La pesca in bergamasca
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La pesca in bergamasca
38 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 12 OTTOBRE 2014 Provincia «Punto nascita da salvare» Ma la protesta non decolla San Giovanni Bianco: sindaci e Comunità montana ribadiscono il no alla chiusura, ma la protesta forte non c’è. Il convegno finisce con un brindisi A pagina 41 [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ «La pesca muore nel lago dei divieti» Sul Sebino la fame unisce i «pescadùr» Gli ultimi professionisti lanciano insieme l’allarme Inquinamento, bracconaggio e calendari ridotti «E adesso fan saltare anche la nostra tredicesima» Sebino CLAUDIA MANGILI In un mare di divieti muore la pesca sul Sebino. Muore perché il lago è inquinato, perché i bracconieri se ne fregano dei divieti e fan man bassa lasciando gli altri a reti vuote. Muore perché ci sono troppi divieti, muore perché ogni volta che le Province decidono un nuovo calendario c’è da mettersi le mani nei capelli. E muore perché adesso le Asl di Bergamo e Brescia hanno deciso che è tempo di recepire una normativa calata da Roma. Da anni stabilisce che per questioni di salute, di igiene e di qualcos’altro che fa scuotere la testa ai pescatori, non si possono «seminare» in un lago i pesci nati in un altro. Da anni si deroga, che vuol dire si chiude un occhio e anche l’altro. Ma adesso è finita e su un pezzo di storia millenaria del Sebino è calata un’altra scure: non si potranno più prendere le uova dei pesci del lago d’Iseo e portarli a schiudere nell’incubatoio di Desenzano sul Garda per poi riportare i piccolini «a casa» e farli crescere qui. E siccome la «culla» che dovrebbe nascere sul lago d’Iseo - a Clusane - è impantanata nelle secche dei Tar e degli uffici legali, quest’anno salta anche quello che i pescatori chiamano «il panettone di Natale»: sette giorni più o meno in cui loro - e solo loro - pos- sono andare a caccia di coregoni - uno dei pesci più prelibati e dunque ricercati - durante il periodo di divieto di pesca in corrispondenza della «frega», quando i lavarelli salgono dagli alti fondali per andare a riva a deporre le uova. È in quei pochi giorni che si fa bottino, perché i pescatori sono autorizzati a catturare i coregoni, Vietato portare le uova dei coregoni sul Garda: così il nostro lago si svuoterà Lettera alle istituzioni per dire basta ai divieti di pesca «spremerli» per raccogliere le uova da consegnare alle guardie dirette sul Garda, ma poi tenersi il pesce. Quest’anno quei pochi giorninoncisaranno.Diconseguenza, niente «panettone», la tredicesima dei pescatori. Di conseguenza, probabilmente per la prima volta nella millenaria storia della pesca sul Sebino, gli ultimi sopravvissuti, quelli che lo stipendio per man- tenere la famiglia l’hanno sempre cercato ogni giorno dentro le reti, si sono radunati a Clusane per decidere come affrontare il futuro, come cercare di resistere e cosa fare per far capire negli uffici dove si decide che qui si rischia la fame. «Si rischia di andare tutti a casa» dice Natale Marini, 76 anni. Qualche settimana fa in Regione - dov’è rappresentante dei sebini nella Consultadellapesca-l’hannopremiato con un attestato per «la lunga e straordinaria attività di pescatore da 62 anni. Nonostante questo, fagliela capire tu che legiferare da lontano non salverà né i pesci né tantomeno i pescatori... «All’inizio di quest’anno – racconta – il nuovo calendario ittico ha allungato di parecchio i periodi in cui è vietato pescare alcune specie: il luccio da uno a due mesi, il persico da uno a uno e mezzo, idem la tinca. Le alborelle non si può fino al 2017 e fa niente se c’è pieno di bracconieri... Così si ammazza la pesca. Perché allungando i divieti si “accavallano” le reti e non possiamo gettarle nemmeno per prendere altre specie perché si rischia che ci finiscano dentro anche quelle vietate in quel periodo.Noncisicapiscepiùniente. E adesso ci fanno saltare anche il “panettone”. Noi nei giorni di deroga al divieto di pesca del coregone, qui a dicembre quando li possiamo prendere per mandare Dall’Europa al lago d’Endine per la Maratona della carpa Endine Il lago d’Endine, ogni anno meta di tantissimi appassionati che arrivano per pescare le carpe accampandosi nelle postazioni sparse sul litorale lacustre, si conferma uno degli specchi d’acqua più quotati per questo particolare tipo di pesca sportiva. Sono arrivati infatti da tutta Italia – ma anche da Belgio e Olanda – i pescatori che stanno partecipando questo fine setti- In gara 32 coppie, ma per partecipare sono piovute 1.200 domande mana alla 18a Maratona internazionale benefica di carp fishing, manifestazione non competitiva, organizzata dal Team Carp fishing Rudiano 55 e dal Carp fishing Endine 