04-Aprile
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04-Aprile
Anno XVI n. 4 Aprile 1977 jpa(4jpenbi4i miiit me Evangelizare BOLLETTINO MENS1LE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO DITALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI" Direzionc - Redazione - Amministrazione: Via dei Pianellari 7 - Tel. 6541409 - Cc.p 1-9019 ROMA Sommario Evangelizare La missione della Chiesa Pag. Pensiero mariano Nella gloria della resurrezione •> 4 Alia sorgente Ricordo di P. Tito Pasquali » 5 Sacra ordinazione » 7 Previsioni » 8 llcligione, arte, cultura e vita Messaggio cristiano in Mario Pomilio . /> 1 1 Fior di pensiero e un'oncia di buon sangue (a cur a di D. Cesario Sacchetto) — Carita . » 1 3 Pagine di magistero (a cura di D. Franco Panetta) » 19 Echi dai nostri Orvieto » 22 Ofena » 2^ Dalle case nostre » 26 Riesi » 27 Potenza » 29 » 30 Traguardi associativi » 31 Onorificenza » 32 del tempo La sveglta: seminari La pagina dell'assistente In copertina: « ITE, EGO MITTO VOS... » (M. De Grandis) Direttore Responsabile: Don ROMEO PANZONt Redattore Capo: Patuelli Egisto; Redattori: Chouquer Mario, D'Angelo Francesco, lacobellis Salvatore, Molinaro Tommaso, Panetta Franco. Segretario di Amministrazione: Angela Masciotta. Autorizz. Trib. Roma N. 8504 del 20 febbraio 1962 • Sped, in Abb. postale Gruppo III - 70% Stampato dalla Tipolitografia IN.GRA.C. s.r.l.- Tel. (0776) 42065 - S Elia Fiumerapido ( FR I BASTA UN SEME PER FAR RINASCERE LA PRIMAVERA N. Salvaneschi EVANGELIZARE pauperibus misit me Ordinaho L 3.000 Sostenitore L. 5.000 d'Amicizia L 10.000 Una cop/a L. 200 AbbonamenH e rinnovi LIRE 2.000 La Pietra Olindo, Roma; Pompili Francesco, Roma; Dl Napoli Carmela, Roggiano Gravina. LIRE 3.000 Mircoli Dante, Roma; Cavaioni Vittorio, Milano; Di Giannantonio Remo, Roma; Istituto « P. Minozzi », Torre dei Passeri; Danieli Maria, Ascoli Piceno; Sommella Carmeiina, Firenze; Fabrizi Maria Pia, Firenze; Sabino Laurora, Firenze; Stanizzo Teresina, Roma; Paoletti Mario, Siena; Mercurio Giuseppe, Miglionico; Casa di Riposo, San Giuseppe in Fiore; Giammaica Damaniano, Ragusa; Martini Vittoria, S. Egidio alia Vibrata; Suore Preziosissimo Sangue, Francavilla di Sicilia; Balzano Dina, Castel di Sangro; Emanuele Angela, Ofena; Suore Sacra Famiglia (Casa di Riposo), Ofena; Genovese Don Romolo, Capestrano; De Grandis Vittorio, Roccacasale; Morgante Vincenzo, Rizziconi; Gherandini Angela, Roma; Martini Pietro, Robella d'Asti; Scuola Materna, Pollutri; Ubertini Sr. Assunta, Ancona; Bracciani Emidio, Ascoli Piceno; Mesolella Lucio, Sparanise; Letizia Antonio, Scurcola Marsicana; Famularo Canio, Benevento; Calabresi Antonio, Rovigo; Famiglia Di Gennaro, Irsina; Scuola Materna « S. Maria delle Grazie », Agropoli. LIRE 4.000 Ciciarelll Annunzlo, Teramo; Suore Casa di Riposo « Mons. Leone», Ofena. LIRE 5.000 Ragazzonl Giovanni, Roma; Alberichi Patrlzlo, Trezzano nel Naviglio; Cauzillo Luigi, Roma; Paris Attilio, Roma; Tenaglia Mario, L'Aquila; Dell'Orso Giuseppe, L'Aquila; Stanizzo Achille, Geneve; Istituto « Ancelle del Signore », Ascoli Piceno; Bartoletti Mons. Domenico, Sigillo; Berna Paolo, Firenze; Verna Diamante, Firenze; Scuola Materna, Guastameroli; Pace Emidio, Loreto Aprutino. LIRE 6.000 De Luca Amalia, Roma; Scuola Materna, Villetta Barrea. LIRE 10.000 Istituto « Padre Semeria », Monterosso la Mare; De Amicis Giuseppe, Roma; luccl Antonio, Magliano dei Marsi; Istituto « Padre Semeria», Coldirodi; Rireva Semeria Maria, Genova; Benzi Federico, Chieti. LIRE 15.000 Istituto « Principe di Piemonte », Potenza. LA MISSIONE DELLA CHIESA Abbiamo cercato di rappresentare con semplicita e brevita la natura della Chiesa. Ora ci domandiamo: la Chiesa a che serve? Cioe: i battezzati riuniti in popolo che missione hanno in questo mondo e nel loro tempo? Ai nostri giorni la politica ha mescolato le carte e ha confuso le idee; cosi molti, frastornati dalla polemica e, purtroppo, male aiutati dalla ignoranza in materia di Chiesa, non si raccapezzano nei discorsi. La Chiesa, come dice il Concilio, e stata fondata per continuare l'opera di salvezza svolta da Cristo sotto la guida dello Spirito Santo. (GS 3). La Chiesa ci sta per testimoniare che Dio esiste e, di conseguenza, per aiutare gli uomini a rimanere in relazione filiale con lui, ad amarlo con tutto il cuore e con tutte le forze, a stabilirne il Regno nella propria anima e nel mondo. In un mondo secolarizzato il popolo dei battezzati, anche col solo fatto che esiste, richiama ogni uomo al senso di Dio e lo orienta ad arricchirsi di valori spirituali, proponendogli di procacciare il bene dell'anima, di vivere, come figli adottivi, in relazione filiale con Dio, di sottrarsi al pesante condizionamento del materialismo imperante e di rifuggire dall'ateismo pratico. L'assenza di Dio tormenta l'uomo e lo rende infelice; il consumismo lo assorbe e lo esaspera; il benessere materiale lo alletta e non lo soddisfa. Percio il richiamo a Dio e alia pratica religiosa e il servizio piu giovevole che gli si possa rendere, come premessa per placarne il molteplice tormento e rimediarne i mali. Quando diciamo che la Chiesa deve testimoniare Dio, vogliamo dire, piu esplicitamente, che deve annunciare Gesu Cristo, Dio entrato con la incarnazione nella storia umana, il quale ha salvato gli uomini con la morte di croce e gli ha rivelato l'amore del Padre. Deve anche annunciare che 1 Cristo ha costituito una comunita, la Chiesa appunto, dove si entra a far parte mediante il battesimo e dove si trovano i mezzi per conseguire la salvezza. Inoltre deve testimoniare, con la predicazione e con i gesti concreti, l'amore verso tutti gli uomini, come ha fatto Cristo. Dunque la Chiesa non e una istituzione per fare politica e neppure per organizzare la vita sociale. La Chiesa ha una missione religiosa: deve chiamare tutti gli uomini alia fede in Cristo e al battesimo, amministrando la salvezza. Dottrina e sacramenti sono i mezzi della sua missione. Molti, che pure sono battezzati, parlando della Chiesa, reclamano iniziative, assegnandole compiti che direttamente non le appartengono; le attribuiscono la responsabilita di tutti i guai sociali, implicandola nella politica e nella finanza, con ignoranza piena della sua definizione e della sua missione, soltanto riecheggiando la polemica astiosa di coloro che vogliono dare l'ostracismo a Dio e sono percio contro 1'idea di Chiesa. II guaio che inguaia tutti, invece, e uno solo: il comportamento contrario al cristianesimo, sia a livello individuale che a livello associato. La Chiesa siamo noi battezzati, guidati dal Papa e dai Vescovi. Dobbiamo applicarci a conoscere il Fondatore, la fondazione, la missione ad essa assegnata e la nostra parte in essa, testimoniare con la nostra condotta l'appartenenza alia Chiesa, spiegare a tutti, con la parola chiarificatrice, le ragioni supreme del nostro cristiano modo di vivere. D. Romeo Panzone, d.D. 'Qi'Qi'Q/Qr'Qi'Qi Qi^^Q/^^Q^^^^Q^^ty^^^^'&'Qi Questa Chiesa peregrinante e necessaria alia salvezza, perche il solo Cristo, presente in mezzo a noi nel suo Corpo che e la Chiesa, e il mediatore e la via della salvezza. Percio non possono salvarsi quegli uomini, i quali, pur non ignorando che la Chiesa cattolica e stata da Dio per mezzo di Gesu Cristo fondata come necessaria, non vorranno entrare in essa o in essa perseverare. Lumen Gentium, n. 14 2 Cristo Sole, cioe luce e vita, splende dall'alto. La luce della sua dottrina lumeggia l'intrico della nostra convivenza; la legge dell'amore fraterno promuove le relazioni umane, le avviva e le armonizza per la crescita individuate e per lo sviluppo della vita sociale. 