conquiste - CISL Scuola Ravenna
Transcript
conquiste - CISL Scuola Ravenna
conquiste dellavoro “I l governo nazionale non ha fatto il possibile per intervenire con determinazione sulla vertenza di Accenture, a questo punto i 262 lavoratori riceveranno le lettere di licenziamento, nella crisi che sta soffocando la città di Palermo, non possiamo tollerare la perdita anche di un solo posto di lavoro”. Ad affermarlo Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani; e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani, dopo il tavolo al Mise sulla vertenza relativa al call center palermitano. ANCHE ON LINE T ra Indesit e sindacati verifica ieri degli accorsi siglati lo scorso 3 dicembre, precedente l’acquisizione da parte di Whirlpool. L’incontro era stato chiesto da Fim, Fiom e Uilm. L’azienda ha spiegato che dall’inizio dell’anno sono stati investiti 24 milioni di euro degli 83 milioni complessivi previsti nel piano triennale 2014-2016, per il rinnovo quasi totale della gamma di prodotti a più alto valore aggiunto realizzati in Italia, in termini sia di prestazioni che di competitività. www.conquistedellavoro.it Direttore: Raffaele Bonanni - Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano - Direzione e Redazione: Via Po, 22 - 00198 Roma - Tel. 068473430 - Fax 068541233. Email: [email protected]. Proprietà Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da altri soggetti. ”Impresa beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n.250/90 e successive modifiche ed integrazioni”. Amministratore unico: Maurizio Muzi - Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - Tellefono 06385098. - Amministrazione, Uff. Pubblicità, Uff. Abbonamenti: Via Po, 22 i.12 - 00198 Roma - Telefoni 068473269 /270 - 068546742 /3, Fax 068415365 - Registraz. Tribunale di Roma n. 569 / 20.12.48. Autorizz. affissione murale n. 5149 del 27.9.55 - Sped. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1 comma 2 DCB - Roma. Filiale di Roma. Non restituire al mittente - Stampa: Stampa Quotidiana srl, Loc. casale marcangeli, Oricola (AQ); Poligrafico Europa Srl, Via E. Mattei, 2 Villasanta (MB). Una copia E 0,60 - Arretrata E 0,82. Abbonamenti: annuale E 103,30; iscritti alla Cisl E 41,50; estero E 155,00. C.C. Postale n. 51692002 intestato a: Conquiste del Lavoro, Via Po, 21 - 00198 Roma y(7HA0B0*QNOKLO( +&!#!z!z!: Anno 66 - N. 226 MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 Quotidiano della Cisl fondato nel 1948 da Giulio Pastore ---------- ISSN 0010-6348 www.conquistedellavoro.it Accenture, Cisl e Fistel: Indesit, piano va avanti palla al governo nazionale Già investiti 24 milioni Questa mattina alle 10 a Roma presso l’Auditorium del Lavoro il Consiglio Generale elegge il nuovo segretario generale della Cisl. La riunione, aperta alla stampa, sarà trasmessa in streaming da Labor Tv sul sito http://www.cisl.it Come si cambia Furlan: nuovo percorso nei rapporti con il Governo Renzi: con i sindacati sorprendenti punti d’intesa I nizia forse un nuovo percorso nelle relazioni tra Governo e parti sociali. “Finalmente uno spiraglio per discutere di come ridare speranza al Paese”, ha detto il segretariogeneraleaggiuntodella Cisl,AnnamariaFurlan, nellaconferenzastampaseguita al vertice di ieri mattina a Palazzo Chigi tra il premier Renzi e i sindacati confederali. Già previstinuoviincontriconilministrodell’Eco- nomiaPadoaneconilministrodelLavoroPoletti. Furlan ha spiegato che la priorità per la Cisl è trovare risorse per lo sviluppo attraverso tagli agli sprechi nella spesa pubblica e unalottapiùdecisaall’evasionefiscale econtributiva. E alla fine Renzi riconosce: con i sindacati ci sono sorprendenti punti di intesa. Gagliardi a pagina 4 Social Room Vertenze in “in tre T”: il punto sul futuro Sicurezza, sblocco Renzi-sindacati di Ast Terni, Ilva Taranto e Termini Imerese delle ”tre t”. Una sigla che riunisce tre delle principali vertenze aperte retribuzioni dialogo difficile einemergenze questo Paese: Acciaierie Speciali Terni, Ilva di Taranto e Termini Imerese. Autore del neologismo è il presidente del Consiglio che ieri in occasione dell’incontro a in manovra ma necessario Palazzo Chigi con i vertici di Cgil Cisl Uil ha insistito sull’importanza di superare queste L I l Governo mantiene la parola sulla sicurezza: nella legge di Stabilità sarà inserito lo sblocco delle retribuzioni del comparto. Soddisfatti i sindacati, che aprono al confronto sulla riorganizzazione del settore. Storti a pagina 4 S arà anche vero che i sondaggi premiano Renzi ma, in rete e nei social media, il clima è ben diverso. E anche sul dialogo sociale l’atteggiamento del Premier non convince. Benvenuti a pagina 8 Germania, male industria e auto: rischio recessione L a locomotiva tedesca rischia di innestare la retromarcia. I segnali sono molteplici, a cominciare dalla frenata “massiccia” della produzione industriale, scesa del 4% ad agosto (a fronte di previsioni di -1,4%) che, secondo il capo economista per la Germania di Unicredit, Andreas Rees, mette seriamente “a rischio il rimbalzo del Pil nel terzo trimestre”. Considerando che nel secondo periodo del 2014 il Pil tedesco aveva registrato un -0,2%, un nuovo segno negativo porterebbe la Germania tecnicamente in fase recessiva. A preoccupare gli analisti è soprattutto il mercato auto. Ad agosto, la produzione in questo comparto è crollata del 25%: non succedeva dal giugno del 1984. crisi vertenziali e non solo. Il punto nello speciale alle pagine interne. Servizi alle pagine 2 e 3 2 MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 e emergenze delle ”tre T”. Una sigla che riunisce tre delVertenze oltre lo slogan. LSpeciali le principali vertenze aperte in questo Paese: Acciaierie Terni, Ilva di Taranto e Termini Imerese. Autore Farina (Fim): del neologismo è il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi con i verti”Ilgoverno che ci di Cgil Cisl Uil ha insistito sull’importanza di superare ”inqueste crisi vertenziali. Una consapevolezza che il metta sui tavoli sieme” sindacato ben accoglie e auspica venga seguita da fatti, cocommenta la categoria dei metalmeccanici cislini. ”Il anche qualche me presidente del Consiglio indubbiamente coglie tre delle più gravi dell’industria italiana - commenta Giuprogetto in più emergenze seppe Farina, segretario generale Fim Cisl -. Tavoli su cui attivamente impegnati a trovare soluzioni e prospetdi