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Grazie per aver scaricato questo kit di Decide!
Il kit contiene tutto il necessario per usare Decide con un gruppo fino a 8 persone. Se ci sono più
partecipanti, usa un kit per ogni gruppo.
Il kit può essere stampato su carta o cartoncino A4. Per ottenere i migliori risultati, usa una carta di
peso 160g/m2.
Le prime pagine hanno il bordo colorato, e indicano il colore della carta su cui vanno stampate. Ci
sono 3 (o 4) pagine verdi, 3 blu, 1 gialla e 2 arancio.
Le altre pagine vanno stampate su carta o cartoncino bianco.
Le ultime 4 pagine contengono la plancia di gioco e le istruzioni per ogni partecipante.
La plancia dev'essere in formato A3: puoi stamparla in A4 dal kit e poi usare una
fotocopiatrice per ingrandirla nel formato A3.
Le istruzioni andrebbero stampate a colori, ma funzionano anche in bianco e nero.
Assicurati che ogni partecipante abbia una plancia, e che ci sia almeno un foglio di istruzioni per
ogni gruppo.
Goditi la discussione con Decide!
Per ogni informazione, scrivi a [email protected]
FUND is a project funded by the European Commission (grant agreement SiS-CT-2009-230474). The views and opinions
here expressed do not necessarily reflect those of the European Community and the Community is not liable for any use that
may be made of the information contained therein.
Istruzioni
1.
PREPARAZIONE
Stampa il file in pdf su carta colorata o su un cartoncino leggero in base ai nomi dei files.
Sono necessari fogli A4 di colore giallo (1), arancione (2), verde (3), blu (3) e bianco (7).
Ritaglia le carte.
Stampa o copia tante cartelle e istruzioni quanti sono i giocatori. DECIDE funziona meglio quando il
numero dei giocatori va da quattro ad un massimo di otto.
2.
INIZIO DEL GIOCO
Il tempo necessario per giocare a DECIDE è di 80 minuti.
Ogni giocatore avrà una cartella davanti a sé. Ci sono diversi tipi di carte che mano a mano riempiranno le
cartelle.
Il mediatore accompagna i giocatori nello lo svolgimento del gioco utilizzando le istruzioni stampate sulla
cartella. Lui/lei illustrerà gli obiettivi del gioco.
Durante la prima parte di DECIDE verranno raccolte e condivise informazioni, poi seguirà la fase della
discussione.
Nella terza parte i giocatori cercheranno di formulare una risposta condivisa dal gruppo. DECIDE avrà
termine quando i risultati verranno caricati sul sito www.playdecide.eu
Prima che inizi la prima fase, il mediatore ricorderà a tutti i giocatori le linee guida della conversazione (in
basso a sinistra) e distribuirà le carte gialle.
Chiunque può alzare una carta gialla per interrompere la conversazione qualora si abbia l’impressione
che le linee guida non vengano rispettate.
Quando la questione viene risolta, la discussione potrà riprendere.
In alto a destra c’è la possibilità di annotare degli appunti e riflessioni iniziali.
3.
FASE 1. INFORMAZIONI
Questa parte del gioco durerà circa 30 minuti.
Ogni giocatore legge le istruzioni (in alto a sinistra).
Ogni giocatore legge qualche carta delle storie e ne sceglie due tra quelle ritenute più significative e le
posiziona sulla propria cartella. Ogni giocatore riassume la storia scelta.
Ogni giocatore si scambia e legge le carte dei fatti, sceglie le due più significative per lui/lei e le posiziona
sulla propria cartella.
Ogni giocatore riassume le proprie carte dei fatti.
Ogni giocatore legge le carte dei problemi, sceglie le due più significative per lui/lei e le posiziona sulla
propria cartella.
Ogni giocatore riassume le proprie carte dei problemi.
I giocatori possono usare le carte bianche ogni volta abbiano la necessità di aggiungere informazioni o
argomenti.
(non tutte le fasi sono riportate sulla cartella ma la stessa procedura va ripetuta per ogni tipo di carta
storia-fatti-problemi. Alla fine di questa fase le carte di ogni categoria saranno sulla cartella del giocatore
come appare nell’ultima immagine)
4.
FASE 2. DISCUSSIONE
Questa parte del gioco durerà circa altri 30 minuti
Ci sono modi diversi per discutere.
Potete scegliere quello che si adatta meglio alle caratteristiche del gruppo.
Inizia la discussione libera. Nessuna restrizione, la discussione si svolge tra i giocatori. Ognuno cercherà
di rispettare le linee guida ( se ciò non accade si potranno utilizzare le carte gialle).
Per rendere la discussione più dinamica si può usare “ il gettone della parola “.Si può utilizzarlo al
massimo due volte per poter prendere la parola prima del proprio turno. Ogni volta costerà al giocatore un
gettone.
Se la discussione diventa difficile o si rallenta troppo, le “carte di sfida” possono aiutare a recuperare il
giusto tono. Il facilitatore porge le carte sfida coperte. I giocatori le leggono e poi agiscono di
conseguenza.
Durante questa fase, i giocatori usano le carte per sostenere i propri argomenti.
Mettono sul tavolo le carte a supporto del proprio contributo alla discussione, le raggruppano e finalizzano
la discussione schierandosi su i temi che riflettono la visione del gruppo.
Si possono utilizzare tutte le categorie di carte a supporto della posizione di un sottogruppo.
Alla fine di questa fase si dovrebbe arrivare ad avere perlomeno un sottogruppo.
5.
FASE 3. UNA RISPOSTA CONDIVISA
Questa ultima parte di DECIDE durerà circa 20 minuti
Ognuno legge le 4 strategie.
Basandosi sulle conclusioni del sottogruppo (o sottogruppi) tutti i giocatori votano individualmente e a
turno le 4 strategie.
Si deve provare a trovare un terreno comune. C’è una strategia soddisfacente per tutti? Se non c’è il
gruppo prova a formulare la propria strategia che diventa la”quinta”
6.
