201510 Ottobre 2015 - Treviso

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201510 Ottobre 2015 - Treviso
ANNO ROTARIANO 2015 - 2016 – mese di ottobre 2015 n. 3
“CULTURA, IDENTITÀ, SVILUPPO”
PROGRAMMA MESE DI OTTOBRE 2015
Martedì 6 ottobre 2015 anticipata a
SABATO 3 Ottobre 2015 - ingresso libero, aperto a familiari e amici
Ore 17,00 Museo S. Caterina in Treviso
IN GONDOLA SULL’ELBA – Arie e concerti veneziani in Sassonia
ORCHESTRA BAROCCA DEI CONSERVATORI DEL VENETO
Musiche di Vivaldi, Telemann e autori del Settecento europeo
Martedì 13 ottobre 2015
Ristorante “Al Migò” - Ca’ del Galletto
Ore 20,00 - Caminetto
ASSEMBLEA DEI SOCI PER ELEZIONE CARICHE SOCIALI
Presidente anno rotariano 2017-18 e Consiglio Direttivo 2016-17
DUE NUOVI SOCI SI PRESENTANO: Emanuela Putoto e Fabrizio Morona.
Martedì 20 ottobre 2015 – aperta ai familiari
Ristorante “Al Migò” – Ca’ del Galletto
Ore 20,00 - Conviviale
M° Paolo Troncon, Direttore Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto
Presidente Conferenza Direttori dei Conservatori italiani
REALTA’ E PROSPETTIVE DELLA FORMAZIONE MUSICALE GIOVANILE
IN AMBITO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Martedì 27 ottobre 2015 - aperto ai familiari
Ristorante “Al Migò” – Ca’ del Galletto
Ore 20,00 - Caminetto
Prof. Paolo Trevisi, regista e socio onorario del Club
BUON COMPLEANNO, MARIO DEL MONACO!
Ricordo del grande tenore nel centenario della nascita
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ROTARY CLUB TREVISO
Organigramma 2015-2016
CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente: Giuliano Simionato
Past President: Marcellino Bortolomiol
Presidente eletto: Mauro Polo
Vice Presidenti: Caterina Passarelli, Marina Grasso
Consigliere Segretario: Andrea Bellieni
Consigliere Tesoriere: Roberto Migot
Consigliere Prefetto: Daniele Barbazza
Consiglieri: Laura Masetto, Stefano Minetto, Roberto Riscica
COMPOSIZIONE DELLE COMMISSIONI
Commissione Amministrazione
Commissione Azione internazionale
Presidente: Roberto Riscica
Vice Presidente: Adriano Cappellari
Membri: Roberto Migot (Finanze e Bilancio),
Daniele Barbazza (Programmi Attività)
Franco Vivian (Bollettino e informazione rotariana)
Angelo Caneve, Marina Grasso (Sito Web)
Presidente: Lajos Okolicsányi
Vice Presidente: Daniele Barbazza
Membri: Alberto Alexandre,
Gianfranco Gagliardi
Commissione Relazioni pubbliche
Presidente: Laura Giraldo,
Vice Presidente: Marina Grasso
Membri: Alessandra Del Giudice,
Maurizia Marzolini
Commissione Effettivo
Presidente: Bruno Bazzotti
Membri: Giuseppe Bidoli, Franco Vivian,
Matteo Previti
Commissione Progetti di Servizio
Presidente: Caterina Passarelli
Vice Presidente: Laura Masetto
Membri: Carla Bidoli, Maria Antonietta Possamai
Commissione Fondazione Rotary
Presidente: Roberto Migot
Vice Presidente: Giuseppe Buoro
Membri: Diego Pavan, Graziano Visentin
Commissione Azione Giovani
Presidente: Andrea Danesin,
Vice Presidente: Umberto Crivellari
Membri: Cesare Calandri, Susanna Gotta Zanetti
Commissione Rotary Day
Presidente: Marcellino Bortolomiol
Membri: Giuseppe Bidoli, Stefano Minetto,
Roberto Riscica
Sottocommissione Borse di Studio
Presidente: Daniele Barbazza
Membri: Mario Di Nicolantonio,
Susanna Gotta Zanetti, Mariano Maggiotto
Sottocommissione Rapporti con l’Ateneo
Presidente: Franco Vivian
Membri: Daniele Barbazza, Andrea Bellieni
Revisore dei Conti
Marco Giorgio Contessotto
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CRONACHE
Ristorante
“Al Migò”
ore 20 - Caminetto
Presiede
Il Presidente
Giuliano
Simionato
MARTEDI’ 1 settembre 2015
I PRINCIPALI SVILUPPI DELL’ECONOMIA NAZIONALE
E DEL VENETO NELL’ANALISI DELLA BANCA D’ITALIA
Dott.ssa Franca Placonà
Gli economisti si interrogano da sempre su quali siano le
determinanti dello sviluppo economico nel lungo periodo.
