ComeFareEScrivereUna.. - Dipartimento di Informatica
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Il lavoro di ricerca e la stesura della tesi F. Scotti 24 febbraio 2006 Indice 1 . . . . . . . . 5 5 5 5 5 6 6 6 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 9 9 10 10 11 11 11 11 12 12 12 13 13 13 13 14 14 14 14 15 15 15 16 16 A Altri elementi di stile A.1 Elementi di stile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.2 Elementi di formato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 21 22 B Documentazione Standard per il codice 25 2 Il lavoro di ricerca 1.1 Definire gli obiettivi e la struttura del lavoro con il relatore . . . 1.2 La ricostruzione dello stato dell’arte . . . . . . . . . . . . . . . . 1.3 Prassi operativa e regole importanti . . . . . . . . . . . . . . . . 1.3.1 Come comunicare dati, immagini e commenti al relatore 1.3.2 Come devo tenere traccia del mio lavoro durante la tesi? 1.3.3 Cosa devo consegnare se voglio laurearmi? . . . . . . . 1.3.4 Template/stili della tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.3.5 Quale è il migliore formato per una immagine? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La scrittura della tesi 2.1 La struttura della tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.2 Nozioni in comune per tutti gli altri capitoli . . . . . . . . . 2.1.3 Secondo capitolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.4 Il capitolo o i capitoli centrali, ovvero il corpo della tesi . . . . 2.1.5 Risultati sperimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.6 Conclusioni e sviluppi futuri . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.7 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Regole di scrittura e composizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.1 Introdurre un concetto non vuole dire essere generici . . . . 2.2.2 Suggerimenti da due giornalisti . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.3 Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.4 Termini tecnici e sinonimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.5 Figure e tabelle vanno commentate nel testo . . . . . . . . . 2.2.6 Dire o far capire? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.7 O lo dimostri, o lo citi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.8 Parole taboo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Esempi di parti di tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3.1 Nella introduzione: descrizione della struttura della tesi . . 2.4 Word, Open Office o Latex? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.4.1 Word e OpenOffice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.4.2 Latex . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.4.3 Suggerimenti per creare belle figure in .eps . . . . . . . . . . 2.4.4 Suggerimenti per controllare e gestire i pacchetti di MikTex 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Capitolo 1 Il lavoro di ricerca 1.1 Definire gli obiettivi e la struttura del lavoro con il relatore Ogni incontro è semplicemente finalizzato a raggiungere gli obiettivi di definire: 1. il titolo provvisorio della tesi 1 . 2. gli obiettivi principali e secondari della tesi2 . 3. una scaletta provvisoria della tesi 4. una sequenza di esperimenti per il raggiungimento degli obiettivi in passi successivi ed il completamento della scaletta prevista. 1.2 La ricostruzione dello stato dell’arte 1.3 Prassi operativa e regole importanti 1.3.1 Come comunicare dati, immagini e commenti al relatore Per non perdere tempo voi e non farlo perdere al relatore, i risultati, le proposte, i programmini e le demo devono arrivare in uno dei seguenti formati: 1. UN FILE WORD ZIPPATO con le immagini in ingresso, le immagini in uscita e il codice che le ha trasformate. 2. (per chi lavora in Latex) UN FILE PDF ZIPPATO + IL FILE LATEX CHE LO HA GENERATO con le immagini in ingresso, le immagini in uscita e il codice che le ha trasformate. 3. UNO ZIP con dentro (a) Eventuali immagini che servono al codice (b) Eventuali dati da caricare che servono al codice (c) lanciami.m Ovviamente lanciami.m contiene le chiamate alle funzioni che volevate far vedere in azione e tutto quello che serve per caricare i dati necessari. ATTENZIONE! Prima di mandare lo zippo al relatore occorre dezippare la directory che volevi mandare in un posto dove vuoi nel tuo disco fisso che chiamiamo DIRXY ( ovviamente che non sia nel path di Matlab altrimenti il controllo è vano) cambiare la directory corrente di Matlab in DIRXY e prova a lanciare lanciami.m. Cosı̀ è possibile rendesi conto se funzionerà correttamente sul pc DEL RELATORE o del CORRELATORE 1 Questo è utile anche per poter compilare subito il modulo della segreteria 2 Idem 5 1.3.2 Come devo tenere traccia del mio lavoro durante la tesi? Con il FALDONE-ZIBALDONE. Il vostro obiettivo: raggiungere la laurea con un bel lavoro e quindi con un bel punteggio. Per la vostra salute mentale e per evitare inutili perdite di tempo risptto al raggiungimento del vostro obiettivo vi consiglio caldamente di tenere uno zibaldone del vostro lavoro. Immaginate un librone/cartelletta nel quale tenete: 1. la scaletta prevista del vostro lavoro 2. gli obiettivi prefissati con il relatore del vostro lavoro, suddivisi in passi principali e secondari 3. Ogni passo fondamentale e risultato raggiunto deve