Mobilità sistemica e car pooling – Analisi dello sviluppo italiano e
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Mobilità sistemica e car pooling – Analisi dello sviluppo italiano e
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali MOBILITA’ SISTEMICA E CAR POOLING: ANALISI DELLO SVILUPPO ITALIANO E DELLA SITUAZIONE PAVESE 1 Lorenzo Minetti Università di Pavia, Collaboratore Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali 1. Introduzione Nel campo delle politiche di promozione della mobilità sostenibile, una delle opportunità sviluppate di recente in Europa è sicuramente il car pooling: ovvero l’uso condiviso delle automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di suddividere i costi di spostamento. Questa innovativa modalità di trasporto ha avuto un grande spot pubblicitario nella nube del vulcano islandese del 2010, che bloccò il traffico aereo in gran parte dell’Europa. In quell’occasione, infatti, il blocco aereo e le difficoltà di offerta del traffico ferroviario portarono molte persone a rivolgersi ad internet, chiedendo od offrendo un passaggio verso le stesse destinazioni. E’ proprio per venire incontro a queste esigenze che nacquero i primi siti di car pooling, soprattutto nel Nord Europa. 1 Documento prodotto dall’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) nell’ambito del progetto “Pavia Mobility Manager”, co-finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando 2010 “Promuovere forme di mobilità sostenibile alternative all’auto privata”. 2. Caratteristiche e potenzialità del car pooling Il ricorso al car pooling può avvenire sia sulla base di consolidate relazioni interpersonali (tra familiari, tra colleghi, etc.), sia grazie a forme di coordinamento e formazione on-line di equipaggi occasionali. In questo secondo caso, è necessario collegarsi su uno dei siti che forniscono il servizio, consultare la lista delle offerte di passaggio, inserendo il proprio periodo desiderato, il luogo di partenza e quello di arrivo. Se si vogliono condividere le spese per un tragitto, è possibile inserire un breve messaggio indicando la data, il luogo di partenza e quello d’arrivo, scegliendo quali dati di contatto lasciare ai potenziali passeggeri. Per la sicurezza è possibile viaggiare con i guidatori che hanno certificato la propria identità, con l’autenticazione della carta d’identità, oppure valutare i feedback lasciati dagli altri utenti. Il car pooling sta prendendo piede anche presso aziende ed amministrazioni pubbliche. Ad esempio, a Modena2 è partito un sistema integrato per dipendenti di enti e aziende all’interno della provincia che hanno aderito all’iniziativa. Il servizio “Car Pooling Modena” funziona attraverso un software on-line che consente di mettere in contatto i potenziali autisti e passeggeri che vogliano condividere lo stesso veicolo per gli spostamenti urbani compatibili per origine, destinazione e tempi. Il software, elaborando le informazioni inserite da ogni utente registrato (orari, tragitti, frequenza…), propone i possibili “equipaggi”, inviando una comunicazione via e-mail agli interessati. Una volta confermati gli equipaggi, con un semplice scambio di e-mail fra i membri potenziali, gli spostamenti sono programmati e possono essere realizzati con l’accordo fra le parti. L’iscrizione e l’utilizzo del servizio “Car Pooling Modena” è gratuito per gli utenti. I vantaggi sono notevoli sia per le aziende, sia per le città ed il territorio3. Per le prime, infatti, bisogna considerare: - Maggiore soddisfazione del personale: alcuni studi mostrano che viaggiare insieme rende il personale più puntuale e produttivo. La riduzione dei costi di trasporto rappresenta un ulteriore elemento di miglioramento della soddisfazione e dell’engagement individuale; - Buon esempio di responsabilità sociale di impresa: si riduce in modo significativo il traffico nelle ore di punta e l’inquinamento. L’azienda si mostra dunque più responsabile di fronte alle esigenze del territorio in cui ha sede, potendone derivare un beneficio in termine di immagine e di relazioni; 2 3 http://www.carpoolingmodena.it/portal/index.jsp www.carpooling.it/files/carpooling_aziende-comuni.pdf - Riduzione dei