Oggi ci si chiede che cosa a sua volta determini il progresso
tecnico e l'accrescimento della produttività. La risposta che si
sta affermando è: la capacità di un'impresa, di un'economia,
di una società, di imparare continuamente; il dinamismo,
l'inventiva endogena, il gusto della sfida intellettuale e
imprenditoriale. "Buona" è un'impresa capace di ricercare e
sviluppare continuamente nuovi prodotti e nuovi metodi, di
aggredire nuovi mercati. È molto difficile che un'impresa di questo tipo sia , e resti,
piccola. L'Italia è, tra i principali paesi europei, quello dove il divario di
produttività tra imprese piccole e medio-grandi è il più ampio. Le imprese nascono
piccole ovunque, ma poi o scompaiono o crescono in fretta. In Italia, se non
scompaiono, quasi sempre restano indefinitamente nel limbo della piccola
dimensione.
Non è estraneo a questo fenomeno il fatto che le ragioni della buona impresa sono
state per lunghi periodi ignorate nel nostro paese. Certamente questo è successo
nell'ultimo mezzo secolo: in molti casi ad opera degli stessi imprenditori, renitenti
alla crescita delle loro aziende; in generale, per la persistenza di opinioni pubbliche
e politiche ostili all'economia di mercato. Far nascere nuovi imprenditori,
convincere quelli che ci sono a far crescere le loro imprese, separandole dai destini
della famiglia, premiare il coraggio e l'inventiva, disincentivare le rendite di
posizione, questo è l'impegno prioritario della politica economica oggi nel nostro
paese.
Il sistema produttivo italiano è polarizzato: accanto a non poche imprese capaci di
competere con successo sui mercati internazionali vi è una pletora di imprese,
prevalentemente piccole, che non riescono ad accrescere la propria efficienza
produttiva e hanno pertanto visto ridursi le quote di mercato a vantaggio dei
concorrenti situati nei paesi emergenti.
L'innovazione, non solo di prodotto e di processo, ma anche quella organizzativa,
l'internazionalizzazione, la partecipazione a catene produttive globali sono gli
aspetti principali che segnano il confine tra le imprese di successo e quelle che
stentano a sopravvivere. La crisi degli ultimi anni ha reso più netta questa
demarcazione e ha portato alla luce l'inadeguatezza di una parte rilevante del
sistema produttivo italiano. Che cosa frena l'innovazione nelle imprese, la loro
capacità di sviluppare o anche solo di adottare nuove tecnologie e nuove pratiche
organizzative? In primis alcune caratteristiche strutturali, intrinseche, del sistema
produttivo italiano. Ma anche l'assenza o l'inadeguatezza di un quadro di
politiche, di norme e di prassi amministrative che sia amico, non nemico, dello
sviluppo economico. C'è un ruolo specifico delle politiche pubbliche nel
potenziare la capacità innovativa delle imprese in almeno tre campi: la disciplina
dei mercati dei prodotti e del lavoro; la ricerca scientifica e il sistema educativo; le
politiche di incentivazione monetaria all'innovazione delle imprese.
Non si deve però dimenticare che le politiche sono solo una parte – forse neanche
la principale - di quello che occorre fare. Gran parte dell'attività di innovazione
scaturisce dal rischio libero, non assicurato, che ogni imprenditore corre quando
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sperimenta un nuovo procedimento o un nuovo prodotto. È necessario che questa
fonte di progresso, di mobilità del corpo sociale, non sia disseccata.
Diceva Luigi Einaudi nel suo profetico saggio In lode del profitto che nella generale
tendenza assicurativa delle società moderne il profitto rimane uno dei pochi
elementi di reddito flessibili, che garantiscono l'assorbimento del rischio.
