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cambierà cambierà
N OI C AMIONISTI
NOTIZIE E COMMENTI DA CHI LAVORA IN CABINA • ANNO II N.1 GEN-FEB 2005
COME
CAMBIERÀ
Paletta rossa
Se ci fosse una patente a punti
per l’attività di Ministro,
Lunardi avrebbe quasi azzerato
la sua dotazione. Il verbale
sarebbe stilato dalla Corte
Costituzionale, che per la
seconda volta ha annullato una
disposizione del nuovo Codice
della Strada. La prima paletta
rossa riguardava la bocciatura
della cauzione che gli autisti
dovevano versare prima di
effettuare un ricorso al Giudice
di Pace. La seconda risale a
pochi giorni fa e abolisce la
detrazione di punti al
proprietario di un veicolo,
quando manca una sicura
identificazione del conducente
durante l’accertamento
dell’infrazione. Due interventi
negativi della Corte
Costituzionale sulla stessa
legge corrispondono più o
meno ad essere beccati mentre
si guida in sovraccarico a 90
km/h. Ma per fortuna del
Ministro, i poteri giudiziario e
legislativo sono ancora ben
separati ed egli quindi non
dovrà seguire un corso
d'aggiornamento costituzionale
per proseguire la sua attività.
Ovviamente, il giudizio della
Corte non riguarda la persona
di Lunardi, ma alcune
disposizioni di una normativa
che ha indubbiamente
contribuito a migliorare la
sicurezza, nonostante sia
ancora incompleta (manca,
infatti, la patente
professionale). In entrambi i
casi, il merito non riguarda
elementi legati alla
circolazione, bensì quelli
connessi alla sanzione. Il
messaggio della Consulta
sembra chiaro: la sicurezza
sulla strada è importante, ma
non può sovrapporsi ai diritti
dei cittadini, specialmente
quando riguardano i rapporti
con l’autorità giudiziaria e con
la sfera personale. Sembra che
tutti siano soddisfatti della
sentenza, cominciando dallo
stesso Ministro Lunardi. Meno
contenti sono i tecnici del
Ministero dei Trasporti, che
stanno trascorrendo notti in
bianco per affrontare l’incubo
dei punti finora detratti col
sistema bocciato dalla Corte.
Restituirli? E come? La
vicenda continua...
IL NOSTRO
SEMBRA CHE NON ACCADA MAI NULLA ,
CHE IL LAVORO PROCEDA GIORNO DOPO
GIORNO SEMPRE UGUALE, POI CI
GUARDIAMO ALLE SPALLE E SCOPRIAMO
CHE QUALCHE ANNO FA ERA TUTTO
DIVERSO. A BEN VEDERE, PERO’, CI SONO
PERIODI IN CUI APPAIONO SEGNALI DI
CAMBIAMENTO BEN PRECISI, CHE MAGARI
AL MOMENTO NON SEMBRANO
RIVOLUZIONARI MA CHE IN PROSPETTIVA
APPAIONO COME PUNTI DI SVOLTA.
QUEST’ANNO AVREMO BEN DUE SCADENZE
DI QUESTO TIPO: L’ENTRATA IN VIGORE SU
N
on abbiamo il dono
della profezia, quindi
non possiamo anticipare
le linee di evoluzione del nostro
lavoro nei prossimi anni. Nessuno, in realtà, può farlo perché le
variabili in gioco sono numerose
e imprevedibili. Ma alcuni elementi si possono intravedere già
dall’attuale stato della normativa
e della tecnologia. Questi due
elementi, infatti, sono strettamente collegati e stanno contribuendo a cambiare la vita in
cabina. Ciò appare chiarissimo
dalla coincidenza tra l’introduzione del nuovo orario di
lavoro e del cronotachigrafo
digitale: il secondo è lo strumento per misurare meglio il primo.
Anzi, il nuovo “crono” fa di più,
in quanto può scambiare dati
con il computer di bordo e quindi fornire un quadro completo e
preciso di tutte le attività del
conducente. Un’ipotesi interessante o inquietante - dipende dal
punto di vista - che condizionerà
i nostri gesti quotidiani. Ma
andiamo con ordine.
Il nuovo orario di lavoro comunitario dovrebbe entrare in vigore il prossimo 23 marzo e inizialmente varrà solamente per
gli autisti dipendenti (per i padroncini se ne parla nel 2009).
