Microsoft PowerPoint - 1a sistematica,status, origini e

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Microsoft PowerPoint - 1a sistematica,status, origini e
18/03/2013
CORSO DI FORMAZIONE PER IL
CONSEGUIMENTO DELL’ABILITAZIONE AL
PRELIEVO PROGRAMMATO DEL CERVO
Sistematica,
status, origine e
consistenza delle
popolazioni di
cervo in Italia
A cura di Sandro Nicoloso e Lilia Orlandi
Immagini di: Sandro Nicoloso e AAVV
Cavallo
Cinghiale
Muflone
Capriolo
GLI UNGULATI
Stambecco
Camoscio
Cervo
Daino
Capra selvatica
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SISTEMATICA
Regno: Animali
o Tipo: Cordati
(corda dorsale come struttura di sostegno)
o Sottotipo: Vertebrati
(con cranio e colonna vertebrale)
o Superclasse: Tetrapodi
(con quattro zampe)
o Classe: Mammiferi
(con peli e ghiandole mammarie)
o Infraclasse: Euteri
(con placenta)
o Superordine: Ungulati
(con zoccoli)
o
SISTEMATICA degli UNGULATI
superordine UNGULATI
(mammiferi dotati di zoccoli)
Appartengono a questo gruppo sistematico i due ordini:
ARTIODATTILI
Poggianti su un numero pari di dita
Adattamento per facilitare la corsa su terreno accidentato
Es: camoscio, muflone, capriolo
PERISSODATTILI
Poggianti su un numero dispari di dita
Adattamento per facilitare la corsa su terreno piano
Es: cavalli, equidi in generale
gli ARTIODATTILI
Che appartengono alla fauna italiana si dividono in 2 sottordini:
sottordini
RUMINANTI
SUIFORMI
Apparato digestivo costituito da uno stomaco suddiviso in quattro
settori: rumine, reticolo, omaso ed abomaso. Specializzato nella
digestione di alimenti esclusivamente di origine vegetale grazie alla
presenza nel rumine di una ricca flora batterica. Animali caratterizzati
da una dieta vegetariana
Apparato digestivo costituito da uno stomaco unico.
Specializzato nella digestione di alimenti di origine
vegetale e animale grazie agli abbondanti succhi
gastrici prodotti. Animali caratterizzati da una dieta
onnivora che prevede una quota di proteine di origine
animale
Hanno la capacità di nutrirsi in tempi brevi, ingerendo grosse
quantità di cibo e poi digerirlo in aree più sicure.
Es: capriolo, cervo, daino, muflone
Non possiedono tale capacità.
Es: cinghiale
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SISTEMATICA degli UNGULATI
I RUMINANTI
Che appartengono alla fauna italiana si dividono in due famiglie:
BOVIDI
CERVIDI
Animali dalle “corna” piene (palchi),
costituite da tessuto osseo e rinnovabili annualmente
Es: cervo, capriolo, daino
Animali dalle corna cave (costituite da tessuto corneo)
Non rinnovabili annualmente.