costi di parcheggio: l‘azienda che promuove il car pooling non ha più bisogno di nuove aree di sosta e aumenta le possibilità di parcheggio per i suoi lavoratori a costo zero. Per le città e i territori coinvolti: - Rete stradale decongestionata: meno auto circolanti con meno traffico e meno inquinamento acustico ed atmosferico; - Rispetto delle regole: minori emissioni di CO2, polveri sottili ed altri agenti inquinanti contribuiscono al rispetto delle regole e dei limiti europei e nazionali in materia; - Viaggi più rilassati e sicuri: minor stress psicofisico e diminuzione del rischio di incidenti grazie alla possibilità di riposare alternandosi alla guida; - Integrazione rispetto ai servizi di trasporto pubblico: i treni e gli autobus non garantiscono una copertura capillare – il car pooling va a colmare queste lacune, permettendo a tutti di raggiungere con più facilità le origini/destinazioni più remote e/o distribuite sul territorio; - Risparmio economico: una persona che fa car pooling per un tragitto casa-lavorocasa di circa 60 km può risparmiare fino a 2.000€ all‘anno. In Europa i dati mostrano come il maggior uso del car pooling sia da parte delle donne (il 53% delle donne contro il 47% degli uomini) - favorite anche dall’opzione “viaggio tra sole donne”; l’'età media generale è compresa fra i 25 e i 34 anni4. 3. Sviluppo del car pooling in Italia Secondo i dati di Carpooling.com5, l'Italia è oggi il terzo dei grandi Paesi europei (dopo Germania e Francia) per chilometri percorsi, litri di benzina risparmiati e riduzione di emissioni grazie alle auto condivise. Dal lancio del servizio nel 2010, solo in Italia sarebbero stati condivisi circa 64 milioni di chilometri in auto, ossia poco meno della metà della distanza che separa la Terra dal Sole. Condividere la propria auto consente ai conducenti un risparmio fino al 75% rispetto al viaggio in solitaria, con associati vantaggi non solo in termini economici. 4 http://www.repubblica.it/motori/auto/sezioni/wroomen/2013/05/10/news/in_italia_il_car_pooling_femmina_se mpre_pi_donne_usano_il_servizio-58441421/ 5 http://www.repubblica.it/motori/auto/sezioni/wroomen/2013/05/10/news/in_italia_il_car_pooling_femmina_se mpre_pi_donne_usano_il_servizio-58441421/ I dati Isfort6, relativi alla mobilità italiana 2012, confermano la crescita della modalità di spostamento “combinazione tra mezzi privati” che passa dal 2,8% del 2007 al 7,1% del 2011, lasciando intendere che diversi cittadini, pendolari e non solo, si siano sempre più organizzati per condividere il viaggio verso una medesima destinazione e quindi abbiano “combinato” una tratta con mezzo proprio individuale con una tratta in carpooling. Le stime mostrano che potenzialmente sono stati risparmiati 3,5 milioni di litri di carburante e 7 mila tonnellate di CO2, pari al mancato consumo di benzina o gasolio di veicoli che altrimenti avrebbero viaggiato magari con a bordo il solo conducente.7 Sono gli uomini (circa il 68,5%) a preferire il viaggio “insieme”, ma le donne stanno progressivamente recuperando terreno. Infatti, secondo quanto rilevato da Social Car pooling, il numero delle donne italiane che utilizzano il car pooling negli ultimi anni è aumentato del 48%; le statistiche elaborate da Bringme Social Car pooling, portale italiano per il Social Car pooling, mettono in evidenza come siano proprio loro i soggetti più attenti alle spese e più propensi al risparmio, e quindi quelle con la prospettive future più interessanti. Nel 2011 i posti auto condivisi hanno raggiunto quota centomila, con una crescita delle offerte di passaggio negli ultimi dodici mesi del 138% ed un numero di passaggi disponibili che si è attestato sui 20 mila. E' quanto emerge da un report pubblicato da Postinauto.it8 dove si precisa che questa opportunità viene accolta favorevolmente soprattutto nelle grandi metropoli come Roma e Milano (con quasi tremila passaggi condivisi), mentre dal punto di vista regionale volano l'Emilia, la Toscana e la Lombardia. Dal report si evince che la maggior parte di chi condivide passaggi è composta da giovani: la fascia 25-34 anni è quella più folta, con il 26% degli utenti, seguita dal 24% nella fascia 1824. A livello