Opuscolo del Centenario - Comune di Sogliano al Rubicone
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Opuscolo del Centenario - Comune di Sogliano al Rubicone
Comune di Sogliano al Rubicone Centenario della Prima Guerra Mondiale Decio Raggi ed i nostri eroi della Grande Guerra Nella ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale vogliamo ricordare e rendere omaggio ad un nostro concittadino morto da eroe, durante la seconda battaglia sul fiume Isonzo, il Tenente Decio Raggi, prima medaglia d’oro al valor militare della Grande Guerra conferita di “motu proprio” da Sua Maestà Vittorio Emanuele III. Siamo fieri di ricordarlo come nobile esempio di ammirevole eroismo, soprattutto in questi tempi, dove tutto sembra disgregarsi e il senso della Patria e dell’onore tendono ad essere dimenticati. Se vogliamo sperare in un futuro degno di essere vissuto, noi adulti per primi e i nostri figli dobbiamo ritornare a credere a giusti ideali di onestà, di unione fra le genti, anche sacrificando qualcosa del nostro ego, per mantenere una pace duratura e costruttiva. Questo è l’insegnamento che mi giunge da quest’uomo semplice, dall’aria dolce dietro alla quale si celava la tempra di eroe. In quest’occasione l’Amministrazione Comunale di Sogliano al Rubicone vuole dare il giusto tributo alla commemorazione cercando di far conoscere le vicende e le eroiche figure del nostro paese, soprattutto ai giovani. Per questo gran parte del progetto rivolto alla celebrazione del Centenario della Grande Guerra è stato seguito e realizzato da e per il Consiglio dei Giovani del Comune di Sogliano al Rubicone. L’obiettivo ed il messaggio sono non dimenticare e impegnarsi affinchè simili eventi non si ripetano. Sogliano al Rubicone, 26 luglio 2015 Il Sindaco Sabattini Dr. Quintino Ad un secolo di distanza dall’anno 1915 che segnò l’inizio della Prima Guerra Mondiale, nell’ambito delle commemorazioni ufficiali a livello nazionale, è con senso di riverente omaggio che presento questo opuscolo voluto dalla Amministrazione del Comune di Sogliano al Rubicone a ricordo del nostro illustre concittadino Decio Raggi, ferito a morte sul Podgora il 19 luglio 1915, primo decorato con medaglia d’oro al valor militare della Grande Guerra, e di tutti i soglianesi che hanno sacrificato la vita per l’Unità dell’Italia. A celebrazione della ricorrenza, il parco antistante al piccolo cimitero di Savignano di Rigo, che ricorda i caduti della frazione, sarà intitolato all’eroe. Originario di quell’aspro territorio alle estreme pendici del Montefeltro, che al tempo contava poco più di 500 abitanti, visse in un contesto locale che fu sempre fucina di uomini impegnati culturalmente e politicamente, fieri ed orgogliosi della loro identità, che perseguirono tenacemente gli ideali della nuova Italia geograficamente unita all’interno dei suoi naturali confini. Erano uomini che dal loro piccolo paese sapevano guardare lontano unendo al pensiero l’azione e videro in Decio Raggi un fulgido esempio. Parole come onore, coraggio e amor di patria avevano un significato che travalicava il senso stretto dei vocaboli per divenire atto di fede e di impegno politico. Con questa piccola testimonianza rendiamo loro omaggio, in loro memoria manteniamo vivo il significato di patria e onoriamo la nostra bandiera affinché il sacrificio non sia stato vano, ma rimanga prezioso monito a mantenere con fermezza la serenità e la pace entro