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numero 1 udinese rivista ufficiale dell’udinese calcio magazine martedì 28 agosto, ore 20.45 - Stadio Friuli udinese vs sp. braga IL PUNTO DELLA SITUAZIONE La nostra notte di Mattia Pertoldi U dine, stadio “Friuli”, martedì 28 agosto dell’anno di grazia 2012. Una terra intera aspetta, ormai dalla magica serata di Catania dello scorso maggio, questa partita. Non una partita qualsiasi. Non l’ennesima notte europea a cui questa piccola, grande, magica, realtà ci ha abituati da tanti anni a questa parte. Ma la partita. Quella con la “P” maiuscola da cui tanto, tantissimo, dipende per il prosieguo della stagione bianconera. Un match, quello di stasera, che vale l’accesso alla Champions League, dopo il buon 1-1 dell’andata in terra di Portogallo, dalla porta principale. Un ingresso alla fase finale, quella dei gironi, che garantirebbe ai friulani di issarsi di diritto, e con pieno merito, nel novero delle migliori 32 formazioni europee e – particolare fondamentale – di coronare come meglio non si potrebbe due stagioni straordinarie, forse irripetibili, con “mastro” Francesco Guidolin alla guida. Ma quello di stasera è anche il punto cardine di una formazione che suda e fatica insieme dallo scorso 4 luglio, dalla data del preraduno di Udine, che è passata per le tre settimane di ritiro ad Arta Terme, e le amichevoli estive con avversari di caratura internazionale come Schalke 04 e Southampton per farsi trovare al posto giusto – e al momento giusto – con la giusta carica di amalgama e coesione. L’adrenalina no, perché per quella – fidatevi di noi – non c’è bisogno di nessun incentivo. È già a mille da almeno una settimana. Se non da molto più tempo. E basta guardare negli occhi i vari Di Natale, Pinzi e Domizzi per accorgersene. Guai, però, a sottovalutare l’avversario. Josè Peseiro – vecchia conoscenza da queste parti visto che sette anni fa guidava quello Sporting Lisbona “fatto fuori” proprio dall’Udinese nel preliminare del 2005/2006 – che ha costruito la tipica formazione di stile portoghese. Molto brava nel palleggio, con i terzini che spingono a mille come da tradizione lusitana, e che negli ultimi anni ha scalato le gerarchie del proprio paese e delle competizioni europee toccando il suo apice massimo nella finale di UEFA Europa League due stagioni or sono. Rispetto e attenzione, dunque, ma carica tarata sul massimo. Lo vuole la storia, lo vuole il Friuli, lo vogliono tutti, ma proprio tutti, i ragazzi di un Francesco Guidolin che ripete come un mantra da una settimana a questa parte il suo chiodo fisso: servirà una grande prestazione. E grande prestazione, allora, sia. Perché il 28 agosto deve essere la notte di tutti i friulani. La nostra notte. Direttore responsabile: Mattia Pertoldi Impaginazione e stampa: Ivan Battaglia - Graphart Printing Foto di: Photo-life, Fox Sport, Foto Boemo, Foro Renzo Udali. udinesemagazine | pag 3 Seguici su: Il protagonista di Gabriele Bruni A lezione di storia Docente: Zeljko Brkic A vederlo così sembra un gigante buono: una montagna alta 196 cm per 95 kg di peso, sguardo pensieroso e un modo di fare taciturno ma gentile. Guidolin ha puntato sui guanti di Zeljko Brkic per difendere la propria porta nell’anno della Champions League. Una scommessa, come lo erano state in passato quelle su Morgan De Sanctis e Samir Handanovic. Al tempo chi avrebbe creduto in un futuro radioso per i semi-sconosciuti predecessori del portiere serbo? Eppure sappiamo come è andata a finire. L’Udinese non ha mai avuto paura di rischiare e così ha deciso di fare “all in” un’altra