Comunicato stampa - Euler Hermes Schweiz

Transcript

Comunicato stampa - Euler Hermes Schweiz
Comunicato stampa
Euler Hermes prevede un aumento dei casi di insolvenza in Svizzera a seguito dell’abolizione del
corso di cambio minimo con l’euro
•
•
•
•
•
La decisione del 15 gennaio 2015 di abolire la soglia minima di cambio e il conseguente forte
apprezzamento del franco svizzero hanno avuto le loro ripercussioni sull’economia elvetica. Euler
Hermes, leader del ramo assicurazione crediti, dopo il +4% di insolvenze nel 2015 prevede anche
per il 2016 un ulteriore incremento dell’1%.
Nell’Europa occidentale questo trend è in flessione; anche in Germania le insolvenze
diminuiranno del 2% nel 2016.
Il numero dei fallimenti sarà decisamente maggiore nei Paesi emergenti: in Cina si assisterà nel
2016 al più grande aumento su base mondiale dei casi di insolvenza con un +20% (2015: +25%);
ci si attende un peggioramento delle abitudini di pagamento.
Per la prima volta da sei anni non si avrà pertanto alcuna flessione del numero di casi su scala
globale, le insolvenze restano ferme a circa 300.000; comunque un 3% in più rispetto ai livelli
precrisi.
Per le aziende europee e tedesche si moltiplicano i rischi per effetto della crescente dipendenza
dai mercati emergenti e dai partner commerciali dei Paesi soglia.
Wallisellen, 12 novembre 2015 – Nel 2015 i casi di insolvenza in Svizzera sono saliti del 4% circa. La
causa determinante risiede nell’improvvisa abolizione del corso di cambio minimo con l’euro, seguita da
un vigoroso apprezzamento del franco svizzero, che ha compromesso la competitività delle esportazioni
elvetiche. Questo scenario avrà i suoi effetti anche nel 2016: nel suo ultimo studio per il prossimo anno
Euler Hermes prevede un ulteriore incremento dell’1% delle insolvenze.
Svizzera: andamento negativo delle insolvenze rispetto al trend generale dell’Europa occidentale
"Il numero crescente dei casi di insolvenza (+4%) verificatisi nell’anno in corso conferma le nostre attese e
le preoccupazioni di molte aziende svizzere", dice Stefan Ruf, CEO di Euler Hermes Svizzera. "Oltre metà
delle imprese da noi intervistate aveva registrato un calo degli ordini già all’inizio dell’anno per via
dell’abolizione della soglia minima di cambio. L'aumento dei casi di insolvenza in Svizzera rappresenta
un’ulteriore conseguenza negativa che proseguirà anche il prossimo anno, anche se non con la stessa
intensità del 2015. Questo andamento negativo della piazza elvetica risulta inoltre in controtendenza
rispetto ai dati generali dell’Europa occidentale, dove si osserva una diminuzione delle insolvenze nella
maggior parte dei Paesi".
Monitoraggio dei rischi legati alle esportazioni 2015: confermati i timori delle aziende esportatrici
La previsione conferma i risultati dello studio condotto a fine gennaio 2015 da Euler Hermes in
collaborazione con la Scuola universitaria professionale di Berna sul monitoraggio dei rischi di
esportazione. Nel corso del sondaggio condotto su circa 400 aziende, l’87% di queste realtà presenti sul
territorio elvetico e orientate all’export aveva dichiarato di risentire da mediamente a fortemente del rischio
valutario. Il 56% delle aziende intervistate aveva ammesso di avere perso ordini a seguito della situazione
del cambio. Gli esportatori svizzeri avevano adottato allora una serie misure per tutelarsi dal rischio di
cambio:
circa il 50% delle imprese aveva accresciuto i propri acquisti all’estero e ridotto i costi sul territorio
nazionale;
il 29% aveva dichiarato di ricorrere a delle coperture con operazioni a termine in valuta;
ben il 32% aveva dichiarato di poter emettere le proprie fatture in franchi svizzeri all’estero;
un altrettanto considerevole 24% aveva dichiarato di poter aumentare i prezzi all’estero per effetto
dell’apprezzamento del franco svizzero;
solo il 5% delle aziende intervistate non aveva adottato alcuna misura.