geografico, invece, emerge un divario tra Nord e Sud con differenze significative in base alle regioni. Molto attive le aree urbane, con quasi 3 mila passaggi condivisi a Roma e a Milano; a seguire Bologna, Modena, Verona e Pavia. Confrontando i passaggi condivisi con il numero di abitanti, risulta che la prima provincia italiana è Belluno, seguita da Pistoia - entrambe con oltre 500 posti condivisi ogni 100mila abitanti. Bene anche l'Emilia, il nord della Toscana e la Lombardia occidentale; meno bene il Piemonte (tranne Torino), mentre segnali positivi arrivano dall'Umbria e dalle Marche. Dall'Abruzzo in giù la pratica di condividere l'auto per il momento non decolla, ad eccezione 6 Rapporto Mobilità Italiana 2012 http://www.isfortopmus.it/Archivio/Arch_IS/Ricerche/R_mob_2012.pdf http://www.greenstyle.it/carpooling-7-000-tonnellate-di-c02-risparmiate-in-italia-16115.html 8 http://www.ansa.it/motori/collection/rubriche/analisieapprondimenti/2012/02/23/visualizza_new.html_1032780 72.html 7 della Puglia e di parti della Campania. Tra le tratte più richieste la Milano-Roma, con oltre 13 mila ricerche di passaggi nell'ultimo anno, la Roma-Bologna, la Roma-Firenze e la FirenzeMilano; molto richieste anche Torino-Roma, Roma-Lecce, Milano-Bari e Milano-Napoli. A livello autostradale, ad oggi il servizio di car pooling trova un riscontro “ufficiale” nel tratto Milano-Laghi (A8-A9) e sull’autostrada del Brennero A22. In particolare, sulla Milano-Laghi vi è una pista riservata, al casello di Milano Nord, con uno sconto del 60% sul pedaggio per tutte le auto con almeno 4 persone a bordo che transitano nei giorni feriali e nelle fasce orarie di punta. Ovviamente, vi sono ampi margini di miglioramento del servizio, in particolare se confrontiamo la nostra situazione con quella degli Stati Uniti, dove da oltre 20 anni è diffuso sulle autostrade il sistema delle corsie HOV (High Occupancy Vehicle). Dal lunedì al venerdì dalle 6,00 alle 10,00 e dalle 15,00 alle 20,00 si può viaggiare nella corsia più a sinistra dell'autostrada, la corsia HOV, solo se si è almeno in due su un auto, pulmino o minibus oppure se si è in moto. Le analisi evidenziano come questo snellisca di molto il tragitto autostradale, per chi può usare quella corsia, e sicuramente incentivi gli utenti a condividere il mezzo di trasporto. Normalmente, il punto di "raccolta" è in corrispondenza delle aree di sosta, in modo che venga utilizzata una sola vettura per lo spostamento successivo verso il posto di lavoro. 4. Situazione attuale del car pooling a Pavia Per l’analisi della situazione pavese, ci si soffermerà sulle risposte al Questionario Spostamenti Casa-Lavoro riguardanti il car pooling. Si procederà con un’analisi aggregata del complesso delle risposte degli studenti dell’Università e dei dipendenti di Università, Comune, Provincia e Policlinico di Pavia. In alcuni casi verranno sottolineate le specificità di alcune sottocategorie del campione (studenti, donne, etc.). Come prima cosa è necessario capire in che misura il servizio di car pooling sia diffuso a Pavia nei tragitti che collegano l’abitazione alla sede di lavoro/studio. La Tabella 1 evidenzia come, tra coloro che abitualmente si muovono in auto, i pendolari che condividono il viaggio si attestino a meno di 1/5. Tra questi, i maggiori utilizzatori del car pooling sono gli studenti (30% sul totale degli studenti automobilisti), mentre i minori risultano essere i dipendenti del Policlinico (10%). Tali percentuali ricomprendono qualsiasi forma di condivisione dello spostamento: tra parenti e familiari, tra colleghi, tra equipaggi formati ad hoc. Tabella 1: Chi utilizza abitualmente il car pooling tra coloro che utilizzano l’automobile Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro che avvengono in automobile da parte dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università. Per valutare l’incidenza di genere si deve considerare come tra coloro che utilizzano l’automobile, il 66 % risulta essere di sesso femminile. Come viene esposto dalla Tabella 2, l’incidenza femminile tra coloro che utilizzano il car pooling si attesta intorno al 63%, contro il 37% degli uomini. Emerge quindi un ricorso alla condivisione del mezzo