3 NELLA GLORIA DELLA RESURREZIONE Quale esultanza abbia tratto la Madonna dalla notizia della gloriosa resurrezione del Figlio si puo intuire. Dopo la compartecipazione alia dolorosa passione, ora e strettamente associata al trionfo in quell'evento, che costituisce la prova fondamentale della fede cristiana. Nella sofferenza Maria Santissima aveva aspettato con certezza la vittoria di Gesu sul peccato e sulla morte. La resurrezione di Cristo conferisce fondamento di certezza alia speranza che tutto, anche gli avvenimenti piu sconcertanti e sofferti, concorre al bene di chi a Cristo si affida e comunica con lui per la grazia e ne accetta e ne vive la dottrina e la legge. La Madonna, in conseguenza, ci ottenga la sete della gioia definitiva e, alia fine, il compimento pieno del destino di felicita, derivante a ogni battezzato dall'associazione alia vittoria del Figlio suo. Frate Masseo II 29 aprile ricorre il terzo anniversario della pia morte di P. Tito Pasquali, tanto vivo ancora nella mente e nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Egli fu stretto collaboratore e primo successore di P. Giovanni Minozzi. Non possiamo percio non ricordarlo, almeno brevemente, con l'affettuosa devozione di sempre. II dono per la formazione, che Dio ha fatto a noi Discepoli in P. Tito Pasquali, e Pesempio di servizio. 5 L'atteggiamento di servizio egli, nella sua vita, non ce lo mostrava disdicevole, ne come affettazione, ma come scelta operata, cristianamente autentica, e quindi valida, sia quando governava, sia quando era comandato. II convincimento che servo egli era del Signore Dio, cui servire e regnare, lo metteva in costante e dipendente relazione con Lui, come chi sia stato agganciato per eseguire e per compiere la volonta di un Altro. Viveva quindi in clima di ascolto, di riflessione, di umilta, di preghiera; ma anche di amore, perche soltanto chi osserva i comandamenti ama davvero. Egli voile sempre stare come umile servitore davanti a Dio: e questa la sua attitudine decisiva, ancor piu che il suo zelo realizzatore; e questa, anzi, la sua esperienza spirituale piu profonda e piu feconda. II suo fu sempre spirito di discepolo, non gia di maestro. II servizio agli altri lo condizionava fortissimamente, inducendolo a mortificare se stesso e le sue esigenze, a rinnegarsi: chi non n'nnega se stesso, insegna Gesu, non puo essere mio discepolo. Fu temperanza severissima la sua, tale da reggere il confronto con i Santi piu penitenti, la quale lo fece pronto a ogni lavoro, disponibile a ogni situazione di sacrificio nel servire la istituzione di carita e le persone, facendogli conseguire una integrity religiosa e sacerdotale particolarmente luminosa. E' mirabile che questa sua dedizione egli visse nel quotidiano, senza gesti clamorosi e senza proposte singolari. Straordinari tuttavia furono l'impegno, la coerenza, la perseveranza Insomma si mantenne attento a Colui senza del quale non si ha ne mandato reale, ne genuino apostolato. Mantenere 1'attivita a livello soprannaturale fu l'esempio suo straordinario senza cedimenti all'attivismo esasperato e chiassoso. Dio l'abbia con Sc. Dio, che i suoi non chiama servi, ma amici, 1'abbia felicemente nella sua intimita e nella sua gloria. R. P. SQjlQ/'Qj QIQ/IOJ 'Q/Q/'QJ 'Ql'Ql'Qj Q/QSQ> 'Ql'QlQl 'Q/Ql'Ql REGINA COELI, LAETARE... * * * Regina del cielo, t'allieta: Colui che portasti nel seno — Alleluja Risorse come disse — Alleluja E Tu pregalo per noi — Alleluja 6 ^^//^^/%/^/ Vorremmo sinceramente non passare per menagramo; vorremmo poter dare ascolto a color o che rifiutano di vedere tut to nero. Ma come si fa!? Oggi a Roma e giorno feriale. I servizi pubblici sono fermi, compresi i taxi; gli uffici pubblici sono chiusi; le banche pure; le scuole idem; i cinema e i teatri anche; la benzina e vietata; tutti i negozi hanno le saracinesche abbassate; la spesa non si fa; non si pub prendere un caffe; non si pub comprare un pacchetto di sigarette. La citta e morta. Piu di due milioni e mezzo di persone sono serrate in casa per salvare la vita. La paura si pub toccar con mano. C'e per tutta la citta quell'immobile silenzio che di solito precede lo scoppio del ciclone. Se si eccettua I'oceanica adunanza nei pressi di San Giovanni in Later ano, nel fatidico gesto del pugno chiuso rivolto al cielo. Le premesse sono identiche. Auguriamoci che non lo siano le conseguenze. Negli ultimi giorni di carnevale, allietati da un tiepido solicello preprimaverile, molti bambini passeggiavano, coi babbi e con le mamme, sui marciapiedi di via Nazionale e dintorni: fatine e arlecchini, damine e cavalieri, pirati e moschettieri... Fiorite aiuole variopinte mosse dal ponentino. Una vera promessa di primavera. Ma, come ben dice un arguto poeta romanesco: « Voi ce fate scorda, pupetti belli, li guai che mo' so' tanti,.... meno quer carnovale de li politicanti ». * * * Neve sulle Bahama, le isole felici. Un fenomeno, dicono, che non si era mai verificato prima, a memoria d'uomo. Naturale quindi e stata I'eccitazione dei grandi e la felicita dei bambini per la chiusura delle scuole. Perb la neve ha sbagliato indirizzo. Avrebbe dovuto cadere qui, almeno sarebbe servita a rinfrescare tante teste calde, cost tante che sono troppe. 9 A un rosseggiante sorgere del sole (dell'avvenire) e alio s tor mire delle frasche di edera al capriccioso vento dell'aurora, seguira molto probabilmente una eclisse totale di governo. E' storia vecchia. Succede sempre cost. Una diradazione del pecunio statale, quindi di tutti, con conseguente intensificazione del fenomeno detto «delle liquidazioni d'oro», e in vista. Ne e causa la richiesta di una buona uscita di 1.200 milioni di lire da parte del dirigente di un Ente di stato che non e inutile, no; e soltanto dannoso. II prevedibile ripetersi del fenomeno causera una accentuata manifestazione temporalesca, con nuovi gravi danni alle tasche dei contribuenti. PAT ^^%,^%,%lQ%,%l^%,%,%l%l^QQQr&%l^%l%,^%/^%, Pace e fortezza! Pace e perdono! Pace e speranza! Cosl pregheremo, oggi, per la nostra citta per il nostro paese, per tutti i popoli della terra! La violenza non e progresso. La vendetta non e giustizia. L'odio non e civilta. Paolo VI 10 MESSAGGIO CRISTIANO IN MARIO POMILIO Mi sono chiesto spesso come abbia fatto « II quinto Evangelio » di Mario Pomilio, scrittore abruzzese nato a Orsogna nel 1921 e residente a Napoli, a superare le reali difficolta e diffidenze che si frappongono tra uno scrittore cristiano e la letteratura imperante nel nostro paese, dove l'interesse e posto all'uomo animale, ai suoi istinti, al suo erotismo, alia sua angoscia. II problema di Dio in questa letteratura non si pone, Dio pare di proposito dimenticato dagli uomini. Forse e stato il titolo indovinato che sorprendendo e riuscito a sfondare. Tutti sappiamo che quattro sono i Vangeli, ma nel nostro inconscio ne cerchiamo un altro, che completi le nostre conoscenze su Gesu, o che ci autorizzi a respingerlo dalla nostra vita. Evidentemente non e mio proposito esaminare il romanzo in tutta la sua complicata problematica. Infatti reclama lettori attenti ed impegnati perche non e di facile lettura, ma di piacevole rilettura. Ammirare e gustare i diversi stili, curati in tutti i particolari, appassionarsi alia ricerca del quinto evangelio, leggere I'epistolario di diverse epoche, entrare nelle beghe e nella vita dei conventi, meditare, cercandone le prove, sulla sua esistenza, tutto cio e appassionante. Pomilio non e un convertito, ma e uno scrittore che avanza superando il suo naturale pessimismo, che era evidente nei suoi precedenti ro11 manzi. Evidente anche e la sua dipendenza dai romanzieri francesi: Mauriac e Cesbron, specialmente nei suoi romanzi: « Uccello nella cupola » (1954) e