"I provvedimenti pianificati dalle imprese in quell’occasione non sono riusciti ad attutire del tutto i
contraccolpi dell’apprezzamento del franco svizzero", spiega Ruf. "A questo si aggiunge il fatto che i rischi
legati alle esportazioni nei Paesi emergenti si aggraveranno sensibilmente nel 2016, soprattutto in Cina,
dove per il prossimo anno prevediamo un aumento del 20% dei casi di insolvenza. Per le aziende svizzere
il 2016 non sarà un anno facile."
"When the BRICS hit a wall" – I Paesi emergenti traballano
A livello mondiale Euler Hermes stima un’inversione di tendenza delle insolvenze: per la prima volta dopo
sei anni di fallimenti in calo, il trend si interromperà nel corso del prossimo anno. Per il 2016 gli economisti
di Euler Hermes prevedono un numero invariato di casi e circa 300.000 insolvenze su scala mondiale – un
dato che resta del 3% al di sopra del livello pre-crisi degli anni 2003-2007. Il motivo di questo andamento
negativo è da individuarsi soprattutto nei Paesi emergenti – segnatamente Brasile, Russia, India, Cina e
Sudafrica, i cosiddetti BRICS – che sono alle prese con numerosi problemi e devono anche confrontarsi
con un’impennata dei casi di mancato pagamento e insolvenza.
Nel 2016 insolvenze in aumento nella metà dei paesi del mondo – Al termine l’idillio con i Paesi
emergenti
"Secondo le nostre previsioni per il 2016, un paese su due del pianeta registrerà un maggior numero di
insolvenze", ha affermato Ludovic Subran, capo economista del Gruppo Euler Hermes. "Dopo un idillio di
cinque anni – durante i quali i Paesi emergenti hanno potuto beneficiare dei tassi di crescita più elevati a
livello globale, diventando la meta preferita di tanti investitori – oggi questi paesi devono fare i conti con i
propri limiti. Deficit elevati delle partite correnti, fragilità del settore privato e progetti di riforma dal
carattere eminentemente politico sono spesso lo scenario ideale per una fuga dei capitali. Volatilità e
nervosismo degli investitori e, naturalmente, rischi di credito decisamente crescenti rappresentano inoltre
ulteriori minacce. A ciò si aggiunge il fatto che la contrazione dei prezzi delle materie prime, la forte
svalutazione delle valute locali, i costi in aumento e le probabilità di un intervento sui tassi da parte della
Federal Reserve colpiscono doppiamente alcuni di questi paesi. È per questo che nel 2016 ci aspettiamo
un marcato incremento delle insolvenze nei mercati emergenti. Questo significa un aumento dei rischi
anche per le aziende locali, dato che negli ultimi anni i Paesi emergenti sono diventati un partner
commerciale e un mercato di sbocco sempre più importante."
Disparità sempre più ampia nell'andamento delle insolvenze tra paesi industrializzati e Paesi
emergenti
Il divario tra paesi industrializzati e Paesi emergenti è destinato ad allargarsi nel 2016, sia in termini di
abitudini di pagamento sia di trend delle insolvenze. Secondo Euler Hermes nel 2016 il numero delle
insolvenze crescerà mediamente del 4% nei Paesi emergenti e del 10% nella regione Asia-Pacifico. Il
prossimo anno il maggiore rischio per le aziende esportatrici tedesche verrà dalla Cina, che detiene il
record negativo (+20%), seguita da Brasile (+18%), Taiwan, Singapore e Hong Kong (rispettivamente
+15%), Colombia e Cile (rispettivamente +11%) nonché Sudafrica e Marocco (rispettivamente +10%).