sostanzialmente in linea con la composizione per sesso degli utenti complessivi delle auto. Tabella 2: Differenza di genere tra gli utilizzatori del car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. Risulta invece essere più diversificata la suddivisione per fasce d’età dei fruitori di car pooling. La fascia d’età che nel complesso utilizza maggiormente la condivisione dei viaggi è quella 45-54 anni (27%), seguita a ruota dalla fascia 35-44 (26%). La media è ancora più alta se escludessimo gli studenti dal dato aggregato: tra di essi, infatti, l’86% dei fruitori ha un età compresa tra 18-24 anni, mentre il restante 14% tra 25-34 anni. Tabella 3: Fasce d’età dei fruitori di car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. Questo dato, distante dalle medie europee ed italiane, dove il maggior numero di fruitori si ritrova nella fascia 25-34 anni, torva spiegazione, come per le differenze di genere, nel fatto che in questa indagine è considerato un campione specifico di dipendenti e studenti, con una scarsa rappresentazione proprio della fascia d’età 25-34. Negli enti analizzati, infatti, l’età media dei dipendenti parte generalmente dai 24 anni, con la maggior parte della forza lavoro che si attesta nella fascia tra 35-54, mentre tra gli studenti universitari la maggior parte del campione è al di sotto dei 25 anni. I vantaggi sia diretti che indiretti derivanti dal car pooling cambiano in base a quante persone condividono lo stesso viaggio. La condivisione, a Pavia, come evidenziato dalla Tabella 4, si limita al numero minimo possibile. Infatti ben il 77% di coloro che decidono di viaggiare insieme lo fa con un’unica altra persona, mentre solo nel 9 % dei casi l’automobile è condivisa da 4 persone (numero minimo per ottenere, ad esempio, agevolazioni a livello autostradale). Tabella 4: Numero delle persone che condividono un singolo viaggio Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. Informazioni significative possono essere ricavate anche dall’analisi delle ragioni che spingono le persone ad effettuare gli spostamenti casa-lavoro/Università condividendoli con altri passeggeri. La Tabella 5 mostra il quadro delle diverse risposte. Tabella 5: Ragioni per cui si sceglie di utilizzare il car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. Ogni rispondete poteva segnalare sino a 2 risposte. Il dato evidenzia come una quota preponderante (44%+17%) di coloro che si servono del car pooling lo faccia condividendo l’automobile con un parente o con un amico. Si configura, quindi, un sistema che ha in prevalenza radici familiari, dove la condivisione viene fatta principalmente grazie alla prossimità con i compagni di viaggio che rende possibili modalità di accordo informale e poco impegnative. Siamo quindi al di fuori da sistemi di condivisione formalizzati, dove le persone ricercano al di fuori della cerchia delle relazioni abituali la migliore soluzione ai propri spostamenti. La valorizzazione di questo secondo canale potrebbe quindi costituire un importante campo d’azione per integrare le forme più spontanee e già radicate. Solo tra gli studenti la percentuale di viaggi condivisi con amici (38%) supera di poco quella di viaggi con parenti (30%) – ma è chiaro chi qui entrano in gioco fattori legati all’età e alla minore disponibilità di mezzi propri. Questi dati vengono confermati analizzando il numero dei componenti dei nuclei familiari di coloro che utilizzano abitualmente il car pooling. Emerge, infatti, che gli abituali fruitori (si veda la Tabella 6), in maniera trasversale ed uniforme in tutte le categorie, facciano parte nella maggioranza dei casi (65%) di nuclei familiari comprendenti 4 o più membri. Si tratta, verosimilmente, di contesti che accentuano l’opportunità di combinazione interna per la condivisione dei viaggi e, congiuntamente, possono caratterizzarsi per una maggiore limitazione della disponibilità del mezzo privato per tutti i membri. Tabella 6: Nuclei familiari delle famiglie di chi fa uso del car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. Estremamente rilevante ai fine di questa indagine è inoltre capire che tipo di spostamenti siano caratterizzati dal car pooling, ed in particolare