le presenze e le foto di presenza

LE PRESENZE E LE FOTO DI PRESENZA
DURANTE GLI INSERIMENTI E NEL PERIODO IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVO ABBIAMO OSSERVATO I
BAMBINI E LE LORO MODALITA’ DI RAPPORTARSI AGLI ALTRI: IN QUESTO PASSAGGIO FONDAMENTALE E’
NECESSARIO CHE OGNUNO SI RENDA CONTO DELL’ ESISTENZA DEGLI ALTRI, CHE SONO LI’, SEDUTI VICINO,
PRESENZE SENSIBILI E CONCRETE, CON UN NOME, UN COGNOME, UNA STORIA PERSONALE ANCHE A TRE
ANNI.
CON GRADUALITA’ NELLA PRATICA QUOTIDIANA DEL “CIRCLE-TIME”, L’APPELLO, LA PRESENZA, L’ASSENZA,
IL NOME PROPRIO DA’ LA POSSIBILITA’ DI VEDERSI, DI CONTARSI, DI RICONOSCERSI NEL GRUPPO. “QUELLO
LI’”... PIANO PIANO E’ DIVENTATO UN NOME PROPRIO (LEONARDO, TOMMASO, CHIARA...) E’ DIVENTATO UN
ALTRO AL QUALE AD UN CERTO MOMENTO SI PUO’ COLLEGARE UN SEGNO, UN SIGNIFICANTE.
LE FOTO DI PRESENZA, I CONTRASSEGNI, IL LORO USO, I LUOGHI E GLI OGGETTI CHE CONNOTANO,
SIGNIFICANO LA PRESENZA, L’ESISTENZA DI ALTRI.
LE FOTO DI PRESENZA E I GIOCHI CON LE FOTO
PERCHE’ SERVE LA FOTO DI OGNI BAMBINO?
FONDAMENTALMENTE PERCHE’ SIMBOLIZZA IL SUO ESSERCI, SANCISCE L’APPARTENENZA AL GRUPPO, DICE
PER CONTO DEL BAMBINO “CI SONO!”
I BAMBINI HANNO A DISPOSIZIONE IL CASELLARIO DELLE FOTOGRAFIE (FORMATO DA TRENTA CASELLE
NUMERATE E CORREDATE DI VELCRO) DOVE OGNI MATTINA ATTACCANO, ARRIVANDO, LA LORO FOTO.
QUESTO MEDIUM VA PREPARATO A RESISTERE PER L’INTERO ANNO SCOLASTICO, PERCHE’ SE NE FARA’ UN
INTENSO USO:
NEL PRIMO ANNO INCOLLIAMO LA FOTO SU UN CARTONCINO ROBUSTO, DIETRO AL QUALE SI STAMPANO
NOME E COGNOME DEL BAMBINO E IL CONTRASSEGNO SCELTO PER DISTINGUERE LE SUE COSE DA QUELLE
DEGLI ALTRI; POI LO IMBUSTIAMO IN UNA CARPETTA DI MATERIALE PLASTICO TRASPARENTE, MUNITA DI
VELCRO. IN QUESTO MODO SI PUO’ COMODAMENTE STACCARE ATTACCARE DAL CASELLARIO.
NEL CORSO DEL PRIMO ANNO I BAMBINI ATTACCANO LE LORO FOTO CASUALMENTE, OPPURE
COLLOCANDOLE VICINO ALL’AMICO DEL CUORE, OPPURE SEMPRE ALLO STESSO POSTO, IN UN ORDINE
PURAMENTE AFFETTIVO.
I NOSTRI CONTRASSEGNI SONO UNA SERIE DI SETTE ANIMALI STILIZZATI, RIPETUTI IN QUATTRO COLORI:
ROSSO, GIALLO, BLU, VERDE.
