201510 Ottobre 2015 - Treviso
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201510 Ottobre 2015 - Treviso
ANNO ROTARIANO 2015 - 2016 – mese di ottobre 2015 n. 3 “CULTURA, IDENTITÀ, SVILUPPO” PROGRAMMA MESE DI OTTOBRE 2015 Martedì 6 ottobre 2015 anticipata a SABATO 3 Ottobre 2015 - ingresso libero, aperto a familiari e amici Ore 17,00 Museo S. Caterina in Treviso IN GONDOLA SULL’ELBA – Arie e concerti veneziani in Sassonia ORCHESTRA BAROCCA DEI CONSERVATORI DEL VENETO Musiche di Vivaldi, Telemann e autori del Settecento europeo Martedì 13 ottobre 2015 Ristorante “Al Migò” - Ca’ del Galletto Ore 20,00 - Caminetto ASSEMBLEA DEI SOCI PER ELEZIONE CARICHE SOCIALI Presidente anno rotariano 2017-18 e Consiglio Direttivo 2016-17 DUE NUOVI SOCI SI PRESENTANO: Emanuela Putoto e Fabrizio Morona. Martedì 20 ottobre 2015 – aperta ai familiari Ristorante “Al Migò” – Ca’ del Galletto Ore 20,00 - Conviviale M° Paolo Troncon, Direttore Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto Presidente Conferenza Direttori dei Conservatori italiani REALTA’ E PROSPETTIVE DELLA FORMAZIONE MUSICALE GIOVANILE IN AMBITO NAZIONALE E INTERNAZIONALE Martedì 27 ottobre 2015 - aperto ai familiari Ristorante “Al Migò” – Ca’ del Galletto Ore 20,00 - Caminetto Prof. Paolo Trevisi, regista e socio onorario del Club BUON COMPLEANNO, MARIO DEL MONACO! Ricordo del grande tenore nel centenario della nascita 1 ROTARY CLUB TREVISO Organigramma 2015-2016 CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Giuliano Simionato Past President: Marcellino Bortolomiol Presidente eletto: Mauro Polo Vice Presidenti: Caterina Passarelli, Marina Grasso Consigliere Segretario: Andrea Bellieni Consigliere Tesoriere: Roberto Migot Consigliere Prefetto: Daniele Barbazza Consiglieri: Laura Masetto, Stefano Minetto, Roberto Riscica COMPOSIZIONE DELLE COMMISSIONI Commissione Amministrazione Commissione Azione internazionale Presidente: Roberto Riscica Vice Presidente: Adriano Cappellari Membri: Roberto Migot (Finanze e Bilancio), Daniele Barbazza (Programmi Attività) Franco Vivian (Bollettino e informazione rotariana) Angelo Caneve, Marina Grasso (Sito Web) Presidente: Lajos Okolicsányi Vice Presidente: Daniele Barbazza Membri: Alberto Alexandre, Gianfranco Gagliardi Commissione Relazioni pubbliche Presidente: Laura Giraldo, Vice Presidente: Marina Grasso Membri: Alessandra Del Giudice, Maurizia Marzolini Commissione Effettivo Presidente: Bruno Bazzotti Membri: Giuseppe Bidoli, Franco Vivian, Matteo Previti Commissione Progetti di Servizio Presidente: Caterina Passarelli Vice Presidente: Laura Masetto Membri: Carla Bidoli, Maria Antonietta Possamai Commissione Fondazione Rotary Presidente: Roberto Migot Vice Presidente: Giuseppe Buoro Membri: Diego Pavan, Graziano Visentin Commissione Azione Giovani Presidente: Andrea Danesin, Vice Presidente: Umberto Crivellari Membri: Cesare Calandri, Susanna Gotta Zanetti Commissione Rotary Day Presidente: Marcellino Bortolomiol Membri: Giuseppe Bidoli, Stefano Minetto, Roberto Riscica Sottocommissione Borse di Studio Presidente: Daniele Barbazza Membri: Mario Di Nicolantonio, Susanna Gotta Zanetti, Mariano Maggiotto Sottocommissione Rapporti con l’Ateneo Presidente: Franco Vivian Membri: Daniele Barbazza, Andrea Bellieni Revisore dei Conti Marco Giorgio Contessotto 2 CRONACHE Ristorante “Al Migò” ore 20 - Caminetto Presiede Il Presidente Giuliano Simionato MARTEDI’ 1 settembre 2015 I PRINCIPALI SVILUPPI DELL’ECONOMIA NAZIONALE E DEL VENETO NELL’ANALISI DELLA BANCA D’ITALIA Dott.ssa Franca Placonà Gli economisti si interrogano da sempre su quali siano le determinanti dello sviluppo economico nel lungo periodo. Oggi ci si chiede che cosa a sua volta determini il progresso tecnico e l'accrescimento della produttività. La