Andamento delle insolvenze in Europa
Stando al principale assicuratore del credito, nel 2016 le insolvenze dovrebbero diminuire in Germania
del 2% circa. Anche il resto dell’Europa occidentale (-5% in media) beneficerà di cifre in calo – solo
Svizzera (+1%), Gran Bretagna (+5%) e Finlandia (+2%) andranno controcorrente, mentre Austria e
Grecia resteranno ferme sui livelli del 2015. Malgrado la sua successiva ripresa, l’Europa occidentale
continuerà a registrare un terzo (34%) di insolvenze in più rispetto a prima della crisi (2003-2007); in due
paesi su tre il numero di casi rimarrà invariabilmente al di sopra dei livelli di allora. Nell’Europa orientale
saranno Bulgaria (+10%) e Turchia (+6%) a guidare la classifica negativa delle insolvenze nel 2016.
Crepe nella Muraglia cinese: il più alto tasso di insolvenza del mondo
"I rischi di una crescente dipendenza dalla Cina da parte delle aziende di tutta Europa si sono avvertiti
già nel 2015, con un allungamento di due giorni* dei tempi di pagamento delle società cinesi e un
incremento delle insolvenze del 25%", prosegue Ruf. "Anche nel 2016 gli esportatori dovranno avere i
nervi saldi, perché si iniziano a vedere delle crepe nella Muraglia Cinese: le nostre analisi evidenziano un
peggioramento delle pratiche di pagamento in Cina di altri quattro giorni* e un ulteriore aumento delle
insolvenze del 20% – si tratta del più alto aumento atteso a livello mondiale e i suoi effetti riguarderanno
l’intera filiera dei fornitori."
Cina: meno crediti bancari, esasperazione dei crediti commerciali verso i fornitori e ritardo nei
pagamenti
Insieme al segmento dei prodotti di fascia bassa (low-end manufacturing) e a quello dell’export, sono
l’edilizia, l’industria siderurgica e quella estrattiva a risentire maggiormente dell’aggravarsi della
situazione cinese. Tuttavia le ripercussioni negative si fanno sentire in tutti i settori, poiché in Cina sale il
numero di aziende che dipendono dai crediti commerciali verso i fornitori a causa delle difficoltà di
accesso al credito bancario o a possibilità di finanziamento alternative. Questo spiega il diffondersi di
termini di pagamento estremamente lunghi e della tendenza a dilazionarli fino a cadere in mora. Nel 2014
i casi di mancato pagamento sono più che raddoppiati rispetto al 2013. Ne scaturisce un circolo vizioso
che concorre anch’esso all’aumento delle insolvenze.
Lieve stabilizzazione per Grecia e Russia, ma le incertezze restano
"Oltre a uno sviluppo favorevole nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti, nel 2016 ci aspettiamo anche
in altri paesi un leggero miglioramento della situazione in parte molto complessa di quest’anno", sostiene
Ruf. "Per la Russia, ad esempio, il 2015 è stato caratterizzato da una marcata recessione e da un
incremento del 30% dei fallimenti. Secondo le nostre previsioni nel 2016 le insolvenze sono destinate ad
aumentare – tuttavia, con un 4%, si avrà un sensibile rallentamento di questa tendenza. La situazione
dovrebbe normalizzarsi anche in Grecia: dopo l’aumento del 15% nel 2015, non prevediamo una
prosecuzione del trend nel corso del prossimo anno ma numeri stabili, anche se le incertezze sul fronte
politico non si dissolveranno."
*La base di calcolo sono i cosiddetti "Days of Sales Outstanding" (DSO) delle società quotate in borsa. Il
DSO indica l’intervallo di tempo che intercorre tra l’emissione di una fattura e il pagamento del credito. In
Cina nel 2015 questo intervallo si allungherà presumibilmente di due giorni. Euler Hermes ritiene che nel
2016 in Cina il DSO peggiorerà di altri quattro giorni. Nella maggior parte dei paesi industrializzati
l’andamento del DSO è positivo.
