Stangata sugli enti non profit - Fondazione Cassa di Risparmio di
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Stangata sugli enti non profit - Fondazione Cassa di Risparmio di
Con effetto retroattivo cresce Vimposizione e si riduce la percentuale eli esenzione Stangata sugli enti non profit Gli utili 2014 saranno tassati per il 77,74% n _' Pagina a-. cura DI FABRIZIO G. FOGGIANI C on effetto retroattivo dal 2014, il legislatore ha ridotto la percentuale di esclusione da tassazione degli utili distribuiti a favore degli enti non commerciali, con un maggior aggravio a livello di tassazione e una diminuzione delle disponibilità destinate allo sviluppo delle attività istituzionali, anche di natura sociale. Di conseguenza, gli utili percepiti, anche nel corso del 2014, saranno tassati per il 77,74%, in luogo del 5%, ovvero per un ammontare di quindici volte superiore. Il disegno di legge Stabilità 2015 interviene, infatti, per modificare l'entità degli utili percepiti dagli enti «non commerciali» da assoggettare a tassazione, incrementando sensibilmente la stessa e drenando disponibilità, destinate generalmente alle attività istituzionali. Innanzitutto, è necessario evidenziare che, attualmente, si deve far riferimento alle disposizioni, di cui alla lettera q), del comma 1, dell'art. 4, dlgs 344/2003, secondo le quali gli utili percepiti dagli enti non commerciali non formano reddito imponibile per una quota pari al 95% degli stessi, portando a tassazione soltanto una quota pari al 5%, con l'aliquota ordinaria Ires (salvo casi particolari) pari al 27,50%; di fatto, la tassazione risulta equiparata a quella delle società di capitali, ai sensi del comma 2, dell'art. 89, del dpr 917/1986 (Tuir), a prescindere dalla collocazione della partecipazione (tra le attività istituzionali o tra le attività commerciali). Si evidenzia, inoltre, che il comma 5, dell'art. 30, di 185/2008 (rubricato «Controlli sui circoli privati») ha obbligato le organizzazioni di v n l n n t . n r i n t x i (Odv) (Orivi a a rcessare psaarp volontariato qualsiasi attività di natura commerciale, non marginale, per non perdere la qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), che gli stessi enti acquisiscono di diritto, ai sensi del dlgs 460/1997, con la conseguenza che hanno dovuto procedere, molto spesso, nella costituzione di fondazioni di partecipazione, anch'esse di natura non commerciale, al fine di gestire, le attività commerciali, vitali per sviluppare e implementare le attività istituzionali (sociali, sanitarie, di beneficenza e quant'altro). Pertanto, le disposizioni previste dal ddl Stabilità 2015 non penalizzano, come si potrebbe pensare, enti di derivazione bancaria (come le Fondazioni bancarie), che comunque operano nei propri territori con erogazioni destinate al sostegno di attività a forte impatto sociale e molto spesso in surroga allo Stato, ma tutti gli enti «non commerciali», di qualsiasi tipologia, che operano sul territorio nazionale. Infatti, con le modifiche indicate, la quota esclusa dal reddito passa dal 95% al 22,26% e quindi, per effetto della maggiore imposizione, si drenano disponibilità che possono essere utilizzate per le attività sociali, stante il fatto che con un utile pari a 100 mila euro, la base imponibile diventa pari a 77.740 (in luogo di 5 mila) e, applicando l'aliquota ordinaria Ires del 27,5%, l'imposta da versare ammonta a 21.378,50 euro, in luogo dei precedenti 1.375 euro. Il passaggio evidenzia la volontà del legislatore di assimilare la tassazione degli enti non commerciali alle persone fisiche «non imprenditori» titolari di partecipazioni qualificate che tassano gli utili per- ACRI - SISTEMA FONDAZIONI (dal 5%) n o n i f i con nnr\ l'aliquota l'nliminfn cepiti m a r g i n a l e (Irpef) del 43%, utilizzando il coefficiente (base imponibile) pari al 49,72; se si prende, per esempio, lo stesso utile indicato in precedenza (100 mila), è evidente che dovendo tassare il 49,72% dello stesso (49.720) con l'aliquota marginale del 43%, si ottiene quasi il medesimo risultato, ovvero un debito d'imposta pari a 21.379,60. Se è possibile pensare alla modifica introdotta come equiparazione tra le persone fisiche «non imprenditori» e gli enti non commerciali, peraltro già esistente anche ai fini della determinazione di altri redditi (per esempio, i redditi fondiari), al legislatore è forse sfuggito quanto detto sull'obbligo imposto per la riorganizzazione, per esempio, delle organizzazioni di volontariato (Odv), senza aver