volta… e il ruolo più delicato è stato affidato a Brkic che debutta al Friuli proprio nella gara regina dell’anno, una responsabilità mica da poco. “Il peso di questo doppio incontro contro lo Sporting Braga si fa sentire, lo respiriamo e lo tocchiamo con mano – racconta il numero uno serbo -, è una tensione positiva che pervade lo spogliatoio dal primo giorno di ritiro. Probabilmente è l’appuntamento decisivo della stagione per tutti: tecnico, staff e giocatori. Per me, poi, questa sfida è ancora più importante perché devo guadagnarmi la fiducia del mio nuovo pubblico e perché devo infondere ai compagni e ai tifosi quella sicurezza che sapeva offrire il mio predecessore Samir Handanovic”. Già, un’eredità difficile da rilevare? “Senza dubbio. Reputo il nazionale sloveno tra i migliori nel mondo nel nostro mestiere. Ho avuto il piacere di conoscere Samir quando sono venuto in Friuli per firmare il contratto che mi avrebbe legato all’Udinese. Tra di noi è nato subito un bel rapporto e ci sentiamo ancora spesso”. Ti aspettavi questo impatto con la Champions League? “Nella gara di andata lo Sporting Braga ha dimostrato tutto il suo potenziale giocando 95 minuti con grande intensità. Adesso ci attende il secondo round, ma non scenderemo in campo per difendere l’1-1 di partenza. I lusitani hanno nelle corde il tiro da lontano e proprio grazie a questa abilità hanno udinesemagazine | pag 5 Il protagonista trovato il gol del pareggio”. A Ruben Micael, però, non è andata bene come a Ismaily. Ti sei reso conto della difficoltà dell’intervento che ha salvato il risultato? “Sull’azione del gol non c’è stato niente da fare: Ismaily ha mirato l’incrocio dei pali e l’ha trovato, ma sull’azione successiva ho visto il pallone lasciare il piede del centrocampista portoghese e in tuffo sono riuscito a deviare la sfera in calcio d’angolo”. Ti ha detto qualcosa mister Guidolin dopo i 90 minuti? “No, ha parlato con tutti ribadendo il concetto che non possiamo adagiarci sul piccolo vantaggio ottenuto nell’affrontare la gara di ritorno. Ci sono 50 possibilità su 100 di qualificazione”. Quanto ti è servito l’anno di apprendistato a Siena? “Sicuramente ho conosciuto le caratteristiche del calcio italiano. Tatticamente parlando non è poi molto diverso da quello serbo perché si tratta sempre del ceppo europeo, ma quello di Serie A ha una qualità molto più alta in tutti i settori del campo”. “ Sporting Braga: appuntamento decisivo ” Di sicuro non dev’essere facile per un attaccante fare gol a un portiere della tua stazza. Hai mai pensato di giocare a basket? “No, è uno sport che non mi ha mai attirato particolarmente, tuttalpiù ho fatto un pensiero alla pallavolo e alla pallamano. Da ragazzino non ero particolarmente alto, poi, tra i 16 e i 17 anni sono improvvisamente cresciuto. Meglio così, ma l’altezza non è tutto nel mio ruolo, è una componente naturale che può favorire il mio lavoro. Inoltre contano agilità, senso della posizione, tempo di reazione, elasticità… tutte doti che bisogna allenare quotidianamente e in cui si può sempre migliorare”. Sei sempre tifoso del Vojvodina? “Certamente! E’ la squadra della mia città, Novi Sad, ed è il club dove sono calcisticamente cresciuto. Mi sarebbe piaciuto vincere qualcosa con la maglia Via Josip Ressel 5 - 34018 S. Dorligo della Valle (Trieste) Tel. +39 040 2821006 - E-mail [email protected] udinesemagazine | pag 7 Il protagonista L’agenzia immobiliare SENZA PROVVIGIONI Dal 16 Aprile al 30 Giugno 2012 COMPRA CASA DA NOI SENZA PROVVIGIONI D’AGENZIA *SULLE OFFERTE D’AGENZIA PRESENTANDO QUESTO MAGAZINE SEDE AGENZIA Via A. De Gasperi 