i nostri confini. Quando ci capiterà di passare davanti al cimitero di Savignano di Rigo, volgiamo un pensiero al Tenente Decio Raggi ed a tutti i soglianesi che persero la vita iniziando a tracciare per noi quel solco lungo il quale ancor oggi siamo incamminati. Sogliano al Rubicone, 26 luglio 2015 L’Assessore alla Cultura Orlandi Dante 2 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra La Prima Guerra Mondiale scoppiò cento anni fa. Iniziò nel 1915 e si concluse nel 1918. Coinvolse la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, la Germania, l’Austria-Ungheria, l’Italia, la Turchia, gli Stati Uniti, il Giappone e tanti altri, oltre a paesi che allora erano colonie di Stati europei come l’India, il Sudafrica, l’Australia, il Senegal. Venne chiamata “Grande Guerra” perché prima non ce n’era mai stata una così terribile. Vennero mobilitati milioni di soldati, furono inventate nuove armi come i gas asfissianti e usati moderni mezzi di trasporto come l’aereo. Morirono più di 9 milioni di soldati e moltissimi civili, la vita di milioni di donne e bambini cambiò radicalmente. Uno degli eventi più tragici ed epici della prima guerra mondiale, sul fronte italiano, fu l’arduo compito di espugnare il monte Podgora. A queste battaglie parteciparono, assieme al battaglione del Reggimento Carabinieri Reali, l’11ª e la 12ª Brigata Fanteria “Casale”, la prima aveva sede a Forlì e la seconda a Cesena. Durante la Guerra gli uomini del cosidetto Reggimento dei Forlivesi divennero famosi come “i Gialli del Calvario” a causa del colore delle mostrine e del valore dimostrato nella conquista del Monte Podgora detto anche monte Calvario. Durante la I^ battaglia dell’Isonzo (23 giugno - 7 luglio 1915) la Brigata Casale assalta più volte le trincee nemiche, saldamente presidiate e munite di reticolati solidissimi. Non può raggiungere alcun decisivo risultato per la pronta ed efficace reazione del nemico. Nella II^ battaglia dell’Isonzo (18 luglio - 3 agosto 1915) i fanti della Casale si portano a pochi metri dai reticolati avversari. Il 19 luglio, fin dal mattino, vi fu un gran movimento di uomini in tutto il territorio del fronte, poi verso le prime ore del pomeriggio, vi fu l’uscita dalle trincee di prima linea dei fanti della Brigata Casale dell’11° Reggimento Fanteria, composta esclusivamente da romagnoli, comandata dal soglianese Tenente Decio Raggi, che avanzarono decisi, riparandosi alla meglio dalle pallottole nemiche. Malgrado quel micidiale fuoco di sbarramento, Decio Raggi, alla testa dei suoi intrepidi soldati, tentò di raggiungere e conquistare l’ultima postazione nemica vicino alla cima, ma furono respinti. I superstiti del reggimento fanteria ritornarono indietro decimati. Diversi di loro erano rimasti feriti e fra questi anche Decio Raggi, gravemente ma cosciente. Trasportato all’ospedale da campo n. 24 a Cormons, morì il 24 luglio con accanto il cappellano militare Don Baronio di Cesena, il fratello Francesco ed il cognato Prof. Lorenzo Cappelli noto chirurgo, accorsi al suo capezzale. Dopo alcuni giorni dalla sua morte, la salma del Dott. Decio Raggi, come articolato da un quotidiano del tempo che di seguito si riporta: “giunse a mezzogiorno del 1° agosto 1915 a Cesena, accompagnata dal fratello maggiore Francesco e dal cugino don Giuseppe Lodolini. Successivamente, levata dal carro, alla presenza dei parenti e di pochi intimi avvolta nel drappo tricolore è