compiuto una riforma completa e, soprattutto, organica del comparto del «no profit», ma soprattutto che gli utili attribuiti agli enti non commerciali, a differenza di quelli utilizzati privatamente dai contribuenti, sono destinati a essere investiti nelle attività istituzionali e che tra gli enti non commerciali non vi sono solo associazioni sportive o fondazioni bancarie, ma alla vasta famiglia appartengono, tra le altre, anche le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni non governative, le associazioni di promozione sociale e gli enti ecclesiastici. Inoltre, per come è attualmente impostata la disposizione di riferimento del disegno di legge e per come già indicato dalla dottrina più attenta, l'esclusione da tassazione della quota del 22,26% degli utili percepiti, sembra applicabile esclusivamente a quei Pag. 1 dividendi percepiti dall'ente non commerciale per le partecipazioni possedute nell'ambito delle attività istituzionali, con la conseguenza che, paradossalmente, per le partecipazioni detenute nell'ambito delle attività commerciali, eventualmente esercitate, la quota di esenzione resta bloccata nella quota del 95%. Per cui, paradosso dei paradossi, l'ente che possiede le partecipazioni nell'ambito di attività esclusivamente istituzionali, e che destina gli utili percepiti allo svolgimento di attività socialmente utili (beneficenza, assistenza sociale e socio sanitaria, ricerca scienti- fica, promozione della cultura, valorizzazione e promozione delle cose di interesse storico e quant'altro) deve sopportare un maggior aggravio di imposizione, per effetto della minore quota di esenzione da Ires, mentre l'ente non commerciale che detiene le partecipazioni nell'ambito delle attività commerciali, continua a tassare gli utili per la quota pari al 5% degli stessi, per effetto di quanto sancito dall'art. 89 del Tuir. cui si fa rinvio. Infine, la riduzione della percentuale di esenzione appare retroattiva (dal 1° gennaio 2014), con la conseguenza che anche gli utili percepiti nel corso del 2014, salvo eventuali modifiche introdotte nel corso dell'iter di approvazione del disegno di legge, saranno maggiormente tassati, riducendo le disponibilità da destinare alle attività istituzionali, anche socialmente utili. La tassazione degli utili percepiti dagli enti non commerciali (valori in euro) Dal 2015 il tetto sale a 30 mila euro Passa da. 2.065 euro a. 30 mila, euro, la soglia per la detrazione delle erogazioni liberali a favore delle Onlus. Si r i c o r d a c h e , con d e c o r r e n z a dairi/1/2013, i commi 2 e 3, dell'art. 15, di 96/2012 hanno trasferito la detrazione Irpef, spettante alle persone tìsiche per le erogazioni liberali in denaro eseguite in favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), all'interno del nuovo comma 1.1), dell'art. 15, dpr 917/1986 (Tuir), precedentemente inserita nella lettera i-bis), del comma 1, elevando la detrazione della misura dal 19% al 24% per il 2013 e dal 24% al 26% a decorrere dal 2014, mantenendo la detrazione del 19% per i contributi associativi versati alle società di mutuo soccorso. Recentemente l'Agenzia delle entrate è intervenuta sul tema (ris. 89/E/2014), confermando che le erogazioni di denaro effettuate dagli enti non commerciali a favore di Onlus continuano a essere detraibili, ma nella misura del 19%, come fissata dall'art. 147 del Tuir, non potendo beneficiare delle aliquote più alte appena indicate, destinate alle sole persone fisiche. Ciò in quanto il richiamo operato dal ci- tato art. 147 alla lettera i-bis), del comma 1, dell'art. 15 del medesimo testo unico, è da intendersi come riferito anche agli oneri inseriti nel nuovo comma 1.1) del medesimo art. 15, poiché il legislatore non ha mai pensato di escludere dalla detrazione le erogazioni liberali eseguite dagli enti non commerciali, anche non residenti, a favore delle Onlus. Dopo questo importante, quanto necessario, chiarimento, si segnala (si veda ItaliaOggi, 17/10/2014) che il disegno di legge Stabilità 2015, è ulteriormente intervenuto sulla deducibilità delle erogazioni liberali a favore delle Onlus, modificando sia il t e t t o indicato nel comma 1.1, dell'art. 15, dpr 917/1986 (euro 2065) per le persone fisiche, sia quello indicato nella lettera h), comma 2, dell'art. 100 del medesimo testo unico ( e u r o 2065,83) per i soggetti Ires, restando invariata, per questi ultimi, la soglia del 2% del reddito d'impresa (art. 100 del Tuir), fissando il nuovo t e t t o a 30 mila euro annui, in luogo degli