Screening mammografico
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Screening mammografico
Screening mammografico: le domande e le risposte più importanti Per screening mammografico si intendono esami radiologici regolari dei seni di donne tra i 50 e i 70 anni che non presentano anomalie o disturbi del seno. L’obiettivo dello screening mammografico è di individuare il più presto possibile un cancro del seno, migliorando l’efficacia della terapia contro il cancro e incrementando la probabilità di sopravvivenza delle donne colpite. I costi di questo cosiddetto screening mammografico per la diagnosi precoce del cancro del seno, effettuato nel quadro di programmi di screening che devono soddisfare specifici criteri di qualità, sono coperti dalle prestazioni obbligatorie dell’assicurazione malattia. Qual è la frequenza del cancro del seno in Svizzera? In Svizzera il cancro del seno è di gran lunga la più diffusa malattia tumorale e la più frequente causa di morte per cancro fra le donne: ogni anno si ammalano in media circa 5200 donne di cancro del seno e più di 1300 ne muoiono. Il cancro del seno colpisce in prevalenza donne tra i 50 e i 69 anni: la metà dei casi e quasi il 40% dei decessi interessano questa fascia d’età. Quali sono i fattori di rischio noti per il cancro del seno? Ci sono diversi fattori che aumentano il rischio di cancro del seno, come ad esempio il sesso femminile, l’età avanzata e fattori ormonali (per es. prima mestruazione precoce, ultima mestruazione tardiva). Solo il 5-10 per cento di tutti i casi di cancro del seno sono riconducibili a una predisposizione genetica nota. Altri fattori di rischio sono sovrappeso dopo la menopausa, mancanza di attività fisica e consumo d’alcool. Non si possono influenzare i principali fattori di rischio, ovvero il sesso, l’età e il ciclo ormonale personale. Non esistono quindi delle misure per prevenire l’insorgere del cancro del seno. Perché è importante la diagnosi precoce? Più la diagnosi è precoce più aumentano in generale le probabilità di sopravvivenza della donna colpita. Il cancro del seno costituisce una minaccia letale quando forma metastasi in altri organi. Il rischio di metastasi cresce con l’aumentare delle dimensioni del tumore. Lo screening mammografico migliora le probabilità di scoprire un tumore del seno prima che questi formi metastasi. Inoltre, un cancro del seno diagnosticato in uno stadio precoce può solitamente essere trattato con metodi terapeutici meno incisivi e rappresentare un peso minore per la donna colpita. Nei casi di cancro del seno scoperti nel quadro di programmi di screening si tratta per il 20% circa di carcinomi cosiddetti in situ, ovvero casi in cui le cellule maligne si trovano (ancora) all’interno dei dotti galattofori e non crescono in profondità. Il rimanente 80% dei casi di cancro del seno diagnosticato è costituito da tumori cosiddetti invasivi, le cui cellule si sono già sviluppate nel tessuto limitrofo. Che cos’è una mammografia? La mammografia è un esame radiologico del seno. Per ogni seno vengono fatte in genere due mammografie. Il seno viene posizionato tra due piastre. La mammografia viene eseguita per la diagnosi precoce del cancro del seno, ma anche per accertamenti su reperti come per esempio un nodulo nel seno. Con la mammografia come esame di diagnosi precoce può essere scoperto un tumore del seno. La mammografia è il metodo adatto per la diagnosi precoce del cancro del seno per le donne a partire dai 50 anni con un rischio medio di cancro del seno. Mediante la mammografia viene diagnosticato l’80% dei casi di cancro del seno e il numero di falsi allarmi è minore di quello dell’MRI. Che cos’è un MRI? Un MRI, ovvero la tomografia a risonanza magnetica, è una tecnica di generazione di immagini per la rappresentazione delle strutture dei tessuti. A differenza della mammografia non vengono utilizzati raggi X, ma campi magnetici e onde radio. In quali situazioni si fa un MRI del seno? L’MRI del seno non viene usato di routine nella diagnosi precoce del seno. Viene impiegato in modo specifico per chiarire eventuali reperti mammografici dubbi e per La posizione della Lega svizzera contro il cancro La Lega svizzera contro il cancro consiglia e sostiene i programmi di screening mammografici effettuati secondo le norme di qualità europee, aderendo così alla posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La Lega svizzera contro il cancro invita i cantoni a realizzare i programmi e offrire in tal modo a tutte le donne in Svizzera le stesse opportunità. La Lega svizzera contro il cancro ritiene che i benefici dei programmi di screening prevalgano sugli svantaggi e che i programmi di screening assumano una grande importanza anche sotto il profilo delle pari opportunità. la diagnosi precoce del cancro del seno per giovani donne ad alto rischio. Che