In breve, la normativa europea
impone un tetto massimo di 48
ore di lavoro settimanali (che in
particolari occasioni può arrivare a 60 ore). Attenzione: non
LAVORO
TUTTO IL TERRITORIO COMUNITARIO
DELLA DIRETTIVA SUI TEMPI DI LAVORO
DEGLI AUTISTI E DEL CRONOTACHIGRAFO
DIGITALE . INIZIALMENTE CAMBIERA ’
POCO , PERCHE ’ I TEMPI D ' ATTUAZIONE
SARANNO DIVERSI PER OGNI PAESE E NON
SARANNO POCHI I PROBLEMI DA
RISOLVERE. MA GIA’ NEL MEDIO PERIODO
QUESTI EVENTI PORTERANNO IMPORTANTI
E IRREVERSIBILI CAMBIAMENTI NEL
NOSTRO LAVORO QUOTIDIANO. E’ MEGLIO
PREVEDERLI FIN DA ORA, PER NON FARCI
TROVARE IMPREPARATI DAL FUTURO .
stiamo parlando soltanto di guida
(i cui tempi rimangono invariati),
ma anche di tutte le attività accessorie che molti colleghi svolgono
quasi ogni giorno: carico e scarico, pulizia e manutenzione del
camion, pratiche varie. È una
buona notizia? Dipende. Non
riveliamo alcun segreto affermando che nel nostro mestiere si
lavora troppo: l’apparato produttivo funziona anche perché i costi
del trasporto sono bassi, e lo sono
perché l’ultimo anello della catena - ossia gli autisti dipendenti e i
padroncini - lavora ben più della
media e a ritmi molto intensi. La
direttiva europea vuole affrontare
questo problema in modo uguale
in tutti i Paesi dell’Unione.
D’altra parte l’applicazione della
direttiva condizionerà i bilanci di
molte aziende di trasporto, spe-
cialmente di quelle che basano la
redditività sul superlavoro degli
autisti.
Da questo punto di vista, l’Italia
è in piena bufera e l’applicazione
del nuovo orario potrebbe mettere a rischio la vita stessa di numerose imprese e, quindi, il posto di
lavoro di molti autisti. Tutto ciò
dipenderà da un elemento cruciale: la capacità di applicare la
direttiva (che comunque deve
essere recepita dalle varie legislazioni nazionali). Per controllare
le ore di guida è stato inventato il
cronotachigrafo, ma come si
rilevano le altre attività? Il cronotachigrafo digitale - obbligatorio
da agosto sui camion di prima
immatricolazione - è il primo
passo in tal senso. Il passaggio
dalla scrittura dei dati analogica
(ossia il pennino che traccia la
linea sul disco di carta) e quella
digitale (un impulso elettronico
su una carta magnetica) rende il
controllo molto più preciso e
affidabile. Basti pensare, per
esempio, che nella card di ogni
autista rimarranno in memoria i
dati di tutti i viaggi degli ultimi
28 giorni. Non solo: il cronotachigrafo digitale può collegarsi
anche agli altri sistemi di controllo elettronico montati sul camion:
quelli che rilevano i consumi, il
regime del motore, i cambi marcia, la posizione (se il veicolo ha
il satellitare) e perfino le aperture
delle porte. Se in un ipotetico
futuro diventasse obbligatoria la
registrazione di tutti questi dati,
si arriverebbe a un controllo
dell’autista analogo a quello
possibile in una fabbrica o in un
ufficio. Valutare se ciò migliorerà
o peggiorerà le nostre condizioni
di lavoro è opinione personale.
Di certo, il mestiere del camionista cambierà radicalmente.
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COME FUNZIONA IL CRONO DIGITALE
Ogni autista ha una carta magnetica personale, identificata con dati anagrafici e fotografia, che inserisce nel
cronotachigrafo digitale quando sale a bordo e toglie quando termina il turno di lavoro. L’apparecchio ha quattro
posizioni: Guida, Lavoro, Disponibilità e Riposo. La prima s’inserisce automaticamente quando il camion si
muove e si stacca quando si ferma. Le altre posizioni sono inserite
manualmente dal conducente. La carta registra tempi, velocità e
distanze di ogni viaggio e le tiene in memoria per 28 giorni.
I dati vengono scaricati periodicamente nel computer aziendale e
possono essere letti dalle autorità di controllo anche per strada. Per
rapide verifiche, il cronotachigrafo ha anche una piccola stampante
termica interna. La carta deve essere rinnovata ogni cinque anni.
Tra le funzioni del cronotachigrafo digitale, c’è l’emissione di un
segnale sonoro 15 minuti prima di superare il tempo massimo di
guida concesso. Ogni cinque anni, l’apparecchio deve essere
revisionato presso un’officina autorizzata.