Es: muflone, camoscio, stambecco
i CERVIDI
Che appartengono alla fauna italiana si possono suddividere in due gruppi:
Gruppo: PLESIOMETACARPALI
Gruppo:
Cervi del vecchio mondo
2° e 5
5°° osso metacarpale e metatarsale presenti
sotto forma di semplici rudimenti in posizione
prossimale (in alto)
TELEMETACARPALI
Cervi del nuovo mondo
2° e 5
5°° osso metacarpale e metatarsale presenti
sotto forma di semplici rudimenti in posizione
distale (in basso)
SISTEMATICA degli UNGULATI
Gruppo: PLESIOMETACARPALI
Cervi del vecchio mondo
2° e 5
5°° osso metacarpale e metatarsale presenti
sotto forma di semplici rudimenti in posizione
prossimale (in alto)
Gruppo:
TELEMETACARPALI
Cervi del nuovo mondo
2° e 5
5°° osso metacarpale e metatarsale presenti
sotto forma di semplici rudimenti in posizione
distale (in basso)
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SISTEMATICA degli UNGULATI
Gruppo: PLESIOMETACARPALI
Cervi del vecchio mondo
Sottofamiglia
CERVINI
Gruppo:
TELEMETACARPALI
Cervi del nuovo mondo
Sottofamiglia
ODOCOILEINI
cervo e daino
capriolo
SISTEMATICA del CERVO
Genere: Cervus
Specie: Cervus elaphus
o cervo nobile
A livello mondiale si possono riconoscere diverse sottospecie, ma non c’è
ancora pieno accordo tra gli specialisti; si possono comunque riconoscere
tre grandi gruppi: uno occidentale dell'Europa, del Nord Africa e dell'Asia
occidentale, uno centroasiatico e uno, più distinto, orientale della Siberia
orientale e del Nord America (wapiti). Il wapiti e le forme simili sono
talvolta classificate come una specie a parte, Cervus canadensis: alcuni
particolari morfologici, anatomici e comportamentali sono effettivamente
piuttosto diversi
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TAPPE DELL’EVOLUZIONE DEI CERVIDI
30
30--25 MILIONI DI ANNI FA:
COMPARSA DEI PRIMI CERVIDI
Lunghi canini, nessun palco
(come nel mosco)
20
20--18 MILIONI DI ANNI FA:
Comparsa di palchi rudimentali permanenti vellutati
privi di rose
15 MILIONI DI ANNI FA:
Comparsa di palchi caduchi con rose su steli
lunghi
(come nel muntjac)
10 MILIONI DI ANNI FA:
Palchi su steli corti
2 MILIONI DI ANNI FA:
Stanghe a tre punte
(oculare, mediano e punta
apicale)
1-0,7 MILIONI DI ANNI FA:
Stanghe a cinque punte
(comparsa dell’ago e della forcella
terminale)
0,5 MILIONI DI ANNI FA:
Stanghe a sei punte
(comparsa della corona a tre cime)
IL CERVO NOBILE COME SUPERSPECIE
Il cervo nobile viene
definito come una
“SUPERSPECIE”
cioè una specie ad amplissimo areale con adattamenti all’ambiente molto diversificati, dove uno
degli adattamenti più evidenti è legato alle dimensioni corporee
Dai piccoli esemplari sardi ai grandi wapiti della Siberia orientale e del
Nord America
FORMA
DIMENSIONI
CARATTERISTICHE DEL PALCO
Elafoidi
Piccole e medie
Palchi ben ramificati e corona sviluppata
Maraloidi
Medie
Palchi poco ramificati, con forcella terminale o corona
semplificata
Forme centroasiatiche
Acoronati
Medie
Palchi poco ramificati, con forcella terminale
Forme orientali
Wapitoidi
Medie e grandi
Stanghe lunghe a sei punte, con sopramediano
Forme occidentali
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Distribuzione del cervo nobile nel mondo
Forme occidentali
Forme
centroasiatiche
Forme orientali
wapitoidi
Forme orientali
wapitoidi
Distribuzione del cervo nobile nel mondo
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Sottospecie europee
Attualmente si tende a classificare le popolazioni europee di cervo nobile in un numero limitato di sottospecie
IERI
OGGI
scoticus
Isole britanniche
atlanticus
Norvegia
elaphus
Svezia
hippelaphus
Europa centrale
hispanicus
Penisola Iberica
corsicanus
Sardegna e Corsica
montanus
Carpazi orientali
elaphus
Europa occidentale e
centrale
corsicanus
Sardegna e Corsica
montanus
Europa
sud-orientale
sud-
Le diversità tra popolazioni europee esistono, sono importanti, ma non così forti da
meritare grandi distinzioni sottospecifiche
Alcune popolazioni italiane nel 2000
ALPI E PIANURA PADANA
1962--’64: reintrodotti 10 capi
1962
Oggi almeno 2500
Valle di Susa
Alpi piemontesi
P.R. La Mandria
Piemonte
Sangue di wapiti
Provincia di Sondrio
Lombardia
Ricolonizzazione spontanea dai
Grigioni e dal P.N. dello Stelvio. Oggi
almeno 2000 capi
Alto Adige
Alto Adige
Primi avvistamenti in Val Venosta nel
1925, oggi circa 5000 capi
Trentino
Trentino
1963-’64: 10
196310--11 capi liberati a
Paneveggio. Ma soprattutto
ricolonizzazione spontanea da Alto
Adige e Bellunese. Oggi circa 5000
capi
Tarvisio
Friuli Venezia Giulia
Ricolonizzazione spontanea
dall’Austria.