6, Gonars biancorossa, ma il gap con Partizan e Stella Rossa si sente ancora. Le due squadre di Belgrado dispongono dei migliori budget economici della Serbia, però negli ultimi anni il Vojvodina ha accorciato le distanze e si è stabilito quasi sullo stesso livello”. Hai avuto un modello di riferimento? “Mi sono piaciuti molti portieri: Taffarel, Sabastiano Rossi, Peter Schmeichel, Buffon. Tutti numero uno padroni dell’area di rigore. Credo che la perfezione sia stata raggiunta da Dida tra il 2003 e il 2005. L’ex portiere del Milan ha vissuto un biennio in cui sembrava imbattibile”. A Udine hai trovato anche un compagno di Nazionale: Dusan Basta. “Mi ha aiutato molto fin dal primo giorno e grazie a lui mi sono inserito nel nuovo ambiente con estrema facilità”. Come ti sembra il girone di qualificazione della Serbia a Brasile 2014? “E’ un gruppo molto equilibrato, tutte le compagini sono sullo stesso livello e non ci sono squadre materasso. Non è facile strappare punti in Scozia, Galles e Macedonia, tanto meno in Croazia e Belgio. Sarà una battaglia sportiva su tutti i campi”. Hai un portafortuna? “No, non credo in queste cose. Sono molto più pragmatico”. Ti piace anche studiare da quanto abbiamo capito… “Sto per laurearmi in storia all’Università di Novi Sad. Mi manca solo la tesi e poi sarò dottore”. udinesemagazine | pag 9 Sp.Braga-udinese s 2012 Braga, “Estadio Municipal de Braga” ia22nagosto Will sp.braga-udinese Basta Braga, “Estadio Municipal de Braga” 22 agosto 2012 Udine, Stadio “Friuli” udinesemagazine | pag 10 udinesemagazine | pag 11 avversari avversari Mission from Braga: di Ivan Battaglia Portoghesi all’attacco U na provinciale tra i giganti, una realtà costruita con tanto lavoro e seria progettazione, la terza forza del campionato nonostante gli sfavori del pronostico. Udinese? No, questa volta parliamo dello Sporting Braga, degna alternativa portoghese al club bianconero. Nata nel 1921, dopo una storia ricca di alti e bassi è riuscita a raggiungere scenari importanti e, con costanza, proporsi sui palcoscenici più ambiti del calcio europeo. La storia recente racconta di un club capace di qualificarsi all’Europa League e raggiungere la finale di Dublino facendo fuori, nell’ordine, Liverpool e Benfica. L’avversario di giornata, dunque, non è l’ultimo arrivato. Aneddoti - Nonostante sia la prima volta che Udinese e Sporting Braga si affrontano, la squadra portoghese è motivo di molte suggestioni per il club bianconero. A partire dal soprannome “Arsenal di Minho”, nato negli anni ’30 a causa di una folgorazione che colpì il tecnico Jose Szabo di ritorno da “Highbury” quando, a seguito della visione di una partita del club londinese, convinse la società a cambiare i colori della maglia dal verde al biancorosso. Una scelta che, a distanza di quasi un secolo, diventa motivo di scaramanzia per i tifosi bianconeri. Un tabù ancor più duro da sfatare sarà quello riguardante i precedenti contro club italiani che vedono lo Sporting Braga sempre qualificato. Vittime sacrificali, nella Coppa Uefa 2006/2007, furono rispettivamente al primo turno e ai sedicesimi il Chievo Verona e il Parma. Campionato - In continuo processo di crescita, anche nella stagione 2011-2012 il Braga è riuscito nell’impresa di piazzarsi al terzo posto della Primeira Liga e qualificarsi per i preliminari di Champions League. Compattezza difensiva e coralità di squadra hanno permesso al club portoghese di trovare la continuità necessaria per non perdere il treno delle prime e scrivere un altro pezzo di storia. Successivamente al cambio di tecnico, José Peseiro chiamato a