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NOICAMIONISTI
UNO SCUDO
PER LA TUA PATENTE
AUGURI A RENAULT TRUCKS ITALIA
La filiale italiana della Losanga compie trent'anni.
La storia di un'azienda da sempre vicina a chi guida.
L'Associazione Noi Camionisti offre una copertura assicurativa
contro la perdita della patente a prezzi molto convenienti.
Nel 2005, l'Associazione Noi Camionisti
intende rinforzare ulteriormente i servizi
per la tutela dell'autista, che sono indirizzati a tutti gli associati. L'azione di
quest'anno si articola in due proposte: il
pacchetto di tutela legale, organizzato a
livello internazionale dalla Uicr, e l'assicurazione sulla patente per aziende
d’autotrasporto e singoli autisti. Il primo
lo abbiamo già presentato nei mesi scorsi
e consiste in una copertura legale per
eventuali inconvenienti che possono accadere in altri Paesi europei, come per esempio controversie con le autorità locali o
procedimenti giudiziari. L'assicurazione
sulla patente è una nuova iniziativa che, a
fronte di un premio particolarmente conveniente, limita il danno economico derivante dalla perdita di punti o dalla sospensione della patente. Già diverse assicurazioni propongono polizze simili, ma quella messa a punto da una nota società
d’assicurazioni per l'Associazione Noi
Camionisti ha due marce in più: una
copertura completa e un prezzo molto
competitivo.
L’offerta è composta da due diversi prodotti: Patente Sicura, destinato alle aziende d’autotrasporto e Patente Protetta,
indirizzato ai singoli autisti. La prima
polizza viene stipulata dall’azienda e
fornisce un’assistenza giudiziale e stragiu-
diziale per le vertenze dovute ad infrazioni
che toccano la patente degli autisti dipendenti. È prevista anche una diaria per i
dipendenti assicurati nel caso di sospensione della patente di guida. La polizza
Patente Protetta può essere sottoscritta
direttamente dall’autista ed offre un pacchetto completo di servizi relativi alla
patente: tutela giudiziaria (con un massimale di 15.000 euro per evento), diaria
giornaliera in caso di sospensione della
patente in seguito ad incidente stradale
con feriti, garanzia autoscuola per recupero punti (massimale di 500 euro), indennità per revoca patente a causa della perdita
dei requisiti psicofisici (massimale di
1000 euro), indennità per l’autoscuola per
la sospensione della patente a tempo indeterminato per la perdita di punti (massimale di 1000 euro). I premi per la polizza
Patente Protetta variano secondo le alternative che l’autista può scegliere riguardo
alla diaria giornaliera: la soluzione più
semplice prevede una diaria di 50 euro al
giorno per 90 giorni (con premio annuo di
117,50 euro), mentre quella più completa
offre una diaria di 100 euro per 180 giorni
(con premio annuo di 282,50 euro). Sono
tariffe speciali che valgono solamente per
i soci di Noi Camionisti. Per maggiori
informazioni, potete telefonare ai seguenti
numeri: 0331.617550 e 348.3114749.
Il Gruppo Renault è stato uno dei primi
costruttori stranieri ad entrare nel mercato italiano, quando ancora le marche
nazionali esercitavano un monopolio
quasi assoluto. Lo ha fatto prima con
degli importatori, poi dal 1974 con una
filiale diretta. Inizialmente, i camion del
Gruppo Renault si sono presentati con il
marchio Saviem, che raccoglieva vari
costruttori francesi di camion assorbiti
dalla Renault in diversi anni, compreso
quello ben conosciuto a livello internazionale di Berliet. Così, nel 1974 nacque
Saviem Italia Spa, che si presentò subito
con una gamma completa di veicoli
commerciali e industriali, che spaziava
dal leggero SG al trattore TR300. Quattro anni dopo, la denominazione cambiò
in Renault Veicoli Industriali Spa. Negli
anni Ottanta, il marchio si è rafforzato
in tutta Italia e il decennio successivo è
iniziato con la presentazione del rivoluzionario modello AE, diventato in seguito l'attuale Magnum. Si è aperto un
periodo molto creativo per la Casa
francese, che negli anni successivi ha
visto la nascita di una gamma completamente nuova composta dai modelli
Mascott, Midlum, Premium, Magnum e
Kerax. Nel frattempo è cresciuta anche
la rete d'assistenza, che oggi conta 177
punti di servizio in tutta Italia. Nel 2003
la filiale italiana ha assunto l'attuale
denominazione di Renault Trucks Italia
Spa, che basa la sua azione sull'innovazione, l'efficacia e il calore umano.
