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WOMAN IN GOLD
(Gran Bretagna - 2015 - 110’ - colore - drammatico)
TRAMA
Regia:
Simon Curtis
Attori:
Helen Mirren,
Ryan Reynolds,
Daniel Brühl,
Katie Holmes
Sceneggiatura:
Alexi Kaye Campbell
Fotografia:
Ross Emery
Musica:
Martin Phipps, Hans Zimmer
Montaggio:
Peter Lambert
Produzione:
ORIGIN PICTURES,
BBC FILMS
Distribuzione:
EAGLE PICTURES
ISessant’anni dopo aver lasciato Vienna, durante la Seconda Guerra Mondiale, Maria Altmann
intraprende un viaggio per rientrare in possesso dei beni indebitamente sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso dipinto Ritratto di Adele Bloch-Bauer. Assieme al giovane, ma
abile avvocato Randy Schoenberg, Maria decide di imbarcarsi in una battaglia legale che la porterà dal cuore dell’establishment austriaco fino alla Corte Suprema Americana, costringendola
ad affrontare il passato e le sue scomode verità. Affascinante storia vera di una donna che cerca
di ottenere giustizia per riparare al danno subito dalla sua famiglia.
CRITICA
“È la vera storia di Maria Altmann. Nata viennese nel 1916 e morta negli Stati Uniti, di cui era
diventata cittadina nel 1945, alla bella età di 95 anni nel 2011. Ciò che non le aveva impedito
anni prima, quando di anni ne aveva già tanti, di intraprendere con l’aiuto (almeno nel film) di
un giovane avvocato anche lui di origine ebreo-austriaca e di un giornalista, una apparentemente insormontabile sfida.
Quella di recuperare dal riluttante e smemorato governo della repubblica austriaca alcuni
dipinti Klimt appartenuti alla sua famiglia ebrea, dal cui sterminio soltanto lei si era salvata
fuggendo in America, e di cui i nazisti si erano impossessati. Sfida infine vinta e non in nome
del valore economico del “bottino”.
La categoria di appartenenza è quella dell’opera edificante e pedagogica, povera di altri valori,
ma vale il biglietto (a parte l’indiscusso interesse di ciò che si rievoca) la presenza di Helen
Mirren, signora britannica della scena. (Paolo D’Agostini, ‘La Repubblica’)
“Più di tutto, è l’ennesima prova del talento di una splendida settantenne, attrice premio Oscar
(per ‘The Queen’) sempre a caccia di nuove sfide (...). Dame Helen Mirren non finisce di stupire.”
(Fulvia Caprara, ‘La Stampa’)
“Sempre grande e ancora fascinosa la neosettantenne Helen Mirren. Che fornisce l’ennesima
dimostrazione di classe nel ruolo di Marie Altman, una signora ebrea di Vienna, fuggita negli
Stati Uniti. [...]” (Massimo Bertarelli.Il Giornale)
“Un capolavoro trafugato dai nazisti (un ritratto di Klimt), come migliaia di altre opere d’arte
appartenenti ad ebrei. Un’anziana austriaca (Helen Mirren) espatriata da decenni negli Usa
che intraprende una battaglia legale perché l’Austria “democratica” restituisca il quadro ai suoi
legittimi eredi, cioè a lei, e non per lucro ma per principio. [...]” (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)
“Era il 2011 quando la 95enne Maria Altmann veniva a mancare nell”adottiva” Los Angeles.
Una vita straordinaria la sua: fuggita in quanto ebrea dalla Vienna nazista, trova dimora negli
Stati Uniti col marito finché nel 1998, alla morte della sorella Luise, scopre che questa si era
adoperata nel recupero del ritratto di zia Adele fattole da Gustav Klimt e “scippato” alla famiglia dai nazisti. [...]”
(Anna Maria Pasetti, Il Fatto Quotidiano)
Ma Woman in Gold è anche altro: è un film che punta al divertimento e che nell’invito della
Mirren a Katie Holmes a guidare più veloce per non far squagliare la cioccolata di una ciambella tradisce il suo know how in fatto di action movie (come non pensare a Red 2?).
Certo, se è di entertainment che parliamo, non possiamo non sottolineare come, almeno
all’inizio, i flashback rallentino la storia, spezzandone il ritmo. Ma poi, con la loro fotografia color seppia e grazie all’interpretazione di Tatiana Maslany, quasi arrivano a piacerci di più della
parte ambientata ai giorni nostri.
(Carola Proto, “Coming Soon”)
cineforum 015_016
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