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Poirino: la capitale dei circlemakers?
Da diversi anni, nei dintorni di una cittadina piemontese che si chiama Poirino, si verifica
un evento piuttosto insolito e dai connotati misteriosi. Ci riferiamo al ritrovamento di imponenti
e bellissimi disegni impressi sul grano. Li chiamano pittogrammi, cerchi nel grano, crop circles,
o agroglifi.. Le dimensioni di questi, unitamente alla loro bellezza ed eccellente fattura, ha
suscitato non poche discussioni riguardo la loro origine.
1) 24 giugno 2006 (Poirino).
2)Tutto comincia domenica 25 giugno, dell’anno 2006, quando presso Poirino, in frazione
Becchio, viene ritrovata impressa sul grano una sorta di stella polare, che ricorda il
simbolo dell’onore, come viene rappresentato graficamente dagli Omaha d’America.
La foto viene inviata al sito “Spacefreedom”, e da lì – trattandosi di uno dei crop circles più
belli dell’anno - fa rapidamente il giro del mondo sul web.
Si vocifera che il glifo risalga ad alcuni giorni prima, e che possa essere collegato a degli
avvistamenti ufologici registratisi già nella notte del 14 giugno:
“Salve ho avvistato una palla verde luminosissima la notte del 14 giugno nelle campagne
di Poirino (To) e si muoveva veloce fino a diventare di dimensione come una stella e poi
muoversi orizzontalmente ... tutto in circa 10 secondi”
In realtà non esiste riscontro oggettivo che l’agroglifo risalga alla notte del 14, né che sia
correlato ai suddetti avvistamenti luminosi. Col passare del tempo comunque le dicerie si
affievoliscono e tutto sembra tornare alla normalità. Per due anni.
Finchè…
2) 28 giugno 2008 (Villanova d’Asti).
E’ domenica 29 Giugno, dell’anno 2008, quando sempre pilota di ultraleggeri (Alessio D.)
invia alla redazione del sito “SpaceFreedom” le immagini aeree di quello che viene subito
identificato come il più bel pittogramma italiano della stagione in corso. Fotografato vicino
Villanova d’Asti, è ubicato sulla Borgo-Corvaglia, che collega Villanova a Poirino. <br><br>
Ecco cosa scrive Margherita Campaniolo (“Spacefreedom”):
“[…] di tutto rispetto le sue dimensioni che possiamo stimare approssimativamente
guardando le immagini: il cerchio è incluso in uno spazio compreso tra 4 tramlines.
Generalmente tra una e l'altra, nei campi italiani, vi sono 22, 24 metri; ciò ci dice che il
diametro della formazione si aggira intorno ai 70 metri e che interessa una superficie
superiore ai 38000 mq. Un sottile anello fa da confine a questo notevole pittogramma,
intervallato, a distanza regolare, da dodici cerchi, iscritti in dodici anelli; questi sono "segnati"
da altrettanti romboidi e che si irraggiano idealmente da un grande cerchio centrale di circa
20 metri di diametro. L'immagine complessiva che ci viene offerta è di una estrema delicatezza
e leggerezza ma con una forza incredibile nel colpire l'immaginazione così come quella di un
sole che, ancora per pochi giorni, irradierà quei campi per finire di essiccare il grano in
spighe che, nel tempo, ha contribuito a far crescere e maturare. Un ultimo forte eppur
malinconico abbraccio di un sole sul grano che gioca con le ombre dettate dal corpo di quello
strano uccello meccanico che lo sta sorvolando. Chiede ancora qualche giorno di tempo; per
noi scandirà attimi di gioia nell'ammirarlo come una meridiana solare su un campo a
Villanova d'Asti”.
Ai primi di luglio escono alcuni video in rete su “youtube” e “libero”, poi un articolo sul
quotidiano online “cronacaqui.it”, e un comunicato sul portale “Astinotizie.it”. Entrambi
ritengono opportuno definire il pittogramma come un “sole alieno”, e presentano altre
fotografie aeree scattate da “aled70” (un utente di “youtube”).
3) 20 giugno 2009 (Cascina Martina).
Ancora grazie al sito “Spacefreedom” veniamo a conoscenza di uno splendido crop circle
apparso a Cascina Martina. Talmente splendido da essere eleggibile a “italian crop circle of the
year”. La foto è realizzata da un tal “Luigi C”, che si definisce un appassionato di volo e di
cerchi nel grano: "Ho tanto spesso letto sul suo sito di colleghi che s'imbattevano in cerchi nel
grano e... ho provato parecchia invidia. A me che piacciono così tanto niente di niente! Oggi
l'emozione è stata incredibile, incredibile. So che anche lei ama i cerchi e quindi lascio il "mio"
in buone mani; non vedo l'ora di vederlo sul suo sito e spero che chi guarda provi la mia stessa
emozione. […]
La foto ritrae l’agroglifo dall’alto, in tutta la sua grandiosità.
Leggiamo alcuni brani direttamente dall’articolo di “Spacefreedom”:
Stimabile sui 90 metri di diametro con una superficie occupata superiore agli 8000 metri
quadrati; è un rosone composto da 96 differenti parti costituite da cerchi (n. 72) e rombi (n. 12)
e distribuite lungo un "sentiero" di braccia curve che si dipartono dalla parte mediana di 12
ellissi disposte centralmente a formare il cuore fiorito di questa superba figura che crea 12
settori a spirale.
La sua elegante ed armoniosa figura si staglia verso l'alto e non può non colpire lo schema
che maggiormente vi ricorre, il 12. Numero sacro e mitico per moltissime culture, forse più di
altri numeri abbraccia trasversalmente popoli ed epoche totalmente differenti e su scala
temporale praticamente infinita dacché l'uomo ha iniziato ad indagare "l'esistenza". Senza
ricorrere a simboli di ordine religioso o esoterico e cabalistico basta pensare ad un fenomeno
astronomico tutt'altro che fantasioso che attiene al dodici: la precessione degli equinozi con le
sue dodici ere astronomiche di 2100 anni circa ciascuna.
Ma come sfuggire alla tentazione, di fronte ad un crop circle, di farsi guidare dal proprio
"sentire"? Nemmeno io ne sono esente ed allora mi è naturale ricondurre questo cerchio alla
ricorrenza astronomica di domani: il solstizio d'estate. Ci pare non esista modo migliore per
festeggiarlo se non con questo crop circle, inno alla Terra, all'uomo e alla natura, al grano
appunto... Era per questo che gli uomini antichi indagavano il cielo, cioè per la necessità di
riconoscere i segni della natura utili ad assolvere al difficile compito del "sopravvivere" ed
oggi è quanto mai difficile "sopravvivere", seppur per cause differenti. Crediamo di essere i
padroni del mondo ed invece da esso ce ne stiamo allontanando...