stata deposta su di una automobile e, dopo aver ricevuto gli onori militari resi da una compagnia del 39° battaglione di M.T. è partita alla volta del paesello nativo. All’entrata di Savignano di Romagna, prima tappa, erano ad attendere il feretro le autorità cittadine con gonfalone, i reduci delle P.P. B.B. e molti cittadini. Le automobili hanno per qualche istante sostato nella piazza maggiore, e quivi il dott. Nicola Buda, a nome di Savignano ha con patriottiche ed elevate parole salutata la salma, cui ha risposto ringraziando, a nome della famiglia il dott. Zanuccoli. Il mesto corteo, rimessosi in viaggio, verso le 7,30 è giunto a Sogliano al Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 3 Rubicone, capoluogo del Comune del quale Decio Raggi era consigliere ed assessore. Qui pure, all’entrata in paese, attendeva la cittadinanza tutta con a capo le autorità cittadine e con gonfalone precedute dal concerto municipale. Il segretario - capo del Comune signor Pio Macrelli, con slancio patriottico e con commoventi parole ha rievocato le virtù cittadine del caro amico e a nome della terra nativa gli ha rivolto l’estremo saluto. Anche qui il dott. Zanuccoli, ha ringraziato a nome della famiglia. Il feretro ha poi proseguito verso il villaggio di Savignano di Rigo, ove è giunto alle 8,40, atteso dai numerosi parenti e da tutto il contado. La salma, levata dall’automobile, è stata trasportata a braccia dai parenti e dagli amici nella chiesetta ove è stato celebrato il servizio funebre. Alle 10 si è formato il lungo e mesto corteo; precedevano le fanciulle vestite tutte di bianco, quindi le socie della Misericordia, poi il feretro, portato a braccia dai parenti e dagli amici. Accanto al feretro erano l’avv. Bianchedi per la deputazione provinciale, il prof. Cappelli per la famiglia, il can. Salvigni di Savignano pei veterani, il dott. Sabattini sindaco di Sogliano, l’ing. Mariani per Roncofreddo, il cav. Zanuccoli. Seguivano i parenti, quindi la Deputazione Provinciale, i municipi di Sogliano, Savignano, Sant’Arcangelo e Mercato Saraceno, tutti con gonfalone, il circolo Dem. Costituzionale con bandiera, le rappresentanze dei municipi di Roncofreddo e Borghi, la Congregazione di Carità di Sogliano ed infine un lunghissimo stuolo di cittadini convenuti da ogni parte per onorare il glorioso amico estinto. Avevano inviato corone: il babbo e la mamma, i fratelli ed i cognati, l’on. Di Bagno, Ida e Peppino Raggi, Laura e Sesto Raggi, famiglia Lodolini, don Giuseppe Lodolini, famiglia Ottavio Docci, Decio Docci, ing. Vinc. Angeli, dott. Zanuccoli, famiglia Sabattini, famiglia Berardi, Provincia, municipi di Sogliano, Savignano e Santarcangelo. Giunto al piccolo cimitero, il corteo si è sostato e qui l’avv. Bianchedi, a nome della Provincia ha pronunziato un elevato discorso mettendo specialmente in evidenza il patriottismo di Decio Raggi, consigliere provinciale pel mandamento di Sogliano e glorificandone la eroica morte per la maggiore grandezza d’Italia. Lo studente Carlotti, a nome degli studenti dell’Università di Bologna ha poi portato l’estremo saluto all’amico defunto, ed infine il dott. Zanuccoli, dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti a nome della famiglia Raggi, ha letto il testamento del defunto amico, fra il pianto di tutti i presenti. Eccone il testo integrale: Testamento del Ten. Dott. Decio Raggi, fanteria. Mentre la venerata Maestà di Vittorio