24/06/2016 Nuovo Corriere Nazionale

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24/06/2016 Nuovo Corriere Nazionale
PALAZZO TORDELLI
A Spoleto u n evento per rappresentare l'immaginario
femminile di Modigliani con in m o s t r a u n ' o p e r a inedita
SPOLETO - "Modigliani, Les Femmes" è il titolo della mostra che
inaugura oggi (alle ore io) in occasione del Festival dei Due Mondi. A
Spoleto quindi un evento che unisce
arte e tecnologia per rappresentare
l'immaginario femminile di Modigliani. Ospite una donna misteriosa,
dipinta in un'opera ritrovata ed inedita attribuibile all'artista livornese.
L'Istituto Amedeo Modigliani sarà
così presente al 2 Mondi con questa
mostra che sarà Dossibile visitare fi-
no al io settembre a palazzo Tordelli, corso Mazzini 4.6. Per la prima
volta sarà esposta quindi l'opera
inedita per porla all'attenzione degli
appassionati e degli storici dell'arte.
www.nLiovoL-orrierenazionale.it
Venerdì 24 giugno 2016
PALAZZO TORDELLI
A Spoleto un evento per rappresentare l'immaginario
femminile di Modigliani con in moscia un'opera inedita
SPOLETO - "Modigliani, Les Femmes" è il titolo della mostra che
inaugura oggi (alle ore LO) in occasione del Festival dei Due Mondi. A
Spoleto quindi un evento che unisce
arte e tecnologia per rappresentare
l'immaginario femminile di Modigliani. Ospite una donna misteriosa,
dipinta ir un'opera ritrovata ed inedita attribuibile all'artista livornese.
L'Istituto Amedeo Modigliani sarà
cosi presente al 2 Mondi con questa
mostra che sarà possibile visitare fino al IO settembre a palazzo Tornelli, corso Mazzini 46. Per la prima
volta sarà esposta quindi!'opera
inedita per porla all'attenzione degli
appassionati e degli storici dell'arte.
11 Cultura
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Si alza il sipario con Mozart
Le 'Nozze di Figaro' in diretta Rai e coi mecenati
di Cartagena aprono un cartellone già sold out
di'SARA FRATEPIETCO
Spoleio
n ' opera nel solco della
tradizione ma nello
stesso tempo sorprendente per scene, luci e colori
aprirà questa sera la 5°esima
edizione de! Festival dei 2
Mondi. È " Le Nozze di Figaro", la seconda parte della trilogia i Banana su libretti di Da
Ponte, iniziata l'anno scorso
con "Cosi fan tutte" eche
proseguirànel2t)l7conil
"Dori Giovanni", che sarà
portata tu scena - in LUI Teatro
N uovo " Gian Carlo Menotti "
che si preannuncia tutto
esaurito - sotto la regia di
Giorgio Ferrara, direttore artistico dell'evento spoletìuo.
Opera che, per la prima volta
nella storia del Festival, sarà
ripresa in diretta dai Rai 5 (a
partire dalle 19,30). "Si tratta
di tuia fiaba, straordinaria per
l'epoca hi cui fu scritta e che
quindi ho letto in maniera non
realistica, pur rispettando costumi ed ambienti del 1700"
ha spiegato Ferrara, che ha
voluto incontrare la stampa
alla vigilia di Spoleto59 affiancato dal presidente della
fondazione Festival Fabrizio
Cardarelli e dal vice Dario
Pompili, dal direttore d'orchestra James Gonion, dagli
scenografi Dante Ferretti e
Francesca Lo Schiavo e dal responsabile delle luci A.J.
Weissbard.