Palazzo Giacomelli
Piazzetta Garibaldi
Treviso
ore 20 - Conviviale
LUNEDI’ 7 settembre 2015
INTERCLUB CON TREVISO NORD
E ASOLO-PEDEMONTANA DEL GRAPPA
Proff. Francesco Giavazzi e Giorgio Brunetti, economisti
UNA DISCUSSIONE SULL’OGGI, DALL’EUROPA AL NORD EST
Sala delle riunioni affollata al completo per l’incontro – organizzato come
Interclub fra i Rotary Treviso Nord, Treviso e Asolo-Pedemontana del
Grappa – che i proff. Francesco Giavazzi e Giorgio Brunetti, illustri esperti
e accademici, hanno tenuto sull’economia internazionale e italiana.
La conversazione, svolta a due voci, non poteva che iniziare dallo stato
attuale dell’unione monetaria, per arrivare poi a tutto il resto: l’euro come
moneta senza stato, la lezione per l’Italia arrivata dalla Grecia, i criteri per
ragionare sul taglio delle tasse e della revisione della spesa pubblica, gli
indicatori da osservare per capire la direzione imboccata dal nostro Paese.
L’integrazione europea, ha rilevato il prof. Giavazzi, ha proceduto
storicamente per fasi, crescendo nel secondo dopoguerra con l’aspirazione
della pace, della giustizia, della libertà. A lungo l’attenzione si è
concentrata sulla capacità di sviluppo economico dell’area continentale
che, grazie anche all’interazione stessa, è oggi assai elevata. Prima è venuto
il mercato interno, poi la moneta unica. E già alla nascita dell’euro si era
autorevolmente affermato che una moneta senza stato non può essere
sostenibile a lungo. Dunque, se l’integrazione è un processo, l’unione
politica deve esserne l’esito. Nelle tappe intermedie s’incontrano rischi, e
oggi il rischio è costituito dalla diffidenza tra nazioni emersa
prepotentemente negli ultimi mesi: lo squilibrio finanziario di Atene è
stato solo il detonatore di una situazione accumulata negli anni con una
crescita economica non sostenuta da un aumento della produttività e con
una spesa effettuata oltre le possibilità reali. L’Italia è una realtà
diversissima dalla Grecia – ha continuato il relatore – ma rimane la lezione
di dover aumentare la produttività. La perdurante lentezza della nostra
ripresa sta nell’arretratezza tecnologica e nel contesto relativamente
sfavorevole per le imprese, a cui si aggiunge in maniera determinante la
corruzione. Quando era noto che si sarebbe perso il controllo del cambio,
con annessa possibilità di svalutazioni competitive, le imprese avrebbero
dovuto investire maggiormente nella ricerca e nell’uso delle tecnologie. Tra
gli ostacoli incontrati pesano inoltre la giustizia civile, lenta e farraginosa,
la qualità dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e la poca
chiarezza delle regole. La revisione della spesa, poi, ha senso se non
equivale soltanto a tagliare i fondi: uno stato di qualità richiede un capitale
umano di maggiore qualità.
Tuttavia, il PIL italiano ha smesso di essere negativo, e questo è un dato
rassicurante, intorno al quale occorre monitorare i tre indicatori utili a
valutare la ripresa dell’economia, cioè investimenti, credito e occupazione.
Rivisitando il cosiddetto “Modello Nordest”, il prof. Brunetti ne ha rilevato
luci ed ombre: voglia e capacità di fare ma anche individualismo spinto e
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scarsa logica di sistema. Negli anni Sessanta si cercavano imprese non
fordiste: il Nordest aveva queste competenze e ha intercettato la domanda.
Il declino è iniziato con la caduta del muro di Berlino e col cessare della
svalutazione competitiva nel ’95.
Poi nel 2000 l’ossessione cinese ha cambiato tutto, facendo emergere
l’incapacità del sistema Italia di utilizzare i vantaggi dell’euro e di ridurre
il debito. Così la nazione e il Veneto hanno avuto una bassa crescita. C’è
stata una selezione darwiniana: le imprese rimaste in piedi, quelle meno
legate al modello domestico, hanno compreso che l’internazionalizzazione
e l’innovazione sono le due chiavi per restare competitive.
Oggi, ha concluso il relatore, il tema principale da affrontare per risollevare
il Paese schiacciato sul quotidiano è fare una politica industriale europea e
avviarne di nazionali.
