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Classificazione Descrizione Riproduzione Alimentazione Phylum Cordati Classe Uccelli Ordine Strigiformi Famiglia Strigidi Genere Athene Specie Athene noctua È un rapace notturno con corpo tozzo e capo schiacciato lungo circa 23 cm. Sul capo gli occhi sono frontali e grandi, cerchiati di nero, con l’iride gialla e le pupille nere, il becco, adunco e seminascosto tra le piume, è di colore giallo-grigiastro. Il collo può essere ruotato completamente in modo da garantire la visione in tutte le direzioni e localizzare i movimenti delle prede. Gli artigli sono grandi e forti, spesso rivestiti di piumino per meglio sopportare il freddo della notte. Il piumaggio non è mai vivacemente colorato: la parte superiore del corpo è di colore grigio-bruno, quella inferiore è prevalentemente bianca. Le ali sono breve e arrotondate e allargate raggiungono i 55 cm di apertura. Si riconoscono in base a richiami sonori che sono molto forti e possono essere uditi a grande distanza. Si riproduce tra marzo e giugno. La femmina depone da 2 a 4 uova che sono covate solo da lei per un periodo di 27-28 giorni al termine dei quali nascono i pulcini che vengono imbeccati solo dalla madre per circa 2-3 settimane. I giovani hanno piumaggio di colore uniforme e le piume sulla fronte sono poco sviluppate e corte come se avessero "i capelli a spazzola”. Non presenta dimorfismo sessuale, anche se la femmina è leggermente più grande del maschio. La dieta è carnivora: si ciba di piccoli vertebrati quali topi, ghiri, pipistrelli, rospi e grossi insetti. Svolge la sua attività nelle ore comprese fra il tramonto e l'alba. Essenziali per catturare le prede sono gli occhi posti frontalmente in modo da garantire una vista stereoscopica e individuare così le prede con grande precisione, ma anche l'udito efficiente e capace di percepire ogni minimo fruscio. Altra caratteristica importante per la predazione è il volo silenzioso. Inghiotte le prede intere e quindi ingerisce anche le ossa e i peli delle vittime. Per liberarsi di questi residui espelle le borre, pacchetti di peli e piume che contengono al loro interno gli ossicini delle prede. Queste possono essere facilmente rinvenute sotto il nido e permettono agli zoologi di ricostruire la sua dieta. Habitat Particolari aspetti etologici Curiosità Si trova in Europa, Asia e nord-Africa; in Italia è molto comune ad eccezione della regione alpina. Quasi tutti gli uccelli diurni diventano assai aggressivi quando sorprendono uno strigiforme in pieno giorno, volandogli intorno e cercando di beccarlo. Questo comportamento è detto mobbing interspecifico e ha la funzione di allontanare il predatore dal proprio territorio. La tendenza degli uccelli al mobbing è stata sfruttata per secoli dai cacciatori: civette e barbagianni venivano tenuti vivi e usati come richiamo. Nella tradizione i rapaci notturni come la civetta sono sempre stati un simbolo negativo, capace di suscitare timore e diffidenza. In realtà le abitudini notturne e l’aspetto sono adattamenti a un ruolo importante nelle catene alimentari: il controllo dei roditori infestanti. Nella mitologia greco-romana, la civetta era sacra a Minerva e simbolo della sapienza.