Quella zona d'Italia è un inno al grano e alla natura, "per la massima parte i rivesi
lavorano la campagna che è molto fertile" così si espresse uno storico sulle campagne del
posto. Qui si festeggia la Rievocazione storica della Trebbiatura, qui la domenica più vicina al
22 di giugno, con una solenne processione verso la cappella della Madonna della Fontana (nei
pressi del "nostro" cerchio), si celebra San Albano, protettore dei contadini, qui un gruppo di
"alieni" ha trovato la cornice giusta, la motivazione, l'ispirazione, la gioia di fare ciò che
prima fu nella loro mente e che oggi è offerto agli occhi di tutti noi; non contro la natura ma
nella natura, non contro il cielo ma sotto al cielo, non contro gli uomini ma per gli uomini.
La storia dei cerchi è tutta qui.
Tratto dal sito “Spacefreedom”. Per l’articolo completo
http://www.margheritacampaniolo.it/crop_circles_2009/cascina_martina.htm
e
altre
splendide
immagini
si
veda:
In seguito a questo articolo, diversi media speculano sul fatto che nel disegno sembra
ricorrere il numero 12, sacro e mitico per alcune culture. Ma ci chiediamo: trovateci un numero
che non lo sia per nessuna cultura? Potremmo speculare anche noi, dicendo che 12 sono i mesi
di un anno, quelli che intercorrono tra un pittogramma e l’altro in quella zona.
Passa infatti un altro anno, e viene rinvenuto un crop circle ancor più grande, più bello e
più complesso rispetto ai precedenti.
4) 11 giugno 2010 (Poirino).
Siamo sempre in quel di Poirino, nei pressi di una agrigelateria. Il disegno stavolta
rappresenta un fiore, inscrivibile in un ipotetico quadrato di circa 150 x 150 metri.
Un filmato del crop circle è disponibile ancora una volta su “youtube”, mentre Margherita
Campaniolo stessa lo racconta così:
“Un crop circle dalla bellezza indubbia. Grandissimo: facile calcolarne le dimensioni che
attesterei estendersi su un'area di almeno 160 m per 140 m (occupando una superficie coltivata
a grano intorno ai 22400 metri quadrati). Ottima la perfezione dell'esecuzione, un fiore
estremamente ricco di particolari composto da un numero davvero grande di singole parti
differenti tra cerchi (soprattutto cerchi), anelli e losanghe.
Non è difficile notare l'asimmetricità delle "decorazioni" dei cerchi interni a ciascun
"petalo": i piccoli cerchietti che "riempiono" le due metà di ciascun anello non sono mai in
numero uguale, mai. L'aver rotto la simmetria di un disegno dalla fattura così minuziosa non
può essere casuale e porta a pensare che, averlo fatto, abbia una motivazione,
un'intenzionalità”
Su “torino.blog.cronacaqui.it” appare il 16 giugno un articolo di Claudio Neve, che bontà
sua si discosta dallo standard – spesso mediocre - che la stampa è solita produrre su questo
tema:
Benvenuti a Poirino, paese delle tinche, degli asparagi e… dei cerchi nel grano. Il cartello
all’ingresso del paese non recita proprio così ma forse sarebbe il momento di aggiornarlo. Nel
fine settimana, infatti, nelle campagne poirinesi ha fatto la propria comparsa un ennesimo
enorme cerchio nel grano, il più grande mai comparso in tutta Italia. E definirlo semplicemente
cerchio è davvero riduttivo, come è possibile capire semplicemente guardando le foto: siamo
infatti davanti a una specie di enorme fiore a sei petali, composto da ellissi e più di un
centinaio di cerchi dai diametri più disparati.
Complessivamente, l’area occupata è di circa 150 per 150 metri: come detto, per l’Italia si
dovrebbe trattare di un vero e proprio record. Insomma, è ormai certo che a Poirino e dintorni
si nasconde un gruppo di “circlemakers” (così si chiamano gli “artisti” che compongono le
proprie opere nei campi coltivati) tra i più abili d’Europa. Non è infatti la prima volta che in
questa zona compaiono bellissimi disegni, ogni volta più complessi e affascinanti. Anzi, si può
dire che ormai siamo di fronte a un appuntamento fisso con cadenza biennale: i precedenti
infatti risalgono al 2006 (in frazione Becchio) e al 2008 (al confine con Villanova). Questa
volta l’area prescelta si trova nei pressi dell’agrigelateria San Pe’ e c’è da scommettere che,
come in passato, attirerà decine di curiosi e ufologi, speranzosi di trovare in quel campo le
tracce del passaggio di qualche astronave aliena. Purtroppo per loro, però, non dovrebbero
esserci dubbi sul fatto che ci si trova di fronte all’opera di un gruppo di “artisti” che non
escono allo scoperto per paura di dover rifondere i danni al proprietario del campo.
Ma cosa raffigura di preciso questo disegno? Su internet le foto del cerchio poirinese (che
manco a dirlo è “il cerchio dell’anno”) hanno già fatto il giro del mondo, sempre partendo dal
sito “SpaceFreedom”, sempre tramite una foto aerea, di tal “XY”. Su un sito di studiosi inglesi
è comparsa una prima interpretazione. Il “fiore” sarebbe in realtà la rappresentazione del
calendario lunare dei prossimi mesi, durante i quali sono previste anche due eclissi. I cerchi al
centro di ogni “petalo” rappresenterebbero il sole, quelli più piccoli le stelle. Solo l’ideazione di
un disegno del genere richiede molto tempo. Armarsi di bastoni, pali e corde per poi tradurlo in
realtà, agli ideatori deve essere sembrato il momento più semplice…
In effetti i bene informati sanno che la realizzazione vera e propria di un crop circle, la fase
attuativa cioè, è solitamente molto meno complessa, meno faticosa ed impegnativa della
preparazione e progettazione che avviene in precedenza.
L’esplicito richiamo ad un gruppo di circlemakers inoltre, come vedremo più avanti, è più
che legittimo.
Verosimile anche il richiamo all’interpretazione del disegno come calendario lunare. Infatti
il CMM Research Team (www.cropcirclewisdom.com) si è occupato di questo caso, facendo
emergere ipotesi astronomiche interessanti, su cui torneremo più avanti, ma che già le immagini
sottostanti chiariscono con sufficiente dovizia.