DIVENTERANNO ICONE ESTREMAMENTE SIGNIFICATIVE PER I BAMBINI, SARANNO IL PRIMO SEME DELLA
LETTURA (O DELLE DIVERSIFICATE LETTURE) NECESSARIA A DECODIFICARE I SISTEMI SIMBOLICOCULTURALI, SARANNO IL PRIMO CODICE CHE USERANNO PER ORIENTARSI E COLLOCARE SE STESSI DENTRO
LA SCUOLA PER RITROVARE IL PROPRIO ARMADIETTO, BUSTINA PER IL BAVAGLIO, BUCHETTA, AGENDA,
ASTUCCIO, ECC..
LA FOTO COSI’ PREPARATA PUO’ ESSERE UTILIZZATA PER GIOCARE: APPESA A ROVESCIO MOSTRA SUL
RETRO IL CONTRASSEGNO E LE SCRITTE DEL NOME, SI PUO’ RICERCARLA TRA LE ALTRE, FARE INSIEMI
DELLO STESSO ANIMALE O DELLO STESSO COLORE, VEDERE QUANTI MASCHI HANNO IL CONTRASSEGNO
GIALLO E QUANTE FEMMINE QUELLO BLU, ECC. INOLTRE SI ASSOCIA ALL’ICONA LA RAPPRESENTAZIONE
SCRITTA DEL NOME DI OGNI BAMBINO, E ANCHE SE NON SI RIESCE A LEGGERE, L’OCCHIO PERCEPISCE
QUOTIDIANAMENTE LA SEQUENZA DI SEGNI: VEDE LA SCRITTURA.
LE FOTO DEI BAMBINI ASSENTI VENGONO COLLOCATE GIRATE, IN MODO CHE NON SE NE VEDA IL RITRATTO,
MA SOLO IL NOME E IL COGNOME (IN PRIMA E INIZIALMENTEANCHE IN SECONDA IL CONTRASSEGNO)
SCRITTO SUL RETRO IN STAMPATO MAIUSCOLO: IN QUESTO MODO SI EVIDENZIANO OTTICAMENTE DUE
“INSIEMI”: I PRESENTI DAI RITRATTI COLORATI; GLI ASSENTI CON SCRITTE E CONTRASSEGNI SU CAMPO
BIANCO: UTILISSIMI PER INIZIARE ALCUNI GIOCHI MATEMATICI.
NEL CORSO DEL SECONDO ANNO QUANDO SOSTITUIAMO LA VECCHIA FOTO “DA PICCOLI” ELIMINANDO I
CONTRASSEGNI DAL RETRO: SI IMPARERA’ LENTAMENTE A RICONOSCERE L’INIZIALE DEL PROPRIO NOME, A
CERCARE LETTERE UGUALI, A RAGGRUPPARE LE FOTO DEI BAMBINI CON INIZIALI UGUALI. QUESTO CHE
SEMBRA UN LAVORO DI TIPO LINGUISTICO, DIVENTA UN’UTILE FONTE DI ATTIVITA’ MATEMATIZZANTI:
RAGGRUPPAMENTI, CLASSIFICAZIONI, CORRISPONDENZE...
SUCCESSIVAMENTE, UN POCO SPONTANEAMENTE, UN POCO GUIDATI DALLE NOSTRE INDICAZIONI,
INIZIERANNO A COLLOCARLE APPROSSIMATIVAMENTE NELL’ORDINE DI ARRIVO DEL MATTINO. NEL CORSO
DELLA GIORNATA PERO’, LE FOTO VERRANNO INEVITABILMENTE SPOSTATE IN BASE ALLA POSIZIONE DEGLI
AMICI O AI GIOCHI FATTI UTILIZZANDO LE FOTO STESSE. IL TUTTO, CHIARAMENTE, SEMPRE CORREDATO DA
PATTEGGIAMENTI E BISTICCI.