cosa si intende con il termine «screening»? Con screening si intendono esami effettuati regolarmente per la diagnosi precoce di malattie in una determinata fascia della popolazione. Gli esami di screening servono a riconoscere una possibile malattia prima che ne compaiano i sintomi. Questo è opportuno quando la malattia può essere trattata con maggior successo in uno stadio iniziale che in stadi più avanzati. Esempi di esami di screening sono lo striscio cervicale («Paptest») e la mammografia. Con gli esami di screening non viene in genere fatta ancora nessuna diagnosi. Se da un esame di screening risulta un reperto dubbio, vengono effettuati altri esami per confermare oppure escludere la malattia. Gli esami che possono essere eseguiti dopo uno screening mammografico dubbio sono, per esempio, ecografie e biopsie. Che cos’è un programma di screening mammografico? Nel quadro di un programma di screening tutte le donne tra i 50 e i 70 anni sono invitate ogni due anni a eseguire una mammografia. La mammografia non deve quindi essere preceduta da una visita ginecologica. Nell’ambito dei programmi di screening ogni donna di questa fascia di età ha la possibilità di sottoporsi regolarmente alla mammografia indipendentemente dalle sue origini sociali e dalla sua situazione finanziaria. I programmi di screening contribuiscono quindi alle pari opportunità. Questi screening mammografici, effettuati nel quadro di questi programmi, rientrano nelle prestazioni obbligatorie dell’assicurazione malattia e non sono sottoposti alla franchigia. Che cosa sono le mammografie opportunistiche? Anche le mammografie opportunistiche vengono effettuate per una diagnosi precoce del cancro del seno, ma non ci sono inviti sistematici come nel caso dei programmi di screening. Generalmente la mammografia opportunistica è preceduta da una visita medica. La mammografia opportunistica non rientra nelle prestazioni obbligatorie dell’assicurazione malattia. Che cos’altro differenzia le mammografie nel quadro di programmi di screening da mammografie opportunistiche? Un’importante differenza rispetto alle mammografie opportunistiche sono le direttive in materia di qualità cui sono sottoposti i programmi di screening. Queste direttive prescrivono, tra l’altro, una doppia lettura delle mammografie e norme più severe di manutenzione delle apparecchiature radiologiche. I risultati delle mammografie vengono inoltre registrati e valutati in modo sistematico. In questo modo i programmi di screening vengono costantemente migliorati. Per le mammografie opportunistiche non esistono direttive analoghe in materia di qualità. Un’ulteriore differenza sta nell’età delle donne sottoposte alla visita. Mentre per le mammografie opportunistiche non ci sono limiti di età, le mammografie dei programmi di screening vengono eseguite su donne tra i 50 e i 70 anni d’età. In questa fascia di età si registra la metà dei casi di cancro del seno. Che cos’è una mammografia diagnostica? L’obiettivo della mammografia diagnostica è l’accertamento dei sintomi o reperti come dolori o noduli nel seno. Le mammografie diagnostiche vengono eseguite al di fuori dell’ambito di programmi di screening. Se una donna che partecipa a un programma di screening nota, nel periodo tra due mammografie di screening, dei sintomi come per esempio un nodulo al seno, è necessario che si rivolga immediatamente a un medico. Le mammografie diagnostiche rientrano nelle prestazioni obbligatorie dell’assicurazione malattia. In quali casi l’assicurazione malattia si assume i costi di una mammografia di diagnosi precoce? L’assicurazione malattia obbligatoria paga la mammografia per la diagnosi precoce se eseguita nell’ambito di un programma di screening oppure nel caso di precedenti familiari. Le mammografie opportunistiche per una diagnosi precoce del cancro del seno vengono eventualmente prese a carico soltanto da un’assicurazione complementare. Perché la mammografia di screening è una prestazione obbligatoria della cassa malati soltanto per donne a partire dai 50 anni? Il rischio di cancro del seno aumenta con l’età: otto donne su dieci che si sono ammalate di cancro del seno hanno più di 50 anni. A partire dai 50 anni il rischio aumenta a tal punto da giustificare i costi di uno screening mammografico. Tra le donne più giovani i casi di cancro del seno sono molto più rari. Inoltre, il tessuto mammario delle donne più giovani prima della menopausa è più fibroso. Questo rende più difficile l’interpretazione delle mammografie. Dove è stabilito che una mammografia di screening nel quadro di un programma è a carico delle casse malati? Nella Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal, 832.10) del 18 marzo 1994 e nell’Ordinanza del DFI sulle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (Ordinanza sulle prestazioni, 832.112.31) del 29 settembre 