Per chi fosse completamente digiuno di astronomia, val giusto la pena ricordare che il
calendario lunare e le prossime eclissi sono ben note a chiunque voglia informarsene. Non
profezie insomma. Né eventi pericolosi, o di qualsivoglia particolare rilievo. Allora perché
darne conto in un cerchio nel grano? Perché farlo un mese prima, quando verosimilmente la
notizia è divenuta (o è in procinto di divenire) di dominio pubblico grazie ai media?
Comunque, la zona di colore verde di questo crop circle è formata da grano in fase lattea,
non maturo, che quindi assume una colorazione verdastra in netto contrasto con quello
adiacente, maturo e color giallo oro. La zona verde indica la zona di eclissi. Quindi, stante
questa interpretazione, e ammettendo che i calcoli effettuati siano esatti, il pittogramma
mostrerebbe una parziale eclissi lunare che corrisponderebbe al 26 giugno, e una totale eclissi
solare l’11 luglio.
Ma anche ammesso che l’interpretazione dell’immagine e i calcoli siano corretti, non
vediamo cosa possa aver impedito ad un circlemaker di aver fatto lo stesso calcolo che
avrebbero poi fatto i successivi interpreti. Sull’interpretazione è bene precisare che si tratta di
una tra le tante. Questo per dire che – come spesso accade – se si parte da un assunto e si va poi
alla ricerca di prove, a posteriori, qualcosa si trova sempre. In termini tecnici stiamo parlando di
un bias.
Del resto, riguardo questo glifo, non mancano interpretazioni di carattere diverso. Secondo
alcuni esso contiene un messaggio in alfabeto Braille, per altri trattasi invece di alfabeto Morse.
Per altri ancora è una mappa stellare di questo o quel sistema solare, o una galassia di questo o
di un altro mondo. Per altri è molto più semplicemente il fiore padano, e per altri ancora il fiore
della vita. Si è anche detto che è sì la mappa di un ciclo lunare, ma di quello del 2009. E si è
detto che è la prima parte di un messaggio che sarebbe stato concluso in altri crop circles
apparsi in altri paesi, o in quello che sarebbe apparso sempre a Poirino nel 2011 (vedi più
avanti). E potremmo continuare all’infinito, ricercando (e magari trovando) nel disegno, la
prova o l’indizio grazie al quale ognuno di questi interpreti ha ragione.
Ma la notizia-bomba contenuta in questo pittogramma non è in effetti l’eclissi in sè, bensì
un messaggio crittato in codice ascii all’interno del crop circle. C’è scritto: E=mc2.
Anche qui daremo per scontato che l’interpretazione non sia troppo forzata, e i calcoli
siano corretti. E anche qui non riusciamo a non chiederci: cosa impedisce ad un circlemaker di
inserire un messaggio criptato in un disegno? Perché mai devono essere stati gli alieni? La
formula E=mc2 la inventò Einstein più di un secolo fa. Oggi cosa ci rivela?
C’è chi dice che partendo dal petalo che indica l'eclissi e girando in senso orario, con la
conta dei piccoli cerchi esterni si arrivi alla data della caduta delle bombe su Hiroshima, nel
1945. Guarda caso anche in quell’anno si ebbe una eclissi lunare a giugno, ed una eclissi solare
a luglio. Ciò – si dice - non può essere casuale. Quindi l’eclissi e Einstein troverebbero un traitd’union nella bomba atomica, e diverrebbe lecito ipotizzare che il petalo di Poirino sia un
ammonimento all’umanità.
Ma anche queste sono congetture. A ben vedere anche nel 1964 si è avuta una eclissi lunare
a giugno, ed una solare a luglio. Lo stesso è accaduto nel 1907, nel 1928 e nel 1935
(http://eclipse.astroinfo.org/sofi/activemaps.html). Quindi nel 2010, nel 1964, e nel 1945 (solo
considerando gli ultimi 65 anni) si è avuta una eclissi lunare attorno al 26 giugno, e una solare
attorno all’11 luglio (per la precisione però quella del 1945 fu il 9 di luglio). Il resto sono
speculazioni.
Andare a indicare la nuova luna (per nuova si intende riapparsa, piccola, crescente) di
Poirino al 9 agosto, perché il 9 agosto fu sganciata la bomba su Nagasaki è una speculazione di
dubbia consistenza. Anche perché l’evento di Hiroshima è del 6 agosto, ed avrebbe più senso
assumere questa come data epocale, piuttosto che Nagasaki il 9 agosto. E la nuova luna del
1945 si ebbe l’8 agosto, non il 6, né il 9. E cosa successe nel 1964 che possa essere correlato a
questa speculazione? Ma certo, la Cina esplose la sua prima atomica! Però era il 16 ottobre. E
poi cosa successe nel 1907, nel 1928 e nel 1935? Chi lo sa.
Non bastasse c’è chi vuol correlare tutto ciò al successivo crop circle di Poirino, di cui
parleremo tra poco. Qui era codificato (lo vedremo) un altro messaggio: “EaEnkispace”. Ea
Enki è una divinità sumera, e space (inteso come spazio, trattino, sulla tastiera sarebbe la barra
lunga sotto i tasti) è invece interpretato come il profondo spazio cosmico. Così il monito
nucleare e la formula di Einstein trovano una degna conclusione: ce li manda il creatore del
genere umano, Ea Enki, dallo spazio.
A noi pare che, a prescindere dai calcoli che paiono sommari, e dalle interpretazioni che
paiono forzate, questa operazione sia sbagliata concettualmente. Andare a ricercare indizi e
prove per avvalorare ad ogni costo un pre-giudizio, non è una procedura ammissibile, e non
conduce a credibili soluzioni.
Avanti il prossimo…
5) 19 giugno 2011 (Poirino).
È il 20 giugno del 2011. In quella mattinata veniamo raggiunti da una mail firmata “Max”,
che ci segnala la possibile presenza di un cerchio nel grano in zona Poirino. Sarebbe il quinto
caso a Poirino, che per quantità e soprattutto qualità dei glifi potremmo cominciare definire la
capitale italiana dei cerchi nel grano. Max ci dice che il giorno seguente avrebbe potuto inviarci
delle foto, così lo ringraziamo ed attendiamo. Il giorno seguente scopriamo però che la notizia è
già pubblica, e le foto di Max sono già sul web. Ancora una volta sono splendide foto aeree, che
immortalano dall’alto un cerchio nel grano di grandi dimensioni e di notevole fattura, che nulla
ha da invidiare ai più famigerati agroglifi inglesi. La prelazione l’ha avuta, anche stavolta, il
sito “Spacefreedom” (poi 24 ore dopo Max invia i suoi scatti anche a noi).