NOICAMIONISTI
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INCONTRI SULL’AUTOSTRADA
Un brutto incidente e l'Autosole si blocca per alcune ore. Nell'attesa, l'asfalto si anima:
camionisti e automobilisti si mescolano e nell'emergenza appare il vero carattere delle persone.
Gisella Corradini ci racconta che cosa può succedere su questo inconsueto palcoscenico.
I
n viaggio da Milano a Bologna, un venerdì pomeriggio
d’estate. Il traffico è intenso
come la calura. Si presta molta
attenzione alle vetture che ogni
tanto fanno una gita sulla prima
corsia o, quando sei sulla seconda, ti sorpassano e rientrano talmente vicino da costringerti a
frenare. Lo stereo è a manetta,
l’occhio fisso sulla strada. Se
questo camion avesse il condizionatore... Meno male che la
settimana sta finendo.
Improvvisamente in lontananza
si solleva un polverone. Gli stop
si accendono, freno! Cerco di
fermarmi senza farmi tamponare.
Vedo il camion sulla mia destra
arriva un po’ lungo, ma finalmente riesce a bloccarsi a pochi
centimetri da quello davanti.
Siamo fermi: guardo il collega di
fianco ed entrambi mostriamo
ancora la tensione sul volto. Poi
ci rendiamo conto che anche questa volta è andata bene, almeno a
noi. Ci sorridiamo e scendiamo
dai camion. La paura è stata esorcizzata. Una stretta di mano, lo
scambio dei nomi e ci guardiamo
intorno: davanti, una marea di
veicoli fermi; alle spalle, ancora
sinistri rumori di frenata. Controlliamo il carico e ci chiediamo che cosa sia successo. La
prima impressione è pessima. Al
baracchino dicono che un furgone ha sbattuto contro il pilone
del cavalcavia. Chiudo la cabina
e mi avvio lungo questo parcheggio improvvisato. Bisogna
aspettare la polizia, che aprirà un
varco per raggiungere l’uscita di
Parma.
Una signora con un bimbetto in
braccio cammina sulla corsia
d'emergenza ed il collega l’avverte di rimanere tra le macchine, perché non è al sicuro. Lei,
arrogante, lo aggredisce con una
sfuriata: “So badare a me stessa”. Claudio, il collega, appare
sbalordito ma le offre gentilmente un succo di frutta fresco per il
bambino che piange. Lei rifiuta.
Lui si dimostra più paziente di
me al suo posto.
Finalmente arriva la polizia.
Altre sirene: questa è l’ambulanza. Il botto è stato forte, ci
sono detriti dappertutto e
nell’urto il furgone sembra
esploso. I soccorritori si muovono velocemente, ma si capisce
subito che l’autista è morto. Che
tristezza... Non è la prima volta
che vedo una scena simile, ma
non riesco ad abituarmi. Qualcuno stasera aspetterà inutilmente:
figli, genitori o moglie. E’ triste
soprattutto quando l’hai vissuto
sulla tua pelle. Un congiunto
parte per il lavoro e lo saluti, magari frettolosamente, ma non lo
rivedrai più. Poi, uno sconosciuto
ti chiamerà e ti chiederà di vederlo. Ma non più vivo.
Scambio queste riflessioni con
Claudio, ma lui viene distratto dal
bimbo che piange. Il piccolo ha
sete. Claudio è indispettito con
quella donna che ci ha guardato
come criminali, ma si controlla e
le offre ancora da bere. Contro le
braccia protese del figlio, lei non
può più rifiutare. La madre si
giustifica affermando che aveva
imboccato l’autostrada per accorciare il viaggio, ma ora con questo imprevisto... Cerca comprensione, ma si rende conto della sua
incoscienza? La prossima volta
che viaggerà col bambino porterà
almeno una bottiglia d’acqua? E
anche per un solo istante si chiederà se quel poveretto sotto il
lenzuolo ha sofferto, se ha famiglia, oppure si preoccupa solo del
suo ritardo? Mi offro di prestarle
il telefonino per avvertire chi
l’aspetta; accetta e ringrazia, ma
non scambia neppure un sorriso.
Vuole sdebitarsi con dei soldi,
che entrambi rifiutiamo.