risposta che si sta affermando è: la capacità di un'impresa, di un'economia, di una società, di imparare continuamente; il dinamismo, l'inventiva endogena, il gusto della sfida intellettuale e imprenditoriale. "Buona" è un'impresa capace di ricercare e sviluppare continuamente nuovi prodotti e nuovi metodi, di aggredire nuovi mercati. È molto difficile che un'impresa di questo tipo sia , e resti, piccola. L'Italia è, tra i principali paesi europei, quello dove il divario di produttività tra imprese piccole e medio-grandi è il più ampio. Le imprese nascono piccole ovunque, ma poi o scompaiono o crescono in fretta. In Italia, se non scompaiono, quasi sempre restano indefinitamente nel limbo della piccola dimensione. Non è estraneo a questo fenomeno il fatto che le ragioni della buona impresa sono state per lunghi periodi ignorate nel nostro paese. Certamente questo è successo nell'ultimo mezzo secolo: in molti casi ad opera degli stessi imprenditori, renitenti alla crescita delle loro aziende; in generale, per la persistenza di opinioni pubbliche e politiche ostili all'economia di mercato. Far nascere nuovi imprenditori, convincere quelli che ci sono a far crescere le loro imprese, separandole dai destini della famiglia, premiare il coraggio e l'inventiva, disincentivare le rendite di posizione, questo è l'impegno prioritario della politica economica oggi nel nostro paese. Il sistema produttivo italiano è polarizzato: accanto a non poche imprese capaci di competere con successo sui mercati internazionali vi è una pletora di imprese, prevalentemente piccole, che non riescono ad accrescere la propria efficienza produttiva e hanno pertanto visto ridursi le quote di mercato a vantaggio dei concorrenti situati nei paesi emergenti. L'innovazione, non solo di prodotto e di processo, ma anche quella organizzativa, l'internazionalizzazione, la partecipazione a catene produttive globali sono gli aspetti principali che segnano il confine tra le imprese di successo e quelle che stentano a sopravvivere. La crisi degli ultimi anni ha reso più netta questa demarcazione e ha portato alla luce l'inadeguatezza di una parte rilevante del sistema produttivo italiano. Che cosa frena l'innovazione nelle imprese, la loro capacità di sviluppare o anche solo di adottare nuove tecnologie e nuove pratiche organizzative? In primis alcune caratteristiche strutturali, intrinseche, del sistema produttivo italiano. Ma anche l'assenza o l'inadeguatezza di un quadro di politiche, di norme e di prassi amministrative che sia amico, non nemico, dello sviluppo economico. C'è un ruolo specifico delle politiche pubbliche nel potenziare la capacità innovativa delle imprese in almeno tre campi: la disciplina dei mercati dei prodotti e del lavoro; la ricerca scientifica e il sistema educativo; le politiche di incentivazione monetaria all'innovazione delle imprese. Non si deve però dimenticare che le politiche sono solo una parte – forse neanche la principale - di quello che occorre fare. Gran parte dell'attività di innovazione scaturisce dal rischio libero, non assicurato, che ogni imprenditore corre quando 3 sperimenta un nuovo procedimento o un nuovo prodotto. È necessario che questa fonte di progresso, di mobilità del corpo sociale, non sia disseccata. Diceva Luigi Einaudi nel suo profetico saggio In lode del profitto che nella generale tendenza assicurativa delle società moderne il profitto rimane uno dei pochi elementi di reddito flessibili, che garantiscono l'assorbimento del rischio. Palazzo Giacomelli Piazzetta Garibaldi Treviso ore 20 - Conviviale LUNEDI’ 7 settembre 2015 INTERCLUB CON TREVISO NORD E ASOLO-PEDEMONTANA DEL GRAPPA Proff. Francesco Giavazzi e Giorgio Brunetti, economisti UNA DISCUSSIONE SULL’OGGI, DALL’EUROPA AL