CARICAMENTO DEI RISULTATI
Il mediatore trasferisce i risultati riportati sulla scheda di votazione usando la funzione “upload “ del sito
www.playdecide.eu
I vostri risultati si aggiungeranno ai risultati di tutte le altre sessioni di gioco DECIDE giocate in Europa.
Carta dei fatti 1
Carta dei fatti 2
Carta dei fatti 3
Il ciclo integrato dei rifiuti in
Italia
Destinazione del rifiuto:
riutilizzare
Destinazione del rifiuto:
riciclare
In Italia il 45% dei rifiuti prodotti
finisce in discarica, l'11% viene
incenerito, il 3% trasformato in
ecoballe, il 22% trattato a freddo, il
7% circa trasformato in compost,
10% altre forme di recupero (dati
2008).
Il riuso è la condizione per cui un
oggetto cessa di essere un rifiuto
grazie ad un mercato o una domanda
che lo rimette in circolazione.
Esistono delle garanzie per gli oggetti
portati al riutilizzo che soddisfano
requisiti tecnici, scopi specifici e il
rispetto della normativa esistente.
Esempi sono gli abiti, i giocattoli, i
casalinghi, gli apparecchi elettrici o
industriali.
È possibile riciclare carta, vetro,
plastica, metalli. Dalla lavorazione di
rifiuti (meglio definiti come “scarti”)
realizzati con questi materiali si
ottengono nuovamente materie prime
(dette per questo “materie prime
seconde”) utilizzabili per produrre
nuovi e diversi oggetti. Tale sistema
permette un risparmio di materie
prime, che altrimenti dovrebbero
essere estratte e lavorate, creando
durante il processo molto
inquinamento.
Carta dei fatti 4
Carta dei fatti 5
Carta dei fatti 6
Destinazione del rifiuto:
differenziare
La raccolta differenziata:
trattamento a freddo
Forme di smaltimento:
inceneritore
Con il termine “differenziare” si
intente un tipo particolare di raccolta
tale per cui un tipo particolare di
rifiuto (es: vetro, plastica, organico,
carta...) è tenuto separato in base al
tipo e alla sua natura al fine di
facilitarne un futuro trattamento
specifico.
Il vero trattamento a freddo è la
differenziata, oppure la preselezione
dei materiali. In generale prevede
che una volta separati e differenziati,
i materiali siano avviati a riciclo, cioè
trasformati in nuove materie prime
(dette per questo “materie prime
seconde”). Tale sistema permette un
risparmio di preziosa materia prima.
L’incenerimento consiste nella
combustione ad alte temperature di
rifiuti. Il quantitativo di ceneri prodotte
da un inceneritore è dal 25 al 30%
rispetto ai rifiuti bruciati. Il quantitativo
netto di energia prodotta è del 23%.
Per ogni tonnellata di rifiuti bruciata,
un inceneritore produce 650 Kg di
acqua da depurare, 280-300 Kg di
ceneri solide (di cui 50 Kg di ceneri
volatili molto tossiche), 25 Kg di
gesso.
Carta dei fatti 7
Carta dei fatti 8
Carta dei fatti 9
Forme di smaltimento: la
discarica
Quantitativo di rifiuti in
discarica
Percentuale di incenerimento
Il principale problema delle discariche
è la produzione di percolato (liquami)
e l'emissione di biogas (metano)
spesso maleodoranti, dovuti alla
decomposizione della frazione
organica. Entrambi i problemi
possono essere risolti rimuovendo la
frazione organica mediante raccolta
differenziata o trattando
precedentemente i rifiuti. Di solito le
discariche sono collocate nelle ex
cave. Riempire infatti un grande buco
con rifiuti è molto redditizio.
In Italia lo smaltimento in discarica è
quello più utilizzato, anche se registra
una lieve flessione.
Portiamo in discarica (dato 2005) 17
milioni di tonnellate di rifiuti urbani
che corrispondono al 45% dei rifiuti
prodotti. Il costo per ogni tonnellata è
da 150 a 250 Euro a tonnellata,
dipendente da regione a regione.
L’incenerimento nel 2008 riguarda
circa l’11% dei rifiuti urbani prodotti, e
viene bruciato nei 52 impianti
operativi attualmente in Italia.
Smaltire una tonnellata di rifiuti in un
inceneritore costa da da 140 a 200
Euro a tonnellata.
Carta dei fatti 10
Carta dei fatti 11
Carta dei fatti 12
Obiettivo 2012: Raccolta
Differenziata al 65%
Gli inceneritori risolvono il
problema delle grandi quantità
Raccolta Differenziata: che
cosa succede in Europa
Il decreto legge italiano N. 152 del
2006 prevede il raggiungimento della
percentuale di raccolta differenziata
del 65% al 2012.
Nel 2005: 38% circa al nord; 19%
circa al centro e quasi 9% al sud,per
un totale del 24 ,3% generale. I dati
del 2008 indicano che si è raggiunto
il 30.6% di rifiuti differenziati in tutta
Italia.
I dati del 2008 confermano la
distribuzione della raccolta
differenziata riscontrata nel Nord,
Centro e Sud.
Un inceneritore brucia un centinaia di
migliaia di tonnellate di rifiuti all’anno
e l’impianto costa diverse centinaia di
milioni.
Per esempio l’inceneritore di Torino
che si sta costruendo a Gerbido,
costerà 540 milioni di Euro circa per
la lavorazione di 421.000 tonnellate
di rifiuto all’anno, dando lavoro a
circa una sessantina di persone.
In tutta Europa sono state avviate
politiche di riciclo, ma il quadro che
emerge mostra un’Europa
nettamente a due velocità: da un lato
le città scandinave e del centro
Europa con tassi di recupero che
oscillano tra
il 35% e il 60%, dall'altro le città
mediterranee, dell'est Europa e
della Gran Bretagna dove le
percentuali di recupero si collocano
quasi stabilmente sotto il 20%.
Carta dei fatti 13
Carta dei fatti 14
Carta dei fatti 15
Anche gli impianti per la
raccolta differenziata
generano occupazione
Trattamenti a freddo dei rifiuti.
