66 Dieci … il numero perfetto

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66 Dieci … il numero perfetto
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Dieci … il numero perfetto
di Lucio Pisapia
10 è il numero perfetto, questo i tifosi del Napoli lo hanno sempre sostenuto, ma in tempi
non sospetti lo diceva anche Pitagora e se lo diceva lui dobbiamo accettarlo come un
dogma … Maradona permettendo.
Secondo Pitagora, e anche secondo Wikipedia, che spero proprio non scriva sciocchezze,
10 sarebbe il numero perfetto in quanto è la somma dei primi 4 numeri, e fino a qui, ed
essendo pure di origini campane, mi sentirei ancora di protendere per l’ipotesi “Maradona”,
se non fosse che proprio 4 sono i princìpi cosmologici, di cui io prima d’ora ignoravo
l’esistenza.
Devo ammettere la mia ignoranza, io guardo raramente la televisione e ancora meno
guardo Voyager, del mitico giornalista Roberto Giacobbo, specializzato in scienze
“esoteriche”, più che una definizione … un ossimoro.
Meno esotericamente i 4 princìpi cosmologici sono : Fuoco, Aria, Acqua e Terra, ma per
arrivare a 10 bisogna sommare 1+2+3+4, passaggio che nella mia ignoranza Wikipediana
già mi convince meno, infatti per quale misterioso motivo il numero perfetto non è più
semplicemente 4?
Per risolvere questo dubbio ci viene in aiuto Pitagora, che per dimostrare una cosa così
non si poteva certo accontentare di una semplice somma, una banale operazione alla
portata di qualsiasi bambino un po’ più istruito della media di allora, per questo il
matematico greco, a cui non mancava il tempo e l’ingegno per approfondire questi
argomenti cruciali, definì il Tetractys, che sempre secondo Wikipedia, è rappresentabile
con un triangolo:
Praticamente è un triangolo con 4 punti su ogni lato e un punto al centro, e sommando tutti
i punti del triangolo il risultato è appunto 10, ma non finisce qui, Pitagora deve pure
collocarci i 4 princìpi cosmologici, che se no la complessità e l’esoterismo della
spiegazione verrebbero a cadere, e sempre secondo Wikipedia li colloca così :
•
al primo livello c’è il Fuoco. Il punto superiore: l'Unità fondamentale, la compiutezza,
la totalità;
•
al secondo, livello c’è l’aria. I due punti: la dualità, gli opposti complementari, il
femminile e il maschile;
•
al terzo livello l’acqua. I tre punti: la misura dello spazio e del tempo, la dinamica
della vita, la creazione;
•
al quarto livello la Terra. I quattro punti: la materialità, gli elementi strutturali.
Ragionamento affascinante e benché il posizionamento relativo dei vari elementi sia più
che ragionevole, ovvero fuoco su / aria su / acqua su / terra, meno convincente è
l’associazione del numero di punti ai vari elementi. Infatti viene da chiedersi: perché il
fuoco ha un solo punto e per questo diventa l’unità fondamentale. E così via per gli
elementi successivi, e qui o Wikipedia non è stata precisa nelle spiegazioni o io non l’ho
studiata bene o Pitagora ha ampiamente approfittato della sua influenza scientifica per
tirare per i capelli la dimostrazione della prima cosa che gli passasse per la testa. Infatti a
quel tempo Pitagora doveva essere molto influente, immagino le dispute scientifiche
quando ad un certo punto uno dei contendenti per mettere a tacere l’altro diceva “questo
l’ha detto Pitagora” dopo di che nessuno più aveva il coraggio di ribattere, un po’ come si
fa oggi per mettere a tacere qualcuno e gli si dice “l’ha detto la televisione” oppure “è il
risultato dei sondaggi” o ancora “è il risultato dell’elaborazione del computer” e infine “c’è
scritto pure su internet”.
Ora non è che io voglia essere necessariamente bastian contrario, ma mi sorge il dubbio
che avendo abbastanza tempo e ingegno da “spendere” in queste argomentazioni si
potrebbero definire come perfetti anche tutti gli altri numeri che risultano dalla somma dei
numeri precedenti, ovvero il 3, il 6, il 15, il 21, ecc., ma se i greci antichi, che avevano
tanto tempo e ingegno a disposizione, non l’hanno fatto ci sarà stato sicuramente un
motivo valido, ma ai giorni nostri non è arrivata notizia di tutto ciò, o almeno Wikipedia non
ne fa cenno, e questo ne fa un ottimo argomento per una puntata monografica di Voyager.
Indipendentemente dal complesso ragionamento che ha portato Pitagora a questa
affermazione il quesito che mi pongo è: ma il 10 è perfetto per cosa?
Allora ho il sospetto che forse i Greci avessero troppo tempo a disposizione per sprecarlo
in estenuanti elucubrazioni, forse una persona con un impegno lavorativo a tempo pieno e
un po’ di senso pratico avrebbe semplicemente risposto che il 10 è perfetto per contarci le
dita delle due mani, e conseguentemente con le due mani contare in base 10 tutto ciò che
serve, ma la risposta sarebbe stata troppo banale per poter essere inclusa nella storia
delle scienze e questo Pitagora già allora lo sapeva, nonostante non ci fosse ancora
Wikipedia, ma sicuramente Voyager sì … grazie all’uso della macchina del tempo.