poter essere sinterizzato con una tabella, una figura, poche righe di un algoritmo. Tenere aggiornato e vivo il vostro faldone vi aiuterà’ a organizzare il lavoro, capire se state perdendo tempo in cose di poco valore rispetto ai vostri obiettivi oppure state marciando bene. Non da ultimo aiuta a convincere il vostro relatore che siete pronti per essere lanciati verso l’appello di laurea. (ovviamente deve essere anche in formato elettronico, anche se dei pezzi di carta resistono di più’, si possono sfogliare e hanno più’ fascino). Ad oggi, tre tesisti hanno potuto consegnare la tesi e non saltare l’appello di laurea per colpa di un problema all’ambiente Matlab che per qualche strano errore di programmazione si rifiutava ostinatamente di stampare i risultati aggiornati da allegare alla tesi. I tesisti hanno semplicemente preso i risultati che avevano messo nello zibaldone elettronico. Poiché avevano diligentemente riportato anche i parametri di lancio dei programmi, sono riusciti a scrivere ugualmente il capitolo dei risultati. 1.3.3 Cosa devo consegnare se voglio laurearmi? Alcune raccomandazioni: • Mettiti d’accordo con il relatore in anticipo per TUTTE LE FORMALITA’ RICHIESTE (la firma del modulo di laurea, ecc.) • in appendice al documento si trova una traccia della documentazione standard per il codice sviluppato da consegnare la relatore. è necessario ricordarsi di compilarla prima della laurea. • mettere in previsione che dovete consegnare alcune settimane prima. Di norma è meglio consegnare al relatore un capitolo alla settimana. Tenere conto di tenere almeno una settimana in più per le emergenze rispetto al giorno nel quale la copia della tesi deve andare in copisteria. • NUMERO DI COPIE DELLA TESI/TESINA/ELABORATO: in piu’ di quelle strettamente necessarie (in aggiunta), sarebbe cosa gradita che voi lasciaste una stampa del vostro lavoro per il relatore ed una per il correlatore, oltre che il CD dei dati/esperimenti/codice senza il quale il relatore NON vi laurea. 1.3.4 Template/stili della tesi La vostra università vi limita con alcune norme per la stesura della tesi. Controllate bene quindi. All’interno di queste norme potete fare quello che volete. L’esperienza di chi vi ha preceduto per quanto concerne i formati della tesi, la modalità di scrittura, la lunghezza, ecc., che hanno riscontrato maggiore successo nelle commissioni di laurea sono state riportate in questo documento nel capitolo 2. 1.3.5 Quale è il migliore formato per una immagine? Il TIFF (Tag Image File Format) è sicuramente il miglior formato per archiviare i file di immagine; è un formato senza perdita e può contenere l’intera gamma dinamica della foto (in modalità 16 bit). Le Caratteristiche del TIFF Formato senza perdita : quando salvate un’immagine come TIFF non compresso (come dovreste fare sempre), non perdete nessuna informazione. Potete riaprire il file, modificarlo e salvarlo nuovamente come TIFF, senza nessun problema (le immagini JPEG, invece, accumulano errori di blocchettizazione ogni volta che vengono salvate). 8 bit o 16 bit ? Meglio a 16 bit. Se le dimensioni sono eccessive, al massimo provare a zippare anche l’immagine tiff per vedere se migliora la situazione. Se ancora le dimensioni in byte sono enormi, nel caso vogliate mostrare le vostre immagini su internet, mandarle ad docente per un confronto ecc.. create una copia della foto e salvatela come JPEG Una alternativa: il formato PNG Il formato PNG è acronimo di Portable Network Graphic. Viene usato maggiormente nei siti web piuttosto che memorizzare immagini da elaborare. Questo tipo di formato è supportato da (quasi) tutti i browser 3 . Questo formato supporta colori fino a 32 bit e può contenere la trasparenza. Può essere usato anche con tipo di compressione senza perdita di dati, però produce file di grandi dimensioni. 3 Se dovessero esserci problemi è ormai sempre possibile installare nel browser un plug-in per visualizzare le immagini PNG Capitolo 2 La scrittura della tesi Le semplici raccomandazioni contenute in questa sezione permettono di arrivare a stilare la propria tesi velocemente ed ottenendo un ottimo risultato per sè e per i futuri lettori. Le raccomandazioni riportate non sono elucubrazioni notturne del vostro relatore, ma semplicemente condensano lo stilema più classico, diffuso e condiviso di quella che è chiamata “scrittura scientifica”. Per chi volesse approfondire questo discorso consiglio la lettura del famoso libro di Umberto Eco [1], ma ancor di più consiglio la lettura del manuale di scrittura scientifica scritto da Emilio Matricciani [2]. 2.1 La struttura della tesi Le tesi del nostro gruppo hanno in comune la stessa struttura e lo stesso modo di esporre i concetti. La struttura è: 1. Introduzione 2. Stato dell’arte 3. Corpo della tesi 4. Risultati sperimentali 5. Conclusioni e sviluppi futuri 6. Bibliografia Vediamo ora in quei capitoli cosa dire e come dirlo. 