NORD EST Sala delle riunioni affollata al completo per l’incontro – organizzato come Interclub fra i Rotary Treviso Nord, Treviso e Asolo-Pedemontana del Grappa – che i proff. Francesco Giavazzi e Giorgio Brunetti, illustri esperti e accademici, hanno tenuto sull’economia internazionale e italiana. La conversazione, svolta a due voci, non poteva che iniziare dallo stato attuale dell’unione monetaria, per arrivare poi a tutto il resto: l’euro come moneta senza stato, la lezione per l’Italia arrivata dalla Grecia, i criteri per ragionare sul taglio delle tasse e della revisione della spesa pubblica, gli indicatori da osservare per capire la direzione imboccata dal nostro Paese. L’integrazione europea, ha rilevato il prof. Giavazzi, ha proceduto storicamente per fasi, crescendo nel secondo dopoguerra con l’aspirazione della pace, della giustizia, della libertà. A lungo l’attenzione si è concentrata sulla capacità di sviluppo economico dell’area continentale che, grazie anche all’interazione stessa, è oggi assai elevata. Prima è venuto il mercato interno, poi la moneta unica. E già alla nascita dell’euro si era autorevolmente affermato che una moneta senza stato non può essere sostenibile a lungo. Dunque, se l’integrazione è un processo, l’unione politica deve esserne l’esito. Nelle tappe intermedie s’incontrano rischi, e oggi il rischio è costituito dalla diffidenza tra nazioni emersa prepotentemente negli ultimi mesi: lo squilibrio finanziario di Atene è stato solo il detonatore di una situazione accumulata negli anni con una crescita economica non sostenuta da un aumento della produttività e con una spesa effettuata oltre le possibilità reali. L’Italia è una realtà diversissima dalla Grecia – ha continuato il relatore – ma rimane la lezione di dover aumentare la produttività. La perdurante lentezza della nostra ripresa sta nell’arretratezza tecnologica e nel contesto relativamente sfavorevole per le imprese, a cui si aggiunge in maniera determinante la corruzione. Quando era noto che si sarebbe perso il controllo del cambio, con annessa possibilità di svalutazioni competitive, le imprese avrebbero dovuto investire maggiormente nella ricerca e nell’uso delle tecnologie. Tra gli ostacoli incontrati pesano inoltre la giustizia civile, lenta e farraginosa, la qualità dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e la poca chiarezza delle regole. La revisione della spesa, poi, ha senso se non equivale soltanto a tagliare i fondi: uno stato di qualità richiede un capitale umano di maggiore qualità. Tuttavia, il PIL italiano ha smesso di essere negativo, e questo è un dato rassicurante, intorno al quale occorre monitorare i tre indicatori utili a valutare la ripresa dell’economia, cioè investimenti, credito e occupazione. Rivisitando il cosiddetto “Modello Nordest”, il prof. Brunetti ne ha rilevato luci ed ombre: voglia e capacità di fare ma anche individualismo spinto e 4 scarsa logica di sistema. Negli anni Sessanta si cercavano imprese non fordiste: il Nordest aveva queste competenze e ha intercettato la domanda. Il declino è iniziato con la caduta del muro di Berlino e col cessare della svalutazione competitiva nel ’95. Poi nel 2000 l’ossessione cinese ha cambiato tutto, facendo emergere l’incapacità del sistema Italia di utilizzare i vantaggi dell’euro e di ridurre il debito. Così la nazione e il Veneto hanno avuto una bassa crescita. C’è stata una selezione darwiniana: le imprese rimaste in piedi, quelle meno legate al modello domestico, hanno compreso che l’internazionalizzazione e l’innovazione sono le due chiavi per restare competitive. Oggi, ha concluso il relatore, il tema principale da affrontare per risollevare il Paese schiacciato sul quotidiano è fare una politica industriale europea e