SPIAGGIAMENTI E CATTURE ACCIDENTALI DI TARTARUGHE

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SPIAGGIAMENTI E CATTURE ACCIDENTALI DI TARTARUGHE
Biol. Mar. Mediterr. (2011), 18 (1): 392-393
M. Ria, C. Caruso1, M. De Pirro1, G. Giannelli2, S. Guiducci3,
P. Meschini4, L. Papetti3, E. Ricevuto5
A.R.P.A.T. – Area Mare, Via Marradi, 114 - 57126 Livorno, Italia.
[email protected]
1
Clinica Veterinaria “Tartanet” Ente Parco Regionale della Maremma, Italia.
2
Centro WWF di Massa, Italia.
3
Acquario Comunale di Grosseto, Italia.
4
Comune di Livorno, Italia.
5
Provincia di Livorno, Italia.
SPIAGGIAMENTI E CATTURE ACCIDENTALI
DI TARTARUGHE MARINE IN TOSCANA:
RESOCONTO DELLE ATTIVITÀ DELLA RETE REGIONALE
STRANDING AND BY CATCH
OF SEA TURTLES ALONG TUSCANY COAST:
REPORT ON THE ACTIVITIES OF THE REGIONAL NETWORK
Abstract - Since 1990, a consortium of Tuscan institutes has been engaged in the activity of rescue,
recovery and release of sea turtles in the Ligurian and northern Tyrrhenian Sea. During this period, data
from a total of 406 specimens sea turtle, mainly the loggerhead sea turtle, Caretta caretta (Linnaeus,
1758), have been recorded.
Key-words: Caretta caretta, Tyrrhenian and Ligurian Sea, incidental catch, time series.
Introduzione - Nel Mediterraneo le tartarughe marine sono messe a rischio da
numerose attività umane, tra le quali la pesca è considerata una delle più importanti
(Casale, 2008). In questo contesto risulta fondamentale l’attività di centri che si
occupano di recupero e riabilitazione degli animali catturati, feriti o spiaggiati, di
sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di istituti di ricerca per la sperimentazione
di attrezzi da pesca dotati di accorgimenti che impediscano la cattura accidentale
di questi animali (AA.VV., 2007). In Toscana, a partire dal 1990, si è creata una
Rete Regionale che, vede attualmente il coinvolgimento di ARPAT, il Centro
Tartanet di Talamone, (Nannarelli et al., 2008), l’Istituto Zooprofilattico ToscanaLazio, l’Acquario Comunale di Grosseto e il centro WWF “L’Assiolo” di Massa,
con la collaborazione di Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale
dello Stato. In questo lavoro si presentano i risultati delle attività di monitoraggio e
recupero delle tartarughe marine nei mari toscani. Dal 2009 la Rete Regionale viene
inoltre implementata dalle attività previste dal progetto transfrontaliero marittimo
Gionha (Fase 3, azione 4) (http://www.arpat.toscana.it/gionha/gionha).
Materiali e metodi - I dati analizzati provengono dalle attività di monitoraggio e
di recupero effettuate in Toscana dai centri e dagli istituti afferenti alle Rete Regionale
dal 1990 al 2010. Durante ogni intervento, sono state raccolte informazioni relative
ai dati morfometrici, al sito, nonché alle modalità, di cattura o di ritrovamento.
Nel corso degli ultimi due anni, i dati raccolti sono confluiti nell’archivio gestito
nell’ambito del progetto Gionha.