Quindi anche stavolta possiamo contare su un interessante articolo di Margherita
Campaniolo:
“Un eptagramma sul grano. Nuovo crop circle a Poirino. Adesso non è solo un'ipotesi,
una bella ipotesi, adesso è certezza. Grazie a Federico Peron, inviato speciale in terra
poirinese, possiamo dare questa notizia con assoluta certezza: l'e-mail ricevuta da Space
Freedom, come altri siti che di cerchi nel grano si interessano, era veritiera.
Nel primo pomeriggio di oggi, Federico, seguendo le indicazioni presenti nella suddetta email, ha facilmente scorto il nuovo cerchio nel grano di Poirino. Mi telefona dall'interno della
formazione, è titubante se entrare o meno, non vuole rovinare l'opera; scorge poi le tramlines
(seppur semicoperte, a bordo strada, da piante di grano allettate dal maltempo dei giorni
scorsi) e le percorre, inoltrandosi così in una figura che non c'è dubbio alcuno si tratti di un
agroglifo.
La parte centrale è descritta come contenente una figura che apparirebbe essere un fiore,
poi si corregge, una stella; attorno come dei petali. Esternamente a tutto un grande anello. Mi
dice di non notare alcun segno di passaggio e che non c'è nessuno nella zona e nel campo; è
molto probabile che Federico è il primo ad entrare in questa formazione.
Faccio domande al nostro amico non senza una certa emozione (vorrei essere lì? Voi che
ne pensate?!) mentre lui continua a guardare e spostarsi cercando di rendermi partecipe di
cosa i suoi occhi notano. Mi dice: "C'è dell'asimmetria evidente". Cerco di capire meglio: "Ci
sono piccoli anelli e cerchi sia dentro i petali che in altre parti, e la disposizione, come anche il
numero e il tipo, appaiono diversi da zona a zona. Questo richiama ad entrambi, ed in
immediato, certe particolarità del cerchio di Poirino 2010
(che cerchio, indimenticabile cerchio!). Forse queste premesse ci promettono un crop
circle di, se non pari bellezza, almeno pari "dignità"?
Mi racconta come ogni petalo è totalmente costellato, sul bordo esterno, da tanti, piccoli
anelli.
Commento: "Come un merletto?" - "Sì, come un merletto, esatto" è la risposta.
"Quanto ti sembra grande Federico?" Risposta: "E' grande, ma non grandissimo, forse 40
metri ma non sono sicuro". </i>[In seconda battuta il nostro inviato ha misurato "a passi" il
crop circle. E' sicuramente più esteso di quanto inizialmente ipotizzato.”]
Mi dice che il campo è in pendenza; si inerpica verso la parte più alta e da lì ha una
visione più chiara del disegno ed adesso è certo: si tratta di un fiore a sette petali con dentro
una stella a sette punte, il tutto iscritto in un grande anello. Esclamo: "La stella a sette punte.
E' un eptagramma.
Federico, da che mi ricordi è la prima volta che compare in zona un eptagramma. Simbolo
dal grande fascino".
L’eptagramma è troppo bello per non suscitare speculazioni. La prima arriva addirittura
dalla Mecca dei crop circles, l’Inghilterra, riportata da Red Collie per “Cropcircleconnector”. Si
dice che il pittogramma di Poirino del 2011:
“contiene alcune informazioni codificate. Tra le altre cose, il bordo esterno conterebbe i
nomi "Enki Ea", codificato in ASCII. Questi sono i nomi di un dio sumero: Signore della terra,
dio dell'acqua, creatore del genere umano…
[…il glifo ] mostra al centro una grande stella a sette punte, che ricorda chiaramente
un'altra immagine di crop stellare, quella di Lane End Down nel sud dell'Inghilterra nel mese
di luglio del 2005. L’immagine del 2005 era la previsione dell'esplosione della cometa 17P
Holmes, due anni dopo, nell'ottobre del 2007. Potrebbe essere imminente un’altra esplosione di
cometa?
Ancora più interessante, una serie di sette raggi lungo la parte esterna del glifo di Poirino
sono scritti in codice ASCII a otto bit, e sembrano identificare l'artista raccolto come "Ea" o
"Enki. Secondo antiche leggende, Egli e Innanna avrebbero creato gli esseri umani moderni da
ibridazione tra lo sperma degli dei maschi con le uova prese da aborigeni locali, che già
vivevano sulla Terra decine di migliaia di anni fa.
Il codice ASCII che è stato elaborato a Poirino è il seguente, da leggersi in senso orario
attorno alla grande stella a sette punte:
01000101 E
01100001 a
01000101 E
N 01101110 N
01101011 k
01101001 i
00100000 spazio
Quella foto incredibile del crop circle mostra anche una serie di "stelle" attorno ai suoi
sette bordi, ma non è chiaro se questi simboli rappresentano immagini astronomiche attorno ad
una cometa che esplode (come per Lane End Down 2005), o piuttosto un codice intelligente di
matematica? Contando ogni set di "stelle" individualmente, ci sembra di vedere "5.334444".
La scorsa estate nel 2010 a Poirino, il numero preciso di "stelle" specificava la famosa
equazione E = mc2 in decimale codice ASCII. Nessuna chiara spiegazione appare ancora
chiara per le "stelle" in questo nuovo pittogramma del 2011”.
Sarà bene dire che è quantomeno opinabile che il crop circle di Lane End Down del 2005
rappresentasse l’esplosione della cometa P17Holmes avvenuta due anni dopo. A posteriori si è
notato che le stelle che circondavano la cometa Holmes durante la sua esplosione del 2007
ricordavano quelle del crop circle. Ma quanto le ricordavano? Da che angolazione? Con quali
rapporti angolari e proporzioni? Visualizzati come, da chi, in che prospettiva e in che data? E
perché avvisare l’umanità di un evento innocuo (la cometa di Holmes, con l’esplosione, perse
l’1% della sua massa, ed è oggi stabile) che sarebbe occorso due anni dopo, senza che nessuno
avesse potuto correlare il disegno a quell’evento?