avviarne di nazionali. Ristorante “Al Migò” ore 20 - Conviviale MERCOLEDI’ 16 settembre 2015 L’ALBA DEI LIBRI QUANDO VENEZIA HA FATTO LEGGERE IL MONDO Dott. Alessandro Marzo Magno scrittore e giornalista Presiede Il Presidente Giuliano Simionato Dov’è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. Nella grande metropoli europea – perché all’epoca solo Parigi, Venezia e Napoli superavano i 150.000 abitanti – hanno visto la luce anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di agricoltura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare… Tutto questo ha ci raccontato Alessandro Marzo Magno nella partecipata conviviale del 16 settembre, ripercorrendo la sua fortunata opera L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo, edita da Garzanti. La città lagunare descritta dal noto giornalista e scrittore veneziano (finalista del Premio selezione “Bancarella Cucina 2015” con il libro Il genio del gusto, edito pure da Garzanti) è quella degli inizi del Cinquecento, quando cioè la Serenissima, nel giro di un breve torno di tempo, diventa il centro dell’editoria mondiale, dove si stampavano la metà dei libri pubblicati in Europa. Le ragioni per cui Venezia, almeno per tutto il XVI secolo, sarà la capitale del libro, furono molteplici. Nella stessa epoca (fra il 1452 e il 1455) in cui Giovanni Gutenberg stampò con i caratteri mobili la sua Bibbia a Magonza, due chierici tedeschi arrivarono con l’attrezzatura necessaria a stampare nel monastero di Santa Scolastica a Subiaco, vicino a Roma (proprio dove San Benedetto aveva fondato l’ordine) e pubblicarono il De Oratore di Cicerone. E sarà sempre un tedesco a portare la stampa a Venezia, Giovanni da Spira, pubblicando lui pure Cicerone. Sarà solo l’inizio, perché i due chierici non saranno gli unici tedeschi ad esportare la nuova tecnica di stampa. Molti altri gireranno l’Europa come nomadi, con un’attrezzatura molto limitata, stanziandosi in varie città e negli innumerevoli stati che all’epoca facevano l’Europa. E poi il principe degli editori: Aldo Manuzio, che cambierà definitivamente il 5 in Europa con l’adozione del libro ‘portatile’ (anche se già esistevano delle bibbie di piccolo formato) o economico, ritenuto adatto agli studenti o studiosi che vagavano tra le grandi università, l’invenzione del corsivo e di una nuova punteggiatura (il punto e virgola, gli accenti e gli apostrofi) e il bestseller. A Venezia Manuzio pubblicherà classici in greco e latino, il Petrarca e il Castiglione, ma anche l’Hipnerotomachia Poliphili (meglio nota come il Polifilo) di Francesco Colonna, a tutti gli effetti un libro tendente alla licenziosità (peraltro scritto da un frate), ritenuto unanimemente il libro più bello uscito sul mercato editoriale non tanto per il contenuto, forse, ma soprattutto per la qualità delle miniature recentemente attribuite agli ambienti dell’incisore padovano Benedetto Bordon, tanto belle da essere in passato attribuite ad Andrea Mantegna o a Giovanni Bellini. Ma l’Alba dei libri (in cui Alessandro Marzo Magno conferma la sua verve riuscendo a trasformare in piacevole lettura anche gli esiti di una lunga e puntigliosa ricerca storica) non si limita a Manuzio, dato che si tratta di un’opera molto ben documentata che attraversa quel periodo storico al centro delle nostre glorie rinascimentali facendoci incontrare Pietro Aretino, Pietro Bembo e raccontandoci un’esperienza senza la quale non esisterebbe l’editoria come oggi la conosciamo. Gita a Cornuda e Crocetta del Montello ore 13 – Conviviale Ristorante “Le Corderie”, Cornuda Presiede Il Presidente Giuliano Simionato MARTEDI’ 22 settembre 2015 riunione sospesa e rinviata a SABATO 26 SETTEMBRE 2015 VISITA ALLA TIPOTECA ITALIANA, AL MUSEO DELLA STAMPA E A VILLA SANDI Tipoteca