politica industriale” siamo tive solide, la nostra disponibilità c’è tutta”. Ma un cambio di passo può avvenire solo se anche dall’Esecutivo arriva un contributo più tangibile. ”Quello che emerge con chiarezza - aggiunge Farina - è che ognuna di queste vicende ha bisogno di un ruolo del governo diverso che non ci ricordi solo le emergenze ma che metta in campo delle politiche che possano sostenere il rilancio dell’Ilva, il perfezionamento nelle prospettive dell’Ast di Terni e anche una soluzione industriale per Termini Imerese. Le possibilità ci sono, c’è però bisogno che il governo oltre a gestire i tavoli ci metta pure qualche progetto in più in termini di politica industriale e di sostegno a queste aziende”. A questo punto sono ben accetti contributi di qualunque tipo, purché efficaci e rapidi: c’è un’enorme platea di lavoratori e di famiglie ridotte allo stremo che non può più attendere. E anche le lettere dell’alfabeto sono quasi finite. Silvia Boschetti Viaggio nella crisi. “Dobbiamo occuparcene insieme”, dice il premier Matteo Renzi. Termini Imerese, Ast di Terni Ildeclinodell’industria conquiste del lavoro l'inchiesta C on i leader sindacali ricevuti di prima mattina a Palazzo Chigi Matteo Renzi non ha nascosto la sua apprensione per le sorti dell’Ast. ”Sono molto preoccupato”, ha detto a Furlan, Camusso e Angeletti il premier, secondo cui è fondamentale che il secondo forno ”resti acceso”, anche se ”gli accordi si fanno in due”. La prospettiva di un licenziamento di massa fa paura a tutti. Non a caso Renzi, mai tenero con i sindacati, stavolta si è prodotto in un appello allo spirito di squadra: “Su questo siamo tutti dalla stessa parte: non possiamo accettarlo”. Il problema è che ThyssenKrupp si è mossa finora con un approccio ruvido, come lo stesso Renzi ha potuto verificare nella notte tra venerdì e sabato scorsi, quando il suo intervento, sollecitato dal ministro dello Sviluppo Guidi e culminato in una telefonata dai toni tesissimi con l’ad di Ast Morselli, è stato determinante per evitare il ricorso alla mobilità. Il governo ha così guadagnato tempo, ma le posizioni tra sindacati e azienda nel frattempo non sembrano essersi avvicinate. Così ieri pomeriggio la trattativa è ripresa sulla stessa falsariga. Prima la riunione plenaria, con la presenza del governo e delle istituzioni locali, poi la ”ristretta” tra Tk e le sigle di categoria non hanno modificato sostanzialmente le posizioni di partenza (nel momento in cui scriviamo la trattativa è ancora in corso). Tra l’altro l’esecutivo, spiega il segretario nazionale Fim Sandro Pasotti in una pausa dei lavori, non sembra in grado di mettere sul tavolo ”una mediazione forte”, vale a dire quel pacchetto di misure - dal costo dell’energia alle infrastrutture - di cui si parla da settimana come dell’unica variabile in grado di modificare gli equilibri sul campo. Ast ha già fatto sapere la settimana scorsa di essere disponibile a riprendere i negoziati ”nell'ambito di una nuova procedura di mobilità dei dipendenti, che prevederà una serie di incontri sindacali e ministeriali della durata di circa tre mesi”. Una formula ambigua che certo non rassicura i sindacati. Anche perché nello stesso documento non com- pare alcun passo indietro sul piano di efficientamento confezionato per il sito ternano, piano che prevede risparmi per 100 milioni di euro, di cui 12 dal costo del lavoro. Nulla si dice, inoltre, sulla riduzione dei volumi produttivi e sulla chiusura del secondo forno. Da parte loro Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl di Terni hanno messo sul tavolo una proposta dai contenuti ”immodificabili”. In sintesi: un piano industriale che abbia chiari gli obiettivi strategici, in particolare sui volumi di produzione a caldo e a freddo, che garantisca il portafoglio ordini e che preveda investimenti sull'impiantistica dell'area a freddo, in grado di portare la capacità installata dalle attuali 520 tonnellate a 700. Non basta. I sindacati chiedono risorse per la ricerca e la sostenibilità ambientale e risparmio su energia e acquisto materie prime, in particolare rottame. Quanto alla richiesta di ridurre il costo del lavoro, c’è una disponibilità “ad aprire una discussione affinché non riguardi solo il taglio del salario e perdita occupazionale”, mentre sul tema della contrattazione di secondo livello, pur riconfermando l'indisponibilità a cancellare maggiorazioni a turno, presenza domenicale e premio di produzione, la proposta è di “riformulare un nuovo premio variabile che ricomprenda l'insieme delle altre voci”. Infine, sugli esuberi le sigle di categoria ribadiscono che “l’impatto non può prescindere dal piano industriale”. C.D’O. La trattativa. Tensione al Mise, tra sindacati e Tk ancora muro contro muro AstTerniall’ultimorespiro: poicisonosoloilicenziamenti e Ilva di Taranto sono le priorità del governo. Che ora chiede ai sindacati di dare una mano. Meglio tardi che mai raccontatoin“treT” Taranto. Cordata italo - indiana favorita. Cisl: avanti con l’Aia Ilva,ArceloreMarcegaglia scaldanoimotori T aranto(nostroservizio)-Inserendoilsiderurgico dell’Ilva di Taranto tra gli “stabilimenti da salvare urgentemente insieme”,il premier Matteo Renzi ha ribadito, nel corso del confronto di ieri con i vertici confederali di Cgil Cisl e Uil, un impegno forte del suo governo già anticipato a Taranto, in Prefettura, meno di un mese fa. Parlando, infatti, seppur per pochissime ore, ai rappresentanti istituzionali e sociali del territorio, assicurò che entro il prossimo Natale sarebbetornatoperfareilpuntosullaprobabilevendita dello stesso stabilimento alla cordata ArcelorMittal-Marcegaglia,conlaqualelatrattativasarebbe in fase avanzata. “Per quanto ci riguarda, salvare lo stabilimento ionico vuol dire innanzitutto accelerare sull’ambientalizzazione di questo sistema produttivo a ciclo integrale che è al servizio del Paese e tra i piùgrandi d’Europa”,ha chiosatoDaniela Fumarola, segretario generale della Cisl Taranto Brindisi. “Perciò, considerando noi da sempre il driver ambientale un vettore di sviluppo di tutto il territorio, al governo continuiamo a chiedere l’adozione concreta di ogni modalità, comprese quellefinanziarie,affinchél’interopacchettodegliinterventiprevistidall’Aiasiaattuato,neitempi stabiliti”. Interventi che saranno radicali, stringenti, al costo di due miliardi, da realizzare in un perimetro produttivo