nei « Testimone ». Egli ha riscoperto la « Chiesa » non solamente come Sacramento di grazia, ma come « corpo » alia ricerca del proprio volto. Non vi e in Pomilio la velleita di liberare la Chiesa dalla istituzione, come invece e evidente nell'altro scrittore abruzzese: Ignazio Silone. Diverse sono le loro provenienze come diverse sono le loro battaglie. Egli cerca il vero volto della Chiesa, che vorrebbe senza ruga e senza macchia, ma da una riforma individuale prima che collettiva. II contenuto del romanzo. pur nella versatilita degli stili, e essenzialmente religioso: la ricerca o riscoperta del volto di Cristo; la fede come supporto della vita, la vita vista come missione. Vuole lettori che intuiscano il fascino di lasciarsi coinvolgere nella ricerca di Dio. Brevemente la trama del romanzo- Peter Bergin, ufficiale americano, capita a Colonia negli ultimi mesi della guerra e si sistema nella canonica di una chiesa semidistrutta. E' tin uomo di una certa cultura percio si incuriosisce della vita del parroco morto sotto le macerie della sua biblioteca. dove legge alcuni documenti che lo mettono sulla traccia di un quinto evangelo inedito. Come stregato e attratto da una forza misteriosa impiega il restante della sua vita, con alcuni discepoli, alia sua ricerca. Vi trova molte tracce nei vangeli apocrifi, nelle leggende popolari, vi scopre affermazioni che ne attestano l'esistenza e la provenienza dall'oriente, con affermazioni autorevoli di mistici e teologi. Lo sorprende il constatare che la ricerca del quinto evangelio e ricorrente nei tempi di transizione nella storia della Chiesa. Bergin e impegnato profondamente in questa ricerca che, da scientifica, si fa sempre piu intimista. I perche piu profondi ed impegnativi si affollano nella sua mente. Non trovera il quinto evangelio, ma alia sua morte, la segretaria nelle sue carte vi trovera un testo teatrale dal titolo: « II quinto evangelista » nei quale riversa le sue domande con i dubbi e le certezze che lo hanno sostenuto nella sua ricerca. Su questa traccia lineare si innestano tanti avvenimenti e personaggi tutti impegnati nella riscoperta del quinto evangelio. II lettore si sente contemporaneo di Petr Bergin, si appassiona alia sua ricerca, si spaventa della crudelta degli uomini, si sorprende della indifferenza, dell'angoscia, della disperazione, ma non si lascia vincere, egli intuisce che la salvezza dell'uomo e solo nei vangelo. L'uomo moderno, anche se inconsapevole, cerca Dio nella guerra, nell'egoismo, nell'edonismo, anche nell'angoscia e nella disperazione. Nei cuore dell'uomo tra tante conturbanti passioni, vi e ancora Dio, anche se e un Dio travestito. Ogni generazione, e percio anche la nostra, cerca, o meglio, si costruisce un suo vangelo: « E' la Parola che si rinnova, la verita in espansione, 12 il bisogno che prova ogni generazione di rintracciare, o di elaborare, da capo un suo vangelo, come diceva il mio prete: e lo Spirito che si cerca ». II centro del romanzo non e l'avventura appassionante di Bergin, ma il quinto evangelio, ora intravisto e scoperto, ora perso nella leggenda, ora riscoperto in appunti privati e confermato in citazioni. Ma piu che il quinto evangelio e il Vangelo in se che ci attira. Un personaggio del romanzo si chiede: « Ma che diamine c'e insomnia nei vangeli, che basta leggerli tradotti in modo appena un po diverso, o solo udirli pronunziare diversamente dall'usato, perche aU'improvviso ci suonino sediziosi? ». E un altro afferma: « Cristo non ci ha lasciato delle dottrine da seguire, ma una vita da imitare ». Infatti chi legge i vangeli « con carita » scopre che il loro senso rinverdisce continuamente e la verita si rinnovella. E' proprio questa l'avventura che capita al cavaliere Du Breuil che, dopo una vita mondana, si converte e passa attraverso una severa guida a Port Royal des Camps, per poi approdare alia meditazione dolce dei vangeli. Un giorno, sempre nel romanzo, scopre un appunto scritto a mano in margine al versetto: « Dei loro peccati e delle loro offese io cessero di rammentarmi » con questa chiesa « Come dice Gesu nel quinto evangelio: "Padre, io li ho salvati tutti", e la legge e la rilegge con commozione e stupore ». La parola « tutti » lo attira, lo commuove, lo esalta. Comprende il senso esatto della « grazia » che e speranza nel Dio vivente, salvatore di tutti gli uomini e conclude la sua meditazione affermando che « il Cristo evidentemente ha voluto salvare tutti: altrimenti perche sarebbe venuto una sola volta? ». II destino di tutti i personaggi del romanzo e quello di cercare il quinto evangelio quasi affannosamente, come un naufrago che cerca una tavola che lo salvi. II quinto evangelio non e un sole spento, di cui sentiamo la mancanza, perche non possiamo materializzarlo, ma piuttosto quell'« Evangelium aeternum » che, secondo l'abate Gioacchino da Fiore, fornisce « il senso spirituale e la retta intelligenza del Vangelo di Gesu », e in ultima analisi quel « paradosso del cristiano per il quale ogni ritorno alle fonti evangeliche e una realta, sembra un imbarco verso terre inesplorate ». E' un romanzo fortemente provocatorio. Come si fa infatti a non comprendere che il problema religioso, lo si voglia o no, coinvolge tutta Pumanita! Senza Dio non ha senso l'uomo; come farebbe a liberarsi dalla sua situazione drammatica. Anche la Chiesa viene provocata da Pomilio. Per essere fedele al volto di Cristo la Chiesa deve superare il dogmatismo; la verita evangelica non e statica, non e definitiva, non e classificata. II messaggio cristiano e riscoprire continuamente, e fuga in avanti, non meta da aspettare, ne placido riposo in certezze ereditate. Ogni cristiano 13 e tenuto in ogni tempo a rispondere alia domanda di Gesu: « Ma voi chi dite che io sia? » La Chiesa che e nata per servire non deve trasformarsi in autoritarismo, in fortezza ben protetta, ne deve rinchiudere la fede in formalismi, in precettismi e osservanze passive. II messaggio di Cristo e « sollecitazione continua a mutare animo, a cambiare vita, e l'invito alia perpetua mobilitazione della coscienza, la negazione di cio che e fermo, di cio che e sclerotico. La Chiesa per servire deve essere libera da ogni asservilismo. E' il messaggio evangelico che ha introdotto il diritto alia disobbedienza tutte le volte che il giudizio dei tribunali di questa terra e in contrasto con i principi stabiliti da Dio ». Per il cristiano e un assioma, una specie di dogma, l'idea del primato della coscienza sulla legge, del volere di Dio sul volere dello Stato. II romanzo e anche provocatorio per tutti. Nonostante l'affannosa ricerca il quinto evangelio non si trova scritto, non e materializzabile, ma e il vero cristiano che deve realizzarlo. E' questo infatti quello che si trova scritto in un foglietto nel breviario del parroco, che ha abitato la canonica. II testo brevissimo dice: « Un uomo andava pellegrino cercando il quinto evangelio. Lo venne a sapere un santo vescovo e, per l'affetto d'averlo veduto vecchio e stanco, gli mando a dire queste parole: Procura di incontrare il Cristo e avrai trovato il quinto evangelio ». Non ho detto tutto di questo romanzo ricco di attualita, ma il leggerlo riempie di consolazione. In questo mondo pieno di malvagita e di inganno finche esiste il Vangelo di Gesu la speranza non delude. Don Mario Chouquer d.D. ^§/ / §/'(§/ / §/ / ®/'@/ / @/^/'®/ %//Q>'®/ Ql'Qi'Ql f&QjQl Q/Ql'Qj r &Q/r<i>J 'QIQI'QI Noi non siamo nati per odiare, uccidere e morire. Ma per vivere in letizia su questa nostra madre terra che « ci sostenta e ci governa ». Del resto e abbastanxa grande per ospitarci tutti. Ed e abbastanxa ricca per sfamarci tutti. E pensiamo a San Francesco