l`alimentazione nel paziente disfagico
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l`alimentazione nel paziente disfagico
I disturbi di Deglutizione: Pianificazione clinica e corso teorico pratico per screener BSE L’ALIMENTAZIONE nel paziente disfagico TRATTAMENTO LOGOPEDICO DELLA DISFAGIA: tecniche e strategie Logopedista Tiziana De Masi Obiettivo del trattamento logopedico Raggiungimento di una deglutizione funzionale Garantire adeguata nutrizione, idratazione ed assunzione di farmaci per bocca. Con minor/nullo rischio possibile di aspirazione LINEE GUIDA • Al termine di un bilancio completo della deglutizione devono essere date indicazioni relative a modificazioni dietetiche e a tecniche di compenso (posture e manovre) • I cibi di consistenza modificata dovrebbero essere presentati con cura e resi appetitosi. I pazienti dovrebbero avere possibilità di scelta tra diverse portate. SIGN 2010 Parere degli esperti gruppo studio FLI: ❑ I cibi a consistenza modificata dovrebbero essere arricchiti in base alle esigenze nutrizionali del paziente ❑ In alcuni quadri di disfagia si dovrebbero utilizzare procedure compensative (posture di compenso, tecniche deglutitorie) per ridurre il rischio di aspirazione. ❑ L’utilizzo di modificazioni dietetiche deve essere incluso nel piano di trattamento SIGN 2010 Parere degli esperti gruppo studio FLI: Il trattamento delle strutture buccali-sensibilità, motricità, prassie è indicato in associazione con altri tipi di approcci: - modificazioni dietetiche (consistenza del cibo) - tecniche di compenso (postura o manovre) - tecniche terapeutiche (esercizi e strategie per facilitare la deglutizione) SIGN 2010 Il Trattamento si basa su: ❖ TECNICHE INDIRETTE - modificazione consistenza dei cibi intervento sull’”ambiente-setting” ! ! ❖ TECNICHE DIRETTE stimolazione strutture orali e faringee TECNICHE INDIRETTE/ASPECIFICHE Consistono in provvedimenti adattivi che intendono ridurre le difficoltà riscontrate durante il transito oro-faringeo del bolo e la sua preparazione Modificazioni dietetiche Temperatura Evitare alimenti a temperatura corporea Preferire temperature fredde ! ! Volume del bolo ! Sapore Evitare grandi dimensioni Evitare acido Evitare amaro Evitare piccante Procedere lentamente e solo se il boccone precedente è stato deglutito I gusti degli alimenti devono essere riconoscibili Modificazioni dietetiche Accentuazione del sapore ! ! ! Appetibilità Riduce il rischio di inalazione in presenza di iposensibilità Preferenze individuali L’aspetto del cibo dovrebbe essere invitante TIPI DI DIETA CARATTERISTICHE DEI CIBI ❑ CONSISTENZA ❑ COESIONE ❑ OMOGENEITA’ ❑ SCIVOLOSITA’ GRADO DI COESIONE ! Il bolo alimentare proposto deve garantire la sua compattezza nel transito dal cavo orale alle vie digestive. La coesione garantisce che il boccone sia compatto e non si suddivida durante la deglutizione OMOGENEITÀ Garantire un’alimentazione orale sicura alla persona disfagica. ! Nel bolo somministrato è fondamentale l’assenza di residui, bucce, e briciole che possono resistere alla macinatura o all’omogeneizzazione. Questi residui possono permanere senza che vengano percepiti all’interno del cavo orale e penetrare nelle vie respiratorie successivamente all’atto deglutitorio. GRADO DI SCIVOLOSITÀ Grazie alla viscosità il bolo somministrato deve determinare il minore attrito possibile, in modo da favorire la fase orale e faringea della deglutizione ed il transito nelle vie digestive. Olio, maionese, besciamella, aggiunti al cibo, garantiscono un transito facile del cibo. Semisolido È la consistenza del cibo che possiede maggiormente le caratteristiche di omogeneità, coesione, e scivolosità Budini, creme e formaggi cremosi, carni crude omogeneizzate, polenta, crema di cereali, passati e frullati densi, gelatine Modifica delle consistenze Sarà necessario utilizzare: ! ❖ ADDENSANTI: prevalentemente a base di amido di mais, non modificano il sapore degli alimenti, e permettono di regolare la consistenza. ! ❖ DILUENTI: brodo, latte, acqua, thé. ! ❖ LUBRIFICANTI: burro, margarina, olio di oliva, maionese, besciamella. Alimenti da evitare Alimenti da evitare ❑ Alimenti a doppia consistenza Liquidi + solidi sono i più difficili da mangiare, perché richiedono meccanismi di deglutizione diversi. ! ! Usare fantasia…quando possibile !! L’aspetto deve essere curato e le portate distinte. L’occhio gioca un ruolo importante nell’alimentazione. ! Vedere e riconoscere un alimento ce ne fa ricordare il gusto e anticipa il piacere che proveremo nel mangiarlo. ! Tecniche dirette: ! ❖ RESTITUZIONE: esercizi di recupero di pattern di movimento per migliorare la forza muscolare ! ❖ COMPENSAZIONE: esercizi per compensare deficit strutturali o funzionali TECNICHE DIRETTE- RESTITUZIONE Consistono in esercizi di TRATTAMENTO ATTIVO o PASSIVO delle strutture oro-facciali Modalità di esecuzione: ▪ 3-5 cicli ▪ Almeno 8/10 movimenti per ogni ciclo ▪ Pausa di 10 sec. tra un ciclo e l’altro ▪ Trattamento ripetuto nell’arco della giornata Accornero, Di