sostituire Leonardo Jardim, e in seguito ad alcune cessioni, il Braga non ha cominciato al meglio la stagione 2012/2013, perdendo gran parte delle amichevoli estive. Ma quando i più iniziavano a parlare di smantellamento o addirittura crollo, ecco che i biancorossi hanno dimostrato di essere ancora vivi e competitivi ai massimi livelli: esordio scintillante in casa del udinesemagazine | pag 12 Benfica (2-2) e vittoria interna contro il Beira-Mar (3-1), il tutto mostrando sempre un gioco piacevole e votato all’attacco. Il campionato è ancora lungo, le sensazioni più che positive. In panchina - Chiamato a sostituire Leonardo Jardim a fine campionato, José Peseiro ha potuto riabbracciare il calcio portoghese dopo l’avventura conclusasi nel 2000 quando, alla guida dello Sporting Lisbona, ebbe la sfortuna di incontrare nei preliminari di Champions League l’Udinese di Serse Cosmi che con un 1-0 in Portogallo e un 3-2 casalingo si impose con decisione e destabilizzò la solidità della panchina del tecnico. Da quel momento in poi fu un susseguirsi di insuccessi e delusioni per il promettente allenatore che, suo malgrado, conobbe la popolarità José Peseiro in quanto collega Isef di José Mourinho più che per i risultati sportivi: Al Hilal, Panathinaikos, Rapid Bucarest e Arabia Saudita, una lunga serie di esoneri e una mancata qualificazione, clamorosa, ai mondiali 2010. Poi, inaspettata, la grande occasione allo Sporting Braga. Il fato ha voluto rendergli una seconda chances. Modulo - Uno dei maggiori motivi degli insuccessi estivi è stato sicuramente il cambio di modulo ottenuto dal passaggio di consegne tra Jardim e Peseiro e il conseguente adattamento. Dal 4-2-31 a un 4-4-2 più pragmatico ma non per questo meno offensivo. La peculiarità della squadra è la continua ricerca della manovra, un possesso palla rapido, delle volte sterile, ma certamente insidioso. Sicuramente, fattibile unicamente grazie all’alto tasso tecnico dei giocatori a disposizione di Peseiro. La Stella - Se Lima è il bomber, il finalizzatore spietato, il fuoriclasse della squadra è senza dubbio Hugo Viana. Tecnica sopraffina, mancino chirurgico e tanta esperienza internazionale: senza dubbio il numero 45 è l’accentratore di ogni manovra e principale pericolo per la squadra di Guidolin. Già campione della Primeira Liga con lo Sporting Lisbona nel 2002 e leader del Portogallo ai mondiali del 2006, durante i quali indossò la prestigiosa maglia numero 10, il ventinovenne di Barcelos può giocare a centrocampo o a ridosso delle punte. Non c’è da star tranquilli, dunque, anche perché l’imprevedibilità è il suo forte e le sue conclusioni dalla distanza letali. L’Udinese è avvertita. udinesemagazine | pag 13 Udinese-ARTA CEDARCHIS ArtaSantina, Terme, “Paolo Zuliani” Villa “Campo dei Pini” udinesemagazine | pag 14 25 19luglio luglio2012 2012 Udinese-portogruaro Villa Santina, “Campo dei Pini” udinesemagazine | pag 15 25 luglio 2012 UDINESE 77 Maicosuel amarcord amarcord “ Udinese un modello per tutta Europa Surjak: di Gabriele Bruni “A Udine un anno indimenticabile” A Spalato è ancora considerato un eroe, anche se il termine leggenda probabilmente descrive meglio il soggetto. Ivica Surjac, bandiera dell’Hajduk negli anni 70 e capitano della nazionale della Jugoslavia, di cui ha vestito la maglia in 54 partite, ha deliziato con i suoi colpi anche il pubblico friulano. Una sola stagione sportiva, quella a cavallo dell’82 e dell’83, ha lasciato il segno nel cuore del giocatore croato che segue ancora con passione le vicende del club di via Candolini e che torna in Friuli appena gli impegni lavorativi