Emanuele III con animo paterno pensa a unire tutta nostra gente in una sola famiglia entro i naturali confini, da Capriva il 2 luglio 1915 faccio noto ai miei cari queste ultime volontà: “O gioventù Italiana invidiate la mia sorte fortunata! Nel nome canto di Dio e nella speranza di una vita migliore, per la grandezza, per l’unità, per l’onore della Patria, per la libertà e l’indipendenza dei fratelli oppressi, nel nome sacro d’Italia, nell’amore e per l’amore di tutto ciò che è italiano, io muoio beato. Né le fatiche, né i pericoli, né la fame, né la sete, né le veglie, né i disagi hanno mai scosso la mia fede nelle nostre giuste aspirazioni nazionali l’amore degli italiani oppressi, l’odio contro i vecchi tiranni nostri oppressori. Quindi voi che mi volete bene, non abbandonatevi ad inutili rimpianti, ma coltivate l’amore per me, come l’animo mio si nutrirà di un tale amore per voi. Chiedo perdono a tutti coloro a cui feci del male, come ne chieggo a chi potè farmene… 4 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 5 6 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra Se il mio attendente adempirà all’incarico datogli di portarmi fuori del campo di battaglia, il mio corpo, se è possibile, riposi nel mio Paese, presso gli altri miei cari. Date pure fiori a chi morì per la Patria”. Il Sovrano Vittorio Emanuele III con decreto luogotenenziale del 27 settembre 1915, di “motu proprio” conferì alla memoria di Decio Raggi la ricompensa più alta: la medaglia d’oro al valor militare. Era la prima e perciò la più significativa, e questa ne era la motivazione: “Nobilissimo esempio di mirabile eroismo, sotto il grandinare dei proiettili, superate le fortissime insidiose difese avversarie, si lanciava primo sulla trincea nemica, e, ritto su di essa, sfidando la morte pur di trascinare i suoi soldati all’audace conquista, li incitava e li incuorava invocando le tradizioni della forte Romagna, e colpito a morte, nel sacrificare la generosa vita alla Patria, spronava ancora a compiere l’impresa valorosa, si chiamava beato della sua morte ed inneggiava al glorioso avvenire dell’Italia” . Il 24 ottobre 1915 alle ore 10,30 presso la Prefettura di Forlì ebbe luogo la consegna della medaglia d’oro, alla memoria dell’eroico Ten. Decio Raggi, caduto con tanta gloria per le maggiori fortune della Patria. Il settimanale “Il Cittadino” del 17 ottobre 1915, fra i numerosissimi telegrammi e lettere pervenuti alla famiglia Raggi, in occasione della massima onorificenza concessa da S.M. il Re alla memoria del loro congiunto, ne pubblica i seguenti: Mantova 3 ottobre L’Italia intiera ha il cuore rivolto verso un nome caro e glorioso, ed è quello del loro Decio! Io che ebbi la fortuna di conoscerlo e di stringergli la mano, rammento con commozione la sua aria dolce, semplice dietro la quale si celava tanta tempra di eroe. La medaglia d’oro che il Sovrano volle concedergli oltre la tomba, è un simbolo, un insegnamento, una gloria ch’Egli, il Loro glorioso amato, lascia dietro di sé al suo Paese. Sono fiera di ricordarlo fra gli amici nostri, ed a loro che nel lutto hanno il conforto del fertile olocausto che il loro Prode offerse alla Patria nostra, porgo il mio reverente, affettuoso saluto, che avrei voluto portare personalmente se le vicende di quest’anno non mi avessero tenuta lontana dalla Romagna. Maria di Bagno Enrico Raggi Savignano di Rigo Sovrano Angusta concessione medaglia d’oro a