Riguardo la cifratura del nome di “EnkiEa” va anche detto che, in un “cerchio”, stabilire un
punto di partenza ed un verso da cui leggere in senso logico una presunta frase codificata, è una
operazione ambigua. Inoltre una di queste lettere è uno spazio, per cui la decifrazione corretta
sarebbe, nella migliore delle ipotesi: “EnkiEaspazio”. Cosa significa quello spazio? Troppo
comoda l’interpretazione secondo la quale il dio EnkiEa si trova nello spazio (inteso come
cosmo), e gli Annunaki stanno per tornare sulla Terra (ci sono mai stati? Sono mai esistiti? Le
fonti più serie e autorevoli negano radicalmente questa ipotesi, derivante esclusivamente da una
certa letteratura pseudo-fanta-scientifica). Secondo altre interpretazioni infine, la scritta in
codice (ASCII numbers 107 - 32 - 69 - 97 - 69 - 110 – 107) sarebbe E N K K (quindi una
doppia “K” anziché una “i”)
Di questo caso si legge anche su youreporter.it, con un breve articolo firmato “Jeko22470”
che data il pittogramma al 21 giugno, mentre alcuni filmati sono disponibili su youtube.
A segnalarcelo è stavolta Gabriele L. (Ufosullarete.it), evidenziando dei particolari
interessanti:
“sono andato sul Crop... geometricamente perfetto come si può apprezzare dalle foto
aeree che si trovano online.[…] nodi allungati oltremodo, alcuni sembrano esplosi dall'interno
stile pop corn... gambo della spiga piegato ma non spezzato […] il campo di grano non è in
piano ma in dislivello. […] in fase di montaggio ho realizzato di aver ripreso
involontariamente un'oggetto volante che si muove a grande velocità […]
anche
qui
[durante
l’intervista
al
proprietario
del
campo:
http://www.youtube.com/watch?v=6ZoJ8xanm6g] in fase di montaggio appare qualcosa in
cielo […] in 4 centesimi di secondo compie 200-250mt circa […] a velocità normale si vede un
puntino nero quasi impercettibile”.
Il filmato potete vederlo, e farvi l’idea che i vostri occhi vi suggeriranno. A noi non sembra
possa costituire un reperto. Sulle considerazioni relative all’allungamento nodale (“nodi
allungati oltremodo”?) e alle cavità di espulsione (“stile pop-corn”?) non basterebbero venti
pagine per spiegare come questi temi siano stati abbondantemente mistificati e siano – ai fini di
una interpretazione ufologica o di irraggiamento - scientificamente privi di alcun valore (si
veda tra gli altri: Margherita Campaniolo, Cum Grano Salis, 2009; Leonardo Dragoni, La verità
sui cerchi nel grano, 2011, capitolo 2). Sulla perfezione del crop circle dovremmo avere
l’onestà di dire che, per quanto di notevolissima fattura, non è affatto perfetto. Non staremo ad
elencare tutte le sbavature (come, per dirne una, la grossolanità di alcuni cerchi sul bordo
esterno delle punte) che noterete voi stessi ad una attenta osservazione. Questione che dovrebbe
essere poco rilevante per un believer, dal momento che i suoi stessi mentori hanno spiegato
come non possa essere la perfezione o la grossolanità del disegno a poterci dire se un
pittogramma debba considerarsi “genuino” o meno.
Sulla data invece, spesso si cerca di stiracchiarla per farla coincidere col famoso solstizio.
E’ già successo più volte in passato. Retaggio della teoria (alquanto fumosa e fantasiosa) delle
leylines, alcune delle quali sarebbero collegate con le posizioni stagionali del sole,
particolarmente dei solstizi. Fortunatamente possiamo risparmiarci di esporre questa teoria, e di
confutarla, dal momento che a noi il crop circle era stato già segnalato il 20 mattina (e quindi
quasi certamente risale alla sera del 19), quindi è da escludersi che possa essere datato 21 (il
solstizio d’estate del 2011, tra l’altro, ha “tardato” fino alle ore 17:16 del 21 giugno). Eppure la
questione solstizi-equinozi resta in auge. E ci si concentra ad indagare a fondo le piccole sfere
disegnate tra un petalo e l’altro. Per qualcuno, come già detto, si tratta della cifratura in ASCII
del nome del dio sumero “Enki Ea”.
C’è anche chi fa notare una qualche somiglianza tra la stella di Poirino e i simboli presenti
sulla figura (specialmente braccio destro) del figlio di “EnkiEa”, “Marduk”.
Somiglianza, per la verità, generica. Un cerchio con sette punte può considerarsi un
simbolo piuttosto diffuso, difficile da attribuire con precisione ad un unico evento o
personaggio o cultura. Non a caso, secondo il CMM Research Team
(www.cropcirclewisdom.com), il centro del crop circle di Poirino rappresenta una mappa del
mondo secondo una raffigurazione babilonese.
L’eptagramma (stella a sette punte) è un simbolo esoterico ricco di valenze, significati ed
interpretazioni. Lo troviamo, è vero, come rappresentazione del cosmo nella civiltà babilonese.
Lo troviamo anche sulle carte dei tarocchi, in molte cattedrali (Ventimiglia e Amiens le prime
che ci saltano in mente), sulla bandiere austriaca, giordana e irachena, sul sigillo della nazione
Cherokee. Anche il c.d “Occhio di Kanaloa” (quest’ultimo è un personaggio mitico della
tradizione hawaiana) è una stella centrale a sette punte, che rappresenta lo sciamano al centro
del mondo e i sette principi della filosofia Huna in base ai quali egli agisce. Il sette ricorre
molto nella nostra cultura: sette sono i giorni della settimana, le note musicali, gli aromi base
dei profumi, i colori dell’arcobaleno, i livelli su cui girano gli elettroni attorno al nucleo, i punti
dell’energia del corpo umano secondo gli orientali, il numero sacro degli indiani d’America e
dei Kauna delle Hawaii ecc. Con un po’ di impegno potremmo così attribuire alla stella di
Poirino almeno una dozzina di valenze.
Per altri interpreti quei punti rappresentano gruppi di stelle, i più grandi in rappresentanza
delle più luminose. Inoltre i punti esterni dei triangoli sono formati da 23 cerchi, a cui possiamo
aggiungere i quattro cerchi interni al triangolo, così da arrivare a 27. Due numeri che ricordano
le latitudini dei tropici, e il movimento della Terra che condiziona il calendario e il succedersi
delle stagioni: gli assi delle due rotazioni sono inclinati tra loro di 23 gradi e 27 primi, quindi
dello stesso angolo sono inclinati tra loro i piani dell'equatore terrestre e dell'orbita ellittica su
cui gira la Terra.