che nella colletta di San Damiano, divenuto quasi cieco, ha compos to il « Cantico delle Creature ». Noi non siamo nati per odiare, distruggere e uccidere. Ogni guerra tende alia pace. L'odio anela all'amore. La morte invoca sempre la vita. E ripetiamo con Frate Sole: « Laudato sie, mi Signore, cum tucte le tue creature... ». N. Salvaneschi 14 FIOR DI PENSIERO E UN'ONCIA DI BUON SANGUE a cura di D. Cesario Sacchetto. Raunai le fronde sparte. (Dante - inf. 14) La raccolta di pensieri che veniamo pubblicando e stata dedicata dall'Autore a P. Tito, del quale il 29 aprile ricorre il terzo anniversario della morte. Percio premettiamo opportunamente ora, anche come ricordo, la bella dedica. Al mio venerato Superiore P. TITO PASQUALI che da lunghissimi anni irradia I'Opera e la Tamiglia delle sue alte qualita di mente e di cuore con filiate devozione questo volumetto d edico CARITA' % Chi cerca la luce al di fuori della carita, cerca la luce in mezzo alle tenebre. (P- Minozzi) TTT La carita e quella virtu che possiede il segreto di impreziosire ogni cosa, di ingrandire le azioni piu piccole, di nobilitare le piu indifferenti, di rendere care e soavi le spiacevoli, di accettare per ricchezza la poverta, il patire per conforto, l'umiliazione per gloria. (P. Semeria) 15 ?fc S'onora la carita vivendo nella giustizia secondo le leggi deH'amore. (P. Minozzi) 7^ Si vive di carita; senza di essa si muore, muore la parte piu vera, piu intima, piu umana di noi: qui non diligit, manet in tnorte. (P. Semeria) /fc Non v'e gloria senza la carita, come non v'e giustizia e non v'e gioia piena. (P. Minozzi) % II « Pater noster » non e un invito a sentire la carita o a proclamarla; e un invito ad esercitarla. Chi dice con sincerita a Dio: « Dacci oggi il nostro pane », si mette nell'impegno, se e sincero, di darlo ai piu poveri di lui, a quelli che ne mancano. (P. Semeria) % Mentre mangi al tuo tavolo — dice Confucio — , pensa che il giorno non e ancora finito e puoi dare un po di pane a quelli che non l'hanno. Com'e gentile! Che lezione d'un alto spirito, certo, ma non cristiano! E noi cristiani che dovremmo dire? (P. Minozzi) SIS Possiamo non solo voler bene al nostro prossimo, ma fargli con evidenza immediata molto, molto bene: asciugare le sue lacrime, provocare il suo sorriso. E' la grande, la santa felicita e poesia della vita. (P. Semeria) % La carita divina e la grande molla di tutti i sacrifici e di tutte le azioni generose. {P. Minozzi) % Dio tiene in serbo le lacrime degli orfani per tuo merito non piante: esse saranno un giorno le gemme piu belle della tua corona. {P. Semeria) % Chi geme a te accanto e tuo fratello; guardalo: lampeggia in lui il Pellegrino Divino. {P. Minozzi) ?^ Ogni lacrima di bimbo che s'asciuga, e una Stella che s'accende in cielo! (P. Semeria) 7^ In ogni fratello che soffre mira il volto dolente del Pellegrino Divino, ed affrettati a consolarlo. (P. Minozzi) 16 }£ Senza la carita pei vivi, la preghiera pei morti e fumo: con la carita e incenso. (P. Semeria) % L'egoismo assorbe e divora, fosco. La carita sola semina e raccoglie lieta per i cieli eterni. (P. Minozzi) }fc Ricordati che i morti non solo umanamente si onorano, ma cristianamente su suffragano benehcando i vivi. (P. Semeria) % Le bricciole della tua mensa ricerca Gesu per i suoi piccoli eredi: puoi tu non darle? (P. Minozzi) $K Chi dona all'orfano... dona a Dio! (P. Semeria) % In ogni ora della vita ti accompagni e ti conforti il sorriso di un fratello da te beneficato! (P. Minozzi) % Dio ama i poveri e, di conseguenza, ama chi ama i poveri. (P. Semeria) % Uniti cuore a cuore, dobbiamo essere nell'oceano della carita in che ci muoviamo e siamo. (P. Minozzi) % Dobbiamo volere energicamente che le nostre gioie diventino col tempo patrimonio di tutti. (P. Semeria) ¥fc La giustizia e il fondamento dell'ordine sociale e la carita n'e l'anima e la perfezione. (P. Minozzi) $K La dolcezza e il fiore della carita! (P. Minozzi) TK Noi possediamo nel senso piu profondo quello che liberamente e liberalmente doniamo agli altri. (P. Semeria) T£ La pieta senza la carita e un albero sterile, una fiamma senza calore. (P. Minozzi) ^ Per essere pii, bisogna essere buoni; perche piaccia a Dio la vostra pieta, bisogna ch'essa giovi ai fratelli. La pieta senza la carita e una ipocrisia! (P. Semeria) 17 ¥fc La cultura senza la carita e arida, infeconda: solo la carita anima tutto. (P. Semeria^ % Non c'e peccato tanto contrario alio spirito cristiano quanto Pegoismo. Non c'e peccato tanto grande e sublime quanto la carita! (P. Minozzi) T& Forte del suo ideale di fratellanza, il Cristianesimo intima e annuncia la carita come un dovere. (P. Semeria) % Ogni privato interesse deve disparire nella calda comunione fraterna, ed allora I'anima spazia armoniosa, vola libera, sale lieta dalle creature a Dio. (P. Mnozzi) % Troppe anime chiedono, chiedono sempre, non danno mai; chiedono tutto e non danno un bel nulla. (P. Semeria) ¥fc Nell'infaticato donarci, nello spezzarci amorosi per gli altri come alimento di vita, lasciarci dobbiamo quasi succhiare ad ora ad ora, obliandoci in un sogno di cielo. (P. Minozzi) % Tutto il Vangelo e qui: Amerai Dio con tutto il tuo cuore e il prossimo come te stesso, ed il Vangelo e la piu obbligante norma di vita. (P. Semeria) % Reale e ideale devono, nella loro ansieta mirabile, diventare una cosa sola pulsante e viva nella fiamma ardente della carita. (P. Minozzi) % Che gioia e che gloria poter diventar, beneficando i poveri, creditori di Dio! (P. Semeria) % La festivita del Natale deve ridestare in noi ardente la fiamma della carita per tutti, per i piu poveri prima, i derelitti deU'egoismo del mondo. (P. Minozzi) (continua) * * * 18 .OTL TnBGfJGd fpQJSd l i WflBDDc ,l -Botel JUfI feppqiijii n[i[-TiiiNr-| inn1 A CURA DI D. FRANCO PANETTA DECIMO ANNIVERSARIO DELLA « POPULORUM PROGRESSIO » DIAGNOSI TANTE SEMPRE SCONFOR- A died anni dalla sua apparizione, s'impone una rilettura della « Populorum Progressio ». Un tale Documento resta, infatti, di viva attualita, come tutti i testi profetici. Sembrerebbe di sentire Amos ritornato sulla terra, allorche Paolo VI, « avvocato dei poveri » (4), si leva contro « certe situazioni la cui ingiustizia grida verso il Cielo », al punto tale che fanciulli sottoalimentati muoiono in tenera eta, mentre la crescita fisica e lo sviluppo mentale di molti uomini sono compromessi (45); allorche egli deplora il contrasto tra i « popoli della fame » ed i « popoli dell'opulenza » (3); allorche stigmatizza lo squilibrio che cresce incessantemente tra i popoli poveri; allorche scongiura questi ultimi, perche non cedano « alia tentazione che viene loro dai popoli ricchi » (4) allorche condanna « gli sperperi, frutto della paura e dell'orgoglio » (53) quale lo « scandalo intollerabile dell'« estenuante corsa agli armamenti » (53); allorche fa un'analisi severa delle ingiustizie del commercio mondiale (57). Dal 1967, una tale diagnosi, lungi dall'essere tranquillizzante, si e fatta, al contrario, piu grave e sconfortante. Non si e forse registrato un calo dell'aiuto pubblico ai Paesi in via di sviluppo? Non e vero che di recente, in sede di Organizzazioni Internazionali, si e dichiarato che la situazione dei Paesi piu diseredati e caratterizzata dalla « poverta assoluta »? Si son fatte sentire voci autorizzate, in vista dell'istituzione di un Nuovo Ordine Economico Internazionale; ma questo progetto, la cui necessita e, peraltro, evidente, non incontra forse troppo spesso reazioni improntate a scetticismo, cioe ad egoismo? MESSAGGIO DI SPERANZA Amos, come gli altri Profeti dell'Antico Testamento, parlava per il popolo, in mezzo al quale egli viveva. II successore