Norme per la compilazione di articoli e note critiche

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Norme per la compilazione di articoli e note critiche
 Istruzioni per la collaborazione alle Sezioni
“Articoli” e “Note e studi critici”
1. Direttive generali
Dimensione orientativa dei contributi:
Articolo: 75000 battute;
Note e studi critici: 35000 battute;
In tutti i casi il totale deve comprendere anche gli spazi e le note a piè di pagina.
Carattere suggerito: Times New Roman
La redazione apprezzerà una impaginazione minimale (esempi: nessuna tabulazione né
blocchi allineati al di là di quelli strettamente necessari, nessuna intestazione, piè di pagina o
abbellimento grafico, testo sempre giustificato). Si evitino per quanto possibile le cesure
sillabiche (i trattini di separazione sillabica si usino solo quando necessari sul puano
semantico). È tassativamente da evitare la sillabazione automatica di Word.
Il corsivo verrà utilizzato nei seguenti casi:
- Nel riportare i titoli di opere (spettacoli, canzoni, libri, quadri, ecc.) e di prodotti editoriali
(quotidiani, riviste, periodici ecc.) all'interno di un testo; se l'eventuale articolo iniziale del titolo
è inglobato in una preposizione articolata, si scrive in corsivo comunque il resto, es.: «nel
romanzo dei Promessi sposi» anche se il titolo completo è I promessi sposi.
- Nei nomi scientifici delle specie.
- Nelle parole straniere non acclimatate (locuzioni latine comprese), e nelle parole utilizzate in
contesti specifici. In questo caso il confine tra parola acclimatata e non acclimatata potrà
variare a seconda del contesto (si pensi ai contesti settoriali come l'informatica o l'economia
che fanno un uso massiccio di anglicismi), della sensibilità linguistica dello scrivente, ecc.
- Quando una parola è utilizzata in funzione metalinguistica, cioè non è usata per il suo
significato ma lo è praticamente in quanto forma d'interesse linguistico; o quando una lettera è
citata per mezzo del suo segno grafico.
Al di fuori dei casi sopra menzionati il corsivo può essere usato quando si intende dare una
particolare enfasi grafica alle parole, come nelle esemplificazioni o per mettere in mostra un
termine tecnico, o per indicare l'uso improprio o traslato di una espressione, o anche per
semplice evidenziamento di un breve passo.
In nessun caso, salvo che per la suddivisione del testo, è da utilizzare il carattere grassetto.
Abbreviazioni: Salvo il caso di etc., peraltro da utilizzare con estrema moderazione, è
auspicabile che nel testo principale non si utilizzi alcuna abbreviazione. Eventuali abbreviazioni
nelle note a piè di pagina saranno tollerate. Si eviti il rinvio a due pagine consecutive di un testo
utilizzando la dizione “ss.” (esempio: 47ss.), menzionando invece le pagine in maniera esplicita
(esempio: 47-48).
Utilizzare il trattino (–) e non il tratto d’unione (-) per indicare un intervallo spaziale o
temporale tra le cifre (esempio: pagine 47–50, secoli XVII–XVIII). Lo stesso trattino potrà
ugualmente essere utilizzato (al posto delle parentesi) per mettere in evidenza un segmento di
testo.
Le citazioni vanno inserite tra virgolette francesi (« … »), mentre le citazioni introdotte in
un’altra citazione verranno annunciate dalle virgolette inglesi (“...”). L’omissione deliberata di
un segmento di testo (troncatura) in una citazione sarà indicata con I classici “tre puntini” tra
parentesi quadre […]. Inoltre, nel testo citato andranno indicate con le parentesi tonde () solo
le parentesi che effettivamente in esso sono presenti; in tutti gli altri casi si privilegino le
parentesi quadre.
Per l’ortografia e la qualità linguistica, il riferimento arbitrale del Comitato di Redazione sarà
S. BATTAGLIA, Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET, Torino 1961-2009.
Ogni proposta di pubblicazione dovrà essere inviata esclusivamente utilizzando il sistema
informatico inserito nel sito web http://www.aisthema.eu. Per eventuali contatti si può
utilizzare l’indirizzo e-mail [email protected].