Non solo. Le punte del pittogramma sono 7, e 23x7 fa 161. E 161x161 fa 25.921, cioè – si
fa notare - il numero della precessione degli equinozi. Sempre per chi fosse digiuno di
astronomia, diciamo che la precessione degli equinozi è un movimento della Terra che fa
cambiare l'orientamento del suo asse di rotazione. L'asse terrestre subisce una rotazione
dell'asse attorno alla verticale (recessione) a causa della forma non perfettamente sferica della
Terra e delle forze gravitazionali della Luna e del Sole . Il risultato è un moto di precessione
che compie un giro completo ogni 25.800 anni circa, periodo noto anche con il nome di anno
platonico. Premesso che non è ben chiaro perché dovremmo moltiplicare 23x7, e soprattutto
161 per se stesso, il risultato (25.800) non è esattamente 25.921.
Molte altre speculazioni ed ipotesi fantasiose sono state ventilate attorno a questo caso.
Come ad esempio quella secondo la quale questo pittogramma parla dell’avvento dell’energia
geotermica in sostituzione di quella solare. Il nostro Sole sparirà infatti – si dice arbitrariamente
- nel 2012, per riapparire tra il 2014 e il 2019, e questo evento costringerebbe l’umanità, giocoforza, a sviluppare nuove fonti di energia, come quella geotermica. Illazioni piuttosto infondate,
che comunque non chiariscono neppure bene perché, né come, questo pittogramma parlerebbe
di questo evento epocale.
Oppure come quella secondo la quale il numero 5.334444, determinato dal numero
complessivo di pianeti rappresentati nei “petali” (daremo sempre per scontato che i calcoli
siano esatti), potrebbe essere la latitudine di un profondo pozzo acquifero in Somalia (la cui
longitudine è 45.872222, che ha infatti le ultime quattro cifre che si ripetono come per la
latitudine). Così gli extraterrestri, col pittogramma di Poirino, ci starebbero dicendo che i
somali hanno bisogno di acqua.
Volendo passarle in rassegna tutte, ci sarebbero ulteriori speculazioni che si spingono
anche oltre, fino a citare fonti anonime e confidenziali, di persone che hanno incontrato
Quetzalcoatl in persona (il serpente piumato, divinità di alcune civiltà messicane e americane),
o fino a sostenere – lo abbiamo già visto - che esistono misteriosi legami tra il pittogramma di
Poirino, le bombe di Hiroshima e Nagasaki, EnkiEa, e perfino alcune creature extraterrestri alte
e bionde che di tanto in tanto visitano la Terra, e così via. Su questo piano però – a nostro
avviso – non è possibile svolgere una ragionevole confutazione, che pertanto ci asterremo dal
fare.
Siamo invece d’accordo con molti “ricercatori” nel sostenere che i crop circles di Poirino,
almeno gli ultimi due, possano essere in qualche modo correlati tra loro. Probabilmente ciò che
li accumuna è il loro artefice, o gruppo di artefici. Non un dio sumero, né gli Annunaki,
neppure gli extraterrestri, bensì un abilissimo (gruppo di) circlemaker(s), capace di far parlare
di sé anche tra i maestri inglesi. Molti indizi suggeriscono una matrice comune di questi
pittogrammi, come la zona geografica, le dimensioni e il design omogeneo, la presenza di
circonferenze esterne alla figura (utili come riferimento generale, e per tracciare cerchi esterni
equidistanti dal centro), le asimmetrie evidenti e analoghe del 2010 e del 2011, come pure la
ripetuta bordatura della figura con anelli a mo’ di merletto.
Indizi, tanti ed omogenei, che certo non fanno una prova. Ma che ci sembrano comunque
più consistenti dei labili e disomogenei indizi recuperati a sostegno di ipotesi di altra natura.
Quanto basta, probabilmente, ad eleggere (con riserva) Poirino capitale dei circlemakers.
Il 20 aprile 2012, giorno in cui si celebra il World Earth Day, proprio la Terra riporta in
vita uno dei suoi migliori capolavori della stagione appena trascorsa. Potremmo intitolarlo "Il
fantasma dell'eptagramma". Si tratta del "ghost crop circle" di Poirino del 2011. Un fenomeno
primaverile tanto bizzarro quanto naturale (ben noto in agronomia): la rimanenza sul terreno di
spighe sciacciate (dell'agroglifo dell'anno precedente) interferisce sui semi caduti a terra in
quella porzione di terreno, e sulla sua capacità di sviluppo, riproducendo - sotto mentite spoglie
- le sembianze dell’agroglifo stesso. Ciò si verifica soprattutto in terreni in cui viene praticata la
rotazione delle colture, o in terreni lasciati a riposo per un anno. Si verifica in primavera,
quando l'erba spontanea cresce rapidamente. Un paio di settimane, e il “fantasma” scompare. A
differenza di tanti altri fantasmi, che continuano ad aleggiare nelle credenze popolari.
Chi ci informa di questo fantasma? Facile: “SpaceFreedom”, Come? Con una foto aerea.
Immagine: http://www.margheritacampaniolo.it/crop_circles_2011/ghost_poirino.htm</small><br><br>
6) 17 Giugno 2012, Santena.
Eccoci giunti alla cronaca più recente: il pittogramma di Santena del 17 giugno 2012.
Santena si trova circa 7 km a Nord-Ovest di Poirino.
Immagine Giovanni Fire, tramite www.cropcircleconnector.com</small><br><br>
Per caso si è avuta subito disponibile una foto aerea? Si. Magari scattata da un pilota
anonimo coperto da pseudonimo? Proprio così. E la notizia proveniva dal solito sito? Stavolta
no. Cogliamo l’occasione di chiarire che da sempre stimiamo l’operato di “SpaceFreedom”,
condividendo in grandissima parte anche le opinioni di chi lo gestisce. Appare evidente che
devono esserci stati stretti contatti con persone del luogo, ma questo non necessariamente
implica una combutta con queste ultime, le quali potrebbero aver strumentalmente usato il
primo come mero strumento di diffusione. Comunque da circa un anno, su “spacefreedom” non
ci si occupa più di documentare la casistica dei cerchi nel grano italiani. Da altrettanto tempo,
non riusciamo a metterci in contatto con loro. Comunque, in mancanza del sito “di fiducia”,
l’anonimo sorvolatore, che stavolta è tal “Giovanni Fire” (a proposito a pochi metri dal crop
circle si trova la fabbrica della “Fire Plast”) fa in modo che il mezzo di divulgazione sia un sito
inglese, famoso tra gli addetti ai lavori, che in passato si è lungamente occupato dei cerchi di
Poirino e dintorni. Prima ancora però, la notizia esce su un blog di informazione locale, che
scopriremo essere gestito dal fratello del proprietario del terreno su cui è stato realizzato questo
pittogramma (e che firmerà l’articolo in questione). Corre l’obbligo di precisare che questa
bizzarra casualità, non necessariamente implica secondi fini, o una “comunella”, come
sostengono gli stessi diretti interessati.