2.1.1 Introduzione L’introduzione è un capitolo della tesi, probabilmente il più importante. Sicuramente, è quello che la commissione che giudicherà il vostro lavoro di tesi -e tutti i vostri futuri lettori- studieranno per primo. Quindi cerchiamo di partire già bene! Chiediamoci che cosa vuole trovare il lettore in una introduzione. Le informazioni assolutamente necessarie da inserire in questo capitolo sono pertanto le seguenti. Informazione 1 - In che ambito teorico ed applicativo si inquadra il nostro lavoro. (Es: le tecniche di XX appartengono ad YY e sono impiegate per ZZ ); Informazione 2 - I concetti fondamentali che servono per iniziare a capire la tesi (una introduzione a livello macroscopico e non dettagliato, scritta comunque in modo preciso e non generico della tesi); Informazione 3 - Come si pone il nostro lavoro rispetto al lavoro degli altri (un richiamo sintetico al cosiddetto stato dell’arte); 9 Informazione 4 - Gli obiettivi della tesi (vanno enunciati!); Informazione 5 - A quali risultati si è arrivati (in forma sintetica); Informazione 6 - La struttura della tesi, dicendo in ogni capitolo cosa contiene di importante. Queste 6 informazioni devo assolutamente essere presenti per stilare una buona introduzione. Per mettere proprio in luce queste informazioni, il capitolo della introduzione può essere strutturato per paragrafi. Ecco un buon esempio di un indice/struttura per l’introduzione: 1. saldare con i laser (Informazione 1); 2. scenario della ricerca industriale del settore (Informazioni 2 e 3); 3. ambito applicativo ed obiettivi della tesi (Informazioni 4 e 5); 4. struttura della tesi (Informazione 6). L’introduzione va scritta all’inizio del lavoro principalmente con l’obiettivo di chiarire bene a te stesso cosa vorresti esprimere nella tesi. L’introduzione della tesi è il capitolo più importante della tesi: per questo motivo DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE RISCRITTA ALLA FINE DELLA TESI, quando il tuo stile di ESPORRE CONCETTI SCIENTIFICI è migliorato ma anche quando finalmente il contenuto della tesi si è STABILIZZATO. Non mancherai di notare che quello che avresti voluto scrivere è diverso da quello che hai potuto/voluto dimostrare. Lunghezza introduzione media: da 4 a 10 pagine, dipende dalle figure inserite. 2.1.2 Nozioni in comune per tutti gli altri capitoli Tutti i capitoli (tranne introduzione e le conclusioni) iniziano subito con una breve descrizione che deve far capire: 1. cosa verrà detto nel capitolo; 2. a cosa servono le informazioni che verranno trasmesse nel capitolo rispetto all’economia della tesi; 3. se le cose che verranno trattate nel capitolo sono parte dello stato dell’arte, oppure sono originali, o sono variazioni a concetti noti. Inoltre, vale la pena di dire se avete scritto migliaia di righe di codice di vostro pugno per implementare un algoritmo noto, oppure le avete copiate da una libreria nota a tutti, oppure se prima vi siete inventati un algoritmo e poi lo avete pure codificato. Per brevità chiamiamo questa breve porzione di testo sotto il titolo del capitolo e prima del primo paragrafo “pistolotto. Il focus di questo pistolotto è il tuo lavoro in riferimento a quanto verrà esposto nel capitolo. Non confondere il pistolotto con una eventuale introduzione ai concetti che potrebbe venire dopo, il pistolotto è un’altra cosa. Il pistolotto di solito è non numerato o messo in un sottocapitolo, è solo giusto un testo di 5-15 righe appena sotto il titolo del capitolo. Esempio di pistolotto: “In questo capitolo verranno presente le tecniche XX, YY e ZZ che servono per comprendere/analizzare/studiare/misurare/classificare/ecc.. le KK nel caso LL.”. 2.1.3 Secondo capitolo Siamo al capitolo dopo l’introduzione. Al secondo capitolo si scrive una introduzione sintetica dei concetti che servono per capire la tesi. In pratica, si espande l’informazione numero 2 che è stata trasmessa nella introduzione. Successivamente il secondo capitolo deve contenere lo stato dell’arte. Lo stato dell’arte è la descrizione commentata e comparata dell’insieme di tecniche usate per risolvere il problema in oggetto della tesi o problemi molto simili (informazione numero 3 di cui abbiamo parlato nella introduzione). 2.1.4 Il capitolo o i capitoli centrali, ovvero il corpo della tesi Ecco un semplice elenco di domande a cui dovresti rispondere in una forma ben organizzata e strutturata nei capitoli del corpo della tesi: σ = • Cosa hai sviluppato? • Cosa serviva? • Da quali ipotesi sei partito? • Da quali algoritmi ti sei ispirato? • Ha adattato qualche algoritmo oppure lo hai inventato ex novo? • Avevi delle librerie di codice? • Hai dovuto scriverle tu? • Funziona sempre? Quando non funziona bene? • Potrebbe essere utile per qualche altra applicazione? 2.1.5 Risultati sperimentali Nel capitolo dei risultati sperimentali ci si aspetta di trovare: • quali algoritmi stai controllando, su che dati li stai applicando e cosa succede? • è meglio o peggio (rispetto a che cosa) e perché? • Su che macchia hardware li hai fatti girare? • Che sistema operativo è stato usato per le prove? • Quanto tempo impiegano gli algoritmi per elaborare i dati? • Portano sempre a termine la loro esecuzione o si arrestano per errori? 