attuali 2.065 euro; la novità, per espressa previsione legislativa, entrerà in vigore a partire dall'1/1/2015. ACRI - SISTEMA FONDAZIONI © Riprodii.zi,nnp riservata H Pag. 2 La tassa ammazza-Fondazioni Lo studio del friulano Tosolini: a rischio gli interventi economici sul territorio . Francesco Antomni meritevoli nei classici campi di so diventano stampelle essenziali educazione, riper fronteggiacerca, arte, sanità e volontariato. re i tagli del setE ora la torta rischia di rimpicciotore pubblico. ii rs i u i te riormente. Basti pensare che Fondazione n g r i d o d'allarme risuonerà forqUesto pomeriggio a Crup, che opera t e e ^[^Q nei territori delM i l a n 0 j d u r a n t e l a presentazione le province di d e l l i b r o c h e u m u s i c o i o g o friu laUdine e PordenoMarroMa™aTnsnl™ mpmhrn no Marco Maria losolim, membro de J. cda della Fondazione Crup di none na asse Udine e docente a s d U Iien m l conservatorio " . \\ Trip<=tP ha HpHi^tn allp mo triennio più i, artU11 d l sieste, ha dedicato alle d i 3 1 m i l i o n i a l s e t t o r e .. e d u c a z i 0 . ne e i s t 2 S S S i i K K S F^ ™ z i o n e " - t o d o ossigeno d a z i o n e Cari 10 e d i A c r i P' - c u i f i n a n z i a r i ° a g l i insefnanti d i s o s t e " " B f * ™ * f f ° * anello D'A- ^ ^ a X S S t l S ' S ****> P r e s i d e n t e d e l l a F o n d a z i ° " S i S S k i r i S S , n e l s o l o "piccolo" Friuli nel 2013 D p n 7 j g n n M n o jg s o n o stati sostenuti 492 progetti su 7 4 0 richieste pervenute. L'ultimo PhPaUrT)9ntPrà P ian o triennale della Crup preved e d i des tinare al territorio una Hp|20%ÌtrÌbLltÌ media di 7,5 milioni all'anno. E l'aumento delle tasse prospettato SUldlVlnPndl dal Governo peserebbe per 1 milioQUI U l V i U C l l U l ^ ^ ^ ^ 1>aggravante deUa g _ prevista retroattività nel 2014, e d u n u e de a Poooomoroo q H necessità di pagare U d b b d ì \ Id \ L d oneri fiscali anche su erogazioni _ p •-- --- ,. . . ,. •- _ gja effettuate. Guarda con preoccutfUrUpUIUUIIltf pazione all'annunciata "stangata" a n c h e {& F o n d a z i o n e CaSsamarca pitfULLUfJdLtf d i Treviso che nei giorni scorsi, approvando il documento proU d l l d b l d f ILJdld grammatico per l'esercizio 2015, ha fatto esplicito riferimento al ne Cassa di Risparmio di Udine e probabile «sensibile innalzamenPordenone. Al dibattito partecipe- to» della tassazione dei dividendi e rà anche Roberto Napoletano, di- ha preannunciato una modifica rettore del "Sole24ore". Il tema del dello stesso documento di bilancio libro ("Fondazioni bancarie e nuo- qualora questo aumento delle tasva economia della cultura", edito se si dovesse concretamente verifida Marsilio) è proprio il ruolo care, economico di questi enti, che spesazione & culturaj UDINE . . , E una doccia gelata che non fa per niente bene, ben diversa daU'ice bucket per la ricerca sulla Sia, quella piovuta addosso alle Fondaziom bancarie. Un articolo della legge di stabilità partorita dal Governo Renzi promette di aumentare del 20 per cento le tasse sui HiviHpnHi HPIIP Ffinda7ifini riHii aiviaenai aeiie fondazioni, naucendo in modo drastico le disponibilità di questi moderni mecenati M a ' l e Z a del salasso oer ora s d S S Z S t o t ^ s S mo parlando ancora di un "disegno" di legge, chi tiene 1 conti delle Fondazioni si è messo a fare un po' di calcoli. Scoprendo che neU'arco degli ultimi tre anni il contributo nchiesto dallo Stato è triplicato. Da una parte, infatti, sono più che raddoppiate le tasse sulle rendite finanziane, passate dal 12,5 al 20% nel 2012, e addirittura al 26% nel luglio di quest'anno, Dall'altro, le Fondazioni rischiano di dover fronteggiare questo nuovo prelievo sui dividendi che sono, classicamente, la loro pnncipale fonte di redditività e che già nsentono dell'effetto-cnsi. Tanto è vero che la stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha limato la previsione di erogazioni per il 2014, passando dai 45 milioni distribuiti nel 2013 a una previsione, comunque ragguardevole, di 35 milioni da destinare al territorio. Per dirla in altre parole, l'intero comparto delle Fondazioni negli ultimi anni ha dovuto ridurre il budget da assegnare a progetti ACRI - SISTEMA FONDAZIONI ACRI - SISTEMA FONDAZIONI Pag. 3 INTERVENTI A sinistra, gli affreschi nel Duomo di Udine restaurati da parte di Crup. A destra, Ca' Tran, sede universitaria trevigiana ACRI - SISTEMA FONDAZIONI ACRI - SISTEMA FONDAZIONI Pag. 4 La denuncia della Fondazione Cariplo: con l'incremento delle tasse alle fondazioni a