Oggi almeno 3000 capi
R.N. Boscone della Mesola
Delta del Po (Fe)
Unico nucleo autoctono
65
65--70 capi
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Alcune popolazioni italiane nel 2000
APPENNINO
Garfagnana
Toscana
100 capi
Acquerino
ToscanaToscana-Emilia Romagna
1800 capi
Casentino
ToscanaToscana-Emilia Romagna
1100 capi
P. N. d’Abruzzo
Abruzzo
1200 capi
SARDEGNA
Tre nuclei, almeno 2000 capi.
Importato 8000 anni fa, forse
dall’Asia Minore.
Provincia di Cagliari
Nel 1998 in Italia erano stimati presenti circa 32.000 cervi, divenuti 38.000 nel 2000.
Nel 1970 erano appena 3500
Popolazioni italiane nel 2005
Regione
Friuli--Venezia Giulia
Friuli
Veneto
Trentino--Alto Adige
Trentino
ARCO ALPINO CENTROCENTRO-ORIENTALE
Lombardia
Val d’Aosta
Piemonte
Consistenza 2000
3.425
3.760
15.240
Consistenza 2005
5.200
5.866
18.997
22.425
30.063
6.535
780
4.325
7.364
1.142
10.505
ARCO ALPINO CENTROCENTRO-OCCIDENTALE
11.640
19.011
Liguria
Emilia-- Romagna
Emilia
Toscana
Marche
Umbria
Assente
2.780
2.660
Assente
Presente
Presente
3.730
2.656
Assente
Presente
APPENNINO CENTROCENTRO-SETTENTRIONALE
5.440
6.386
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
240
1.250
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
2.700
337
1.054
Assente
Presente
62
Assente
Presente
Assente
6.000
APPENNINO CENTROCENTRO-MERIDIONALE
4.190
7.453
43.695 cervi, divenuti
62.913
Totale
Nel 1998
in Italia erano stimati presenti circa 32.000
38.000 nel 2000.
Nel 1970 erano appena 3500
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ORIGINI DELLA POPOLAZIONE
dell’Acquerino
1952: primi cervi in recinto di acclimatazione provenienti da
1952:
Tarvisio (1 maschio, due femmine, un piccolo)
1958:: prima liberazione di 4 esemplari
1958
1965: seconda liberazione di 3 esemplari di sesso
1965:
indeterminato provenienti sempre da Tarvisio
1979-80
197980:: Immissione clandestina di uno o più esemplari
di origine sconosciuta
1986:: fuoriuscita di esemplari di cervo da recinti ufficiali e non
1986
Bologna
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0
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ESPANSIONE DEL CERVO
IN ACQUERINO DAGLI
ANNI ’70 AD OGGI
10
Km
7 capi dal 1958 al 1965
100 capi nel 1975
Nel 2000 circa 2400Circa
capi
su 80.000 ha Circa 1000 capi nel 1990
Circa 1750 capi nel 1998
1960
1975
1990
1998
Pistoia
Prato
Fonte:
Mattioli S. et al.
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ESPANSIONE DEL
CERVO IN ITALIA
DAGLI ANNI ’70 AD
OGGI
~ 41.000 capi stimati nel 2000
0
100
200
Km
Fonte:
Mattioli S. et al.
DISTRIBUZIONE: raccolta continua delle informazioni di presenza/assenza
DISTRIBUZIONE:
stabile della specie (l’areale di una specie è una variabile dinamica nel
tempo);; correlazione con le variabili ambientali
tempo)
Bologna
Nel 2000 l’areale distributivo
è di circa 750750-800 Kmq
Prato
Firenze
Pistoia
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Evoluzione della distribuzione
Anno 2000 – 808 kmq
Anno 2007 – 1.360 kmq
BRAMITO: continuità di monitoraggio
aggiornamento dell’areale/i di bramito;
pianificazione territoriale
nelle aree
correlazione
storiche,
con la
Bologna
Nel 2000 l’areale riproduttivo
è di circa 280 Kmq
Firenze
Pistoia
Prato
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