Con Claudio trascorriamo la
lunga attesa raccontandoci avventure, disavventure e notizie
sui conoscenti comuni che scopriamo di avere, perché il mondo
è piccolo e prima o poi noi camionisti c’incontriamo lungo una
qualche strada. Prima di salutarci, c’è il tempo di una battuta
ironica sulla signora, sperando
che questo incontro le abbia attenuato pregiudizi nei nostri con
fronti. Si riparte: un saluto, una
strombazzata e un sorriso. Sembra poco, ma è importantissimo.
Gisella Corradini
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NOICAMIONISTI
NEVE,
CI
RISIAMO
Rieccoci accampati sulle montagne a causa di una
nevicata. Questa volta è toccato al Sud, ma il copione
non cambia. La colpa? Dei camionisti, ovviamente.
Ricordate lo scorso inverno,
quando nel tratto BolognaFirenze dell’A1 rimasero intrappolati per ore centinaia di veicoli
a causa della neve? Dopo quel
caos dissero che si sarebbero
presi provvedimenti per evitare
che una situazione simile si ripetesse. Ora, mentre stiamo chiudendo questo giornale, giungono
notizie analoghe dal tratto lucano dell’A3. Il copione si sta ripetendo pressoché identico: neve,
strada bloccata, scaricabarile
delle responsabilità e, finale
scontato, si cerca di addossare la
colpa ai noi camionisti. Siamo
noi che, non avendo a bordo le
catene, ci avventuriamo da incoscienti sulle autostrade con la
conseguenza d’intraversarci e
bloccare il traffico. A tale proposito, poniamo alcune semplici
domande: perché i programmi
radiofonici “a servizio degli automobilisti” non hanno avvertito
in tempo che la Salerno-Reggio
Calabria era a rischio? Anche
volendo fermarci, dove avremmo potuto farlo, visto che lungo
Salerno-Reggio Calabria (ma
più in generale anche in Campa-
nia, Calabria e Sicilia) manca lo
spazio per parcheggiare
in modo sicuro un camion? Pur
avendo a bordo le catene, dove
possiamo montarle in sicurezza,
visto che sul tratto montano
dell’A3 la corsia d’emergenza è
praticamente inesistente? In attesa di una risposta, invitiamo tutti
i lettori che si sono trovati nella
bufera - o che hanno avuto colleghi in tale situazione - ad
inviarci la loro testimonianza. Vi
promettiamo che affronteremo
ancora l’argomento.
NOICAMIONISTI
Bimestrale dell’Associazione
Noi Camionisti
Anno II N° 1 - Gennaio-Febbraio 2005
Direttore responsabile: Michele Latorre
Comitato di Redazione: Andrea Amato,
Vincenzo Iuzzolino, Giannino
Millefanti, Antonio Mollica.
EDITORE
Associazione Noi Camionisti
DIREZIONE E REDAZIONE
Via Gramsci, 5 - 21050 Cairate (VA)
Telefono+Fax: 0331361004
Cellulare: 3355485297
Email: [email protected]
Sito Internet: www.noicamionisti.it
STAMPA
Tipografia Caregnato Snc
Via Trieste, 10
21040 Gerenzano (VA)
REGISTRAZIONE
Del Tribunale di Busto Arsizio
N° 1/04 del 22/01/2004
Copyright NoiCamionisti 2004. Vietata
la riproduzione dei contenuti del
giornale senza l’autorizzazione
dell’editore. Il materiale inviato in
redazione non verrà restituito.
Assemblea generale
dell’Associazione a Parma
AGLI AMICI
SCOMPARSI
Il giorno 20 febbraio 2005 (in
prima convocazione alle ore
10:00 e in seconda convocazione alle ore 10:30) si terrà
l’Assemblea generale dell’Associazione Noi Camionisti. La
riunione avrà luogo presso il TTS
di Parma all’interno della Sala
convegni del Padiglione 3.
Ricordiamo che lo stand
dell’Associazione Noi Camionisti si trova nel Padiglione 3 Stand T07.
Vogliamo rendere
omaggio ad alcuni
colleghi che ci
h a n n o r e c e n t emente lasciato.
Cominciamo da
una delle prime
vittime riconosciute dello tsunami in
Asia: Pier Mario Della Valle, di 57
anni. Abitava a Cairate (Varese) e
l'evento lo ha colto in Thailandia.
Salutiamo anche Nicola Cantelmi (nella
foto), deceduto in un incidente stradale
nei pressi di Modena. Ci ha lasciato
anche Cesare Moalli, titolare dell'omonima impresa d'autotrasporto, un
collega molto conosciuto e stimato.