identificare la loro lunghezza. Prendendo in esame solo gli spostamenti in automobile di coloro che condividono abitualmente il viaggio, si nota (Tabella 7) che la maggioranza assoluta dei fruitori effettua un percorso quotidiano superiore ai 20 km, seguito dal 26% che si sposta tra gli 11 ed i 20 km. Tabella 7: Km medi percorsi quotidianamente (andata + ritorno) da chi ricorre al car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che utilizzano abitualmente il car pooling. I viaggi in auto condivisa sono, quindi, generalmente di medio-lunga distanza, non sostituibili con l’utilizzo della bicicletta o a piedi, e che, per comodità ed abitudini, vedono la preferenza del mezzo privato rispetto ai trasporti pubblici. Analizzate le motivazioni degli abituali fruitori del car pooling, è particolarmente significativo capire se e per quali condizioni il restante 83% della popolazione che si muove in auto sarebbe disposta a considerare tale modalità (Tabella 8). La Tabella evidenzia un sostanziale equilibrio tra le varie risposte date dagli intervistati. Le risposte mostrano un 32% disposto ad utilizzare il car pooling (percentuale cumulate dei “si, senza condizioni” e dei “si, solo a certe condizioni”) per recarsi al lavoro o in Università, mentre il 68% si dichiara contrario a sperimentare lo strumento. Tra coloro non favorevoli al servizio spicca il 21% che non vuole dipendere da altri e il 18% che è convinto non ci siano le condizioni per organizzarsi con i colleghi. Due situazioni che potrebbero venire modificate da modalità più efficaci di formazione e gestione degli equipaggi. Tabella 8: Disponibilità ad utilizzare il car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che NON utilizzano abitualmente il car pooling. Tra i possibili futuri fruitori, il 20% lega il possibile cambiamento a condizioni ben precise, evidenziate nella Tabella 9. Tabella 9: Condizioni per cui si sarebbe disposti ad utilizzare il car pooling Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università che NON utilizzano abitualmente il car pooling. A differenza della domanda sulla predisposizione ad utilizzare il car pooling, le condizioni per cui i non fruitori si dicono favorevoli a sperimentare la condivisione dell’automobile con altri passeggeri si focalizzano principalmente su due risposte specifiche. In prima analisi emerge come l’esigenza più forte, manifestata dal 35% degli intervistati, sia la necessità di creare un sistema organizzativo con colleghi che hanno la stessa sede e gli stessi orari. In questa risposta si può leggere la richiesta di creare un vero e proprio sistema strutturato da parte dell’azienda o dell’ente di appartenenza, che faciliti la comunicazione tra dipendenti/studenti con lo scopo di trovare coloro che hanno le caratteristiche adatte per condividere lo stesso viaggio. Tale opportunità potrebbe essere utilmente estesa anche ad altre aziende/enti gravanti sulla medesima realtà territoriale. In questa ottica si può leggere anche l’esigenza di altri non abituali fruitori, stimati nel 25% del totale, che pongono come condizione primaria il fatto che il tempo del loro spostamento verso il lavoro (o Università) non diventi superiore a quello attuale. Questa condizione, infatti, diventa verosimile solamente in presenza di un sistema informatico che permetta di selezionare persone la cui residenza e il cui posto di lavoro siano compatibili con la condivisione dello spostamento, senza rendere necessarie digressioni spazio-temporali di entità rilevante. 5. Conclusioni Il car pooling, nato come servizio spontaneo tra privati cittadini, sta progressivamente trovando spazio anche nelle strategie di mobility management di aziende private ed enti pubblici, che creano sistemi strutturati di condivisione grazie ai quali i propri dipendenti possono organizzarsi per il tragitti casa-lavoro. I vantaggi ricadono non solo sui singoli dipendenti, ma anche sulle aziende ed indirettamente sull’ambiente e sui territori dove tali spostamenti avvengono. Il car pooling oggi è ancora un sistema di trasporto di nicchia. In Italia esso ha un impatto significativo solo nelle grandi città come Milano e Roma, e, più in generale, per coprire tratte