esteso due volte e mezza la città di Tarantoedin unquadrodisofferenzaambientale e della sicurezza non più tollerabili da questo territorio, in persistente emergenza anche sanitaria. “IlPiano Aia non è affatto unprocesso utopico e, anzi, con la sua graduale attuazione fino ad agosto 2016 esso diverrà vero e proprio modello di interventoperambientalizzazioneintuttoilPaese - osserva Fumarola - anche per la particolarità di contenere prescrizioni e procedure che la Ue renderà stringenti solo a partire dal 2017”. Quanto all’emergenza sanitaria esterna allo stabilimento “abbiamo già ricordato al premier che l’assenza di un impianto strategico di misure sanitarie, dovrebbe essere compensata attuando il decreto legge sulla Terra dei fuochi e realizzandooconsolidandopresidi sanitariesocio-sanitari che rafforzino la prevenzione, la sorveglianza sanitaria, a partire dai luoghi di lavoro più esposti”, conclude Daniela Fumarola. Lariproposizioneieridegliimpegni assunti, anome del governo, da Matteo Renzi è indicativa della scelta, condivisa da tutto il sindacato, di attribuireprofilonazionale alle sorti prossimeefuture del siderurgico ionico. “Auspichiamo la conclusione del processo di vendita entro la fine di quest’anno, perché sono coinvolti i destini di 11.200 dipendenti diretti, di 7milaoperantinell’appaltoedialmenomilledell’indotto”, sottolinea Mimmo Panarelli, segretario generale Fim Cisl Taranto Brindisi, “ritenendo, anche per questo, che per il nuovo acquirente dovrà impegnarsi al mantenimento delle capacità produttive ed occupazionali”. Insomma “tutelare la salute di tutti, assicurare l’occupazionedell’attualeforzalavoroerealizzarel’ambientalizzazione”,specificaPanarelli,“dovranno essere questi gli impegni prioritari dei nuovi acquirenti e tutto questo deve vedere la regia del governo.” L’eco delle parole di Renzi ha avuto un impatto positivo in fabbrica, tra i lavoratori. “Parole incoraggianti che egli aveva già anticipato nella sua visita lampo in città”, dichiara a Conquiste Biagio Prisciano, dell’esecutivo di fabbrica “e perché le ha ribadite di fronte alle massime espressioni confederali, autorizzando tutti ad un impegno comune dopo le non poche polemiche sulla mancata concertazione. Il premier sembra abbia compreso bene le tante sofferenze di quest’area e, tra qualchesettimana, spero possa dare persino qualche risposta in più”. Massimo Caliandro L’attesa. Con l’auto ibrida si può ripartire. Venerdì l’incontro TerminiImerese, lasperanzasichiamaGrifa P alermo (nostro servizio) - Quattro anni di ansie, speranze e annunci andati a vuoto. Per questo ora la cura a tutti i mali sofferti dagli ex operai Fiat di Termini Imerese è solo la parola “certezza”. Il nuovo vertice al ministero dello Sviluppo Economico è fissato per venerdì, quando dovrà essere analizzato nei dettagli il piano industriale alla presenza della società Grifa, che assorbirebbe 476 lavoratori sui circa 1100 da collocare. “Il piano non satura tutto l'organico di Termini fra Fiat e indotto, deve dunque essere approfondito, ma l'obiettivo finale resta quello di non perdere gli investimenti. Termini attende risposte da troppo tempo, è ora di far partire il ri- lancio”, spiega Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani. A dicembre scadrà la cassa integrazione in deroga e fra qualche giorno, in mancanza di certezze, partiranno le lettere di licenziamento. Il piano dell'auto ibrida della Grifa Spa, Gruppo Italiano Fabbriche Automobili, dovrebbe partire nel 2015, per occupare circa 476 lavoratori e produrre a regime 35mila vetture l'anno, l'azienda si è detta disponibile a coinvolgere le ditte dell'indotto del territorio per la componentistica. “Ma si faccia presto: a dicembre scadrà la cassa integrazione bisogna dare certezze ai lavoratori che attendono da troppo tempo”, commenta Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani, che sul nuovo intervento del premier Renzi, aggiunge: “Apprezziamo l'intervento, speriamo però sia la volta buona, che dalle parole cioè si passi ai fatti. È ora di dare risposte alla grave emergenza sociale vissuta dal territorio rendendo operativo l'accordo di programma e avviando la produzione”. Richieste già presentate al premier durante la sua visita di agosto nel paese del palermitano. I punti da chiarire sono tanti e fra questi anche i piani delle altre ipotesi industriali. Restano infatti in attesa i progetti di Mossi e Ghisolfi, azienda del settore dei biocarburanti, e di Landi che a Termini avrebbe dovuto trasformare i motori da benzina a gpl. I sindacati sollecitano le istituzioni nazionali e regio- nali, affinché si verifichi la loro fattibilità. La Regione, mesi fa, aveva annunciato che per le due aziende erano stati individuati sia capannoni che i terreni nel raggio di 35 chilometri dalla zona industriale, ma sui piani industriali, mai mostrati ai sindacati, è calato il silenzio. L'annuncio del premier Renzi non riesce così a placare le ansie dei lavoratori che sperano da troppo tempo, come spiega Michele Russotto, Rsu Fim Cisl Palermo Trapani, e operaio dell'indotto: “Lavoravo alla Bienne Sud, ero forte, pieno di speranze, oggi dopo quattro anni di crisi non riesco più ad affrontare il quotidiano. Viviamo con 900 euro al mese che presto finiranno, e quando accompagno mio figlio a scuola incontro i miei ex colleghi che a malapena riescono a comprare i libri. Come possiamo reagire agli annunci? Noi vogliamo solo fatti, certezze, Termini Imerese vive un'angoscia senza precedenti, la crisi sta uccidendo il territorio“. Il 15 ottobre per l'indotto partiranno le lettere di licenziamento. “E questa è l'unica certezza al momento, dato che l'indotto non fa parte dei piani di reindustrializzazione al centro dei tavoli del ministero dello Sviluppo. Non abbiamo rassicurazioni sugli ammortizzatori che probabilmente non saranno rinnovati; ogni annuncio che giunge ci lascia l'amaro in bocca. Renzi, stavolta, deve farsi promotore di una vera svolta nella vertenza”. Angela Di Marzo 4 SPARLAMENTO IL BLOG DI MASSIMILIANO LENZI MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 Pd, Renzi da rottamatore a liquidatore D a rottamatore a liquidatore, Matteo Renzi sta provando a cambiare il Partito democratico. Ieri ha incontrato i sindacati, finendo male con la Cgil e un po’ meglio con Cisl e Uil. Ma il cuore della sua battaglia politica è dentro il Pd. Si tratta di una rivoluzione in