Ristorante
“Al Migò”
ore 20 - Conviviale
MERCOLEDI’ 16 settembre 2015
L’ALBA DEI LIBRI
QUANDO VENEZIA HA FATTO LEGGERE IL MONDO
Dott. Alessandro Marzo Magno
scrittore e giornalista
Presiede
Il Presidente
Giuliano
Simionato
Dov’è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo
Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico
bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi
bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. Nella
grande metropoli europea – perché all’epoca solo Parigi, Venezia
e Napoli superavano i 150.000 abitanti – hanno visto la luce
anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il
primo trattato di agricoltura illustrato, il primo libro di giochi
con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina,
medicina, arte militare… Tutto questo ha ci raccontato Alessandro Marzo Magno
nella partecipata conviviale del 16 settembre, ripercorrendo la sua fortunata opera
L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo, edita da Garzanti. La città
lagunare descritta dal noto giornalista e scrittore veneziano (finalista del Premio
selezione “Bancarella Cucina 2015” con il libro Il genio del gusto, edito pure da
Garzanti) è quella degli inizi del Cinquecento, quando cioè la Serenissima, nel giro
di un breve torno di tempo, diventa il centro dell’editoria mondiale, dove si
stampavano la metà dei libri pubblicati in Europa. Le ragioni per cui Venezia,
almeno per tutto il XVI secolo, sarà la capitale del libro, furono molteplici. Nella
stessa epoca (fra il 1452 e il 1455) in cui Giovanni Gutenberg stampò con i caratteri
mobili la sua Bibbia a Magonza, due chierici tedeschi arrivarono con l’attrezzatura
necessaria a stampare nel monastero di Santa Scolastica a Subiaco, vicino a Roma
(proprio dove San Benedetto aveva fondato l’ordine) e pubblicarono il De Oratore di
Cicerone. E sarà sempre un tedesco a portare la stampa a Venezia, Giovanni da
Spira, pubblicando lui pure Cicerone. Sarà solo l’inizio, perché i due chierici non
saranno gli unici tedeschi ad esportare la nuova tecnica di stampa. Molti altri
gireranno l’Europa come nomadi, con un’attrezzatura molto limitata, stanziandosi
in varie città e negli innumerevoli stati che all’epoca facevano l’Europa.
E poi il principe degli editori: Aldo Manuzio, che cambierà definitivamente il
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in Europa con l’adozione del libro ‘portatile’ (anche se già esistevano delle bibbie di
piccolo formato) o economico, ritenuto adatto agli studenti o studiosi che vagavano
tra le grandi università, l’invenzione del corsivo e di una nuova punteggiatura (il
punto e virgola, gli accenti e gli apostrofi) e il bestseller. A Venezia Manuzio
pubblicherà classici in greco e latino, il Petrarca e il Castiglione, ma anche
l’Hipnerotomachia Poliphili (meglio nota come il Polifilo) di Francesco Colonna, a tutti
gli effetti un libro tendente alla licenziosità (peraltro scritto da un frate), ritenuto
unanimemente il libro più bello uscito sul mercato editoriale non tanto per il
contenuto, forse, ma soprattutto per la qualità delle miniature recentemente
attribuite agli ambienti dell’incisore padovano Benedetto Bordon, tanto belle da
essere in passato attribuite ad Andrea Mantegna o a Giovanni Bellini. Ma l’Alba dei
libri (in cui Alessandro Marzo Magno conferma la sua verve riuscendo a
trasformare in piacevole lettura anche gli esiti di una lunga e puntigliosa ricerca
storica) non si limita a Manuzio, dato che si tratta di un’opera molto ben
documentata che attraversa quel periodo storico al centro delle nostre glorie
rinascimentali facendoci incontrare Pietro Aretino, Pietro Bembo e raccontandoci
un’esperienza senza la quale non esisterebbe l’editoria come oggi la conosciamo.
