhi e del Buddhismo. la cosa bella dell’India è che è sempre pronta a raccontarti qualcosa, a darti il senso di essere parte anche tu di una grande storia, nella quale però non ci sei solo tu, ma c’è anche quello che chiami “diverso”. l’India in questo senso è maestra, essendo un crogiuolo di realtà diverse che cercano di convivere. A riguardo vorrei portare un fatto che mi ha colpito. Una mattina, saranno state le 9.00, orario in cui i bambini iniziano scuola, vedo tre bambini di Jyothi nilaya che pregavano in ginocchio davanti alla statua della Madonna di lourdes: “che bravi ragazzi” pensai. Rimasi felicemente sorpreso quando venni a conoscenza che un bambino era musulmano, il secondo induista, il terzo cristiano. Forse è anche per questo che sono andato in India … ecco allora la risposta alla domanda iniziale, anche se è impossibile trovare una risposta chiara e definitiva perché l’idea dell’India esiste, ma non si può raccontare nel modo in cui ti aspetti: non ha formula, non ha definizione, non si riduce ad una mera descrizione. Vorrei concludere con un dialogo che Moravia, appena rientrato in Italia dal suo viaggio in India, intrattiene con un immaginario interlocutore nel suo libro “l’idea dell’India”: “Allora sei stato in India. Ti sei divertito? No. Ti sei annoiato? Neppure. Che ti è accaduto in India? Ho fatto un’esperienza. Quale esperienza? L’esperienza dell’India. E in che cosa consiste l’esperienza dell’India? Consiste nel fare l’esperienza di ciò che è l’India. E che cos’è l’India? Come faccio a dirtelo? L’India è l’India”. Neppure io so veramente cosa sia l’India. La sento, ecco tutto. Anche tu dovresti sentirla. Angelo 34 india Brasile Brasile - Teresina Agosto-Settembre 2014 S iamo Pietro, Chiara e luana. A febbraio 2014 le nostre strade si sono incontrare per un obiettivo comune: quello di voler fare un viaggio nella carità che ci permettesse di conoscere noi stessi nell’incontro con il prossimo. Il nostro viaggio inizia con un percorso di formazione, conoscenza e preparazione tramite la Caritas Diocesana di Bergamo che è promotrice di questa esperienza. Ci siamo ritrovati a preparare e prepararci per questa esperienza, per questo volo con destinazione Teresina-Brasile. 24 Agosto 2014 ore 6.35 Milano Malpensa. Sei valigie e tre zaini carichi di aspettative, quadernoni, ansie, magliette, entusiasmo e matite colorate: con questo ci siamo presentati a Teresina ospiti delle suore Orsoline di Somasca, dove ad attenderci a braccia aperte abbiamo trovato una terra colorata, calda (sia nel cuore che nel clima) e attraversata da contraddizioni e dalla povertà. le nostre giornate, accompagnati alla scoperta della regione del Piauì e della sua popolazione, sono trascorse all’ insegna di incontri, attività di gioco e animazione con i bambini prendendo parte ai servizi promossi dalle suore e a quelli realizzati negli anni da Padre Pedro Balzi, occasioni d’incontro con alcuni gruppi di giovani delle comunità. Una giornata che sicuramente rimarrà nei nostri ricordi è stata il 30 agosto: Bibbia in mano, cuore in ascolto e piedi nella missione, abbiamo accompagnato per 5 giorni in Pitombeira, zona dell’interno i giovani della parrocchia della città. Molte famiglie ci hanno accolto nella loro casa, hanno condiviso con noi un momento di preghiera e di ascolto reciproco concluso con il gesto della benedizione della casa per mezzo dell’aspersione dell’acqua benedetta. Un viaggio a più di 7.000 km di distanza lascia, al suo termine, un po’ di saudade e, non lo nascondiamo, un po’ di difficoltà a riassumere e raccontare in poche righe quello che ci ha attraversati. Questa esperienza è stata segnata da nuovi incontri e dalla condivisione di gesti, parole e doni; pensavamo di ritrovarci a dare più che ricevere, ma i nostri bagagli sono tornati in aeroporto ancora colmi di molte cose sia concrete sia da portare nel cuore e che speriamo di poter sfruttare al meglio nella nostra vita quotidiana: AllEGRIA per vivere le proprie giornate con