1995, articolo 12e. L’invito allo screening mammografico obbliga la donna a parteciparvi? La partecipazione a un programma di screening è facoltativa. Ogni donna decide liberamente se sottoporsi o meno alla mammografia di screening. Può sempre rifiutare l’invito. Qual è la percentuale di partecipazione ai programmi esistenti? A seconda del programma e della base di cal colo la percentuale oscilla tra il 40 e il 70%. Con la mammografia di diagnosi precoce ci possono essere risultati errati? Con qualsiasi metodo di esame medico si possono avere dei risultati errati, anche con le mammografie. Ci sono due tipi di risultati errati: i risultati falsi positivi e quelli falsi negativi. Nel caso di risultati falsi positivi le mammografie fanno sorgere il sospetto di cancro, ma in seguito a esami successivi risulta che non si tratta di cancro del seno ma di un’alterazione benigna. Nel caso di risultati falsi negativi la mammografia non fa sorgere nessun sospetto, ma in un secondo tempo risulta che la donna è affetta di cancro del seno. Quando il cancro del seno viene diagnosticato tra due mammografie di screening si parla di cancro di intervallo. Il rischio di risultati errati può essere ridotto se le mammografie vengono eseguite nel quadro di un programma screening con criteri di qualità. Per mantenere minimi i risultati errati, nel quadro dei programmi di screening ogni mammografia viene valutata da almeno due specialisti. Che cosa si intende con il termine «sovradiagnosi»? Con il termine di sovradiagnosi si intendono casi di cancro del seno che senza mam- mografia non sarebbero mai stati scoperti. È il caso quando, per esempio, un tumore si sviluppa così lentamente che non si sarebbe mai fatto notare. Il problema è che al momento della diagnosi non si sa come un tumore evolverà e se un giorno causerà dei problemi alla salute della persona. Per questo motivo le donne alle quali viene scoperto un tumore del seno vengono in genere curate. Poiché non si può valutare quale sarebbe stata l’evoluzione del tumore senza trattamento, non si possono misurare le sovradiagnosi. Non è chiaro quale sia la frequenza delle sovradiagnosi. Molti specialisti sono concordi nell’affermare che per ogni caso di decesso evitato si ha un caso di sovradiagnosi. Altri sono del parere che le sovradiagnosi siano più frequenti. Screening mammografico in Svizzera (situazione al agosto 2011) • Attualmente i cantoni di Friburgo, Ginevra, Grigioni, Giura, Neuchâtel, San Gallo, Turgovia, Vaud, Vallese e il Giura bernese attuano un programma di screening. • Tuttavia, in diversi cantoni sono in corso dei processi politici. A scopo di coordinamento e armonizzazione i programmi si sono riuniti nella Federazione svizzera dei programmi di screening del cancro del seno (FSCS). Nel quadro di questi programmi di screening tutte le donne fra i 50 e i 69 anni residenti in questi cantoni sono invitate ogni due anni a far eseguire una mammografia. Le donne decidono in tutta autonomia se vogliono beneficiare o meno di questa prestazione. I costi per le mammografie di screening sono coperti dagli assicuratori malattia e dai cantoni. La partecipazione alle spese varia da cantone a cantone, ma ammonta in genere a meno di 20 franchi. La prestazione è esente da franchigia. Le mammografie di diagnosi precoce costituiscono un pericolo per le donne? Per eseguire la mammografia il seno viene posto tra due piastre e schiacciato. In questo modo il livello di esposizione del seno ai raggi può essere ridotto e si può leggere meglio la mammografia. Questo procedimento viene considerato fastidioso da alcune donne, ma non è dannoso. Un risultato sospetto della mammografia, gli ulteriori accertamenti e il tempo di attesa fino al risultato definitivo rappresentano per molte donne uno stress psichico. Molte donne, però, si sentono anche sollevate nell’apprendere che con tutta probabilità non hanno un cancro del seno. Qual è il livello di esposizione ai raggi in una mammografia di diagnosi precoce? In una mammografia si ricorre ai raggi X. Diversi provvedimenti, per esempio la compressione del seno, servono a mantenere minimo il livello di esposizione ai raggi. Il rischio causato dall’esposizione ai raggi è considerato notevolmente inferiore all’utilità dello screening mammografico. Mediante lo screening mammografico si possono evitare i casi di decesso per cancro del seno? Da diversi studi risulta che con uno screening mammografico può essere ridotto di circa un quarto il numero di decessi per cancro del seno. Per evitare un decesso per cancro del seno devono essere invitate a uno screening all’incirca 1400 donne della fascia d’età fra i 50 e i 59 anni e 400 della fascia d’età fra i 60 e i 69 anni. Ogni anno in Svizzera, nella fascia di età fra i 55 e i 74 anni, muoiono di cancro più di 550 donne. Se si riducessero i decessi di