lettera del Direttore SC Oncologia ASL 1 Imperiese

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lettera del Direttore SC Oncologia ASL 1 Imperiese
…QUESTE DONNE NON LE FERMA NESSUNO
Ancora un calendario? Confesso che quando Monica Schellino, la Caposala, mi ha parlato per la prima volta
di questo suo progetto ero perplesso.
Ci sono già calendari di veline, calciatori, donne in carriera, bambini, carabinieri, disoccupati .
Ora anche le donne operate di Sanremo hanno deciso di farsi fotografare. Poi le ho viste all’opera, nel backstage, così mi hanno detto. Mi ha subito impressionato la loro forza, l’entusiasmo, la passione nel mettersi
in gioco e, devo dire, anche il risultato. Ho pensato, che brave, queste donne non le ferma nessuno! Non si
sentono modelle, né donne da copertina, ma donne normali nonostante il cancro abbia segnato la loro vita.
Non hanno paura di nominare con il suo nome questa malattia così “democratica”, che colpisce tutte,
giovani e vecchie, attrici e casalinghe, belle e brutte. Trovano insopportabile gli eufemismi, “la malattia del
secolo”, o peggio, “un brutto male” (ma perché esiste anche un bel male?) e ancor più l'idea di doversi
nascondere. Così con ironia, umorismo e una buona dose di ottimismo si sono fatte truccare, fotografare e
ora si fanno vedere così come sono, con i capelli che stanno ricrescendo, con le loro debolezze, e la loro
"bellezza " ritrovata. Forse non una bellezza standard a cui le donne troppo spesso sono chiamate a
confrontarsi e a modellarsi. Il cancro cambia la mente e il corpo e spesso questo corpo, tagliato e
trasformato, non ci sembra più il nostro, diverso da quello che avevamo prima, ma queste donne hanno
cercato di non avere paura o almeno hanno cercato di vincerla, e a me pare ci siano davvero riuscite.
Curare e seguire donne che hanno un cancro al seno non è una cosa facile, perché non si tratta solo di
trovare la giusta cura, operare e prescrivere farmaci, ma perchè occorre comprendere e condividere, per
quanto è possibile, soprattutto per un uomo, ansie, paure e frustrazioni. Le donne, infatti, non solo sono
spaventate dall'idea del tumore, come qualsiasi malato oncologico, ma, in più, temono di perdere una parte
che connota e contraddistingue la loro femminilità. L’intervento sul seno è spesso vissuta come " una
mutilazione", un qualcosa che potrebbe compromettere la propria femminilità e il rapporto di coppia.
Molte pazienti mi hanno detto che uscire dalla sala operatoria con il seno "nuovo" (rifatto) grazie alla
chirurgia ricostruttiva, è stato un grande aiuto per superare e elaborare questa perdita di una parte di sè,
anche se all'inizio lo si percepisce come una parte un po' estranea.
Quindi farsi fotografare è stato veramente un atto di gran coraggio e mi chiedo quanti uomini sarebbero
così coraggiosi e disinvolti.
Confesso che dopo tanti anni di lavoro in questo campo, posso senz’altro affermare che questa esperienza,
queste donne, mi hanno arricchito come medico e come persona.
Lazzaro Michele Repetto
Direttore SC Oncologia ASL 1 Imperiese.