fagiolo scozzese

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fagiolo scozzese
Una Rete per le Biodiversità Transfrontaliere
FAGIOLO SCOZZESE
Raro fagiolo pregiato, un tempo era diffuso sull’altopiano di Cuneo e
nelle valli delle Alpi Cuneesi. Oggi è coltivato da appassionati agricoltori-custodi. Il Fagiolo Scozzese, sempre molto apprezzato dai consumatori locali, mantiene infatti una buccia molto sottile anche ad essiccazione
avvenuta, e il suo sapore estremamente delicato ricorda da vicino il gusto della castagna. Nell’aspetto, questo legume assomiglia ad un fagiolo
“borlotto”, ma il seme è oblungo, leggermente screziato e di colore violaceo. Il baccello è giallo, con screziature rossastre.
Custode
Eraldo Dionese (Torresina)
Info: www.bioeurope.info
Origine storica
Non si conosce l’esatta origine del nome
di questo fagiolo, ma da sempre è stato
coltivato nella provincia di Cuneo, in
Alta Langa e soprattutto sull’altipiano
cuneese, nelle valli intorno alla zona di
Caraglio. Dolce e saporito, è considerato
tra le varietà migliori della regione per
le sue caratteristiche organolettiche, che
mettono in mostra qualità veramente
notevoli.
Ieri e oggi
A differenza del fagiolo di Spagna, lo
Scozzese si semina ponendo dai 4 ai 5
semi per posa. I consumatori locali lo
preferiscono a tutte le altre varietà, anche se – con la diffusione dell’agricoltura industriale – è diventato un prodot-
to molto raro. Questo fagiolo è infatti
presente sui mercati delle Langhe solo
grazie alla passione dei suoi agricoltori-custodi. Grazie alla buccia sottile, è
ideale per la preparazione di purea, creme, zuppe e minestre.
A tavola / Zuppa di fagioli
Tritate finemente mezza cipolla, uno
spicchio d’aglio, un pizzico di prezzemolo e del sedano e fateli soffriggere con
olio e pepe. Quando il soffritto avrà preso colore aggiungete due mestoli di brodo di fagioli che avrete cucinato in una
pentola a parte. Aggiungete un po’ di
sugo di pomodoro o conserva e fate bollire per qualche minuto. Versate il tutto
nella pentola dei fagioli. Servite la vostra zuppa nel piatto e coprite con pane
abbrustolito tagliato a dadini.
Sapori di una volta: le antiche varietà recuperate per voi
Questa varietà orticola locale è stata conservata per anni dai suoi agricoltori-custodi
e oggi è stata pienamente recuperata, nell’ambito del progetto dell’Unione Europea
“Una rete per le biodiversità transfrontaliere”, grazie al programma Interreg Alcotra. Obiettivo del progetto: contrastare l’erosione genetica delle verdure tradizionali
del Piemonte e della Provenza, attraverso la creazione di un network franco-italiano
di appassionati e di piccoli produttori, impegnati a condividere la riproduzione delle biodiversità locali mettendo in sicurezza il futuro delle sementi. Grazie a loro, ai
consumatori vengono restituiti gli autentici sapori della tradizione agricola locale.
Si tratta di specie d’eccellenza, selezionate dai contadini nel corso del tempo e ben
adattatesi ai rispettivi territori. Spesso, questi prodotti avevano in passato anche
una grande importanza commerciale. Trascurati negli ultimi decenni dallo sviluppo
dell’agricoltura industriale e dalla grande distribuzione, questi prodotti a km zero
possono oggi tornare finalmente sulla nostra tavola. Il grande lavoro degli agricoltori custodi è stato recuperato nel network franco-italiano attraverso la messa in
rete di saperi, competenze e semi: oggi, ciascun agricoltore aderente al progetto è in
grado di produrre tutti gli ortaggi che costituiscono il paniere franco-italiano delle
“biodiversità transfrontaliere”.
Progetto Interreg Alcotra n. 139
“Una Rete per le Biodiversità Transfrontaliere”
www.bioeurope.info
Progetto finanziato col sostegno dei Fondi europei di sviluppo regionale - Programma Alcotra.