NEL TERZO ANNO, CON LA FOTO NUOVA, ENTRERANNO IN GIOCO I NUMERI “SCRITTI” SUL CASELLARIO. I
BAMBINI SI ACCORGERANNO DEI SEGNI, NE TENTERANNO LA DECIFRAZINE, INIZIERANNO AD INTERESSARSI
AI NUMERI DI DUE CIFRE E A COMPRENDERE IL FUNZIONAMENTO DELL’ORDINALITA’: LA COLLOCAZIONE IN
ORDINE DI ARRIVO SI CONSOLIDERA’ FINO A DIVENTARE UNA REGOLA. LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI
SARANNO LEGATE AL COME SI LEGGONO I NUMERI E LE “DISPUTE” SPESSO LEGATE ALL’OTTENIMENTO DEL
PRIMO POSTO NEL CASELLARIO DELLE FOTOGRAFIE.
LA FOTO NEL TEMPO, DIVENTERA’ UTILE MEZZO PER IMPARE A SCRIVERE IL PROPRIO NOME E COGNOME,
PER CONOSCERE E SCRIVERE QUELLO DEGLI ALTRI, PER INTERROGARSI SU LINGUA, LETTURA, SCRITTURA,
NUMERI...
SOSTITUIRE LA FOTO OGNI ANNO CON UNA NUOVA, SANCISCE VISIBILMENTE LA CRESCITA, IL PASSAGGIO, LA
TRASFORMAZIONE CHE IL BAMBINO SUBISCE COL TRASCORRERE DEL TEMPO; E’ PER NOI UNA MISURA DEL
TEMPO: OGNI FOTO, UN ANNO, E ANCHE PER I BAMBINI E’ UNA UNITA’ DI MISURA COMPRENSIBILE PERCHE’
LEGATA ALL’ESPERIENZA, FACENDO LORO OSSERVARE LE DIFFERENZE TRA FOTO, DA UN ANNO ALL’ALTRO,
E VERBALIZZANDONE LE IMPRESSIONI SI HA UN PRIMO QUADRO DI COME QUELL’INDIVIDUO CONCEPISCE E
RAPPRESENTA SE STESSO, LO SCORRERE DEL TEMPO ATTRAVERSO UN ESERCIZIO DI MEMORIA, UNA
INIZIALE PRESA DI COSCIENZA DI SE’ E DELLA PROPRIA STORIA.
L’APPELLO
IL PRIMO, FONDAMENTALE, ESERCIZIO DI RECIPROCITA’ QUOTIDIANA E’ STATO RIUNIRSI IN CERCHIO, DA
SUBITO, COMINCIANDO A CONTARCI, A VEDERCI E RICONOSCERCI NEL GRUPPO, CHIAMANDO I BAMBINI UNO
PER UNO E INVITANDOLI A DAR VOCE ALLO LORO PRESENZA. L’ABITUDINE ALL’APPELLO (CHE NOI ABBIAMO
RIPESCATO DAI RICORDI SCOLASTICI) E’ SERVITA A FAR PARLARE ALCUNI BAMBINI CHE (VUOI PER
TIMEDEZZA, INSICUREZZA, RIFIUTO) NON APRIVANO BOCCA , NON PARLAVANO CON QUESTE NUOVE ADULTE
SEMISCONOSCIUTE CHE SI PERMETTEVANO ATTEGGIAMENTI INVASIVI COME PRENDERLI IN BRACCIO,
SBACIUCCHIARLI, VESTIRLI/SVESTIRLI!
IL “CIRCLE-TIME” DEL MATTINO (E SOTTOLINEIAMO DI OGNI MATTINO) E’ PER NOI UNA METOLOLOGIA
IMPORTANTISSIMA, CHE CI PERMETTE DI INTRODURRE, ATTRAVERSO LA CONOSCENZA RECIPROCA,
L’ASCOLTO, IL DIALOGO, IL CONFRONTO, LA NARRAZIONE, QUASI TUTTE LE ESPERIENZE FOMATIVE DI
GIORNO IN GIORNO AFFRONTATE E DI ESERCITARE LE PRIME E PRIMITIVE FORME DI AUTOCONTROLLO.