di Pietro, attento alia situazione globale dell'umanita, constatava nella Populorum Progressio che la 19 « questione sociale e divenuta mondiale » (3). Cosciente che la sua missione e universale, egli si e rivolto non soltanto ai suoi « figli cattolici » ed ai « suoi fratelli cristiani », ma anche a « tutti gli uomini di buona volonta » (5). La storia di quest'ultimo decennio ha dimostrato che la voce del Papa ha trovato favorevole accoglienza presso molti non cristiani, ed in questo fatto e un « segno dei tempi », che ci porta, pur in mezzo ad una situazione gravida di minacce, un messaggio di speranza. GIUSTIZIA E CARITA' Se il mondo e malato, malato per « mancanza di fraternita » (66), Paolo VI lancia un appello a tutti per un « impegno risoluto » in favore dello sviluppo, in tutti i campi, delle esigenze primarie della giustizia e della carita. Tutti, educatori, pubblicisti, cittadini, devono dedicarsi alia « costruzione di un mondo nuovo » (83). Agli uomini di Stato incombe l'obbligo di mobilitare le loro comunita ai fini di una « solidarieta mondiale piu efficace, e anzitutto di far accettare i necessari prelevamenti sul loro lusso e i loro sprechi per promuovere lo sviluppo e salvare la pace » (84). A parecchie riprese Paolo VI ha rivolto il suo appello agli uomini di pensiero (20, 40, 85). Ai nostri giorni, quanto sarebbe necessario, su questa linea, che i sapienti manifestassero di piu la loro responsabilita circa l'uso che 1'umanita deve fare delle loro scoperte, e perche le loro ricerche siano sempre piu orienta20 te verso l'espansione plenaria dell'uomo! Tutti i membri della comunita umana debbono essere sensibili all'appello del Papa che ricorda loro che « il cammino della pace passa attraverso lo sviluppo» (83), che la « solidarieta mondiale, sempre piu efficiente, deve consentire a tutti i popoli di divenire essi stessi gli artefici del loro destino » (65). REALIZZAZIONI PREVISTE In questi dieci anni sono accaduti avvenimenti di notevole portata. Alcuni erano stati previsti da Paolo VI. Questi aveva auspicato, tra i Paesi il cui sviluppo e meno avanzato, ia creazione di « zone di sviluppo concertato » (64), « accordi regionali tra popoli deboli per sostenersi vicendevolmente, intese piu ampie per venire loro in aiuto» (77). Si sono avute realizzazioni in questo senso e bisogna rallegrarsene. G o che bisogna auspicare e che i popoli ricchi non ostacolino questi accordi tra i popoli poveri in vista del loro sviluppo, che gli uni e gli altri non perdano di vista il bene comune dell'umanita. Fedeli agli insegnamenti di Paolo VI, i discepoli di Cristo non devono dimenticare che e nelle manifestazioni della vita umana — in maniera del tutto particolare su scala internazione — che deve essere reso visibile, per gli uomini di oggi, il messaggio di Colui che e venuto a portare al mondo l'annuncio dell'Amore fraterno. (lard. Leon-Etienne Duval Arcivescovo di Algeri ORGANIZZAZIONE SVILUPPO E PACE CANADESE Nel corso degli ultimi died anni, l'Organizzazione Sviluppo e Pace ha svolto un ruolo importante per il conseguimento degli scopi fissati dalla Populorum Progressio. Migliaia di volontari si sono attivamente impegnati nel movimento. La campagna annuale « quaresima di partecipazione» ha consentito di finanziare centinaia di progetti di sviluppo nel Terzo Mondo; e un numero sempre maggiore di canadesi ha approfondito la conoscenza delle cause della poverta e del sottosviluppo. SQUILIBRIO PERSISTENTE Ma la penosa realta del Terzo Mondo continua a sussistere e il divario tra ricchi e poveri si va accentuando. Inoltre, i fenomeni di questo tipo si riscontrano anche qui nel Canada. In effetti, sta diventando estremamente evidente che sussistono reali ostacoli alio sviluppo profondamente radicati nelle strutture economiche e sociali tipiche del nostra tempo. E' evidente, percio, che I'attuale ordine economico mondiale non e in grado di far fronte ai bisogni vitali della maggiore parte degli uomini. Al contrario, il presente ordine e caratterizzato da una iniqua distribuzione delle ricchezze e del potere. Nei Paesi del Terzo Mondo, potenti corporazioni continuano a pianificare l'uso delle risorse naturali senza la partecipazione di quelle popolazioni che piu direttamente ne sono coinvolte. Piu vicino a noi, nelle varie regioni del Canada, si affermano modelli ingiusti di sfruttamento delle ricchezze a disposizione. In effetti, le ricchezze del sottosuolo servono troppo spesso ad arricchire una piccola minoranza piuttosto che a soddisfare i bisogni della maggioranza della popolazione in termini di nutrimento, di vestiario, di alloggio, di salute, di lavoro: e questi sono i bisogni essenziali per una vita pienamente umana. NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE ECONOMICO Oggi, i poveri e i popoli oppressi reclamano una soluzione di ricambio, all'attuale ordine economico. Le nazioni del Terzo Mondo chiedono un nuovo ordine economico internazionale fondato su un'equa ripartizione delle ricchezze e del potere. Si mette piu l'accento sul perseguimento di una maggiore autosufficienza grazie a cui i Paesi del Terzo Mondo possano indirizzare l'uso delle loro risorse per rispondere ai bisogni esistenziali delle loro popolazioni. Troppo spesso, ancora oggi, le legittime lotte dei popoli per ottenere questi cambiamenti sono frenate dalle elites locali operand in seno ai poteri pubblici e al mondo degli affari, cosi come a interventi esterni, sia di Governi, sia di corporazioni. LA PAROLA DI DIO CI CHIAMA Come cristiani, ci inseriamo cosi nella tradizione biblica in cui conoscere {segue a pag. 22) 21 ; 0£>- ^•^ff^l! u ' H, J * s sSw«tt a dr 0 ° °'^Li Marzo, adolcito dalla primavera, si e svolto dolcemente, anche se la quaresima ci ha ricordato la mortificazione dei sentimenti, della fantasia, della nostra esuberanza giovanile. La mortificazione non ci rattrista, ben sappiamo che i fiori della primavera vengono dopo l'inverno. Ci fa pensare invece la « via crucis » che ogni venerdi componiamo interrogando la nostra anima e la nostra partecipazione alia passione del Signore. Gradita sorpresa ci ha fatto domenica 6 monsignor Biagio D'Agostino, gia vescovo di Vallo della Lucania, che ha voluto conosere la nostra Casa e far visita alle Suore, in particolare a Suor Antonietta, superiora, che per diversi anni ha collaborato al buon andamento della colonia vescovile di Velia. Ci ha tenuto a ricordare al superiore la sua conoscenza con Don Tito Pasquali, che datava dal Seminario di Chieti. Gli siamo grati della visita anche se non lo abbiamo visto perche eravamo in gita al lago di Bolsena. Con gioia abbiamo rivisto il caro fratel Pancrazio finalmente senza corazza di gesso e ringiovanito, siamo pero meravigliati e quasi increduli nel vederlo al lavoro dall'alba al tramonto. Ci e terribile esempio. Come ogni anno il 15 ci ha fatto riflettere e pregare nel ricordo di Padre Semeria. Nella messa di suffragio il superiore ha presentato alia nostra imitazione l'impegno Dio e cercare la giustizia per i diseredati, i poveri gli oppressi. II Vangelo ci chiama a un nuovo modo di vivere, a una trasformazione degli atteggiamenti personali e delle strutture sociali che sono la causa di umane sofferenze. Ecco perche, nell'organizzazione per lo sviluppo e la pace, abbiamo una primaria responsabilita, quella di accettare la sfida di cambiare le strutture economiche che causano la poverta e il sottosviluppo; in secondo Iuogo, dob22 c \ P - < ORVIETO biamo far nostri gli sforzi dei poveri e degli oppressi per intensificare la loro lotta in vista di un ordine sociale giusto. In effetti, questi sono « segni dei tempi ». Nella parola evangelica dei talenti.la ricompensa di