Gita a Cornuda e
Crocetta del
Montello
ore 13 – Conviviale
Ristorante
“Le Corderie”,
Cornuda
Presiede
Il Presidente
Giuliano Simionato
MARTEDI’ 22 settembre 2015 riunione sospesa e rinviata a
SABATO 26 SETTEMBRE 2015
VISITA ALLA TIPOTECA ITALIANA,
AL MUSEO DELLA STAMPA E A VILLA SANDI
Tipoteca Italiana, fondazione privata sostenuta da Grafiche Antiga, è dal 1995 il
più importante polo museale italiano di cultura tipografica, storia della stampa e
design del carattere. La sede è ospitata negli spazi già occupati a fine Ottocento
dal Canapificio Veneto di Crocetta del Montello, ora pregiata testimonianza di
archeologia industriale. Museo, archivio, stamperia, biblioteca, galleria e
auditorium sono le forme attraverso le quali la Tipoteca offre l’occasione di
sperimentare la bellezza tangibile dell’arte tipografica. Qui studenti, designer e
appassionati di tutto il mondo possono conoscere la storia dei caratteri e i
protagonisti della loro progettazione, scoprire gli strumenti originali del
tipografo, apprezzare i processi creativi e approfondire tutto ciò che è cultura
della stampa e comunicazione visiva.
Grazie a visite, laboratori, mostre temporanee e incontri, il dialogo tra passato e
contemporaneità delle arti grafiche viene stimolato da un percorso espositivo
snodantesi su oltre 2.000 metri quadrati, che introduce il pubblico alla
conoscenza degli strumenti della stampa attraverso documenti, oggetti originali,
postazioni corredate da filmati, agili supporti didattici. Accanto al percorso
espositivo è allestita una stamperia interna, che utilizza macchine d’epoca
perfettamente restaurate.
In questo ambiente consacrato allo spirito creativo dove la
storia è eccezionale fonte di ispirazione, un nutrito gruppo
di nostri rotariani e amici è stato accolto dai titolari della
Fondazione, i fratelli Silvio e Franco Antiga, venendo quindi
accompagnati con passione e competenza alla scoperta di
un’affascinante esperienza come quella dell’invenzione e
della storia della stampa, che ha permesso la diffusione
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universale del sapere e la nascita del libro moderno.
Dopo il pranzo, consumato piacevolmente nell’annesso ristorante “Le Corderie”,
si è passati a visitare la vicina Villa Sandi-Sernagiotto-Cassis, splendido edificio
di scuola palladiana del 1622 (attribuito ad Andrea Pagnossin), caratterizzato dal
grande pronao con timpano ornato di statue e sostenuto da quattro colonne.
L’accesso piano è reso imponente dalla larga rampa lastricata e dall’ombroso
viale fiancheggiato dalle statue di Orazio Marinali, mentre giardino, parco,
barchesse, scuderia e chiesetta completano la cornice esterna. L’edificio,
patrimonio storico-culturale del territorio, è un felice esempio di quel legame tra
arte e agricoltura caratterizzante il paesaggio veneto dei secoli passati. La
famiglia Moretti Polegato, da generazioni dedita alla cultura del vino, ha
rilanciato questa tradizione facendo di Villa Sandi la sede di rappresentanza della
cantina omonima e promuovendo su basi moderne la cultura della vigna, sempre
presente in zona, unendo innovazione e ricerca al rispetto e all’amore per la
tradizione ed il territorio. Al di sotto della villa si estendono per oltre un
chilometro e mezzo secolari e suggestive cantine sotterranee che, per la loro
naturale caratteristica di mantenere
costante temperatura e umidità, creano
un ambiente ideale per la maturazione e
l’invecchiamento dei vini.
Qui vengono poste a maturare le
bottiglie dello spumante Metodo
Classico Opere Trevigiane, mentre le
due barricaie ospitano le botti per
l’invecchiamento delle Grandi Riserve. E invero, dopo aver assistito
all’interessante video di presentazione, visitato l’interno della villa e il dedalo
delle ben provvedute cantine, il commiato dei partecipanti è stato accompagnato
da un gradito brindisi di saluto.
Ristorante
“Al Migò”
Ca’ del Galletto
Ore 20,00
Caminetto
Presiede
Il Presidente
Giuliano Simionato
Martedì 29 settembre 2015
ASSEMBLEA DEI SOCI
per approvazione del Consuntivo 2014-15
e presa d’atto del Bilancio si Previsione 2015-16
Come da Regolamento, la riunione è stata dedicata all’approvazione del Conto
consuntivo 2014-15 e alla presentazione del Bilancio di previsione 2015-16,
rispettivamente illustrati dal Past President Marcellino Bortolomiol e dal
Presidente Giuliano Simionato, con ratifica del primo e presa d’atto del secondo
da parte dell’assemblea.