glielo permettono. “L’ultima volta è stato in occasione di Udinese-Lazio 2-0 con il “famoso” gol di Pereyra – racconta orgoglioso il mancino più temibile della Dalmazia -. Sebbene abbia vissuto a Udine solo un anno, ho bellissimi ricordi dei friulani, peccato che la mia avventura in bianconero sia durata così poco, ma allora in Italia potevano giocare solo due calciatori stranieri per squadra e l’arrivo di Zico unitamente alla presenza di Edinho resero inevitabile la mia cessione. Si trattava di due grandi giocatori”. Ala sinistra carismatica e di personalità, forte di testa e devastante nelle accelerazioni: questo era Ivica Surjak e se gli chiedete qual è il ricordo più bello che ha conservato nel cassetto della memoria vi risponderà “La rete realizzata alla Roma in campionato allo Stadio Friuli. Mancavano dieci minuti alla fine e, con i giallorossi in vantaggio, riuscii di testa ad anticipare Tancredi in uscita e a scavalcarlo. Il boato dei 40 mila presenti fu liberatorio: si trattava del mio primo gol in bianconero. L’Italia stava vivendo un momento d’oro, veniva dalla vittoria del Mondiale in Spagna nell’estate dell’82 e gli stadi erano pieni di gente. La Serie A era il campionato ambito da tutti i giocatori del mondo e l’Udinese cominciava a ritagliarsi il udinesemagazine | pag 18 ” proprio spazio sgomitando tra le grandi. Chiuse la stagione al sesto posto in classifica mostrando un calcio vivace e intelligente. Per me fu un anno bellissimo non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello personale perché mi sposai con Renata”. Al vertice di quella società c’era il Presidente Lamberto Mazza, spentosi la settimana scorsa. Che ricordo hai del dirigente che ti portò a Udine? “Era una buona persona che mi è sempre rimasta nel cuore. Mi è dispiaciuto tantissimo apprendere la notizia della sua scomparsa”. Come iniziò la tua storia con l’Udinese? “All’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. Era il 30 aprile 1982, giocavo per il Paris Saint German ed era l’ultimo giorno utile per depositare i contratti in Italia. Dal Cin mi fece firmare per il club bianconero in aeroporto prima di tornare subito Milano. Pochi giorni dopo scesi in campo nella finale di Coppa di Francia contro il Saint’Etienne di Platini”. Capitano della Nazionale a Spagna’82 e condottiero di una squadra fortissima. Come mai la Jugoslavia non è riuscita ad affermarsi sui grandi palcoscenici? “Posso parlare per il periodo che mi riguarda. Nel mondiale del 74 uscimmo dalla competizione iridata perdendo contro la Germania Ovest, padrona di casa, e nel 77 una brutta sconfitta a Belgrado contro la Spagna ci estromise dalla fase finale di Messico ’78. L’esperienza iberica fu quella più dolorosa perché l’eliminazione arrivò in differita. Il pareggio a reti bianche e senza tiri in porta tra Spagna e Irlanda del Nord ci condannò e promosse entrambi i nostri avversari, rendendo vana la nostra vittoria contro l’Honduras”. Come giudichi ora il sistema calcio in Croazia? “La mia è una valutazione lusinghiera. Un paese con poco più di 4 milioni di abitanti che qualifica con costanza e regolarità la propria selezione alle maggiori competizioni calcistiche internazionali dev’essere orgoglioso”. Appese le scarpe al chiodo è iniziata udinesemagazine | pag 19 amarcord Southampton-udinese s 2012 Willian11 agosto Southampton, “St. Mary’s Stadium” udinesemagazine | pag 20 la carriera dirigenziale proprio in quell’Hajduk Spalato che ti aveva adottato e di cui eri diventato il portabandiera. “A lungo ho svolto il ruolo di direttore sportivo e mi sono tolto molte soddisfazioni