2.1.6 Conclusioni e sviluppi futuri Di lunghezza 2/3 pagine circa, dice cosa è emerso dal lavoro di tesi. Ti eri posto degli obiettivi, vero? Bene, li hai raggiunti? Tutti? Tutti bene, oppure alcuni si altri no? Gli sviluppi futuri sono una breve descrizione del lavoro che andrebbe svolto per completare il tuo, le attività di ricerca che avresti voluto provare o integrare o sperimentare ma non c’è stato tempo. Attento, se non ci sono sviluppi futuri, non vuole dire che tu sei stato bravo e hai fatto tutto quello che c’era da fare. Significa che sei un po’ miope dal punto di vista della ricerca e non capisci come andare avanti nella ricerca o nelle sperimentazioni. Questo atteggiamento del candidato porta la commissione a togliere sempre punti al voto di tesi! 2.1.7 Bibliografia Siamo arrivati all’ultimo capitolo della tesi: la bibliografia. Molti commissari d’esame guardano la bibliografia ancora prima di leggere l’introduzione. La lettura della bibliografia permette di capire se il tesista si è ben documentato prima di partire con la stesura del codice, oppure è partito di testa sua senza conoscere lo stato dell’arte. Quale lunghezza? La maggiore possibile. Ovviamente ogni elemento della bibliografia deve essere stato letto e studiato dal tesista, almeno in una sua parte, e deve essere stato citato in qualche parte della tesi. Quindi vietato inserire articoli mai letti, oppure articoli che sono stati letti, ma che non sono poi stati utili per la tesi. Ecco lo stile da seguire per creare i riferimenti bibliografici. Riviste - [NumeroProgressivo], Autori con nomi abbreviati e cognomi interi, TITOLOFRAVIRGOLETTE, nome congresso o della rivista, CASA EDITRICE, ANNO. Libri - [NumeroProgressivo], Autori con nomi abbreviati e cognomi interi, TITOLODEL LIBRO (in italico), CASA EDITRICE, ANNO. Siti - [NumeroProgressivo], Titolo della pagina o nome dell’oggetto contenuto, Autori con nomi abbreviati e cognomi interi se disponibili, link. Nella tesi si fa riferimento agli articoli in questi modo [78] oppure in questo [79,80] ma anche in questo [30-34] se le citazioni sono consecutive, ma anche [3][4][5][6] . Puoi citare anche dei siti, solo se sono di organizzazioni o ditte importanti. Ad esempio http://www.biometrics.org/whitepaper.html va bene, mentre un link del tipo www.loziopeppo.com/htm?paperes old LoTolgoDomani.html non va bene. Se si usa LaTeX, è molto vantaggioso usare lo strumento bibtex per gestire automaticamente la bibliografia. In fondo a questo documento vi è un esempio di bibliografia. 2.2 Regole di scrittura e composizione Seguono alcune regole di scrittura e composizione del testo da rispettare in tutta la tesi. Sono anche molto utili per non perdere tempo. Ricorda che la tesi è un testo scientifico e non un tema di italiano. I testi scientifici seguono regole precise (convezioni di scrittura). 2.2.1 Introdurre un concetto non vuole dire essere generici Introdurre un concetto in un paragrafo o un argomento all’inizio di un capitolo significa enunciare quale informazione principale si andrà a trasmettere in quella parte della tesi e a che cosa serve. Non vuole dire usare termini generici o frasi come “di un certo tipo” oppure “ve ne sono diversi” (se poi non li elenchi e anche ben referenziati da citazioni, rischi la tua incolumità fisica e/o la data di laurea) o ancora “nelle esigenze della società moderna” ecc. Mettiti piuttosto nell’ottica di introdurre un concetto mediante frasi del tipo: “per eseguire-identificareelaborare-misurare YY è necessario X1, X2, X3 nelle ipotesi I1,I2 e I3”. 2.2.2 Suggerimenti da due giornalisti Per avvicinarci ad una scrittura asciutta, diretta e precisa, ricordo i seguenti suggerimenti per la scrittura che il giornalista Beppe Severgnini ama ricordare. Anche se espressi in modo ironico, questi suggerimenti sono sempre utili: 1. Avere qualcosa da dire 2. Dirlo 3. Dirlo brevemente 4. Non ridirlo (semmai, rileggerlo) 5. Dirlo chiaro 6. Dirlo subito 7. Dirlo in modo interessante 8. Non calpestate i congiuntivi 9. Non gettate oggettive dal finestrino 10. Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze 11. In caso di nebbia, rinunciate ai puntini di sicurezza 12. Non date da mangiare alle maiuscole 13. Slacciate le metafore di sicurezza 14. In vista della citazione, rallentare Anche questa riflessione intitolata “Prima regola: farsi Capirè’ è decisamente utile. Ad un giovane che cominciava a lavorare nel suo giornale, il direttore di un severo quotidiano svizzero disse: Quando scriverà un articolo, si ricordi che ogni frase ha un soggetto, un predicato, un complemento oggetto. Punto. Poi di nuovo un soggetto, predicato, complemento e punto. Se una volta sentirà il desiderio di adoperare un aggettivo, venga prima nel mio ufficio a chiedermi il permesso. La prima regola del giornalista deve dunque essere quella di scrivere con semplicità e chiarezza, evitando parole difficili che spaventano il lettore, frasi troppo lunghe che distraggono o annoiano, tante subordinate, eccesso di aggettivi e avverbi che ingarbugliano il discorso. Il “Dizionario della lingua italiana” dello Zingarelli contiene 127 mila vocaboli. Alessandro Manzoni ha usato solo 8.949 parole per scrivere “I promessi sposi”, ma tutti quelli che l’hanno letto l’hanno capito. Possibile che per scrivere una notizia di poche righe non si riesca a trovare la forma giusta? 2.2.3 Note Il numero di note1 deve essere minimizzato per molti motivi. Se l’informazione è importante la mettiamo nel testo, se non è importante (o non serve alla comprensione) allora non la mettiamo del tutto, se è un riferimento allora al mettiamo come riferimento bibliografico. Ricordiamoci che non siamo Francesco De Sanctis che commenta la Divina Commedia a forza di note. Per questi motivi, sconsigliamo di usare le note in una tesi scientifica, una nota ogni pagina sarebbe già troppo. 