La notizia esce infatti prima sul blog “RossoSantena.it”, dove sabato 18 giugno l’articolo
di F.T. dal titolo “Santena, cerchi nei campi di grano dei Ponticelli”, proponeva delle immagini
e delle osservazioni. Di stampo scettico, come: “Sugli steli i postumi dello schiacciamento sono
evidenti”, o come “di alieno in questi cerchi di grano io non ho trovato proprio nulla”, e
ancora: “ai Ponticelli farebbero bene a prepararsi all’invasione di terrestri che credono che gli
extraterrestri non abbiano di meglio da fare che giocare con gli steli di grano”
http://www.rossosantena.it/2012/06/18/santena-cerchi-nei-campi-di-grano-dei-ponticelli/
Il pittogramma è stato impresso su un terreno di proprietà di M.T. (che scopriremo essere
fratello del giornalista F.T.), 50 anni, imprenditore agricolo: "Sabato mattina i cani correvano
all’impazzata. Pensavo andassero dietro ai daini. Ma in genere fanno una passata lungo le
tracce lasciate dal trattore, e filano via. Invece insistevano. Allora sono andato a vedere".
(www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/santena-maya-fine-del-mondo-cerchi-grano-1278124/)
Veniamo al pittogramma. È composto, principalmente, da tre porzioni o elementi.
Un ovale, che si aggira attorno ai 70 metri di estensione, attorno al quale si dispiegano 18
raggi, 9 per ogni lato, composti ognuno da 5 piccoli cerchi. Questo ovale probabilmente
simboleggia un antico zodiaco sumero o babilonese. Potrebbe essere la fascia principale degli
asteroidi, compresa non a caso tra Marte e Giove. Secondo le teorie di Zecharia Sitchin la fascia
di asteroidi sarebbe quel che resta del pianeta Tiamat dopo la collisione col pianeta Nibiru,
popolato suo tempo dgli Annunaki, ovvero extraterrestri da cui – sempre stando a Sitchin avrebbe preso origine la vita sulla Terra. Per inciso le teorie di Sitchin sono basate su alcune
sue personali interpretazioni di alcuni manufatti babilonesi-sumeri, e sono respinte radicalmente
dalla comunità scientifica; mentre in astronomia non si ha nozione alcuna di alcun pianeta
Tiamat né Nibiru. Così mescolando mitologia sumera con quella babilonese, con un pizzico di
creatività di uno scrittore moderno di fantascienza, si condisce un piatto molto accattivante. Ciò
non toglie comunque che i circlemakers all’opera a Santena abbiano voluto rappresentare
qualcosa che non esiste, o che esiste solamente nella mitologia. E che quindi quell’ovale sia la
fascia di asteroidi, piuttosto che i resti di Tiamat. E che quindi il disegno complessivo chiami in
causa Nibiru, e con esso gli extraterrestri.
Veniamo al secondo elemento di cui è composto questo pittogramma. Al centro dell’ovale
si trova la rappresentazione di una porzione del sistema solare (Sole al centro, Mercurio, Terra,
Venere, Marte e rispettive orbite). La disposizione dei pianeti indica una precisa data: il 21
dicembre 2012. Cioè quello che, nell’immaginario collettivo, sarà l’ultimo giorno. In quella
data infatti – secondo la più blasonata delle interpretazioni derivanti dal calendario Maya –
assisteremo alla fine del mondo (o, secondo altri, a cambiamenti epocali).
Quello è dunque il nostro sistema solare come apparirà il 21 dicembre del 2012?
Può darsi, ma bisogna rilevare che:
a) la stessa disposizione si era già verificata il 26 aprile 1962;
Immagine Rocco Porreca. Via http://cropcircleconnector.com/inter2012/italy/Santena2012b.html</small><br><br>
b) la stessa disposizione era stata già rappresentata in un crop circle ad Avebury il 15 luglio
del 2008, e non corrispondeva in modo perfetto a quella di Santena, ma quasi.
Immagini: temporarytemples.co.uk ; http://cropcircleconnector.com/inter2012/italy/Santena2012b.html</small><br><br>
c) qualcuno ha fatto notare che hanno “volontariamente preso un’immagine di un
allineamento dei pianeti relativo ad un’altra data e l’abbiano bellamente spacciata per quella
effettiva
del
21
dicembre
2012,
quando
palesemente
non
è
così”
(http://infoliberaevera.blogspot.it/2012/06/il-cerchio-nel-grano-di-santena-non.html).
In effetti le immagini sembrano corrispondere a quelle del cerchio di Santena, ma solo se
ruotate di circa 180 gradi. Questione di prospettive dunque?
OK. Ma siamo almeno sicuri che quello sia il nostro sistema solare?
Non proprio, o al più è una parte, quella interna, fino a Marte. Inoltre le orbite sembrano
più ellittiche e meno circolari rispetto a quelle dei nostri pianeti.
Di qui è nata l’ipotesi che si tratti di un sistema extra-solare, quello appunto legato a Nibiru
e Tiamat.
Infine, terzo elemento del pittogramma, nella zona destra del glifo campeggia la
rappresentazione della costellazione del Cancro (secondo altri di Orione), con Giove e la Luna
in bella evidenza.
http://cropcircleconnector.com/inter2012/italy/Santena2012b.html</small><br><br>
Citiamo dal blog “IlNavigatoreCurioso”:
“Secondo la mitologia mesopotamica, il Cancro è una delle due porte dello zodiaco
(l'altra è il Capricorno), ovvero la Porta dalla quale si incarna il genere umano (mentre da
quella del Capricorno si incarnano gli Dei). Forse gli autori del pittogramma vogliono dirci
che ormai gli dèi stanno tornando? Ovvero, gli Antichi Astronauti che in antichità vennero per
portare la conoscenza all'uomo, stanno facendo ritorno come avevano promesso? Per renderci
conto, dobbiamo puntare i nostri telescopi verso la Costellazione del Cancro?”
Che dire, di sicuro c’è che questi circlemakers hanno creato un mostro dalle mille teste.
Complimenti.
Conclusioni.
È giunto il momento d tirare le somme. Lo faremo elencando dei dati di fatto, da cui
ognuno potrà tirare le sue conclusioni come meglio crede.
Eviteremo di fare accuse esplicite, nomi, cognomi, e luoghi specifici. Per ragioni di serietà,
di privacy, e di buon gusto. Ci sembra comunque opportuno riassumere e schematizzare alcuni
punti fermi, che nessuno ha finora evidenziato a sufficienza.