quel che resta l'unico partito sul modello novecentesco nel nostro Paese, dopo il periodo di Tangentopoli e la fine delle grandi formazioni politiche come Dc e Psi. Del Renzi rottamatore conosciamo quasi tutto: una parola, la rot- tamazione, che ha segnato l'ascesa a leader politico del sindaco di Firenze in concorrenza con il vecchio establishment e contro la nomenclatura. Del liquidatore, invece cominciamo ad intravedere in queste settimane l'azione politica. Liquidatore, nel senso di colui che sta riprendendo la rivoluzione sognata da Walter Veltroni, diversi anni fa: fare del Pd un partito liquido e maggioritario nel Paese, sul modello dei democratici americani. In fondo guardando in queste ore le divisioni tra la posi- zione di Renzi e quella dell'ala sinistra del partito, Bersani, Fassina, D'Alema ed altri, si coglie una profonda differenza culturale. Renzi del calo delle tessere di iscritti non si cura perché vorrebbe fare del Pd un partito che prenda la maggioranza dei voti degli italiani e non una chiesa politica, con tanto di conta degli iscritti. Quella che Renzi sta provando a liquidare, ancora una volta, è l'idea di partito politico di una volta, con sezioni, tessere, rapporti diretti coi sindacati, ed una sorta di centralismo democratico a tenere insieme tutto. Era possibile tutto ciò nell'era delle ideologie ma non oggi, nel 2014, in tempi di crisi della politica dove sono i leader ad attrarre i consensi, e non le ideologie, crollate dal secolo scorso. I dati sulla partecipazione degli elettori al voto, sono sempre più bassi e segnano il sintomo di una mutazione in atto in Italia. La sfida per Renzi è oggi generazionale. Tra gli under 30, anche tra gli under 40, i tesserati sono pochi ed il voto oggi si pratica per opinione e non per appartenenza. In fondo, Matteo Renzi non sta cercando altro che di portare un po’ d'America nella politica italiana, anzi nella sinistra politica italiana. Se ce la farà, questo è ancora da vedere. Massimiliano Lenzi L’incontro a Palazzo Chigi segna un’inversione di tendenza che potrebbe contribuire a creare il clima di fiducia auspicato Lasvoltapossibile traGovernoepartisociali attualità L’ incontro di ieri tra Governo e sindacati nella sala Verde di Palazzo Chigi può rappresentare un momento ”di svolta” nelle relazioni tra Governo e parti sociali. Ad affermarlo è il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan, facendo riferimento anche ai nuovi incontri già previsti con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan il 27 ottobre e con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (in data da destinarsi) sulla legge di stabilità e sulla riforma del Lavoro. Riguardo alla prima questione, vale a dire la legge di bilancio, la priorità per la Cisl, sottolinea Furlan, è ”trovare risorse per lo sviluppo” attraverso tagli agli sprechi nella spesa pubblica e una lotta più decisa all'evasione fiscale e contributiva. Furlan ha chiesto chiarimenti al premier Matteo Renzi sulle intenzioni del Governo riguardo al Tfr ribadendo che per la Cisl l'eventuale anticipo in busta paga deve essere a ”tasse zero” e che ci deve essere la libera scelta del lavoratore su questo utilizzo. conquiste del lavoro I Mentre sul Jobs act, per be servire il confronto governi e alle maggioran- politica (forzata) di modela Cisl, il contratto a tute- con i sindacati, se non al- ze che li sostengono e li razione salariale. Così cole crescenti previsto dal- tro per evitare errori co- hanno sostenuti. Non è il me non lo si può accusala delega dovrebbe assor- me quelli in cui è incappa- caso di fare un elenco, re dei mancati investibire tutte le forme di ta la riforma Fornero cre- per ragioni di spazio, del- menti degli utili (quando precarietà dai co.co.pro ando il problema degli le scelte politiche che c’erano e ci sono) in innoalle false partite Iva che esodati. hanno prodotto l’impo- vazione e ricerca. Nè tannascondono un effettivo E se è vero che il Paese ha verimento del ceto me- tomeno del raddoppio lavoro subordinato. E in bisogno di un clima di fi- dio e in particolare delle dei prezzi dei prodotti di qualunque caso Furlan ducia, come pare abbia famiglie a reddito fisso di largo consumo, al moha ribadito la necessità detto il Premier rivolgen- lavoratori dipendenti e mento del change over lidi rivedere le politiche at- dosi ai sindacati, allora è pensionati. Ma basta di- ra euro, che ha limato di tive sul lavoro dato che proprio facendo le cose re che questa crisi viene oltre il 30% il con i servizi atpotere d’acquituali sono in sto di salari, stiIl premier Matteo Renzi ha riscontrato pochi a trovapendi e pensio“sorprendenti punti di intesa” con i sindacati re un'occupani. Non è per su un’impostazione di fondo del Governo zione. rinfacciare le reche poggia su tre punti fondamentali: soldi Il premier, dosponsabilità alagli ammortizzatori sociali, aiuto al ceto medio po aver ascoltrui. Ma se si votato i sindacae centralità della questione lavoro. gliono risolveti, pare abbia Il prossimo incontro fissato per il 27 ottobre re i problemi biscoperto ”sorsogna prima inprendenti punti di inte- giuste, privilegiando l’ap- da lontano, da prima del- dividuare con esattezza i sa” su una impostazione profondimento per evita- la crisi finanziaria, e tra i nodi. Tutti. di fondo ”innovativa” re gli errori dettati dalla responsabili ce ne sono Incontrando i rappresenche manco a dirlo è pro- fretta, che si può alimen- molti che siedono ancora tanti delle imprese, subiprio quella del governo: tare la fiducia. in Parlamento. Anche tra to dopo i sindacati, Renzi soldi agli ammortizzatori Renzi ha assicurato di i banchi della maggioranha assicurato che ”mansociali, aiuto al ceto me- non voler dividere i sinda- za. dio e centralità della que- cati, ma ha sottolineato Certo, quando si è di fron- terremo il rispetto del 3% nel rapporto deficit/ stione lavoro. La sintesi che in questa crisi ”vi so- te ad un disastro, le re- pil”; e ha ribadito che se l’ha fatta il premier, in chiusura dell’incontro no responsabilità anche sponsabilità non posso- non si tradurrà in un procon le organizzazioni sin- di chi rappresenta il mon- no che essere diffuse. blema per le piccole e medacali, sorvolando sul fat- do del lavoro”. Va detto Ma non si può certo accu- die imprese, ”ci piacerebto che queste sono esat- però che, anche nel caso sare il sindacato di aver be introdurre l'anticipo