La versione integrale dello studio sull’insolvenza (in inglese) è in allegato e disponibile anche
all’indirizzo:
http://www.eulerhermes.com/economic-research/economic-publications/economicoutlook/Pages/default.aspx
Lo studio dell’attuale situazione economica in Cina, comprensivo delle previsioni per il 2016 (in
inglese) è in allegato e disponibile all’indirizzo:
http://www.eulerhermes.com/mediacenter/Lists/mediacenter-documents/Economic-Insight-ChinaSept15.pdf
Lo studio riguardante i problemi di riscossione nel recupero dei crediti è disponibile all’indirizzo:
http://www.eulerhermes.com/mediacenter/Lists/mediacenter-documents/Economic-OutlookInternational-Debt-Collection-1213-dec14.pdf
****
Euler Hermes è il maggiore provider al mondo di soluzioni di assicurazione crediti commerciali nonché
specialista riconosciuto nei settori delle cauzioni e del recupero crediti commerciali. Con oltre 100 anni
di esperienza, Euler Hermes offre una gamma completa di servizi finanziari a clienti business-tobusiness (B2B) per la gestione del portafoglio clienti. La sua rete internazionale di monitoraggio
permette di controllare e analizzare la solvibilità di PMI e multinazionali presenti sui mercati che
rappresentano il 92% del PIL mondiale. Con sede a Parigi, la compagnia è presente in oltre 50 paesi
con più di 6000 collaboratori. Euler Hermes fa parte del gruppo Allianz, è quotata all’Euronext di Parigi
(ELE.PA). e beneficia del rating AA- di Standard & Poor’s e Dagong Europa. Il gruppo ha raggiunto un
giro d’affari consolidato di 2,5 miliardi di euro nel 2014 e ha coperto transazioni commerciali nel
mondo per un totale di 860 miliardi di euro a fine 2014.
Presso la sede di Zurigo e le agenzie di Losanna e Lugano, Euler Hermes Svizzera occupa ben 50
collaboratori.
Per maggiori informazioni: www.eulerhermes.ch, LinkedIn o Twitter @eulerhermes.
Contatto per la stampa:
Euler Hermes Svizzera
Annalisa Job
Portavoce di Euler Hermes Svizzera
Euler Hermes Group Media Relations
Remi Calvet – +33 (0)1 84 11 61 41
[email protected]
Tel: 044 283 65 14
[email protected]
www.eulerhermes.ch
Le valutazioni sono soggette, come sempre, alle riserve riportate qui di seguito:
Riserva sulle affermazioni previsionali: Alcune asserzioni qui contenute possono riferirsi ad aspettative per il futuro e ad altre affermazioni di proiezione
che implicano incertezze e rischi più o meno noti, che potrebbero fare sì che gli effettivi risultati e sviluppi differiscano in maniera sostanziale da quelli
contenuti o indicati nelle suddette affermazioni. Oltre ad altri motivi, che non sono qui menzionati, possono esservi eventualmente deviazioni derivanti
da variazioni della situazione economica generale e concorrenziale, soprattutto nei campi d’attività e mercati principali dell’Allianz, da acquisizioni e
dalla successiva integrazione di aziende e da misure di ristrutturazione. Deviazioni possono poi risultare dall’entità o dalla frequenza dei sinistri, dai
tassi di storno, dai tassi di mortalità e dalla morbilità rispettivamente dalle loro tendenze e, in particolare nel settore bancario, dalla perdita di beneficiari
di crediti. Anche gli sviluppi dei mercati finanziari e dei tassi di cambio, come pure i cambiamenti legislativi e normativi nazionali e internazionali, in
particolare riferiti a regolamentazioni fiscali, possono esercitare un influsso. Attacchi terroristici e le loro conseguenze possono aumentare la probabilità
e l’entità delle deviazioni. La società non assume alcun obbligo di aggiornare le affermazioni qui contenute.