anche dietro la scrivania. Il calcio ad alti livelli, però, a lungo andare logora in qualsiasi settore ed è meglio fermarsi ogni tanto. Per quanto riguarda la Spalato calcistica negli ultimi anni ha capitolato nello scontro contro la Dinamo Zagabria, dotata certamente di maggiori risorse economiche, ma il vento può cambiare direzione in fretta. La politica dell’Hajduk è basata sui giovani e ce ne sono molti, di bianco vestiti, davvero promettenti. Purtroppo l’esuberanza paga dazio all’esperienza come si è visto nel recente doppio incontro di Europa League contro l’Inter. Vincere a San Siro con due gol di scarto ed essere eliminati è un caso più unico che raro. Spalato è una città innamorata del calcio e ricca di tradizione sportiva in generale, come testimoniano i nomi di Toni Kukoc, Blanka Vlasic, Dino Rada e Goran Ivanisevic”. Con l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea vedremo più giocatori croati in Italia? “Prevedo proprio di sì. La Slovenia l’anno scorso vantava 22 giocatori tra Serie A e B, mentre il trasferimento dei calciatori croati è tuttora limitato dallo status di extracomunitari. Caduto questo vincolo tanti giovani talenti potranno crescere e affermarsi nelle più importanti squadre d’Europa”. Cosa impensabile ai tuoi tempi… “Si trattava di un altro tipo di calcio. Addirittura i giocatori jugoslavi non potevano lasciare il proprio campionato prima di aver compiuto udinesemagazine | pag 21 amarcord il 28° anno di età”. Pensi sia ipotizzabile un ritorno a un torneo unico con le federazioni calcistiche dell’exJugoslavia unite in un solo campionato sul modello della Lega Adriatica di basket? “Non credo, non in tempi brevi almeno. Le ferite della guerra che ha infiammato i Balcani negli anni 90 stanno cominciando a rimarginarsi solo adesso e sarà un processo lungo. Le partite di calcio ad alto livello in questi territori mobilitano decine di migliaia di persone e basta un fiammifero in uno stadio di calcio per accendere un incendio. Il rischio sarebbe troppo alto”. Qual è il segreto dell’Udinese del ciclo Pozzo? “L’organizzazione. Ci sono tanti club in Italia come Fiorentina, Genoa, Lazio, Torino con grandi disponibilità economiche che negli ultimi anni non sono riusciti a raggiungere o pareggiare i successi dei bianconeri. Le qualità manageriali di Gino Pozzo e quelle imprenditoriali della Famiglia hanno creato un sistema perfetto. Un ruolo importante è svolto dalla figura dell’allenatore, molto capace e bravo a far crescere i giovani. Così i bianconeri non subiscono minimamente il contraccolpo di cessioni importanti. Negli anni a Udine si sono alternati grandi campioni: Iaquinta, Sanchez, Inler e Asamoah, tanto per citarne alcuni. E chi li rimpiange se i risultati sono di anno in anno sempre migliori? Adesso l’Udinese è vista come un modello non solo in Italia, ma in tutta Europa e molti club si ispirano al sistema nato e sviluppato in Friuli”. Hai visto la gara di andata dei playoff di Champions League? “L’Udinese ha buonissime possibilità di passare il turno. Ha un organico di maggior qualità di quello dello Sporting Braga e parte da un risultato favorevole. Il pallone è rotondo, non bisogna mai sottovalutare nessuno, ma sono sicuro che i bianconeri giocheranno per vincere”. udinesemagazine | pag 23 Udinese-RAPPESENTATIVA FVG Basta Imponzo, Udine, Stadio Stadio “Sergio “Friuli” Pittoni” 25 aprile 22 luglio 20122012 udinesemagazine | pag 24 Udinese-Antalyaspor Willians Villa Santina, “Campo dei Pini” 01 agosto 2012 udinesemagazine | pag 25 ALLENATORE la rosa 1 Zeljko Brkic 93 Wojciech Pawlowski 22 Romo Rafael 8 