tamente le richieste dei in cui ciò fosse vero, le re- contribuito ad impoveri- del Tfr” (un altro problesindacati. Il punto, però, sponsabilità vanno distin- re il lavoro dipendente ma, però è costituito dalè il come: vale a dire in te. Comprese quelle ri- per tenere basso il costo la previdenza compleche modo si pensa di con- guardanti le scelte di poli- del lavoro, utilizzando i mentare se si vuole evitacretizzare le intenzioni. tica economica che atten- mancati rinnovi contrat- re una valanga di futuri Ed è a questo che dovreb- gono esclusivamente ai tuali come una sorta di pensionati poveri). Agli l Governo mantiene la parola sulla sicurezza. Le retribuzioni dei lavoratori del comparto, ferme dal 2010, saranno sbloccate con un provvedimento inserito nella legge di Stabilità, come più volte assicurato dai ministri Alfano e Pinotti. Si conclude positivamente, dunque, l’incontro tra governo e sindacati e Cocer del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico (in rappresentanza del 94% dei circa 500mila addetti al settore). Come sottolinea il segretario generale della Fns Cisl, Pompeo Mannone. Un incontro positivo, spiega, “perchè il Presidente del Consiglio ha assicurato che nella legge di Stabilità del prossimo 15 ottobre ci sarà lo sblocco del tetto alle retribuzioni del comparto Polizia, Vigili del Fuoco, Cocer”. “Successivamente - fa sapere Mannone - ci sarà una Fns Cisl: confronto positivo con governo, nel prossimo riorganizzazione corpi polizia Sicurezza,sbloccoretribuzioni saràinseritoinleggediStabilità riunione con il Governo e le organizzazioni sindacali circa la riorganizzazione dei corpi di polizia”. L’operazione di sblocco delle retribuzioni, evidenzia il segretario della Fns, “scatterà dal primo gennaio 2015” ma il governo ha assunto l’impegno di verificare la possibilità di anticiparlo a dicembre di quest’anno. “Per la riorganizzazione - aggiunge Mannone - ci sarà un tavolo di confronto. Verificheremo la possibilità di razionalizza- re i corpi di polizia, per migliorare i servizi ai cittadini e anche per individuare risorse da investire sulla sicurezza”. In una nota unitaria, le sigle di settore sottolineano che il positivo esito della vertenza è ascrivibile “al senso di responsabilità istituzionale, alla ricercata compattezza ed alla determinazione che i sindacati e i Cocer hanno dimostrato di fronte all’apertura al confronto da parte del Governo ed alla sensibilità dell’Esecutivo che ha così posto fine a quella che veniva considerata come una autentica ingiustizia da parte di tutto il personale in divisa”. Al termine dell’incontro, ricordano i sindacati, quale manifestazione di riconoscimento alla specificità dei lavoratori di questi Comparti, “ma anche di vicinanza agli uomini e alle donne che ogni giorno si sacrificano al servizio del Paese, è stato ribadito che l’Esecutivo sta lavorando per anticipare lo sblocco del tetto salariale già dalla fine di quest’anno”. Tra gover- imprenditori il premier ha dato appuntamento tra 2 o 3 settimane per proseguire in confronto su legge di stabilità e lavoro. Un buon segno anche questo. Ai sindacati di polizia e ai Cocer (i rappresentanti dei corpi militari) il premier ha detto che 5 forze di polizia sono troppe, che lo sciopero del settore sicurezza non è contemplato nelle regole della legalità, ma che p[/CAPO-4R]uò essere la legge di stabilità lo strumento per sbloccare i tetti salariali di forze di polizia e militari. Le aspettative, dunque, sono abbondanti. E sembrano concentrarsi sulla legge di bilanci. Ma altrettanto numerosi sono i vincoli che ci vengono puntualmente ricordati dai partner europei. Per questo, ora, tutti gli occhi sembrano puntati sul vertice ”informale” di oggi a Milano. Ma anche in questo caso non è utile caricare l’evento di un eccesso di enfasi salvifica. Per il semplice motivo che lì non potranno essere prese decisioni che abbiano il carisma dell’ufficialità. Francesco Gagliardi no e sindacati, dunque, torna il dialogo. Non a caso, le organizzazioni sindacali evidenziano piena “disponibilità ad aprire un confronto presso il dipartimento della Funzione Pubblica per tutte le altre tematiche che riguardano i comparti, nell’interesse sia dell’efficientamento degli stessi che della giusta valorizzazione del personale”. Quanto ai contenuti della riorganizzazione, la discussione nel merito appare per ora rimandata. Probabile che si proceda ad accorpamenti dei vari corpi di polizia. Renzi continua a ribadire l’obiettivo di razionalizzare le spese, ridurre le duplicazioni e anche il numero di figure apicali dei diversi comparti. Un progetto ambizioso, che non potrà che essere oggetto di trattativa a tutto campo con i sindacati. I. S. MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 Ntv. Fit Cisl: “Emerse novità, ma il sindacato rimane in allerta” D all'incontro tra Ntv e sindacati sono emerse alcune novità. “La manutenzione non sarà più fatta soltanto a Nola ma anche a Milano per consentire un'ottimizzazione dei tempi e ci siamo detti favorevoli”, e “l'azienda ha anche chiesto che i macchinisti lavorino di più e anche su questo punto abbiamo detto di sì, ma a condizione che si resti nell'ambito del contratto”. Lo spiega in una nota Salvatore Pellecchia della segreteria nazionale della Fit-Cisl. L'azienda, aggiunge il sindacalista, “non ha parlato di esuberi tra i macchinisti ma pare che voglia confrontarsi con le Rsa del personale di macchina per valutare i nuovi turni. Noi continuiamo ad essere preoccupati e a tenere alta l'attenzione finchè questo film non sarà finiti”. Banche, prorogato il contratto nazionale. Fiba: ora pensiamo al rinnovo “S congiurato il pericolo di disdetta immediata del contratto e formalizzato con un accordo il rispetto degli impegni assunti nel ccnl 12 gennaio 2012, ˘ora si può finalmente entrare nel vivo delle trattative per il rinnovo". Così il segretario generale della Fiba Cisl Giulio Romani all’indomani dell'incontro con l’Abi. La discussione si è infatti chiusa con la proroga del contratto nazionale al 31 dicembre 2014 e la previsione che˘l' Edr (elemento distinto della retribuzione) verrà tabellizzato con decorrenza 1 gennaio 2014. "Da oggi si potrà lavorare per un rinnovo contrattuale - aggiunge il segretario Fiba Cisl - che in tempi rapidi offra una risposta alle attese dei lavoratori”. I prossimi incontri sono fissati per i giorni 20, 27 e 29 