Sistema Vedelago: tecnologia
all’avanguardia
Sistema cassonetti stradali e
porta a porta
Il Centro Riciclo di Vedelago
(Treviso) lavora 30.000 tonnellate di
materiale proveniente da raccolta
differenziata all'anno e impiega una
sessantina di dipendenti. Il costo
dell'impianto è di cinque milioni di
Euro.
I nuovi sistemi di trattamento a
freddo, per essere efficaci,
necessitano che il cittadino effettui
un’elevata e accurata
differenziazione degli stessi. Il
trattamento finale del residuo (ciò che
non può essere differenziato) viene
trattato con un sistema brevettato
che è l'estrusione (sfregamento e
spappolamento del residuo). Il
materiale viene riutilizzato nell'edilizia
e in varie forme: costruzione di
panchine, dossi, segnali.
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Vantaggi economici delle
discariche
I costi della raccolta
differenziata
I rifiuti sono aumentati
La discarica fornisce un guadagno
immediato ai gestori. Chi porta i rifiuti
in discarica paga una quota per ogni
tonnellata di rifiuto, da 150 a 250
Euro, a seconda della regione. Inoltre
il comune guadagna con gli
indennizzi ricevuti se trasforma una
cava in discarica.
La raccolta differenziata prevede
investimenti immediati per l'aumento
di personale utilizzato e un guadagno
dalla vendita della parte differenziata
solo in un secondo momento.
Per effettuare una raccolta
differenziata utile occorre essersi
dotati dell’impiantistica di smaltimento
a freddo. Una piattaforma attrezzata
con alcuni moduli di selezione costa
5 milioni di Euro circa. Se paragonato
all'inceneritore, il cui prezzo di
impiantistica è 100 volte superiore, la
cifra non è alta. Si pensi che tutti i
materiali portati nell'impianto
vengono venduti a ditte che
riutilizzano il materiale e l'impianto
guadagna.
I cassonetti stradali, secondo
l'esperienza attuale, non sono in
grado di portare la raccolta
differenziata oltre il 30%. La chiave
per alzare la percentuale di raccolta
differenziata è il sistema “porta a
porta”, cioè la raccolta con i sacchetti
di diverso colore in base al contenuto
(plastica, umido, carta, metalli e
vetro) effettuata casa per casa.
Si prevede che intorno al 2020 i rifiuti
prodotti in Europa aumentino del
45% rispetto al 1995. Questo è
dovuto sia al rapido aumento della
popolazione, sia al sistema produttivo
attuale. In Europa la media di
rifiuti/persona è di 522 Kg all'anno.
Alcuni dati (in kg): Italia 550, Francia
541, Germania 564, Paesi Bassi 630,
Danimarca 810. Nei Paesi dell'Est la
produzione di rifiuti di ogni persona
scende fino ai 300 Kg circa della
repubblica Ceca.
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Pago solo quello che non
differenzio
Conferenze dei servizi
Il massimo traguardo
possibile
Per aiutare il cittadino nella raccolta
differenziata si applica la tariffa
puntuale che tassa solo il quantitativo
dei rifiuti indifferenziati in base al
peso. Vengono utilizzati vari sistemi
di controllo sul peso, come il
conteggio dei numero dei sacchi
distribuiti e le tessere magnetiche
associate ai cittadini che usano i
cassonetti.
Si tratta di riunioni (previste per
legge) con esperti e amministratori
coinvolti in un dato progetto, durante
le quali viene valutato l’impatto di un
impianto, uno scavo, una grande
opera sul territorio. Il cittadino può
avere accesso agli atti se dimostra di
avere un interesse diretto. Di solito il
cittadino interessato può produrre
osservazioni entro 30-60 giorni dal
deposito del progetto. I comitati dei
cittadini non sempre sono ammessi.
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Gli studi idrogeologici
I Piani che tutelano il territorio
Costi dell'incenerimento
Gli studi idrogeologici indicano dove
e quando una discarica o una cava
trasformata in discarica può generare
un pericolo per le falde acquifere
sottostanti. Gli enti di ricerca (CNR,
Politecnico) e gli organismi di
controllo (ARPA, ASL) sono in grado
di valutare i rischi per l’inquinamento
del suolo e delle acque sotterranee e
di esprimere un parere qualificato
sulla fattibilità o meno di tali opere.
Esistono i Piani paesaggistici, i Piani
acque, i Piani energetici, i Piani
territoriali, i Piani di Coordinamento, i
Piani strategici che pongono le
condizioni e gli elementi di
valutazione rispetto ad aree
delimitate o a tutto un territorio. Essi
non sono strumenti normativi ma
intendono porre dei principi, dei limiti,
delle condizioni per la tutela del
territorio.
È interessante confrontare i costi
dello smaltimento dei rifiuti di una
città come Milano che fa ampio
ricorso all'incenerimento con quelli di
città che puntano sulla differenziata:
a Milano nel 2005 si sono spesi
135,42 €/abitante contro una media
provinciale di 110,16 e contro gli
83,67 di Aicurzio, paese più efficiente
della Lombardia nel 2005 col 70,52%
di raccolta differenziata.
Carta dei fatti 25
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ALTERNATIVA- Una
produzione lungimirante
Il residuo della differenziata e
materiali difficili da recuperare
ALTERNATIVA - Ridurre gli
imballaggi
La normativa Europea 2008/98 CE
chiede che la produzione industriale
indichi alla nascita di un prodotto la
previsione dello smaltimento del
materiale post consumo.
Viene definito tale ciò che non può
essere differenziato: è circa il 25%
dei rifiuti urbani. La ricerca ha fatto
grandi progressi, riuscendo a
recuperare anche i poliaccopiati (ad
es. i contenitori del latte a lunga
conservazione e dei succhi di frutta).
Anche i pannolini, che sono l'8% del
rifiuto urbano, non possono essere
inseriti nel compostaggio. La ricerca
prevede un pretrattamento per
diminuire la carica batterica.
Un sistema utile a ridurre i rifiuti è
produrre meno scarti da imballo. Gli
imballaggi costano e non sempre
servono. Chiedere alle industrie di
ridurre l'imballo è un sistema di
prevenzione.