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Un'opera caratterizzata da
quattro diversi sipari, una
scena in platea e tre diverse
sul palco, ognuna con colori
diversi ma armonizzati, così
cornei costumi (di Maurizio
Galante), settecenteschi ma
rivisitati astrattamente, arre-
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di minimali ma con un 'attenzione maniacale ai dettagli. E
poi attenzione ai giovani talenti, musicali ed artistici,
grazie all'orchestra giovanile
Luigi Cherubini ed alla produzione della Fondazione Teano
Coccia insieme al t'estivai dei
Due Mondi ed al Cartagena
Festival interacional de musi ca. Proprio nella rassegna colombiana, infatti, " Le Nozze
di Figaro" approderà nel 2017
e per questo stasera tra 0 pubblico ci saranno anche i mecen ati di Cartagena, città con cui
il sindaco Cardarelli ha ripreso i rapporti di recente.
co
CD
Ma l'opera inaugurale di
stasera è solo il preludio di un
cartellone che si preannuncia
straordinario, con grandi nomi ed ospiti, tanto che gran
parte degli spettacoli registra
già d tutto esaurito. A caratterizzare questo primo week
end sarà l'opera sonora
"Thyssen " di Ezio Mauro
(domani oreiS,30 Teatro
Nuovo), il balletto in due atti
"Carmen" con EleonoraAbbagnato (domani ore 21,31)
Teatro Romano), i "Tre risvegli "di Patrizia Cavalli (al Caio
Melisso domani e domenica,
già sold out), il concerto di
Quel medievale silenzio
che affascinò Menotti
di VINCENZO CEMENTI
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SPOLETO - Gian Carlo Menotti
arrivò a Spoleto da Roma,
nell'estate del 1956, a bordo di
una rombante PorscheCarrera.
Al volante c'era la contessa Alicia
Paolozzi Spaulding, l'ereditiera
ricchissima dell'"Impero delle
Banane", la United fruit company. Fuil sostegno finanziario
della Spaulding a permettere la
nascita del Festival. Mentre Gian
Carlo riprendeva colore dopo le
sgommate della Spaulding lungo
gli aspri tornanti della vecchia
Flaminia da Terni a Spoleto, tutti
e due rimasero incantali da quel la "Italia più Italia" come l'aveva
definita il grande Dino Buzzati
che vi era passato come inviato al
seguito del Giro d'Italia. C'era
già la disponibilità di Adriano
Belli, presidente del Teatro Lirico
MEDIA
Sperimentale, c'era già la disponibilità di un sindaco, il comuni sta Gianni Toscano, noto per determinazione e lungimiranza,
C'era già funzionante uno splendido leatro ottocentesco, relativamente ben conservato e dove,
nel 19 52, aveva girato alcune
scene de "Lo sceicco bianco" Federico Felllni, c'era un secondo
teatro, il Caio Melisso, più antico
e di pi ù ridotte dimensioni e comunque bellissimo, anch'esso
utilizzabile con pochi restauri.
Ma per Gian Carlo, un altro fatto,
del tutto immateriale, fu determinante. Fu quel particolare silenzio che avvolgeva la città di
pietra. Fu il clima delle piccole
città della provincia italiana, così
meravigliosamentedefinite "a
misura d'uomo" da Alberto Moravia, "fiori terminali di una
lunga e antica vita comunale e
civica - scriveva Moravia - dopo
le fortificazioni e le chiese delle
prime età feroci e mistiche, avevano costruito palazzi e case e
teatri e sale da concerto, ma la
rivoluzione Industriale imprevista e spietata aveva fermato per
sempre uno sviluppo che presupponeva l'eternità della civiltà
rustica e artigiana" .Ebbene, a
Spoleto quella distruttiva "rivoUizione industriale" aveva colpito solo di striscio. Nella periferia
c'erano solo poche anemiche
fabbriche create per volontà pò litica. "Cattedralineldeserto",
senza ragioni di mercato, fabbriche nate già morte, U cui migliore prodotto erano i disoccupati.
Ma il centro storico della città era
intatto, viali di tigli centenari che
d'estate spandevano intomo un
profumo semplice e intenso, un
borgo di silenziosi vicoli di pietra, di torri antiche così vicine tra
loro che nell'epoca medioevale
dalle finestre opposte "vi si p o teva combattere con un'alabarda", come scrisse Alberto Mora-