Tutti pazzi per le carpe. Il lago d`Endine fa il pienone
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Tutti pazzi per le carpe. Il lago d`Endine fa il pienone
48 L’ECO DI BERGAMO SABATO 21 LUGLIO 2012 Natura & turismo Il boom deI «Carp fishing» Ci sono 22 postazioni attrezzate in quattro paesi Sono 22 le postazioni per la pesca alla carpa con attendamento sul lago d’Endine. I quattro Comuni rivieraschi lo scorso marzo hanno adottato un regolamento unico per regolare gli accessi e istituito un punto prenotazioni alla Casa del pescatore di Monasterolo 22 a Tutti pazzi per le carpe Il lago d’Endine fa il pienone Pescatori in tenda da tutta Europa, 600 arrivi in 4 mesi La cooperativa: opportunità per il turismo sostenibile I sindaci: con regole e controlli tuteliamo il territorio A Lago d’Endine come il campeggio abusivo o l’abbandono di rifiuti: oltre alle polizie locali dei paesi, si punta a coinvolgere nei controlli anche altre forze dell’ordine e volontari. I contatti con le varie realtà sono già in corso. EMANUELE BIAVA Arrivano da tutta Europa con tende, canne da pesca e un solo obiettivo: catturare qualche grossa carpa del lago d’Endine e farsi fotografare con il pescione in braccio prima di liberarlo in acqua, vivo e vegeto. Per farlo i pescatori sono disposti a restare accampati più giorni sul lago e anche a privarsi di qualche ora di sonno: è la notte, infatti, il momento propizio per vincere la sfida con le (furbissime) carpe. Questa tecnica di pesca, conosciuta come «Carp fishing», sta facendo registrare un vero e proprio boom di appassionati sulle sponde dello specchio d’acqua tra Endine, Ranzanico, Spinone e Monasterolo: da aprile ad oggi le presenze sono state oltre 600. A favorire l’arrivo dei pescatori, oltre al sole delle ultime settimane e al passaparola sui siti internet degli appassionati, anche un nuovo regolamento unico adottato dai quattro Comuni rivieraschi lo scorso marzo. Novità principale del protocollo è il Punto unico concessioni attendamento (Puca), un ufficio che i Comuni hanno scelto di allestire alla Casa del pescatore di Monasterolo, il ristorante-area picnic gestito dalla cooperativa «L’Innesto» di Gaverina Terme: è qui che ci si deve recare per poter mettere la propria tenda in una delle 22 postazioni di pesca (tre dedicate alle persone diversamente abili) sparse sul litorale lacustre. Una procedura più semplice e uniforme rispetto a prima, quando i pescatori, a seconda del punto in cui volevano accamparsi, dovevano rivolgersi al singolo Comune competente. «Il bilancio dei primi quattro mesi – spiega Lodovico Patelli, presidente della cooperativa L’Innesto – è positivo: abbiamo ricevuto richieste da tutta Italia, ma anche da Inghilterra, Francia, Belgio, Austria e Olanda. Oltre 200 le concessioni rilasciate I sindaci: turismo da sostenere Lodovico Patelli de «L’Innesto» Nelle postazioni si pesca anche di notte. Ambiente e abusivi, giro di vite in arrivo e, se si tiene conto che per ogni postazione sono passate in media tre persone, le presenze sono state più di 600». Numeri importanti per la Val Cavallina che da tempo punta al rilancio turistico sostenibile e di recente ha ottenuto fondi europei per riqualificare aree verdi, sentieri, percorsi ed edifici storici nell’ambito di un Progetto integrato d’area (Pia). «In questo contesto – prosegue Patelli – la pesca alla carpa è un’occasione per contribuire a creare una "comunità ospitale". L’obiettivo del regolamento è agevolare l’accesso al lago, anche alle persone diversamente abili, rispettando la natura e le leggi». Controlli da potenziare Sulle rive del lago restano i divieti di accamparsi (possono farlo solo i carpisti titolari di concessione), di accendere falò e di pescare nei periodi in cui il calendario provinciale non lo consente. A questo proposito i Comuni e la cooperativa si stanno muovendo per potenziare i controlli contro comportamenti scorretti «Sul lago arrivano appassionati da tutta Italia e dall’estero – sottolinea Marco Terzi, sindaco di Spinone –: il regolamento unico consente di accoglierli in modo efficiente e, al tempo stesso, di garantire il rispetto del territorio. Stiamo lavorando per migliorare ancora, in particolare i controlli: vorremmo coinvolgere anche la Protezione civile e le guardie