In Europa si sono evidenziate
iniziative virtuose che prevedono di
lasciare gli imballaggi dei prodotti nei
supermercati in modo da lasciare il
costo dello smaltimento agli stessi
così da incoraggiarli a scegliere
prodotti con poco imballaggio.
Un lavoro coordinato può spingere il
livello di raccolta differenziata verso il
95%-100%. Lo asserisce Paul
Connett, professore della Saint
Lawrence University. Quest'anno il
comune italiano più virtuoso è stato
Ponte delle Alpi (Belluno) con
l'81,6%. I tempi impiegati sono
proporzionali alle iniziative promosse,
agli impianti, al numero di abitanti.
Dal 2007 al 2009 la spesa di
smaltimento di Ponte delle Alpi è
scesa da 475.000 a 56.136 Euro.
Carta dei fatti 28
ALTERNATIVA - Aumentare il
prezzo dei materiali estratti
con una voce di costi
ambientali
Valorizzare una cava in quanto
risorsa mineraria aumentandone il
prezzo in virtù dei costi ambientali
connessi e non solo dei costi di
estrazione permette alle
amministrazioni locali di essere più
restrittive nel rilascio delle
concessioni di scavo e alle aziende di
mantenere adeguati livelli di
guadagno estraendo meno materiale
con un minore impatto ambientale.
Carta dei problemi 1
Carta dei problemi 2
Carta dei problemi 3
Tecnologia
Coinvolgere la popolazione
Le nanoparticelle
Incenerire i rifiuti è un modo superato
di smaltire. Tecnologie più innovative
sono utilizzate nella raccolta
differenziata, nel recupero, nel riciclo,
nel riuso, nella rigenerazione dei
materiali compresi quelli eletttronici
(RAEE). Altre tecnologie di
smaltimento: centrifughe, pirolisi,
torce al plasma, gassificazione non
sono rispettose del recupero della
materia. La materia del pianeta è
finita e non può essere consumata
all'infinito.
È difficile coinvolgere la popolazione
in una efficace differenziazione dello
scarto. Solo le campagne di
informazione diventano efficaci e
sicure per la riuscita della raccolta
differenziata. Una grande attività di
confronto e coordinazione tra
istituzioni e cittadini è ovunque
necessaria. L'applicazione della
tariffa sull'indifferenziato, anziché
della tassa a metro quadro, favorisce
l'innalzamento della percentuale di
raccolta differenziata.
Le nano e microparticelle sono
persistenti, cioè si accumulano nel
nostro organismo e non vengono
degradate dal nostro organismo.
Sono prodotte nei vari processi di
combustione (anche in quello dei
rifiuti) e possono penetrare nelle
cellule degli organismi viventi
aumentando il rischio di malattie.
Vale la pena di immettere
nell’ambiente elementi così
pericolosi?
Carta dei problemi 4
Carta dei problemi 5
Carta dei problemi 6
La spesa pubblica
Un Paese turistico
L’agricoltura
Con l’aumento dei fattori di rischio di
tumori (come le nanoparticelle
inferiori a 2,5 micron che si
accumulano nelle cellule) lo Stato
dovrà aumentare la spesa per la
sanità pubblica. Dati epidemiologici
evidenziano in Europa, negli ultimi 30
anni, un aumento dell’1% annuo delle
neoplasie (alterazione cromosomica
di una cellula) da 0 a 14 anni e
dell’1,5 % da 14 a 19 anni, con trend
in ulteriore aumento (Lancet 2004).
Conviene ai comuni di un paese
turistico come l’Italia, degradare i
propri paesaggi con cave, discariche
e inceneritori?
Degradare troppo il paesaggio con
cave e discariche e sottrarre terreno
all’agricoltura, potrebbe ad un certo
punto far collassare intere aree
agricole e con esse le comunità che
vivevano di agricoltura.
Carta dei problemi 7
Carta dei problemi 8
Carta dei problemi 9
Organismi di controllo
Not In My Back Yard
(Sindrome NIMBY)
Usa e getta
Spesso le comunità dei cittadini non
si fidano più di istituzioni ed aziende,
troppe volte sorprese a non effettuare
i controlli dovuti per garantire salute e
sicurezza ai cittadini. Con un buon
sistema di controllo tanti processi
sarebbero più sicuri. Gli enti preposti
al controllo sono Arpa e Asl, polizia
stradale, mineraria, urbana.
Nessuno vorrebbe vivere vicino ad
una discarica o ad un inceneritore,
eppure da qualche parte, se si
vogliono utilizzare, dovranno pur
essere messi.
Come riconvertire una società e
un’economia fondate sull’usa-e-getta,
alla pratica del riciclo e riutilizzo? Chi
si oppone a questa trasformazione?
Carta dei problemi 10
Carta dei problemi 11
Carta dei problemi 12
Ecomafie
Di chi è l’ambiente?
Conflitto di interesse
Le ecomafie intervengono nel
business dello smaltimento dei rifiuti
tossici e pericolosi infrangendo le
leggi e danneggiando anche
irrimediabilmente l’ambiente, eppure
molte aziende si servono di questi
metodi per risparmiare tempo e
denaro. Come evitare questo?
L’ambiente è patrimonio di ognuno di
noi, ma spesso si guarda solo alla
pulizia della propria casa o della
propria auto, gettando
indiscriminatamente fuori da questi
ambienti gli scarti che si producono.
Come sensibilizzare queste persone
a considerare l’ambiente in cui vivono
come casa propria?
Gli studi presentati a corredo delle
domande di escavazione per creare
una cava sono commissionati a
geologi, idrogeologi ed esperti
professionisti. A volte questi stessi
esperti sono anche chiamati a dover
valutare i progetti nelle giunte degli
enti preposti alle autorizzazioni.
Come sconfiggere questo classico
conflitto di interessi?