2.2.4 Termini tecnici e sinonimi Tutti i termini vanno definiti la prima volta che si usano nella tesi. Ad esempio: “in questo lavoro di tesi si definisce accuratezza come ...”. A quel punto si usa sempre , dico sempre, il termine accuratezza: non lo si chiama una volta bontà, una volta precisione, una volta errore. Usare sinonimi dei termini tecnici è un sintomo di un pessimo scritto scientifico, ed in più, è un errore che toglie punti alla valutazione della commissione della tua tesi. 2.2.5 Figure e tabelle vanno commentate nel testo Figure e tabelle devono avere la propria sintetica ma completa didascalia e devono sempre commentate nel testo. Non piazzare delle figure e tabelle nella tesi senza commento. Non confondere il commento con la didascalia. La didascalia è sintetica e definisce tutte le sigle presenti in figura e dice cosa c’è sugli assi ad esempio. La vera e più completa descrizione è nel paragrafo. Idem per le tabelle. 2.2.6 Dire o far capire? C’è una bella differenza fra dire le cose e dirle in modo che si capiscano. Devi porti nell’atteggiamento mentale in cui ogni informazione deve essere scritta e TRASMESSA perché il lettore capisca un concetto! Prima chiarisci il concetto che vuoi trasmettere e poi trasmettilo. In questa modalità mentale non scriverai un semplice resoconto di nozioni ed esperienze, ma trasmetterai idee utili e concetti. 1 Esempio di nota inutile. Ha solo interrotto la frase. 2.2.7 O lo dimostri, o lo citi In una tesi fatta bene, non ci sono dichiarazioni generiche, devo esservi solo dichiarazioni precise e circostanziate (part. pass. di circostanziare. Aggettivo. Specificato nei minimi particolari). Tutte le dichiarazioni, o sono originali dello scrittore (ti ricordo che sei tu) e quindi vanno dimostrate, oppure sono di qualche altro autore e vanno citate con riferimento bibliografico. Mettiti in questa modalità mentale e non scriverai mai più del necessario e sarai sempre conciso e preciso. 2.2.8 Parole taboo Alcune parole sono da evitare come la peste, altre sono indice di un pessimo scritto. Il lettore attento ne trova una e subito pensa: “lo ha scritto un pollo”. Ecco una breve e terribile lista: • addirittura (pestilenziale); • buono (se usato in modo assoluto); • cattivo (se usato in modo assoluto); • molto (o dici quanto, o dici maggiore, o dici molto maggiore); • poco (o dici quanto, o dici minore, o dici molto minore); • bontà (non siamo a Natale! Usa, accuratezza, errore, misura, robustezza, ecc. dopo averlo definito per bene la prima volta che lo usi); • raffinatezza (non siamo al gourmet); • tutto sommato ( girare al largo! ). 2.3 Esempi di parti di tesi In questa parte del documento sono proposti delle parti di tesi scritte male ed una loro versione corretta. 2.3.1 Nella introduzione: descrizione della struttura della tesi Descrizione della struttura della tesi contenuta nel capitolo della introduzione. SBAGLIATA Il lavoro di tesi è cosı̀ strutturato : • Creazione delle immagine sintetiche In questo capitolo vengono spiegati i motivi dell’uso delle immagini sintetiche e spiegata la metodologia usata per la creazione. • Classificatori NN e KNN In questo capitolo viene spiegato l’uso dei classificatori utilizzati • Risultati ottenuti • Conclusioni e sviluppi futuri • Appendice • Biografia PERCHE’ E’ SBAGLIATA: Questo è piuttosto un indice, e c’è già nella tesi un indice. Il lettore vorrebbe capire da questa parte dove trovare nella tesi quello che potrebbe essergli utile, senza dover leggere tutta la tesi. CORRETTA Nel secondo capitolo sarà presentata una breve introduzione sulla biometria, una comparazione tra le differenti tecniche biometriche e degli esempi di applicazioni dei principali sistemi biometrici. Verranno poi descritti la struttura fisiologica dell’iride, le sue potenzialità biometriche e brevemente il processo biometrico, con accenni alla letteratura esistente per evidenziare quali metodi sono presenti in letteratura per risolvere i problemi derivanti dall’adozione di questa tecnica. Nel terzo capitolo verrà trattato dettagliatamente il lavoro svolto, per quanto riguarda le operazioni di prefiltraggio delle immagini e l’estrazione delle caratteristiche necessarie alla successiva classificazione. Questa parte del lavoro rappresenta una approccio innovativo alla soluzione del problema presentato in quanto la classificazione, realizzata mediante tecniche neurali, viene automaticamente ottenuta da un insieme di esempi di funzionamento del sistema. Il quarto capitolo sarà composto dalla trattazione della progettazione della rete neurale utilizzata per la classificazione. Verranno esposte le fasi di allenamento e validazione della rete, i problemi riscontrati e come sono stati risolti. Inoltre in questo capitolo verrà trattata l’accuratezza del sistema proposto e la discussione di alcune errate classificazioni verificatesi. Si evidenzia che il lavoro svolto offre un contributo originale nell’individuazione della qualità delle immagini in biometria e permette una maggior accuratezza nelle successive fasi del processo di riconoscimento. Infine, nel quinto capitolo saranno presentate le conclusioni derivate da questo lavoro e i possibili sviluppi futuri. 2.4 Word, Open Office o Latex? Quale sistema di scrittura usare? Come spesso accade, la risposta più corretta è “dipende per fare che cosa”. 