colui che li ha fatti fruttare e un invito ad assumere ancora maggiori responsabilita (Mt. 25, 23). Gerald Emmet Carter Vescovo di London scolastico e I'ardore caritativo del Padre facendoci riflettere che il buon educatore deve essere assolutamente fornito di queste virtu. Don Tommaso poi, nell'ultima ora di scuola, nella sala, ci ha illustrato la vita, le opere e il pensiero del Padre e ci ha commossi alia lettura dello scritto di Padre Minozzi sulla dolce morte di Padre Semeria. Con san Giuseppe, festeggiato solennemente, in barba ad ogni legge, abbiamo dimostrato il nostro affetto al caro Don Manfredi, che nel medesimo giorno ricorda il suo compleanno. II bello e che si e scoperta tra noi una fonte imprevedibile ed inesauribile di afflato poetico. Le poesie, gli stornelli si sono sprecati, ne hanno ricevuti un po tutti: dalle suore a Pancrazio. Alia sera poi sono venuti a completare il tutto, i parenti di Don Manfredi, gia stimati ed ammirati da noi. II 25, giorno dell'annuncio del Signore, non e stato trascurato, ogni festa della Madonna e per noi un po come la festa della mamma. Con gli auguri sono giunti a suor Annunziatina, che presta gia da molti anni il suo solerte lavoro in questa Casa, anche gli stornelli, cantati a voce piena. Non abbiamo pero dimenticato di pregare perche il Signore le conceda tanta buona salute ed entusiasmo nel suo servizio. II vostro battitore instancabile augura una buona Pasqua nella risurrezione del Signore che, vincendo il peccator ha vinto anche la morte ed il tempo. MAURIZIO Ancora due mesi volati nel passato, febbraio e marzo^ trascorsi quasi senza accorgercene, eppure gli avvenimenti sono stati tanti, ne alcuna malinconia e venuta a bussare alia nostra porta. Febbraio, cui si guarda con diffidenza, contrariamente alia sua fama di portatore di freddi gelidi e di nembi, ha spalancato generosamente dinanzi a noi uno spettacolo di primavera. Dal nostro cortile, osservatorio meraviglioso di tutta l'ampia vallata, ammirammo incantati il rapido sbocciare dei fiori di mandorlo, ora candidi, ora rosati. Un immenso velo variopinto avvolse la piana fin giu al « tratturo », ormai solcato da una comodissima strada rotabile. Ma le nevi caddero ugualmente, lontano da noi, per fortuna, sui monti circostanti. Quando al mattino aprimmo le finestre, scoprimmo le cime del Sirente bianchissime, cristalline ai primi raggi del sole, ancora nascosto dietro la Maiella. Non inferiore per fascino il quadro serale delle 2\ nevi color di rosa, anzi per alcuni istanti sanguigne. Un'ondata di profumo pungente, emanato dai fiori, invase le nostre stanze, al canto insistente ed acuto dei passed robusti, dominato dall'armonia dolcemente modulata dal merlo mattutino. O febbraio, ci rapisti l'animo alia contemplazione del creato e rendesti facile la nostra lode del mattino! Ma, per stare con i piedi per terra, giunsero anche le pagelline del I quadrimestre: meditare sul nostro lavoro, fare il punto sulla nostra attivita, e sempre un bene. Diciamo subito, per sfatare ogni apprensione, i nostri voti non sono stati un disastro, anzi il tono generale e stato soddisfacente. I nostri genitori non avranno sofferto per noi. Ma vogliamo ritornare alFincanto delle nevi. Sentirla vicina la massa bianca, vederla da lontano e non poterla toccare?!? Insomma decidemmo, cosi all'improvviso, quando piu brillante dardeggiava il sole, di andare a farle visita. Dai nostri circa 500 metri salimmo, quasi correndo, fino a quota 1460 metri di altezza. Meta: la Rocca di Calascio. La neve, la neve!!! e la vedemmo, la toccammo e la stringemmo forte, forte si da trasformarla in bei proiettili, pronti per il lancio. Ebbe inizio la battaglia. Le pallate di neve si schiacciavano sui nostri visi gocciolanti, il gelido liquido sfioro le nostre schiene. Da lontano il Gran Sasso rideva del nostro gioco. Giorno 11, festa dell'Immacolata di Lourdes, ebbe luogo presso la nostra Casa Riposo di Ofena, un convegno di Sacerdoti, presente S.E. Mons. Vescovo. Approfittammo del giorno di vacanza ed andammo tutti a salutare il Vescovo, il quale fu contentissimo di rivederci e ci rivolse parole buone e paterne. Venne il « carnevale » ed ebbe tutti gli onori, sia dentro che fuori casa. Infatti assistemmo in Ofena ad un teatrino, realizzato molto bene dalle Scuole Elementari, presenti tutte le autorita scolastiche del Comune. In casa nostra invece demmo la stura ad ogni scherzo, il piu impensato e a tanti giochi con premi. Alio spirare del martedi, a tarda sera, tutti in « curva » per l'« accompagno » del gran « pupazzo », che una gigantesca pira divoro tutto d'un pezzo. E si entro in quaresima. Mercoledi ebbe luogo un 24 solenne Sacrificio vespertino con l'imposizione delle sacre Ceneri. Tanti furono i propositi in preparazione al mistero pasquale: soprattutto ci proponemmo di lavorare di piu nello studio, di gustare la preghiera e di partecipare piu sentitamente all'Eucaristia, seguendo le nuovissime rubriche della Messa dei Fanciulli, di recente pubblicazione. E qui febbraio avrebbe concluso la sua parte, quasi in bellezza, ma... per dovere di cronaca, dobbiamo pur dire (in cauda venenum) che il discolo febbraio ci ha tirato un brutto scherzo: assieme alia nobile Primavera ci ha inviato la signora « Influenza », al cui passaggio, chinando umilmente il capo, andammo a letto con naturale dispiacere del Vice, improvvisato distributore di farmaci graveolenti! Sono state le prime sofferenze quaresimali. Ed eccoci a marzo, anche esso non avaro di sole, ma dispensatore di giornate tiepide. Potemmo osservare la bella vallata lasciare il suo velo bianco e profumato per indossare un verde manto in tessuto di tenere foglie dei mandorli in piena vegetazione, tanto che i « mandorlicchi » vanno assumendo forma e grandezza e gia ne pregustiamo l'acidulo gradito sapore. II primo grande avvenimento si e avuto a meta mese, ricorrendo il 46° anniversario della scomparsa di P. Semeria. Quanti anni! eppure Egli e vivo e presente in mezzo a noi: con il suo sguardo, intenso e paterno, protegge la nostra Casa ed assiste ai nostri giochi dal suo piccolo piedistallo. Partecipammo alia solenne S. Messa di suffragio ed ascoltammo brevissimi tratti della vita del Servo degli Orfani. Lo pregammo pure di offrirci un pizzico della sua grande volonta per crescere « fidi e securi » sulla via del bene. Al termine del rito, in dignitoso corteo, ci recammo davanti al suo busto maestoso per deporre una corona di edera; vi e stata quindi la premiazione delle gare sportive disputatesi nel periodo di carnevale, mentre inni patriottici si diffondevano dagli altoparlanti. Sera del 25 una sorpresa graditissima: 1'arrivo di Don Romeo. L'aspettavamo da tempo. II giorno dopo ascoltammo la S. Messa del Padre Generale che ci invito, durante l'omelia, a portare a compimento lo scorcio di quaresima, che ci separava dalla Pasqua, attraverso la penitenza, parola un po ostica, che tradotta in parole piu semplici significa (segue a pag. 26) 25 RIOIMERO IN V. ESULTIAMO DI G I O I A Venerdi 18 marzo alle ore 16 in forma molto semplice e giunto nel cortile dell'Istituto il vescovo Mons Franco Armando; ad accoglierlo oltre le Suore, le Convittrici, i Sacerdoti, il gruppo giovanile astinenza dal peccato e fedelta alia parola di Dio. II mese questa volta si chiude veramente in bellezza: giorno 31 Precetto Pasquale. Giornata allegra e pensosa. La nostra Chiesa si riempi di alunni provenienti da Ofena e Villa Volpe: le Scuole Elementarii con Insegnanti e Direttore Didattico; le Scuole Medie con Insegnanti e Preside. Una Bella grande famignia. Cos! incontrammo il Divino Maestro in una lezione d'amore. Ricevemmo Gesu Eucaristia con tutto l'entusiasmo del