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Carta dei problemi 14
Carta dei problemi 15
Scelte difficili
L’etica della sostenibilità
Le amministrazioni locali (sindaci e
giunte comunali) nei momenti
economici di recessione vedono una
possibile fonte di entrata nel
concedere autorizzazioni alla
costruzione di opere o di movimenti
terra e rifiuti poiché ricevono dalle
imprese un indennizzo economico.
L’azione degli amministratori deve
tenere conto di principi etici come la
sostenibilità? Quanto se ne deve
tenere conto? Esiste un momento in
cui è giusto metterla da parte?
Principio etico: il bene
comune
Carta dei problemi 16
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Carta dei problemi 18
Conseguenze economiche
La presenza di organizzazioni
criminali
Le emergenze
Una discarica degrada il paesaggio,
se non ripristinata causa un
impoverimento della zona, svaluta i
beni immobili e i terreni nel contesto
del comune che la accoglie.
I terreni intorno alla discarica
diventano appetibili immediatamente
per il cavatore poiché vede la
possibilità di ampliare l’impianto.
Acquista a prezzi più alti e i
proprietari dei terreni, già deprezzati
dalla vicina discarica, vengono indotti
alla vendita dai buoni guadagni.
Le organizzazione criminali hanno
individuato nel business incentrato
sullo smaltimento dei rifiuti grandi
opportunità economiche, in tutto il
paese.
Affari sporchi vengono conclusi
soprattutto nei settori che toccano il
triangolo cemento-scavi-rifiuti in cui le
organizzazioni criminali hanno trovato
un efficace sistema di connivenza
con faccendieri e imprese non
eticamente corrette.
Chi occupa posizioni pubbliche, così
come chi gestisce interessi privati
non dovrebbe mai perdere di vista la
salvaguardia del bene comune.
La qualità dell’acqua, dell’aria, del
paesaggio sono esempi di bene
comune, fattori che proprio perché
non sono “di nessuno” sono “di tutti”.
Quando ci sono grandi emergenze
occorre trovare soluzioni veloci.
Discariche e inceneritori possono
soddisfare queste esigenze e
permettono, accettando di pagare il
relativo costo ambientale, di risolvere
nell’immediato soluzioni anche
complicate.
Carta dei problemi 19
Carta dei problemi 20
Carta dei problemi 21
Il piano di ripristino del
paesaggio: il caso delle cave
Investire su...
Chi deve fare il primo passo?
Investire su centri riciclaggio specifici,
invece che negli inceneritori, è un
ottimo business! Si tratta di
investimenti redditizi: l’azienda
Centro Riciclo Vedelago (Treviso) é
in grado di riciclare il 94% del
materiale conferito, trasformandolo in
nuovo materiale; nel 2003 aveva già
un fatturato di 3 milioni di euro annui
e continua a crescere, riciclando
plastiche, vetro, metalli e producendo
sabbie sintetiche.
Ognuno di noi, in Italia, produce circa
550 Kg all’anno di rifiuti urbani.
Il primo passo da compiere è quello
di ridurre la produzione di scarti. Chi
lo deve compiere? Il consumatore, le
aziende o le amministrazioni? Altri
dati europei per abitante (Kg):
Francia ne produce 541, Germania
564, Danimarca 801, Repubblica
Ceca 300.
In Italia, prima di aprire una nuova
cava, la legge impone di presentare
un piano di ripristino del paesaggio
che descriva come si intende agire
una volta terminata la fase estrattiva.
Ci sono cave che non si chiudono
mai a causa di continui rinnovi delle
autorizzazioni, e quindi non vengono
mai ripristinate. A volte succede che,
giustificato da un'emergenza (spesso
riguardante i rifiuti), viene cambiato il
piano originario di ripristino.
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Regole: cartellino giallo!
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Usa il cartellino giallo per
aiutare il gruppo a osservare
le regole. Estrailo se pensi
che si stia infrangendo una
regola o se non capisci cosa
sta succedendo.
Carta di sfida
Carta di sfida
Carta di sfida
Spiega al gruppo chi ritieni
che paghi (in risorse, o
conseguenze) e in quali
modi.
Spiega brevemente ai tuoi
compagni di gioco quali
pensi possano essere gli
effetti sulle generazioni
future.
Come pensi che i mezzi di
comunicazione reagirebbero
a tutto ciò?
Carta di sfida
Carta di sfida
Carta di sfida
Esistono rischi in tutto ciò?
Pensa ad un rischio, dillo al
resto del gruppo, e chiedi a
due altri giocatori di
pensarne un’altro.
Immagina cosa ne
penserebbero i tuoi nonni, e
raccontalo al resto del
gruppo.
Pensi che il gruppo stia
evitando un soggetto “tabù”
legato a questo tema per
delicatezza? Se è così, dì:
“Non stiamo parlando di...” e
dai inizio alla conversazione.
Carta di sfida
Carta di sfida
Carta di sfida
Pensi che ciò abbia un
impatto sulla natura?
Condividi la tua opinione in
merito con il resto del
gruppo.
Esprimi tutti i tuoi sentimenti
in merito all’argomento in
questione che non hai
ancora condiviso con il resto
del gruppo.
Scegli una Carta delle storie.
Presenta al resto del gruppo
le opinioni della persona
protagonista come se
fossero le tue.
Carta di sfida
Carta di sfida
Carta di sfida
Pensi che sia possibile
giustificare il finanziamento
a queste ricerche, viste le
diseguaglianze che esistono
in materia di assistenza
sanitaria fra l’Europa e i
Paesi in via di sviluppo?
Pensi che i bisogni umani
siano più importanti di quelli
delle creature che non hanno
voce propria – la natura, gli
animali, gli embrioni?
"Dovremmo prolungare
quanto più possibile la vita
umana, e fare tutte le
ricerche possibili per aiutare
chi è malato."
Concordi con questa
affermazione?
Carta di sfida
Carta di sfida
Carta di sfida
Scegli una Carta delle storie
dove sia espressa
un’opinione con la quale non
concordi. Spiega al gruppo
quali ritieni che siano le
somiglianze e differenze fra
la tua opinione e quella
espressa dal protagonista
della carta.
Chiedi alla persona alla tua
destra cosa ne pensa. Trova
un argomento che confermi
la sua opinione.