2.4.1 Word e OpenOffice Useremo Word per tenere il nostro zibaldone/faldone-appunti o per creare una pagina di immagini e commenti da mandare al relatore in posta elettronica (sicuramente zippando il file). Quindi per scrivere velocemente un documento breve Word, è il programma adatto. In particolare è facilissimo fare uno screeshot dello schermo 2 ed incollarlo nel documento. Tutto questo vale anche il pacchetto di programmi freeware OpenOffice orami giusto alla stabile versione 2.0.1. 2.4.2 Latex Per un documento complesso e corposo come una tesi, usare un sistemi di scrittura Latex è decisamente la soluzione migliore. Oggigiorno sono disponibili programmi che rendono facilissimo scrivere una tesi in Latex. Dedicando solo un paio di ore per imparare le principali macro da usare, di diventa subito in grado di produrre una tesi di qualità tipografica, facilissima da aggiornare, modificare, con indici dei capitoli, delle figure, delle citazioni veramente automatici. Nella pletora di varie installazioni e programmi applicativi sembrerebbe difficile orientarsi. Consiglio qui i passi per installare bene ed usare latex in meno di 2 ore: 1. Scaricare ed installare il pacchetto MikTex http://www.miktex.org/. 2. Scaricare ed installate il pacchetto TexnicCenter http://sourceforge.net/projects/texniccenter. 2 Si può eseguire uno screeshot dello schemo usando Windows con la combinazione di tasti Alt + Stampa oppure Alt + PrintScrn. A questo punto abbiamo una immagine pronta nella clipboard da incollare dove vogliamo. 3. Leggersi la mini guida TexnicCenter. Qui c’è già tutto quello che serve per iniziare e fare il 99% del lavoro di scrittura. http://sourceforge.net/projects/texniccenter. 4. Scarcarsi la guida più completa The Not-So-Short Guide to LaTeX2e http://www.ctan.org/tex-archive/info/lshort/english/lshort.pdf. 5. Scaricare dal sito del relatore un esempio di tesi, il file dello stile della tesi. Con questi programmi installati e scaricati siamo pronti per iniziare. Tutte le istruzioni sono disponibili all’Url http://www.toolscenter.org/front_content.php http://www.latex-project.org I file di template e di stile sono disponibili ed aggiornati all’Url http://www.dti.unimi.it/~fscotti/tesisti. 2.4.3 Suggerimenti per creare belle figure in .eps Creare delle figure in formato .eps che possano funzionare senza problemi su tutti i sistemi (Windows, Linux, versioni di LaTex, ecc.) non e’ banale, ma si può fare agevolmente. Seguono le istruzioni per un sistema Windows. 1. Installare una stampante Postscript ottima, non una a caso, vi consiglio molto caldamente di usare solo il driver dell’adobe “GENERIC POSTSCRIPT PRINTER” e poi settate nelle configurazione della stampante (IMPORTANTE!) le seguenti opzioni: → PAPER → A4 → Graphic → True Type Font: Substitute with device Font → Postscript Options → PostScript Output Option: Encapsulated PostScript (EPS) → True Type Font Download Option: Outline → PostScript Language Level: 2 Ovviamente mettiamo queste impostazioni da → start → stampanti → opzioni predefinite cosı̀ non dovete cambiarle tutte le volte, ma la stampante risulterà essere già impostata. 2. Creare la propria figura in word o ppt, o altro 3. Stampare la figura sulla stampante “GENERIC POSTSCRIPT PRINTER” mettendo come estensione del file .ps (non .eps!) 4. Adesso abbiamo un file .ps con le dimensioni di un A4, mentre vogliamo un file .eps con dentro appena la figura e non tutto l’A4. Quindi apriamo un programma come GOSTVIEW che permette di trasformare un .ps in un .eps in un passaggio: Start → GSview → File → Ps to EPS → Automatic Bounding box Salviamo con nome ed estensione .eps. Finito, abbiamo una immagine EPS perfetta. Attenzione: l’immagine e’ vettoriale e perfetta, ma con alcuni viewer la si vede come fosse un bitmap piuttosto sgranato, ma in realtà se inclusa nel documento LaTex viene poi stampata benissimo (su stampante, su ps, ecc..). 2.4.4 Suggerimenti per controllare e gestire i pacchetti di MikTex Se quando si usa il comando textbfusepackage[italian]babel per caricare babel ci sono problemi (ad esempio non si leggono nel DVI o nel PS le lettere accentate) probabilmente non è stato scaricato o installato bene. Come si controlla se si ha un pacchetto? Semplice start → Miktex Package Manager e si mette il nome del pacchetto nel box del find. Bibliografia [1] U. Eco, Come si fa una tesi di laurea. Bompiani, 1995. [2] E. Matricciani, Fondamenti di comunicazione tecnico-scientifica. Apogeo, 2003. [3] A. K. Jain, R. P. W. Duin, and J. Mao, “Statistical pattern recognition: A review,” IEEE Transactions on Pattern Analysis and Machine Intelligence, vol. 22, no. 1, pp. 4–37, 2000. [4] M. H. Hassoun, Fundamentals of Artificial Neural Networks. 1995. Cambridge, MA, USA: MIT Press, [5] A. U. Levin, T. K. Leen, and J. E. Moody, “Fast pruning using principal components,” in Proc. Advances in Neural Information Processing Systems, vol. 6, 1994, pp. 35–42. [6] C. Alippi and V. Piuri, “Topological minimisation of multi-layered feed-forward neural networks by spectral decomposition,” in Proc. IEEE Int. Joint Conf. on Neural Networks, Nov. 1992, pp. 805– 810. 