ottobre. Il caso. Il braccio di ferro è tra esuberi e cassa integrazione. La Cisl della Gallura incalza: ”Con la cig garanzie per i dipendenti” IlcielosopraMeridiana O TERRITORIO & IMPRESE lbia (nostro servizio). Esuberi o cassa integrazione? L’unico vero brac- cio di ferro al momento tra sindacati e Meridiana è tra queste due possibili soluzioni da dare a una vertenza che si potrebbe concludersi, subito o fra tre-cinque anni, con una forte riduzione del personale in organico nella compagnia cara all’Aga Khan. Cassa integrazione dicono i sindacati ricompattatisi fino a costituire un fronte unico. Esuberi secondo l’azienda pronta a mandare a casa da giugno 2015 oltre 1.600 lavoratori. Una soluzione che sta molto stretta alla Cisl territoriale, pronta a mettere sul tavolo una terza opzione. “Se Meridiana non presenta un piano di rilancio e, quindi, la cig per almeno altri due anni è inutile - dice Mirko Idili, segretario generale della Cisl Gallura - che conservi in regime di monopolio la gestione dell’aeroporto Costa Smeralda. Mandare a casa 1.634 lavoratori, l’84 per cento del totale, significa ridursi a un piccolo cabotaggio aereo che non giustifica assolutamente la conservazione del business aeroportuale”. Ieri Meridiana si è presentata all’incontro in sede ministeriale per il terzo dei rendez vous tecnici con i sindacati e tecnici ministeriali, concordati a metà settembre quando sono intervenuti i ministri Poletti (Lavoro) e Lupi (Trasporti) nel tentativo di salvare il salvabile della quasi serrata annunciata da Meridiana con la proposta di mandare a casa per sempre 1.634 lavoratori. Il sindacato punta ancora alla cassa integrazione. Infatti proprio la Cassa integrazione consente di conservare tecnici, piloti, hostess e steward comunque entro il recinto aziendale e costringe Meridiana a presentare un piano di rilan- conquiste del lavoro R oma (nostro servizio). Solo un’impresa "family friendly" potrà garantire un futuro più sostenibile, equo e orientato verso una crescita che sappia coniugare il benessere dei dipendenti con l’incremento della produttività. Partendo da questo principio, quindi, le politiche di conciliazione e di sostegno alle pari opportunità sono sempre meno politiche di genere e sempre più strumenti indispensabili al benessere della famiglia e, per estensione, all’azienda e alla società. Di questi temi si è discusso durante il workshop "Conciliazione vita lavoro. Strumenti e prassi negoziali" organizzato nella sede della Cisl nazionale a Roma, nell' ambito del progetto di sistema finanziato da Foon.Coop, che vede collaborare sindacati confederali e Alleanza delle Cooperative per favorire la promozio- cio e di investimenti. Troppa grazia, secondo la compagnia aerea intenzionata, almeno in una fase iniziale, a ripartire ex novo: poco personale, stipendi da quasi minimo contrattuale, rinnovamento tecnologico e ricerca di un partner in grado di garantire un nuovo decollo aziendale anche lungo rotte internazionali fino a oggi poco battute, conservando, tra quelle nazionali, le più convenienti. Molto difficile la cassa integrazione, resta, dunque, la possibilità della mobilità lunga. In pratica l’azienda dovrà presentare per ciascun lavo- ratore un percorso di accompagnamento all’uscita da Meridiana: quanti finiranno tra le braccia sicure della pensione, quanti potranno essere oggettivamente reinseriti in altre attività, quanti posti di lavoro potranno offrire le Regioni dove sono aperte basi Meridiana, cioè Sardegna, Lombardia, Veneto e Toscana. Esuberi sì, ma non nella misura preventivata dalla compagnia, sembra questo il piano di riserva sindacale. Su poche decine di esuberi si può trattare, perchè i costi sociali sono ridotti e le possibilità di soluzioni alternative non sono un miraggio. 1634 esuberi sarebbero un devastante terremoto insostenibile e inaccettabile per il sindacato. Mario Girau Produttività e benessere. Ieri a Roma il workshop su conciliazione vita-lavoro Contrattazionedisecondolivello perun’impresa“familyfriendly” ne e l'incentivazione dei percorsi di carriera, anche attraverso il sostegno della contrattazione decentrata. "La contrattazione di II livello rappresenta sempre di più una frontiera innovativa e congeniale per le lavoratrici sottolinea Liliana Ocmin segretario confederale Cisl - anche con misure innovative tese a promuovere forme di welfare aziendale e di conciliazione, misure che a loro volta incrementano produttività e benessere organizzativo nei luoghi di lavo- ro". Argomenti che trovano terreno fertile nel mondo cooperativo italiano dove le donne sono largamente presenti. Tanto che Anna Manca, in rappresentanza degli organismi di parità di Alleanza Cooperative, evidenzia come una delle sfide future sia l’adozione del tema della conciliazione come "argomento trasversale per istituzioni e competenze diverse quale può essere il welfare, i trasporti e lo sviluppo economico". Questo perché buone politiche di conciliazione scaturiscono dall’intreccio di fattori molteplici, non ultimo la capacità e la competenza di chi fa contrattazione di saper “osservare e leggere bene il territorio” come auspica Elena Vanelli, Coordinatrice Donne della Fisascat, al pari della “capacità di entrare nel dettaglio” come suggerisce Fiorella Morelli, Coordinatrice Donne della Usr Lombardia. Il tutto irrobustito da una buona dose di innovazione e fantasia per saper tagliare un accordo come fosse un vestito a misura di azienda o di territorio. Ha ragione quindi Uliano Stendardi, esperto di politiche contrattuali, a dire che se "il welfare contrattuale è un elemento strategico delle politiche contrattuali, proprio il secondo livello si presta a sostenere le politiche di conciliazione e di welfare". Riuscirà il governo a cogliere questa sfida? Secondo Luigi Sbarra, di ritorno da Palazzo Chigi dove è avvenuto l’incontro con il premier Renzi, le premesse, almeno su questo tema, sono buone. “E’ positivo che il premier abbia espresso la volontà di estendere e qualificare la contrattazione di II livello spiega Sbarra -. Però se vuole realmente incentivarla deve rendere strutturale la detassazione del salario di produttività e la decontribuzione". Floriana Isi 7 MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 ewlett-Packard cameggiorano le prospettincora nuovi tagli e liHewlett H Fmi taglia Editoria, bia pelle e si divide in P ve per l'economia italiaA cenziamenti