Chiedi alla persona alla tua
sinistra cosa ne pensa.
Discorda dalla sua opinione.
Carta di sfida
Scegli il protagonista di una
Carta delle storie che abbia
un’opinione contraria alla
tua. Spiega brevemente al
resto del gruppo qual é la
sua opinione su ciò che
state discutendo.
Carta delle storie 1
Carta delle storie 2
Carta delle storie 3
La storia di Carla
La storia di Paola
La storia di Mario
Vivo a trecento metri dalle discariche.
La mia casa è invasa dalle mosche
tutto l’anno e decorata dai sensori per
il gas che mi hanno sistemato nel
pozzo e in cantina. Mi hanno detto che
se suona devo andarmene subito. Io
non me ne andrò dalla mia terra perché
è mia e nessuno me la toccherà. Hanno
cercato di comprare questi terreni ma
sono della mia famiglia che è di
tradizione contadina. Molti se ne sono
andati da questa zona perché, ormai,
non c’è più futuro.
(Foto: sunshinecity)
Da giovane venivo in questa zona a
raccogliere le mele. Prendevo una paga
un tanto all’ora e mi pagavo gli studi.
Allora quest’area era ricca e aveva una
prospettiva. I ragazzi che non
studiavano lavoravano nella loro
cascina che produceva benessere e
dava sicurezza, oppure lavorano nelle
botteghe artigiane legate
all’agricoltura, poi sono arrivati negli
anni ’80 i cavatori e tutto è cambiato.
All’inizio hanno detto che facevano un
solo scavo e che poi avrebbero
riempito, invece poi di buchi ne sono
arrivati due, tre e altri ancora e si è
riempito solo con rifiuti che ora danno
problemi.
Sono un geologo e ho studiato questa
zona fin dagli anni ottanta e ho scritto
perizie e studi. Fin da subito è apparsa
l’inadeguatezza degli scavi. Se scegli
un terreno come questo, lo puoi fare,
poiché in Italia si può scavare
ovunque, ma non fai un buon servizio
alla comunità. Lo possiamo vedere
come è piazzata l’Italia oggi, frana
ovunque perché si è scavato, diboscato
e costruito ovunque senza criterio. Ora
che le leggi sono più restrittive si
dovrebbero far rispettare.
(Foto: Big D2112)
(Foto di: Rosino)
Carta bianca
Carta bianca
Carta bianca
Carta delle storie 4
Carta delle storie 5
Carta delle storie 6
La storia di Francesco
La storia di Enrico
La storia di Piera
Sono l’amministratore delegato di una
ditta di scavi. Qui c’è roba buona,
materiale che non trovi così
facilmente: scavi e triti senza necessità
di effettuare troppi lavaggi. Noi
abbiamo una tecnologia avanzata,
rispettiamo i progetti e portiamo
lavoro. Scaviamo fino a 40-50 metri e
andiamo in falda, così la cava si
riempie d’acqua di falda e non si
trasforma in discarica.
(Foto: Big D2112)
Ero un piccolo cavatore di questa zona
e ora ho venduto la mia ditta agli
Scorza e faccio l’autista. Gli
ambientalisti credono di poter fermare
questi scavi ma il Piano estrattivo
regionale indica che questa è una zona
mineraria, cioè si può estrarre, quindi
siamo in regola. I rifiuti sono un grosso
problema e quando chiuse
l’inceneritore di Quarello, negli anni
’90, l’emergenza volle che si
cominciasse a portare i rifiuti qui, nella
discarica che era già stata aperta in
paese. Qualcuno si è arricchito e ci
sono stati anche dei processi e delle
condanne per irregolarità commesse
nelle autorizzazioni.
Io sono una cittadina corretta. Vorrei
fare la raccolta differenziata ma mi
hanno detto che i rifiuti finisco lo
stesso nell’inceneritore, quindi a che
serve dannarsi a separare se poi loro
buttano tutto insieme? Inoltre il mio
sindaco non ha ancora tolto i cassonetti
e dice che aspetta il consorzio. Chissà
chi ha interesse che non si differenzi
troppo , forse l’inceneritore deve
bruciare e quando c’è quella macchina,
non c’è niente da fare, è come un drago
sputa fuoco.
(Foto: sunshinecity)
(Foto: Koshyk)
Carta bianca
Carta bianca
Carta bianca
Carta delle storie 7
Carta delle storie 8
Carta delle storie 9
La storia di Arturo
La storia di Ernesto
La storia di Angela
Sono l’amministratore delegato di
un’azienda che produce bioessiccato, i
noti biocubi costituiti da rifiuti
inertizzati per ventilazione. E’ meglio
mettere questo materiale in discarica
che i rifiuti indifferenziati. Io sono
convinto che qui le discariche non si
dovevano fare, perché siamo sulle
falde acquifere, ma i contadini sono i
primi ad aver venduto la terra.
(Foto: Haldane Martin)
Mi chiamo Ernesto e faccio il sindaco.
Il paese che amministro non produce
né tartufi, né barbera pertanto devo
fare andare avanti la comunità e vendo
quello che ho: la ghiaia. Fatto il buco
ripristino con le attività di riempimento
che rendono compensazioni alla
comunità. Intanto alla gente non
interessa nulla dell’ambiente, del
paesaggio, vogliono le piazze nuove, le
strade asfaltate e le feste paesane. A
scuola c’è sempre da intervenire per
tenere in ordine lo stabile e pure alla
casa di riposo. Chi mi dà i fondi
necessari?
(Foto: sunshinecity)
Mi chiamo Angela e sono una giovane
amministratrice.