ecologiche, attraverso la Provincia». Il sindaco di Ranzanico, Sergio Buelli, aggiunge: «I primi risultati del nuovo regolamento sono positivi: permette infatti un accesso più ordinato alle postazioni. Siamo in campo per mantenere le piazzole pulite e in ordine, mentre la polizia locale vigila sul rispetto dei luoghi. Il ricavato delle quote versate dai pescatori servirà per migliorare le postazioni, installare la cartellonistica e quanto altro di utile al servizio». Angelo Pezzetti, sindaco di Endine, aggiunge: «Già dal ’97 ci adoperiamo per sostenere questa pesca rispettosa dell’ambiente, con la preziosa collaborazione di Bruno Zenti che anche quest’anno organizzerà la Maratona internazionale di Carp fishing. La presenza di pescatori è un’opportunità di sviluppo che deve essere sostenuta». E Denis Pettini, assessore all’Ecologia di Monasterolo che con il sindaco Maurizio Trussardi ha lavorato alla stesura del regolamento, conclude: «Il regolamento è servito a dare un senso univoco alle scelte del territorio e a mettere una serie di paletti per garantire il rispetto di questi luoghi, aprendoli al turismo per favorire lo sviluppo della valle». ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA a «Spazi senza barriere e si pesca anche con la carrozzina» a Tre delle 22 postazioni di pesca del lago d’Endine sono completamente accessibili ai pescatori diversamente abili ed esclusive per loro. Particolarità delle piazzole, oltre al fatto di essere prive di qualsiasi tipo di barriera che possa ostacolare il passaggio di carrozzine o altre attrezzature, il fatto che i pesca- tori disabili pagano regolarmente la quota, mentre i loro accompagnatori possono accedervi gratuitamente: una barriera in meno anche sotto il profilo economico. In una di queste postazioni troviamo Giuseppe Brignoli, 51 anni, di Trescore: membro del Consiglio dell’Associazione di- sabili bergamaschi, da 33 anni su una carrozzina, Brignoli non rinuncia alla sua passione per il Carp fishing e si adopera perché tutti possano praticare questo tipo di pesca, senza barriere. «Da tre anni vengo a pescare sul lago d’Endine – spiega – e mi sono dato da fare affinché venissero messe a disposizione queste piazzole accessibili. È il primo anno e siamo ancora in una fase di "rodaggio", ma il bilancio fino ad ora è positivo e l’anno prossimo, sulla base dell’esperienza maturata, penso che si potrà migliorare ancora». «Accompagnatori da tutelare» «In particolare – prosegue Brignoli – è positivo il fatto che gli accompagnatori non paghino: 49 L’ECO DI BERGAMO SABATO 21 LUGLIO 2012 In arrivo un nuovo software per fare domanda online Sul sito della cooperativa le prenotazioni in tempo reale La «porta d’ingresso» telematica per i pescatori che vogliono mettere la tenda in una delle postazioni del lago d’Endine è il sito www.innesto.org. Si tratta dello spazio digitale della cooperativa «L’Inne- sto» di Gaverina Terme, che gestisce la Casa del pescatore di Monasterolo dove è stato allestito il Punto unico concessioni attendamento (Puca). Cliccando sulla sezione «Casa del pescatore» del sito, si trova tutta la documentazione per il Carp fishing sul lago: ci sono il regolamento, i moduli per chiedere in concessione della postazione e anche una tabella con lo stato delle prenotazioni in tempo reale. In questo modo ogni pescatore può vedere quali piazzole sono libere nel periodo scelto. È in arrivo, fanno sapere da L’Innesto, anche un nuovo software per prenotare online in modo semplice e veloce. Il lago d’Endine è diventato uno degli specchi d’acqua preferiti dai pescatori di carpe d’Italia e di diversi Paesi europei a Marco Sporton è arrivato da Mestre con altri tre amici pescatori A passeggio tra i pescatori «Inglese, ho preso casa qui» Sulle sponde non solo bergamaschi ma anche veneti e stranieri Attrezzature super e il mito di «Biancaneve», la carpa inafferrabile A Lago d’Endine Jonathan Carrett, di origini inglesi, con una carpa di 10 chili Fabio Zaccarini, su lago col padre Giovanni, prepara le esche FOTO TARZIA «Da dove vengo? Newcastle, Inghilterra. Ma a Endine ormai sono di casa, nel vero senso della parola: ho proprio una casa di villeggiatura qui e durante l’anno ci vengo spesso. Per pescare, ma d’inverno anche per andare a sciare nelle valli». Alan Cecchini, 35 