un quarto, ogni anno potrebbero essere salvate all’incirca 140 vite. Grazie allo screening non si evitano soltanto decessi, ma il cancro del seno viene anche diagnosticato prima. In questo modo le donne possono essere sottoposte a terapie meno incisive. Negli scorsi anni il tasso di mortalità per cancro del seno è mutato? Sì. In numerosi Paesi industrializzati, dalla metà degli anni novanta circa, la mortalità per cancro del seno (numero di decessi per cancro del seno su 100’000 donne) è diminuita. Qual è la causa della diminuzione del tasso di mortalità per cancro del seno? Oggi si pensa che lo screening mammografico e le migliori terapie abbiano contribuito in ugual misura a questa diminuzione. Perché non ci sono programmi di screening in tutti i cantoni? È, tra l’altro, una conseguenza del sistema federalistico. A livello federale è definito che le mammografie di screening sono una prestazione obbligatoria dell’assicurazione malattia, se eseguite nel quadro di programmi. La creazione dei programmi è però di competenza dei cantoni. I cantoni, le istituzioni e le persone che sono contrarie all’introduzione degli screening mammografici motivano la loro posizione in modi diversi. Si tratta in generale di una combinazione di argomenti e convinzioni di carattere sanitario e di politica finanziaria. In pratica si ha una disparità di trattamento; la legge prevede una prestazione che, però, non è accessibile a tutte le donne. Perché l’efficacia dello screening mammografico viene interpretato in modo diverso? I valori variano a seconda dei gruppi di età di cui si calcola la mortalità. Se il calo della mortalità è riferito a tutte le donne, l’effetto dello screening mammografico risulterà molto meno chiaro che prendendo in considerazione solo il gruppo di età fra i 50 e i 70 anni. È inoltre determinante se viene indicata la riduzione assoluta del rischio o quella relativa. Se una misura riduce la mortalità dal 20 al 15 per cento, ciò significa che la riduzione assoluta del rischio è del 5 per cento, mentre la riduzione relativa è del 25 per cento. Nella valutazione dello screening mammografico si deve tener conto non solo dei vantaggi ma anche degli svantaggi e si deve fare una buona ponderazione. Questa può essere diversa a seconda di come vengono ponderati i benefici o i rischi. Nell’interpretazione degli effetti di uno screening mammografico possono influire anche gli interessi personali dei singoli attori. Quali sarebbero i costi di un programma di screening mammografico esteso a tutta la Svizzera? I costi per una mammografia nel quadro di un programma ammontano all’incirca a 230 CHF comprese le spese amministrative. In Svizzera vivono all’incirca 960’000 donne d’età compresa fra i 50 e i 70 anni. Con una percentuale di partecipazione allo screening mammografico del 60% di queste donne, i costi per lo screening mammografico ammonterebbero a circa 66 milioni di franchi all’anno. Qualche anno fa la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori della sanità ha calcolato che i costi di un programma di screening su scala nazionale ammonterebbero a circa 50 milioni di franchi annui. Ciò corrisponde approssimativamente all’uno per mille della spesa sanitaria complessiva. Una parte di questi costi risultano già oggi: da un lato per le mammografie che vengono già offerte nel quadro di programmi e dall’altro per le mammografie opportunistiche. Impressum Il presente argomentario si basa sul rapporto di esperti «Breast cancer screening in Switzerland» redatto dal dott. med. Chris J. M. de Wolf nel periodo gennaio/maggio 2006 su incarico della Lega svizzera contro il cancro e sulla bibliografia attuale. L’argomentario è stato rielaborato ed aggiornato nel 2010 con il sostegno del gruppo di esperti Programma di prevenzione cancro del seno. Fonti: • Berry DA et al. Effect of Screening and Adjuvant Therapy on Mortality from Breast Cancer. New Engl J Med 2005; 353: 1784-92 • Gotzsche PC et al. Screening for breast cancer with mammography (Review). Cochrane Database of Systematic Reviews 2006 • Jemal A et al. Declining Death Rates Reflect Progress against Cancer. PLoS one 2010; 5(3): e9584 • Kooperationsgemeinschaft Mammographie / Deutsches Krebsforschungszentrum, Krebsinformationsdienst. Mammographie-Screening. Früherkennung von Brustkrebs. Was Sie darüber wissen sollten. 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Marcel Zwahlen, Berna Ursula Zybach, Berna Coordinamento Barbara Iseli Sczepanski, direttrice Programma di prevenzione contro il cancro del seno, Lega svizzera contro il cancro, Berna Design/Stampa Basisdruck AG, Berna Il presente argomentario è disponibile anche in francese e tedesco. Modalità di ordinazione: Tel. 0844 85 00 00 oppure [email protected] © Settembre 2010, Lega svizzera contro il cancro, Berna 2a edizione LSC / 9.2011 / 400 I / 3451