medio-lunghe, nella maggioranza dei casi all’interno della stessa provincia. In questo contesto, Pavia risulta una delle province italiane a maggior diffusione di car pooling. Passando ad analizzare i dati relativi ai soli spostamenti casa-lavoro/Università, la situazione pavese è contraddistinta da caratteristiche bene definite. Considerando gli spostamenti dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia e degli studenti dell’Università emerge come gli abituali fruitori di car pooling si attestino al 17% di coloro che usano l’auto, con una prevalenza delle donne col 63%. Le fasce d’età in cui la condivisione del tragitto è maggiore sono 45-54 anni (27%) e 35-44 anni (26%); questo dato è caratterizzato dal fatto che l’età media dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche è molto alta; senza la quota degli studenti, i dati convergerebbero su fasce d’età ancora superiori rispetto a quelli indicati. Il 77% di chi usa il car pooling lo fa con un solo altro compagno di bordo, nel 65% dei casi chi condivide il tragitto con altri passeggeri fa parte di un nucleo familiare composto da 4 o più membri, per il 44% del totale la ragione principale è la parentela e nel 51% dei tragitti i km percorsi quotidianamente sono > 20 km, con spostamenti che nel 83% delle volte avvengono all’interno della provincia pavese. Questi dati definiscono, quindi, un servizio di car pooling in parte diverso da quello descritto nelle pagine iniziali di questo studio, salvo il fatto che nella maggioranza dei casi i tragitti effettuati in condivisione di qualcun altro sono medio-lunghi, per quanto all’interno della stessa area territoriale. Siamo sinora di fronte ad un sistema dove il car pooling è visto come una scelta abitudinaria e di comodità che si sviluppa solo nella cerchia familiare o tra gli amici, favorita dalla stessa residenza (o residenza vicina in caso di amici) e dal fatto che spesso le destinazioni coincidano o sono tra loro compatibili in termini di percorso. Si tratta di un’opzione comunque da non trascurare, che permette di garantire effetti rilevanti in termini di viaggi e costi evitati, ma che limita significativamente le opzioni di razionalizzazione e ottimizzazione degli spostamenti veicolari verso le medesime destinazioni. La mancanza di un sistema strutturato on-line, che permetta la comunicazione all’interno della stessa azienda o ente, o tra aziende ed enti vicini, è avvalorata anche dalle risposte di coloro che abitualmente non utilizzano il car pooling. Prima di tutto va sottolineato come quelli disposti a sperimentare i tragitti condivisi con l’automobile sono il 32% dei rispondenti. Potenzialmente, quindi, parliamo di circa 1/3 di coloro che attualmente dichiarano di non fare ricorso al car pooling. In questo esercizio virtuale di percentuali, politiche ed interventi mirati potrebbero ipoteticamente portare la quota totale potenziale di chi usa il car pooling negli spostamenti verso Università, Policlinico, Comune e Provincia intorno al 50% degli automobilisti. Tornando al 32% di coloro che non utilizzano il car pooling ma sono disposti ad utilizzarlo in futuro, tra questi il 20% lega il futuro comportamento a condizioni ben precise. Ricollegandoci alla particolare situazione caratterizzante il car pooling a Pavia, non stupisce che il 35% consideri fondamentale la creazione di un sistema organizzativo con colleghi che hanno la stessa sede e gli stessi orari, ed a questo è anche collegata l’esigenza di un aggiuntivo 20% di mantenere i tempi di spostamento uguali a quelli attuali. La soluzione sarebbe quindi creare – seguendo, ad esempio, l’esperienza di Modena – un software on-line a cui possano accedere gratuitamente non solo i dipendenti degli enti pubblici qui analizzati, ma anche i dipendenti di tutte quelle aziende private della provincia pavese disposte a sottoscrivere la convenzione. Con pochi click da un computer ciascuno potrebbe valutare le possibili opzioni di “equipaggio” proposte dal software, e scegliere quella che più si addice alle proprie esigenze, garantendo vantaggi non solo a se stesso, ma direttamente ed indirettamente anche all’azienda/ente di appartenenza e ai territori interessati dagli spostamenti.