Hanno fatto seguito agli adempimenti alcuni fattivi contributi sulla vita e
l’attività del Club, offerti dai soci Bruno Bazzotti (Delegato distrettuale per
l’innovazione e Presidente della Commissione Effettivo), Andrea Danesin
(Presidente Commissione Azione Giovani), Laura Giraldo e Marina Grasso
(Commissione Pubbliche Relazioni e Sito Web).
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COMUNICAZIONI DELLA SEGRETERIA
DIMISSIONI DI SOCI
Il Consiglio Direttivo, nell’ultima riunione, preso atto delle motivazioni, ha accolto le dimissioni dei soci
Riccardo Arnaboldi e Franca Placonà
CONDOGLIANZE DEL CLUB
a Ada Paola Stiz per la perdita del Padre
a Umberto Crivellari e Signora per la perdita del fratello della Signora
AUGURI AI SOCI
Giorgio Dominese – Elio Tommaso Paollillo – Caterina Passarelli – Maria Antonietta Possamai
per il loro compleanno che ricorre nel mese di ottobre
SOCI IN ALTRI CLUB O ATTIVITA’ ROTARIANE
Simionato, Polo, Danesin, Grasso, Del Giudice e Calandri all’apertura dell’anno rotariano del Rotaract
Bazzotti, Polo, Grasso al Forum Distrettuale sull’Effettivo e sulla Leadership
DAL DISTRETTO
SEMINARIO ROTARY FOUNDATION E ONLUS DISTRETTUALE
Sabato 14 novembre 2015 - DoubleTree by Hilton Hotel - Venezia Nord, Mogliano Veneto
Registrazione dalle ore 8,45 alle ore 9,30
RICORDATE DI DESTINARE IL 5 PER MILLE AL
“PROGETTO ROTARY DISTRETTO 2060 – ONLUS” - C.F. 93150290232
L’ANGOLO DELL’INNER WHEEL
MERCATINO VINTAGE DEL 21 OTTOBRE 2015
Se esiste un posto dove trovare le cose più particolari, quello è di sicuro il mercatino del vintage.
Giovedì 22 ottobre, nella splendida Loggia dei Cavalieri, abbiamo allestito uno store con capi di vestiario,
pellicce, scarpe, accessori, oggettistica, bigiotteria: proponevamo capi anche di grandi firme, buona qualità,
ottimo stato, convinte che nel vintage non esista il fuori moda, anzi ogni oggetto che abbia un passato ha
maggiori possibilità di avere una vita in più. Non è il low cost a invogliare all’acquisto, è la vita segreta di
quel capo che, riciclato, riutilizzato, incontra il gusto e suggerisce nuove emozioni. Gli oggetti raccontano,
sempre, tradizioni, storie passate, ma esprimono anche un concetto contemporaneo di risparmio e riutilizzo
dei beni. Nessun senso di colpa, dunque, a comperare, vista anche la nobile finalità del mercatino, il cui
ricavato sarà devoluto all’Istituto Menegazzi per la realizzazione di una Sala Multifunzionale per anziani. E
poi, talvolta, succedono cose molto carine: tra tutte le acquirenti, è passata anche una giovane donna inglese
appassionata del vintage. Parlando con Alma, ha dimostrato interesse per la storia e le finalità dell’Inner
Wheel. Tornata a Londra ha cercato un club, si è fatta dare l’indirizzo e ha scritto una mail che è arrivata
alla nostra presidente dopo un giro tortuoso per il Consiglio nazionale e il Distretto. Joanna è stata due
giorni a Treviso perché faceva parte della delegazione che ha portato un quadro di El Greco alla mostra a
Ca’ dei Carraresi. Al mercatino è capitata per caso, mentre visitava il centro storico. La foto che ci ha
scattato racconta questa piccola storia di luoghi, di cose e di persone conosciute, di ricordi gentili e
inaspettati.
SEGRETERIA
Orario: Lunedì – Martedì – Venerdì: dalle ore 16,30 alle ore 18,30
Indirizzo: Largo di Porta Altinia, 23 – 31100 TREVISO Tel. e fax: 0422-579931 –
per comunicazioni urgenti cell. Signora Masia: 329 – 5464808
e-mail: [email protected] - sito web: rotaryclubtreviso.it
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