rischio le erogazioni alle associazioni di volontariato Terzo settore, un milione di fondi in meno «Lo scorso anno abbiamo finanziato 22 progetti per un totale di 3fi milioni di euro. Quesfanno dovremo tagliare di un terzo» di Laura Bosio A ncora meno risorse per le associazioni del terzo settore cremonese? Il rischio, purtroppo molto concreto, esiste: la Fondazione Cariplo, che ogni anno sostiene al 50% i progetti delle associazioni cittadine, avrebbe meno fondi da erogare, a causa dell'incremento delle tasse sulle fondazioni voluto dal governo. «Si parla di tagliare circa un terzo delle erogazioni - fanno sapere dagli uffici della Fondazione -. Per cui, se lo scorso anno siamo riusciti a finanziare 22 progetti per un totale di 3,8 milioni, ipotizzando che per quest'anno le richieste siano più o meno lo stesso numero, dovremo erogare oltre un milione di euro in meno, e questo significherà poter sostenere un numero ben inferiore di progetti». Chiaramente si tratta di stime approssimative, in quanto non si sa ancora con precisione quello che accadrà. In ogni caso il rischio è molto alto, in quanto il provvedimento è già inserito nella Legge di Stabilità, anche se la settimana prossima dovrà essere discusso in Parlamento. «La Legge di Stabilità 2015 dispone un ulteriore prelievo sulle fondazioni, dopo quello già avvenuto a luglio e negli anni precedenti - fanno sapere ancora da Fondazione Cariplo -. Con i provvedimenti degli ultimi mesi e quelli annunciati nella legge di stabilità 2015 si passa, dunque, dai 100 milioni di euro di tassazione per le Fondazioni del 2011 a 340 milioni nel 2014, per arrivare a 360 nel 2015. Questo è il risultato dell'effetto combinato dell'aumento degli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari - passati dal 12,5% al 20% nel 2012 e poi al 26% nel luglio 2014 - e l'ulteriore aggravio sulle rendite finanziarie che emerge dalle bozze della legge di stabilità». Una progressione esponenziale «attuata a ritmi quasi vertiginosi, che metterà senz'altro in difficoltà tutte quelle organizzazioni del volontariato, del privato sociale e gli stessi enti territoriali, che vedranno decurtate le loro risorse, perché ogni centesimo in più di tasse a carico delle Fondazioni è un centesimo in meno da dare a chi è al servizio del bene comune» denuncia Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. «Le Fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit, privati e autonomi che svolgono attività filantropica erogando risorse ad altri soggetti non profit, privati o pubblici, per dare sostegno al welfare, all'integrazione sociale, allo sviluppo culturale e civile dei territori - ha aggiunto Renzo Rebecchi, membro della Commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo, nominato dalla Provincia di Cremona -. FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA Penalizzare la loro attività erogativa significa togliere risorse utili per la ricerca, per l'arte e, soprattutto, per le categorie più svantaggiate, come anziani, disabili, malati, bambini in difficoltà a cui l'infanzia è negata, immigrati e tanti altri a cui la mano pubblica non è più in grado di provvedere da sola. Anche le organizzazioni di Cremona e provincia saranno indirettamente penalizzate dalla nuova tassazione e alcuni progetti potrebbero non avere sufficienti risorse per essere realizzati. Le bozze circolate riguardo alla legge di stabilità 2015 prevedono una norma che presenta un impatto diretto sulle Fondazioni di origine bancaria, attribuendo loro di fatto una tassazione sui dividendi percepiti di gran lunga superiore a quella dei soggetti privati profit: soggetti le cui risorse, a differenza di quanto avviene per le Fondazioni, non vengono riversate a favore della collettività. Questa nuova penalizzazione allontanerà ancor di più le Fondazioni di origine bancaria da quegli analoghi soggetti non profit che in tutta Europa godono, per la loro funzione, di una fiscalità di vantaggio. La scelta di un ulteriore incremento della tassazione pare, dunque, incomprensibile per chi vuole valorizzare il ruolo del volontariato e dell'intero mondo del terzo settore, di cui le stesse Fondazioni fanno parte e a cui danno alimento. Inoltre la prospettata de- Pag. 5 correnza retroattiva dal 1° gennaio 2014 rischia di impattare sul sostegno ad attività già programmate. Così, oltre a un rafforzamento dell'irrazionalità della norma, paiono profilarsi anche elementi di incostituzionalità». FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA Pag. 6