Un confronto tra l`astrazione nell`arte antica e in quella

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Un confronto tra l`astrazione nell`arte antica e in quella
CONFRONTO TRA L’ASTRAZIONE NELL’ARTE ANTICA E NELL’ARTE
CONTEMPORANEA
Elaborato di M.B.
Secondo la tesi di Wilhelm Worringer, lʼimpulso allʼastrazione è tipico di quei popoli che
non hanno ancora raggiunto un grado di conoscenza del mondo esterno tale da consentire
loro unʼarmoniosa convivenza con la natura, oppure è proprio di quegli uomini che hanno
conosciuto talmente bene la realtà in tutti i suoi aspetti,soprattutto negativi,da rifiutarla.
Possiamo quindi affermare che la realtà astratta nasca da unʼesigenza di fuggire il mondo
tangibile ed esteriore e di rifugiarsi in una dimensione interiore in cui ci si possa sentire
protetti.
Nellʼantichità, durante i primi stadi di formazione delle civiltà, possiamo trovare molti
esempi di manifestazioni artistiche astratte,lʼesempio più eclatante è dato dalle decorazioni
e le ornamentazioni greche ed egizie.
Anche se a prima vista queste potrebbero sembrare rappresentazioni degli elementi
naturali,in particolare di piante ed animali, Worringer sostiene che queste non derivino da
una banale riproduzione di ciò che è presente in natura, ma da unʼastrazione della legge
strutturale tipica delle entità naturali.
Quindi, secondo lʼautore, ciò che potrebbe apparire come semplice copiatura e
interpretazione della natura, è in realtà frutto di unʼesigenza psichica di astrazione,
concepita come fuga da un mondo reale del quale non si conosce ancora nulla e ricerca di
sicurezza nelle leggi che stanno alla base della struttura di piante e animali.
Questa tesi è condivisibile poichè di certo la sensazione diffusa nellʼuomo primitivo era
quella di spaesamento, ma a mio parere alla base dellʼastrazione delle regole secondo cui
si sono formati gli elementi naturali, ci stanno quantomeno una minima conoscenza e una
riproduzione degli oggetti a cui ci si ispira.
Credo che i primitivi guardassero, quasi con invidia, alla perfezione e la regolarità degli
elementi naturali e le riportassero nellʼarte con la speranza di trovare in queste dei punti di
riferimento, delle certezze e perdere cosi quella sensazione di sentirsi “gettati” nel mondo.
La tendenza astratta era quindi preponderante, anche se una componente empatica
imitativa era presente almeno come punto di partenza.
Guardando le seguenti decorazioni, infatti, è evidente che sarebbe errato escludere
qualsiasi aderenza con la natura. I soggetti non sono direttamente riconducibili alla realtà
ma rivelano una verosimiglianza con le piante, che fungono quindi da spunto da cui
astrarre regole generali.
Per quanto riguarda invece lʼastrazione nellʼarte contemporanea, condivido pienamente la
tesi dellʼautore. Egli sostiene che quando lʼuomo giunge ad un livello quasi completo di
conoscenza del mondo in cui si trova, e ne coglie gli aspetti più negativi, tende a crearsi un
suo mondo astratto in cui dare un senso alla propria esistenza.
In particolare il pittore neoplastico Piet Mondrian (1872-1944) sembra collocarsi tra coloro
che, disillusi e insoddisfatti dalla realtà, cercano di scappare da essa e vedono
nellʼastrattismo la via per trovare un mondo di pace ed equilibrio. Infatti lʼesistenza
dellʼartista olandese si colloca in quel periodo di tempo che vede lo scoppio delle due
guerre mondiali, è quindi comprensibile che egli rifiuti il mondo a lui contemporaneo e sia
pervaso da un senso di insoddisfazione per la società in cui vive.
Egli ricerca lʼessenza della realtà, liberandosi però, a differenza di Kandinsky, da qualsiasi
soggettivismo. La sua arte deve essere universale, espressione perfetta della realtà pura
e in quanto tale lʼastrazione è lʼunica via per raggiungerla.
Egli utilizza solamente i colori primari e linee rette, cercando in ogni suo quadro di rendere
lʼidea di un equilibrio perfetto e di unʼarmonia universale, caratteristiche totalmente
estranee al mondo esterno.
La linea ondulata, che anche secondo la tesi di Worringer era legata allʼorganico e alla
vitalità, viene quindi totalmente esclusa per
lasciare spazio alla linea retta, simbolo per
eccellenza
della
regolarità
e
quindi
dellʼastrazione.
"... L'aspetto delle forme naturali si modifica,
mentre la realtà rimane costante. Per creare
plasticamente la realtà pura è necessario
ricondurre le forme naturali agli elementi
costanti della forma, e i colori naturali ai colori
primari..." (Piet Mondrian)
Giudizio: elaborato ottimo.