139, sedi periferiche di Carp fishing Italia. Ammesse alla sfida 32 coppie di pescatori (a fronte di oltre 1.200 domande di partecipazione arrivate via sms agli organizzatori) che giovedì si Il gruppo dei pescatori professionisti del lago d’Iseo che si sono riuniti per protestare contro gli ultimi divieti le uova sul Garda, facciamo un bel bottino. Ma da quest’anno non si potrà più. E cosa succederà? Che noi rimarremo senza “tredicesima” e che il lago pian piano si spopolerà anche di coregoni. Perché ormai non basta certo la riproduzione naturale: senza le semine di avannotti nel Sebino resterà poco o niente. E noi? E le nostre famiglie? E i giovani che si stanno affacciando a questa professione antica, faticosa, bellissima?». Così i pescatori uniti hanno cominciato la riscossa. Prima cosa, dopo la riunione, una lettera alle istituzioni per dire che nelle reti vuote annega la pesca, annega il lago e muore una tradizione che è una delle identità di un paese, di un territorio, di un mondo. 1 Natale Marini su un naèt nel porticciolo di Clusane d’Iseo sono date appuntamento alla Casa del pescatore di Monasterolo del Castello, cuore della manifestazione che si concluderà oggi a mezzogiorno con le autorità locali. A vincere la Maratona sarà la coppia che catturerà la carpa di maggior peso (big fish). Una ventina di postazioni Anno dopo anno il lago d’Endine è diventato sempre più attraente per i pescatori di carpe italiani e anche stranieri. Oltre all’appuntamento con la Maratona, infatti, il lago ha progressivamente migliorato le attrezzature e i servizi per accogliere gli appassionati: ci sono una ventina di postazioni fisse dove i pescatori possono accamparsi Pescatori a Monasterolo ©RIPRODUZIONE RISERVATA tutto l’anno (eccetto nei periodi di stop alla pesca) per pescare le carpe, prenotando al Punto unico attendamento (Puca) allestito alla Casa del pescatore di Monasterolo, ristorantearea pic nic della Provincia gestito dalla cooperativa «L’Innesto» di Gaverina. Il Punto unico attendamento è nato nel 2012, quando i quattro comuni che si affacciano sullo specchio d’acqua (Endine Gaiano, Monasterolo del Castello, Ranzanico e Spinone al Lago) hanno adottato un regolamento unico per l'attendamento su tutto il litorale con l’obiettivo di fornire regole uniformi e semplici per tutti gli appassionati che frequentano il lago. 1 39 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 12 OTTOBRE 2014 Dalmine, parcheggio a rischio Sale la paura tra i pendolari Anziana travolta da un’auto «Quella strada è pericolosa» Sotto accusa l’area di sosta vicino all’autostrada. La denuncia di un lettore: sporcizia e poca illuminazione, serve un intervento contro il degrado A pagina 46 Ricoverata con fratture la donna di 78 anni investita venerdì a Canonica d’Adda. I residenti protestano: «Servono subito misure contro la velocità» A pagina 49 A Endine la culla delle alborelle E dei lucci per annientare i siluri L’incubatoio ittico ripopolerà il lago d’Iseo delle «òe» ora vietate Ma ai pescatori professionisti non basta: ne serve uno sul Sebino Endine GIUSEPPE ARRIGHETTI Danilo Baiguini E la lenza bergamasca «Tanta preoccupazione» Quest’anno dunque la semina nel Sebino dei coregoni allevati a Desenzano non si può più fare: la notizia ha stoppato tutte le fasi preparatorie alla semina vera e propria, normalmente in programma nel mese di febbraio. I riproduttori venivano invece catturati nella prima parte del mese di dicembre, le loro uova portate nell’incubatoio dove rimanevano per 30/45 giorni. «Quest’anno tutto questo non accadrà – commenta mesto Danilo Baiguini, uno degli ultimi pescatori professionisti della provincia di Bergamo – e sinceramente sono molto preoccupato. Già il maltempo ha segnato la nostra attività quest’estate, l’annata è stata decisamente negativa, ma ora si mettono di mezzo anche le normative e i regolamenti... Se si smette di seminare i coregoni, nel giro di due o tre anni al massimo la loro popolazione diminuirà drasticamente». «Ma la Provincia di Bergamo anziché investire 100 mila euro per l’incubatoio ittico in costruzione a Endine Gaiano non poteva fare qualcosa di più per il Sebino?». È questa la domanda che guizza come un’anguilla fra i pescatori del lago d’Iseo. Ma l’ufficio Pesca dell’ente provinciale invita tutti a superare la delusione del momento, provocata dalle brutte notizie arrivate da Clusane di Iseo e da Desenzano e a considerare la questione in maniera più globale. Anzitutto, a Endine Gaiano, nei pressi del campo sportivo comunale sta sorgendo il primo incubatoio ittico bergamasco dedicato all’allevamento del luccio, pesce che nel lago di Endine da anni è in sofferenza per l’ingombrante presenza del siluro. Ma il luccio è un anello determinante nella catena alimentare dei