1) Dal 2006 ad oggi, in questo fazzoletto di terra compreso tra Poirino, Chieri, Santena e
Villanova d’Asti, si sono verificati ben sei pittogrammi. Sei casi dunque, in sei anni, tutti
racchiusi in un triangolo i cui cateti non superano gli 8 km.
Non sei casi qualsiasi però, bensì quelli che sono – di fatto – nella “top ten” dei crop
circles italiani di sempre, forse proprio i sei casi più belli ed imponenti in assoluto. Tutti
concentrati in quel che – se l’Italia fosse il nostro corpo – potrebbe essere un neo;
2) Tutti e sei i crop circles – come abbiamo visto - presentano tratti distintivi che li
accomuna;
3) Tutti e sei i crop circles sono stati realizzati attorno alla metà di giugno;
4) Tutti e sei i crop circles sono stati realizzati nella notte tra venerdì e sabato, o in quella
tra sabato e domenica;
5) Tutti e sei i crop circles sono divenuti di pubblico dominio la seguente domenica
mattina;
6) Tutti e sei i crop circles sono stati rinvenuti da un pilota di ultraleggeri, e quindi di tutti
si è avuta immediatamente la foto aerea (che in genere si ottiene solamente diversi giorni dopo
il rinvenimento a terra, e non sempre);
7) Tutti e sei i crop circles sono stati segnalati sempre in modo anonimo (con pseudonimi
diversi);
8) Tutti e sei i crop circles sono stati segnalati tramite lo stesso sito web. Tutti tranne
l’ultimo, dal momento che “Specefreedom” ha da un anno smesso di pubblicare resoconti sui
cerchi nel grano italiani, e sarebbe comunque stato anticipato da un giornale locale di Santena,
su cui scrive il fratello del proprietario del terreno coinvolto.
9) Una persona del luogo, un professionista di cui non faremo il nome ma che può
considerarsi una fonte attendibile, da noi contattato per una chiacchierata su questo argomento
ci ha detto che “lo fanno dopo avere preso accordi con i coltivatori. Naturalmente i disegni
sono studiati a tavolino e realizzati sempre tra sabato e domenica, in genere al mattino presto,
quando in giro non ci sono troppe persone. Appena fatti arrivano gli ultraleggeri che li filmano
e poche ore dopo arrivano le immagini su internet con tanto di spiegazioni immediate sul
disegno”.
10) Almeno tre dei proprietari dei campi su cui si sono verificati questi pittogrammi si
conoscono tra loro. In almeno tre di questi pittogrammi è stato ben organizzato l’afflusso di
curiosi e turisti (con tanto di indicazioni stradali, parcheggio, ponte levatoio per fare foto
dall’alto, vendita di prodotti locali ecc.), tutto a pagamento (seppur modesto, a titolo di
risarcimento del danno subito). Seguono alcune fonti.
“i Carabinieri hanno chiuso il campo semplicemente perchè il proprietario si è messo a far pagare il
biglietto a chi voleva vedere i cerchi nel grano “ (“Fabry41, 29giugno2010, su www.ufoonline.it/2010/06/20/cropcircle-da-record-a-poirino-torino/)
“il […] proprietario del campo di grano ha chiesto due euro a persona per salire sulla piattaforma e
riprendere il cerchio dall'alto […] Oltre […] il banchetto con prodotti tipici del posto.... (“Matteo”, mercoledì
20 giugno 2012, su http://www.ufoonline.it/2012/06/19/mega-crop-circle-appare-a-santena-poirino-torino/)
“Il contadino […] cerca di recuperare qualcosa mettendosi a disposizione dei visitatori con tanto di
cestello alzabile, generi di confort della sua azienda come zucchini fiori di zucca e bibite fresche”
(http://www.faenzashiatsu.it/crop/Crop_circle_Santena_TO_2012.html)
“cartelli che indicano (a sinistra)la direzione da seguire per trovare il pittogramma. Strada di campagna
sterrata, ma stranamente pulita lateralmente dall’invasione delle piante. Qualcuno ha pulito. Mezzo kilometro e,
alla sinistra un parcheggio di recente produzione. Cartelli ovunque (Che organizzazione in un paese
dove funziona quasi nulla! Governo in prima linea!) […] tutto farebbe pensare ad un business organizzato ad
arte. Mancano solamente i servizi igienici ma, siamo in aperta campagna. Un eventuale negazionista, del
fenomeno
genuino
dei
crop
circles;
avrebbe
materiale
per
sostenere
la
sua
tesi”. (http://fintatolleranza.blogspot.it/2012/06/cerchi-nel-grano-il-significato-del.html)
Per correttezza di informazione va detto che è una pratica abbastanza diffusa in Inghilterra
(ma qui siamo nel torinese) quella di chiedere un contributo ai visitatori, per rientrare delle
perdite subite dall’allettamento del grano. Il contributo però dovrebbe essere libero (e a nostro
avviso, in tal caso, non sarebbe sbagliato elargirlo). La presenza di un bigliettaio e di un
“bibitaro” invece, certamente favorisce i malpensanti.
11) Secondo una nostra fonte la Polizia Municipale e i carabinieri locali avrebbero espresso
l’opinione che si tratta di eventi cagionati da “agricoltori intraprendenti”. Questa notizia è
confermata da un articolo apparso su “RadioChieri” (www.radiochieri.it/cronaca/4525-cerchi-nel-granocompaiono-nelle-campagne-che-circondano-santena.html).;
12) Secondo una nostra fonte ci sarebbe stato un accordo tra i proprietari del terreno e
alcuni artisti inglesi (un indizio in tal senso potrebbe anche essere il crop circle comparso ad
Avebury nel luglio del 2008, che ritraeva anch'esso – come a Santena - la disposizione del
sistema solare al 21 dicembre 2012). Secondo un’altra nostra fonte i proprietari terrieri
avrebbero agito in combutta con artisti locali, per fini promozionali di alcune attività
commerciali della zona.
In presenza di un simile quadro indiziario, ci pare si possa escludere che nel Poirinese stia
operando la mano sapiente e invisibile di ET. Al contrario, ci pare piuttosto ragionevole
ipotizzare che stiano operando mani scaltre, e non più tanto invisibili.
------------- Aggiornamento ottobre 2012 ---------------------Il crop circle di Poirino del 2011, contenente il messaggio cifrato "Enki-Ea" sarebbe opera
dell'ing. Francesco Grassi, membro del Cicap, circlemaker, ed esperto di cerchi nel grano. I
particolari sono spiegati nel suo libro "Tracce d'intelligenza".
Articolo di Leonardo Dragoni
www.cropfiles.it
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