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EDITORIA
A cu ore ape r t o: di R affae l e L a Capri a
Non tutti quelli che subiscono un intervento al cuore sono poi capaci di fermare su carta le loro impressioni, le angosce, i sentimenti, i cambiamenti, la gratitudine, le incertezze, le paure che hanno provato e che ancora provano. E ciò senza
cadere né nell’autocommiserazione, né nel piagnisteo e neppure nel patetico.
di Moreno Macchi
n
Ci voleva la penna di un vero,
grande scrittore per farci vivere questo impressionante iter, che è poi un
passare un po’ di là per ritornare
ancora per un po’ di qua. Ma ritornare cambiati, con forse un’altra voglia
di vivere, con la certezza di aver ancora cose da dire, da fare, da scoprire, da
sperimentare, che ne resta ancora il
tempo, mentre il tempo poteva essere
finito, sembrava essere definitivamente consumato. Ecco allora uno sguardo nuovo sul mondo, sulla gente, sugli
amici, i famigliari, sulla vita stessa e
sulle sue vicende belle e brutte. Anche
se a volte è come un déjà vu. Chi è passato di lì lo sa che poi le cose cambiano, che si assaporano di più gli attimi
fuggenti, che ci si arrabbia meno per
certe futilità, che si può vivere meglio,
magari con meno, che le cose impor-
Io sono Dio: di Giorgio Faletti
n Colpo grosso per il bravissimo Faletti!
Questo thriller all’americana non ha nulla,
ma proprio nulla da invidiare ai vari Codici
da Vinci o altri cosiddetti “capolavori”
transoceanici (di cui siamo comunque grandi
divoratori).
Vi avvertiamo però: se vi ci buttate prevedete
di aver tempo a sufficienza per leggerlo (quasi)
tutto d’un fiato. Non assumiamo responsabilità per eventuali litigi con il/la partner: questo è un romanzo che non potrete “mollare”.
Se le prime 80 pagine vi lasceranno un po’
perplessi per la mancanza di azione, non scoraggiatevi. Dopo ne avrete a iosa.
Infatti, il romanzo parte lento, con un importante (anche se qui non molto chiaro) antefatto che troverà poi senso nell’ulteriore svolgimento della storia, il cui ritmo aumenta in
modo esponenziale man mano che procede la
lettura.
Un tale, che proclama regolarmente e senza
alcun timore “Io sono Dio”1 , ha comin20
il dialogo 2/11
tanti sono
altre…
Ci
voleva poi
uno come La
Capria per
esprimere
gratitudine a
quegli angeli
in terra che si
chiamano
Fabrizio,
Francesca,
Michele, Claudia, Maurizio, Olga e
che si nascondono dentro i bianchi
camici del personale ospedaliero per
venire a assistere chi soffre, chi è solo,
chi vuole sentire una voce, chi piange,
chi desidera semplicemente qualcuno
accanto.
Nei momenti di riflessione post-ospedalieri (quando ormai l’operazione fa
già parte del passato prossimo) vengono a galla ricordi di guerra, incontri
ciato a far saltare in aria grattacieli nel centro
di New York. Ed ha l’intenzione di continuare. Ovvia la paura che attanaglia chi è al
corrente del suo folle progetto. Soprattutto
dopo il fatidico 11 settembre di nefanda
memoria. La brava Vivien Light (ispettrice
di polizia di origine italiana che di cognome
faceva Luce prima di americanizzarlo, e
diventata omofona della celebre attrice che
impersonò l’immortale Rossella O’Hara nel
chilometrico Via col Vento) si lancia alla
ricerca del pericoloso dinamitardo, con alle
costole Russel Wade (scostante rampollo di
ricca famiglia dal passato assai tumultuoso).
Dopo l’assassinio di Ziggy Stardust (di
davidbowiana2 memoria), le piste sembrano cominciare a sorgere, ma rimangono a
lungo molto lacunose. Comincia allora un’affannosa caccia all’uomo che vi terrà col fiato
sospeso per altre 400 pagine, che però (vedrete) volano via molto in fretta, tanta sarà la
voglia di sapere come le cose vanno a finire.
Solo nelle ultime righe si svelerà l’arcano, men-
con amici, discussioni, considerazioni
sulla letteratura (splendide le annotazioni su Stendhal), sulla vita e sul suo
senso profondo, pensieri notturni (I
sogni belli sono il nostro paradiso
in terra? I cattivi, il nostro inferno?), riflessioni sulla vecchiaia, sul
Bene e sul Male, sulla storia dell’umanità e il senso che ha (o non ha),
sull’Amore (con la “A” maiuscola ma
anche sull’altro), sul ruolo della
memoria, sull’utilità di tante informazioni che ci vengono versate addosso
e che, in fondo, solo in parte (piccolissima) ci riguardano… Ma soprattutto riflessioni sulla Morte, su Dio, sul
senso del nostro passaggio sul globo
terracqueo, sul più o meno breve
futuro che ci aspetta (spetta?) ancora…
Una sorta di bilancio insomma, ma un
bilancio bello, spensierato eppur profondo,
allegro, vivace, sincero che fa davvero piacere
leggere. 3
Raffaele La Capria
A cuore aperto (saggio)
Mondadori
tre tanti indizi sparsi qua e là verranno a formare un inatteso puzzle che stupirà anche gli
esperti del genere.
Bella e spigliata, la lingua di Faletti è piena di
invenzioni, la narrazione è spumeggiante, i
personaggi molto ben caratterizzati (anche
quelli secondari: pensiamo a John, l’ombra e
braccio destro di padre Michael, a Joy, alla
sorella e alla nipote di Vivien), le descrizioni
stringate ma efficaci volte a non distrarre il lettore dal filo conduttore principale della storia.
Speriamo che il nostro continui a redigere cose
di questo valore per mantener alto l’onore del
thriller italiano …3
Giorgio Faletti
Io sono Dio (romanzo)
Baldini, Castoldi, Dalai
1
Certamente un’eco di quell’ Io uccido che portò Faletti
nell’Olimpo degli scrittori di polizieschi qualche anno fa
2 nostro neologismo. Ziggy Stardust fu la prima celebre
“incarnazione” del cantante inglese David Bowie agli inizi
degli anni ’70 e nacque grazie al disco a 33 giri The Rise and
Fall of Ziggy Stardust and the Spiders of Mars (maggio 1972)