19 Appendice A Altri elementi di stile Ecco altri suggerimenti utilissimi per la scrittura. A.1 Elementi di stile • Non è corretto inserire virgole fra il soggetto e il predicato. Sbagliato: Questo algoritmo, ha prodotto . . . Corretto: Questo algoritmo ha prodotto . . . • Quando si dettaglia il lavoro svolto, scrivere al passato e non al presente (vietatissimo al futuro). L’unica parte della tesi dove può esservi il tempo futuro è il capitolo “Conclusioni e sviluppi futuri”. Sbagliato: . . . In questa tesi si vuole realizzare un sistema . . . Corretto: . . . In questa tesi è stato realizzato un sistema . . . • Scrivere in positivo e non in negativo. Sbagliato: . . . il nostro algoritmo non si propone come una soluzione per il problema A . . . Corretto: . . . il nostro algoritmo si propone come una soluzione per il problema B . . . • Non scrivere come la propria tesi con il linguaggio del parlato. Sbagliato: . . . l’idea suona grossomodo cosı̀ . . . Corretto: . . . l’idea si può esprimere come segue: . . . Sbagliato: . . . e quindi salire con i valori del parametro . . . Corretto: . . . e quindi aumentare i valori del parametro . . . Sbagliato: . . . tale risultato non è da prendere come un fallimento . . . Corretto: . . . tale risultato non è da considerare un fallimento . . . • Scrivere in italiano cercando di eliminare i termini inglesi (nel limite del possibile: per esempio hardware, software e file sono intraducibili). Sbagliato: . . . multiagent . . . Corretto: . . . multiagente (oppure: molti agenti) . . . Sbagliato: . . . game theory . . . Corretto: . . . teoria dei giochi . . . Sbagliato: . . . self-interested . . . Corretto: . . . egoista . . . • Se si usano delle parole in inglese, non mettere la ”s” per il plurale. Sbagliato: . . . i robots . . . 21 Corretto: . . . i robot . . . Sbagliato: . . . i pixels . . . Corretto: . . . i pixel . . . • Siate precisi e specifici. Sbagliato: Le tecniche che descriveremo potranno essere usate per tutti i tipi di ricostruzione ... Corretto: Le tecniche che descriveremo in questa tesi potranno essere usate per tutti i tipi di ricostruzione . . . Corretto: Le tecniche che descriveremo nel Capitolo 4 potranno essere usate per tutti i tipi di ricostruzione . . . • Traducete ”return” con restituisce e non con ”ritorna”: Sbagliato: . . . la funzione ritorna un valore . . . Corretto: . . . la funzione restituisce un valore . . . • Mantenete la coerenza nel manoscritto. Se ad un certo punto parlate di “algoritmo di riduzione del rumore”, nelle sezioni seguenti non usate “algoritmo di milgioramento dell’immagine” per denotare lo stesso concetto, ma continuate a usare “algoritmo di riduzione del rumore”. • Non usare “calcolatore’ ma “elaboratore’ o il termine inglese “computer” ormai utilizzato anche in italiano. • Non si inizia una frase in italiano con “ma” o “però”. Inoltre si mette una virgola davanti al “ma” A.2 Elementi di formato • Non inserire spazi prima della virgola, del punto e virgola, dei due punti, del punto, del punto esclamativo, del punto di domanda e fra l’articolo accentato e la parola seguente. Inoltre non mettere spazi dopo la parentesi aperta e prima della parentesi chiusa. Sbagliato: . . . dell’ interazione . . . Corretto: . . . dell’interazione . . . Sbagliato: . . .( regole o insiemi di regole ) . . . Corretto: . . . (regole o insiemi di regole) . . . Sbagliato: . . . molto semplici ; . . . Corretto: . . . molto semplici; . . . • Non usare le virgolette se non strettamente necessario. Sbagliato: . . . mi sono soffermato su alcune “scelte di progetto” . . . Corretto: . . . mi sono soffermato su alcune scelte di progetto . . . • Usare le iniziali maiuscole solo per i nomi propri di persona e non per i termini tecnici. Sbagliato: . . . Cooperazione . . . Corretto: . . . cooperazione . . . • Usare le maiuscole quando si richiamano nel testo figure, capitoli o sezioni indicandole con il numero corrispondente. Non usare le maiuscole quando si fa riferimento a figure, capitoli o sezioni senza indicarle con il loro numero. Sbagliato: . . . nella figura 2.1 . . . Corretto: . . . nella Figura 2.1 . . . Sbagliato: . . . come illustrato nel capitolo 3 . . . Corretto: . . . come illustrato nel Capitolo 3 . . . Sbagliato: . . . l’algoritmo descritto nella Sezione precedente . . . Corretto: . . . l’algoritmo descritto nella sezione precedente . . . Sbagliato: Nel presente Capitolo introduciamo il concetto . . . Corretto: Nel presente capitolo introduciamo il concetto . . . • Aggettivo, soggetto e verbo devono concordare in genere e numero. Sbagliato: . . . il nostri algoritmo . . . Corretto: . . . il nostro algoritmo . . . Sbagliato: . . . noi ha implementato . . . Corretto: . . . noi abbiamo implementato . . . • Usare le lettere accentate. Sbagliato: . . . ne questo ne quello . . . Sbagliato: . . . nè questo nè quello . . . Corretto: . . . né questo né quello . . . Sbagliato: . . . poiche. . . Sbagliato: . . . poiché . . . Corretto: . . . poichè . . . Sbagliato: . . . perche . . . Sbagliato: . . . perchè . . . Corretto: . . . perché . . . • La consonante eufonica ’d’ si aggiunge dopo una congiunzione se il nome dopo inizia con la stessa vocale (fa eccezione la locuzione “ad esempio”). Sbagliato: . . . ad un certo punto . . . Corretto: . . . a un certo punto . . . Sbagliato: . . . ed altri ancora . . . Corretto: . . . e altri ancora . . . Sbagliato: . . . e eventualmente . . . Corretto: . . . ed eventualmente . . . Sbagliato: . . . a esempio . . . Corretto: . . . ad esempio . . . • Per abbreviare “ad esempio” potere utilizzare “e.g.,” per abbreviare ”cioè” potere utilizzare “i.e.,”. Meglio ancora se non le abbreviate. • Usare