Ho deciso con la mia giunta che il
territorio andava tutelato: basta
costruzioni megagalattiche che
arricchiscono solo le imprese
costruttrici e non portano vantaggi alla
comunità ospitante. Ho blindato il
piano regolatore, si fanno solo
ristrutturazioni: l’edilizia non si è
fermata e incentivo chi ristruttura. Per
rispettare l’ambiente ho portato la
differenziata al 70% e voglio fare
meglio. Per portare introiti alla
comunità ho ristrutturato una vecchia
cascina, che diamo in affitto per i
matrimoni e mi sono inventata altre
iniziative. Per essere sicura che non coi
fossero ricorsi, ho commissionato uno
studio serio al Politecnico da uno dei
più grandi idrogeologi, con questo
impedirò la speculazione nelle
escavazioni, dato che ci troviamo in
una miniera di sabbia e ghiaia
purissima. La ghiaia serve solo al
fabbisogno locale e non viene più
venduta alle grandi opere.
(Foto: Big D2112)
Carta bianca
Carta bianca
Carta bianca
Carta delle storie 10
Carta delle storie 11
Carta delle storie 12
La storia di Claudio
La storia di Rachel
La storia di Lorenza
Mi chiamo Claudio, sono un assessore.
Quando ho iniziato i boschi erano pieni
di discariche abusive, la differenziata
era al 7% e il centro di raccolta era uno
schifo. Ora con la tariffa puntuale
incentivo il cittadino a differenziare
perché paga solo il sacco
dell’indifferenziato e non quello che
separa. Ogni cittadino ha un certo
numero di sacchi e solo quelli e deve
cercare di non sbagliare. Se il sacco
non è conforme si lascia in strada. Chi
non sa dove conferire, viene al centro
ambiente dove c’è costantemente un
operaio del comune a disciplinare lo
smistamento. Chi porta al centro riceve
un certo numero di punti e a fine anno
riceve un rimborso proporzionato a
quanto ha raccolto. In questo modo i
boschi sono puliti e la gente sa che
deve differenziare. Ogni anno
facciamo informazione nelle scuole e
nelle piazze, ascolto i problemi della
gente e cerco di risolvere i disguidi che
mi raccontano. Quest’anno siamo
all’82% di differenziata. I miei
cittadini hanno capito che non esistono
i rifiuti ma solo materiali che non si
usano più e vanno recuperati.
(Foto di: Yuri Samoilov)
Un anno di rifiuti dentro un solo sacco
della spazzatura. È il record, britannico
e forse mondiale, del riciclaggio
realizzato da una famiglia di tre
persone residente a Longhope,
Inghilterra. Gente comune che fino a
due anni fa prestava solo un orecchio
distratto ai danni provocati
all'ambiente. Poi hanno cominciato a
fare a meno dei sacchetti di plastica per
la spesa. Da quel momento non si sono
più fermati.
Nel 2009 sono riusciti a far stare tutta
la spazzatura di un anno nel bidone dei
rifiuti davanti a casa. Nel 2010 hanno
provato a superarsi e hanno ridotto il
loro ammontare di rifiuti a un singolo
sacchetto: qualche giocattolo rotto,
rasoi usa-e-getta e penne a biro rimaste
senza inchiostro. Nient'altro. "Mi pare
difficile immaginare che saremo capaci
di fare meglio di così", dice Rachel.
Come hanno fatto? Riciclando
praticamente tutto quello che
consumano, acquistando prodotti
alimentari nei mercati e nelle fattorie
locali, coltivando un orticello e
naturalmente portandosi dietro i propri
sacchetti di tela quando vanno a fare la
spesa.
(Foto: Seth Lemmons)
Sono il presidente del Comitato
Quartiere Parellina che, ormai da
diversi mesi, sta conducendo una lotta
contro i disagi creati dal nuovo
servizio di raccolta differenziata porta
a porta introdotto dall'Azienda
municipalizzata e dal Comune .
Il nuovo servizio, oltre a quella di
materiali riciclabili come carta, vetro,
plastica e metallo, introduce anche la
raccolta degli scarti alimentari e
organici. Eliminando i vecchi
cassonetti verdi e sostituendoli con dei
”Punti mobili” stradali.
Sono tante le cose che non vanno: la
mancanza di informazione tra i
cittadini, la poca flessibilità del
servizio e la totale non considerazione
del disagio creato alle persone anziane.
(Foto: Big D2112)
Carta bianca
Carta bianca
Carta bianca
Tematica del gruppo di carte:
Quali conclusioni hai tratto da questo gruppo di carte?
Carte incluse in questo gruppo:
Carta dei fatti
Carta dei
problemi
Carta delle
storie
Carta bianca
Tematica del gruppo di carte:
Quali conclusioni hai tratto da questo gruppo di carte?
Carte incluse in questo gruppo:
Carta dei fatti
Carta dei
problemi
Carta delle
storie
Carta bianca
Tematica del gruppo di carte:
Quali conclusioni hai tratto da questo gruppo di carte?
Carte incluse in questo gruppo:
Carta dei fatti
Carta dei
problemi
Carta delle
storie
Carta bianca
Regolamentazioni Cave, discariche e inceneritori
1
Regolamentazione
1
L'incenerimento e l'accumulo in discariche è una
condizione inevitabile. Per far fronte all'aumento di
rifiuti che caratterizzerà i prossimi anni è bene essere
preparati con impianti di incenerimento, di stoccaggio e
di trattamento a freddo efficaci, sicuri e tecnologici.
E'importante definire quali aree destinare a questi
scopi per il bene collettivo oppure far sì che ogni
comunità di un certo numero di abitanti smaltisca
attraverso impianti minori e discariche gli scarti che
produce.
Appoggio pieno
3
Anche se ci si impegna a ridurre gli imballaggi, a
differenziare, a riutilizzare e riciclare rimarrà sempre
una porzione di scarto da smaltire in discarica o in
inceneritore. Quindi è giusto che esistano gli impianti
preposti a queste funzioni, magari riducendoli
progressivamente in numero, rendendoli sicuri e
controllati. È fondamentale che il cittadino sia informato
e si senta ascoltato dalle istituzioni.
4
Puntare sulla raccolta differenziata e sul riciclo è un
dovere morale, oltre che l'unico orizzonte possibile per
conservare il mondo integro per le generazioni future.
Con la giusta concertazione tra tutte le parti in gioco si
può convertire l'intero processo produttivo e auspicare
il salto culturale necessario affinché ognuno giochi un
ruolo attivo per costruire un mondo senza rifiuti, senza
inceneritori, senza discariche.