Italiana, fondazione privata sostenuta da Grafiche Antiga, è dal 1995 il più importante polo museale italiano di cultura tipografica, storia della stampa e design del carattere. La sede è ospitata negli spazi già occupati a fine Ottocento dal Canapificio Veneto di Crocetta del Montello, ora pregiata testimonianza di archeologia industriale. Museo, archivio, stamperia, biblioteca, galleria e auditorium sono le forme attraverso le quali la Tipoteca offre l’occasione di sperimentare la bellezza tangibile dell’arte tipografica. Qui studenti, designer e appassionati di tutto il mondo possono conoscere la storia dei caratteri e i protagonisti della loro progettazione, scoprire gli strumenti originali del tipografo, apprezzare i processi creativi e approfondire tutto ciò che è cultura della stampa e comunicazione visiva. Grazie a visite, laboratori, mostre temporanee e incontri, il dialogo tra passato e contemporaneità delle arti grafiche viene stimolato da un percorso espositivo snodantesi su oltre 2.000 metri quadrati, che introduce il pubblico alla conoscenza degli strumenti della stampa attraverso documenti, oggetti originali, postazioni corredate da filmati, agili supporti didattici. Accanto al percorso espositivo è allestita una stamperia interna, che utilizza macchine d’epoca perfettamente restaurate. In questo ambiente consacrato allo spirito creativo dove la storia è eccezionale fonte di ispirazione, un nutrito gruppo di nostri rotariani e amici è stato accolto dai titolari della Fondazione, i fratelli Silvio e Franco Antiga, venendo quindi accompagnati con passione e competenza alla scoperta di un’affascinante esperienza come quella dell’invenzione e della storia della stampa, che ha permesso la diffusione 6 universale del sapere e la nascita del libro moderno. Dopo il pranzo, consumato piacevolmente nell’annesso ristorante “Le Corderie”, si è passati a visitare la vicina Villa Sandi-Sernagiotto-Cassis, splendido edificio di scuola palladiana del 1622 (attribuito ad Andrea Pagnossin), caratterizzato dal grande pronao con timpano ornato di statue e sostenuto da quattro colonne. L’accesso piano è reso imponente dalla larga rampa lastricata e dall’ombroso viale fiancheggiato dalle statue di Orazio Marinali, mentre giardino, parco, barchesse, scuderia e chiesetta completano la cornice esterna. L’edificio, patrimonio storico-culturale del territorio, è un felice esempio di quel legame tra arte e agricoltura caratterizzante il paesaggio veneto dei secoli passati. La famiglia Moretti Polegato, da generazioni dedita alla cultura del vino, ha rilanciato questa tradizione facendo di Villa Sandi la sede di rappresentanza della cantina omonima e promuovendo su basi moderne la cultura della vigna, sempre presente in zona, unendo innovazione e ricerca al rispetto e all’amore per la tradizione ed il territorio. Al di sotto della villa si estendono per oltre un chilometro e mezzo secolari e suggestive cantine sotterranee che, per la loro naturale caratteristica di mantenere costante temperatura e umidità, creano un ambiente ideale per la maturazione e l’invecchiamento dei vini. Qui vengono poste a maturare le bottiglie dello spumante Metodo Classico Opere Trevigiane, mentre le due barricaie ospitano le botti per l’invecchiamento delle Grandi Riserve. E invero, dopo aver assistito all’interessante video di presentazione, visitato l’interno della villa e il dedalo delle ben provvedute cantine, il commiato dei partecipanti è stato accompagnato da un gradito brindisi di saluto. Ristorante “Al Migò” Ca’ del Galletto Ore 20,00 Caminetto Presiede Il Presidente Giuliano Simionato Martedì 29 settembre 2015 ASSEMBLEA DEI SOCI per approvazione del Consuntivo 2014-15 e presa d’atto del Bilancio si Previsione 2015-16 Come