L`Italia nel 1917 e nel 1918
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L`Italia nel 1917 e nel 1918
Il fronte italiano era praticamente fermo, in quanto dopo dodici assalti sul fiume Isonzo l’esercito italiano non era riuscito a ottenere alcuna conquista. L’esercito austriaco sconfisse quello italiano tra il 24 e il 30 ottobre 1917 a Caporetto. L’esercito italiano fu costretto a una disordinata ritirata e a grandi perdite di uomini e materiali. L’Italia nel 1917 e nel 1918 In Italia sembrò che la situazione stesse inevitabilmente precipitando, ma una serie di provvedimenti riportò un certo ordine: il comando generale dell’esercito passò dal generale Cadorna al generale Armando Diaz e divenne primo ministro Vittorio Emanuele Orlando, che seppe dar vita a un governo “di solidarietà nazionale” che univa tutte le forze politiche del Regno d’Italia. L’esercito fu rapidamente riorganizzato e l’Italia sconfisse l’Austria nelle battaglie del fiume Piave, dell’altopiano dell’Asiago e sul Monte Grappa (1918). 1918: L’ultimo anno di guerra Nel 1918 gli imperi centrali, l’Austria e la Germania, erano ormai quasi senza risorse: le campagne erano state abbandonate, le materie prime mancavano, il razionamento alimentare aveva colpito anche le truppe. Nella primavera del 1918 gli imperi centrali fecero un ultimo, disperato tentativo di rovesciare il destino della guerra. In Francia l’esercito tedesco riusci a raggiungere nuovamente la Marna, ma furono respinti definitivamente dalle truppe francesi e americane. L’esercito Italiano respinse gli attacchi austriaci e ottenne la vittoria decisiva a Vittorio Veneto (ottobre 1918). Proseguirono verso Trento e Trieste dove entrarono il 3 novembre. Il 4 Novembre fu firmato l’armistizio con l’Austria. L’11 Novembre la Germania chiese la pace. L’imperatore tedesco e quello austriaco furono costretti ad abdicare da violente rivolte popolari.