pesci: è un predatore ed è l’unico naturale antagonista del siluro. «Per eliminare questa specie dannosa per l’ecosistema – spiegano i tecnici di Via Tasso – negli ultimi due anni abbiamo prelevato 35 quintali di siluri, ma questo non basta. Ecco perché si è deciso di costruire una struttura per l’allevamento dei lucci: dall’incubatoio ne usciranno, ogni anno, 50 mila giovani esemplari pronti per essere rilasciati nel lago di Endine, dove andranno a mangiare lo stesso cibo del siluro e quindi ci aiuteranno a contenerlo». Il luccio, al pari dei coregoni di Desenzano, non potrà essere rilasciato nel Sebino. «E questo non dipende da noi – aggiungono i tecnici della Provincia – ma da una disposizione comunitaria emanata per prevenire due patologie dei pesci: necrosi ematopoietica infettiva e setticemia emor- In arrivo nel lago d’Endine il primo incubatoio ittico bergamasco Fermo per ricorsi al Tar l’impianto previsto a Clusane d’Iseo I predatori «buoni» sono gli unici in grado di contrastare quelli «cattivi» ragica virale. Un decreto legislativo del 2008 ha recepito questa direttiva comunitaria e fino a quest’anno erano state concesse delle deroghe, ma ora non è più possibile. Se un lago non è riconosciuto indenne, il pesce oggetto di riproduzione artificiale deve essere prodotto in aziende all’interno del bacino e deve essere reimmesso nello stesso. Per ottenere la possibilità di “esportare” il coregone da Desenzano o il luccio da Endine anche sul Sebino bisogna ottenere l’indennità sanitaria dei due incubatoi e soprattutto dei laghi di Garda e di Endine: sono passaggi lunghi, che necessitano di periodici prelievi e campionamenti di materiale al fine di verificare l’assenza delle due malattie». Diversa è invece la situazione Cattura da record per Lorenzo e papà All’amo due lucci di oltre un metro Endine Lucci così non se ne vedevano da tempo sul lago di Endine: nei giorni scorsi Gerardo Frigerio e il figlio Lorenzo, 10 anni appena, di Sovere, sono stati protagonisti di una cattura eccezionale. Un esemplare catturato ieri, la manifestazione chiude oggi FOTO TARZIA Abituati a pescare nello specchio d’acqua della Val Cavallina, non credevano ai loro occhi quando alle loro lenze hanno abboccato due esemplari di luccio davvero notevoli. Il più grande era lungo 135 centimetri e pesava quasi dieci chili (per la precisione: 9,250 chi- Gerardo Frigerio Lorenzo Frigerio, 10 anni per le specie allevate in aree o aziende riconosciute indenni (è il caso degli allevamenti di trota che forniscono materiale per semine o gare di pesca): queste ultime possono essere immesse in tutte le acque senza problemi. Per quanto riguarda l’aspetto economico («Non poteva la Provincia di Bergamo mettere una parte di quei centomila euro anche per il Sebino?») occorre chiarire due altri aspetti. Il primo è che chi finanzia l’opera non è la Provincia, che è solo uno degli enti coinvolti dalla Comunità montana dei laghi (capofila dell’intervento) la quale ha ottenuto finanziamenti anche dalla Fondazione Cariplo, dall’Autorità di Bacino e dalla Fondazione istituti educativi. La Provincia, per parte sua, ha invece sottoscritto il protocollo di intesa che la porterà a cofinanziare il nuovo incubatoio di Clusane di Iseo, ma sull’altra sponda del Sebino ci sono due problemi che frenano questa opera: il ricorso al Tar dei residenti che confinano con l’area verde destinata ad accogliere l’incubatoio e la richiesta di approfondimenti tecnici sul progetto da parte della Sovrintendenza ai beni archeologici di Milano che vuole essere sicura che là sotto non ci siano palafitte o altri insediamenti preistorici. Insomma, la Provincia di Bergamo investendo a Endine non ha tolto nulla al Sebino. E anzi, un elemento da non dimenticare, riguarda l’altra specie che verrà allevata nell’incubatoio della Val Cavallina: oltre al luccio saranno allevate uova di alborelle. Essendo queste della famiglia dei ciprinidi, potranno essere portate anche nel Sebino. E forse il divieto di pescarle (valido fino al 2017) non verrà più rinnovato. 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA li), mentre quello «piccolo» era lungo 101 centimetri e pesava 3,9 chilogrammi. «Entrambi i pesci – spiega Gerardo Frigerio – sono stati catturati con esche artificiali e immediatamente rilasciati vivi, dopo la foto di rito, secondo lo spirito della pesca “catch and release”». La doppia cattura di lucci così grandi nel lago di Endine non è una novità assoluta, ma rappresenta certamente un fatto inconsueto: esemplari di dieci chili sono sempre più rari perché il luccio patisce la presenza del pesce siluro. Per tutelarli, la Provincia di Bergamo, nelle regole del calendario ittico del 2014, aveva modificato la misura minima per la cattura da 60 a 70 centimetri. 1 G. Ar.