gloriosa memoria di lei figlio Tenente Raggi, accompagnasi omaggio reverente intera nazione fiera annoverarlo tra i suoi figli più eletti, sacro rinnovato simbolo virtù eterna nostra gente, esempio fulgidissimo di romana grandezza. Prefetto - Montani Famiglia Raggi Savignano di Rigo La prima medaglia d’oro di S.M. il Re al nostro Decio, è giusto riconoscimento al suo insuperabile valore, al suo sublime eroismo, al suo nome ormai sacro alla Italia. Con intensa commozione vi abbracciamo di cuore. Di Bagno Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 7 8 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra Enrico Raggi Sogliano al Rubicone Altissima meritata onorificenza conferita dal Re al figlio vostro che alla Patria diè olocausto giovane vita, rinsalda in noi il ricordo indelebile affettuosissimo così grande anima preziosa amicizia, mentre onoraci esprimere a voi degno suo padre nostro vivissimo compianto. Vincenzi, Campana, Caliendi, Tosi, Ricci, Giovanelli, Raschi, Nicoletti di Santarcangelo di Romagna. Alla Madre di Decio Raggi Savignano di Rigo Bologna, 4 ottobre 1915 Signora! Non la conosco. Ma tale è la commozione che desta in me il testamento lasciato dal suo Decio, che non posso a meno di venire a lei, e piegare il capo di fronte al suo dolore, dicendole: Signora, quale figlio era il suo! Di quale cuore nobilissimo!!! Lo ha donato alla Patria, che non potrà dimenticare simile dono; ma quale gioia per lei avergli dato la vita! Oh la nobile, la dolce, la sublime creatura che doveva essere quella!! Le parole da lui lasciate sono un documento vivo che veramente la creatura umana, viene da Dio. Quelle parole sono sante, di puro entusiasmo, di pura fervente alata giovinezza…sono un poema! E chi le ha scritte era creatura sua. Ne sia orgogliosa, Signora!! Comprendo il suo straziante dolore: ma pensi che quel figlio impareggiabile ella non l’ha perduto! Ella lo ha messo su di un altare. Delia Santangelo Viale Panzacchi, n. 25 Bologna Pesaro, 5 ottobre 1915 Caro Zanuccoli, Mi compiaccio colla tua Sogliano e con voi Soglianesi tutti della gloria che su di Voi ricade pel nobilissimo sacrificio di Decio Raggi! Non avevo l’onore di conoscere questa figura splendida di galantuomo e di patriota, che per tutta Italia ha ora rifulso di luce vivissima per la sua eroica fine e pel suo testamento commovente e degno d’un eroe da epopea! Sia gloria a Lui; Sogliano pensi ad eternarne la memoria, e la vittoria italiana coroni le aspirazioni di quell’anima grande, purissima, esemplare! Cordiali saluti Tuo P. Fonti Presidente Deputazione Prov. Pesaro 8 ottobre 1915 Egregio Signore, S.M. il Re ha decretato la medaglia d’oro al valore alla memoria del suo eroico fratello Decio. E’ la Patria che ha decretato questo; la Patria che dette a lui tanta virtù d’eroismo, tanta pura poesia d’amore e di fede. Come in lui, come in tutta la loro famiglia Egli vive in noi e vivrà nello spirito dell’Italia futura alla quale dette il suo sangue. Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 9 Appena lo conobbi, appena lo riconosco, guardando la sua fotografia; ma qualche cosa che è più forte d’ogni amicizia sento che mi lega a lui. Voglia, Egregio Signore, accogliere i miei più affettuosi saluti. Suo dv.mo Enrico Corradini L’On. Federzoni ha mandato dalla zona di guerra al sig. Raggi Francesco, la seguente cartolina: Caro Signor Raggi, Esprimo a Lei e alla sua famiglia il mio sincero compiacimento per la suprema attestazione di onore data dalla Maestà del Re alla memoria gloriosa di Decio Raggi. Sia di conforto, per loro, al dolore di averlo perduto, il pensiero che il nome di lui rimarrà nella storia della nostra guerra come quello di uno dei più puri e nobili Eroi della Patria Italiana. Mi abbia, affettuosamente Suo Federzoni Il Tenente generale Comm. Crispo, comandante della Divisione di Ravenna, avuto incarico di consegnare, in forma solenne, la medaglia d’oro alla famiglia del decorato, ha scritto in proposito alla famiglia stessa per gli opportuni accordi; e venerdì scorso, il signor Francesco Raggi, fratello di Decio, si recò appositamente a Ravenna per conferire col generale comandante la Divisione e fu stabilito che la cerimonia, in forma solenne, avrà luogo domenica prossima, 24 corrente, alle ore 10,30, in Forlì. Nostre Corrispondenze Savignano di Rigo, 3. Orgogliosi di aver avuto a Presidente del nostro Circolo Ricreativo Mens et Vis il Dott. Decio Raggi - mentre plaudiamo alla nobile iniziativa del Cav. Uff. Dott. Arturo Zanuccoli diretta a far sorgere un ricordo che sia testimonianza di imperituro affetto per il nostro caro perduto - vi aderiamo entusiasticamente con l’invio di una prima somma di L. 150. E sarà nostra cura, diciamo meglio, nostro impegno d’onore, dare fin d’ora tutta l’opera nostra a ciò che le onoranze che si tributeranno al nostro eroico compaesano e lacrimato amico, riescano in tutto degne di Lui e del Suo nome. Colla scomparsa dell’amato nostro Presidente, è rimasto nel Circolo un vuoto che non si potrà mai colmare. Il Suo volto gioviale, i suoi modi gentili, la sua modestia rivelavano subito a chi lo accostava la bontà e nobiltà dei sentimenti da cui era acceso: ma bisognava vivergli accanto, per conoscere e apprezzarne la squisita gentilezza del cuore, l’integrità del carattere; l’acume dell’intelletto; bisognava essergli amico confidente, per comprendere tutta la sincerità delle sue idee e dei suoi entusiasmi. L’ultimo giorno che rallegrò il nostro Circolo col suo sorriso e colle sua festiva parola, fu il 28 marzo in cui Gli offrimmo un modesto banchetto, prendendo occasione della sua partenza. Due giorni dopo, Lo vedemmo partire pieno di fede, di speranza e di coraggio. 10 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 11 Anche in quell’ora era sorridente. Noi lo seguimmo colla mente e col cuore, trepidammo per Lui nell’ansiosa attesa di sue notizie; ed Egli, dalla trincea, assieme ai soci Flavio Docci, Ernesto Pandolfi, Romolo Zolini - che con Lui si trovavano - era premuroso di inviarci di tanto in tanto saluti ed auguri. Allorché apprendemmo la ferale notizia, parenti, amici, compaesani tutti rimanemmo prostrati, affranti sotto il peso di un dolore dal quale ora soltanto ci solleva un poco il pensiero della sua morte gloriosa. I giorni che passarono dal ferimento alla morte, furono di trepidazione e di dolci speranze; speranze inutili purtroppo: chè lo vedemmo tornare in un feretro. Ora il Suo corpo è custodito gelosamente nel nostro piccolo Cimitero campestre. E già corre di bocca in bocca un desiderio, un voto che tutti confidano di vedere appagato; questo, cioè, che il ricordo marmoreo in onore del nostro dilettissimo Decio sorga quassù nel suo piccolo paese nativo a cui era affezionato, quassù, su questa solitaria e quieta collina di Romagna, ora non più ignota; dove la brezza primaverile porterà a Lui