Rosa, Miletto,2001 Cancialosi, 2007 ESERCIZI DI CONTROLLO DEL RESPIRO E’ necessario impostare nel paziente un CONTROLLO VOLONTARIO del proprio respiro per prevenire inspirazioni durante l’atto deglutitorio. ❑ inspirare lentamente dal naso e gonfiare la pancia, buttare fuori lentamente dalla bocca sgonfiando la pancia. ❑ inspirare lentamente dal naso e gonfiare la pancia, soffiare fuori forte tutta l’aria. ❑ inspirare lentamente dal naso, buttare fuori l’aria con 2/ 3 soffietti con 1 sec di pausa tra uno e l’altro Esercizi per le labbra ❑ Apertura, chiusura, protrusione, stiramento ❑ Prensione di piccoli oggetti ❑ Vibrazione labiale, soffio, aspirazione da una cannuccia ❑ Articolazione di fonemi bilabiali (P, B, M) e labio-dentali (F, V) Esercizi mandibola e gote ❑ Apertura, chiusura, protrusione, retrazione, lateralizzazione, rotazione mandibolare ❑ Battere i denti ❑ Esercizi con alimenti di varia consistenza da masticare in una garza (pezzetti di mela...) ❑ Esercizi di masticazione a dx/sx ❑ Gonfiare, succhiare le gote Esercizi per la lingua ❑ Protrusione e retrazione, innalzamento e abbassamento, lateralizzazione all’interno e all’esterno del cavo orale ❑ Scorrimento lungo il solco labiodentale, movimenti rotatori ❑ Inarcamento del dorso linguale verso il palato tenendo la punta dietro gli incisivi inferiori ❑ Contare i denti con la lingua o accarezzare le gengive Esercizi per la laringe Manovra di Mendelsohn Movimenti deglutitori a secco, associati a induzione manuale di movimenti di innalzamento effettuati con pollice e indice “a pinza” a livello dello scudo laringeo Manovra di Shaker: ! In posizione supina alzare la testa fino a vedere la punta delle scarpe ! ! ! Disfunzione dello sfintere esofageo superiore Tosse guidata ❑ Rapide espirazioni ripetute a bocca aperta precedute da rapide e profonde inspirazioni ! ❑ Espirazione energica pronunciando la vocale “A TECNICHE DIRETTE-COMPENSAZIONE Consistono in strategie (tecniche deglutitorie e posture di compenso) ! ! ❑ migliorano l’efficienza del transito oro-faringeo del bolo per ottenere una deglutizione senza inalazione nelle vie aeree ALTERAZIONI POSTURE RAZIONALE Ridotta chiusura laringea Ridotto movimento base lingua Ritardo riflesso deglutizione ! ! Pone l’epiglottide in pozione più protetta Spinge la base della lingua all’indietro verso la parete faringea posteriore Capo flesso Paresi faringea unilaterale Ridotta chiusura laringea Disfunzione laringea unilaterale Capo ruotato verso il lato leso Debolezza unilaterale orale e faringea Capo inclinato verso il lato sano Trasporto orale inefficace Capo esteso Elimina il lato leso dal passaggio del bolo Restringe l’entrata laringea e aumenta la chiusura delle corde vocali Direziona il bolo verso il lato migliore sfruttando la gravità Utilizza la gravità per spostare il bolo nella cavità orale Tecniche posturali relative ai principali disordini della deglutizione e loro razionale (Logemann, 1995) MANOVRE DEGLUTITORIE Le manovre deglutitorie rendono volontari e coscienti comportamenti che solitamente sono riflessi, prevenendo complicanze della disfagia (aspirazione) TECNICHE DI DEGLUTIZIONE MANOVRA DI DEGLUTIZIONE SOVRAGLOTTICA: Consiste nella chiusura volontaria delle corde vocali tramite sospensione volontaria della respirazione prima e durante la deglutizione. Si richiede al paziente di: - trattenere il fiato prima di iniziare l’atto deglutitorio, - di mantenere l’apnea durante tutta l’esecuzione, - alla fine della deglutizione, effettuare un colpo di tosse Ridotta o ritardata chiusura delle corde vocali Nei casi di ritardo nell’esecuzione del riflesso faringeo di deglutizione MANOVRA DI MENDELSOHN Si richiede al paziente di: - Deglutire normalmente e mantenere manualmente l’elevazione laringea per pochi secondi fino al completamento della deglutizione successiva Ridotta peristalsi faringea Nei casi di ridotta elevazione faringea COME POSIZIONARE LA PERSONA Se è possibile, è meglio alimentarsi in posizione seduta • testa, collo, colonna vertebrale, braccia e gambe devono essere ben dritti ed allineati • gli avambracci devono essere appoggiati ai braccioli o sul tavolo • i piedi devono essere appoggiati a terra (sgabello, appoggiapiedi). Se la persona è allettata: Posizionarla seduta nel letto - per il collo usare eventualmente un poggiatesta - per la schiena usare eventualmente un cuscino tra schiena e spalliera (sostenere con una mano la fronte, se la testa è instabile) Attenzione al setting ❖ Rieducare ed iniziare il trattamento in ambiente tranquillo e privo di distrattori ! ❖ Non far parlare il paziente durante la somministrazione di cibo ! ❖ Inizialmente preferire pasti limitati e ripetuti ! ❖ Spiegare sempre ciò che si propone e se il possibile il “perché” La gestione riabilitativa e assistenziale del paziente disfagico: ! ❖ Determinante per la riduzione delle complicanze ! ❖ Va pianificata all’interno del progetto riabilitativo individuale ! ❖ Va comunicata a tutti gli operatori, al paziente e ai familiari. GRAZIE PER L’ATTENZIONE