nostro cuore. Apriamo il nostro spirito al Sole della vita, pregandoLo di volerci illuminare e riscaldare, perche, crescendo nella fede, domani possiamo combattere da prodi le battaglie del bene. Panfresco 2b Parrocchiale, c'era come rappresentante delPOpera Don Sabatino. E' stato salutato con nota festosa di canti, seguito da una prosa evangelica dal titolo « Passava », letta dalla collegiale Fausta Tamburrano. II Vescovo prendendo spunto dal contenuto della lettura con un approfondimento della persona di Cristo, il quale passava e guariva il cuore dell'uomo, piu che il suo corpo, dopo alcune riflessioni ha spiegato lo scopo di una serie di visite da ripetere, secondo una precisa intenzione, nei vari Istituti della Diocesi. II suo obbiettivo sono i giovani, i quali vanno seguiti ed ascoltati attentamente per risolvere i problemi sociali della Chiesa locale. Poi il Vescovo si e recato nella Cappella dell'Istituto dove ha celebrate la santa Messa. Nell'omelia ha messo in risalto la grande figura di San Giuseppe e il suo posto preciso nella Chiesa oggi. Quindi ha visitato tutta la casa, compiacendosi e prendendo visione della finalita delPOpera stessa. Con molta soddisfazione si e congedato da tutti, promettendo di ritornare quanto prima tra noi. Suor Ester Calvisi RIESI La chiamata alia vita religiosa e un dono che il Signore concede alle anime piu belle, a quelle capaci di unirsi a Lui nell 'opera della salvezza. Suor Clemente Santoro, Assunta al fonte battesimale, ascolto la voce del Signore e con prontezza gli dono il suo cuore. Nacque a Rossano (CS) il I maggio 1932 da Francesco Marco e Rosina Legacci che, timorati di Dio, le inculcarono nell'anima Tamo re al Signore; il papa, quando bambina la teneva tra le braccia, stringendola al cuore, diceva che Assuntina, docile e silenziosa, certamente sarebbe diventata una brava monachella. Nel 1937 mori il padre e mam- ma Rosina, rimasta sola con cinque bambini, si affido al Signore. Assunta nel 1940 fu ospitata dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, residenti nel paese; il 4 febbraio 1949 comunico la sua vocazione alia rev .da Superiora del collegio, Madre Merina Giorgio, che da tempo osservava Assunta crescere nei requisiti propri delle anime che Dio chiama al suo servizio. La Madre Generale, Orlanda Spensieri, quando seppe della domanda di Assuntina, voile conoscerla di persona. II 13 maggio 1950 Assunta parti per Napoli, ove completo la sua formazione. Terminato il Noviziato, con la vestizione dell'abito religioso (9-9-1951), entro a far par27 te definitivamente della Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore con il nome di Suor Clemente. Da Napoli fu trasferita a Matera nell'Istituto Sacro Cuore dove rimase quindici anni. Durante quegli anni non mancarono le prove, accettate con Cristo per la gloria del Padre. Nel 1969 ebbe la nomina a superiora della casa di Rieti (CL), ove all'inizio affronto sacrifici durissimi. Con l'aiuto di Dio ottenne dalla Regione Siciliana il contribute per il restauro e 1'ampliamento dello stabile che 1'Opera finanzio con mezzi propri per cui la casa e stata rifatta con larghezza di vedute, e costituisce un asilo di pace per tutti quelli che l'abitano. Le bambine interne sono con- 28 tente perche, oltre ad abitare in una casa nuova e ben tenuta, trovano in Suor Clemente un cuore capace di capirle e di aiutarle a completare le loro formazione civile e cristiana. Anche i Riesini sono contenti di Suor Clemente e l'hanno dimostrato il giorno della celebrazione del suo venticinquesimo, quando si sono stretti intorno a lei per congratularsi di quanta ha fatto per PIstituto « Don Salvatore Riggio », rinnovandolo nelle strutture e nel metodo di formazione. La cerimonia ebbe luogo nella cappella dell'Istituto con la concelebrazione della Santa Messa presieduta dell'Arcivescovo Giovanni Rizzo, che diede la benedizione a Suor Clemente quando parti per consacrarsi a Dio, essendo allora arcivescovo della diocesi di Rossano, e la partecipazione di mons. Buccoleri, di mons. Salvatore Lo Vecchio, di don Giuseppe Giuliana, di don Angelo Cannizzaro, di don Scuderi, direttore della comunita salesiana di Riesi, e di don Felice Dierna. L'Arcivescovo, nelPomelia, mise in evidenza il significato della vocazione religiosa, il sacrificio che essa comporta e il bene che la sua accettazione procura alia societa. Presenziarono alia cerimonia le autorita e molti distinti signori della citta. II tutto si concluse con un ricevimento dato nel salone delPIstituto. {Suore) POTENZA MESE DI MARZO 7 7 Tra una ventata, un rabbuffo e giorni assolati degni di giugno, pure marzo se n'e andato. Che il tempo passi e importante, ma piu importante e quel che ci mettiamo dentro. Sara tutto quello che ci ritroveremo nella vita; il patrimonio personale quando ognuno avra fatto le scelte personali, o deve camminare per dove impone necessariamente la vita. Dopo l'allarme del I quatrimestre (termine un po' improprio per indicare la I meta dell'anno dello studente, perche scolasticamente parlando si riduce a volte a meno del 5 0 % ) , si innesta la marcia piu forzata: levata alle 6,15 e studio mattutino. Volendo, siamo ancora capaci di fare certe cose; solo che tanta buona volonta va in fumo per le giornate scolastiche « vuotate » dalle assemblee di vario ordine e grado, da dimostrazioni, monte-ore, delegazioni e collet- tivi: tutti ritrovati per mandare a gambe all'aria la scuola. Ma perche prendersela tan to? II 15 del mese, ci raccogliamo la sera per la celebrazione eucaristica in ricordo di P. Semeria. Ci ha rievocato la sua figura P. Rodolfo, che e stato il primo orfano «salvato» dalla carita di P. Semeria, nella casa di Monterosso. Di questo amore, che per essere autentico deve nascere per forza dalla fede cristiana, ci ha parlato con toccanti ricordi personali. Noi a certe tradizioni ci teniamo: ci sono, ci devono restare e guai a chi le tocca. Hanno voluto squalificare S. Giuseppe: noi, devoti, abbiamo celebrato lo stesso la festa con tre giorni di vacanze, con vigilia e riposo post-festivo. Siamo grati a Suor Edda per la montagna di frittelle e all'Istituto « G. Fortunato » di Rionero per la festosa compagnia e per il servizio liturgico. Scarafuglio Per mancanxa di spazio la cronaca giuntaci dal nostro Istituto di DEL COLLE sara pubhlicata il mese venturo. GIOIA 29 NOTIZIARIO DELIA IL LA PAGINA DELL'ASSISTENTE a cura di D. EGISTO ASSOCIAZIONE RISORTO STA AL C E N T R O DEL M O N D O EX-ALUNNI DELLA STORIA « Gesii venne e stette in mezzo ai suoi discepoli; e disse loro: La pace sia con voi! ». Colui che in quel giorno si pose fra i discepoli, presc dunque il posto centrale, salendo sul trono che gli spettava di diritto e che si trova nel cuore della storia del mondo. Gesu ha augurato, portato e creato la pace per tutti gli uomini di tutte le nazioni e di tutti i tempi, di tutta la terra, del mondo visibile e di quello invisibile. Quel giorno, Gesu crocifisso e risorto, in quanto Signore di tutti, ha preso posto con autorita in mezzo a tutta la popolazione umana, che talvolta esulta di gioia, altre volte si affligge mortalmente, fra gli sciocchi e gli intelligenti, fra coloro che sono troppo sicuri di se e coloro che sono troppo timorosi, fra gli uomini religiosi e quelli che non credono. Nel mezzo di tutte le malattie e le catastrofi naturali, di tutte le guerre e le rivoluzioni, dei trattati di pace e della loro rottura; nel mezzo del progresso, dell'immobilismo e del regresso, al centro di tutta la miseria umana innocente o colpevole, egli apparve e si rivelo come colui che era, e e sara. « La pace sia con voi! » e mostro le mani e il costato. Quel giorno, fra tante spine ed erbacce, e