Basta Dusan 17 Benatia Medhi El Mouttaqui 16 Coda Andrea 11 Domizzi Maurizio 75 Thomas Heurtaux 5 Larangeira Danilo 26 Pasquale Giovanni 27 Armero Pablo Estifer 7 Badu Emmanuel Agyemang 41 Baldassin Luca 18 Cristian Battocchio 88 Willians Domingos Fernandes 6 Marco Davide Faraoni 3 Marques Loureiro Allan 37 Pereyra Roberto Maximiliano 66 Pinzi Giampiero 42 Piscopo Marco 10 Di Natale Antonio 31 Fabbrini Diego 43 Marsura Davide 24 Muriel Fruto Luis Fernando 77 Reginaldo de Matos Maicosuel ATTACCANTI CENTROCAMPISTI DIFENSORI PORTIERI Guidolin Francesco udinesemagazine | pag 27 forniamo alle aziende un prodotto Peseiro José PORTIERI prodotti e servizi informatici ALLENATORE la rosa 1 Quim 33 Beto 23 Cristiano Pereira 71 Bruno Martins 15 Baiano 44 Douglão 20 Elderson 21 Ismaily 26 Paulo Vinicius 4 Coelho Nuno André 76 Figueiredo Afonso 80 Capela Anibal 79 Eduardo Carlos 50 Nuno Valente 27 Custodio 22 Djamal 45 Hugo Viana 25 Salino Leandro 8 Mossorò 14 Rúben Micael 5 Rúben Amorim 30 Alan 40 Guilherme 83 Carlão 9 Paulo César 17 Éder 10 Hélder Barbosa 18 Lima 29 José Luís puntando alla qualità e all’eccellenza competitiva attraverso un’attenta DIFENSORI gestionale e tutti i servizi correlati ATTACCANTI Tel. 0432.673693 | Fax 0432.673694 | www.novasoftware.it CENTROCAMPISTI applicazione delle nuove tecnologie udinesemagazine | pag 29 calendaRio 2012/2013 Udinese-RAPPESENTATIVA FVG chievo verona-udinese Basta Mogliano Udine, Veneto, Stadio Stadio “Friuli” “Comunale” 25 aprile 14 agosto 20122012 1st Qualificazioni (03/07 - 10/07) Dudelange LUX Valletta MLT Linfield IRL - - - Tre Penne SMA Lusitans AND Tórshavn FAR 7 - 0 8 - 0 0 - 0 4-0 1-0 0-0 1 - 0 4 - 1 1 - 0 3 - 2 3 - 0 0 - 0 0 - 2 0 - 0 7 - 0 3 - 0 1 - 0 1 - 0 1 - 1 3 - 0 0 - 1 1 - 4 0 - 2 0-3 2-1 0-2 0-0 0-0 1-2 0-3 0-3 2-1 1-1 3-4 1-1 2-3 2-2 0-1 1-3 1-0 4 - 1 1 - 1 1 - 0 5 - 0 0 - 3 0 - 1 2 - 1 0 - 1 4 - 0 1 - 0 1 - 1 0 - 2 0 - 0 2 - 1 1-0 2-0 2-1 6-0 1-3 0-4 2-0 1-1 2-2 1-0 4-1 0-3 3-2 1-0 1-2 0-2 2-0 2-1 2-1 1-1 2-1 2-0 1-3 1-0 - 2st Qualificazioni(17-18/07 - 24-25/07) KS Skënderbeu ALB - Debrecen HUN Maribor SLO - Željezničar BOS Žilina SVK-Ironi Shmona ISR BATE Borisov BLS - Vardar MAC AEL Limassol CYP - Linfield IRL Shamrock Rovers IRL - Ekranas LIT Flora Tallin EST - Basilea SUI The New Saints WAL - Helsingborg SWE HJK Helsinki FIN - KR ISL Molde NOR - Ventspils LAT Dudelange LUX - Red Bull Salis. AUT Slovan Liberec CZE - Saxtr Karagandy KAZ Ludogorec BUL - Dinamo Zagabria CRO Neftçi Baku AZB - Zest’aponi GEO Ulisses ARM-Sheriff Tiraspol MOL Valletta MLT-Partizan SRB Budunost MON - Slask Wrocław POL 3st Qualificazioni(01/08 - 07-08/08) Maribor SLO - Dudelange LUX BATE Borisov BLS - Debrecen HUN CFR Cluj ROM - Slovan Liberec CZE Anderlecht BEL - Ekranas LIT Slask Wrocław POL - Helsingborg SWE Sheriff Tiraspol MOL - Dinamo Zagabria CRO Celtic Glasgow SCO - HJK Helsinki FIN Molde NOR-Basilea SUI Ironi Kiryat Shmona ISR - Neftçi Baku AZB AEL Limassol CYP - Partizan SRB Fenerbahçe TUR - Vaslui ROM Motherwell SCO - Panathinaikos GRE Copenhagen DEN - Club Bruges BEL Dinamo Kiev UKR - Feyenoord NED Playoff (21-22/08 - 28-29/08) Basilea SUI Helsingborg SWE BATE Borisov AEL Limassol CYP Dinamo Zagabria CRO Sporting Braga POR Spartak Mosca RUS Málaga ESP Borussia Mönchengladbach GER Copenaghen DEN udinesemagazine | pag 30 - - - - - - - - - - CFR Cluj ROM Celtic Glasgow SCO Ironi Kiryat Shmona ISR Anderlecht BEL Maribor SLO Udinese ITA Fenerbahçe TUR Panathinaikos GRE Dinamo KievUKR LOSC Lille FRA udinesemagazine | pag 31 I NOSTRI PRIMI VENT’ANNI VIA P. 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