da Regolamento, la riunione è stata dedicata all’approvazione del Conto consuntivo 2014-15 e alla presentazione del Bilancio di previsione 2015-16, rispettivamente illustrati dal Past President Marcellino Bortolomiol e dal Presidente Giuliano Simionato, con ratifica del primo e presa d’atto del secondo da parte dell’assemblea. Hanno fatto seguito agli adempimenti alcuni fattivi contributi sulla vita e l’attività del Club, offerti dai soci Bruno Bazzotti (Delegato distrettuale per l’innovazione e Presidente della Commissione Effettivo), Andrea Danesin (Presidente Commissione Azione Giovani), Laura Giraldo e Marina Grasso (Commissione Pubbliche Relazioni e Sito Web). 7 COMUNICAZIONI DELLA SEGRETERIA DIMISSIONI DI SOCI Il Consiglio Direttivo, nell’ultima riunione, preso atto delle motivazioni, ha accolto le dimissioni dei soci Riccardo Arnaboldi e Franca Placonà CONDOGLIANZE DEL CLUB a Ada Paola Stiz per la perdita del Padre a Umberto Crivellari e Signora per la perdita del fratello della Signora AUGURI AI SOCI Giorgio Dominese – Elio Tommaso Paollillo – Caterina Passarelli – Maria Antonietta Possamai per il loro compleanno che ricorre nel mese di ottobre SOCI IN ALTRI CLUB O ATTIVITA’ ROTARIANE Simionato, Polo, Danesin, Grasso, Del Giudice e Calandri all’apertura dell’anno rotariano del Rotaract Bazzotti, Polo, Grasso al Forum Distrettuale sull’Effettivo e sulla Leadership DAL DISTRETTO SEMINARIO ROTARY FOUNDATION E ONLUS DISTRETTUALE Sabato 14 novembre 2015 - DoubleTree by Hilton Hotel - Venezia Nord, Mogliano Veneto Registrazione dalle ore 8,45 alle ore 9,30 RICORDATE DI DESTINARE IL 5 PER MILLE AL “PROGETTO ROTARY DISTRETTO 2060 – ONLUS” - C.F. 93150290232 L’ANGOLO DELL’INNER WHEEL MERCATINO VINTAGE DEL 21 OTTOBRE 2015 Se esiste un posto dove trovare le cose più particolari, quello è di sicuro il mercatino del vintage. Giovedì 22 ottobre, nella splendida Loggia dei Cavalieri, abbiamo allestito uno store con capi di vestiario, pellicce, scarpe, accessori, oggettistica, bigiotteria: proponevamo capi anche di grandi firme, buona qualità, ottimo stato, convinte che nel vintage non esista il fuori moda, anzi ogni oggetto che abbia un passato ha maggiori possibilità di avere una vita in più. Non è il low cost a invogliare all’acquisto, è la vita segreta di quel capo che, riciclato, riutilizzato, incontra il gusto e suggerisce nuove emozioni. Gli oggetti raccontano, sempre, tradizioni, storie passate, ma esprimono anche un concetto contemporaneo di risparmio e riutilizzo dei beni. Nessun senso di colpa, dunque, a comperare, vista anche la nobile finalità del mercatino, il cui ricavato sarà devoluto all’Istituto Menegazzi per la realizzazione di una Sala Multifunzionale per anziani. E poi, talvolta, succedono cose molto carine: tra tutte le acquirenti, è passata anche una giovane donna inglese appassionata del vintage. Parlando con Alma, ha dimostrato interesse per la storia e le finalità dell’Inner Wheel. Tornata a Londra ha cercato un club, si è fatta dare l’indirizzo e ha scritto una mail che è arrivata alla nostra presidente dopo un giro tortuoso per il Consiglio nazionale e il Distretto. Joanna è stata due giorni a Treviso perché faceva parte della delegazione che ha portato un quadro di El Greco alla mostra a Ca’ dei Carraresi. Al mercatino è capitata per caso, mentre visitava il centro storico. La foto che ci ha scattato racconta questa piccola storia di luoghi, di cose e di persone conosciute, di ricordi gentili e inaspettati. SEGRETERIA Orario: Lunedì – Martedì – Venerdì: dalle ore 16,30 alle ore 18,30 Indirizzo: Largo di Porta Altinia, 23 – 31100 TREVISO Tel. e fax: 0422-579931 – per comunicazioni urgenti cell. Signora Masia: 329 – 5464808 e-mail: [email protected] - sito web: rotaryclubtreviso.it 8