in vista al due. Ha annunciato il prona, che subirà una flessioNew York Times, il giganPackard getto le stime nein undelloquadro Nyt tetunitense di spezzare il grup0,2% quest'anno, dell'informazione stapo originario in due divermeno roseo e globale che si divide seriverà annuncia entità. Di pari passo ar- per l’Italia: anche a livello internazioda anni, come tutta l'edianche un consinale. È quanto si legge nel toria americana, fa i conti in due stente nel 2014 riduzioni ridimensionamenWorld Economic Outlook, con una profonda crisi. to della forza lavoro, con il rapporto sull'economia L'editore, Arthur Sulzbere taglia il55.000 -0,2%, di 100 taglio di un totale di globale del Fondo monetager Jr, e il direttore esecuposti, 5-10.000 rio internazionale. Le stitivo, Mark Thompson, di 55.000 unità nel 2015 addetti in in più rispetto a me per l’Italia sono state hanno infatti annunciato quanto previsto qualche tagliate dello 0,5% rispetil taglio di 100 posti unità mese fa. +0,8% to allo scorso luglio. redazione oggi di lavoro in redazione. global B ruxelles (nostro servizio) - Altro che low cost. La tendenza degli ultimi mesi si sublima con i tanti dubbi che pervadono la dirigenza Renault. Conti alla mano, l’outsorcing nell’Est Europa non è più così conveniente. Almeno in Romania. Di fatto, un matrimonio in crisi, dopo il “sorpasso” sulla Turchia. Conviene ancora trasferire la produzione nell’ex blocco sovietico? Probabilmente sì, ma qualcosa sta cambiando anche al di là del Danubio. I costi restano competitivi. Parlare di low cost, tuttavia, può cominciare a diventare improprio. Nel 2013, fa sapere Renault, il costo salariale lordo medio di un operaio nel sito di Pitesti (107chilometri a sud est di Bucarest), dove si producono 340mila esemplari all’anno dei modelli Logan, Sandero e Duster, è salito a 950 euro, contro i 925 euro lordi guadagnati da un operaio dello stabilimento di Bursa (Turchia), dove si producono 330mila esemplari. Il sorpasso, dunque, imbarazza l’azienda, non fosse altro perché i costi salariali in Romania sono aumentati in 4 anni del 26 per cento, e solo del 6 in Turchia nello stesso periodo. Ma c’è di più, dal 2008 il costo dei lavoro in Romania è aumentato del 170 per cento. Il sito di Pitesti costa comples- Auto. I francesi ci ripensano: meglio la Turchia e il Marocco. A rischio il sito di Pitesti Renault,laRomania nonèpiùlowcost sivamente quasi 3 volte di più di quello di Tangeri (Marocco), dove un operaio percepisce mediamente˘340 euro mensili lordi. Anzi, è il sito che in questo momento costa di più tra quelli in attività a Est e a Sud. Detto di Tangeri e Bursa, va poi aggiunto che in Russia, nello stabilimento di Mosca (195mila esemplari prodotti nel 2013) un operaio guadagna 920 euro, mentre in quello di Togliatti, dove produce il partner russo di Renault, AvtoVAZ, il salario mediolordo è di 500 euro. L’aumento dei costi in Romania, riflette quello dei livelli di vita, dell’inflazione (più 30 per cento dal 2008) e anche dei buoni risultati nella vendita della piccola berlina Entry, con la gamma Dacia che ha più che raddoppiato la sua quota di mercato in Europa dal 2008 grazie ai modelli Duster e Sandero. Tutto questo ha permesso ai sindacati di chiedere e ottenere rivendicazioni salariali, che hanno allo stesso tempo spinto la Renault a inaugurare nel 2012 il sito di Tangeri, che ha iniziato con una produzione di 100mila esemplari che nel 2013 sono diventati 340mila: proprio come in Romania, ma con un costo salariale quasi tre volte inferiore. Così, quegli stessi sindacati che avevano ottenuto condizioni salariali per i lavoratori di Pitesti ora gridano al dumping sociale e temono che la produzione dello stabilimento romeno venga spostata altrove. Ma i vertici Renault assicurano che in questo momento va bene così: “Non abbiamo bisogno né di aumentare e né di diminuire la nostra produzione in Romania”, dice al quotidiano economico Les Echos Arnaud Deboeuf, responsabile delle gamma Entry. Se l’estate 2014, ha fatto registrare progressi a livello europeo, non è stata invece memorabile per il mercato dell’auto francese. Addirittura a lu- 20 mila i lavoratori subiscono continue intimidazioni da parte della dirigenza per tenere a distanza i sindacati T-MobileUsa-DeutscheTelekom, lastranamodadiripulirsil'immagine conquiste del lavoro S e un cittadino americano in cerca di lavoro volesse inviare il proprio cv a un' azienda caratterizzata da saldi principi morali e da un'etica irreprensibile non avrebbe che l'imbarazzo della scelta. Le grandi imprese americane amano infatti fregiarsi di titoli altisonanti che certificano il loro amore per i dipendenti, il rispetto dei diritti e l'impegno nei programmi di responsabilità sociale. Eppure, secondo i sindacati americani, le stesse imprese che collezionano riconoscimenti da sbandierare sui propri siti internet presentano la medesima predisposizione a collezionare accuse e denunce dai loro stessi dipendenti. Una strana coincidenza che ha portato l'Università del Massachusetts a dedicare uno studio a questo fenomeno apparentemente contrad- dittorio. I risultati dello studio non lasciano dubbi. Medaglie e blasoni sono, in molti casi, fittizi o addirittura auto assegnati e il rating delle imprese cambia completamente quando a condurre la valutazione sono organismi indipendenti. Quello del ripulirsi l'immagine, piuttosto che la coscienza, è dunque un vizio piuttosto in voga fra alcune delle più importanti imprese americane. Fra queste primeggia la T-Mobile Usa, di proprietà della tedesca Deutsche Telekom, che, a fronte di una storia decennale di violazione dei diritti del lavoro, vanta alcuni dei più prestigiosi premi in materia di responsabilità sociale. “Miglior posto di lavoro”, “Miglior datore dell' anno”: sono solo alcuni dei riconoscimenti che la compagnia può vantare. Riconoscimenti che stridono con la real- tà dei fatti. Le denunce contro la T-Mobile si sono susseguite nel corso degli anni da parte dei sindacati americani dell’Afl-Cio, dei Communication Workers of America (Cwa), dei sindacati tedeschi dei Ver. di, di quelli internazionali dell' Ituc e di quelli globali dell’Uni: sono circa 20 mila i lavoratori dell'azienda americana che, a differenza dei loro colleghi tedeschi, subiscono continue intimidazioni da parte della dirigenza con l'obiettivo di tenere a distanza i sindacati. Negli Usa è stata più volte