Risultati - Tra le 402 tartarughe marine recuperate nel periodo 1990-2010,
la tartaruga comune Caretta caretta è risultata la specie più rappresentata (390
esemplari, pari al 97%). Inoltre (Meschini et al., 2006), sono stati ritrovati 7
esemplari di tartaruga liuto Dermochelys coriacea, piuttosto rara in Mediterraneo,
e 5 esemplari di tartaruga verde Chelonia mydas. Per quanto riguarda la tartaruga
Spiaggiamenti e catture accidentali di tartarughe marine in Toscana: resoconto delle attività della Rete Regionale 393
comune 154 esemplari sono stati catturati accidentalmente da attrezzi da pesca
(principalmente reti a strascico, reti da posta e palamiti), 100 sono state trovate
spiaggiate, 87 recuperate in mare; soltanto 6 esemplari sono stati avvistati, mentre
per 43 tartarughe non è stata registrata la modalità di ritrovamento. Nel periodo
di indagine il numero di esemplari vivi e morti registrati è risultato essere pari a
219 e 171 rispettivamente; gli esemplari vivi sono stati rilasciati in mare una volta
accertato il loro stato di salute e, in circa il 95% dei casi, previa marcatura. Tra i
235 animali di cui si dispone della lunghezza del carapace (LC), 158 sono giovani o
sub-adulti, con LC inferiore a 60 cm. Solo 8 esemplari avevano dimensioni superiori
a 70 cm di LC, potendo, quindi, essere considerati adulti. L’analisi della serie storica
mostra picchi di ritrovamento relativi al 2001 e agli ultimi 3 anni di indagine, dal
2008 al 2010, con la maggior parte dei ritrovamenti (187 animali) nel periodo giugnosettembre, mentre la cattura accidentale da parte della pesca a strascico mostra un
picco tra febbraio e marzo, fenomeno che potrebbe essere legato al comportamento
di dormienza osservato in C. caretta (Bentivegna et al., 2003; Ligas et al., 2008).
Conclusioni - L’attività della Rete Regionale coordinata da ARPAT rappresenta
un’esperienza fondamentale per la protezione, la salvaguardia ed il recupero delle
tartarughe marine, ma anche per la raccolta di dati ed informazioni sulla presenza,
la densità e la distribuzione di questi organismi nei mari toscani. Dall’analisi dei dati
raccolti in più di 20 anni risulta un incremento sensibile delle catture accidentali
e dei ritrovamenti di tartarughe marine (principalmente C. caretta) nella zona di
studio. Questo potrebbe essere legato ad una maggiore sensibilizzazione di tutti
gli operatori e fruitori del mare (forze dell’ordine, diportisti, turisti, ecc.), ad un
incremento dello sforzo di pesca nonché alla maggiore efficienza da parte dei centri
e istituti impegnati nel recupero di questi animali. Sebbene molta strada debba essere
ancora percorsa per comprendere a fondo la biologia e l’ecologia di questi organismi,
i dati raccolti in Toscana negli ultimi venti anni confermano la consistente presenza
di C. caretta nel Mar Ligure e nel Mar Tirreno Settentrionale.
Bibliografia
AA.VV. (2007) - Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine
ai fini della riabilitazione e per la manipolazione e rilascio a scopi scientifici. MiATTM-DPN,
ICRAM, Roma: 100 pp.
BENTIVEGNA F., HOCHSCHEID S., MINUCCI C. (2003) - Seasonal variability in voluntary
dive duration of the Mediterranean loggerhead turtle, Caretta caretta. Sci. Mar., 67 (3): 371-375.
CASALE P. (2008) - Incidental catch of marine turtles in the Mediterranean Sea: captures, mortality,
priorities. WWF Italy, Rome: 64 pp.
LIGAS A., FICO R., GUIDUCCI S., MARTELLUCCI E., MECIANI N., PAPETTI L., SIRNA
R. (2008) - Incidental catch of the loggerhead turtle, Caretta caretta (Linnaeus, 1758), in the
northern Tyrrhenian Sea. Atti Mus. Stor. Nat. Maremma, 22: 63-71.
MESCHINI P., MANCUSI C., LUSCHI P. (2006) - On the presence of sea turtles along the
Tuscany coast. Atti del 6° Congresso Nazionale della Societas Herpetologica Italica: 117-122.
NANNARELLI S., PIOVANO S., AFFRONTE M., FURII G., MORABITO D., OLLANO G.,
DE PIRRO M., PIREDDU L., MARZANO G., MARSICO N., LENTINI C., SGAMBATI
D., GIACOMA C. (2008) - Tartanet: una rete per la conservazione delle tartarughe marine in
Italia. In: Corti C. (ed), Herpetologia Sardiniae, Societas Herpetologica Italica. Ed. Belvedere,
Latina, “Le Scienze”: 377-381.