Viabilità brembana: un disastro
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Viabilità brembana: un disastro
L’ECO DI BERGAMO 31 MARTEDÌ 8 MARZO 2016 La popolazione della Valle Brembana al 31 dicembre 2015 Alla fine dello scorso anno la popolazione della Valle Brembana era di 42.139 residenti, contro i 42.533 del primo gennaio dello stesso anno. Facendo un confronto con i decenni precedenti: al censimento del 1961 la popolazione era di 47 mila abitanti, scesa, dopo 30 anni, nel 1991, a quota 43.255. C’è stato poi un decennio altalenante, con la popolazione salita ai 43.469 del 2001. Poi la costante discesa 42.139 *Brembilla e Gerosa POPOLAZIONE POPOLAZ. AL 31.12.2015 AL 2001 676 188 71 717 713 630 335 109 312 933 246 947 193 186 612 172 211 499 1.024 155 1.222 410 88 424 4.864 4.862 553 2.444 2.122 576 1.394 4.397 137 204 278 206 9.029 42.139 690 202 90 755 761 594 383 107 287 914 313 1.015 208 184 704 222 195 534 1.142 210 1.182 477 99 495 4.996 4.980 635 2.380 2.193 582 1.272 4.657* 158 230 345 263 9.015 43.469 «Viabilità disastrosa Bisogna partire da lì» Il presidente. Alberto Mazzoleni (Comunità montana) «Manca una vera politica di aiuto alla montagna» po». «Purtroppo – continua Mazzoleni – siamo qui ogni anno a rifare le stesse considerazioni. Viabilità, servizi sempre più ridotti, una politica che guarda solo ai numeri. Così non si va da nessuna parte. Quello che serve è una vera politica per la montagna, una visione un po’ più strategica su cosa si vuole fare». VALLE BREMBANA POPOLAZIONE VALLE BREMBANA 47.000 1961 43.255 1991 43.469 2001 42.891 2013 42.533 2014 42.139 2015 La culla d’Italia La montagna che cresce A Bolzano record di bebè È vero, l’Alto Adige è un altro «mondo». Regione autonoma, un turismo da fare invidia, il lavoro c’è. Anche questi sono i motivi che ne fanno la «culla d’Italia». A rivelarlo una recente inchiesta del quotidiano «La Repubblica» che, numeri alla mano, mette in evidenza come la natalità in Trentino Alto Adige sia cresciuta del 2,3 per mille contro l’1,8 per mille di tutto il nord Italia e addirittura il meno 3,1 del Mezzogiorno. Il numero medio di figli è il più alto d’Italia, 1,73 per ogni donna. La montagna, quindi, non si spopola perché semplicemente montagna, ma per ben altri motivi. Qui – fondi disponibili – dice l’assessore provinciale alla Famiglia di Bolzano, il nucleo familiare è al centro dell’attività amministrativa: e allora ecco bonus bebè ovun- que, sgravi fiscali per le famiglie, congedi maternità che possono arrivare a 35 mesi e permessi per paternità sul modello svedese (fino a 8 mesi con l’80 per cento di stipendio). Il welfare, insomma, prima di tutto. Ma a questo si aggiunge una natalità già da sempre tradizionalmente alta e poi l’incremento esponenziale di stranieri che portano nuovi figli. Ma questo non vuol dire che i locali siano da meno. A iniziare dal primo cittadino bolzanino, il presidente della Provincia: il 1° marzo è nato il suo settimo figlio. «Soprattutto ora si fanno ancora di più sentire le conseguenze della crisi iniziata nel 2009-2010. La gente si sposta dove ci sono lavoro e servizi. Certa montagna adesso ha bisogno di una vera politica che l’aiuti a risollevarsi». Alberto Mazzoleni, presidente della Comunità montana Valle Brembana, cerca di dare una lettura ai freddi numeri che dicono come la sua terra si stia ancora più rapidamente spopolando. E parte coi confronti. Non tutta la montagna si spopola. C’è l’esempio di Bolzano, definita addirittura «culla d’Italia», ovvero con un tasso di natalità più alto rispetto alla media nazionale. Ma anche aree vicine che non soffrono del pesante abbandono della Valle Brembana, come la Valle Imagna. «Tramvia in Val Seriana. E noi?» «Se da altre parti investimenti importanti sono stati fatti – dice Mazzoleni – da noi purtroppo non è così». Il presidente (sindaco anche di Taleggio e vicepresidente nazionale dell’Unione comuni e comunità montane) punta il dito innanzitutto sulla viabilità: «Ho letto che gli amministratori della Valle Seriana si sono lamentati della carenza di fondi per la loro terra, dicendo che finora sono andati da noi. Eppure, loro, la tramvia ce l’hanno, la galleria di Montenegrone è aperta. Da noi la variante in galleria di Zogno doveva essere pronta da tempo ma non è finita, siamo ancora qui ad aspettare che ripartano Richiesta fondi dall’Europa Alberto Mazzoleni 12 1 Dalla variante di Zogno alla tangenziale Sedrina -Treviolo, tutte non ancora pronte» 12 1 Abbiamo chiesto alla Regione Lombardia il riconoscimento di area disagiata» i lavori e forse la vedremo fra tre anni; per la nuova tangenziale da Villa d’Almè a Treviolo ci sono i soldi da dieci anni ma non si è mosso ancora un sasso, pure per la Val Serina stiamo aspettando da due anni. E come possiamo parlare di turismo in una valle in cui le strade provinciali presentano strettoie o ponti a una sola corsia? La viabilità non sarà tutto, ma sicuramente è uno dei tasselli fondamentali allo svilup- L’acqua non si sposta, Sanpellegrino si amplia a Zogno ZOGNO Disco verde alla convenzione tra il Comune di Zogno e la Sanpellegrino per la costruzione di nuovi spazi in località Alderò. Il Consiglio comunale ha infatti espresso parere favorevole unanime alla concessione della richiesta avanzata dalla società delle acque minerali per la costruzione di un capannone e di una tettoia. La realizzazione consentirà di recuperare spazio interno per una nuova linea produttiva con possibile incremento occupazionale. La bozza di convenzione è stata illustrata dal sindaco efJfznfTvwFPCPpaFGQBxeJLLXOFwzvos6nyPmD9bHY= Giuliano Ghisalberti e dal vicesindaco e assessore all’Urbanistica Giampaolo Pesenti. In sostanza: si concede l’edificabilità richiesta «per dare una risposta concreta al recupero socioeconomico della valle» la precisazione del sindaco, «perché l’istanza è accoglibile in termini urbanistici e ambientali oltre che economici», il parere del vicesindaco. Sì unanime dunque alla convenzione e prossimo inizio lavori da parte della Sanpellegrino per l’urgenza della disponibilità di spazi operativi. Parere favorevole unanime del Consiglio pure per un in- tervento di ristrutturazione riferito a una realtà commerciale locale. Si parla del Trony settore telefonia, televisioni ed elettrodomestici che si trasferirà da via Locatelli a via Donatori di sangue in un edificio già sala cinematografica, discoteca e ristorante, posto in fregio alla strada provinciale e soprastante l’area mercato. L’operazione ha risvolti di interesse pubblico, in quanto si arriva al riordino di un comparto urbano molto delicato sul quale insistono la vasta area mercato-parcheggio, un centro commerciale e il parco giochi. L’utilizzo del contenu- Lo stabilimento a Ruspino to economico della convenzione (45mila euro di oneri di urbanizzazione) consentirà un intervento di riqualificazione dell’area del mercato consistente nella dotazione di un impianto di fornitura di energia elettrica agli operatori commerciali di merceologia alimentare eliminando i gruppi elettrogeni fonte di inquinamento. Ancora: nella convenzione è prevista l’individuazione precisa del collegamento pedonale – che sarà sempre agibile – di collegamento tra l’area mercato e l’ex strada statale e quindi alle scuole e al Tra le opportunità, in senso economico, che la Comunità montana sta cercando di seguire, c’è quella delle cosiddette «Aree interne», ovvero territori sovracomunali particolarmente disagiati, caratterizzati da isolamento geografico e calo demografico. Unione europea e Stati hanno deciso di aiutare tali realtà particolarmente fragili. «Per ora Regione Lombardia ha individuato due aree interne, Valtellina e Valchiavenna – dice Mazzoleni – e adesso dovrebbe sceglierne altre due, consentendo un contributo complessivo di 36 milioni di euro. Chi più di noi potrebbe averne diritto? Il riconoscimento, inoltre, ci consentirebbe di accedere anche ad altri finanziamenti privilegiati per infrastrutture varie». «Insieme all’Unione nazionale comuni e comunità montane (Uncem) – dice Mazzoleni – abbiamo chiesto anche la defiscalizzazione delle aree disagiate. Quanto alle fusioni dei piccoli Comuni, siamo contrari a un’imposizione dall’alto. Serve, invece, una scelta condivisa col territorio». G. Gh. ©RIPRODUZIONE RISERVATA centro storico del paese. In proposito la minoranza di «Zogno InComune» ha sollecitato attenzione a questa situazione trovando piena condivisione espressa dall’assessore ai Lavori pubblici Enrico Mazzoleni che ha reso noto un intervento già programmato di messa in sicurezza dell’attraversamento dei pedoni. In apertura di seduta erano stati stati approvati il Piano finanziario Tari, sostanzialmente invariato, e il bilancio di previsione: sì ad ambedue i documenti di Lega Nord, astensione sulla Tari e voto contrario sul bilancio di previsionale di «Zogno InComune». Sergio Tiraboschi