stato seminato quel chicco di grano che sta maturando in vista del raccolto. Possiamo fidarci: cio che accadde quel giorno era e rimane il centro attorno al quale tutto il resto si muove, dal quale tutto deriva e verso il quale tutto s'incammina. Esistono tante luci, vere e apparenti, chiare e fosche; questa e quella che brillera piu a lungo, allorche tutte le altre avranno fatto il loro tempo e si saranno estinte. Poiche ogni cosa ha il suo tempo di durata; ma l'amore di Dio,. che era all'opera e si esprimeva attraverso la risurrezione di Gesu Cristo dai morti, dura per 1'eternita. Karl Barth 30 TRAGUARDI ASSOCIATIVI II lavoro prosegue. Sul nostro tavolo continuano ad ammucchiarsi i dati degli Ex e presto sara pronto il materiale che invieremo a ciascuno. C'e insomma un rifiorire di attivita, che non contrasta affatto con la primavera romana. L'associazione sembra quasi rinascere, per ora con lavoro sotterraneo. Ricreata su basi nuove per darle maggior slancio e piu vigore, si propone di ricominciare come da capo. La novita piu grossa di questa rinascita e, senza dubbio, la continuity con I'antica associazione e I'allargamento a piu vaste fila; I'esperienza gia maturata deve aiutarci a far meglio. Perche allora ricominciare? E' forse una domanda a cui la scorsa volta abbiamo risposto un po in fretta ed in modo implicito. Vogliamo ricominciare per arrivare a quelli che, pur essendo Ex a tutti gli effetti, non sono stati ancora agganciati. Vogliamo risvegliare in loro il desiderio di rivivere parte della loro giovinezza e vogliamo che siano consci di far parte della grande famiglia dell'Opera, presso la quale siamo stati educati a nobili sentimenti ed a preclare virtu; non solo, ma vogliamo che sia chiaro a tutti che proprio gli Ex costituiscono per l'Opera il monumento piu elogiativo, in quanto sono, nella vita quotidiana, i portatori di quegli ideali a cui siamo stati tenacemente educati. E' questo, dunque, il senso della rivitalizzazione della associazione nella nuova forma. A VVISO Per gli Ex-alunni residenti a Roma: La s. Messa mensile per il mese di maggio, sara celebrata il giorno 15. Per il mese di giugno sara celebrata il giorno 19. Sempre nella Cappella della Sede Centrale, in via dei Pianellari, 7, alle ore 10,30. RITROVIAMOCI NUMEROSI! 51 OIMORIFICENZA Siamo riusciti a vincere la modestia deH'amico e a portargli via dalla tasca il seguente dispaccio: On. A w . MICHELE TANTALO Camera Deputati Roma N 165434 LIETO PARTECIPARE CHE CON SUO DECRETO DATATO 2-6- 1976 SIGNOR PRESIDENTE REPUBBLICA SI EST COMPIACIUTO DISPORRE CONFERIMENTO ONORIFICENZA CAVALIERE ORDINE MERITO REPUBBLICA ITALIANA AT SIGNOR NICOLINO SIERVO SOTTOSEGRETARIO STATO PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI FRANCO EVANGELISTI AUGURI! da tutta la comunita degli ex - (Essendo un telegramma il ritardo e giustificato). Varie saranno nel futuro le azioni atte a rendere operante tale intenzione. Per ora e importante raggiungere il primo traguardo: il censimento e la raccolta delle adesioni che saranno senza dubbio numerose. Appena terminata questa fase, cominceremo a riunirci. Perche vogliamo riunirci? Non certo per far politica. La politica non c'entra niente. Lasciamola ad altri momenti ed a sedi piu proprie. Vogliamo radunarci perche il fatto stesso che siamo stati educati nelle istituzioni delPOpera ci ha costituiti in famiglia ideale. Questa grande famiglia deve ricomporsi consapevolmente, nel piii gran numero possibile, e deve manifestarsi per godere della comunione di ideali a cui siamo stati educati, per divenirne ogni giorno piii convinti ed entusiasti e per viverli sempre piu in comunione con gli altri amici-fratelli. Ci lega un vincolo di appartenenza alPOpera. Dobbiamo partire da tale constatazione per renderci conto che la gratitudine a questa istituzione, che ci ha educati e visti crescere in sapienza ed in eta, deve essere sempre presente in noi tutti e stabilire una fraterna solidarieta fra noi. Partiamo da queste semplici considerazioni e concludiamo: il risultato e affidato alia buona volonta di ciascuno ed all'impegno di tutti. II Gruppo di Azione M AMMINISTRAZIONE DELLt POSH E DEI TELEGRAFI 8 CERTIFICAIO Dl ALLIBRAMENTO I Versamento di L. AMMINISTRAZIOME DELLE POSTE E DEI ItUGRAFI AMMINISTRAZIONE DELLE POSTE E DEI TELEGRAFI Servizio dei Conti Correnti Postali Servizio dei Conti Corr. Postali B0LLE1IIN0 per un versamento di Servizio dei Conti Corr. Postali o. RICEVUTA Lire (in cifre) versamento I Lire (in lettere) eseguito da eseguito da residente in un di L. (in cifre) Lire (in lettere) g di eseguito da residente in ! via S sul clc N. 1 / 9 0 1 9 intestato a: 5 Opera Nazionale per il Mezz. Via dei o 3 t- Addi Pianellari. 7 • ROMA (1) 19 sul ck N. 1 / 9 0 1 9 intestato OPERA NAZIONALE PER IL MEZZ. D'lTALIA - Via dei Pianellari, 7 - ROMA Opera Nazionale per il Mezz. d'ltalia nell'Ufficio dei conti correnti di ROMA. Firmi del wrsinle Addi (1) r • Bollo lineare deH'Ufficio accettante a: Via dei Pianellari. 7 - ROMA 19 Addi(\) 19 Bollo lineare deH'Ufficio accettante Bollo lineare deH'Ufficio accettante Spazio riservato all'ufficio dei conti Bollo e data Q 2 d'ltalia sul clc N. 1 / 9 0 1 9 intestato a del bollettario ch. 9 Cartellino numerate del bollettario di aecettaxione Bollo e data dell'officio dell'ufficio Mod. en. 8 accettante accettante L'Ufficiale di Poata L'Ufficiale di Poata (Ediiione 1947) C1) L a d a t a dev' a s s a r e quella del g i o r n o in c u i si e f f e t t u a il versamento. It ii dell'ufficio r accettante -3 Bollo e data Abbonamento alia Kivista , « EVANGELIZARE >» ordinario L 3.000 sostenitore L. 5.000 d'amicizia L. 10.000 Indirizzo : Parte riservata aU'Ufficio dei conti correnti. N. dell'operazione. Dopo la presente operazione il credito del conto e di L. }^{;;?;{;;r;;;;;;;;;;;};;;; II Contabile AVVERTENZE II versamento in conto corrente e il mezzo piu semplice e piu economico per effettuare rimesse di danaro a favore di chi abbia un c/c postale. Chiunque, anche se non e correntista, pud effettuare versamenti a favore di un correntista. Presso ogni ufficio postale esiste un elenco generale dei correntisti, che pu6 essere consultato dal pubblico. Per eseguire un versamento il versante deve compilare in tutte le sue parti, a macchina o a mano purche con inchiostro, il presente bollettino (indicando con chiarezza il numero e I'intestazione del conto ricevente qualora gia non vi siano impressi a stampa) e presentarlo all'ufficio postale, insieme con l'importo del versamento stesso. Sulle varie parti del bollettino dovra essere chiaramente indicata, a cura del versante, 1'effettiva data in cui awiene 1'operazione. Non sono ammessi bollettini recanti cancellature, abrasioni o correzioni. I bollettini di versamento sono di regola spediti, gii predisposti, dai correntisti stessi ai propri corrispondenti; ma possono anche essere forniti dagli uffici postali a chi li richieda per fare versamenti immediati. A tergo dei certificati di allibramento i versanti possono scrivere brevi comunicazioni all'indirizzo dei correntisti destinatari, cui i certificati anzidetti sono spediti, a cura dell'ufficio conti correnti rispettivo. L'Ufficio postale deve restituire al versante, quale ricevuta dell'effettuato versamento, l'ultima parte del presente modulo, debitamente completata e firmata. Per un soggiorno estivo tranquillo, per una vacanza riposante e diversa, prenotate il posto, per te e per la tua famiglia a Monterosso al Mare (La Spezia), scrivendo o telefonando. II clima salubre d'una delle piu suggestive tra le Cinque Terre ti ritemprera. Istituto P. Giovanni Semeria MONTEROSSO AL MARE (La Spezia) Tel. (0187) 817514 zcLte it me Lire 200