monitoraggio remoto di un impianto di depurazione
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monitoraggio remoto di un impianto di depurazione
Università degli Studi di Perugia – Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni A.A. 2007-2008 Candidato: Gabriele Gasperoni Relatore: Ing. Andrea Zanobini Azienda collaboratrice: C.S. Sistemi di Controllo di Montefiascone (VT) Abstract della tesi di laurea MONITORAGGIO REMOTO DI UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE L’obiettivo della tesi è quello di progettare un sistema di monitoraggio remoto di un processo reale, sviluppandone gli aspetti essenziali. Attraverso l’utilizzo di hardware economico e software evoluti si è realizzato un sistema affine a quelli implementati nei processi reali a livello industriale. Come processo da monitorare è stato scelto un impianto di depurazione di acque reflue. Il sistema è in grado di monitorare tutti i parametri fondamentali per il corretto funzionamento dell’impianto e consente di visualizzarli sullo schermo di qualsiasi computer collegato ad Internet. Di seguito si mostra lo schema a blocchi del sistema progettato (Figura 1). Impianto di depurazione Scheda acquisizione RS 232 Pc con LabView e LogMeIn Internet Pc o altro strumento con browser Web Figura 1 Schema a blocchi del sistema progettato Come si vede in figura, esso è composto dall’impianto di depurazione (il processo da monitorare), da una scheda di acquisizione e da due personal computer collegati a internet. La scheda acquisisce i segnali dai sensori presenti nell’impianto di depurazione, li elabora e, se necessario, interviene agendo con dei controlli automatici. Dopodiché invia i dati al PC tramite porta seriale RS-232. Nel computer è installato uno strumento virtuale realizzato con LabView per rendere più semplice ed immediata la visualizzazione dei dati da parte dell’utente. Nel PC si trova anche un altro programma, LogMeIn Free, per mettere in pratica il monitoraggio remoto. Grazie a questo software gratuito è possibile vedere lo schermo del computer dell’impianto da qualsiasi altro computer remoto; il tutto semplicemente accedendo ad una pagina web. Come detto sopra si è ipotizzato di monitorare un impianto di depurazione di acque reflue, o meglio, delle sue parti più importanti. Progettare un sistema di monitoraggio per un intero impianto di depurazione sarebbe risultato troppo impegnativo e fuori dagli scopi di questa tesi. Esso è costituito da tre vasche di contenimento per le acque reflue (figura 2). Nella prima, chiamata “Serbatoio di arrivo”, arrivano gli scarichi provenienti dalle fogne dopo essere stati privati dei materiali più grandi con delle griglie. Qui le acque reflue, solitamente acide, vengono neutralizzate attraverso l’aggiunta di calce e inviate alla seconda vasca, chiamata “Vasca di ossigenazione”. In questa fase i liquidi vengono depurati dalle sostanze organiche con dei batteri, definiti “fanghi attivi”, i quali necessitano di una certa quantità di ossigeno per rimanere vivi e svolgere la propria attività. Dopodiché le acque vengono rilanciate nell’ultima vasca, chiamata “Serbatoio di uscita”. In questa fase i liquidi residui vengono disinfettati mediante l’aggiunta di cloro e resi disponibili come acque per l’irrigazione. Calce Fognatura Ossigeno Cloro Serbatoio Vasca Griglie di di di Serbatoio di filtraggio arrivo ossigenazione uscita Acque per irrigazione Figura 2 Schema illustrativo dell’impianto di depurazione da monitorare All’interno delle tre vasche sono presenti: sensori e rilevatori per estrarre i parametri da monitorare; pompe per il circolo dei liquidi tra le vasche (pompe di rilancio) e per l’attività di depurazione delle acque reflue (aggiunta di calce, cloro ed ossigeno); interruttori comandati per l’accensione e