la pace ed il profumo dei campi; quassù , dove il sibilar del vento susciterà nei conterranei e nei passanti il pensiero dell’aspra a cruenta battaglia in cui cadde un Eroe, che con intemerata fede e fervido entusiasmo sacrificava la sua giovine vita per la grandezza della Patria. I soci del Circolo Ricreativo Mens et Vis di Savignano di Rigo 12 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 13 I valorosi Caduti di Sogliano al Rubicone durante la Grande Guerra Alessi Biagio Alessi Giovanni Angelini Adolfo Angelini Mariano Antonini Pietro Arlotti Andrea Arrigoni Agostino Babbi Angelo Bagagli Attlio Bagagli Giuseppe Bagagli Paolo Baldazzi Agostino Baldazzi Pasquino Baldi Giuseppe Ballarini Primo Ballarini Quinto Balzani Salvatore Barbieri Emidio Barbieri Ernesto Baroni Giuseppe Bartoletti Paolo Bartoli Mario Bartolini Guglielmo Bartolini Leopoldo Bartolini Ugo Baschetti Pietro Baschetti Secondo Battistini Giovanni Bazzani Giovanni Belli Giuseppe Belli Giovanni Benedettini Pietro Benedettini Guerrino Benvenuti Angelo Berardi Pio Bernardini Augusto Bernardini Enea Bernardini Urbano Bernardini Primo Bertozzi Ernesto Bertozzi Pietro Bertozzi Giovanni Bianchi Giovanni Bianchi Giuseppe Botticelli Bruno Botticelli Domenico Brandinelli Ernesto Brigliadori Andrea Brigliadori Pio Brigliadori Vincenzo Brunelli Francesco Brunetti Domenico Brunetti Salvatore Bruschi Paolo Bucci Egidio 14 1885 - 1918 1885 -1917 1900 -1919 1886 -1917 1885 -1920 1896 -1917 1889 -1917 1899 -1918 1879 - 1917 1894 - 1916 1893 - 1915 1882 -1917 1893 -1918 1898 -1918 1883 -1917 1885 -1916 1891 -1916 1890 -1917 1884 - 1917 1886 -1918 1883 -1917 1896 -1916 1894 -1918 1883 -1917 1883 -1915 1893 -1917 1891 -1919 1893 -1917 1885 -1918 1885 -1918 1890 -1915 1896 -1918 1894 -1917 1886 -1916 1893 - 1915 1898 -1917 1897 -1917 1893 - 1916 1889 - 1916 1881 -1920 1897 -1917 1891 - 1926 1889 -1918 1887 -1918 1896 -1915 1879 -1917 1890 -1920 1887 -1917 1895 - 1918 1887 -1918 1885 -1917 1893 -1916 1897 -1917 1890 -1918 1896 -1918 Calbucci Michele Calbucci Sesto Calisesi Augusto Canducci Cesare Canducci Giacomo Canducci Quinto Carli Quinto Carloni Gennaro Casadei Attilio Casadei Luigi Casadei Ottavio Casini Olinto Castellani Angelo Castellani Antonio Castellani Enrico Castellani Sesto Celli Enrico Cesarini Enrico Cola Domenico Cola Francesco Dall'ara Giovanni David Quinto Docci Artimio Docci Flavio DomeniconiCesare Ercolani Antonio Ercolani Francesco Fabbri Evaristo Fabbri Giovanni Battista Fabbri Secondo Fabbri Virgilio Fabbri Benigno Fabbri Emilio Farneti Agostino Farneti Biagio Farneti Domenico Fedeli Giuseppe Ferri Antonio Ferrini Francesco Ferrini Nazzareno Fesani Giovanni FrancesconiGiovanni Gaiani Luigi Galassi Luigi Ghirardelli Biagio Giacomini Secondo Giordani Giovanni Giordani Luigi Giordani Agostino Giordani Francesco Giordani Giovanni Giordani Enrico Giorgini Enrico Gobbi Domenico Gozzi Salvatore 1885 -1918 1897 -1917 1899 -1918 1882 -1916 1896 -1917 1883 -1917 1894 -1916 1884 -1918 1891 -1920 1887-Morto in Prigionia 1899 -1918 1876 -1918 1876 -1916 1890 -1918 1888 -1918 1894 -1918 1887 - 1916 1895 -1916 1883 -1918 1898 -1917 1894 -1915 1896 - 1917 1883 -1921 1890 - 1919 1894 - 1917 1893 -1923 1898 -1917 1896 -1918 1890 - 1916 1898 -1917 1890 -1918 1888 - 1916 1898 - 1917 1886 -1917 1898 -1917 1895 -1917 1890 -1918 1894 -1916 1896 -1917 1889 -1917 1881 -1916 1888 -1918 1897 -1918 1885 -1917 1883 -1918 1892 -1918 1897 -1917 1887 -1917 1886 -1917 1898 -1919 1897 -1917 1888 - 1916 1889 -1915 1899 -1918 1897 - 1918 Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra I valorosi Caduti di Sogliano al Rubicone durante la Grande Guerra Graffieti Gregori Gregori Guidi Guidi Guidi Guidi Laghi Lami Lami Lanzoni Leonardi Leoni Lunardini Macchini Macchini Macchini Maffi Magalotti Maggioli Magnani Magnani Manenti Manenti Manuelli Marchetti Marchetti Marini Masini Mazza Mazza Mazzoni Mela Mengozzi Mengozzi Menicucci Merciari Merciari Merciari Merli Migliori Molari Montalti Montanari Montanari Monti Monti Mularoni Mularoni Nardi Nini Nucci Paganelli Palazzi Paolini Francesco Antonio Domenico Carlo Giuseppe Sante Sante Giovanni Battista Ottavio Enrico Giuseppe Attilio Claudio Anselmo Ernesto Giuseppe Luigi Attilio Luigi Ernesto Pietro Paolo Quinto Secondo Luigi Salvatore Adamo Primo Attilio Augusto Depalmo Giuseppe Giovanni Pietro Sisto Aristide Clemente Enrico Primo Ernesto Giovanni Ezechiele Giuseppe Giovanni Domenico Enrico Giovanni Pompeo Decio Emilio Giovanni Oreste Attilio Antonio 1893 - 1916 1895 -1918 1891 -1916 1884 -1918 1886 -1916 1898 -1918 1893 -1917 1889 1915 1896 -1919 1885 -1917 1896 -1918 1882 -1917 1898 -1918 1895 -1915 1890 -1915 1894 -1915 1895 -1916 1888 - 1915 1894 -1917 1886 -1919 1892 -1917 1884 -1918 1885 -1916 1895 -1915 1888 -1916 1894 -1917 1893 -1915 1894 -1915 1892 -1916 1898 -1919 1887 - 1918 1890 -1915 1899 - 1918 1887 -1916 1896 -1915 1893 -1917 1894 -1923 1883 -1918 1884 -1917 1883 -1917 1887 -1916 1890 -1919 1884 -1918 1887 - 1916 1898 - 1918 1892 -1915 1886 -1918 1897 -1919 1887 -1918 1890 -1917 1885 -1915 1894 -1916 1886 -1919 1895 -1916 1894 -1916 Para Ferruccio Pareo Eliseo Pellegrini Domenico Pellegrini Salvatore Petracci Giuseppe Pezzi Attilio Piscaglia Ernesto Piscaglia Alfonso Piscaglia Francesco Piscaglia Gaetano Piscaglia Nazzareno Pivi Francesco Quintaba' Giovanni Raggi Decio Ravaioli Amedeo Ravegnini Guerrino Reali Francesco Reali Lorenzo Renzi Sebastiano Rigoni Domenico Roboiti Giovanni Rocchi Angelo Ronconi Federico Rossi Luigi Rubertini Giuseppe Rubertini Quinto Rubertini Vincenzo Sambi Luigi Sartini Augusto Severi Nazareno Silighini Domenico Stefanini Pietro Stefanini Pietro Succi Ernesto Tani Andrea Tani Getulio Tani Olinto Tomassini Cleonte Tonetti Eliseo Toni Alfredo Toni Cristoforo Toni Ernesto Toni Salvatore Torri Augusto Tosi Silvio Ugolini Antonio Ugolini Dionigio Ugolini Francesco Urbini Gaetano Valdinoci Giuseppe Venturi Primo Vitali Quinto Vitali Luigi ZammarchiGiuseppe Zanfanti Adolfo Zanfanti Francesco Decio Raggi ed i Nostri Eroi della Grande Guerra 1898 - 1917 1886 -1915 1885 -1915 1884 -1916 1901 -1918 1896 -1916 1886 - 1916 1900 - 1918 1893 - 1916 1900 - 1920 1887 - 1916 1887 -1917 1891 -1919 1884 -1915 1896 -1916 1896 -1919 1894 -1916 1893 -1915 1894 -1915 1899 -1917 1893 -1916 1894-Scomp. In Prigionia 1890-Scomp. In Prigionia 1890 -1916 1897 - 1917 1892 - 1917 1889 - 1918 1894 -1915 1899 -1921 1892 -1917 1895 -1915 1884 -1917 1892 -1915 1889 -1918 1891 -1918 1893 -1915 1896 -1917 1887 -1918 1890 -1915 1886 -1915 1887 -1918 1886 -1918 1887 -1919 1892 -1918 1887 -1916 1898 - 1918 1881 - 1918 1889 - 1916 1885 -1917 1898 -1918 1888 -1916 1895 -1917 1893 -1918 1887-Scomp. In Prigionia 1886 -1915 1889 -1919 15 Comune di Sogliano al Rubicone Centenario della Prima Guerra Mondiale Decio Raggi ed i nostri eroi della Grande Guerra