il corsivo solo la prima volta che si introduce un termine o quando lo si definisce. • Cominciare un nuovo paragrafo (o capoverso o sezione) con l’iniziale maiuscola. Il primo paragrafo di una sezione non va indentato, i successivi si. • Terminare ogni frase con un punto. • Ogni frase di un elenco puntato o numerato deve chiudersi con una virgola, con un punto e virgola o con un punto (fate una scelta e rispettatela coerentemente in tutto il manoscritto). L’ultima frase dell’elenco si deve chiudere con un punto. • Tutte le figure (tabelle) devono essere richiamate nel testo. I richiami devono essere uniformi nello stile: per esempio, scegliete se usare “Fig. X.Y” (“Tab. X.Y”) oppure “Figura X.Y” (“Tabella X.Y”) e mantenete sempre lo stesso formato. • Il formato delle didascalie di figure e tabelle deve essere uniforme. O tutte iniziano con la maiuscola o tutte iniziano con la minuscola, o tutte terminano con un punto o tutte terminano senza punto, e cosı̀ via. • I puntini di sospensione devono essere sempre tre: . . .. • Mantenete uniformità nello scrivere i nomi. Se avete denotato un oggetto come “PassaBasso”, poi scrivetelo sempre cosı̀ e non, per esempio, ”“Passabasso”. • Le immagini vanno allineate in alto o in basso alla pagina e non “annegate” nel testo. Inoltre, per quanto possibile, andrebbero messe subito dopo la citazione. • Indice, capitoli, bibliografia, etc., iniziano sempre nella pagina destra. Appendice B Documentazione Standard per il codice Alcuni documenti (necessari e non suff.) da consegnare per la laurea Dovete far avere al relatore i documenti sotto elencati in un CD con la seguente struttura (Tre file testo e 4 directory) \tesi \codice \codice\demo \bibliografia \altroMateriale autori.txt readme.txt futureworks.txt ------------FILE DI TESTO------------------------1) autori.txt Tesi/Tesina/Elaborato redatto da: Nome1 Cognome1 Matricola1 email1 Nome2 Cognome2 Matricola2 email2 Anno Accademico: Univesita’: Dipartimento: Data discussione: 2) readme.txt Contiene: la descrizione dei file registrati nel CD ed eventuali raccomandazioni per usare i file Es: i file di word sono stati redatti con Office2000 e danno problemi con versioni precedenti..., Il codice è stato sviluppato sulla versione Matlab13 e non funziona con quelle precenti...., ecc.. 3) futureworks.txt Visto che siete dei bravi scienziati, potete immaginare in che direzione il vostro preziosissimo lavoro potra’ continuare. Lasciate le note e le raccomandazioni che potranno aiutere chi vi seguira’ 25 -----------Directory-----------------------------1) \tesi FILE SORGENTI DI TUTTA LA VOSTRA TESI\tesina\elaborato Sia per chi usa latex o word devono essere presenti tutti file (.tex , .doc, Immagini, .eps, .ps, .dpf) per vedere, editare e stampare il vostro lavoro. Organizzare il materiale in directory è una buona idea. 2) \codice - Contiene il vostro codice che deve essere COMMENTATO. (Par "commentato" si intende che ogni funzione deve avere PERLOMENO un commento che dice cosa fa, che parametri accetta in ingresso e cosa produce in uscita, piu’ i commenti lungo il codice ). - è una buona idea non dare nomi a caso alle funzioni ed i file - Organizzare il materiale in directory è una buona idea. - Fare una piccola sotto-directory \manualiCodice è una buonissima idea (concisa, pochi kb di testo) 3) \codice\demo Senza questa directory con quanto indicato sotto NON vi laureate. - Contiene il file demo con il quale si vedono le cose principali che avete prodotto con il vostro lavoro (Non simulate, devono essere eseguite effettivamente le procedure che avete sviluppate). - L’utente non deve inserire nulla, al massimo preme enter o spazio (Decidete voi la sequenza di cose da far vedere, questo vi aiuta a pensare cosa mettere nella presentazione di laurea) (Per elaborazioni con lunghissima durata (>2 ore) potete chiedere di interromepere l’esecuzione (control C) e caricare dei dati parziali. Se l’utente non interrompe la procududura dove terminare correttamente) - Contiene DemoReadMe.txt il file che dice cosa serve fare per far andare la demo un una qualsiasi PC. (il path da mettere, la vesione da usare, CHE COSA ANDATE A FAR VEDERE e che significato ha) 4) \bibliografia Mettete tutti file pdf, txt, doc, html, ecc che avete trovato. Se la vostra intuizione ha immaginato una buona classificazione dei docuenti (Fondamentali, altro, Tipo1, tipo2, ecc.) tenetene conto. Organizzare il materiale in directory è una buona idea. 4) \altroMateriale Tutto quello che non sapete se piazzarlo nelle altre directory mettetelo qui (anche se a voi non sembra molto importante non è detto che non lo sia per altri che verranno dopo di voi) Dare questa questa struttura al vostro lavoro non richiede molto tempo e vi aiuta a fare ordine mentale. Buon lavoro! Indice analitico Bibliografia, 11 Esempio, 19 Notazione, 11 Citazioni, 14 Conclusioni e sviluppi futuri, 11 Corpo della tesi, 11 Dimostrazioni, 14 Documenti da consegnare, 6 Esempi di parti di una tesi, 14 Figure, 13 Formato delle immagini, 6 Immagini JPG, 7 Immagini TIFF, 7 Introduzione, 9 Latex, 15 Obiettivi della tesi, 6 OpenOffice, 15 Parole taboo, 14 Pistolotto, 10 Risultati sperimentali, 11 Scaletta della tesi, 6 Severgnini, Beppe, 12 Sinonimi, 13 Stato dell’arte, 10 Stili della tesi, 6 Struttura della tesi, 9 Suggerimenti di stile, 12 Tabelle, 13 Word, 15 27