3
4
+++
++
+
Accettabile
2
L'incenerimento e l'accumulo di rifiuti in discarica
vanno considerati come un potente strumento su cui
puntare per risolvere emergenze rifiuti a patto che non
venga messa a rischio l'incolumità della popolazione,
del paesaggio e dell'ambiente. Una parte dei rifiuti può
essere ridotta con riciclo e riutilizzo, ma la crescita dei
rifiuti sarà così rapida da rendere comunque
indispensabili l'incenerimento e l'accumulo in discarica.
2
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Non Accettabile
Astensione
Regolamentazioni Cave, discariche e inceneritori
1
Regolamentazione
Appoggio pieno
2
3
4
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1
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Accettabile
2
-
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3
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4
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Non Accettabile
Astensione
Carta delle storie
Carta dei fatti
Carta dei fatti
Cave, discariche e
inceneritori
Commenti
Usa questo spazio per i tuoi
commenti durante tutto il gioco. Usa
le carte bianche per aggiungere
informazioni o problemi.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti è uno dei maggiori della nostra epoca. La tematica è oggetto di
una recente legislazione a livello europeo e nazionale e tuttavia, malgrado l’impegno legislativo che
ha fissato limiti e livelli raggiungibili, alcune aree continuano a essere bersagliate da questo problema
per l’incapacità evidente delle amministrazioni di trovare soluzioni gestionali risolutive. L'apertura di
nuove discariche - magari in cave dismesse - e la costruzione di impianti inceneritori sono spesso
prospettati come interventi indispensabili e urgenti. Questo tipo di intervento solleva però delle
questioni inerenti la salute pubblica, il danneggiamento o l'impoverimento di alcune risorse naturali, le
tecnologie collegate alla fabbricazione degli imballaggi e la scelta di modelli di sviluppo con un
maggiore o minore impatto ambientale.
Ci troviamo pertanto di fronte a un’emergenza continua di alcune zone e, in seconda istanza, a
problemi di recupero di aree contaminate da rifiuti industriali di difficile soluzione. Il dibattito continua a
interrogarsi su quali siano le strade migliori da seguire per il trattamento dei rifiuti.
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Regolamentazione
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1. L'incenerimento e l'accumulo in discariche è una condizione inevitabile. Per far fronte
all'aumento di rifiuti che caratterizzerà i prossimi anni è bene essere preparati con impianti di
incenerimento, di stoccaggio e di trattamento a freddo efficaci, sicuri e tecnologici. E'importante
definire quali aree destinare a questi scopi per il bene collettivo oppure far sì che ogni comunità
di un certo numero di abitanti smaltisca attraverso impianti minori e discariche gli scarti che
produce.
2. L'incenerimento e l'accumulo di rifiuti in discarica vanno considerati come un potente strumento
su cui puntare per risolvere emergenze rifiuti a patto che non venga messa a rischio l'incolumità
della popolazione, del paesaggio e dell'ambiente. Una parte dei rifiuti può essere ridotta con
riciclo e riutilizzo, ma la crescita dei rifiuti sarà così rapida da rendere comunque indispensabili
l'incenerimento e l'accumulo in discarica.
3. Anche se ci si impegna a ridurre gli imballaggi, a differenziare, a riutilizzare e riciclare rimarrà
sempre una porzione di scarto da smaltire in discarica o in inceneritore. Quindi è giusto che
esistano gli impianti preposti a queste funzioni, magari riducendoli progressivamente in numero,
rendendoli sicuri e controllati. È fondamentale che il cittadino sia informato e si senta ascoltato
dalle istituzioni.
4. Puntare sulla raccolta differenziata e sul riciclo è un dovere morale, oltre che l'unico orizzonte
possibile per conservare il mondo integro per le generazioni future. Con la giusta concertazione
tra tutte le parti in gioco si può convertire l'intero processo produttivo e auspicare il salto
culturale necessario affinché ognuno giochi un ruolo attivo per costruire un mondo senza rifiuti,
senza inceneritori, senza discariche.
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Carta dei problemi
Carta dei problemi
Carta di sfida
Scopo del dibattito
- Chiarire le tuo opinioni sull'argomento
- Lavorare insieme per una visione condivisa
- Far sentire la tua voce in Europa
- Goderti la discussione!
Linee Guida
Hai diritto a parlare:
esprimi la tua opinione, ma senza esagerare!
Dai valore alle tue esperienze!
Rispetta gli altri
Lasciali terminare prima di intervenire.
Goditi la diversità!
Accetta la sorpresa o la confusione come segno che ti stai aprendo a nuovi
pensieri e sensazioni.
Cerca un terreno di confronto comune
I “ma” evidenziano le differenze; gli “e” enfatizzano le somiglianze.
Tre fasi
1. Informazione
Chiarisci la tua posizione personale
sull’argomento, leggendo e scegliendo
le carte che ritieni più importanti. Poni
le carte sulla plancia, e poi leggile o
descrivile agli altri partecipanti.
± 30 MIN.
. . . più una
2. Discussione
Insieme agli altri partecipanti, discuti e
identifica uno o più temi che tutto il
gruppo considera importanti. Ogni
partecipante ha la possibilità di parlare.
Metti sul tavolo le carte che
sostanziano le tue posizioni.
± 30 MIN.
3. La posizione di gruppo
Rifletti sui temi che il gruppo ha
identificato e sulle carte usate per
sostenere le posizioni. Come gruppo,
riuscite a raggiungere il consenso su
una regolamentazione che rappresenta
la vostra posizione? Potete formulare
una nuova regolamentazione, oltre ai
quattro esempi forniti.
± 20 MIN.
4. Azione
Vai sul sito www.playdecide.eu per:
- Inserire i risultati della discussione nel database di "Decide";
- Comparare i risultati degli altri paesi;
- Accedere ad ulteriori risorse;
- Scaricare i kit per giocare a “Decide” con i tuoi amici e colleghi;
- Vedere cosa puoi fare dopo aver participato alla discussione.