denunciata la pratica dell’union busting, che consiste nell’arruolare consulenti esterni con lo scopo di consigliare i managers sulle tecniche da adottare per evitare il “pericolo” della sindacalizzazione. Proprio la T-Mobile sarebbe, secondo l’Afl-Cio, fra le aziende che si avvalgono di tali servizi. Le accuse di lavoratori e sindacati trovano conferma nella decisione del National Labor Relations Board di avviare una pratica contro la compagnia di telecomunicazioni unendo le denunce provenienti da tutto il paese in un singolo procedimento. Il ripetersi degli episodi di violazione delle leggi del lavoro negli ultimi dieci anni porta infatti a sospettare che non si tratti di fatti isolati ma di una strategia aziendale mirata soprattutto a impedire ai propri dipendenti di formare o entrare a far parte di una rappresentanza sindacale. La preoccupazione della dirigenza sembra, d'altra parte, giustificata dalle scadenti condizioni di impiego denunciate dai dipendenti. La questione salariale è una delle principali, considerando che servirebbero 2 glio, il mercato transalpino è stato l’unico in calo: meno 4,3 per cento delle immatricolazioni contro il +5,5 dell’Italia, il +6,6 della Gran Bretagna, il + 6,8 della Germania e il + 11 della Spagna. Ad agosto, le immatricolazioni in Francia hanno fatto registrare una diminuzione del 2,6 per cento (mentre sono cresciute ancora Spagna e Gran Bretagna, rispettivamente con il 13,7 e il 9,4 per cento). Nel complesso, il mercato automobilistico Ue ha marcato a luglio un aumento delle immatricolazioni del 5,6 per cento, e del 2,1 ad agosto. Intanto, dopo aver ottenuto la fiducia dall’Assemblea Nazionale, tutt’altro però che con un’ampia maggioranza (269 voti), almeno non la stessa (306 sì) che incassò ad aprile quando s’insediò a Matignon, il premier Manuel Valls sembra sempre più orientato ad abolire nel 2015 la prima aliquota dell'imposta sul reddito, quella al 5,5 per cento sui redditi più bassi (compresi tra 6.011 e 11.991 euro), mentre la seconda fascia sarà abbassata da 11.991 a 9.691 euro con un’aliquota al 14, confermando dunque la promessa di concedere sgravi fiscali per 9 milioni di famiglie, di cui almeno 3 saranno totalmente esonerate dalle imposte sul reddito. Pierpaolo Arzilla mila lavoratori della T-Mobile per guadagnare lo stipendio annuale dell'ad dell'azienda che ammonta a 29 milioni di dollari. Il Cwa calcola che per guadagnare la somma che l'ad percepisce per un'ora del suo operato, un dipendente deve lavorare ben 580 ore. Insomma, la T-Mobile non rappresenta propriamente il miglior datore di lavoro nel mondo. I ricercatori dell'Università del Massachusetts hanno dimostrato come la maggior parte dei riconoscimenti sono stati assegnati all'azienda sulla base di titoli auto prodotti e grazie a commissioni tutt'altro che indipendenti. In alcuni casi le agenzie che producono le valutazioni lavorano come consulenti della stessa azienda. Un sistema tutt'altro che limpido, dunque, che ha suscitato l'indignazione dell'Associazione Nazionale dei Consumatori Americani (Ncl): “La denuncia di questi onnipresenti riconoscimenti aziendali – si legge nel comunicato del Ncl è un servizio importante per i consumatori; il trattamento dei lavoratori deve essere un elemento chiave in ogni processo di valutazione”. Manlio Masucci 8 MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014 Social Room a cura di Andrea Benvenuti Renzi-Sindacati,dialogo difficile ma serve al Paese tintese tweet “Renzi: ‘Coi sindacati sorprendenti’. Mi fa pensare a una breve poesia di Pasolini: pic.twitter.com/ZNnP2qacBV”. Franco Fontana tweet “Il Tfr è l'ultima assurdità tdi Renzi, salviamo lui con nostri sodi “ Sindacati, Pd, Europa: sono le tre partite di Renzi alla prova da negoziatore” “Fermate Renzi. Se non lo fate ci sarà riduzione costo lavoro sulle spalle dei lavoratori” Ezio Mauro @Mberto65 tweet “ Nella sfida tra Governotsindacati c'è possibilità di una “A sentire Renzi con i sindacati c'è accordo. E l’art18? Sembra non ne abbiano parlato” “Ma sull’Articolo 18, Renzi amplia a dismisura la discrezionalità del giudice” tsostegno tweet “Da Berlino arriva il al jobs-act. Ma questo non Antonio Barone Renato Brunetta “Addio alle lunghe trattative? Ma che trattativa, al massimo si può parlare di informativa” “Se non l’avete capito: riforma lavoro sarà flop come la (non) riforma Senato e province” Massimo Gibelli Stefano Gori pensione”. Leonardo Metalli buona battaglia dal finale aperto”. Francesco Del Viscio pone dubbi a chi voterà fiducia?”. Patrizia Grilli “Renzi incontra i sindacati, tPdtweet vota compatto sul jobs act. Due social buone notizie. Le spaccature non servono a nessuno”. Raffaella Paita conquiste del lavoro Start Up Made in Italy, a NISO Biomed il Premio Nazionale per l’Innovazione I l Premio Nazionale per l’Innovazione, meglio conosciuto come “Premio dei Premi”, quest’anno è stato assegnato a "NISO Biomed". Questa startup del settore medicale, incubata presso l’I3P del Politecnico di Torino, si è aggiudicata il premio dedicato all’innovazione strettamente Made in Italy ed istituito dal Governo Italiano proprio per celebrare la Giornata Nazionale dell’Innovazione. Il premio è stato conferito alla startup da parte della COTEC, la Fondazione per l’Innovazione Tecnologica, e consegnato dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini al suo fondatore, Paul Muller, durante la cerimonia tenutasi presso l’Auditorio di Villa Farnesina a Roma. Un riconoscimento, questo, che rappresenta il coronamento di un percorso di successo già iniziato da diverso tempo: NISO Biomed, infatti, già nel 2013 si era aggiudicata il premio “Startup dell’Anno”, conferito da PNICube, nonché il Premio Leonardo per l’Innovazione, conquistato a febbraio 2014 e consegnato alla startup da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. NISO Biomed, fondata nel 2009, ha raggiunto il successo grazie a EndoFaster, un dispositivo in grado di analizzare il succo gastrico prelevato con gli esami endoscopici e riconoscere la presenza dell’Helicobacter Pylori. La startup è riuscita a valorizzare la sua invenzione, ottenendo molte delle certificazioni necessarie al prodotto. L’esperienza di NISO Biomed rappresenta un vero e proprio successo all’interno dell’ecosistema italiano, un’eccellenza Made in Italy della quale andar fieri, e soprattutto, da cui prendere esempio. Giulia Capaldi