ottimismo, anche quando le cose non vanno proprio come ci aspettiamo; ABBRACCIO e ACCOGlIEnzA per trovare conforto nelle persone che abbiamo accanto ed essere disponibili a ricambiare quando è l’altro ad averne bisogno; ESSEnzIAlITÀ per saper discernere quali persone e cose sono importanti per la nostra vita quotidiana; MUSICA per dare ritmo alla nostra vita; SPERAnzA e FORzA DI AnDARE COnTROCORREnTE per sognare un futuro migliore da costruire con scelte coraggiose, non sempre facili e condivise dagli altri; FEDE per ricordarsi che c’è Dio che dall’alto ci accompagna in ogni momento. Un GRAzIE va sicuramente a chi ci ha permesso di vivere questa esperienza, specialmente a Irmã Angela traduttrice e guida infaticabile che ci ha accompagnato passo dopo passo; a Irmãs Amabile, Kelly, luisa e Ione per l’accoglienza, per averci fatto sentire a casa nella loro casa e per averci accompagnato e coccolato per i barri della città. Siamo tornati nelle nostre case, dopo molte strade percorse carichi di energia, racconti e ricordi, frutto dell’incontro con l’altro e di un cammino che ci ha aiutato ancor meglio a conoscere noi stessi. Per questo, vorremmo concludere con un motto che un sacerdote brasiliano, Padre Raniery, ripete come leitmotiv: VIVA lA VIDA! VIVA! Chiara, Pietro e Luana 35 La gioia e il dono della maternità educativa: da Somasca al mondo La piccola famiglia dell’Istituto delle Suore Orsoline di San Girolamo, fondata dalla Beata Caterina Cittadini e dalla sorella Giuditta, nel corso degli anni ha incontrato popoli e nazioni: di loro ha conosciuto, compreso e apprezzato i valori, ha condiviso e condivide le fatiche e le gioie del vivere con il carico della loro storia, fatta di tradizioni e di speranze per il futuro. La piccola famiglia vive la vocazione missionaria della Chiesa “Ci è caro inoltre incoraggiare e benedire di gran cuore i dilettissimi Missionari, pupilla dei nostri occhi, che in tutti i continenti, agli avamposti della Chiesa, diffondono il Vangelo di Gesù: sappiano gloriarsi sempre della Croce del Nostro Signore Gesù Cristo (Cf Gal 6, 14-11), sopportando con amore le eventuali contrarietà e prove, certi che l’aiuto di Dio non mancherà mai a chi vive e lavora soltanto per lui”. (Paolo VI, Messaggio “Qui fausto die” 22.06.1963) “In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari”. (Papa Francesco, “Evangelii gaudium” n. 120) La piccola famiglia è chiamata ad essere segno e strumento di Bene per i poveri “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo… la Chiesa ha riconosciuto che l’esigenza di ascoltare questo grido deriva dalla stessa opera liberatrice della grazia in ciascuno di noi, per cui non si tratta di una missione riservata solo ad alcuni: «la Chiesa, guidata dal Vangelo della misericordia e dall’amore all’essere umano, ascolta il grido per la giustizia e desidera rispondervi con tutte le sue forze”. (Papa Francesco, “Evangelii gaudium” n. 187) La piccola famiglia è presenza che accompagna “la fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino. All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna, di una storia di bene che si unisce ad ogni storia di sofferenza per aprire in essa un varco di luce”. (Papa Francesco, “Lumen fidei” n. 57) 36 Bolivia dal 1964 In Bolivia le comunità sono situate nella zona periferica delle grandi città o in piccoli centri rurali o urbani. la comunità di Boyuibe, situata nella zona del Chaco, confinante con il Paraguay, è quella più isolata e i collegamenti sia stradali che di comunicazione telefonica sono ancora un po’ precari, benché stiano gradualmente migliorando. I poveri o comunque i ceti medio bassi sono i destinatari della missione educativa in tutte le sue espressioni: scuola, educandato, orfanotrofio, catechesi, gruppi giovanili, pastorale della donna, servizio Caritas parrocchiale e diocesano, cura degli ammalati negli ambulatori e centri medici. LA PAZ COCHABAMBA S. CRUZ CAMARGO BOYUIBE TARIJA La Paz, Munaypata: Comunità Sant’Orsola Cochabamba: Comunità “Virgen de Guadalupe” Comunità “Sorelle Cittadini”, Condebamba Esperienza apostolica, Santivañes Tarija: Comunità “Sant’Angela Merici” Boyuibe: Comunità “Sorelle Cittadini” Santa Cruz: Comunità “Suore Orsoline di Somasca” Camargo: Comunità “Madre Tecla Chiodelli” 37 Brasile dal 1975 In Brasile le comunità sono nelle zone periferiche della città di Teresina, San Paolo e Uberaba. Esse sperimentano, come la maggior parte del popolo brasiliano, l’incontro con una molteplicità di persone che vive un costante processo di migrazione. l’impegno educativo delle suore è svolto in sintonia con le indicazioni della Chiesa locale e della CRB nell’essere tra i poveri con l’accoglienza di ragazze studenti, che dall’interno giungono in città, con corsi di doposcuola per i bambini delle scuole elementari, con l’insegnamento nella scuola materna e nella scuola di stato (3-18 anni), con corsi di formazione tecnico-artistico nel centro sociale con particolare attenzione alla formazione della donna PIAUÌ MINAS GERAIS SAN PAOLO PIAUÌ Teresina Comunità: “Caterina e Giuditta Cittadini” Comunità: “Nostra Signora de Guadalupe” SAN PAOLO Santo André Comunità “Caterina Cittadini” MINAS GERAIS Uberaba Comunità: “Nossa Senhora da Conceiçao” India dal 1973 UTTAR PRADESH In India le comunità sono in Karnataka, in Andrha Pradesh, in Tamil nadu, in Kerala. l’impegno educativo viene attuato nella scuola materna, elementare e media (3-17 anni), negli orfanotrofi, nel centro sociale per la promozione e formazione della donna, nella visita dei villaggi, nella cura di ammalati e nella catechesi, pur nel rispetto delle diverse religioni. Anche in India la situazione socioculturale, e in essa la famiglia, sta cambiando e questo provoca una difficoltà nuova nell’educazione delle giovani generazioni. Il rapporto con la Chiesa locale è positivo; le suore sono impegnate nella catechesi, nella liturgia, nell’animazione dei gruppi giovanili. ANDRA PRADESH KARNATAKA KARNATAKA Mysore Comunità: “Sant’Angela MericiConvent” Comunità: “Joythi Nilaya” Comunità: “Nirmal Bhavan” TAMIL NADU KERALA Kedamullore Comunità: “Caterina Cittadini” UTTAR PRADESH Rath-Jhansi: Esperienza apostolica ANDRA PRADESH Arugolanu: Comunità “Shena Bhavan” Visakhapathanam: Comunità “Vimalayam” TAMIL NADU Kundukullam: Comunità “Shanthi Niketan” Nagercoil: Comunità “Cittadini Illam” Paruthiyur: Comunità “Maria Bhavan” KERALA Kannur: Comunità “Blessed Catherina Cittadini” 39 Filippine dal 1985 TALUGTUG LILIW SAN PEDRO nelle Filippine le comunità sono poste in diverse località: San Pedro laguna e liliw nella periferia di Manila; Dumaguete, una cittadina nell’isola negros Orientale e Valencia, poco distante da Dumaguete; Talugtug in una zona agricola di nueva Ecija. la missione educativa si attua con l’educazione delle giovani generazioni nella scuola materna, elementare e media, nella catechesi, nella cura delle orfane e nell’accoglienza di bambine dei villaggi in difficoltà a frequentare la scuola. non manca l’attenzione ai poveri e agli ammalati soprattutto in San Pedro laguna. DUMAGUETE VALENCIA San Pedro - Laguna: Comunità “House of Mary” Liliw: Comunità “Suore Orsoline” Dumaguete: Comunità “Caterina Cittadini” Valencia: Comunità “Casa Cittadini” Talugtug: Comunità “Sant’Orsola” Indonesia dal 2003 In Indonesia le comunità sono nella città di lembang e di Garut, nell’isola di Jawa; esse sono in zone quasi totalmente musulmane. l’impegno educativo apostolico in Garut è svolto nella scuola della Diocesi e nella parrocchia, in lembang nella cura della chiesa del monastero di clausura che è anche chiesa parrocchiale e nella catechesi di alcuni bambini cattolici. ISOLA DI JAVA Lembang: Comunità “St. Joseph” Garut: Comunità “Suore Orsoline” 40 JAVA F o n d a z i o n e “Caterina Cittadini” onlus ADOZIONI a distanza La Fondazione, in sintonia con gli obiettivi educativi dello Statuto, si impegna a promuovere la crescita integrale dei minori, a combattere il disagio femminile, a sostenere attività organizzate in vista