anni, informatico, è uno dei tanti turisti stranieri che frequentano il lago: ha messo la tenda in una postazione di Endine, accanto a quella del suo amico Jonathan Carrett, 44 anni, insegnante originario di Southampton e da anni residente a Osio Sotto. Sono due pescatori appassionati e attrezzati di tutto punto: canne da pesca dotate di sensori acustici che suonano quando la carpa abbocca (strumento utile di notte, quando si va a dormire in tenda lasciando le lenze in acqua), un piccolo gommone, esche di vario tipo (piccole sfere in cui sono miscelati aromi e farine) e un apposito lancia esche. «Mi piace la vita di lago – spiega Alan – e stare in mezzo alla natura. Durante l’anno vengo 7-8 volte da queste parti, anche con la mia ragazza». «Sono entrato in contatto via internet con Alan – continua Jonathan –, la rete è piena di forum anche se la postazione è accessibile, infatti, c’è comunque bisogno di qualcuno che aiuti a montare la tenda e a svolgere altre mansioni. La presenza degli accompagnatori dunque deve essere favorita». «Sono stato a pescare anche in laghetti privati – aggiunge Giuseppe Brignoli – e ho trovato una buona accessibilità. In generale si può dire che la sensibilità sul tema delle barriere è aumentata, ma in questo campo bisogna sempre far sentire la propria voce per ottenere risultati buoni e definitivi». «La sfida col pesce» Giuseppe Brignoli nella postazione «senza barriere» con una carpa Anche Brignoli, come gli altri pescatori che abbiamo incontrato sul lago d’Endine, è appas- carboidrati e scegliendo bene gli aromi: con l’esca sbagliata si rischia di allontanare il pesce, oppure di "saziarlo" facendogli perdere qualsiasi interesse a cercare altro cibo». «Adrenalina al massimo» Alan Cecchini è arrivato per pescare a Endine da Newcastle, in Inghilterra di pescatori. È una passione che ho fin da bambino: nel ’98, quando sono arrivato in Italia, questo tipo di pesca non era diffuso come oggi e c’era anche meno rispetto per i pesci, che spesso venivano uccisi, mentre ora vanno rilasciati vivi». A Monasterolo, vicino alla Casa del pescatore, una postazione con ben quattro pescatori arrivati da Mestre: Claudio Saverno, 32 anni, camionista; Andrea Bolgan, 32 anni, operaio; Marco Sporton, 23, impiegato; e Luca Scaggiante, 21 anni, operaio. Anche loro attrezzatissimi: tende, gommone, sensori, esche (singolari quelle al gusto di fragola, che sembrano piacere molto alle carpe) e un ecoscadaglio per misurare la profondità del lago. «Bisogna essere preparati – dicono – e avere una buona strategia, le carpe sono molto furbe. Le esche per esempio vanno preparate con cura, a seconda del posto e del periodo, dosando proteine e A Spinone troviamo Giovanni Zaccarini, 57 anni, operaio di Bergamo, con il figlio Fabio di 32 anni: anche loro sono pescatori esperti, appassionati e super attrezzati (hanno anche il disinfettante da mettere sul labbro della carpa catturata). Fabio mostra sul telefonino una foto scattata nel 2006 con una enorme carpa di 25 chili, la famigerata «Biancaneve», mito del lago d’Endine, che tutti i pescatori hanno sognato di catturare almeno una volta: ora si vocifera che il pesce sia morto, ma c’è chi spera sempre di trovarselo attaccato all’amo. «Veniamo sul lago dal 1996 – raccontano –, per pescare le carpe ci vuole pazienza e preparazione. L’adrenalina sale al massimo quando il sensore sulla canna suona: non sai mai che pesce troverai, a volte capitano pesci molto grossi e pesanti, un "combattimento" vero e proprio in cui la vittoria non è scontata». ■ E. B. ©RIPRODUZIONE RISERVATA sionato e «studia» i modi migliori possibili per riuscire a catturare le carpe: «La sfida – spiega – è riuscire a essere più furbi del pesce, prestando attenzione alla preparazione delle esche e alle condizioni del punto in cui ci si trova a pescare. Un altro aspetto che mi piace del Carp fishing è che permette di stare in mezzo alla natura, rispettandola: il pesce, come è noto, non viene ucciso, ma liberato». «Il lago d’Endine – conclude – è bello e andrebbe valorizzato di più, con tante iniziative e manifestazioni che richiamino i turisti e possano valorizzare questo territorio che ha ancora molte potenzialità da esprimere». ■ Em. Bi. La Casa del pescatore di Monasterolo: ci sono anche spazi per il barbecue