Oltre agli abstracts in due lingue diverse da quella di redazione del testo (di cui una deve
essere obbligatoriamente quella inglese, salvo per gli articoli scritti direttamente in questa
lingua), ogni articolo dovrà essere corredato da un sommario nella lingua di redazione; ognuno
di essi non dovrà eccedere le 200 parole.
2. Note a piè di pagina
Le note, numerate in continuo lungo tutto il saggio, saranno a piè di pagina, (e non alla fine del
testo). Dopo una citazione il rinvio alla nota (posto in apice) deve precedere il segno di
interpunzione (e non seguirlo).
3. Referenze bibliografiche
Le referenze bibliografiche figureranno nelle note a piè di pagina. In occasione di una prima
menzione si fornirà sempre la referenza completa, composta in questo modo:
D. JANICAUD, La phénoménologie éclatée, Éditions de l’Éclat, Paris 1998, 194-199.
mentre per le successive citazioni la medesima referenza sarà composta dal solo cognome (in
maiuscoletto) seguito da una parte del titolo (in corsivo) e dalla pagina (o dalle pagine) di
riferimento:
JANICAUD, La phènoménologie, 203-205.
Nel caso di opere con più autori, curatori o editori, si separino i nomi degli autori con un tratto
d’unione (-). Se vi sono più case editrici associate a un titolo, l’inserzione della prima di esse
sarà sufficiente.
Il cognome dell’autore (o degli autori) sia sempre in maiuscoletto preceduto dalla maiuscola
iniziale.
Un rinvio generale o non altrimenti specificato (sezione di un capitolo, di un opera, etc.) sarà
indicato dall’abbreviazione latina cf. (dal latino confer, “compara con”, nel senso di “si veda”).
Esempi specifici di citazione:
Monografia: Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME, Titolo. Sotto-titolo, Editrice, luogo
di edizione [senza virgola] anno (in apice la eventuale edizione), pagina(e) [senza usare p. o
pp.].
J.-L. MARION, Riduzione e donazione: ricerche su Husserl, Heidegger e la fenomenologia,
Marcianum Press, Venezia 2010, 201-222.
Articolo in rivista: Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME, Titolo. Sotto-titolo, in Nome
della rivista in corsivo [senza virgola] tomo (anno di pubblicazione) pagina(e), qui [pagina(e)
della citazione].
A. ALES BELLO, Filosofia ed esperienza religiosa nel pensiero di Luigi Pareyson, in Aquinas 38
(1995) 1, 117-122, qui 119.
Opera collettiva: Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME - (seguito dagli altri, fino a tre
curatori o autori), Titolo. Sotto-titolo, Editrice, luogo di edizione [senza virgola] anno (in apice
la eventuale edizione).
L. GABBI – V. U. PETRUIO, Coscienza. Storia e percorsi di un concetto, Donzelli Editore, Roma
2000.
Saggio estratto da opera collettiva: Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME, Titolo del
saggio, in Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME - (seguito dagli altri, fino a tre curatori
o autori), Titolo. Sotto-titolo, Editrice, luogo di edizione [senza virgola] anno (in apice la
eventuale edizione), pagina(e) [senza usare p. o pp.].
A. GHISALBERTI, Figure della coscienza nel pensiero medievale: Abelardo, Tommaso d’Aquino,
Meister Eckhart, in L. GABBI – V. U. PETRUIO, Coscienza. Storia e percorsi di un concetto,
Donzelli Editore, Roma 2000, 29-43.
Internet : Iniziale puntata del nome seguita dal COGNOME, Titolo. Sotto-titolo, <indirizzo web>
(data di consultazione)
W.
CALIGIURI,
L’idea
di
contingenza
e
il
destino
della
filosofia,
<http://www.swif.uniba.it/lei/filmod/testi/contingenza.pdf> (Consultato il 17 febbraio 2013),
Per ulteriori informazioni vogliate prendere contatto con il Comitato di Redazione al seguente
indirizzo:
Aisthema, International Journal - Philosophy, Theology, Aesthetics
Seminario di Studi Storico-Filosofici “Pasquale Orlando”
Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione “S. Tommaso d’Aquino”
Viale Colli Aminei, 2
80131 Napoli
Tel.: +390817410000
e-mail: [email protected]