lo spegnimento dei motori. I parametri analogici, rilevati dai sensori, sono: • acidità delle acque, ossia livello del pH, nel serbatoio di arrivo; • concentrazione dell’ossigeno nella vasca di ossigenazione; • livello della vasca di ossigenazione; • portata in uscita dell’impianto, misurata dopo il serbatoio d’uscita; • concentrazione del cloro nel serbatoio di uscita. I parametri digitali, trasmessi dai rilevatori, sono: • accensione e interruttore termico dei motori di o rilancio dal serbatoio di arrivo alla vasca di ossigenazione (chiamato Rilancio 1); o rilancio dalla vasca di ossigenazione al serbatoio di uscita (Rilancio 2); o soffiaggio aria nella vasca di ossigenazione (Soffiaggio 1 e 2); • accensione dei motori di aggiunta della calce nel serbatoio di arrivo e del cloro nel serbatoio di uscita; • livello dei serbatoi di calce e cloro e dei serbatoi di arrivo e di uscita (con dei galleggianti); • presenza della rete (con un rilevatore di rete). La scheda di acquisizione utilizzata è stata progettata dalla C.S. Sistemi di Controllo ed è in grado di acquisire ed elaborare tutti i parametri soprascritti. In figura 3 si mostra la disposizione fisica dei vari componenti sulla scheda stessa. SCHEDA DI ESPANSIONE USCITE ANALOGICHE CLOCK INTERNO INGRESSI DIGITALI USCITE DIGITALI MICRO RS232 PROCESSORE INGRESSI DIGITALI INGRESSI ANALOGICI ALIMENTAZIONE INGRESSI DIGITALI PORTA DI PROGRAMMAZIONE Figura 3 Scheda di acquisizione utilizzata Sulla scheda è installato il microprocessore 18F4620 prodotto dalla Microchip, visibile sulla destra in figura 3. Esso è il “cervello” elettronico di tutto il sistema di monitoraggio progettato. Infatti, grazie alle sue numerose funzionalità, è possibile controllare automaticamente tutti i parametri dell’impianto senza l’uso di un computer esterno. Il microprocessore è stato programmato in linguaggio Basic per acquisire i segnali analogici e digitali collegati agli ingressi e intervenire automaticamente per riportare i livelli dei parametri analogici nella norma, comandando attraverso le uscite digitali l’accensione o lo spegnimento dei motori appropriati. Come detto sopra è stato sviluppato uno strumento virtuale con il programma LabView per visualizzare i dati su uno schermo. Esso è composto da un interfaccia utente, il front panel, che risulta l’unica parte visibile dall’utente, e da uno schema a blocchi, il block diagram, che costituisce il codice di programmazione del front panel. Attraverso l’interfaccia utente, illustrata in figura 4, si possono consultare tutti i parametri monitorati con un solo colpo d’occhio. Figura 4 Interfaccia utente dello strumento virtuale realizzato con LabView Grazie alla presenza di spie, display ed indicatori simili a quelli tradizionali anche un operatore non esperto di informatica è in grado di leggere semplicemente questa schermata. Gli elementi principali del front panel sono il quadro Segnalazioni, per visualizzare rapidamente i parametri digitali, il quadro sinottico, per avere un’idea visiva dello stato dell’impianto, e il quadro Allarmi, dove vengono visualizzate tutte le anomalie riscontrate. Nonostante il sistema sia stato progettato per un processo ben definito si sono lasciate comunque valide molte procedure anche per il monitoraggio di altri processi. La scheda di acquisizione utilizzata, infatti, può essere impiegata anche in altre applicazioni, semplicemente cambiando qualche riga di codice. Ancor più “universale” è il programma usato per il monitoraggio remoto, LogMeIn, che può essere utilizzato per qualsiasi esigenza di controllo remoto. L’unica parte realizzata “ad hoc” è lo strumento virtuale sviluppato in LabView, anche se la facilità di utilizzo del software della National Instruments consente di costruire rapidamente applicativi per ogni esigenza.