del miglioramento delle condizioni di vita nei territori di missione Ad Gentes dell’Istituto. Assume, in particolare, le seguenti iniziative: costruzione in terra di missione di strutture rispondenti al Carisma educativo dell’Istituto; adozioni a distanza; interventi di solidarietà sociale; microrealizzazioni. Già in atto da una quindicina di anni, l'iniziativa, estesa alla Bolivia, al Brasile, all'India, alle Filippine, all’Indonesia dove operano le Suore Orsoline di Somasca, prevede l'assistenza a bimbi indigenti, sia a livello sanitario che scolastico. Vuoi amare e aiutare un bambino a crescere? Vuoi sentirti padre o madre di chi non ce l’ha? OFFERTE libere Vuoi offrire il tuo contributo alla Fondazione a sostegno della “carità educativa” di Madre Caterina? Un fondo, alimentato da offerte libere, è destinato: Gli adottati sono tutti conosciuti e assistiti dalle Suore che, periodicamente, ne danno notizia. Ad ogni richiedente viene inviata una scheda con la foto del bimbo/a adottato/a e brevi notizie sulla situazione familiare; è richiesto un impegno almeno quinquennale per dare all'adottato la possibilità della frequenza scolastica di base. è chiesta pure la disponibilità per la sostituzione dell'adottato qualora questi non fosse più reperibile o non avesse più necessità di aiuto. Sono previsti versamenti: - annuali (euro 230,00) - mensili (euro 20,00). • a iniziative di solidarietà sociale a favore di persone minorenni e maggiorenni svantaggiate; • a microrealizzazioni (fornitura di medicinali, di alimenti, di materiale scolastico ecc.). Ecco come puoi offrire il tuo aiuto alla Fondazione: • con bonifico bancario sul c/c n. 5300 IBAN: IT79 R054 2811 1090 0000 0005 300 UBI Banca Popolare di Bergamo intestato a Fondazione “Caterina Cittadini” O.N.L.U.S., con la specifica del versamento • con versamento sul c/c postale n. 42739771 intestato a Fondazione “Caterina Cittadini” O.N.L.U.S., con la specifica del versamento. Anche nel 2015 è possibile destinare il 5‰ a “Fondazione Caterina Cittadini” ONLUS RICORDA che qualsiasi somma, anche minima, è preziosa: è una goccia nel mare, ma il mare è fatto di gocce! segnalando il Codice Fiscale 95121540165 Ricorda che, essendo ONLUS la Fondazione, puoi detrarre la donazione dalle imposte per le persone fisiche ai sensi dell’art. 13-bis del DPR 917/86 e per i redditi d’impresa ai sensi dell’art. 65 dello stesso DPR. Trento longaretti, “Povera gente in cammino” C ammini di speranza, storie di famiglie in cammino, gioie e dolori del mondo regalati a cuori in attesa: attesa dell’Uomo nuovo che abita la storia, incontro con Colui che viene tra noi ed è Dio con noi. Buon Avvento e Buon Natale. La Redazione 42 i s g r i o o c vanili 2015 r e P una casa, una strada… la gioia di un incontro per condividere e crescere insieme EspEriEnza di prEghiEra E condivisionE sulla parola ESERCIZI SPIRITUALI per GIOVANI DONNE (18-30 anni) SOMASCA di VERCURAGO 2 possibili percorsi: - da venerdì 24 aprile a domenica 26 aprile - da venerdì 7 agosto a domenica 9 agosto per informazioni e iscrizioni: sr Marina - [email protected] - cell. 3275560083 EspEriEnza di gioiosa condivisionE E di riflEssionE tra lE bEllEzzE dElla natura E dEll’ artE CAMPOSCUOLA per RAGAZZE (14-19 anni) 2 possibili percorsi: - ROMA: da lunedì 3 agosto a giovedì 6 agosto - PRATO DI STRADA (Toscana): da sabato 8 agosto a venerdì 14 agosto per informazioni e iscrizioni: sr Michela - [email protected] - cell. 3275560084 - CALOLzIOCORTE per informazioni e iscrizioni: sr Teresa - [email protected] - cell. 3387365445 - CARBONIA per informazioni e iscrizioni: sr Pierina - [email protected] - cell. 3388720648 - ROmA CAMPOSCUOLA per RAGAZZE (11-13 anni) SPOTORNO (Liguria) 2 possibili percorsi: - da venerdì 11 luglio a lunedì 20 luglio - da lunedì 20 luglio a mercoledì 29 luglio per informazioni e iscrizioni: sr Michela - [email protected] - cell. 3275560084 - CALOLzIOCORTE per informazioni e iscrizioni: sr Teresa - [email protected] - cell. 3387365445 - CARBONIA